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L’AFFIDAMENTO

DEI SERVIZI SOCIALI

Cosa cambia dopo il nuovo Codice.

18 ottobre 2016

Luciano Gallo

- il TEMA in generale.

- Le fasi del percorso di riforma.

- Il Codice dei contratti “in pillole”.

- La disciplina dei servizi sociali nel Codice.

- Le modalità di affidamento dei servizi.

- L’impatto della Riforma del Terzo settore.

- I “modelli regionali” e la riforma costituzionale.

- Qualche possibile considerazione.

Indice

Il TEMA in generale.

1) Perché il nuovo Codice “ingloba” i servizi sociali?

1) Il Codice non ignora il valore degli affidamenti: 7

miliardi di euro.

2) La progettazione e la gestione dei servizi sociali come

funzione fondamentale dei piccoli Comuni (DL

78/2010).

3) I piani di zona quali storici strumenti di esercizio

associato delle funzioni comunali.

4) Le criticità del regime normativo «alleggerito» (ex

Allegato II B) nella posizione dell’ANAC.

Il TEMA in generale.

Le fasi

del percorso di riforma.

1) La deliberazione n. 32 dell’ANAC del 20 gennaio 2016.

1) La legge delega n. 11 del 28 gennaio 2016.

2) Il d. lgs. n. 50 del 18 aprile 2016.

3) La legge delega di riforma del Terzo settore (legge n.

106 del 6 giugno 2016).

4) La (prossima) riforma dei SIEG (in attuazione della

legge delega n. 124/2015).

Le fasi del percorso di riforma

Il Codice dei contratti

“in pillole”

1) La qualificazione delle SA (art. 38).

2) La centralizzazione degli acquisiti (art. 37).

3) La “tassatività” dei regimi del sotto-soglia (art. 36).

4) L’obbligo della programmazione (art. 21).

5) Il regime delle esclusioni (art. 80).

6) I requisiti di partecipazione alle gare (art. 83).

7) La disciplina delle Commissioni di gara (art. 78).

8) Le clausole sociali (artt. 30, 50 e 100).

9) La disciplina del subappalto (art. 105).

10) La disciplina sui PPP (artt. 164 e ss.).

11) La disciplina sul contenzioso e sui rimedi alternativi

(art. 204 e ss.).

Il Codice dei contratti “in pillole”

La disciplina dei servizi

sociali nel Codice.

Il sistema delle FONTI

DIRETTIVA APPALTI (2014/24/UE)

Considerando (specie n. 114).

Disciplina specifica (artt. 74 - 77).

DIRETTIVA CONCESSIONI (2014/23/UE)

Considerando (specie n. 54).

Disciplina specifica (art. 19).

LEGGE DELEGA (11/2016)

Art. 1, comma 1, lett. gg).

La disciplina dei servizi sociali nel Codice.

1) Soglia ad hoc (art. 35, comma 1, lett. d): 750.000,00

annui.

2) Disciplina specifica (artt. 140 - 143).

3) La semplificazione degli Avvisi e dei Bandi.

4) Le gare riservate (art. 143).

I servizi sociali nel nuovo Codice

Le modalità di

affidamento dei servizi

1) Gli affidamenti sotto-soglia.

1.a) Gli Avvisi ed i Bandi.

1.b) Il principio di “rotazione” (TAR Friuli Venezia Giulia n.

419 del 4 ottobre 2016).

1.c) Il criterio dell’OEPV (art. 95).

1.d) Requisiti di partecipazione/criteri di valutazione.

Le modalità di affidamento dei servizi

2) Gli affidamenti sopra-soglia.

2.a) L’applicazione del Codice.

2.b) La disciplina dei Commissari.

2.c) Il criterio dell’OEPV (art. 95).

2.d) Requisiti di partecipazione/criteri di valutazione.

Le modalità di affidamento dei servizi

3) Le gare riservate (art. 143).

3.a) l’ambito oggettivo di applicazione.

3.b) l’ambito soggettivo di applicazione.

3.c) la rotazione degli affidatari.

Le modalità di affidamento dei servizi

Le prime indicazioni dell’ANAC:

a) FAQ sul regime transitorio.

b) Delibera n. 911 del 31 agosto 2016 (su centralizzazione

della spesa).

c) Comunicato del 14 settembre 2016 sull’affidamento

dei servizi e sulla disciplina dei “lotti funzionali” (art.

51).

d) Le Linee Guida per il PNA.

Le modalità di affidamento dei servizi

L’impatto della Riforma

del Terzo settore.

I “modelli regionali” e la

riforma costituzionale.

La legge n. 106/2016, di delega per la Riforma del Terzo settore, determinerà un impatto sugli Enti del TS e dunque sulla relazione con le P.A.

In secondo luogo occorrerà attendere gli esiti referendari, in conseguenza delle eventuali conseguenze sul piano del riparto della competenza legislativa fra Stato e Regioni.

Ad oggi abbiamo tanti sistemi di “welfare regionale”, quali declinazioni della legge n. 328/2000 e ss. mm. nonché del D.P.C.M. 30 marzo 2001.

Varie sono le modalità di organizzazione, affidamento ed erogazione dei servizi (accreditamento, autorizzazione, co-progettazione, libera scelta utenti).

L’impatto della Riforma del Terzo settore. I “modelli regionali” e la riforma costituzionale.

Qualche possibile

considerazione

……….

Qualche possibile considerazione.

Grazie per l’attenzione

Luciano GALLO

e-mail gallo@numerienorme.it

I materiali saranno disponibili su: www.fondazioneifel.it/formazione

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