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n.4 giugno | luglio

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ora le puoi mettere in vendita alla prima

rimanenzedi cassaforte?

I dettaglianti, grossisti e produttori inpossesso di lotti di particolare interesse,potranno metterli in vendita o acquistarlinell’ultimo week-end di ottobrepresso il centro orafo Oromare.

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Muzzico Gioielli | Il Tarì, mod. 045 Edificio Perla | Marcianise (CE) tel. 0823 513118 | www.muzzicogioielli.itprossima apertura Gem Gioielli | viaVetulonia, 24 | Roma tel. 06 7004852

advartem

isiacomunicazione.com

ph.tarìindustriale

Preziosa compie un anno ed il mio ringraziamento va a tutti i lettori che credendo

in noi hanno reso possibile raggiungere questo primo traguardo, ancora troppo pic-

colo per rivivere la storia del magazine ma fondamentale per proseguire un fruttuo-

so cammino.

Si chiude una prima stagione per affrontarne una nuova, più incerta, forse, ma

proprio perché tale più intrigante e spronante.

Qualche inevitabile errore, ma tanti i meriti riconosciutici per la qualità dei con-

tenuti articolati tra inchieste, servizi, rubriche ed approfondimenti affrontati tutti

senza parsimonia per colmare un vuoto da più parti lamentato. Perché da subito ha

scelto di essere un giornale che non si limitasse a raccontare i fatti così come sono.

Li analizza, li anticipa, li confronta, li commenta per riportarli arricchiti del sapere

di comprovati esperti. Una pubblicazione di grande respiro, a volte provocatoria, ma

innegabilmente trasparente perché è nella sua natura dilatare la conoscenza.

Nata non per caso, Preziosa si è concretizzata con la velocità di un sogno per farsi

in breve un successo.

Un successo faticato, sì, ma alleggerito dalla entusiastica e tenace collaborazione di

un team altamente propositivo che vive la redazione come un creativo luogo di

incontro.

Appena un anno, ma tantissime le pagine scritte che, mi auguro, non passino mai

indifferenti ma che, anzi, siano sempre capaci di stupire.

Diego & Riccardo Di Gennaro

D.G. preziosi

sede: Via Grande Orefici, 1 - 80133 Napoli / tel. +39 081 200104 / fax +39 081 204335il Tarì: showroom 243/244 / tel. +39 0823 513011 / fax +39 0823 513013

www.digennarodiamanti.it info@digennarodiamanti.it

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®

brand

Il Talento di AAnnttoonniioo SSaarrttoorrii p. 8

Il lusso disorientante dei gioielli ddee GGrriissooggoonnoo p. 12

SSttaauurriinnoo.. La complicità di un gioiello p. 14

LLuuccaa CCaarraattii.. Mille creazioni con il diamante protagonista p. 16

RRaaiimmaa:: diamanti come vivide cascate p. 20

AAmmlléé.. Un mix di ironia e trasgressione de luxe nel nome della seduzione p. 23

LLeebbeebbéé,, un amore di gioiello p. 26

breaking news

UUnnaa ccoollllaannaa e sei protagonista p. 28

eventi

PPrreezziioossaa compie un anno p. 32

MMaarriioo BBuucccceellllaattii,, dal 1919 una storia di ieri, oggi e domani. Intervista a CCllaauuddiiaa BBuucccceellllaattii p. 36

fiere

The show must go on VViicceennzzaa CChhaarrmm 22000099 raccontata da un operatore p. 40

UUnn WWoorrkksshhoopp sulla trasparenza p. 43

PPrriimmaa BBoorrssaa ddeell ggiiooiieelllloo.. AAffffaarrii ddii AAuuttuunnnnooAll’evento organizzato dal Consorzio Oromare in vendita i migliori lotti delle produzioni Italiane p. 45

trend

KKiinneettiicc JJeewweellss.. Complicati meccanismi per preziose microsculture in movimento p. 46

eventi

GGiiooiieelllloo IIttaalliiaannoo.. AAssssiiccoorr:: valori e tradizioni per una strategia di comunicazione della gioielleria made in Italy p. 48

referenze fotografiche:

si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmente messo a disposizione il materiale iconografico

L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate

unouunnoo Preziosa compie un anno

®

GGoollddeenn AAggeennccyy ssrrllvia Generale Orsini, 40 80132 Napoli

Giovanni Miceradirettore@preziosamagazine.com

Maria Rosaria Petitopetito@preziosamagazine.com

Martino BelmantoElisabetta BowinkelMarco CantarellaGiulia CusumanoMario DidoneChiara Di MartinoLuigi EspositoGiovanni LepreFederica LongobardiPaolo MinieriSilvia PassalacquaGiulio PossetiAlberto ScaraniLucia Eleonora Venino

Luigi Espositografici@preziosamagazine.com

Artemisia Comunicazione

via Generale Orsini, 4080132 Napolitelefono 081 0782962fax 081 2471142 redazione@preziosamagazine.com

Centro Stampa Ink PrintPozzuoli (NA)

AAccttiioonn ssrrllc.so Umberto I, 7580138 Napolitelefono 081 19542410fax 081 19542404email: info@actionnapoli.it

responsabile commerciale:Mila Gambardella ph. +39 346 3824788m.gambardella@actionnapoli.it

GIUGNO/LUGLIO 2009 / n. 4Spedizione in abbonamento postale

Reg. Tribunale di Napolin. 77 del 01/10/2008

iscrizione al ROC n. 17658 del 10 ottobre 2008

Proprietà letteraria e artistica riservata. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazionesenza autorizzazione dell’editore. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.Golden Agency srl garantisce la massima riservatezza delle informazioni custodite nel suo archivio. Gliindirizzi verranno utilizzati, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di proposte commer-ciali. Ai sensi della legge 675/96 è nel diritto degli interessati richiedere la cessazione dell’invio e/o l’ag-giornamento dei dati.Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili isingoli autori.

TThhee RReennaaiissssaannccee LLiinnkk.. IIll MMaaddee iinn IIttaallyy:: trasmissione del sapere ed esaltazione della cultura per uscire dalla crisi p. 49

inchiesta

IIll ttuuoo nneeggoozziioo èè aall ppaassssoo ccooii tteemmppii??La filosofia che si nasconde dietro la vetrina p. 51

mostre

II ggiiooiieellllii ee ii tteessssuuttii rivivono nello splendore della Napoli antica p. 61

Diademi e gioielli reali alla RReeggggiiaa ddii VVeennaarriiaa p. 63

orologi

VVaacchheerroonn CCoonnssttaannttiinn.. Collezione PPaattrriimmoonnyy TTrraaddiittiioonnnneelllle p. 68

GGiioolllleerryy.. WWiinntteexx,, lo strumento che ferma il tempo p. 71

Nel cuore di Napoli il must della ccoolllleezziioonnee LL..UU..CC TToouurrbbiilllloonn ddii CChhooppaarrdd p. 73

VVaacchheerroonn CCoonnssttaannttiinn.. LLee mmaasscchheerreeUna collezione che attraversa 4000 anni di storia e 4 continenti p. 74

SSppeecciiaallee IInntteerrnnaazziioonnaalliizzzzaazziioonnee:: IIll ffuuttuurroo èè lleeggaattoo aallllaa qquuaalliittàà p. 78

gemmologia

IIll RRiissccaallddaammeennttoo ddeellllee ppiieettrree pprreezziioossee.. Riflessioni su uno dei più longevi espedienti per l’abbellimento artificiale delle gemme p. 83

tecnico-amministrativo

UUnnaa CCeerrttiiffiiccaazziioonnee ddii QQuuaalliittàà per il CCoonnssoorrzziioo AAnnttiiccoo BBoorrggoo OOrreeffiiccii p. 88

PPiillee ee bbaatttteerriiee:: come gestirle senza danni per l’ambiente p. 90

NNoovviittàà ssuull llaavvoorroo ooccccaassiioonnaallee aacccceessssoorriioo Aumentano le ooppppoorrttuunniittàà ppeerr llee iimmpprreessee p. 91

Nulli gli aacccceerrttaammeennttii aa ddoommiicciilliioo compiuti senza autorizz azione p. 92

rubrica

E se in vetrina facesse capolino una pesca? La frutta, scenografia di mezza estate p. 95

wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm

8

Talento Italianodi Federica Longobardi

collezione “Ricami”

IlTalento di Antonio Sartori

bra

nd

Talento Italiano

Dietro il raggiungimento della semplici-

tà c’è una energica ricerca supportata da

una prolifica immaginazione.

CC’’èè ttaannttaa ccuullttuurraa. E basta poco per

capirlo. DDeeccooddiiffiiccaannddoo ll’’eesssseennzzaa ddeeii ggiioo--

iieellllii TTaalleennttoo nneeii qquuaallii èè llaa ppuurraa eesstteettiiccaa ddeeii

mmaatteerriiaallii aa rraaccccoonnttaarree ssttoorriiee iinnccaannttaattee.

Come quelle senza fine della linea Vipera.

AAmmeettiissttee,, qquuaarrzzii ffuumméé ee ccrriissttaallllii ddii

rrooccccaa ccoommee ssaassssii pprreezziioossii,, iinnvveerroossiimmiillii

ttaannee,, rreeggaallii nniiddii ddii uunnaa ccrreeaattuurraa tteennttaattrrii--

ccee ddaallllaa eessuubbeerraannttee sseennssuuaalliittàà.

Aspide che con il gioco delle sue spire

soffoca il concetto di principio e di fine a

favore di una più astratta circolarità del-

l’esistenza. Di una temporalità che rasen-

ta l’eternità.

Nel fulgore dell’oro, bianco e giallo,

lucido, graffiato o rodiato, si insinua, si

attorciglia, si tende e punta all’ignara

preda. È una danza lenta che pur tacendo

uno scatto assassino racchiude una genui-

na espressione di vitalità.

CCoonnffoonnddee llaa ssuuaa eelleeggaannzzaa, il suo corpo

sottile, liscio o punteggiato di piccoli bril-

lanti, che attraversa le calde sfumature

delle pregiate pietre levando un capo che

9

giochi di spire bizzarre circonferenze

ed eccezionali architetture

collezione “Nastri”

collezione “Vipera”

ha mutato le misere scaglie in un singola-

re pavé di diamanti.

UUnnaa ssiinnuuoossiittàà cchhee ssii rriipprrooppoonnee lluunnggoo

llee mmaagglliiee ddeellllaa ccoollllaannaa,, mmiinnuuttaa oo ddaaii

vvoolluummii iimmppoorrttaannttii,, iinn uunnaa ssoorrttaa ddii nnooddoo,,

uunn vviilluuppppoo ppoossttoo aadd iinnffrraannggeerree ll’’uunniiffoorr--

mmiittàà ddeellllaa ccaatteennaa..

È la genialità di Antonio Sartori, il

designer orafo milanese, cha genera

questi splendidi gioielli dalla particola-

rissima aura. È una impronta vibrante,

riconoscibile nelle deliziose volute della

collezione Cosmopolitan, nelle bizzarre

circonferenze di Cerchi - l’ultima nata

della maison - nei colorati satelliti impri-

gionati nelle strette dell’oro di Dieci,

nelle leggere trame di Ricami o nelle sle-

gate unioni di Wings. Così come nelle

eccezionali architetture di Nastri in cui

llaa mmaaggnniiffiicceennzzaa ddeellll’’oorroo ssuuppeerraa ssee sstteess--

ssaa. SSuubblliimmii ssppeerriimmeennttaazziioonnii ddiivveennuuttee

ggiiooiieellllii ttrraabbooccccaannttii ddii ssiimmbboollooggiiee ee ddii

uunnaa nnoonn ccoommuunnee eelleeggaannzzaa..

plain or studded with small diamonds and gemstones of various nuance, raises its head and the poorscales have turned into a unique diamonds pavé. A sinuosity characterizing also the links of a smallor big necklace, like a sort of knot, a tangle break-ing the chain evenness.It is about Antonio Sartori genius, the Milanesegoldsmith designer who creates these wonderfuland special jewels. He gives his creations a vibrantmark such as in the lovely spirals of Cosmopolitancollection, in the strange circles of Cerchi, the newborn collection, in the coloured satellites set in goldof Dieci, in the light chains of Ricami or in theuntied ones of Wings. Such as in the extraordinary structures of Nastricollection where gold is the protagonist. They aresublime experimentations creating jewels of uniqueelegance, full of symbolical meanings.

10

The simplicity of his creations results from a strongresearch and a lively imagination. There is a deepculture in it.It is quite simple to understand it . It is necessary tointerpret the deep essence of Talento collection jew-els, the pure materials of which narrate wonderfulstories, such as the ones of Vipera collection.Amethysts, tinted quartz and rock crystals like pre-cious stones, Improbable hideouts, gifts, dens of atemptress and sensual creature. Asp that, through its coils, strangle the start and endidea for a never ending life. An almost eternal time. In the splendour of white and yellow , shiny, scratchor rhodium gold, the asp insinuates itself, coils up,stretches out and directs towards the unaware prey.It is a slow dance expressing energy despite of itsmurderous impulse.We are overwhelmed by its elegance, its slight body,

TTaalleennttoo IIttaalliiaannoo ssrrll20014 Nerviano, ItalyPiazza della Vittoria, 13 ph. +39 0331 415632fax +39 0331 587036

email info@talentogioielli.itweb www.talentogioielli.it

collezione “Cerchi”

Antonio Sartori genius. Spirals, strange circles and wonderful shapes.

12

CC’’èè uunn’’ooaassii cchhee ssii ssppaallaannccaa iinn ttuuttttaa llaa ssuuaa

ggrraannddiioossiittàà iinn ppoossttii aannccoorraa ssccoonnoosscciiuuttii..

UUnn lluuooggoo eessttrreemmoo ddoovvee vviittee ddiivveerrssee

ggeenneerraannoo vviittee ddiivveerrssee,, sspplleennddeennttii ee mmaaii

uugguuaallii..

ÈÈ ll’’aatteelliieerr ddii FFaawwaazz GGrruuoossii,, ll’’iinnffaattiiccaa--

bbiillee ccrreeaattoorree ddeellllaa ddee GGrriissooggoonnoo,, ddoovvee

pprreennddoonnoo ffoorrmmaa ccrreeaattuurree ddii rraarraa iinnvveennttii--

vvaa,, aallll’’aappiiccee ddeellllaa bbeelllleezzzzaa.. DDoovvee aalleeggggiiaa

iill ccoorraaggggiioo ddii ssuuppeerraarree llaa ccllaassssiicciittàà,, ddii

vviioollaarree uunn ccoonnffiinnee ggiiàà vviissttoo..

II ssuuooii ggiiooiieellllii ssoonnoo ggrraannddii mmiiggrraazziioonnii

ddii ccoolloorree,, eesssseennzzaa ddii ffuuggggeevvoollii aauurroorree

bboorreeaallii,, eesseemmppllaarrii cchhee ggeenneerraannoo lluuccee ee

ccaalloorree ddaallll’’uunniioonnee ddii aammeettiissttee,, ddiiaammaannttii

bbiiaanncchhii,, ggiiaallllii ee bbrroowwnn,, zzaaffffiirrii mmuullttiiccoolloo--

rrii,, ttssaavvoorriittii,, rruubbeelllliittee ee ssmmeerraallddii.. ÈÈ uunn

ccoonncceerrttoo ccoonnttiinnuuoo ee vveerrttiiggiinnoossoo,, uunn

ssiimmuullttaanneeoo ccooiinnvvoollggiimmeennttoo ddeeii sseennssii..

CCrreeaattuurree ddii lloonnttaannee ggaallaassssiiee ppllaassmmaattee

ddaa tteemmppeessttee ddii ppiieettrree pprreezziioossee..

FFaawwaazz GGrruuoossii èè iill pprroottaaggoonniissttaa ddii uunnaa

ddii MMaarriiaa RRoossaarriiaa PPeettiittoo

Qui brillano affascinantievoluzioni tese tra passato

e futuro, concretezza e immaginazione in un

paesaggio fantasticodavanti al quale

il respiro si arresta

Il lusso disorientante dei gioielli de Grisogono

de Grisogonoppeerrffoorrmmaannccee mmaaggiiccaammeennttee ffoollllee,, èè uunn

aarrttiissttaa ddii rraarroo ttaalleennttoo eedd ii ssuuooii ggiiooiieellllii

ssoonnoo ssiimmbboolloo ddii uunn lluussssoo ddiissoorriieennttaannttee,

di grande originalità e di ricercata esecu-

zione.

CCoommee ppoocchhii ssaa ddiissppoorrrree aallll’’iinntteerrnnoo

ddeelllloo ssppaazziioo sscceenniiccoo ii rraaffffiinnaattii eelleemmeenn--

ttii mmooddeellllaannddoo ggiiooiiee mmeerraavviigglliioossee.. È

rappresentativo l’anello in oro rosa la

cui fede si sviluppa in uunn ffiittttoo ppaavvéé ddii

ddiiaammaannttii bbrroowwnn aattttoorrnniiaattoo ddaa nnuummee--

rroossii cclluusstteerrss ddii lliimmppiiddii ssmmeerraallddii cchhee

ccoonnvveerrggoonnoo nneell cceennttrroo,, ddoovvee eessppllooddee

uunnaa iimmppoonneennttee rruubbeelllliittee ddii 2266..0077

ccaarraattii,, o la immensa purezza della enor-

me perla che poggia su una tavolozza di

incantevoli colori, per quello in oro

bianco. Grandi esemplari, due differen-

ti unicum di altissima gioielleria. Una

grandiosità che si respira uguale nei

deliziosi boucle d’oreille in oro bianco

attraversati da uunnaa iimmppeettuuoossaa ccaassccaattaa

ddii ddiiaammaannttii bbiiaanncchhii ee zzaaffffiirrii rroossaa ddoovvee

aalleeggggiiaa uunn aaffffllaattoo ddii ffeemmmmiinniilliittàà cchhee ssii

iinntteerrrroommppee iinn dduuee ppuurriissssiimmee ggooccccee ddii

aammeettiissttaa, o nella composizione di

gemme, di diverse dimensioni e nuan-

ces, che vanno a combinarne di più

grandi per un paio di orecchini, classi-

camente estrosi come un gioco di

matrioske, montati in oro rosa.

Creature splendide, perfette nella loro

armonica eccentricità.

TThhee aammaazziinngg lluuxxuurryy ooff ddee GGrriissooggoonnoo jjeewweellss..

There is a place looking like an oasis showing all itsgrandeur in unknown places. An extreme place wheredifferent lives create different, brilliant but never iden-tical lives.It’s Fawaz Gruosi atelier, the untiring creator of deGrisogono brand whose unique creations are of unusu-al beauty. Jewels following no more the classical rulesand that succeed in crossing an already known reality.Inthis atelier you can see fascinating developmentsbetween past and future, concreteness and imagination,in a fantastic sight taking our breath away.His jewels are great mixtures of colours, memory of fleet-ing aurora borealis, models creating light and warmthby joining amethysts, white, yellow and brown dia-monds, multicoloured sapphires, tsavoriti, rubellite andemeralds. It’s a continuous and giddy concerto, a simul-taneous involvement of senses. Creatures coming from adistant galaxy and enriched with a tempest of preciousstones. Fawaz Gruosi, the protagonist of a magically crazy per-formance, is an artist of unique talent and his jewels aresymbol of an unusual luxury, great originality and ele-gant performance. He can place in the spectacular con-text the elegant elements by shaping wonderful and joy-ful creations.A very typical jewel is the pink gold ring studded witha brown diamonds pavé surrounded with many clustersof bright emeralds placed in the middle, where there isan impressive 26.07 carats rubellite or the white goldring characterized by the clearness of the big pearl stud-ded with a palette of charming colours. They are twomodels, two different unicum of the important jeweller’scraft. Another wonderful model are the white golddelightful boucle d’oreille studded with many whitediamonds, pink sapphires and two clear drop-shapedamethysts conveying womanhood; or the pink gold ear-rings studded with gem stones of different and alternat-ing size and nuance, eccentric like a matrioske game.Wonderful and perfect creations, despite their harmo-nious eccentricity.

ddee GGrriissooggoonnoo SSAACH-1228 Plan-Les-Ouates

Route de Saint-Juliean, 176 bis ph. +41 22 8178100fax +41 22 8178188

web www.degrisogono.com

Il lusso disorientante dei gioielli de Grisogono

14StaurinoPoi aallll’’iimmpprroovvvviissoo llaa lluuccee ssii ffaa ffoorrttee,, aaccccee--

ccaannttee. È un’esplosione di lunga durata che

l’occhio non riesce a sostenere.

Il calore è violento e le rocce si sgretola-

no in una miriade di minutissimi granelli

che sembrano galleggiare nell’aria, solleva-

ti da un vento vorticoso.. ÈÈ llaa nnaasscciittaa ddii

uunnaa nnuuoovvaa sstteellllaa,, llaa ppiiùù lluucceennttee,, llaa ppiiùù

ccoocceennttee. Si leva lenta come una regina tra

vapori e tormente di sabbia.

IIll ssuuoo ffuuooccoo iippnnoottiizzzzaa.

ÈÈ Mirage,, uunn ppeennddeennttee aaggggrreessssiivvoo ii ccuuii

rraaggggii iirrrreeggoollaarrii ccaaddoonnoo ssuullllaa tteerrrraa ccoommee

ssaaeettttee.. Porta in sé i caldi colori di un

deserto al tramonto, una bellezza univer-

sale di cui non si ha memoria. DDiiaammaannttii

bbrroowwnn ee zzaaffffiirrii ggiiaallllii ssoonnoo mmoonnttaattii ssuu oorroo

rroossaa ppeerr iinnccaassttoonnaarree nneell mmeezzzzoo uunn cciicclloo--

ppiiccoo qquuaarrzzoo cciittrriinnoo..

È uno dei mostri sacri che costellano

ll’’aallttaa ggiiooiieelllleerriiaa pprrooddoottttaa ddaaii ffrraatteellllii

DDaavviiddee ee SStteeffaannoo SSttaauurriinnoo,, llaa qquuaarrttaa

ggeenneerraazziioonnee ddii uunnaa ffaammiigglliiaa cchhee ccoonnttiinnuuaa

aa ssbbaalloorrddiirree ee aadd iinnccaannttaarree ccoonn ccrreeaazziioonnii

ssppeettttaaccoollaarrii. In ogni loro gioiello è visibi-

le tutto il peso di un background lungo

un secolo, cento e più anni di tradizione

valenzana espressa attraverso una evolu-

zione sorprendentemente estrosa.

NNeexxtt ccllaassssiicc,, PPrreettttyy PPrriinncceessss,, RRoossee ddii

FFrraanncciiaa,, DDiivvaa,, MMaaggiicc SSnnaakkee,, SSppaagghheettttii,,

GGootthhiikkaa,, MMiissttrraall,, RReennaaiissssaannccee...... ccaannttii mmuuttii

ddoovvee llaa mmeellooddiiaa ddeellllee vvooccii ssii ddiiffffoonnddee aattttrraa--

vveerrssoo iill bbaagglliioorree ddii ccaassccaattee ddii ddiiaammaannttii ee ddii

ppiieettrree pprreezziioossee ddaaii ccoolloorrii iinnddeessccrriivviibbiillii.. Qui

la inestimabile rarità della materia è quasi

umiliata dalle capricciose tessiture, dagli

incastri armoniosi ed eccentrici che si com-

pletano con singolari giochi di catene dalle

maglie ora minute ora importanti in cui ii

ddiiaammaannttii,, sseennzzaa ttiimmoorree ddii ssccoonnffiittttee,, aallllee

vvoollttee ssii pprreessttaannoo aadd uunn rraaffffiinnaattoo ggiiooccoo iinn ccuuii

ssii ffaannnnoo ddeettttaagglliioo,, sseeggnnoo,, eesspprreessssiioonnee ddii pprree--

ggiiaattee uunniicciittéé.. (M.B.)

STAURINOla complicità

di un gioiello

Staurino, the complicity of a jewel Extraordinary prêt à porter or grand soirée creations.

Afterwards, lliigghhtt bbeeccoommeess ssuuddddeennllyy bbrriigghhtt,, aallmmoossttbblliinnddiinngg.. It is a long lasting explosion that human eyeis not able to stand. Warmth is high and the rockscrumble in countless small grains floating in the air,raised by a whirlwind. AA nneeww ssttaarr iiss bboorrnn,, iitt iiss tthheebbrriigghhtteesstt,, tthhee wwaarrmmeesstt.. It raises slowly like a queenbetween vapours and sand blizzards.IIttss lliigghhtt hhyyppnnoottiizzeess.. IItt iiss MMIIRRAAGGEE,, aa ggaarriisshh cchhaarrmmwwiitthh iirrrreegguullaarr rraayyss ffaalllliinngg oonn tthhee eeaarrtthh lliikkee tthhuunn--ddeerrbboollttss.. It has the warm colours of a desert at sunset,an universal and unique beauty. BBrroowwnn ddiiaammoonnddssaanndd yyeellllooww ssaapppphhiirreess aarree sseett oonn aa ppiinnkk ggoolldd ffrraammeewwiitthh aa bbiigg cciittrriinnee qquuaarrttzz sseett iinn tthhee mmiiddddllee.. It is oneof the masterpieces of the hhiigghh jjeewweelllleerryy’’ss ccrraafftt pprroo--dduucceedd bbyy SSttaauurriinnoo bbrrootthheerrss,, DDaavviiddee aanndd SStteeffaannoo,,tthhee ffoouurrtthh ggeenneerraattiioonn ooff aa ffaammiillyy wwhhoo ccoonnttiinnuueeaassttoonniisshhiinngg aanndd cchhaarrmmiinngg wwiitthh eexxttrraaoorrddiinnaarryy ccrree--aattiioonnss.. Each jewel shows a long background, a tradi-tion of Valenza lasting more than one hundred years,expressed through a surprisingly creative development. RRiinnggss,, bbrraacceelleettss,, eeaarrrriinnggss aanndd ccllaassssiiccaall,, ttoonn ssuurr ttoonn,,pprrêêtt--àà--ppoorrtteerr ppaarruurree oorr eexxcclluussiivvee mmooddeellss ttoo wweeaarr oonniimmppoorrttaanntt ooccccaassiioonnss.. NNeexxtt ccllaassssiicc,, PPrreettttyy PPrriinncceessss,,RRoossee ddii FFrraanncciiaa,, DDiivvaa,, MMaaggiicc SSnnaakkee,, SSppaagghheettttii,,GGootthhiikkaa,, MMiissttrraall,, RReennaaiissssaannccee...... ssiilleenntt ssoonnggss iinnwwhhiicchh tthhee hhaarrmmoonnyy ooff vvooiicceess sspprreeaaddss tthhrroouugghh tthheelliigghhtt ooff tthhee ccoolloouurreedd ddiiaammoonnddss aanndd pprreecciioouuss ssttoonneess..The important value of the material is almost putaside by the flighty inlays, by the harmonious and oddjoints inserted in now small now big chains wwhheerreeddiiaammoonnddss,, ssoommeettiimmeess,, wwiitthh nnoo ffeeaarr ttoo bbee oouutt--ccllaasssseedd,, bbeeccaammee aa ssiimmppllee ddeettaaiill,, aa mmaarrkk,, aann eexxpprreess--ssiioonn ooff pprreecciioouuss aanndd uunniiqquuee jjeewweellss..

Creazioni spettacolari prêt-à-porter o da grande soirée

SSttaauurriinnoo FFrraatteellllii 15048 Valenza (AL), Italy Via B. Cellini, 23 ph. +39 0131 943137fax +39 0131 952908email info@staurinofratelli.comweb www.staurinofratelli.com

Anelli, bracciali, orecchini e parure dalla allure classica ton sur ton,

Staurino

16

Luca CaratiMille creazioni con il diamanteprotagonista

di Federica Longobardi

“Clou

ds” co

llection

17

Luce ch e si scompagina in mille abbaglianti riflessiDal 1988, a Valenza, iill ddiiaammaannttee èè pprroottaa--

ggoonniissttaa nneeii llaabboorraattoorrii oorraaffii ddii LLuuccaa

CCaarraattii. Un brand in continua espansione

che ha saputo imporre la sua immagine

oltre confine inaugurando boutique

monomarca a Mosca ed in

Azerbaijan e corners in

Uruguay e in Giappone,

giacché la gran parte della

sua produzione è desti-

nata al mercato estero.

Un successo dovuto,

sì, all’impegnativa attivi-

tà dei suoi manager com-

merciali ma soprattutto al

ricercato design ed all’impiego

di pietre rigorosamente naturali e

purissime.

IInn ooggnnii ssuuoo ggiiooiieelllloo cc’’èè uunnaa ssooggggeettttiivvaa

ddeecclliinnaazziioonnee ddeell tteemmppoo che vive nel bian-

co, nel rosa e nel giallo del nobile oro e

nei colori delle gemme proposte nei tagli

Brillante, Princess, Baguette e Tapered.

Alcune creature, come rosoni di miste-

riose cattedrali gotiche, si sviluppano in

una struttura labirintica dove ooggnnii eellee--

mmeennttoo eesseerrcciittaa uunnaa ffoorrzzaa ccaappaaccee ddii ttrraa--

ssffoorrmmaarree,, mmooddiiffiiccaarree,, ccrreeaarree ggeeoommeettrriiee

aassttrruussee cchhee aalltteerraannoo llaa mmaatteerriiaa iinn ttrraattttii

sseemmpprree ddiiffffeerreennttii ppeerr ffaarrllaa ppooii rriinnaasscceerree

iinn ccoosstteellllaazziioonnii ddii nnuuoovvee eemmoozziioonnii..

Altre si offrono nella rivisitazione del

classico disegno cachemire con pavé di

diamanti bianchi, brown e zaffiri rosa che

intessono approcci di luce, magnificando

le nuance nelle curve morbide come

gocce di miele al sole.

Strutture lineari ma intricate abbraccia-

no, invece, iimmppoonneennttii ddiiaammaannttii ddaa

ssooggnnoo,, aabbbbaagglliiaannttii ccoommee ll’’eenneerrggiiaa sspprrii--

ggiioonnaattaa ddaa ffuullmmiinnii nneellll’’oossccuurriittàà ddeellllaa

nnoottttee..

La tridimensionalità di altri avviluppa i

mille riflessi della luce per scompaginarla

e liberarla nel ggiiooccoo ddii vvoolluummii ttoonnddeegg--

ggiiaannttii ee ppoolliicceennttrriiccii.

Onice, acquamarina, quarzo e corniola

abbandonano la loro indomabile durezza

per farsi docile e lasciarsi imbrigliare in

sinuosi abbracci di eleganti diamanti.

“Deco

r” Co

llection

LLuuccaa CCaarraattii 15048 Valenza (AL), Italy

Via San Salvatore, 65 ph. +39 0131 954533

fax +39 0131 9224630web www.lucacarati.it

“Baza

ar” Co

llection

Luce ch e si scompagina in mille abbaglianti riflessi

SSoossppeessii nneell vvuuoottoo ccoommee tteennttaaccoollii ddii

mmeedduussaa nneellllee ttrraassppaarreennzzee mmaarriinnee,, ccoommee

rraaggggii ssmmoossssii ddaall vveennttoo ii ddiiaammaannttii ddaannzzaa--

nnoo nneellllaa ppeerrffeezziioonnee ddeell cceerrcchhiioo..

EE aannccoorraa.. GGrraannddii ffoogglliiee ccoommee rriiccaammii oo

mmiinnuuttee rraammiiffiiccaazziioonnii ddii ddeelliiccaattii ffiioorrii,,

oonnddee ttrraasscciinnaannttii,, vvoolluuttee rriinnaasscciimmeennttaallii,,

ggiirrooccoollllii eedd eetteerrnnii ssoolliittaarrii.. EElleemmeennttii cchhee

ssii iissppiirraannoo aallllaa nnaattuurraa,, aallllee ggeeoommeettrriiee,,

aallllaa iinnttrraammoonnttaabbiillee ccllaassssiicciittàà ppeerr ccaarraattttee--

rriizzzzaarree llee ccoolllleezziioonnii CCaarraattii..

MMiillllee mmoonnddii sspplleennddiiddiippeerr mmiillllee ddiivveerrssee ffeemmmmiinniilliittàà cchhee pprreeddiillii--

ggoonnoo ll’’aauusstteerriittàà ddeell pprreezziioossoo,, iinnttrraammoonnttaa--

bbiillee ddiiaammaannttee..

UUnn lluussssoo ppeerr cchhii ssaa vveerraammeennttee sscceegglliieerree..

cachemire draw with white and brown diamondspavé, and pink sapphires radiating a bright lightand extolling nuance in the soft curves like honeydrops under the sun. Linear but tangled structuresinclude important dreamlike diamonds, dazzlinglike the energy released by flashes in the darkness ofthe night. The three-dimensional feature of otherdiamonds envelops the light reflections to break andfree it in curved and polycentric volumes. Onyx, acquamarine, quartz and cornelian leavetheir hardness to become soft so that elegant dia-monds can envelop them in sinuous embraces. Hanging in the void, like jellyfish tentacles in thesea clearness, like rays moved by the wind, dia-monds twinkle in the circle perfection. And more. Big leaves like embroideries or smallramifications of delicate flowers, charming undula-tions, Renaissance spirals, necklaces and durablesolitaires. Elements inspiring to nature, geometricshapes and the eternal classicality characterizingCarati collections. A thousand wonderful worlds fora thousand different women loving the austerity ofthe eternal and precious diamond. A luxury made for people really able to choose.

18

Luca Carati: a thousand creations where diamondis the protagonist(takes the spotlight) .Light creating a thousand of dazzling reflections.

Since 1998, in Valenza, diamond has been prota-gonist in Luca Carati goldsmith’s workshops. It isan ever-growing brand succeeding in establishingits image overseas, opening one brand shops inMoscow and Azerbaijan and corners in Uruguayand Japan, since most part of its production is forthe foreign market. A success due to its commercialmanagers activity but, above all, to the elegantdesign and use of natural and very pure gem stones. Each of his jewels shows a personal interpretationof the flowing of time living in the white, pink andyellow precious gold and in the gem stones colourspresented in Brillante, Princess, Baguette andTapered cuts. Some creations, like rose windows ofmysterious gothic cathedrals, become a labyrinthwhere each element is able to transform, changeand create strange geometric shapes modifying theraw material in different aspects, using it to createjewels giving new emotions. Others are the new interpretation of the classical

“Zoom

” Colle

ction

Luca Carati

Solo mio bijoux srl Centro Orafo “Il Tarì”, Mod. 270 - 81025 Marcianise (CE) - ph. +39 0823 381709 - info@solomiobijoux.com www.solomiobijoux.com

artemisiacom

unicazione.com

il piacere della seduzione

Un brand di risonanza internazionale,

alta gioielleria valenzana di eccellente

manifattura dove nuovi codici del lusso

tratteggiano esemplari di grande ricchez-

za e raro pregio.

LL’’uussoo ssoovvrraabbbboonnddaannttee ddeellll’’eeggoocceennttrriiccoo

ddiiaammaannttee,, iinn uunnaa ccoommbbiinnaazziioonnee vvaarriiaabbii--

llee ddii bbiiaannccoo ee ddii nneerroo,, ssccrriivvee ssttoorriiee sseemm--

pprree nnuuoovvee ddaallllee ttrraammee iinnttrriiccaattee ee ccoomm--

pplleessssee,, ccoonn aammpplleessssii ddii lluuccii ee ddii oommbbrree..

Quando in alcuni esemplari si apre, poi,

la prepotente partecipazione del colore, si

crea una ccoommuunnaannzzaa ddii lliinngguuaaggggii cchhee

ssuuggggeellllaa llaa ccllaassssee ccoonn iinnssoolliittoo ttrraatttteeggggiioo.

Tante collezioni variamente delineate da

forme classiche o più estrosamente geo-

metriche, contaminate dalle molte varian-

ti di colori sprigionate dalla madreperla,

dall’agata, dalla corniola, dall’opale scre-

ziato e dal corallo. GGeemmmmee cchhee ccoommee

ppoocchhee ssaannnnoo iinntteeggrraarrssii ppeerrffeettttaammeennttee

aallllaa nnoobbiillttàà ddeellll’’oorroo..

OOggnnii ggiiooiieelllloo RRaaiimmaa èè uunn ssooffiissttiiccaattoo

oommaaggggiioo aallllaa ffeemmmmiinniilliittàà, una creatura

20

RRaaiimmaa ssrrll 15048 Valenza (AL), Italy Via Fratelli di Dio, 25/27 ph. +39 0131 945700fax +39 0131 955911web www.raima.it

Raima: diamanti com e vivide cascatedi Martino Belmanto dal 1975

un sofisticato omaggio alla femminilità tutto made in Italy

che si colloca all’in-

terno di uno spazio

dove i protagonisti

sono raffinati anelli,

pendenti e orecchini

che all’unisono elevano una coralità ricca

di dissonanze ed accordi. UUnn aaffffiiaattaammeenn--

ttoo cchhee aarrppeeggggiiaa uunnaa mmeellooddiiaa ddii ccuuii ddiiffffii--

cciillmmeennttee ssii ppeerrddee llaa mmeemmoorriiaa..

Stupefacenti disposizioni di vuoti e di

luce, eecccceennttrriicchhee ttaannggeennttii cchhee iinnffrraannggoo--

nnoo ggllii ssppaazzii. Combinazioni di nnuuaanncceess

tteennuuaammeennttee aappppaarriisscceennttii eennttrraannoo nneell

ggiiooccoo ddii uunn’’aarrttee mmaanniippoollaattiivvaa cchhee ffaa

ddeellllaa ssoossttaannzzaa uunnaa ccrreeaattuurraa ddoocciilliissssiimmaa

nneellllee mmaannii ddeellll’’aarrttiissttaa. Gioielli splendidi

da ammirare, superbi da indossare.

Gioielli che hanno il dono di rendere

prezioso anche il look più minimalista.

Groumette: morbide onde di giallo oro

avvicinano diamanti white o black;

Angeli: piccoli brillanti contornano il

vuoto di graziose silhouette di madreper-

la; Croci: cedevo-

li avviluppamen-

ti di agata bian-

ca, nera o cornio-

la separati da

incompiute cornici preziose; Cuori: can-

dida agata suggellata da diamanti come in

cerca dell’altra metà o concentrici profili

legati gli uni agli altri da grappoli di bril-

lanti; Rosoni: il fascino delle antiche cat-

tedrali snellito con grazia ed eleganza;

WWaatteerrffaallll:: iimmppaaggaabbiillii mmoottii fflluuttttuuaann--

ttii ddii pprreezziioossoo oorroo ee ddiiaammaannttii cchhee

rriicchhiiaammaannoo ll’’iinnddoommiittaa vviittaalliittàà ddeell--

ll’’aaccqquuaa con lampi improvvisi e geli-

di guizzi, lasciandola scorrere come

un ruscello, rimbalzare come un

torrente e liberarsi, poi, in uunnaa

ccaattaarrttiiccaa ccaassccaattaa ddii eessuubbeerraannttii

ddiiaammaannttii.

Esemplari che si completano

nella linea Parure, quel bello che

sa andare oltre.

ssttoonneess aabbllee ttoo mmiixx ppeerrffeeccttllyy wwiitthh tthheennoobbllee ggoolldd.. EEaacchh RRaaiimmaa jjeewweell iiss aa ssoopphhiiss--ttiiccaatteedd ttrriibbuuttee ttoo wwoommeenn’’ss wwoorrlldd,, a crea-ture living in a place where the protago-nists are refined rings, charms and ear-rings that show , at the same time, anensemble of dissonances and harmo-ny. AAnn eennsseemmbbllee wwhhiicchh iiss aann uunnffoorr--ggeettttaabbllee mmeellooddyy..Astonishing employments of darkand light, oodddd ttaannggeennttss bbrreeaakkiinnggtthhee ssppaacceess.. . SSooffttllyy lloouudd ccoolloouurrwwaayyssaarree uusseedd bbyy tthhee aarrttiisstt wwhhoo mmaakkeess tthheemmaatteerriiaall eeaassyy ttoo wwoorrkk.. Wonderfuljewels made to be worn and admired. Jewels able to make precious even thesimplest look.

21

RRaaiimmaa:: DDiiaammoonnddss LLiikkee VViivviidd CCaassccaaddeess..SSiinnccee 11997755,, aa MMaaddee iinn IIttaallyy ssoopphhiissttiiccaatteedd ttrriibbuutteettoo wwoommeenn’’ss wwoorrlldd..

A brand of international importance, a first class highjeweller’s art of Valenza, where luxury creates modelsof unusual richness and value. TThhee eexxcceessssiivvee uussee ooff tthhee sseellff--cceennttrreedd ddiiaammoonndd,, iinn aacchhaannggeeaabbllee mmiixx ooff wwhhiittee aanndd bbllaacckk,, ccrreeaatteess eevveerrnneeww ssttoorriieess wwiitthh ccoommpplliiccaatteedd pplloottss aanndd aa rriicchhnneessss oofflliigghhttss aanndd sshhaaddoowwss.. When in some models colours areprevailing, we can see a ccoommmmuunniittyy ooff llaanngguuaaggeessuunnddeerrlliinniinngg tthhee eelleeggaannccee wwiitthh rraarree hhaattcchhiinngg..There are many collections variously characterized byclassical or strange geometrical shapes, mixed with lotsof nuance of colours deriving from the mother-of-pearl, agate, cornelian, speckled opal and coral. GGeemm

arte manipolativa ch e fa della sostanza

una creatura docilissima nelle mani di artista

Groumette: soft waves of yellow gold togetherwith white or black diamonds; Angeli: small

diamonds around pretty mother-of-pearl silhou-ette; Croci: envelopments of white or black agate or

cornelian separated by unfinished precious frames;Cuori: white agate with diamonds as in search forthe other half or concentric silhouettes holdtogether by diamonds clusters; Rosoni: the charmof the old cathedrals made simpler with graceand elegance;WWaatteerrffaallll:: iinnvvaalluuaabbllee aalltteerrnnaa--ttiioonnss bbeettwweeeenn pprreecciioouuss ggoolldd aanndd ddiiaammoonnddssrreeccaalllliinngg tthhee wwaatteerr eenneerrggyy with sudden rushes

and freezing-cold splashes, letting it flow like astream and free itself in a ppuurree ccaassccaaddee ooff vviivviiddddiiaammoonnddss..Models found in the Parure collection where the beau-ty goes beyond.

22

L’inventiva e la passione della designer, ed

amministratore unico, Maria Angelucci,

per gli amici Marisa, hanno dato vita ad

una azienda che oggi vanta una fidelizza-

ta clientela nei suoi 200 punti vendita

posti nelle più importanti città italiane ed

all’estero, conquistando la lleeaa--

ddeerrsshhiipp ssuull mmeerrccaattoo nnaazziioonnaallee eedd iinntteerr--

nnaazziioonnaallee ddeellllaa ggiiooiieelllleerriiaa--bbiijjoouutttteerriiaa..

ÈÈ uunnoo ssttiillee eecclleettttiiccoo ddaall ttooccccoo iinncciissiivvoo,,

qquueelllloo ddeellllaa AAmmlléé,, ffaattttoo ddii ssuuggggeessttiivvee

iinnttuuiizziioonnii ccoonn uunnaa pprreeddiilleezziioonnee ppeerr ii

vvoolluummii ssppeettttaaccoollaarrii ee ppeerr ii ccoonnttrraassttii. La

personale interpretazione di linee e spes-

sori, curve e colori, equilibri e

Un mix di ironia e trasgressione de luxe nel nome della seduzione

AAmmlléé ph. +39 0823 798939

email info@amle.itweb www.amle.it

Gioielli destinati a femminilità esplosive e sofisticate

AMLÉ

24

Sono metamorfosisenza controllo doveogni elemento diventafulcro per nuovi incastri e sconosciutesoluzioni

disuguaglianze si manifesta attraverso uunnaa

ppeerreennnnee ttrraassffoorrmmaazziioonnee cchhee iinnvveennttaa ee

rreeiinnvveennttaa ooggggeettttii ccoommpplliiccaattii ee ssttrraaoorrddii--

nnaarrii,, aauutteennttiiccaammeennttee oorriiggiinnaallii,, destinati

a temperamenti forti e sofisticati.

Le sue sono metamorfosi senza control-

lo dove ooggnnii eelleemmeennttoo,, mmiiccrroo ee mmaaccrroo,,

ddiivveennttaa ffuullccrroo ppeerr nnuuoovvii iinnccaassttrrii ee ssccoonnoo--

sscciiuuttee ssoolluuzziioonnii.. ÈÈ uunn ggiiooccoo ddii mmaanniippoo--

llaazziioonnii cchhee ssii ffaa eecccceennttrriiccaa aarrttee nneell ddaarree

vviittaa aa ggiiooiieellllii nneellllaa lloorroo aacccceezziioonnee ppiiùù

aammppiiaa,, ggiiooiieellllii cchhee ttoorrnnaannoo aa ssttuuppiirree iinn

ooggnnii nnuuoovvaa ccoolllleezziioonnee..

La lavorazione completamente artigia-

nale vivifica la materia a favore di uno

strepitoso aspetto estetico. “E alla fine la

creatività è diventata la chiave del successo

- racconta la titolare -, in un momento di

pesantezza del mercato i nostri modelli sono

richiesti da una vasta clientela di fascia

medio-alta. Prodotti che si ispirano al libe-

ro gioco della fantasia, ma anche alla cultu-

ra antica che, con la sua armonia, affina

l’occhio e il gusto”..

Nel laboratorio di Amlé, nella opulenta

Santa Maria Capua Vetere, ogni giorno

mani dall’abilità leggendaria danno

forma e colore ad autentiche opere, molte

delle quali pezzi esclusivi.

EEdd èè aaffffaasscciinnaannttee ssccoopprriirree ccoommee llaa

mmaatteerriiaa ssii mmuuttii iinn qquuaallccoossaa ddii vveerraammeenn--

ttee uunniiccoo.. PPiieettrree dduurree,, pprreezziioossee ee sseemmiipprree--

zziioossee,, mmaaddrreeppeerrllaa,, ccoorraalllloo,, ppeerrllee,, aarrggeenn--

ttoo,, ccoorrnnoo ddii zzeebbùù -- iinnnnoovvaazziioonnee vviinncceennttee

nneell sseettttoorree -- ee oonniiccee,, ssii ccoommbbiinnaannoo iinn

uunnaa nnuuoovvaa llooggiiccaa ddii ddiivveerrssiiffiiccaazziioonnee ppeerr

eetteerrooggeenneeoo uuttiilliizzzzoo..

BBrraacccciiaallii,, oorreecccchhiinnii ee ccoollllaannee ssii ssvviilluuppppaa--

nnoo ppeerr aaddddiizziioonnee ee ssoovvrraappppoossiizziioonnii aattttrraa--

vveerrssoo ppeerrccoorrssii ssttrraavvaaggaannttii eedd iinnccoonnffoonnddii--

bbiillii che rievocano emozioni, divenendo

oggetti da indosso simboli del costume

post-moderno, in perfetta sintonia con la

filosofia di un’azienda che ha come mission

quella di comunicare emozioni.

AAmmlléé èè uunn mmiixx pprreessttiiggiioossoo ddii iirroonniiaa ee

ttrraassggrreessssiioonnee ddee lluuxxee che rimanda ad un’at-

mosfera sottilmente peccaminosa, con det-

tagli importanti ed ammiccanti, prodotti

che confermano la vocazione aziendale di

esaltare la femminilità. (MRP)

25

AAMMLLEE’’,, aa mmiixx ooff ddee lluuxxee iirroonnyy aanndd uunnccoonnvveennttiioo--nnaalliittyy iinn tthhee nnaammee ooff sseedduuccttiioonn.. JJeewweellss ddeessiiggnneedd ffoorr eexxuubbeerraanntt aanndd eelleeggaannttwwoommeenn.

The creativity and passion of Mrs. Maria Angelucci,called Marisa by her friends, designer and sole direc-tor, have led to the birth of a company that nowadaysboasts regular clients in its 200 sales point located inthe most important Italian cities and abroad, by gain-ing the lleeaaddeerrsshhiipp iinn tthhee jjeewweelllleerryy aanndd jjuunnkk jjeeww--eelllleerryy ffiieellddss oonn tthhee NNaattiioonnaall aanndd IInntteerrnnaattiioonnaallmmaarrkkeett..AAmmlléé ssttyyllee iiss vveerrssaattiillee aanndd eexxpprreessssiivvee,, wwiitthh ssuuggggeess--ttiivvee iinnttuuiittiioonnss aanndd aa ttaassttee ffoorr ggrreeaatt ssiizzeess aanndd ccoonn--ttrraassttss.. The personal interpretation of shapes andthicknesses, contours and colours, harmony and irreg-ularities, can be seen through aa ccoonnttiinnuuoouuss ttrraannssffoorr--mmaattiioonn iinnvveennttiinngg aanndd rreeiinnvveennttiinngg ccoommpplliiccaatteedd,,eexxttrraaoorrddiinnaarryy aanndd rreeaallllyy oorriiggiinnaall iitteemmss,, tthhaatt aarreeddeessiiggnneedd ffoorr eexxuubbeerraanntt aanndd eelleeggaanntt wwoommeenn..In its uncontrolled metamorphosis eeaacchh mmiiccrroo aannddmmaaccrroo eelleemmeenntt bbeeccoommeess tthhee ffuullccrruumm ffoorr nneeww jjooiinnttssaanndd uunnkknnoowwnn ssoolluuttiioonnss.. IItt iiss aann hhaannddlliinngg ggaammeetthhaatt bbeeccoommeess eecccceennttrriicc aarrtt bbyy ccrreeaattiinngg wwoonnddeerrffuulljjeewweellss ffoorr eeaacchh nneeww ccoolllleeccttiioonn..

The handmade manufacturing livens up the materi-al picking out an extraordinary aesthetic look. ““IInnsshhoorrtt,, oouurr ccrreeaattiivviittyy hhaass bbeeccoommee tthhee kkeeyy ttoo oouurr ssuucc--cceessss –– the holder tells - , iinn aa vveerryy ddiiffffiiccuulltt mmoommeennttffoorr tthhee mmaarrkkeett oouurr mmooddeellss aarree rreeqquuiirreedd bbyy aa vvaassttmmeeddiiuumm--hhiigghh cclliieenntteellee.. TThheeyy aarree mmooddeellss iinnssppiirreeddbbyy ffaannttaassyy bbuutt aallssoo bbyy tthhee aanncciieenntt ccuullttuurree tthhaatt,, wwiitthhiittss hhaarrmmoonnyy,, hhoonneess eeyyee aanndd ttaassttee””..In Amlé workshop located in the wealthy city of SantaMaria Capua Vetere, skilful hands manufacture,every day, real works of art most of all are a one-off. IItt iiss wwoonnddeerrffuull ttoo sseeee hhooww mmaatteerriiaall bbeeccoommeess ssoommee--tthhiinngg rreeaallllyy uunniiqquuee.. HHaarrdd,, pprreecciioouuss aanndd sseemmii--pprreecciioouuss ssttoonneess,, mmootthheerr--ooff ––ppeeaarrll,, ccoorraall,, ppeeaarrllss,, ssiill--vveerr,, zzeebbuu hhoorrnn –– aann iinnnnoovvaattiivvee mmaatteerriiaall-- aanndd oonnyyxx,,mmiixx tthheemmsseellvveess ttoo bbee uusseedd iinn aa ddiiffffeerreenntt wwaayy..BBrraacceelleettss,, eeaarrrriinnggss aanndd nneecckkllaacceess bbiinndd aanndd oovveerrllaappiinn aa ppeeccuulliiaarr aanndd uunnmmiissttaakkaabbllee wwaayy;; they recallemotions becoming symbols of the post-modern customin perfect tune with the company philosophy whosemission is to convey emotions. AAmmlléé rreepprreesseennttss aa pprreessttiiggiioouuss mmiixx ooff ddee lluuxxee iirroonnyyaanndd uunnccoonnvveennttiioonnaalliittyy recalling a finely sinfulatmosphere with important and charming details,products attesting the company target, that is toenhance womanhood.

26

Orecchini, anelli, ciondoli, bracciali e

gemelli, iinntteerrpprreettii dd’’eecccceezziioonnee cchhee rraacc--

ccoonnttaannoo ccoonn mmeerraavviigglliioossaa sseemmpplliicciittàà

ll’’aammoorree ppiiùù tteenneerroo, quello importante.

IInnffiinniittoo ccoommee iill ccuuoorree ddii uunnaa mmaammmmaa..

OOggnnuunnoo ppeerr uunnaa ssttoorriiaa ddiivveerrssaa ddeeccllii--

nnaattaa ddaa ddoollcciissssiimmii ppeennssiieerrii..

Bimbi e bimbe come silhouette piene o

vuote, cuori intagliati o incisi in oro bian-

co, giallo e rosa, iilllluummiinnaattii ddaa uunn ssoolloo

lliimmppiiddoo bbrriillllaannttiinnoo oo ddaa uunn aabbbbaagglliiaannttee

ttoottaall ppaavvéé. Linee sobrie ed armoniose che

lanciano un chiaro messaggio di vita

nuova e di gioia,

di favole e desideri

avverati.

PPiiaacccciioonnoo ddaa ssuubbiittoo

queste leggere strutture

tridimensionali, espressamente

delicate, che rimandano ai disegni dell’in-

fanzia.

LLeebbeebbèè èè ll’’uullttiimmaa mmooddaa ppeerr mmaammmmee ee

ppaappàà, una spensierata metafora di un

mondo incantato che celebra la nascita

di un bimbo. LLaa ppiiaacceevvoolleezzzzaa ddii iinnddoossssaa--

rree uunn ggiiooiieelllloo ssttrreettttaammeennttee lleeggaattoo aa ppeerr--

Lebebé un amore di gioiellodi Martino Belmanto

Un regalo specialeper una personaspeciale

Particolari gli anelliproposti con fede in orobianco e con cuore snodato in oro gialloch e ad ogni movimentodella mano fa sentirela sua presenza conbagliori e luccichii

27

ssoonnaalliissssiimmee tteenneerreezzzzee,, uunn mmooddoo oorriiggii--

nnaallee,, uunniiccoo ee pprreezziioossoo ppeerr aavveerree sseemmpprree

vviicciinnoo ii pprroopprrii aannggiioolleettttii.. PPeerr ccoommuunnii--

ccaarree aall mmoonnddoo llaa ccoonntteenntteezzzzaa ddii eesssseerree

ggeenniittoorrii..

Forme creative, eleganti, raffinate e per-

sonalizzabili. DDaa rreeggaallaarree,, ddaa rreeggaallaarrssii,,

ppeerrcchhéé aallccuunnii mmoommeennttii ddeellllaa nnoossttrraa eessii--

sstteennzzaa mmeerriittaannoo ll’’eetteerrnniittàà..

GGiiooiieellllii cchhee ffaannnnoo ffeelliiccii ppeerrcchhéé sseemm--

bbrraannoo ppeennssaattii pprroopprriioo ppeerr ttee. EE ppiiùù ssoonnoo,,

ppiiùù ssoonnoo bbeellllii, come divertenti charms

che tintinnano gioiose ninnananne.

La collezione Lebebè è ormai un trend,

è una gaiezza contagiosa, un travolgente

successo di gran classe che dilaga a mac-

chia d’olio. TTaannttii ee ddiivveerrssii ppeerr ddiirree cchhee èè

uunn lleeggaammee iinnddiissssoolluubbiillee,, cchhee èè uunn aammoorree

ttoottaallee eedd iinnccoonnttaammiinnaattoo ddaa ffaarr ssccooppppiiaarree

iill ccuuoorree, che è proprio quell’amore raro

che si dona incondizionatamente.

LLeebbeebbéé èè uunnaa ccoolllleezziioonnee LLuucceebbiiaannccaa,,

uunn mmaarrcchhiioo mmaaddee iinn IIttaallyy iinn ccoossttaannttee ssvvii--

lluuppppoo cchhee aannccoorraa uunnaa vvoollttaa hhaa ssaappuuttoo

ccrreeaarree uunn mmoonnddoo ccaarriiccoo ddii eemmoozziioonnii..

Particolari anche gli anelli proposti con

fede in oro bianco mentre è in oro giallo

il cuore snodato cha ad ogni movimento

della mano fa sentire la sua presenza con

bagliori e luccichii. Il cuore: inconfondi-

bile simbolo di bene e icona di questa

nuova collezione.

La linea Lebebè è distribuita in esclusi-

va dallo storico gruppo Oroverde.

OOrroovveerrddee ssrrll 81025 Marcianise (CE), Italy

Il Tarì, mod. 247/248 ph. +39 0823 513145fax +39 0823 513148

email info@lebebegioielli.comweb www.lebebegioielli.com

Lebebé, a lovely jewelA precious gift for someone special

Earrings, rings, charms, bracelets and cuffs, eexxcceeppttiioonn--aall iinntteerrpprreetteerrss,, wwiitthh mmaarrvveelllloouuss ssiimmpplliicciittyy,, ooff tthheemmoosstt tteennddeerr lloovvee,, the important one.EEnnddlleessss lliikkee aa mmootthheerr’’ss hheeaarrtt.. EEaacchh jjeewweell iiss mmaaddee ffoorr aa ddiiffffeerreenntt ssttoorryy nnaarrrraatteedd bbyysswweeeett wwoorrddss.. Boys and girls babies represented withsolid or hollow silhouette, hearts carved in white, yellowand pink gold, eennlliigghhtteenneedd bbyy oonnee lliittttllee bbrriigghhtt ddiiaa--mmoonndd oorr bbyy aa ssppaarrkklliinngg ttoottaall ppaavvéé..Plain and shapely lines communicating a clear messageof new life and happiness, of fables and fulfilled wishes.PPeeooppllee lliikkee aatt oonnccee these light and soft three-dimen-sional shapes recalling childhood draws. LLeebbeebbèè ccoolllleecc--ttiioonn iiss tthhee llaatteesstt ffaasshhiioonn ffoorr mmuummss aanndd ddaaddss,, a light-hearted metaphor for an enchanting world celebratinga baby birth. TThhee pplleeaassaannttnneessss ooff wweeaarriinngg aa jjeewweelltthhaatt iiss ssttrriiccttllyy ttiieedd ttoo ppeerrssoonnaall ffeeeelliinnggss,, aa ppaarrttiiccuullaarr,,uunniiqquuee aanndd pprreecciioouuss wwaayy ttoo hhaavvee oonnee’’ss oowwnn lliittttlleeaannggeellss ffoorreevveerr wwiitthh oonneesseellff.. IInn oorrddeerr ttoo ccoommmmuunniiccaatteettoo tthhee wwoorrlldd tthhee hhaappppiinneessss ffoorr bbeeiinngg ppaarreennttss..Creative, fine and chic shapes that can be also person-alized. TThheessee jjeewweellss ccaann bbee ggiivveenn ssoommeeoonnee oorr oonneesseellffaass aa ggiifftt,, bbeeccaauussee ssoommee mmoommeennttss ooff oouurr lliiffee ddeesseerrvvee ttoobbeeccoommee eetteerrnnaall.. JJeewweellss mmaakkiinngg hhaappppiinneessss bbeeccaauussee tthheeyy sseeeemm ttoo bbeetthhoouugghhtt jjuusstt ffoorr yyoouu... TThhee mmoorree tthheeyy aarree,, tthhee mmoorreetthheeyy aarree bbeeaauuttiiffuull,, such as the enjoyable charms tin-kling joyous lullabies. Le bebè collection is now a fash-ion, a contagious happiness, a stylish overwhelming suc-cess spreading rapidly. MMaannyy aanndd ddiiffffeerreenntt jjeewweellss ttoommeeaann tthhaatt iitt iiss aann iinnddiissssoolluubbllee rreellaattiioonnsshhiipp,, aannaabbssoolluuttee aanndd ppuurree lloovvee bbuurrssttiinngg oonnee’’ss hheeaarrtt;; it is thekind of unique love given unconditionally. LLeebbeebbéé iiss aaLLuucceebbiiaannccaa ccoolllleeccttiioonn,, aa mmaaddee iinn IIttaallyy eevveerr--ggrroowwiinnggbbrraanndd ssuucccceeeeddiinngg,, oonnccee mmoorree,, iinn ccrreeaattiinngg aa wwoorrllddffuullll ooff eemmoottiioonnss.. Rings too, presented with a white goldwedding ring, are very unique, whereas the jointedsparkling heart, tinkling at every motion of the hand, isof yellow gold. .The heart, unmistakable symbol of loveand icon of this new collection. Le bebè collection is anexclusive distributed by the famous group Oroverde.

Lineari o fastose, lunghe, lunghissimeo corte da cingere il collo, di ispirazio-ne barocca, con motivi esotici, etniche,provocatoriamente heavy metal o vinta-ge. Un gioiello decisamente decorativo,fortemente legato alla femminilità. Nonsorprende, quindi, il goffo scimmiottaredelle bambine che per farsi donne ricor-rono a rossetti, tacchi a spillo e ad irri-nunciabili collane. Se ne creano disempre diverse con contaminazionidi mix eccessivi, a volte di intensaricchezza. Spesso a maglie intricate,talvolta cariche di gemme. Tornano pre-potentemente i satoires, avvolti in piùgiri o lasciati cadere lungo la schienanuda. Quando si rinuncia a materie

nobili per fare uso di rame, pietre comu-ni, ossi, acciaio, legno, conchiglie, pvc,vetro, smalti, ceramica, l’effetto paremoltiplicarsi sotto l’estrosità degliaccostamenti e dei colori degli ele-menti costitutivi. Sono complessecomposizioni o pattern speculari realiz-zati con particolari tecniche di lavorazio-ne che creano uno stile-no-stile che siaddolcisce con la presenza di raffinatiinserti in raso, piume e pizzi o, diversa-mente, si irrigidisce con la presenza dimetalli corrosi, pietre grezze, chiodi ovecchi ritagli di stoffe gros grain. Lesuste scompaiono per fare spazio achiusure a più nodi o a grandi fiocchi. Ilmitico corallo, le candide perle ed il

28

Oversize per un gioiello estremamente femminile

Sono tante e diverse. Sospese tra arte e design.

ametista e quarzo rosawww.fiorellagioielli.it

collezione “Jaipur Diamondswww.marcobicego.com

collezione 3 fili Australianawww.liguoricapri.com

Una collana e sei protagonista

solare turchese si confermanoimmancabili must abbinabili ad ognioutfit. Solo le collane di perle rispondo-no a precisi canoni dai nomi inconfon-dibili: Collare, Girocollo, Graduata,Matinée, Opera e Treccia, la pre-ferita di Coco Chanel. Designersdi arte contemporanea sguin-zagliano la loro immaginazio-ne realizzandone di vera-mente astruse, comel“aiguille” di BénedicteMouret dove un ago inargento infilato con sempli-ce filo si trasforma in unacollana-spilla; o la surrealescala percorsa dagli

immancabili omini diDieter Dill; come i fanciul-

leschi disegni sui ritagli dicarta che fanno da charms ad

un insolito girocollo di Moschinoo il trittico di denti a raggiera inca-

stonato in una struttura di argento diTeresa Milheiro, per citarne alcuni.Oggi l’alta moda propone collanefinanche alla sposa, abbandonando irigidi canoni che la volevano spoglia diogni orpello. Famosi stilisti disegnanoper lei collane importanti con maxipietre o giganteschi cammei in fortecontrasto con il candore dell’abitonuziale. Allegra e frizzante, dunque,anche per il “sì”. La collana è un acces-

sorio che si permette il lussodi seguire una propria strada, per-ché è la genuina espressione di uncapriccio. Tutto le è concesso, anchetrasformarsi in un dissacrante rosa-rio, intrecciarsi a fili elettrici, infilare ruvi-de pomici, incastonare pietre prezioseda capogiro, farsi minuta quasi invisibi-le o enorme, con ciondoli più o menopreziosi che pare si fatichi ad indossar-li. Cuori, foto e santini, rami di coral-lo, bottoni, monete, croci, teschi,amuleti, boules, charms, medaglioni,c’è posto per tutto anche per il pro-prio nome declinato in pietre prezio-se o metallo, o per quello della griffeche fa tanto trend. (MRP)

29

collana “Cleopatra”www.pontevecchiogioielli.it

collana “Malibù”oro, pietre multicolor e diamanti

www.antonini.it

Una collana e sei protagonista

30

Designers of the con-temporary art give freerein to their imagina-tion creating reallystrange necklaces, suchas the Bénedicte Mouret“aiguille” where a silver needlestrung with a simple threadbecomes a necklace-brooch; or the surrealstairs walked by the ever present Dieter Dilllittle men; such as the children’s draws on thepaper used as charms in an unusual necklace byMoschino; or the star-shaped teeth trilogy set in asilver structure by Teresa Milheiro, only to mentionsomeone. Nowadays the haute couture proposesnneecckkllaacceess aallssoo ttoo tthhee bbrriiddee whereas, according to therigid rules, she had to be stripped of any tinsel.FFaammoouuss ddeessiiggnneerrss ddeessiiggnn ffoorr hheerr iimmppoorrttaanntt nneecckk--llaacceess wwiitthh mmaaxxii ssttoonneess oorr bbiigg ccaammeeooss ccllaasshhiinnggwwiitthh tthhee ssiimmpplliicciittyy ooff tthhee wweeddddiinngg ddrreessss..Necklace is cheerful and lively for the wedding,too. It is an accessory following no strict rulesbecause it is the nnaattuurraall eexxpprreessssiioonn ooff aawwhhiimm.. AAllll iiss ggrraanntteedd ttoo iitt,, eevveenn ttoo bbee ttrraannss--ffoorrmmeedd iinnttoo aa ddeesseeccrraattiinngg rroossaarryy bbeeaaddss,, tointertwine with electric wires, insert coarse pumices,set astonishing precious stones, to be tiny, almost invis-ible, or enormous, with more or less precious charmsalmost difficult to wear. HHeeaarrttss,, pphhoottooss aanndd hhoollyy ppiicc--ttuurreess,, ccoorraall bbrraanncchheess,, bbuuttttoonnss,, ccooiinnss,, ccrroosssseess,, sskkuullllss,,aammuulleettss,, bboouulleess,, cchhaarrmmss,, lloocckkeettss,, eevveerryytthhiinngg iiss ppooss--ssiibbllee,, eevveenn iinnssccrriibbee oonnee’’ss oowwnn nnaammee oorr tthhee oonnee ooff tthheeffaasshhiioonnaabbllee ggrriiffff wwiitthh pprreecciioouuss ssttoonneess oorr mmeettaall..

collana Torchonoro rosa e granatiwww.annamariacammilli.com

Sono complesse composizioni o pattern speculari realizzati con particolari tecnich e di lavorazione ch e creano uno stile-no-stile ch e si addolcisce

con la presenza di raffinati inserti

A necklace makes you the protagonistOversize for a very much feminin jewel

Necklaces are many and of different kinds. They arethought as pieces of work between art and design. Simple or rich, lloonngg,, vveerryy lloonngg oorr sshhoorrtt ttoo ttwwiirrllaarroouunndd tthhee nneecckk,, of baroque inspiration, with exot-ic and ethnic patterns, provocatively heavy metal ovintage. A definitely ornamental jewel, strictly linkedto womanhood. It is quite understandable the funnymimic of girls using lipsticks, spike heels and necklacesin order to seem women. MMaannyy aanndd ddiiffffeerreenntt nneecckk--llaacceess aarree ccrreeaatteedd ssoommeettiimmeess tthhrroouugghh tthhee ccoommbbiinnaa--ttiioonn ooff vveerryy rriicchh aanndd eexxcceessssiivvee mmiixxttuurreess,, often madeof woven links, sometimes rich in gem stones. Satoires,wrapped into many turns or falling on the back, arevery fashionable. When noble materials are put asidein order to use copper, common stones, bones, steel,wood, shells, pvc, glass, enamels and ceramic, tthhee eeffffeeccttsseeeemmss ttoo iinnccrreeaassee tthhaannkkss ttoo tthhee mmiixx aanndd ccoolloouurrss oorriigg--iinnaalliittyy ooff tthhee eelleemmeennttss.. They are elaborate composi-tions or specular patterns made according to particularmanufacturing techniques, creating a style-not-stylethat softens thanks to refined satin inserts, feathers andlaces, or, otherwise, it becomes more austere with theuse of corroded metals, uncut stones, nails or scraps ofgros grain fabrics. Clasps are replaced with knots or bigbows. TThhee wwoonnddeerrffuull ccoorraall,, tthhee ssnnooww--wwhhiittee ppeeaarrllssaanndd tthhee ssuunnnnyy ttuurrqquuooiissee ccoonnffiirrmm ttoo bbee iinneevviittaabblleemmuusstt tthhaatt ccaann bbee mmaattcchheedd wwiitthh eevveerryy oouuttffiitt.. Onlythe strings of pearls have precise captions with unmis-takable names: Collare, Girocollo, Graduata,Matinée, Opera e Treccia, Coco Chanel favourite.

www.zanongioielli.it

collana “La Karmen”www.robertaporrati.it

Edita dalla GGoollddeenn AAggeennccyy in collabora-

zione con la FFeeddeerraazziioonnee NNaazziioonnaallee

DDeettttaagglliiaannttii OOrraaffii, Preziosa è distribuita in

oollttrree 88000000 ggiiooiieelllleerriiee al dettaglio del cen-

tro sud Italia, numero destinato a crescere

entro i prossimi mesi.

Per il suo compleanno lo scenario è stato

il golfo di Napoli, a bordo del vveelliieerroo

TToorrttuuggaa.

La serata, accompagnata dalle note di

RRoossssaannaa ddee RRooggaattiiss al flauto e di SSoonniiaa DDeell

SSaannttoo all’arpa, ha visto la partecipazione di

un elegante parterre. Molti i rappresentan-

ti dei consorzi orafi campani e delle associa-

32

da sx: Roberto de Laurentiis, presidente ConsorzioAntico Borgo Orefici; Sergio Anzovino e signora;

in alto: una parure in corallo della maison “Mattia Mazza” indossata da una modella

Preziosa compie un anno

Il primo anniversario per questo nostrobimestrale, ch e osserva e re-interpretail mondo dell’oreficeria e delle sue

Il primo anniversarioper questo nostro bimestrale, ch e osserva ere-interpreta il mondodell’oreficeria e dellesue eccellenze, è statal’occasione per brindareall’entusiasmo dellaredazione ed al suoaureo futuro

zioni di categoria. In prima fila il presiden-

te del consorzio Antico Borgo Orefici

RRoobbeerrttoo ddee LLaauurreennttiiiiss, Dino Costa, Carlo

Torsi, il presidente della Federazione Orafi

Campani Giovangiuseppe Lanfreschi ed i

vicepresidenti Johnny De Meo e Carmen

De Marco, il direttore Marco Cantarella,

gli associati Stefania De Marco, Cosimo

Caruso, Gerardo Marchetiello, Cosma

Anzovino, il direttore generale di Oromare

Paolo Improta in compagnia di Vincenza

Perreca dell’ufficio marketing, Paolo

Castellano e Gianluca Esposito Cesariello

per la ACE Group, Luciano Fusco per

Fuoco Capri, Roberto Raiola della

Mondial Coral, Romolo Gentile responsa-

bile marketing della Nardelli, Elisabetta

Bowinkel, Daria Misso per la Nami

Gioielli, Luigi De Simone e Patrick Wehrli

responsabile della Chopard Genève, il

gemmologo Maurizio Mandile e Dario

Boragine. Ed ancora, Ciro Esposito, presi-

dente del Consorzio Vulcano Promart e

Fabrizio Monticelli, project manager del

33

dall’alto: Massimo Caruso, consigliere della Federazione Orafi Campani; Ciro Esposito, presidente del Consorzio Vulcano Promart; l’arrivo in porto del veliero Tortuga; un momento della serata; una parure della linea Abissi di Lunargenti indossata da una modella

Consorzio Antico Borgo Orefici, Salvatore

e Gino de Laurentiis, Carmine Cossai,

direttore della storica ditta Scaturchio.

Deliziose modelle hanno accompagnato la

traversata vestite con l’eleganza degli abiti

della boutique Glamour, arricchiti dai raf-

finati gioielli in corallo di Mattia Mazza,

dalle suggestive trasparenze di Evanueva e

dagli originali argenti della de Laurentiis.

L’hairstylist Emanuele Sammarruco - by go

Coppola, per le mannequin ha proposto

complessi ed aristocratici chignon alla fran-

cese. Hanno immortalato l’evento le emo-

zionanti foto di Salvatore Pastore.

34

1. Stefania De Marco (Gioielleria De Marco)2. Una parure di Evanueva3. La redazione di Preziosa

4. Marco Cantarella, GiovaGiuseppe LanfreschiDario Boragine, rispettivamente, direttore,

presidente e consigliere FOC5. Giovanni Micera; Patrick Wehrli (Chopard); Luigi

De Simone (Gioielleria De Simone)

11

22

33

44 55

35

1. Mila Gambardella, responsabile commerciale di Preziosa; Marina Nappa (Nappa Gioielli)2. Il brindisi con gli ospiti

3. Elisabetta Bowinkel, visual merchandiser4. Il taglio della torta: Giovanni Micera, Maria Rosaria Petito, Luigi Esposito

5. Carmen De Marco (gioielleria De Marco)6. Rossana de Rogatis, Sonia Del Santo

11

22

33

44

55 66

36

intervista a Claudia Buccellatidi Chiara Di Martino

Mario Buccellati dal 1919una storia di ieri, oggi e domani

ma le sue origini si perdono nella seconda

metà del 1700: una mostra in esclusiva a

Charm-Fiera di Vicenza ha ripercorso le

tappe fondamentali della vita e della car-

riera di Mario Buccellati, fondatore - a

Milano, nel 1919 - dell’omonima azien-

da, da sempre sinonimo di eleganza e

ricercatezza.

I pezzi più significativi della sua storia

sono conservati nel Museo Buccellati, al

terzo piano di via Montenapoleone 23,

indirizzo della sua storica sede, ed una

loro selezione è stata ospitata da Charm,

l’edizione primaverile di Vicenzaoro svol-

tasi dal 16 al 20 maggio.

Oggi alla guida dell’azienda ci sono

Lorenzo, terzo figlio di Mario, e sua

moglie Claudia, intervenuta all’inaugura-

zione di Charm per illustrare al pubblico

della fiera “Dal 1919, una storia di ieri,

oggi e domani”, la rassegna che per la

seconda volta ha portato lontano dal

Museo alcune delle creazioni più belle di

Mario Buccellati.

La mostra, con una selezione di circa

il 10% della ricca collezione della galle-

ria, ripercorre 90 anni di storia del

costume e l’evoluzione di uno stile che

ha reso famosa l’azienda nel mondo. È

Claudia Buccellati a raccontarci l’emo-

zione di far conoscere una rassegna di

creazioni uniche.

MMaarriioo BBuucccceellllaattii èè ssttaattoo iill pprriimmoo mmaarr--

cchhiioo MMaaddee iinn IIttaallyy cchhee hhaa aattttrraavveerrssaattoo

ll’’oocceeaannoo.. QQuuaannttoo èè ssttaattoo ddiiffffiicciillee ooppeerraa--

37

La sua storia attraversa tutto il Novecento

I pezzi più significatividella sua storia sono conservati

nel Museo Buccellati, al terzo piano di via Montenapoleone 23,

indirizzo della sua storica sede. A Vicenzaoro Charm esposta

una selezione

rree uunnaa sseelleezziioonnee ddaa eessppoorrrree aa FFiieerraa ddii

VViicceennzzaa??

«Abbiamo imposto un taglio cronologico-

tematico all’esibizione, che potesse esprimere

al meglio l’artigianalità degli oggetti ideati e

creati da Mario Buccellati. E per scelta

abbiamo deciso di non limitare la selezione

ai soli gioielli, ma di testimoniare la storia

dell’azienda anche attraverso documenti

storici originali di personaggi che hanno

segnato la storia d’Italia».

IIll rriiffeerriimmeennttoo èè pprriinncciippaallmmeennttee aa

GGaabbrriieellee DD’’AAnnnnuunnzziioo.. IInn mmoossttrraa aa

VViicceennzzaa èè ssttaattoo eessppoossttoo aanncchhee uunn lliibbrroo

ddeell VVaattee ddeeddiiccaattoo aa MMaarriioo BBuucccceellllaattii..

«Tra loro c’era una profonda amicizia, testi-

moniata anche da più di 100 lettere auto-

grafe conservate nel museo aziendale. Non

solo: oltre a molti oggetti commissionati dal

grande letterato d’inizio secolo, abbiamo

voluto mettere in mostra i gioielli e gli acces-

sori creati per moltissimi personaggi noti del

’900, come, per esempio, gli occhiali di

Luchino Visconti. Non per vanto, ma perché

siamo consapevoli dell’enorme valore storico-

artistico di questi oggetti. Anche Orson

Welles è stato frequentatore del nostro nego-

zio sulla Quinta Strada a New York».

NNoonn ssoollttaannttoo ggiiooiieellllii,, mmaa aanncchhee oorroollooggii,,

bboorrssee eedd aacccceessssoorrii ddaa ddoonnnnaa ddeeccoorraattii ccoonn

uunnaa ccuurraa eessttrreemmaa ddeell ppaarrttiiccoollaarree..

LL’’aazziieennddaa èè nnaattaa nneell 11991199,, mmaa iill nnoommee

BBuucccceellllaattii eerraa ggiiàà lleeggaattoo aall mmoonnddoo ddeeii

pprreezziioossii??

«Già dalla seconda metà del 1700:

Contardo Buccellati aprì un negozio in via

Orafi a Milano (oggi, via Orefici, ndr),

quindi il nostro nome appare legato indisso-

lubilmente al mondo della gioielleria e del-

l’argenteria. La gestione moderna è ovvia-

mente arrivata nel XX secolo. Oggi siamo in

tre ad offrire al pubblico oggetti che hanno

come elemento distintivo l’incisione accura-

ta che rende il metallo prezioso simile ai tes-

suti più pregiati: mio marito Lorenzo - che

ha trascorso molti anni a raccogliere gli

oggetti oggi esposti nel museo -, nostro figlio

Luca ed io».

38

Mario Buccellati era profondamente legato a Gabriele D’Annunzio, oltre 100 lettere

testimoniano la loro amicizia N el Settecento pionere del futuro marchio fu Contardo Buccellati. Da allora l’azienda è

indissolubilmente associata al mondo della gioielleria

Centro Orafo “Il Tarì” mod. 24181025 Marcianise (CE) - Zona Asisud

tel. fax: 0823 513112 / 513113 | email: gennaronapoletano@tari.it

reversecollection

artemisiacom

unicazione.com

Si è celebrata dal 16 al 20 maggio l’edizio-

ne 2009 di Vicenza Charm in un clima

palesemente dimesso senza tuttavia che il

mesto coro delle sventurate Cassandre

(siano esse espositori insoddisfatti o visi-

tatori depressi) infici la voglia di guardare

il futuro nei mille possibili modi prefigu-

rati dai nuovi scenari. Il Tempio del gio-

iello, una volta brulicante di visitatori

esteri e nazionali, dai corridoi intasati,

dalle chilometriche liste d’attesa per acce-

dervi come espositori, si presenta agli

occhi del visitatore non molto diverso, in

fondo, da come appariva nei tempi ormai

andati: 1300 espositori (di cui il 25%

esteri, in deciso aumento gli standisti pro-

venienti dall’Italia meridionale), grandi

strutture realizzate da case di prestigio,

una nutrita sezione di eventi di livello, una

buona accoglienza degli organizzatori. Ma

anche questi, in fase di presentazione non

abbondavano in ottimismo; iill ddiirreettttoorree

ggeenneerraallee DDoommeenniiccoo GGiillaarrddii hhaa aacccceennnnaattoo

sseennzzaa ggiirrii ddii ppaarroollee aallllee ggrraavvii ddiiffffiiccoollttàà ddeell

ccoommppaarrttoo oorraaffoo, agli indicatori negativi e

all’evidente defezione di marchi impor-

tanti. In effetti l’assenza di Pianegonda è

sulla bocca di tutti sin dagli esordi.

Cosimo Caruso, esperto gioielliere napo-

letano del tradizionale Borgo Orefici ci

confessava di girare per gli stand non più

per generici acquisti, ma proprio per valu-

tare attentamente la reale consistenza di

questi famosi “brand”. FFrreessccoo ddii ssttuuddii ssuull--

40

Vicenza Charm 2009raccontata da un operatore

di Paolo Minieri

Il visitatore dellamanifestazione ha uncomportamento piu’vigile del passato.Non esistono piu’ùsantuari inviolabili,tutto e’ messo indiscussione.

Th e show must go on

ll’’aarrggoommeennttoo,, CCaarruussoo ccii hhaa ccoonnffiiddaattoo cchhee

ll’’uussoo ddeellllaa ppaarroollaa ““bbrraanndd”” ggllii aappppaarree

aabbuussaattoo ee iimmpprroopprriioo ppeerrcchhéé aa ssuuoo aavvvviissoo

mmoollttii mmaarrcchhii ddeell sseettttoorree ggiiooiieelllleerriiaa iinn

IIttaalliiaa ssoonnoo ddeebboollii ee llaa ccoommuunniiccaazziioonnee

pprroommoozziioonnaallee ppiiuuttttoossttoo ccaarreennttee.. Non

basta in pratica l’autoproclamazione per

ottenere di fatto lo status di marchio di

gioielleria.

In effetti il visitatore di questa manife-

stazione ha un comportamento più vigile

del passato. NNoonn eessiissttoonnoo ppiiùù ii ssaannttuuaarrii

iinnvviioollaabbiillii,, ttuuttttoo èè mmeessssoo iinn ddiissccuussssiioonnee..

Non solo i più smaliziati si rendono

conto che qualche nome celebrato del

made in Italy esibisce con eccessiva disin-

voltura gioielli che tradiscono evidente

gusto e fattura orientale. Su questo punto

ha insistito Jannelli, produttore storico di

semilavorati e montature d’oro a Valenza.

Lui è uno di quelli che il lavoro in questa

fiera lo ha, grazie a un a presenza pluride-

cennale ed a un portafoglio clienti ampia-

mente fidelizzato che ama l’appuntamen-

to fieristico e la classica finitura valenzana.

“Ci sono alcune aziende a Valenza che

hanno scommesso su un effetto crescita che

non poteva manifestarsi nel nuovo contesto

della crisi” - ci ha detto Jannelli. “Da ciò si

è originato un massiccio ricorso al credito

non confortato da vendite significative.

Risultato finale: ingresso di partner produt-

tori stranieri, oggetti snaturati, collezioni

incerte”. I clienti sembrano accorgersi

dello stato di salute degli espositori per-

ché chi osa, chi lavora sul design, chi spe-

rimenta nuovi materiali (abbiamo visto

ancora legno, resine, tagli di pietre meno

tradizionali) ha registrato - se non vendi-

te rapportabili alle edizione più fortunate

- almeno l’interesse tangibile dei visitato-

ri. È indubbio che nei padiglioni più pre-

stigiosi molte vetrine conservino un appe-

al di grande impatto. Ma iill ““MMaaddee iinn

IIttaallyy”” eessiiggee mmaaggggiioorr rriiggoorree iinn ttuuttttii ii ddeett--

ttaaggllii ppeerr ppootteerrssii ccoollllooccaarree ccoommee iinnddiissccuuss--

ssoo sseeggnnoo dd’’eecccceelllleennzzaa.. Basilea appare

ancora un po’ lontana.

Infatti non si possono giudicare colle-

zioni di gran pregio (che si vedono, per

fortuna, ancora spesso) quando ci si trovi,

magari a distanza di un corridoio, in pre-

senza di molte ambiguità nei criteri di

utilizzo e di descrizione delle gemme

impiegate. Niente da dire sull’uso ampio

di materiali sintetici quando tramite que-

sti si raggiungono effetti di taglio e di

colorazioni non ottenibili con gemme

naturali: questo è il sale della creatività

nostrana e certo non rende il gioiello

meno prezioso. NNoonn ppuuòò ppeerròò ppaassssaarree

iinnoosssseerrvvaattoo iill ddiillaaggaannttee uuttiilliizzzzoo ddaa ppaarrttee

aanncchhee ddii ffiirrmmee iinnssoossppeettttaabbiillii ddii rruubbiinnii

rriieemmppiittii aall vveettrroo ppiioommbboo,, nnoonn sseemmpprree

ddiicchhiiaarraattii ppeerr llaa lloorroo eessaattttaa nnaattuurraa ee nneell

lloorroo pprreecciissoo vvaalloorree ((eessiigguuoo)).. Il padiglione

internazionale è un esempio vivente di

gran confusione gemmologica. Nella

Babele può capitare di ottenere materiale

certificato in modo assai discutibile.

ÈÈ ddaa AAssssooggeemmmmee,, nnuuoovvoo ssooggggeettttoo

aassssoocciiaattiivvoo ccoossttiittuuttoo ddaa ooppeerraattoorrii ddii ppiiee--

ttrree,, cchhee ssii ppoottrràà ffoorrssee sseennttiirree nneell pprroossssii--

mmoo ffuuttuurroo uunnaa ssppiinnttaa vveerrssoo aatttteeggggiiaammeenn--

ttii ppiiùù rriiggoorroossii.. Sulla sezione Gem World

(promossa proprio in collaborazione con

Assogemme) che avrebbe dovuto suggel-

lare l’acquisizione, dalla fiera di Rimini,

di un comparto specialistico preciso, le

gemme nelle tantissime declinazioni di

esse possibili, è opportuno sospendere il

giudizio. Troppo pochi erano gli stand,

forse frettolosa l’adesione. Ma nelle paro-

le di Paola Pozzato di Paigem si respira un

moderato ottimismo. A suo avviso biso-

gnerebbe accorpare l’offerta di pietre

(espositori storici e nuovi) in un unico

spazio più qualificato e meno dispersivo

per il visitatore costretto a inseguire le

gemme un po’ dappertutto. Inoltre è

avvertita l’esigenza di un laboratorio gem-

mologico che esprima giudizi immediati

durante la manifestazione.

IIll sseettttoorree ddeell ccoorraalllloo ssii èè aalllliinneeaattoo ccooee--

41

rreenntteemmeennttee aaii ddiiffffuussii bboolllleettttiinnii ccooll sseeggnnoo

mmeennoo.. Crollo degli acquirenti americani

solo in parte compensato dall’emergente

est europeo, diminuzione radicale dell’af-

fluenza, eccesso di manifestazioni a livello

internazionale: questi sono i temi su cui

c’e unanime accordo tra i navigati opera-

tori torresi. Tra di loro si è manifestato il

rammarico circa i numerosi spazi vuoti

visibili passeggiando nei corridoi. Sarebbe

stato meglio - dicono - chiudere del tutto

un padiglione, senza sacrificare la conti-

nuità delle vetrine degli stand. Francesco

Del Gatto, storico esportatore ed esposi-

tore presente a Vicenza da decenni, ha

proposto una vetrina densa di novità, ove

il corallo è coniugato con materiali inno-

vativi (spinelli, ametiste africane, zaffiri

rosa). Considera ormai Vicenza Charm

parte della sua comunicazione aziendale

piuttosto che un’occasione di vendite

immediate e ha idee tanto chiare quanto

gli accostamenti cromatici dei suoi gioiel-

li. A suo avviso iill bbiinnoommiioo ggiiooiieelllloo--mmooddaa

èè vviissttoossaammeennttee eessaassppeerraattoo aa ccaauussaa ddeellllaa

rriinnccoorrssaa aa ccoollmmaarree ll’’iinneevviittaabbiillee vvuuoottoo eevvii--

ddeennzziiaattoossii ccoonn llaa ccrriissii.. Il vero binomio,

quello connaturato storicamente all’arte

del gioiello, associa il pezzo di oreficeria

all’atmosfera della cultura che lo produce.

Il concetto di “brand”, parimenti, tende a

negare il contenuto di valore reale della

gioielleria, quella preziosità intrinseca,

espressione di natura distinta dal mondo

della moda e dell’abbigliamento.

L’accento posto sul continuo rinnova-

mento delle linee da parte delle “griffe”

determina una serie di conseguenze ope-

rative sull’attività di Abhishek Rawat

(Sigi Group, produzione di montature in

Tailandia, distribuzione diretta in Italia).

“Tecniche di produzione, continua revi-

sione verso il basso dei prezzi e attenzio-

ne totale ai nuovi trend: tre pilastri neces-

sari a pilotare il cambiamento” - ha soste-

nuto l’imprenditore indiano - “ma il tutto

non basterà ad annullare gli effetti della

contrazione del lavoro. La ripresa non ci

sarà se anche Vicenza non ridisegnerà il

proprio ruolo tornando ad attrarre visitato-

ri da tutta l’Europa”. A suo avviso l’edi-

zione di maggio ha comportato un calo

del 40% delle presenze italiane e una

contrazione ancora più marcata degli

ospiti esteri. Chi ha ordinato merce dalle

sue linee lo ha fatto per migliorare l’assor-

timento; non si compra certo per investi-

re cifre interessanti come in passato.

In effetti stiamo assistendo ad una

sorta di polarizzazione dell’offerta e la

ripartizione degli spazi in fiera lo dimo-

stra. Da un lato llee ggrraannddii aazziieennddee rreeaalliizz--

zzaannoo ssttaanndd ssppeettttaaccoollaarrii ddii iimmppoossttaazziioonnee

ffaarraaoonniiccaa e aspirano a tagliare finalmen-

te l’ultimo diaframma del lungo percorso

intrapreso per diventare marchi di gran-

de richiamo, capaci di influenzare il

punto vendita con l’appeal ineludibile

esercitato dalla promozione mirata al

consumatore finale. LLaa lloorroo aazziioonnee

iinnfflluueennzzaa iill mmeerrccaattoo ffiissssaannddoo ssttiillii ee tteenn--

ddeennzzee.. D’altro lato le piccole (ma spesso

ancora flessibili) aziende o si misurano

con questi trend o si reinventano facen-

do leva sulle basi della loro storia. Ma in

esse permane spesso cautela circa le paro-

le magiche del marketing, calate dall’alto

ormai come uno stanco refrain.

Spostamento della distribuzione del lavo-

ro orafo su scala planetaria, crisi econo-

mica globale, mutazione dei modelli di

consumo alternativi al gioiello, crescita

esponenziale di mercati asiatici sensibili

al lusso: troppi processi di portata pode-

rosa perché Vicenza Charm di maggio

possa, da sola, offrire certezze o mostrare

percorsi infallibili. Qualcuno è andato

via, altri espositori debuttano con il reali-

smo del momento ma non privi di entu-

siasmo. Novità si annunciano nei piani

dell’Ente fieristico. PPiiùù oo mmeennoo ccii ssiiaammoo

aannccoorraa ttuuttttii.. LLoo ssppeettttaaccoolloo,, aaccccaaddaa qquueell

cchhee aaccccaaddaa,, ppuuòò aannddaarree aavvaannttii..

42

impressioni e riflessioni di un operatore

VViicceennzzaaoorroo CChhaarrmm,, mmaaggggiioo 22000099 -- SSaallaa

FFooggaazzzzaarroo..

Il tema è quello delle pietre conflict-free,

ovvero, come dare valore aggiunto al gioiel-

lo certificato.

Un workshop realizzato in collaborazione

con la Learn To Be Free - la onlus di Irene

Pivetti votata alla consapevolezza del valore

della persona ed al rispetto delle norme e

delle regole della comunità sociale -, che

continua a fare luce sul percorso delle pietre

preziose con un crescente impegno teso alla

trasparenza della filiera produttiva del gioiel-

lo: dall’estrazione delle pietre e dei metalli

preziosi alla commercializzazione del pro-

dotto finito, passando per la raffinazione e la

lavorazione.

La cooperazione di Assogemme, quest’an-

no per la prima volta presente a Vicenzaoro

Charm con Gem World (manifestazione

esclusivamente dedicata alle pietre), mira da

sempre ad un preciso codice di condotta

professionale. Le parole del suo presidente,

Paolo Cesari, hanno inaugurato la tavola

rotonda ribadendo il sostegno dell’eticità nel

business delle pietre preziose “perché il tema

della trasparenza ha un grande valore di mar-

keting e comunicazione per il futuro della

produzione e del consumo”.

Gaetano Cavalieri, presidente della

C.I.B.J.O., sottolinea la difficoltà di questo

percorso culturale, di questa importante

sfida che coinvolge socialmente.

Poco dopo, Antonio Zucchi, presidente

della Federorafi, ricorda che “quello tra le pie-

tre e i metalli preziosi è un matrimonio imme-

morabile, un tema complesso che deve porre

maggiore interesse verso tutto ciò che è identifi-

cabile come trasparenza del settore. Per conosce-

re e far capire il made in, infatti, bisogna

abbattere le barriere tariffarie, e non solo, in un

mercato globalizzato che si presenta sotto molti

aspetti anarchico”. In qualità di imprenditore

e rappresentante di categoria tiene a sottoli-

neare che c’è un gran bisogno di leale con-

43

Un Workshop sulla trasparenzaIl bagliore delle pietre spesso nasconde

la violenza e la mancanza dei diritti umaniperpetrate nelle terre di estrazione

di Maria Rosaria Petito

Irene Pivetti con Dino Menarin, presidente di Fiera di Vicenza

impressioni e riflessioni di un operatore

44

correnza e di rispetto del consumatore.

Perché i dazi e le barriere sviluppano il

contrabbando con un conseguente anoni-

mato del prodotto e un prodotto anonimo

non può essere valorizzato.

“La tracciabilità - sostiene - è business

responsabile, giacché favorisce la consapevolez-

za degli acquisti, ma avrà un futuro solo se a

livello internazionale il mercato sarà con-

trollato e libero”. Appare fondamentale,

quindi, quanto sia importante certifi-

care il “made in Italy” relativo, ovvia-

mente, al taglio delle pietre.

“La trasparenza è una sfida ineludibile

ma difficile perché si combatte contro nemi-

ci poco visibili. È necessaria - prosegue

Zucchi - un’operazione di sistema per

potersi incamminare verso una armonizza-

zione delle legislazioni e della sorveglianza”.

Per l’ex presidente della Camera, Irene

Pivetti, è un problema da sottoporre alla

Commissione Europea. Giacché i costi della

tracciabilità non sono riconosciuti, la que-

stione presenta un carattere squisitamente

politico. “Sono onorata di esser il presidente di

questa associazione che si fa portavoce di auto-

revoli fonti - spiega - impiegando tanta energia

per comunicare le condizioni dell’intera filiera.

Le imprese europee si sono dimostrate sensibili

al tema chiedendo elevati standard etici, ma

non è da tutti. È per questa disomogeneità di

vedute che la trasparenza deve diventare ele-

mento di marketing delle imprese corrette.

Perché è fondamentale sapere se e perché quel

tale gioiello è costato sacrifici. C’è necessità di

una cultura della tracciabilità e bisogna sensi-

bilizzare pubblico e politici perché quella orafa

è una filiera con un folto indotto”.

Il problema è sovranazionale per cui va

sensibilizzato con concrete e numerose ini-

ziative per poter ottenere la fiducia dei con-

sumatori, fiducia che si può conquistare solo

garantendo la veridicità delle dichiarazioni

dei produttori e dei commercianti.

Cavalieri riprende la parola illustrando il

retailers’ reference guide, la guida, già presen-

tata a Istanbul, in cui appare evidente che

l’elemento centrale è il consumatore finale,

perchè è lui che determina il valore del pro-

dotto, e con orgoglio ribadisce che “la nostra

è l’unica organizzazione non governativa

scelta dalle Nazioni Unite perché da sempre

siamo impegnati a combattere il terrorismo.

L’accordo tra governi e filiera del diamante

con il certificato Kimberl garantisce il percor-

so, giustificando il numero di carati dalla

estrazione al taglio finale, un processo control-

lato dalle Nazioni Unite che consente di atte-

stare che il 99% dei diamanti sono esenti da

relazioni con conflitti armati. Il retailers’

reference guide, inoltre, offre al dettaglio un

prodotto con una dettagliata etichetta per

segnalare al consumatore ciò che acquista”.

Perché il gioiello è la massima espressione

del lusso e deve fondare sull’etica, sulla legit-

timità e legittimazione dei processi di lavora-

zione.

“Un esempio per tutti - prosegue Cavalieri

- in Cina, per la prima volta in un

Paese comunista, grazie alla nostra asso-

ciazione due operai sono stati ricono-

sciuti affetti da silicosi e ricompensati”.

Difendendo il consumatore si ha la

difesa dello sviluppo e dell’impresa ed

una conseguente self satisfaction per

chi compra.

Appare chiaro, quindi, che l’eticità

ha un prezzo, e l’attenzione e la parte-

cipazione devono essere forti a tutti i

livelli per un futuro sostenibile.

Learn To Be Free è un grande collettore

di iniziative, che agisce su etica, politica e

marketing puntando su due filoni, l’uno

tecnico-tecnologico che evidenzia nodi e

proponendo soluzioni, l’altro normativo

che chiede ai governi italiano ed europei il

giusto impegno per intervenire con

norme in tutti i campi, dalle frontiere alle

produzioni commerciali.

Questo meeting carico di aspettative si

conclude con le parole di Girardi che

ribadisce: “l’eticità è una sfida che si può

trasformare in una componente di valoriz-

zazione di ciò che facciamo”.

Perché una pietra preziosa è più lumi-

nosa se il suo cammino è più limpido.

Perché il gioiello è la massima espressionedel lusso e deve fondare sull’etica,sulla legittimità elegittimazione deiprocessi di lavorazione

Marcianise - OOrroommaarree, il centro pro-

duttivo di gioielli formato da piccole

imprese del settore orafo strategicamen-

te riunite in un unico luogo, per la

prima volta al mondo terrà un evento in

cui ddeettttaagglliiaannttii,, ggrroossssiissttii ee pprroodduuttttoorrii

del settore potranno acquistare ma

anche vendere rimanenze di cassaforte

di particolare interesse. “PPrriimmaa BBoorrssaa

ddeell GGiiooiieelllloo -- aaffffaarrii ddii AAuuttuunnnnoo”,

sarà un evento unico nel suo

genere e di grande por-

tata. “Il centro

OOrroommaarree è

una moderna filiera produttiva che offre

molti vantaggi per gli acquirenti, sinergie

commerciali per i produttori, affinità

distributive e logistiche, garantendo le

migliori condizioni operative attraverso

un contatto diretto e privilegiato tra

committenti e artigiani - ddiicchhiiaarraa iill

PPrreessiiddeennttee GGiinnoo DDii LLuuccaa -. Continuando

questa filosofia di collaborazione, abbiamo

immaginato questo evento che allargherà il

ventaglio di offerte del centro”.

Gli operatori interessati potranno pro-

porre un lotto entro il 1199 sseetttteemmbbrree 22000099,

sarà il ccoonnssoorrzziioo OOrroommaarree a valutarne il

merito ed i requisiti prima di esporlo in

vendita il 2244 ee 2255 oottttoobbrree, presso il

cceennttrroo pprroodduuttttiivvoo

45

Prima Borsa del gioiello Affari di AutunnoAll’evento organizzato dal Consorzio Oromarein vendita i migliori lotti delle produzioni Italiane

di Marcianise a CCaasseerrttaa. I lotti saranno

esposti in maniera anonima riportando le

sole indicazioni della descrizione e del

prezzo.

Il personale di OOrroommaarree offrirà una

costante e qualificata assistenza in tutte

le fasi, dall’esposizione alle compraven-

dita. A sostegno dell’iniziativa, i

responsabili del centro casertano hanno

avviato una forte campagna di sensibi-

lizzazione degli operatori italiani. Per

questo appuntamento che si presenta

molto allettante, gli interessati a parte-

cipare sia come acquirenti che come

venditori possono chiedere informazio-

ni allo 00882233 11664411110000 oo ccoonnssuullttaarree iill

ssiittoo wwwwww..oorroommaarree..ccoomm.

BORSA delGIOIELLOgli affari di Autunno

Dal gioiello

d’autore all’alta

gioielleria, dalle

estrose creazioni di

Piaget e Van Cleef

and Arpels alla serie

Ring di Gabriele de

Vecchi: ddaa sseemmpprree iill

mmoovviimmeennttoo eesseerrcciittaa

ssuull ggiiooiieelllloo uunn ffaassccii--

nnoo mmaaggnneettiiccoo ee uunnaa

aattttrraazziioonnee iirrrreessiissttiibbiillee..

Orafi e designer si

cimentano nella proget-

tazione di complicati

meccanismi degni di

Leonardo, spinti dalla

sfida a superare i limiti

imposti dalle dimensioni

contenute dei gioielli e dai

vincoli estetici che obbligano a nascon-

dere punti di giunzione e ingranaggi, tra-

ducendo le logiche di meccanismi cineti-

ci in oggetti così piccoli. Ne nascono

microsculture in movimento, la cui com-

plessità è data dal dover prestare estrema

attenzione alle proporzioni e alle qualità

estetiche. L’obiettivo, infatti, è quello di

creare un gioiello che sorprenda con un

meccanismo nascosto, una rotazione

inaspettata o una magica trasformazione

e non la semplice trasposizione su piccola

scala di un ingranaggio meccanico. Le

complicazioni introdotte dal movimento

cinetico devono necessariamente convi-

vere con la bellezza della creazione, l’ar-

moniosità e il piacere di indossarla.

L’interesse per il movimento è trasversale

alle tipologie di gioiello e coinvolge

indistintamente gli orafi così come artisti

Kinetic Jewelscomplicati meccanismi per preziose microsculturein movimentodi Lucia Venino

Michael Berger, RK049-1P RING, anello oro giallo 18kt con elementi mobili eperla di Tahiti, 2006

46

del gioiello, progettisti e architetti.

SSppeessssoo ii kkiinneettiicc jjeewweellss ssoonnoo gguuiiddaattii ddaalllloo

ssttiimmoolloo aa ppeennssaarree aall ggiiooiieelllloo nnoonn ccoommee aadd

uunn ddeeccoorroo pprreezziioossoo ppeerr iill pprroopprriioo ccoorrppoo

mmaa ccoommee aadd uunn ooggggeettttoo iinn sséé,, aa lliibbeerraarrssii

ddaallll’’iiddeeaa ddeellll’’oorrnnaammeennttoo,, ddeellllaa ssuuaa ddeessttii--

nnaazziioonnee dd’’uussoo,, ddeeii mmaatteerriiaallii pprreezziioossii,, ee

ppeerr qquueessttoo ssii ddiissttaaccccaannoo ddaall mmoonnddoo

ddeellllaa ggiiooiieelllleerriiaa ttrraaddiizziioonnaallee..

Negli anni Ottanta Michele de Lucchi

ha trasposto i propri codici stilistici in una

serie di anelli per Cleto Munari, interpre-

tando il movimento con microsculture da

indossare come totem, a metà tra il ready-

made e il razionalismo decò. Per Piaget

invece il movimento è diventato quasi un

obbligo, una sorta di marchio di fabbrica.

Che si tratti delle fedine minimal che

ruotando mostrano e nascondono i dia-

manti nella collezione Possession o dei

dischi in onice e pavé della collezione

Limelight Party che strizzano l’occhio ai

vinili e al luccicante mondo della discote-

ca, ogni volta che una nuova stravagante

creazione della casa svizzera si affaccia sul

mercato, è un gioco a scoprire dove si cela

il trucco.

AAnneellllii cchhee rruuoottaannddoo ccaammbbiiaannoo ffaacccciiaa,,

ccoollllaannee cchhee ssvveellaannoo llaattii nnaassccoossttii,, ssuuppeerr--

ffiiccii cchhee ssii ttrraassffoorrmmaannoo nneell lloorroo ooppppoossttoo::

ssoonnoo ggiiooiieellllii iinn ccoonnttiinnuuoo mmoovviimmeennttoo

cchhee ddiivveennttaannoo ppaarrttee ddeellllaa ggeessttuuaalliittàà

qquuoottiiddiiaannaa, con cui giocare mentre si

inganna un’attesa o si parla al telefono,

capaci di diventare una sorta di antistress

personale, uno strumento di distrazione,

un modo per trovare la concentrazione. I

kinetic jewels interagiscono col corpo e

con chi lo indossa in modo diverso e non

convenzionale: se è vero che il gioiello è

quel dettaglio che più di qualunque altro

accessorio parla di noi e del nostro essere,

questi gioielli raccontano di personalità

dinamiche e ironiche, di spiriti ludici

pronti al gioco o, al contrario, di persone

esigenti, attente ai dettagli.

Se è nell’indole del designer rincorrere

sempre nuove sfide per mettere alla prova

le proprie capacità, i movimenti cinetici

rappresentano sicuramente un campo da

gioco imperdibile.

47

Piaget, anello della collezione Limelight Party

Le complicazioni introdotte dal movimento cinetico devono necessariamente convivere con la bellezzadella creazione, l’armoniositàe il piacere di indossarla.L’interesse per il movimento ètrasversale alle tipologie digioiello e coinvolge gli oraficosì come artisti del gioiello,progettisti e architetti

Michael Berger, RK022-3 RING, anello in acciaio con elementi mobili, 2005

48

Suscitare “preziose emozioni” attraverso

l’eccellenza dell’arte orafa italiana. È

questo l’obiettivo a cui mira il progetto

“Gioiello Italiano”, appena presentato

nell’ambito della prestigiosa Fiera di set-

tore JCK di Las Vegas, dove ha riscosso i

primi successi tra i visitatori dell’Italian

Pavillion. Nata da un’idea di Assicor

(l’Associaizone Italiana delle Camere di

Commercio), l’iniziativa è volta all’elabo-

razione di una strategia unitaria di comuni-

cazione della gioielleria made in Italy, che ne

racchiuda i valori e la tradizione allo scopo

di promuoverne l’immagine all’estero e

non solo. Questo è solo il primo passo di

una più ampia azione di valorizzazione del

prodotto orafo italiano così come pensata

dall’Assicor, che si è avvalsa per questo

della collaborazione di professionalità di

primo piano per la cura dei differenti

aspetti che concorreranno alla realizzazione

complessiva. In primo luogo la creazione

di un logo (di Hangar Design Group) che,

attraverso le sue caratteristiche grafiche,

contiene in sé le peculiarità del gioiello ita-

liano, icona nel mondo di raffinatezza e di

lusso. La declinazione del pay-off associato

al marchio, nelle due diverse versioni dedi-

cate rispettivamente al mercato italiano

“preziose emozioni” e a quello estero “Yes, it’s

true. Italian Jewellery Culture”, contribuisce,

attraverso la suggestione delle parole, alla

costruzione del senso propria del mondo

dorato del Gioiello Italiano. Struttura por-

tante dell’intera iniziativa di promozione

della nostra oreficeria, l’elaborazione di un

piano triennale di marketing, frutto del

lavoro del Prof. Antonio Catalani,

dell’Università Bocconi di Milano. Anche

lo studio dei profili giuridico-tributari lega-

ti all’implementazione dell’idea ha benefi-

ciato del contributo di personalità di asso-

luto spessore, grazie al lavoro di un gruppo

composito di esperti legali e commerciali-

sti, coordinati da Claudio Tomassini.

Dopo la presentazione del progetto nel-

l’ambito del mercato americano, realizzata

in collaborazione con la sede di Los

Angeles dell’Istituto Nazionale per il

Commercio Estero (ICE), il prossimo

appuntamento è previsto per settembre,

quando “Gioiello Italiano” sarà proposto

per la prima volta in Italia. Questo impor-

tante momento è stato preceduto da un

lungo lavoro di confronto dei vertici

dell’Assicor con i rappresentanti delle prin-

cipali istituzioni e realtà imprenditoriali del

settore. Il Presidente Pietro Faralli e il

Segretario Generale Alessandra Vittoria

hanno attraversato la penisola con un

road show che ha permesso loro di rea-

lizzare incontri a livello capillare su

tutto il territorio. Nell’ambito di queste

manifestazioni itineranti è stato possibile ai

promotori dell’iniziativa riscontrare fin

d’ora un feedback positivo da parte degli

interlocutori.

TTrraa ii ppoossssiibbiillii ssvviilluuppppii ffuuttuurrii ddeellllaa ccrreeaa--

zziioonnee ddii uunn’’iimmmmaaggiinnee uunniittaarriiaa ddeell pprroo--

ddoottttoo oorraaffoo iittaalliiaannoo,, uunn’’iinntteerreessssaannttee

ooppppoorrttuunniittàà,, cchhee èè ggiiàà nneeii pprrooggeettttii ddeeii

pprroommoottoorrii,, ppoottrreebbbbee eesssseerree qquueellllaa ddii aassssee--

ggnnaarree uunn vveerroo ee pprroopprriioo ““mmaarrcchhiioo dd’’oorriiggii--

nnee”” aallllee aazziieennddee iittaalliiaannee che attraverso i

propri prodotti incarnino le caratteristiche

peculiari dell’autentico Gioiello Italiano.

Gioiello ItalianoASSICOR: Valori e tradizioni per una strategia di comunicazione della gioielleria made in Italy

di Silvia Passalacqua

assegnare un vero e proprio “marchio d’origine” alle aziende italiane

49

Made in Italy: condividerlo, diffonderlo

nel mondo.

Questi i grandi imperativi del progetto

“The Renaissance Link”, l’Associazione

nata il 27 marzo da 15 soci fondatori e

pronta a svilupparsi oltreconfine per

diventare epicentro di incontro tra visioni

talentuose e appassionate presenti nel

panorama imprenditoriale italiano. Il fine

è quello di costruire nuovi paradigmi

italiani dell’arte del fare impresa, ricon-

ducibili unicamente al Made in Italy e

non contaminati da influenze estere.

Renaissance è il terzo rinascimento, l’ap-

prendistato della Bottega Rinascimentale,

la capacità di uscire da un momento di

crisi. Dieci i punti cardine del Manifesto;

dal rapporto tra etica ed estetica alla

esaltazione della cultura del fare, dal

radicamento dell’impresa nel territorio

alla valorizzazione della città come luogo

d’incontro, dalle possibilità offerte dalle

nuove tecnologie alla spinta per la nascita

di un grande movimento internazionale.

Quattro le aree di intervento.

“Il talento dei Territori”: raccogliere le

esperienze di piccoli e medi imprenditori,

per valorizzare i punti di forza del loro

successo. Importante è il radicamento nel

territorio e la trasmissione del sapere;

emblematico l’esempio del gioielliere

Raffaele Porta, che ha pensato di coniu-

gare un turismo rilassante in zone lacustri

con l’opportunità di partecipare a work-

shop sulla lavorazione dei metalli.

“L’impronta Rinascimentale”: insiste

sulla ricerca delle caratteristiche rinasci-

mentali delle aziende italiane.

L’Associazione collaborerà con impren-

ditori e manager nella valorizzazione delle

loro eccellenze. La creatività e la passione

sono una via d’uscita vincente. Ne è con-

vinta Barbara Santoro, manager della

scuola Shenker, che ha ridato vigore all’

azienda.

“Testimoni dell’innovazione”: punta

sulla raccolta di testimonianze di per-

sonalità eccellenti del panorama

imprenditoriale italiano, perchè pos-

sano diventare propositivi spunti di rifles-

sione per gli aspiranti leader del mercato

di domani. Basti pensare all’intuizione

rivoluzionaria di Elio Fiorucci, il Fashion

Jeans, il primo pantalone che mette in

risalto la figura.

L’ultima parte del progetto riguarda la

creazione degli “International Linkers”,

connettori internazionali con cui scam-

biare riflessioni attraverso incontri e

gemellaggi con le realtà d’oltralpe.

Paolo Anselmi, che da anni si occupa

della percezione della qualità del

prodotto italiano all’estero, sottolinea

come l’italianità sia sempre vista come

un valore aggiunto.

“The Renaissance Link” aspetta l’ade-

sione di coloro che vogliano condividere

questo grande progetto per far riecheg-

giare l’eco vigorosa del Made in Italy nel

mondo.

The Renaissance LinkIl Made in Italy: trasmissione del sapere ed esaltazione della cultura per uscire dalla crisi

di Giulia Cusumano

www.therenaissancelink.com

Windiam Italia:Centro Orafo “Il Tarì” mod. 156

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Uffici nel mondo:Thailandia, Sud Africa, Anversa, Hong Kong,

Londra, Bangkok, Russia, Congo

Fiere:Il Tarì in mostra,

Hong Kong International Jewellery Show, Londra, Inhorgenta

esclusivisti per l’Italia di diamanti taglio russo

Il negozio, per come è concepito oggi, è

in grado di affrontare la complessità di

questo momento o ha bisogno di adattar-

si alle nuovi abitudini d’acquisto? La posi-

zione del commerciante - dietro il banco-

ne -, le vetrine classiche - esterne ed inter-

51

IL TUO NEGOZIO È AL PASSO COI TEMPI?la filosofia che si nasconde dietro la vetrina

Cinque esperti si confrontano sulle opportunità di rinnovamento del punto vendita.Proposte e strategie concrete per comunicare il valore del prodotto gioiello

ne, ma piuttosto tradizionali, hanno indebo-

lito la capacità attrattiva di vendere gioielli?

Il dilemma riguarda i ventiduemila punti

di Chiara Di Martino

52

vendita del dettaglio orafo tra monomar-

ca, negozi storici, rivendite nei centri

commerciali ed esercizi commerciali tra-

dizionali. In un periodo difficile per tutti

i settori dal punto di vista economico-

finanziario, ogni categoria si pone delle

domande per trovare una modalità di

“resistenza”, per uscire dalla

crisi anche più forti. E il primo

ad essere investito dall’esigenza

di rinnovamento è il punto

vendita.

Nel comparto orafo, dove

questioni di sicurezza non

consentono una varietà trop-

po ampia di modifiche,

esperti di comunicazione e

consulenti possono fornire

spunti interessanti per spin-

gere il consumatore ad entra-

re e, soprattutto, a comprare.

Perché, come suggerisce

Daniela Saibene, consulente

e docente di tecniche della

comunicazione, non tutte le

categorie di acquisto hanno

subito un calo: le spese di

impulso sono aumentate. Ma anche

l’autonomia del consumatore deve

aumentare, come sostenuto da Fabrizio

Valente, fondatore e partner di Kiki

Lab. L’oggetto deve essere conosciuto,

l’esperienza in negozio va arricchita con

nuovi stimoli e una maggiore vicinanza

al prodotto. Sulla stessa lunghezza d’on-

da, Hangar Design Group, società ita-

liana ma con sedi anche all’estero, con-

centrata sulla comunicazione aziendale,

sulla grafica, il design, il retail e l’inte-

rior design. Per il fondatore e partner

Alberto Bovo, qualsiasi connotazione di

un punto vendita orafo non può pre-

scindere da un richiamo all’eleganza del

prodotto. La vetrina in questo occupa

un ruolo fondamentale: Rodolfo

Santero, presidente di Ador

(Associazione designer orafi), propone

uno schema riutilizzabile ad ogni cam-

bio di vetrina per riuscire a centrare, con

l’oggetto più importante, il punto foca-

le dello sguardo dei passanti. E, infine,

la rilevanza dei dati di ven-

dita: Leonardo Cilia, con-

sulente e docente di mar-

keting e sviluppo organiz-

zativo nonché consulente

della Federdettaglianti,

suggerisce di aggiornare le

modalità di raccolta infor-

mazioni. I dati, se leggibili

e ben interpretati, possono

costituire un punto di par-

tenza per il rinnovamento

del punto vendita in tutte

le sue sfumature.

Ciò che si evince dalle

voci raccolte, è che il con-

sumatore è disposto anche

a pagare una cifra alta se,

accanto al prodotto, riceve

un servizio e, soprattutto,

se l’ammontare della cifra che spende

gli viene “giustificata”. In questo, i

nuovi mezzi di comunicazione e un uti-

lizzo intelligente del pc possono fare

molto.

In un periodo difficile per tutti i settori dal punto divista economico-finanziario, ogni categoria si pone delledomande per trovare una modalità di “resistenza”, peruscire dalla crisi anch e più forti. E il primo ad essereinvestito dall’esigenza di rinnovamento è il punto vendita.

53

Il retail design è divenuto negli ultimi

anni oggetto di una continua ricerca da

parte delle aziende e dei progettisti in

quanto è ormai acquisita la

consapevolezza che llaa pprreesseennttaazziioonnee ddeell

ppuunnttoo vveennddiittaa ee llaa ssuuaa ccooeerreennzzaa ccoonn ii

vvaalloorrii ddeell bbrraanndd èè aa ttuuttttii ggllii eeffffeettttii uunn

iimmppoorrttaannttiissssiimmoo ee iimmpprreesscciinnddiibbiillee

ssttrruummeennttoo ddii ccoommuunniiccaazziioonnee..

Disegnare lo spazio fisico dell’esperienza

di acquisto significa dunque non soltanto

delineare il perimetro di uno scambio

commerciale ma soprattutto tracciare uno

spazio di interrelazione tra il brand, il

prodotto e il consumatore di

fondamentale importanza. Se i marchi

affermati hanno ormai compreso ed

assimilato l’importanza del punto vendita

all’interno di una strategia di marketing

globale, rimane ancora moltissimo spazio

per l’innovazione soprattutto in un settore

- come quello orafo - dove la gran parte

della produzione viene da aziende piccole

o medie che faticano a sviluppare forti

strategie di marca. Il processo progettuale

del punto vendita o dello spazio espositivo

rappresenta spesso così l’occasione di

ridefinire il perimetro del brand. DDaa

pprrooggeettttiissttii,, aabbbbiiaammoo sseemmpprree ppeennssaattoo cchhee

ll’’oobbiieettttiivvoo ddeell ddeessiiggnn ddii uunn ppuunnttoo vveennddiittaa

ffoossssee -- oollttrree cchhee ddaarree llee iimmpprreesscciinnddiibbiillii

rriissppoossttee ffuunnzziioonnaallii aallllee eessiiggeennzzee

ccoommmmeerrcciiaallii ddeellll’’aazziieennddaa -- qquueelllloo ddii

ccoonnssoolliiddaarree iill bbrraanndd ddeell pprrooddoottttoo oo ddeell

rreettaaiilleerr,, ee ddii ssuusscciittaarree uunnaa vveerraa ee pprroopprriiaa

sshhooppppiinngg eexxppeerriieennccee aadd aallttoo iimmppaattttoo

eemmoottiivvoo.. A partire dalle vetrine, il

consumatore deve poter entrare in un

mondo in cui ogni singolo dettaglio trova

la sua ragione di essere in riferimento ai

valori del brand. Per quanto riguarda il

settore del gioiello, è chiaro che qualsiasi

connotazione non potrà prescindere da

un richiamo all’eleganza del prodotto e ad

un’immagine internazionale fatta di gusto

e di contemporaneità. Quando abbiamo

progettato spazi commerciali o espositivi,

abbiamo sempre cercato di orientare la

progettazione di ogni elemento verso la

costruzione di un universo di segni

coerente e concluso in cui la marca

comunica al cliente un’esperienza

valoriale insostituibile. Per questo motivo,

iill llaayyoouutt,, ii mmaatteerriiaallii,, llee ssoolluuzziioonnii

tteeccnniicchhee,, nnoonn sseegguuoonnoo uunnaa rriicceettttaa ggiiàà

ssppeerriimmeennttaattaa ee rriippeettuuttaa,, mmaa ssoonnoo

ssttrreettttaammeennttee ccoorrrreellaattii ee ffuunnzziioonnaallii aallllaa

ccoossttrruuzziioonnee ddeellll’’eessppeerriieennzzaa eemmoozziioonnaallee

ccoossttrruuiittaa aattttoorrnnoo aall cclliieennttee ffiinnaallee.. È

questo il differenziale che renderà più

“attraente” il punto vendita al

consumatore e gli permetterà di rafforzare

l’immagine di marca complessiva.

AAllbbeerrttoo BBoovvoo presidente e fondatore, con SSaannddrroo MMaanneennttee,,

di HHaannggaarr DDeessiiggnn GGrroouupp

A partire dalle vetrine, il consumatore devepoter entrare in un mondo in cui ogni singolodettaglio trova la sua ragione di essere in

riferimento ai valori del brand.

1. Coerenza tra immagine e valori del brand

2. Realizzare una shopping experience

3. Alto impatto emotivo4. Eleganza della vetrina

in sintonia con i gioielli5. Studio dei dettagli

astuccificioPalumbo

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55

CCooss’’èè uunnaa vveettrriinnaa?? “Uno spazio”

espositivo, più o meno circoscritto,

“bidimensionale o cubico”, una vetrata tra

due muri? Sì, ma è anche “Uno spazio”

con “un suo obiettivo”, un suo linguaggio,

una sua dimensione, un “suo momento

favorevole”, una “luce”, “colore”,

proporzione/equilibrio. Dunque, è solo

“uno spazio” espositivo? No, èè llaa ttrraappppoollaa

pprreeffeerriittaa ““ddaaii pprrooffeessssiioonniissttii ddeellllaa

vveennddiittaa””,, èè ll’’iimmmmaaggiinnee ddiirreettttaa ee iinnccoonnsscciiaa

ddii ““CCoolluuii cchhee vveennddee””, persona o brand,

titolare, direttore della filiale o dipendente;

è lo specchio della sua anima

imprenditoriale e della sua conoscenza

professionale, nonché della sua passione.

LL’’ooggggeettttoo iinn vveettrriinnaa èè mmuuttoo,, mmaa hhaa uunnaa

ssttoorriiaa cchhee vvaa rraaccccoonnttaattaa,, ppeerrcciiòò bbiissooggnnaa

ffaarrlloo ppaarrllaarree ee ddiiaallooggaarree ccoonn ggllii aallttrrii

ooggggeettttii.. Il Punto vendita, anche se storico,

deve seguire i tempi e le regole della

comunicazione socio-visiva, ossia il saper

comunicare “il progetto di un Gioiello”

attraverso il tempo sociale che evolve. ÈÈ

nneecceessssaarriioo uunnoo ssvveecccchhiiaammeennttoo,, ssiiaammoo

ffeerrmmii aaggllii aannnnii ’’6600--’’7700..

Il “Punto Vendita” non è poi così solo un

punto e basta, ma è composto da almeno

“tre spazi fisico-temporali”: l’esposizione;

dell’oggetto; il posto dove “apprezzare-

provare-essere informato” sull’oggetto e

infine la sua consegna, se è poi comperato.

LLaa vveettrriinnaa èè uunnaa ccaallaammiittaa ee ddeevvee iinndduurrrree iill

cclliieennttee,, cchhee èè llaa mmiigglliioorree ppuubbbblliicciittàà

eessiisstteennttee ((ee llaa mmeennoo ccoossttoossaa)),, aa ffeerrmmaarrssii:

deve perciò essere allo stesso tempo

aggressiva, convincente ed intrigante. Una

vetrina è bella quando è armonica: meglio

se organizzata secondo “un tema”, un

soggetto rappresentativo (una stagione,

una ricorrenza). Deve esserci un punto

focale, con altri due laterali e/o vicini e/o

in contrapposizione, più discreti. Le

vetrine interne dovrebbero essere allineate

a quella esterna ed enfatizzarne le

potenzialità. ““DDiiffffeerreennzziiaarrssii ppeerr nnoonn

eessttiinngguueerrssii”” è tassativo. Per farlo,

suggerisco di usare uno schema

geometrico della vetrina: suddividerla in

base alla dimensione in vari quadranti,

prima quattro e poi ciascuno in quattro

ancora. Segnare con una matita la linea

dello sguardo dei passanti (una per l’uomo

e una per la donna). In mezzo a queste

due linee va posizionato l’oggetto-esca, e

di contorno gli altri oggetti. Nello schema

inserire di volta in volta tutte le

informazioni sul contenuto (oggetto,

posizione, prezzo) e annotare, ad ogni

richiesta, informazioni utili sul cliente.

Inserire i dati nel pc e farne venire fuori

una sorta di “statistica” interna. Un ultimo

consiglio: perché non usare i suggerimenti

visivi di chi i gioielli li disegna e li

immagina già inseriti in un contesto?

Designer RRooddoollffoo SSaanntteerrooAAddoorr associazione design

Il Punto vendita, anch e se storico, deveseguire i tempi e le regole dellacomunicazione socio-visiva, ossia il sapercomunicare “il progetto di un Gioiello”attraverso il tempo sociale ch e evolve

1. Riflettere l’immagine e l’anima di chi vende

2. Armonia della vetrina ed esposizione a tema

3. Coerenza e dialogo tra vetrine interne ed esterne

4. Suddivisione dello spazio in quadranti visivi

5. Esaltazione di un “oggetto esca”

56

Un punto vendita di successo deve saper

“creare valore” per il consumatore:

vantaggi economici, funzionalità-design ed

emozionali, che il concorrente non offre. I

punti vendita di maggiori dimensioni

esprimono meglio tale capacità; ttaannttoo ppiiùù

ggllii ssppaazzii ssoonnoo lliimmiittaattii ttaannttoo mmaaggggiioorree èè llaa

ddiiffffiiccoollttàà ddii ffaarrssii rriiccoonnoosscceerree ccoommee lleeaaddeerr:

la situazione è facilitata se il negozio è

storico e in centro; ma occorre esserlo

anche oggi per non essere superati da

operatori di dimensioni-ubicazioni-

assortimenti migliori.

Si possono identificare quattro macro

tipologie di negozi: i negozi storici

(generalmente di gamma alta); i negozi nei

centri commerciali (prodotti di massa, di

primo prezzo); i monomarca (top di

gamma). La quarta tipologia è costituita

dai negozi tradizionali, con assortimenti

similari, stessa presentazione dei prodotti

(vetrine anonime e di difficile lettura),

stessa dimensione (in genere piccola),

stesso layout, stessa modalità di

illuminazione delle vetrine e dell’interno.

Sono i più critici in quanto non

presentano distintività e il valore proposto

è lo stesso di quando il mercato era in

crescita ed i consumatori entravano in

negozio per acquistare spontaneamente. IIll

ppuunnttoo vveennddiittaa ddeevvee iinnnnoovvaarrssii,, mmaa

ssoopprraattttuuttttoo ddeevvee ““rriiqquuaalliiffiiccaarrssii”” rriissppeettttoo

aaii ccoommppoorrttaammeennttii ““ttrraaddiinngg--uupp ee ttrraaddiinngg--

ddoowwnn”” ddeeii ccoonnssuummaattoorrii.. Come? A volte il

gestore del punto vendita investe in

rinnovamento con un nuovo layout,

nuove vetrine, nuovi arredi, ma con la

stessa ubicazione, superficie e spesso con

gli stessi assortimenti. È un lifting o un

cambiamento? SSee ccii ssii lliimmiittaa aa ““ccaammbbiiaarree

ll’’iinnvvoolluuccrroo”” sseennzzaa iinntteerrvveenniirree ssuu

ppoossiizziioonnaammeennttoo--ttaarrggeett ccoonnssuummaattoorrii--

aassssoorrttiimmeennttoo,, iill rriissuullttaattoo èè uunn lliiffttiinngg cchhee

llaasscceerràà iinnaalltteerraattee llee rreellaazziioonnii ddeell ppuunnttoo

vveennddiittaa ccoonn iill mmeerrccaattoo ee ccoonn ii ccoonnccoorrrreennttii,,

ccoommpprroommeetttteennddoo ii ffuuttuurrii rriissuullttaattii

eeccoonnoommiiccoo--ffiinnaannzziiaarrii..

I dati di riferimento per impostare il

cambiamento sono l’analisi della trading

area, il tipo di clientela, la spesa media e

la frequenza di acquisto, il volume dei

pezzi venduti nelle fasce prezzo delle

categorie-famiglie di prodotti. Occorre

“rivisitare il punto vendita” individuando

i nuovi possibili incrementi di valore e

verificare le ipotesi di conto economico-

redditività a seguito dell’investimento. È

un approccio difficile perché “mancano i

dati” sia esterni che interni. I primi, se il

punto vendita non ne dispone, possono

essere raccolti con una apposita ricerca di

mercato (capacità che dovrebbe essere nel

Dna del commerciante). I dati interni

vanno rilevati ed interpretati per

impostare ed aggiustare la politica di

vendita, d’acquisto, di magazzino e di

comunicazione; in molti casi, tali dati

non sono raccolti in maniera analitica; si

ragiona a valore per marche e/o per

categorie anziché per famiglie-fasce

prezzo-pezzi.

LLeeoonnaarrddoo CCiilliiaa docente di marketing e sviluppoorganizzativo ConsulenteFFeeddeerraazziioonnee NNaazziioonnaalleeDDeettttaagglliiaannttii OOrraaffii

Il punto vendita deve innovarsi, ma soprattutto deve “riqualificarsi”

1. Rilevanza dei dati di vendita2. Organizzazione delle

informzioni sui clienti3. Rinnovare layout ma anche la

sostanza4. Creare “Valore” per il

consumatore5. Modificare relazioni con il

mercato e i concorrenti

57

È sicuramente vero che negli ultimi 15

anni i punti di vendita hanno assunto un

ruolo strategico importantissimo per le

marche e soprattutto per i consumatori.

NNeeggllii sseettttoorrii ddiivveerrssii ddaa qquueelllloo oorraaffoo èè

aavvvveennuuttaa uunnaa ppiiccccoollaa rriivvoolluuzziioonnee:: nnaasscciittaa

ddii ccoonncceepptt ssttoorree (Armani Via Manzoni

Milano), megastore (Mondadori),

sofisticazioni del prodotto (Princi

panetteria). Tutti presentano stimoli forti

per i clienti che nel nostro settore non

ritrovano: l’unica grande innovazione

degli ultimi 20 anni è la vendita visiva,

soprattutto nei centri commerciali.

Premesso questo, non credo che sia questo

il vero problema. È evidente che llaa

ggiiooiieelllleerriiaa iinntteessaa ccoommee nneeggoozziioo ddeevvee

eesssseerree ““aallll’’aalltteezzzzaa”” ddeell pprrooddoottttoo ggiiooiieelllloo iinn

tteerrmmiinnee ddii iimmmmaaggiinnee ee ddii aassppeettttaattiivvee ddeell

cclliieennttee, ma in Italia la maggior parte dei

punti vendita del dettaglio orafo è

sufficientemente curata. Le barriere

all’acquisto sono da ricercare

maggiormente nelle priorità di acquisto

che forse sono cambiate e dai desideri che

si rivolgono maggiormente a prodotti che

lascino esperienze e ricordi (viaggi, spa

etc). E qui interviene la comunicazione.

Proprio su questo, crreeddoo cchhee iill ggiiooiieelllloo

ppoossssaa aannccoorraa ddiirree qquuaallcchhee ccoossaa.. Il

gioielliere che ha in mente un progetto

valido e intende fortemente realizzarlo

anche in momenti come questi ha l’arma

vincente: cogliere opportunità lasciate da

altri gioiellieri, puntare su prodotti non

curati o comunicati male, è questo che fa

notare la differenza. Possono venirci in

aiuto le quattro “P” del marketing:

prodotto, prezzo, promozione e,

naturalmente, punto vendita. Non

dobbiamo dimenticare inoltre che oggi iill

cclliieennttee iinn ggeenneerraallee vvuuoollee ssppeennddeerree bbeennee ii

pprroopprrii ddeennaarrii.. Uno studio recente ha

dimostrato che sono diminuiti gli acquisti

programmati mentre sono in crescita

quelli di “impulso”; spesso si sente “poche

cose ma belle”. E questo non può essere

un desiderio che il gioiello può soddisfare?

Un altro aassppeettttoo ddaa nnoonn ssoottttoovvaalluuttaarree

ssoonnoo ii sseennttiimmeennttii,, llee eemmoozziioonnii ee llee

ooccccaassiioonnii iimmppoorrttaannttii ddeellllaa vviittaa,, cchhee nnoonn

sseennttoonnoo ccrriissii.. Mi potrà essere detto: “ma è

una ricetta vecchia come il mondo!” E chi

dice che non sia anche attuale se rivisitata

con gli equilibri di oggi: messaggi più

moderni, meno melensi, più pragmatici

ma che fanno brillare gli occhi a chi dona

e soprattutto a chi riceve.

DDaanniieellaa SSaaiibbeennee consulentee docente di tecniche di comunicazione

È evidente ch e la gioielleria intesa comenegozio deve essere “all’altezza” del prodottogioiello in termine di immagine e diaspettative del cliente, ma in Italia lamaggior parte dei punti vendita deldettaglio orafo è sufficientemente curata.

1. Gioielleria all’altezza del prodotto

2. Adattamento alle nuovepriorità di acquisto

3. Valorizzare la comunicazione del gioiello

4. Puntare sulle occasioniimportanti

5. Messaggi più moderni e meno antiquati

58

““LLaa ccrriissii èè uunn’’ooppppoorrttuunniittàà cchhee ccii ccaappiittaa

uunnaa vvoollttaa ssoollaa nneellllaa vviittaa:: uuttiilliizzzziiaammoollaa aall

mmeegglliioo””.. Non c’è una ricetta precisa per

innovare il punto vendita: sicuramente,

con cadenza annuale è necessario

ragionare su nuove idee. È un dato reale

quello secondo il quale, in periodi difficili,

i migliori riescono a consolidarsi,

facendosi trovare pronti al momento della

ripresa e a volte addirittura crescendo.

NNeell sseettttoorree oorraaffoo,, ffoorrssee èè ppiiùù ggiiuussttoo

ppaarrllaarree ddii ccrriissii ddii iiddeeee cchhee ddii mmeerrccaattoo.. Se il

cliente è cambiato, il punto vendita deve

cambiare con lui e puntare sulla

differenziazione attraverso il

potenziamento dei servizi. Occorre creare

un rapporto privilegiato con il cliente. E

per farlo bisogna “studiarlo”: conoscere le

sue attitudini, le sue esigenze e le sue

abitudini d’acquisto. Innovare non

significa ristrutturare il negozio, ma

“ripensarlo”. Il percorso di innovazione si

articola in differenti punti: mettere a fuoco

i punti di forza del punto vendita e

dell’attività che in esso viene svolta e

procedere verso un approfondimento delle

opportunità di mercato. I progetti che il

titolare di un punto vendita può sviluppare

devono essere realistici ed articolati e,

soprattutto, prevedere obiettivi a breve

termine. In sintesi, l’analisi del Retail Mix

deve coinvolgere: il negozio, l’assortimento,

il personale, i servizi e gli eventi. C’è un

aspetto che va certamente potenziato ed è

l’esperienza del consumatore all’interno del

punto vendita: èè nneecceessssaarriiaa uunnaa aappeerrttuurraa

vveerrssoo iill cclliieennttee ggiiàà ddaall mmoommeennttoo ddeell ssuuoo

iinnggrreessssoo.. Per motivi di sicurezza è evidente

che non è sempre possibile (anche se i

negozi che vendono prodotti tecnologici

possono smentire questo assunto), ma si

potrebbe scegliere una gamma di prodotti

di minor valore che il cliente possa vedere

da vicino, magari toccare. E quando questo

è davvero irrealizzabile per il valore della

merce esposta, allora ssii ppoossssoonnoo iinnssttaallllaarree

ddeellllee mmiiccrrooccaammeerree cchhee,, pprrooiieettttaannddoo

ll’’iimmmmaaggiinnee iinn mmoovviimmeennttoo ssuu uunn ggrraannddee

sscchheerrmmoo,, ppoossssaannoo ffaarr oosssseerrvvaarree ttuuttttii ii

ddeettttaaggllii ddeellll’’ooggggeettttoo:: il cliente deve essere il

più autonomo possibile.

Su quello stesso schermo interno, così

come in vetrina, possono trovare spazio

delle story telling: raccontare per immagini

la storia di un prodotto, di un metallo o di

una lavorazione. E perché no?

Posizionare all’esterno quello stesso

schermo, attivo anche a chiusura negozio, e

renderlo realmente interattivo con un

touch screen. Può sembrare avveniristico,

ma è molto meno difficile (e costoso) di

quanto si creda.

FFaabbrriizziioo VVaalleennttee fondatoree partner di KKiikkii LLaabb

C’è un aspetto ch e va certamentepotenziato ed èl’esperienza delconsumatoreall’interno del puntovendita: è necessariauna apertura verso il cliente già dal momento del suo ingresso.

1. Nuovi obiettivi con cadenza annuale

2. Approfittare della crisiper consolidarsi

3. Maggiore apertura verso il cliente

4. Maxi schermi con dettagli del gioiello in video

5. Raccontare la storia dei prodotti

info: 0818811797 - 0818497463info@deliacompany.it

Il mito delle perle

forMarilyn forGrace

d ’e l ia

nelle migliori gioiellerie

61

Nel suggestivo scenario

dell’Archivio di Stato di

Napoli si è svolta la

mostra “I borghi e le stra-

de di Napoli. I gioielli e i tes-

suti d’oro e d’argento dei

Maestri dell’Arte”, uunn eevveennttoo ffoorrttee--

mmeennttee vvoolluuttoo ddaallll’’aammmmiinniissttrraazziioonnee llooccaallee

ee ddaaggllii oorrggaanniizzzzaattoorrii aall ffiinnee ddii rraaffffoorrzzaarree

ll’’iimmmmaaggiinnee ddeellllaa NNaappoollii BBaassssaa, il naturale

proscenio di un’area cittadina tutta dedita

all’attività artigianale, stratificata e ubicata

in quelle strade sin da epoche remote.

L’esposizione, accolta tra le storiche

sale dell’Archivio e nel prezioso chiostro

del Platano, che ancora reca tracce degli

affreschi rinascimentali, ha voluto offrire

uunnoo ssppaaccccaattoo ddeellllee pprreezziioossee mmaanniiffaattttuurree

cchhee hhaannnnoo rreessoo llaa cciittttàà ddii NNaappoollii nneeii

sseeccoollii ssccoorrssii sseeddee iinnddiissccuussssaa ddii pprroodduuzziioo--

nnii oorraaffee ee tteessssiillii..

Gioielli e tessuti raffinati d’oro e d’argen-

to (con testimonianze risalenti sin dall’età

romana), rappresentano il trascorso storico

di un settore della creatività e delle produ-

zioni che ancora oggi

connotano l’artigianato

e l’attività imprendito-

riale delle principali atti-

vità cittadine.

In mostra vi erano manu-

fatti orafi quasi del tutto inediti

(provenienti da collezioni private) risalenti

al XIX e al XX secolo, testimonianze delle

pregiate e accurate tecniche di lavorazio-

ne dei sapienti artefici che sin dal

Trecento si stabilirono nell’antico

Borgo Orefici, prospiciente la linea

del mare, per favorire il commercio e

gli scambi. II mmoonniillii ssttoorriiccii ssoonnoo

ssttaattii aaffffiiaannccaattii ddaallllee pprroodduuzziioonnii

mmooddeerrnnee ddeeggllii aarrttiiggiiaannii ddeell

CCoonnssoorrzziioo AAnnttiiccoo BBoorrggoo OOrreeffiiccii che,

ispirati alle fogge e ai modelli dei

pezzi antichi, hanno interpreta-

to e realizzato gioielli che

nascono ancora oggi dall’uso

sapiente delle tradizionali

tecniche aggiornate attraverso i

moderni strumenti di lavorazione.

rivivono nello splendore della Napoli anticaI gioielli e i tessuti

Gioielli e tessuti

raffinati d’oro e d’argento rappresentano

il trascorso storico di un settore

della creatività e delle produzioni ch e ancora oggi

connotano l’artigianato e l’attività

imprenditoriale cittadina

di Luigi Espositoph. Salvatore Pastore

a dx: Collana in corallo fiori e foglie(prima metà del secolo XIX)

in alto: Pendente in oro 12kt (1850 ca.), Napoli

UUnn ddaattoo iimmppoorrttaannttee eemmeerrssoo ddaallllaa

mmoossttrraa èè llaa ffoorrzzaa ee llaa ttuutteellaa aasssseeggnnaattaa aallllaa

ccoorrppoorraazziioonnee ddeeggllii oorraaffii,, aattttrraavveerrssoo llaa

rreeddaazziioonnee ee ll’’aapppplliiccaazziioonnee ddii SSttaattuuttii (il

primo risale al 1474) che regolamentavano

le metodologie per la lavorazione dei

metalli preziosi, la cui qualità veniva certi-

ficata dall’applicazione di un marchio che

ne confermava l’autenticità e la provenien-

za. Le vetrine dei preziosi, inoltre, sono

state arricchite da importanti testimonian-

ze di lavori in corallo, perlopiù provenien-

ti dalle storiche fabbriche di Torre del

Greco, leader indiscussa in età borbonica

per la produzione del prezioso oro rosso.

I tessuti pregiati e gli abiti storici sono

stati protagonisti dell’altra importante

sezione della mostra. L’industria tessile che

si insediò a Napoli sin dal X secolo ebbe il

suo massimo fulgore nel Settecento, rap-

presentando una delle attività più diffuse

nell’economia del tempo. All’archivio

soonnoo ssttaattii eessppoossttii aabbiittii cciivviillii ee rreelliiggiioossii,,

tteessttiimmoonniiaannzzee ssttoorriicchhee ddii uunn ppeerriiooddoo

ccoommpprreessoo ttrraa iill XXVV ee iill XXIIXX sseeccoolloo..

Infine, ma non ultima, una selezione di

importanti documenti di archivio che

hanno confermato l’eccezionalità delle

due attività manifatturiere che ancora

oggi rappresentano un elemento significa-

tivo e fondamentale per lo sviluppo socio-

economico partenopeo.

62

““II bboorrgghhii ee llee ssttrraaddee ddii NNaappoollii.. II ggiiooiieellllii ee ii tteessssuuttiidd’’oorroo ee dd’’aarrggeennttoo ddeeii MMaaeessttrrii ddeellll’’AArrttee””

La mostra, che si è svolta all’Archivio di Stato diNapoli dal 15 maggio al 15 giugno 2009, curata daNicoletta D’Arbitrio, è stata realizzata con il co-finanziamento dell’ Unione Europea (POR FESRCampania 2007-2013 Asse 1 ob. 1.12.) dellaRegione Campania, Assessorato al Turismo e aiBeni Culturali. Organizzata dall’ EPT EnteProvinciale per il Turismo di Napoli in collaborazio-ne con l’Archivio di Stato di Napoli, il ConsorzioAntico Borgo Orefici, il Consorzio AnticheBotteghe Tessili e il Consorzio Napoli CentroAntico con il patrocinio della Provincia di Napoli edel Comune di Napoli che lo ha inserito nell’ambitodel Maggio dei Monumenti. L’evento è stato inoltrepossibile grazie alla sinergia instauratasi tra ilMinistero dei Beni Culturali, Il Ministerodell’Interno, Il Fondo Edifici di Culto, LaSoprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il PoloMuseale Napoletano, La Soprintendenza Specialeper i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, LaSocietà di Storia Patria di Napoli, Il MuseoIndustriale Filangieri di Napoli, La BibliotecaNazionale di Napoli e tutti i collezionisti privati chehanno reso disponibili le loro collezioni.

a dx: Paliotto (fine sec. XVII). S. Domenico Maggiore, Napoli

a sx: Bracciale in oro sbalzato (prima metà del sec. XX)collezion privata

I gioielli dei Savoia e i capolavori devozionali del santuario di Oropa

Diademi e gioielli reali alla Reggia di Venaria

Restituita al pubblico nel 2007, llaa

VVeennaarriiaa RReeaallee** oossppiitteerràà ppeerr oollttrree sseeii

mmeessii sspplleennddiiddii ccaappoollaavvoorrii oorraaffii ddeellllaa

ccoorrttee ssaabbaauuddaa.. La mostra, curata da

Stefano Papi (esperto di gioielli) e Tomaso

Ricardi di Netro (storico e responsabile

dell’attività espositiva di Venaria Reale),

raccoglie llee pprriinncciippaallii tteessttiimmoonniiaannzzee

ddeellllaa ggiiooiieelllleerriiaa ddii ccoorrttee,, nnoonncchhéé aallccuunnee

ddeellllee ooppeerree ddii ggiiooiieelllleerriiaa ““rreelliiggiioossaa”” cchhee

llaa ddeevvoozziioonnee ddeell ppooppoolloo,, ddeeggllii aarrttiissttoo--

ccrraattiiccii ee ddeeggllii sstteessssii ssoovvrraannii ssaabbaauuddii

ddoonnòò aallllaa MMaaddoonnnnaa NNeerraa ddeell ssaannttuuaarriioo

ddii OOrrooppaa ssuullllee mmoonnttaaggnnee ddii BBiieellllaa..

Nelle antiche sale di parata e di udienza,

brillano gli straordinari capolavori realiz-

zati dai gioiellieri di corte, fra tutti quelli

del torinese Musy, che in breve con l’aiu-

to del figlio e delle successive generazioni

rappresentò un vero e proprio caposaldo

nelle produzioni orafe italiane (ancora

oggi in via Po, la storica ditta opera in un

negozio la cui facciata risale al 1865). Tra

le opere più famose, ci furono i gioielli

creati per Margherita, prima regina

d’Italia (1878), che amava indossarli in

gran quantità per rafforzare la sua aura di

regalità. LL’’eessttrroo ee llaa ssaappiieennzzaa ddeeii ggiiooiieelllliiee--

rrii ccoonndduussssee aallllaa rreeaalliizzzzaazziioonnee ddii vveerrii ee

pprroopprrii ccaappoollaavvoorrii ddaallllee ffooggggee ee ddaallllee ccaarraa--

ttuurree vveerraammeennttee ssttrraaoorrddiinnaarriiee.. Il percorso

dei gioielli regali è poi arricchito dai ritrat-

64

Fino al 10 gennaio 2009, nell’affascinante cornice della Reggia di Venaria, ch e accoglie i visitatori con il rinnovato Gran Parterre Juvarriano, prestigiosi lavori dell’oreficeria italiana saranno esposti nello “snodo garoviano”, a testimonianza del gusto e della devozione di casa Savoia.

in apertura: Corona del Bambin Gesù Oro, argento, diamanti, ametiste, cristalli di roccae paste vitree, inizio XIX secolo La corona fu donata da re Vittorio Emanuele I diSavoia nell’agosto del 1820 in occasione della visita deisovrani per la terza incoronazione della statua dellaMadonna. Il disegno ricorda quello delle corone dei redi Sardegna, come appare nei loro ritratti settecente-schi. Rimase sul capo del Bambino fino al 1972.

a dx: Pettorina Argento, oro, diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri,granato rosalie, 1758. Gioiello ad andamento triangolare costituito da unacomposizione complessa di ramages, fiori e volute anastro in lastra di argento e oro. L’opera si può ascri-vere alla tipologia del “devant de corsage”, ossia lapettorina derivata dall’ingrandimento delle asole delnodo a fiocco, sviluppatosi nella spilla Sevigné che afine Settecento si allunga a triangolo verso il bassoper seguire il taglio che disegna la scollatura dell’abi-to sul corsetto. Non solo gioiello civile, la pettorinavenne impiegata anche come decorazione per le sta-tue della Vergine.

* Reggia dei Savoia, già patrimonio dell’Umanità, nonchénucleo del sistema museale concentrico di Torino checostituirà il palcoscenico naturale delle celebrazioni nel2011 del centocinquantenario dell’Unità d’Italia.

65

66

ti delle regine Margherita e Maria José,

veri e propri tableaux vivants, che si illu-

minano per far brillare le straordinarie e

seducenti parures indossate.

AAccccaannttoo aaii ggiiooiieellllii ddeellllaa ccoorroonnaa ssaabbaauuddaa,,

ttrroovvaannoo llaarrggoo ssppaazziioo iimmppoorrttaannttii ppeezzzzii ddeell

TTeessoorroo ddii OOrrooppaa.. Il santuario omonimo,

che verosimilmente dal XIII secolo ospita

una statua della Madonna oggetto di signi-

tificativa venerazione (gli stessi Savoia a par-

tire dal XVII secolo avevano fatto costruire

in loco un appartamento per abitarvi

durante i periodi di ritiro spirituale), nel

corso dei secoli è diventato un vero e pro-

prio scrigno di tesori, testimonianze non

solo di fede ma anche di arte e cultura. Tra

le tante opere donate ci sono le corone di

varia fattura realizzate dai principali orafi

del tempo, per le incoronazioni solenni

della statua. A Venaria Reale, i principali

manufatti di queste due realtà, quella rega-

le e quella religiosa, ben si fondono in uunnaa

mmoossttrraa cchhee ccoossttiittuuiissccee uunnoo ssppaaccccaattoo pprree--

ssttiiggiioossoo ee pprreezziioossoo ddeeii sseeccoollii cchhee rreesseerroo iill

RReeggnnoo dd’’IIttaalliiaa ee ppiiùù cciirrccoossccrriittttaammeennttee iill

PPiieemmoonnttee uunnaa ddeellllee pprriinncciippaallii rreeaallttàà ssttoorrii--

ccoo--aarrttiissttiicchhee dd’’EEuurrooppaa.. (L.E.)

Spilla a fiocco Oro e diamanti, metà del XVIII secolo Il motivo del fiocco ebbe grande successonella metà del XVIII sec. ed è conosciutocon il nome di “Sévigné” da Madame deSévigné che lo rese popolare. Montatosu argento, i diamanti di taglioantico sono incastonati nella mon-

tatura completamente chiusa sulretro del gioiello. I due gancisono di epoca posteriore emontati con diamanti a

rosa in castoni di argen-to. Il fiocco viene tradi-

zionalmente chiamato“nodo d’amore”, inquanto primo donoCarlo Alberto di Savoia

alla moglie MariaTeresa. Quest’ultimala donò al Santuarionell’agosto del 1852

la regina Maria José

68VACHERON CONSTANTIN Collezione Patrimony Traditionnelle

ddii MMaarriioo DDiiddoonnee

Il Salone dell’alta orologeria di Ginevra 2009

svoltosi per la prima volta a Gennaio in

un clima tipicamente invernale e freddo

ci ha rivelato non un letargo ma un

risveglio da parte di alcune delle marche

presenti, ed in particolare secondo un

mio - e non solo - parere da parte di

Vacheron Constantin, marca da oltre 250

anni attenta custode del tempo.

LLaa pprreessttiiggiioossaa mmaarrccaa hhaa rreeggaallaattoo aaggllii

aappppaassssiioonnaattii ee aaggllii aaddddeettttii aaii llaavvoorrii ddeellllee

bbeellllee rreeaalliizzzzaazziioonnii,, eedd iinn ppaarrttiiccoollaarree ppeerr

qquueell cchhee ccoonncceerrnnee llaa lliinneeaa ccllaassssiiccaa ddeellllaa

ffaammiigglliiaa PPaattrriimmoonnyy nnaattaa nneell 22000077 per

ribadire, semmai ve ne fosse stato bisogno,

tutta la filosofia Vacheron Constantin per

contenuti, sobrietà nelle linee e nei tratti

delle casse che racchiudono una classicità

che ben si adatta a questo millennio.

Già coronata da un meritato successo

non stento a credere che i neonati model-

li della Patrimony Traditionnelle avranno

ancor più apprezzamenti e attenzioni da

parte di un’ampia platea di clienti.

CCoommee nnoonn rriimmaanneerree aaffffaasscciinnaattii ddaall

CCrroonnooggrraaffoo CCaalleennddaarriioo PPeerrppeettuuoo ddoottaattoo

ddeell mmaaggnniiffiiccoo ee bbeenn nnoottoo ccaalliibbrroo

VVaacchheerroonn CCoonnssttaannttiinn 11114411QQPP mmeeccccaa--

nniiccoo aa ccaarriiccaa mmaannuuaallee ee rruuoottaa aa ccoolloonnnnee,,

1188..000000 aalltteerrnnaannzzee oorraa,, 4488 oorree ddii rriisseerrvvaa

ddii ccaarriiccaa,, bbeenn vviissiibbiillee ccoonn llee bbeellllee ffiinnii--

ttuurree aannggllaaggee,, ppeerrllaaggee ee CCôôttee ddee GGeennèèvvee

aattttrraavveerrssoo iill vveettrroo zzaaffffiirroo ddeell ffoonnddeelllloo aa

vviittee ee rraacccchhiiuussoo nneellllaa rroobbuussttaa ccaassssaa iinn

oorroo rroossaa ddaa 4433 mmmm,, iimmppeerrmmeeaabbiillee aa 33

aattmmoossffeerree..

Che dire del quadrante argentè - ben

protetto da un vetro zaffiro bombato con

trattamento antiriflesso -, su cui sono

indicate ore e minuti, piccoli secondi a

ore 9, contatore 30 minuti a ore 3

lancetta del cronografo centrale, la fase

lunare astronomica e il datario a lancetta

a ore 6, mese e giorno della settimana

attraverso le finestrelle e un po’ decentra-

ta una piccola finestrella - esattamente

sopra al contatore a ore 3 - che indica gli

anni bisestili, da sottolineare che la luna è

incisa su un piccolo disco in oro.

NNoonn mmeennoo bbeelllloo ee ppiieennoo ddii iinntteerreessssaannttii

ccoonntteennuuttii tteeccnniiccii iill CCrroonnooggrraaffoo ccoonn 22

ccoonnttaattoorrii aa ccaarriiccaa mmaannuuaallee ccaalliibbrroo 11114411

ccoonn rruuoottaa aa ccoolloonnnnee,, 2211 rruubbiinnii,, rriisseerrvvaa ddii

ccaarriiccaa ddii 4455 oorree,, iinnsseerriittoo nneellllaa ccaassssaa oorroo

rroossaa ddii mmmm 4422,, sseemmpprree vviissiibbiillee aattttrraavveerrssoo

iill vveettrroo zzaaffffiirroo ddeell ffoonnddeelllloo aa vviittee con la

caratteristica fine zigrinatura, il quadrante

argentè con le tradizionali indicazioni ore

minuti grande lancetta centrale del crono

indicazione dei secondi nel contatore a ore

9 e dei 30 minuti a ore 3.

Tutti e due i Cronografi descritti sono

dotati di cinturini in alligatore marrone

cuciti a mano e fibbie dèployante in oro

rosa con la mezza croce di Malta.

Ed ecco il “semplice” ed affascinante

solo tempo Patrimony Traditionnelle 38

mm cassa in oro rosa, dotato del nuovo

calibro 4400 elaborato dall’alta maestria

degli orologiai Vacheron Constantin.

Questo meccanismo visibile attraverso

il vetro zaffiro del fondello a vite ha una

lunga riserva di carica 65 ore, 28.800

alternanze ora, 21 rubini, insignito del

Punzone di Ginevra, il quadrante argentè

con un contatore a ore 6 per i secondi, la

cassa impermeabile a 3 atmosfere.

Completano la collezione esecuzioni di

alta competenza artigianale, veri capola-

vori che rendono onore alle centinaia di

ore spese alla loro realizzazione, quali il

Patrimony Traditionnelle Squelette, con

casse in oro bianco da 38 e 30 mm abbel-

lite rispettivamente da 82 e 64 splendidi

diamanti e il Patrimony Traditionnelle

Joaillerie casse in oro bianco da 38 e 30

mm e quadranti con pavè di brillanti, il

modello grande ha ben 473 diamanti sul

quadrante e 167 sulla cassa.

OOvvvviioo cchhee ii mmoovviimmeennttii ddii mmaanniiffaattttuurraa

ppeerr qquueessttee uullttiimmee 22 ccoolllleezziioonnii ssoonnoo

iinnssiiggnniittii ddeell PPuunnzzoonnee ddii GGiinneevvrraa --11112200

SSQQ ccaarriiccaa aauuttoommaattiiccaa,, 11000033SSQQ ccaarriiccaa

mmaannuuaallee,, 11440000 sseemmpprree ccaarriiccaa mmaannuuaallee..

69

un solo nome per mille articoli

wwwwww..ppaappiittoolliinnddoo..iitt

Papito Lindo via M. Albina, 23 73011 Alezio (LE) tel./fax 0833282455si ricercano agenti per le zone libere

Giolleryconcetto di orologeria alternativa. Dal per-

fetto connubio tra ricerca estetica e arte

orologiaia nasce Giollery, un segnatempo

gioiello, accessorio di moda ed espressione

di personalità. Fautore di tanta origina-

lità è Wintex, rilevato nel 1958 dal

gruppo svizzero Montres

Rolex Sa per la

società milanese Caldex. Ogni anno l’ere-

de di lusso trova eccellenti consensi nel mer-

cato nazionale ed estero attraverso esclusive

collezioni. Pezzi unici definiti da una singo-

lare creatività ed eleganza, da indossare con

disinvoltura e grande libertà. In uno stile

mai convenzionale, iill bbrraanndd ppaarrllaa iill lliinn--

gguuaaggggiioo ddeellllaa mmooddaa,, rraaccccoogglliiee llee ssuuggggeessttiioo--

nnii ppiiùù aattttuuaallii ee llee ttrraammuuttaa iinn oorroollooggii bbiijjoouuxx

ddaa ssffooggggiiaarree.. Preziosi dettagli ideati per la

donna che ama giocare con il proprio

fascino osando, senza rinunciare

alla propria femminilità. Per

quest’estate accattivanti pro-

poste in un defilè di sedu-

zioni estetiche.

EEssuubbeerraannzzaa ddii lliinneeee,,

rriicccchheezzzzaa ddii ppaarrttiiccoo--

llaarrii,, ssffaavviilllliioo ddii ccrrii--

ssttaallllii, si unisco-

no alla pura

libertà d’espressio-

ne delle nuance dei

cinturini. Vario

e inimitabile

71

Wintex, lo strumento che ferma il tempo

Undesigncheincan

ta e stupisce, per un nuovo

di Mariadomenica Santamaria

I gioielli applicatiall’orologeria, ch ediventano espressionedi personalità e veroaccessorio di moda

design. Ecco SSeeggrreettoo,, uunn ggiiooiieelllloo ddaall

ffaasscciinnoo mmiisstteerriioossoo cchhee ssvveellaa ee nnaassccoonnddee llaa

ssuuaa dduupplliiccee aanniimmaa. Summa bellezza rac-

chiusa in un sofisticato e seducente orolo-

gio. Brillantini Swarovski accarezzano la

cassa in acciaio bianco, giallo o rosé che si

lega a un cinturino in pelle stampa struz-

zo. Caratteristico il quadrante “c’è e non

c’è” che ricorda un arcano orologio da

taschino. Della stessa eleganza 1910, icona

del tempo di una sensualità brillante e ari-

stocratica. Preziose geometrie si sovrap-

pongono a raffinati dettagli in onice e

all’enfatico bottone.

Un capolavoro di dolcezza e ultrafem-

minilità soffia dal mare. È MMaarriinnee,, fflluuiiddoo

ccoommee llee mmaagglliiee bboommbbaattee ddeell ssuuoo bbrraacccciiaa--

llee cchhee llaasscciiaa ssppaazziioo aall ddeelliiccaattoo qquuaaddrraannttee

iinn mmaaddrreeppeerrllaa.. La cassa in acciaio bianco,

rosé o nero, con movimento a quarzo,

diventa unico elemento con il singolare

cinturino. Semplice e raffinato come

L’Agilis, con l’essenziale cassa integrata ad

un bracciale elastico che avvolge il polso

della donna più sofisticata, esaltando il suo

charme. Innssoolliittoo mmaa ddii aauutteennttiiccoo vvaalloorree èè

IImmppeerriiaallee ccoonn qquuaaddrraannttee iinn mmaaddrreeppeerrllaa ee

ssmmaallttoo,, ssuuppppoorrttaattoo ddaa uunn cciinnttuurriinnoo iinn

ggoommmmaa.. Impermeabile fino a 5ATM, per

vivere la passione estiva in grande stile. La

stessa ritrovata nel pregiato Keramix dove

unicità e avanguardia si rivelano nel totale

utilizzo della ceramica. Linee diverse e ine-

guagliabili che lasciano spazio alle emozio-

ni di tutti soddisfacendo ogni gusto e circo-

stanza. Vera espressione di un grande equi-

librio estetico segnato dall’inconfondibile

fascino Wintex.

72

In uno stile maiconvenzionale, ilbrand parla il lin-guaggio della moda,raccoglie le sugge-stioni più attuali ele tramuta in orologibijoux da sfoggiare. CCaallddeexx SS..rr..ll.. 20123 Milano, Italy

Via Terraggio, 15 ph. +39 02 8063101

fax +39 02 89011689web www.wintexwatches.com

73

Settantotto orologi Chopard e i relativi

tourbillon arrivati dalla Svizzera e

messi in vetrina nel centro di Napoli:

l’iniziativa porta il nome di LLuuiiggii DDee

SSiimmoonnee, titolare di De Simone Gioielli,

negozio di piazzetta Santa Caterina, nel

quartiere di Chiaia.

Rivenditore dal 2001 della storica casa

svizzera di orologi di alta fattura, Luigi

De Simone ha voluto offrire ai propri

clienti un servizio davvero “speciale”:

oltre ad aver esposto i pezzi più belli della

collezione L.U.C Tourbillon di

Chopard ed alcuni esem-

plari del movi-

mento regolatore inventato 200 anni fa

per ridurre gli effetti della forza di gravità,

ha creato un’occasione di incontro unica

tra i propri clienti ed il responsabile tec-

nico dell’Alta orologeria di Chopard,

Patrick Wehrli, giunto a Napoli apposi-

tamente per l’iniziativa.

Wehrli ha spiegato al pubblico le carat-

teristiche di questo meccanismo, da qual-

che anno progettato e messo a punto arti-

gianalmente da un gruppo di 160 addet-

ti specializzati della Chopard. La linea di

Alta orologeria che monta i tourbillon si

affianca a quella di orologi da uomo abi-

tualmente prodotta dalla società ginevri-

na, dotati del più classico movimento

ETA. «Avere il responsabile tecnico di

Chopard a diretto contatto con i nostri

clienti è stata una grande soddisfazione -

ha spiegato De Simone -. Wehrli è sicura-

mente più preparato di qualsiasi detta-

gliante e ha fornito delle spiegazioni molto

interessanti, che hanno arricchito il baga-

glio culturale degli appassionati di

orologi». (C.D.M.)

Nel cuore di Napoliil must della collezione L.U.C Tourbillon di Chopard

74

VACHERON CONSTANTIN le masch ereddii GGiiuulliioo PPoosssseettii

Tre anni di lavoro, 12 maschere, 300

esemplari per una collezione unica e

magnifica. Métiers d’Art «Les Masques»

rappresenta per la Vacheron Constantin

un capolavoro senza paragoni nel panora-

ma mondiale dell’orologeria.

DDeeffiinniirrllii sseemmpplliicceemmeennttee oorroollooggii èè

rriidduuttttiivvoo.. SSoonnoo ddeellllee vveerree ee pprroopprriiee ccrreeaa--

zziioonnii aarrttiissttiicchhee,, nate dall’estro e dal talen-

to di una manufacture horlogère che nel

2005 ha festeggiato 250 anni di storia.

Allo scadere dell’anniversario, l’azienda

ginevrina ha puntato ad obiettivi di

eccellenza superando nella manifattura

orologiaia i limiti del possibile. Il calibro

è stato interamente ripensato per acco-

gliere le maschere; l’idea dei designers

infatti, è stata quella di far sparire quasi

del tutto il movimento lasciando campo

assoluto alle riproduzioni di queste

meravigliose opere d’arte.

LL’’iissppiirraazziioonnee ddee ««LLeess MMaassqquueess»» nnoonn

ppootteevvaa cchhee nnaasscceerree aa GGiinneevvrraa,, sseeddee ddii

uunnoo ddeeii pprriinncciippaallii mmuusseeii ddii aarrttee pprriimmiittii--

vvaa aall mmoonnddoo:: llee MMuussééee BBaarrbbiieerr--MMuueelllleerr..

DDaallllee ssuuee rriicccchhee rraaccccoollttee ssii èè eevvoolluuttaa

ll’’iiddeeaa ddeellllaa ccoolllleezziioonnee ggiinneevvrriinnaa,, che ha

per tema la riflessione sul passato e sul

presente, sul futuro e sull’eterna continui-

tà del tempo, sull’arte e la cultura, sul

viaggio e sulla scoperta.

LLaa ccrreeaazziioonnee hhaa rriicchhiieessttoo mmeessii ee mmeessii ddii

llaavvoorroo ee ssttuuddiioo ddii tteeccnniicchhee mmiinnuuzziioossee cchhee

aallllaa ffiinnee hhaannnnoo ppeerrmmeessssoo aaii MMaaeessttrrii aarrttii--

ggiiaannii ddii rriipprroodduurrrree iinn oorroo llee mmiinniiaattuurree ccoonn

ddoovviizziiaa ddii ppaarrttiiccoollaarrii.. Il prototipo di ogni

maschera è stata realizzato manualmente

riproducendo finanche le tracce e i segni

del tempo, conservando le originali armo-

nie e forme, vincolo fondamentale dettato

dagli eredi Barbier-Mueller per l’affida-

mento delle opere scelte.

Dopo la creazione di quattro maschere

nate nel 2007 e quattro nel 2008, le ultime

75Nel 2007 la manufacturehorlogère ha sentito il bisogno di rendereomaggio all’umano ch eestende i suoi confini

fino al sublime. Un lungo cammino ch e ha condotto

ad un viaggio nel tempoe nello spazio, allaricerca delle radici

dell’uomo.

della linea: Asia, America, Oceania e

Africa sono state presentate il 2 giugno

alla serata di gala organizzata al

Metropolitan Museum per l’inaugurazio-

ne della mostra “A legacy of Collecting:

African and Oceanic Art from the

Barbier-Mueller”.

Ogni orologio realizzato in 25 esem-

plari è dotato del calibro Vacheron

Constantin 2460G4 a ricarica automati-

ca (certificato dal prestigioso Punzone di

Ginevra) con un movimento che per-

mette di leggere il tempo senza le lancet-

te. Con un gioco di ruote e di ingranag-

gi, le ore, i minuti, il giorno e la data -

incise su quattro dischi - diventano visi-

bili attraverso apposite aperture, lascian-

do il quadrante libero di ospitare le

maschere che fedelmente riproducono

gli originali del museo Barbier-Mueller.

Ogni miniatura, sospesa su vetro zaffiro

abilmente trattato, sorprendentemente

vive di vita propria, evocando sguardi

silenziosi di segreti ancestrali, gli stessi

che hanno ispirato la realizzazione della

collezione.

Infine, a rendere ulteriormente uniche

e preziose «Les Masques» hanno contri-

buito i versi del poeta francese Michel

Butor, che ha arricchito con piccoli poe-

metti in prosa scritti a lettere d’oro i sin-

goli quadranti, che recano così una

sequenza di frasi che si susseguono in

spirali infinite.

76

GGrraann GGaallàà ppeerr ““LLeess MMaassqquueess””

IIll 22 ggiiuuggnnoo,, iinn aanntteepprriimmaa mmoonnddiiaallee,, nneellllaa ssuuggggeessttii--vvaa ccoorrnniiccee ddeellllaa SSaallaa ddeell TTeemmppiioo ddii DDeenndduurr,, ddeellMMeettrrooppoolliittaann MMuusseeuumm ooff NNeeww YYoorrkk,, ssoonnoo ssttaattee pprree--sseennttaattee llee uullttiimmee qquuaattttrroo ccrreeaazziioonnii ddeellllaa ccoolllleezziioonnee““LLeess MMaassqquueess””.. NNeellll’’aammbbiittoo ddeellll’’iinnaauugguurraazziioonneeddeellllaa mmoossttrraa ““AA lleeggaaccyy ooff CCoolllleeccttiinngg:: AAffrriiccaann aannddOOcceeaanniicc AArrtt ffrroomm tthhee BBaarrbbiieerr--MMuueelllleerr””,, uunn’’eessppoossii--zziioonnee ddeeddiiccaattaa aaii ccaappoollaavvoorrii ddeell mmuusseeoo BBaarrbbiieerr--MMuueelllleerr ddii GGiinneevvrraa,, ffoorrtteemmeennttee ssoosstteennuuttaa ddaallllaaVVaacchheerroonn CCoonnssttaannttiinn,, llaa ccoolllleezziioonnee ddii oorroollooggii èè ssttaattaapprroottaaggoonniissttaa ddeellllaa cceennaa ddii ggaallaa aa ccuuii hhaannnnoo ppaarrtteeccii--ppaattoo oollttrree 225500 iinnvviittaattii ((cclliieennttii,, ccoolllleezziioonniissttii,, aammaannttiiddeellll’’aarrttee ee aammiiccii ddeellllaa mmaaiissoonn ggiinneevvrriinnaa)).. DDuurraannttee llaasseerraattaa aabbiillmmeennttee sscceennooggrraaffaattaa,, èè ssttaattoo pprreesseennttaattooaanncchhee uunnoo ssppeettttaaccoolloo ddii ddaannzzaa ddeellllaa cceelleebbrree JJuuiilllliiaarrddSScchhooooll.. AAmmaabbiillii ppaaddrroonnii ddii ccaassaa ssoonnoo ssttaattii ii vveerrttiicciiddeellllaa mmaaiissoonn,, JJuuaann--CCaarrllooss TToorrrreess,, ddiirreettttoorree ggeenneerraa--llee,, MMaarrcc GGuutteenn,, ddiirreettttoorree iinntteerrnnaazziioonnaallee,, HHuugguueess ddeePPiinnss,, pprreessiiddeennttee ppeerr ll’’aarreeaa nnoorrdd aammeerriiccaannaa,, ccoonnttoorr--nnaattii iinnoollttrree ddeellllaa pprreesseennzzaa ddii MMoonniiqquuee BBaarrbbiieerr--MMuueelllleerr ee LLaauurreennccee MMaatttteett,, rriissppeettttiivvaammeennttee ppaattrroonnee ddiirreettttrriiccee ddeell mmuusseeoo ggiinneevvrriinnoo ddeellllee aarrttii pprriimmiittiivvee..

78

Internazionalizzazione:ddii CChhiiaarraa DDii MMaarrttiinnoo

Il futuro è legato alla qualitàParola d’ordine: internazionalizzazione. In

quest’ottica la Camera di Commercio di

Caserta, presieduta da Mario Farina, ha

deciso di puntare sul sostegno alle imprese

per consolidare i rapporti della filiera con il

mercato internazionale. Forte il legame

con il consorzio Oromare di Marcianise

(CE), guidato da Gino Di Luca.

Password is: internationalization. With regards tothis, the Chamber of Commerce of Caserta, chairedby Mr. Mario Farina, has decided to support compa-nies in order to strengthen the chain relationships withthe international market. Relation with Oromareconsortium located in Marcianise (Caserta) andchaired by Mr. Gino Di Luca, is very strong.According to export data, commercial relationsbetween the province of Caserta and the foreign mar-ket have suffered, more than other companies, thedemand fickleness, with very flexible surges towardsrise and decrease.In particular, from 2000 to 2008, the reduced pro-duction local quotas absorbed bySpain and Germany,

79

s p e c i a l e i n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n e

has been balanced by Hong Kong and Malta. By com-paring these data with the ones of the other Italianprovinces, it is clear that if, on the one hand, the pro-duction of the city of Caserta manages to keep high itsquality standards, on the other hand it is weakest asfor the European exports; in this field, the districtshaving dropped share on the American market. The proposal of the Chamber of Commerce of Casertais included in a wide range of actions aimed at boost-ing internationalization.The chairman Mr. Farina and Mr. Gino Di Lucahave positively welcomed the synergy in existence infavour of the goldsmith’s art centre located in the

province of Caserta.

Stando ai dati sull’export, le relazioni

commerciali d ella provincia di Caserta

con il mercato estero hanno subìto più di

altre l’instabilità della domanda, con pic-

chi verso l’aumento e la diminuzione

estremamente flessibili.

Nello specifico, nel periodo 2000-2008

L’artigianalità è storica-mente una caratteristicadelle aziende locali.L’aumento dei prezzi deimetalli preziosi, la ridu-zione della domandainterna e i nuovi compe-titor esteri, hanno moti-vato la Camera diCommercio di Caserta adavviare una fase diinternazionalizzazione:Puntare sul mercato este-ro per uscire dalla crisi.

IInntteerrnnaattiioonnaalliizzaattiioonn:: FFuuttuurree ddeeppeennddss oonn qquuaalliittyy

la quota di produzione locale assorbita

dalla Spagna e dalla Germania, che si è

ridotta, è stata compensata da Hong

Kong e Malta. Mettendo in comparazio-

ne questi dati con quelli delle altre pro-

vince italiane, è evidente che se da un lato

la produzione casertana continua a tenere

alti gli standard di qualità, dall’altro risul-

ta più debole sul fronte delle esportazioni

europee, dove invece hanno guadagnato

terreno i distretti che hanno perso quota

sul mercato americano.

L’intervento propositivo della Camera

di Commercio di Caserta si inserisce per-

tanto in un ampio ventaglio di azioni per

potenziare l’internazionalizzazione.

Il presidente Farina e Gino Di Luca

hanno commentato con entusiasmo la

sinergia in atto a favore del distretto orafo

casertano.

80

s p e c i a l e i n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n e

QQuuaallii ssii ssoonnoo ddiimmoossttrraattii,, ffiinnoorraa,, ii

ppuunnttii ddii ffoorrzzaa ddeellllee pprroodduuzziioonnii oorraaffee

llooccaallii nneellllaa pprroovviinncciiaa ddii CCaasseerrttaa??

La realtà imprenditoriale orafa della pro-

vincia di Caserta è stata finora incentrata

su produzioni di alta qualità in gran parte

ad opera di imprese di piccole dimensioni.

Anche l’artigianalità è stata storicamente

una caratteristiche delle aziende locali. Ora

l’aumento dei prezzi dei metalli preziosi, la

Mario Farina, presidente della Camera di Commercio di Caserta dal 2007

FFaarriinnaa:: ““IIll nnoossttrroo ddoovveerree èè uuttiilliizzzzaarree ooggnniirriissoorrssaa ddiissppoonniibbiillee ppeerr llee iimmpprreessee oorraaffee””

riduzione della domanda interna e i nuovi

competitor esteri hanno reso necessario un

ripensamento: per questo motivo la

Camera di Commercio di Caserta ha dato

via a questa operazione votata all’interna-

zionalizzazione. Bisogna puntare di nuovo

sul mercato estero per uscire a testa alta

dalla crisi.

SSoonnoo iinn pprrooggrraammmmaa aa bbrreevvee aallttrree iinnii--

zziiaattiivvee cchhee llaa CCaammeerraa ddii CCoommmmeerrcciioo

ddii CCaasseerrttaa iinntteennddee ppoorrttaarree aavvaannttii nneell

sseettttoorree oorraaffoo??

È evidente che nostro dovere è quello di uti-

lizzare ogni risorsa di cui disponiamo e che

possiamo mettere in campo con lo strumento

propedeutico, indispensabile, della program-

mazione. In questa ottica, il Meeting inter-

nazionale dei segretari generali delle

Camere di commercio italiane all’estero è

un appuntamento a nostro giudizio strategi-

co. In programma per la prima volta a

Caserta dal 4 al 9 luglio, è stato l’occasione

nella quale pianificare la politica di penetra-

zione sui mercati esteri di un settore di eccel-

lenza come quello orafo. I produttori hanno

avuto la possibilità di colloqui one-to-one con

i vertici camerali all’estero; ricevendo le indi-

cazioni più aggiornate e funzionali con cui

progettare le proprie strategie aziendali in

funzione dei mercati sui quali si punta. Va

da sé, naturalmente, che la CCIAA è impe-

gnata a garantire la presenza nelle manifesta-

zioni più qualificate del comparto, sia a livel-

lo nazionale sia internazionale.

NNeell ccoommppaarrttoo oorraaffoo,, qquuaallii ssoonnoo,,

sseeccoonnddoo LLeeii,, llee ffoorrmmee oorrggaanniizzzzaattiivvee iinn

ggrraaddoo ddii ppeerrsseegguuiirree uunn oorriieennttaammeennttoo

vveerrssoo pprrooddoottttii ddii qquuaalliittàà ee vveerrssoo iill

mmeerrccaattoo eesstteerroo??

Come già accennato, il distretto casertano

ha saputo ritagliarsi una fetta rilevante del

mercato italiano grazie ad una serie di ele-

menti distintivi, tra i quali la capacità di

agglomerazione, sarebbe a dire la collabora-

zione basata su rapporti fiduciari. La forma

del consorzio è apparsa vincente: in

Campania ne abbiamo più di un esempio.

E l’esperienza di Oromare si è mostrata vin-

cente in questo senso, e per questo motivo la

Camera di Commercio di Caserta ha rite-

nuto opportuno promuovere l’espansione sul

mercato internazionale.

81

s p e c i a l e i n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n e

IINNTTEERRVVIIEEWWMMrr.. FFaarriinnaa:: ““OOuurr dduuttyy iiss ttoo uussee eeaacchh aavvaaiillaabblleerreessoorrtt iinn ffaavvoouurr ooff tthhee ggoollddssmmiitthh’’ss ccoommppaanniieess””..

Which have been, until now, the strengths of thelocal goldsmith’s productions in the province ofCaserta?The goldsmith’s entrepreneurial activity of theprovince of Caserta, has been centred, until now,around high quality products mainly manufacturedby small companies. The hand-made production toohas been an important characteristic of the localcompanies. Now, the precious metals prices rise, the

decrease in the national demand and the new for-eign competitors have brought about a rethink; forthis reason the Chamber of Commerce of Caserta hasstarted this action turned to internationalization. Itis very important to direct again attention to the for-eign market in order to come out of crisis holdingone’s head up.Does the Chamber of Commerce of Caserta planon soon other actions to carry out in the goldsmi-th’s field? It is clear that our duty is to use each available resortby the essential preparatory tool that is the planning.In this point of view, the International Meeting ofthe general secretaries of the foreign ItalianChambers of Commerce is, in our opinion, of highimportance. It is planned for the first time inCaserta from 4th to 9th of July, and it has given thechance to plan the entry policy in the foreign marketsof the very important the goldsmith’s field. Producershave had the chance to have one-to-one talks withthe managers of the Chamber of Commerce abroad,getting the most up-to-date and useful informationin order to formulate their own company strategiesin terms of the chosen markets. It is evident that theChamber of Commerce of Caserta will take part inthe most important events of the section, both atNational and International level.In the goldsmith’s section which are, in youropinion, the organizations that can aim at manu-facturing quality products and towards the for-eign market?As already said, the district of Caserta has managedto corner a large share of the Italian market thanksto its capability for agglomeration, that is the collab-oration based on trust relations. The consortiumseemed to be the best kind of organization and it isvery common in Campania: Oromare is a successfulexemple and for this reason the Chamber ofCommerce of Caserta has decided to promote thegrowth in the International market.

QQuuaallee ssiiggnniiffiiccaattoo aassssuummee iinn qquueessttaa

oottttiiccaa iill ssoosstteeggnnoo ddeellllaa CCaammeerraa ddii

CCoommmmeerrcciioo ddii CCaasseerrttaa??

«È una presa di posizione molto positiva

che dà il giusto risalto al ruolo di una Camera

di Commercio. Le potenzialità del distretto

casertano sono enormi e i traguardi raggiunti

finora lo testimoniano. È chiaro che la crisi ha

colpito tutti i settori produttivi e quindi noi

non ne siamo stati esenti. Però abbiamo dalla

nostra la consapevolezza di rappresentare una

eccellenza del settore e questo non può non

avere rilevanza nella ripresa».

IINNTTEERRVVIIEEWWMMrr.. GGiinnoo DDii LLuuccaa:: ““OOrroommaarree mmeemmbbeerrss mmuusstt aaiimmaatt qquuaalliittyy pprroodduuccttss””..

Chairman Di Luca, , what is the first action tofoster the field activity in the goldsmith’s sectionof Caserta? Looking at the last data, it is clear that the best wayto face problems underlined by this information is

internationalization. It need foster kind of collabo-rations providing, in a short time, a greatest visibil-ity in the foreign markets. I think it is very impor-tant to avoid “intermittent” actions because constan-cy is an unavoidable element to not waste actions infavour of the field.What is the best way to put down roots in theforeign market?There are many ways. One of these consists inanalysing the requirements of the possible interlocu-tors, but it is clear that in the following stage it needsto actively act, to be present in the Internationalmarket and sign commercial agreements and rela-tions with all levels of the foreign chain, from distri-bution to retail. All this is possible only thanks to thehigh quality of the product we try to bring in thesemarkets. About that, the syndicated companies aretrying to keep high standards in a so wearing eco-nomic-financial conjuncture. How much important is the support of theChamber of Commerce of Caserta? It is a very positive stance giving the right impor-tance to the Chamber of Commerce. The potentialsof the district of Caserta are vast and the goalsachieved until now attest it. It is evident that crisishas hit all production sectors, ours too. However,we are aware of representing an excellence of thefield and this is very important for the economicrecovery.

82

s p e c i a l e i n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n e

PPrreessiiddeennttee,, qquuaallee ppuuòò eesssseerree iill pprriimmoo

ppaassssoo ppeerr iinnccrreemmeennttaarree llee ccaappaacciittàà ooppee--

rraattiivvee ddeell sseettttoorree nneell ccoommppaarrttoo oorraaffoo

ccaasseerrttaannoo??

Con gli ultimi dati alla mano, è eviden-

te che la risposta più adeguata alle proble-

matiche evidenziate da quelle informazio-

ni è l’internazionalizzazione. Occorre pro-

muovere forme di collaborazione che siano

garanzia di una maggiore visibilità sui

mercati esteri nel medio termine. Credo che

sia di estrema importanza evitare azioni “a

intermittenza”: la costanza è un fattore

imprescindibile per non rendere vani gli

interventi a favore del settore.

QQuuaallee ppuuòò eesssseerree iill mmooddoo ggiiuussttoo ppeerr

rraaddiiccaarrssii nneell mmeerrccaattoo eesstteerroo??

Ce ne sono tanti. Uno può essere l’analisi

delle esigenze dei potenziali interlocutori. Ma

è ovvio che nella fase successiva bisogna agire

in modo attivo: essere presenti sul mercato

internazionale e stringere accordi e legami

con tutti i livelli della filiera estera, dalla

distribuzione al dettaglio. Ma tutto questo

non è possibile senza un altissimo livello del

prodotto che cerchiamo di posizionare su quei

mercati. In questo le aziende consorziate

stanno facendo degli sforzi enormi per man-

tenere standard elevatissimi in una congiun-

tura economico-finanziaria così sfiancante.

Gino Di Luca, presidente consorzio Oromare

GGiinnoo DDii LLuuccaa:: ““II ssooccii ddii OOrroommaarree ddoovvrraannnnooccoonnttiinnuuaarree aa ppuunnttaarree ssuu pprroodduuzziioonnii ddii qquuaalliittàà””

OROMARE

Le cifre - Oltre 75 milioni di euro di investimento

- 1.500 addetti occupati- Oltre 150 mila mq di superficie totale- 25 mila mq quella utile complessiva. Le unità produttive sono distribuite in due corpi contrapposti a tre piani;ciascuna di esse ha una superficieutile di 64 mq o multipli, ed è dotata di impianti autonomi

- Circa 600 posti auto in parcheggiinterrat i ed oltre 1.100 nei parcheggi a raso

- 3.500 mq destinati ai locali per i servizi comuni

Abbiamo in precedenza visto come l’ag-

giunta di berillio in associazione con l’au-

mento di temperatura produca un cambio

di colorazione nei corindoni. Similmente,

si è cercato di investigare il trattamento per

termodiffusione, classificato come perfe-

zionamento per addizione di elementi

estranei cromofori del metodo principe

utilizzato per l’abbellimento artificiale delle

gemme: il trattamento termico. È il caso di

evidenziare qui un aspetto fondamentale:

iill sseemmpplliiccee rriissccaallddaammeennttoo ddii uunnaa ggeemmmmaa

pprroodduuccee eeffffeettttii ddii mmiigglliioorraammeennttoo rriiccoonn--

dduucciibbiillii eesscclluussiivvaammeennttee aallllaa mmooddiiffiiccaazziioo--

nnee ffiissiiccaa ddii eelleemmeennttii cchhiimmiiccii ggiiàà pprreeeessii--

sstteennttii aallll’’iinntteerrnnoo ddeellllaa sstteessssaa,, ttaallvvoollttaa

ccoommbbiinnaattii ccoonn aaggeennttii cchhee aaiiuuttaannoo iill rriissaa--

nnaammeennttoo ddeellllee ffrraattttuurree.. Tale caratteristica

ha conseguenze importantissime nell’ana-

lisi e nella certificazione della qualità delle

pietre preziose, campi in cui l’intrusione

invasiva di sostanze estranee è considerata

elemento sempre penalizzante.

Una datazione precisa dei primi esperi-

menti di riscaldamento risulta impossibile.

GGiiàà iinn IInnddiiaa nneell 22000000 AA..CC.. vveenniivvaannoo pprroo--

ddoottttee aaggaattee rroossssee ee ccoorrnniioollee ccoonn eevviiddeennzzee

ddii ttrraattttaammeennttii tteerrmmiiccii, rinvenute tra l’altro

in numerose tombe egizie, compresa quel-

la di Tutankhamon (1300 a.c. circa). In più

di 4000 anni il procedimento non ha subi-

to sostanziali variazioni, basti dare un’oc-

G.O. Wild nel 1932, l’efficacia dell’esposi-

zione delle gemme al calore non poteva

che essere valutata, dai pur esperti “burner”

che in modo rudimentale, per così dire “a

occhio”. L’affinamento dei metodi delle

scienze sperimentali sfociò nel diciannove-

simo secolo in miglioramenti continui

delle risorse tecniche, e si resero disponibi-

li quindi forni capaci di raggiungere e

mantenere agilmente temperature superio-

ri ai 1500 ° (foto 2). Ma in cosa consiste il

trattamento termico o per riscaldamento?

Benché siano numerosissime le gemme

interessate come pure le varianti del proce-

dimento, possiamo affermare che ggllii eellee--

mmeennttii pprriinncciippaallii ssoonnoo ffoonnddaammeennttaallmmeennttee

83

Riflessioni su uno dei più longevi espedienti per l’abbellimento artificiale delle gemmedi Paolo Minieri* e Alberto Scarani**

Il Riscaldamento delle pietre preziose

Foto 1. Tradizionale fornace cambogiana tutt’ora inuso nell’area di Pailin per il riscaldamento degli zaffi-ri. (Per gentile concessione di Vincent Pardieu. Photo:Len Rummel/www.fieldgemology.org, 2004)Il meccanismo ch econsente le modifica-zioni viene scatenatodall’aumento dellatemperatura ch e,nella maggioranzadei casi, consentescambi chimici alivello atomico tra lagemma e l’atmosferacircostante.

chiata a molti dei rudimentali apparati che

a tutt’oggi, principalmente nella zona di

Chanthaburi in Tailandia, o in Cambogia

(foto 1), sfornano a pieno ritmo gemme

riscaldate di ottima qualità. Semmai, sino

ai primi studi analitici condotti dal Dr.

Bibliografia:“L’abbellimento artificiale delle gemme”, Kurt Nassau, ed. IGI - 1989“Ruby & Sapphire”, Richard W. Hughes, RWH Publishing - 1997

dduuee:: llaa tteemmppeerraattuurraa ee ll’’aammbbiieennttee (compo-

sizione dell’atmosfera e pressione) in cui

questo avviene. Il meccanismo che consen-

te le modificazioni viene scatenato dall’au-

mento della temperatura che, nella mag-

gioranza dei casi, consente scambi chimici

a livello atomico tra la gemma e l’atmosfe-

ra circostante. GGllii eeffffeettttii ddeell ccaalloorree ssuu ddii

uunnaa ggeemmmmaa ppoossssoonnoo eesssseerree mmoolltteepplliiccii: si

va dall’inscurimento al cambiamento di

colore, dalla variazione strutturale alla frat-

turazione. È chiaro che lo scopo principale

di un trattamento consiste nel migliorare

l’apparenza di una gemma per cui gli aspet-

ti che maggiormente ci interessano riguar-

deranno la modificazione del colore e della

purezza. Il cambiamento di colore si può

avere nel diamante (in associazione ad irrag-

giamento); nei corindoni varietà zaffiro

(aggiunta o riduzione di colore nelle tinte

giallo, verde o blu, foto 3 e 4) e rubino

(modificazione da bruno o porpora a rosso,

da rosso ad arancio, rimozione di compo-

nenti di colore indesiderate); nell’acquama-

rina, (modificazione da verde a blu); in altri

berilli (da giallo ad incolore, da arancio a

rosa); in una sterminata varietà di quarzi

(dall’ametista al quarzo affumicato, quarzi

microcristallini come corniole, occhio di

tigre etc.); in Spodumene e Kunzite (da

porpora a blu, da verde a rosa o violetto);

nei Topazi e nelle Tormaline (quasi la tota-

lità di esse subiscono il trattamento, Foto 5

e 6); nello Zircone (da bruno a rossastro o

blu, da verde a blu o giallo). LLaa TTaannzzaanniittee

((vvaarriieettàà ddeellllaa zzooiissiittee)) èè uunn ccaassoo eemmbblleemmaa--

ttiiccoo:: iinn nnaattuurraa ssii pprreesseennttaa nneellllaa ssttrraaggrraannddee

mmaaggggiioorraannzzaa ddeeii ccaassii ddii uunn ppooccoo aattttrraaeennttee

ccoolloorr ggiiaalllloo--bbrruunnaassttrroo ee,, ssoolloo aa sseegguuiittoo

rriissccaallddaammeennttoo,, oottttiieennee llaa sspplleennddiiddaa ccoolloo--

rraazziioonnee bblluu--ppoorrppoorraa cchhee ll’’hhaa rreessaa ffaammoossiiss--

ssiimmaa nneell mmoonnddoo. La modificazione della

purezza più conosciuta e apprezzata si può

osservare nei corindoni varietà zaffiro e

rubino. In questo caso si agisce opportuna-

mente sulla composizione gassosa dell’at-

mosfera per ottenere un ambiente “ossi-

dante” o “riducente” (maggiore o minore

quantità di ossigeno) e ciò consente, per

esempio di provocare la dissoluzione delle

84

Foto 2. Moderna fornace elettrica per trattamenti adalte temperature (1800° C) realizzata da Ted Themelis(per gentile concessione di Ted Themelis) Foto 3-4. Cristalli grezzi di zaffiro proveniente dal Montana, USA, prima e dopo il riscaldamento. (per gentile

concessione di Jason Brim)

Foto 5-6. Tormalina Elbaite di 3 carati provenienzaMozambico, prima e dopo il trattamento termico. (per gentile concessione di Jason Brim)

Inclusioni di rutilo (seta) in rubino birmano non scaldato (sin) e sottoposto a trattamento termico(ds).L’alta temperatura ha portato alla dissoluzione delle strutture aciculari. (Foto: A. Scarani)

bande di “seta” composte da aghi di rutilo

con conseguente miglioramento della tra-

sparenza in gemme lattescenti, biancastre o

nebulose. Il procedimento può consentire

anche di accentuare la visibilità del feno-

meno dell’asterismo, di ridurlo o di elimi-

narlo del tutto.

L’esposizione ad alte temperature provo-

ca molto spesso distinte modificazioni

all’interno delle gemme. LLee iinncclluussiioonnii

((qquuaassii sseemmpprree pprreesseennttii)) ssuubbiissccoonnoo aalltteerraa--

zziioonnii cchhee iinn aallccuunnii rraarrii ccaassii ppoossssoonnoo ppoorr--

ttaarree aadd iirrrreeppaarraabbiillii ddaannnneeggggiiaammeennttii..

Spesso, all’interno di una pietra sottoposta

a riscaldamento si possono osservare inclu-

sioni cristalline che, a causa del differente

coefficiente di dilatazione, hanno provoca-

to una frattura discoidale concentrica

denominata alone di tensione (foto 7). Un

altro inequivocabile indizio viene dalla

modificazione esterna dei cristalli inclusi

che, se nelle gemme non trattate risultano

solitamente ben definiti, con pareti e spi-

goli netti (foto 8), appariranno invece

deformati, maggiormente arrotondati e

privi di spigoli vivi in quelle scaldate (foto

9) in ragione direttamente proporzionale

rispetto alla temperatura raggiunta. UUnn

ddiissccoorrssoo aa ppaarrttee mmeerriittaa iill rriissccaallddaammeennttoo aa

bbaassssaa tteemmppeerraattuurraa. Dato che i tempi di

esposizione e il grado di calore sono inver-

samente proporzionali a volte può essere

vantaggioso prolungare di molto la proce-

dura abbassando notevolmente la tempe-

ratura (500-700 gradi). In questo caso gli

effetti sulle inclusioni potranno essere dra-

sticamente limitati o annullati e il tratta-

mento sarà di conseguenza rilevabile solo

con l’ausilio di apparecchiature molto

avanzate (es. spettrofotometro FTIR).

Al giorno d’oggi iill ttrraattttaammeennttoo ppeerr

rriissccaallddaammeennttoo èè aammppiiaammeennttee aacccceettttaattoo

eedd,, iinn aallccuunnii ccaassii ((TTaannzzaanniittee,, TToorrmmaalliinnaa,,

ZZiirrccoonnee,, AAmmeettiissttaa eettcc)) ccoonnssiiddeerraattoo uunnaa

rroouuttiinnee ttaallmmeennttee ccoonnssoolliiddaattaa ddaa nnoonn rriittee--

nneerrnnee rriilleevvaannttee nneeppppuurree llaa mmeennzziioonnee iinn

ffaassee ddii aaccqquuiissttoo//vveennddiittaa.. A tale proposito

bisogna considerare che, se nei casi appena

descritti, solo raramente il trattamento

costituisce una discriminante di rilievo dal

punto di vista del prezzo, in molti altri

(basti pensare a zaffiri e rubini) l’importan-

za di questo fattore è assolutamente impre-

scindibile. Al giorno d’oggi molti giaci-

menti di materiale qualitativamente eleva-

to sono ormai sterili od in via di esauri-

mento e, a fronte di un’offerta in calo e di

una domanda in costante rialzo, si è corsi

ai ripari mediante trattamenti vari su

gemme che non avrebbero altrimenti tro-

vato immediata commercializzazione a

causa della loro minore appetibilità. È il

tipico caso degli zaffiri Sri-Lanka denomi-

nati Geuda (termine singalese utilizzato

per descrivere il materiale grigio azzurra-

stro di minor pregio) che invasero il mer-

cato nella seconda metà degli anni ‘70 e dei

rubini birmani di provenienza Mong Hsu

85

Foto 7. Alone di tensione discoidale concentrico intor-no a cristallo incluso in zaffiro sottoposto a riscalda-mento (Foto: A. Scarani) Foto 8. Cristallo integro in zaffiro non scaldato. La

nettezza degli spigoli e la presenza di inclusioni acicu-lari di rutilo intatte fanno escludere l’eposizione ad altetemperature (Foto: A. Scarani)

Foto 9. Inclusione di Pirrotite parzialmente fusa inrubino scaldato. Notare l’ammorbidimento degli spi-goli (Foto: A. Scarani)

commercializzati a partire dai primi anni

‘90. Gli zaffiri Geuda all’origine mancava-

no quasi totalmente di colore e la traspa-

renza era notevolmente compromessa

dalla presenza di abbondante rutilo in

forma di “nubi” e “bande” di “seta”, cosa

che li accomunava ai rubini Mong Hsu nei

quali spiccavano inoltre marcate zonature

violaceo-bluastre. In entrambi i casi il

riscaldamento ha consentito un drastico

miglioramento del colore (arricchimento

per i Geuda, foto 10-11, e rimozione della

componente blu per i Mong Hsu, foto 12)

e la dissoluzione della “seta”. Tuttavia, nel

caso dei Mong Hsu è stato necessario l’uti-

lizzo di un componente aggiuntivo sotto

forma di fondente per consentire il risana-

mento delle numerose fratture tipiche del

materiale. PPoossssiiaammoo sseennzz’’aallttrroo ddiirree cchhee llaa

mmaaggggiioorraannzzaa ddeellllee ggeemmmmee ppoossttee ooggggii iinn

ccoommmmeerrcciioo hhaa ssuubbiittoo uunn ttrraattttaammeennttoo tteerr--

mmiiccoo ddii iinntteennssiittàà vvaarriiaabbiillee ddaa ccaassoo aa ccaassoo

(magari minimo come nel caso delle

acquemarine), senza effetti apprezzabil-

mente depressivi sul livello dei prezzi.

Conseguenze riduttive si devono necessa-

riamente prendere in considerazione a pro-

posito del valore delle pietre che associno

ulteriori manipolazioni che prevedano

aggiunte di sostanze estranee. Ma, non

riscaldate e tagliate da cristalli non mani-

polati, le gemme quanto costano? In gene-

rale la domanda di pietre di questo genere

sembra in aumento (negli Stati Uniti, in

Giappone, o nei mercati europei più con-

sapevoli e maturi) principalmente a causa

della loro rarità, ma anche per la loro

incomparabile bellezza. Tanto per dare

un’idea, uno zaffiro di provenienza Sri-

Lanka può incrementare il proprio valore

del 20%, se di circa un carato, del 200%,

300% o più se di dimensioni ragguardevo-

li ove lo si rapporti a una gemma di pari

avvenenza ma trattata termicamente. E in

Italia? Come sempre si arriva in ritardo, ma

tutto lascia pensare che il trend verrà ripre-

so e llee ggeemmmmee sseennzzaa aallccuunn ttrraattttaammeennttoo

ssaarraannnnoo sseemmpprree ppiiùù rriicchhiieessttee.

*Consigliere Federazione Orafi Campania**Gemmologo IGI di Anversa

86

Foto 10. Zaffiro Sri-Lanka, 2.55 ct prima e dopo il riscaldamento. Notare la modificazione delle inclusioni. (pergentile concessione di Ted Themelis)

Foto 11. Zaffiri grezzi di provenienza Ilakaka,Madagascar. In alto materiale non trattato, in basso, aseguito del riscaldamento. (Photos: V. Pardieuwww.fieldgemology.org, 2005)

Foto 12. Rubini grezzi di provenienza Mong Hsu, Birmania. Sulla sinistra materiale non trattato, a destra dopoil riscaldamento. (Per gentile concessione di Richard W. Hughes)

ÈÈ iill ttrraagguuaarrddoo rraaggggiiuunnttoo

ddaallll’’AAnnttiiccoo BBoorrggoo OOrreeffiiccii

ddii NNaappoollii cchhee hhaa rriicceevvuuttoo

aatttteessttaattoo IISSOO 99000011::22000088

ddaa ppaarrttee ddii CCSSQQ,, OOrrggaanniissmmoo ddii

CCeerrttiiffiiccaazziioonnee ddeellll’’IIMMQQ IIssttiittuuttoo IIttaalliiaannoo

ddeell MMaarrcchhiioo ddii QQuuaalliittàà..

La decisione di implementare standard

di qualità ha coinvolto le oltre 100 azien-

de del Consorzio e ha comportato la rea-

lizzazione dei quattro step necessari per

ottenere la certificazione. IIll pprriimmoo ppaassssoo

èè ssttaattaa llaa ccrreeaazziioonnee ddeell ssiisstteemmaa ddii ggeessttiioo--

nnee ddeellllaa qquuaalliittàà, il che vuol dire che sia il

Consorzio sia le singole consorziate

hanno dovuto compiere i quattro

momenti cruciali consistenti in pianifica-

zione, implementazione, controllo e azio-

ne (Plan, Do, Check, Action, secondo la

terminologia formale). Si parte con l’ana-

lisi dei processi e lo sviluppo di regole di

sistema, definizione delle responsabilità e

modalità di circolazione dei dati; iill ppaassssoo

ssuucccceessssiivvoo pprreevveeddee llaa ffoorrmmaazziioonnee ddeell ppeerr--

ssoonnaallee ccooiinnvvoollttoo ee llaa mmeessssaa aa ppuunnttoo ddeellllee

rreeggoollee. Per effettuare il controllo, vengono

eseguiti degli audit interni e infine la dire-

zione definisce gli obiettivi e le azioni per

migliorare il sistema di gestione della qua-

lità. A questo punto è intervenuta la

CSQ-IMQ che, tramite i propri auditor,

ha esaminato la documentazione e valuta-

to il grado di efficacia raggiunto dalle

regole del sistema di gestione di qualità.

Ora che l’organismo di certificazione ha

verificato la conformità dei processi e dei

servizi, ttoocccchheerràà rriissccoonnttrraarree ccoonn ccaaddeennzzaa

aannnnuuaallee llaa ssuussssiisstteennzzaa ddeeii rreeqquuiissiittii ccoonn

ll’’aauussiilliioo ddeell CCoonnssoorrzziioo ee ddeellllee ssiinnggoollee

ccoonnssoorrzziiaattee e, soprattutto, puntare ad un

costante miglioramento degli standard

sotto diversi punti di vista (gestionali, eco-

nomico-finanziari, commerciali etc). In

questa direzione, CCSSQQ--IIMMQQ hhaa pprrooppoo--

ssttoo llaa pprreeddiissppoossiizziioonnee ddii uunn ddiisscciipplliinnaarree

ppeerr llaa ccrreeaazziioonnee ee vveennddiittaa ddii ggiiooiieellllii aa

mmaarrcchhiioo BBoorrggoo OOrreeffiiccii che costituirebbe

uno strumento innovativo di controllo e

valorizzazione del territorio.

«È la prima volta che un consorzio riceve

una certificazione di qualità che mette in

qualità anche tutte le aziende - ha dichia-

rato il presidente del Consorzio Antico

Borgo Orefici RRoobbeerrttoo

ddee LLaauurreennttiiiiss - e ciò

assume ancora maggior

valore per il fatto che il

Consorzio opera in un

distretto urbano del

Centro Storico di Napoli

dove le aziende orafe

sono presenti dal XIII

secolo. Attualmente, la

certificazione riguarda

l’erogazione alle aziende

associate di servizi tecni-

ci, amministrativi, formativi, di promozio-

ne e sviluppo e le attività svolte anche attra-

88

Una Certificazione di Qualitàper il Consorzio Antico Borgo Orefici di Chiara Di Martino

È il primo caso dicertificazione diqualità rilasciataad un consorzio ch eattesti anch e laqualità delle singoleaziende ch e nefanno parte:

Roberto de Laurentiis

verso l’ideazione, la realizzazione e la ven-

dita di prodotti di gioielleria, oreficeria,

argenteria, orologeria, accessori e comple-

menti, strumentazioni ed affini. Stiamo già

lavorando - ha proseguito de Laurentiis -

affinché il disciplinare contenga anche le

norme etiche e di comportamento degli arti-

giani e dei commercianti».

89

CCllaauuddiioo PPrroovveettttiiDirettore CSQ - Organismo di Certificazionedell’IMQ (Istituto Italiano del Marchio diQualità); Direttore Funzione Sistemi, Agro-ali-mentare e Sicurezza ICT dell’IMQ S.p.A.

DDiirreettttoorree,, ccoossaa ccoommppoorrttaa llaa sscceellttaa ddeellCCoonnssoorrzziioo BBoorrggoo OOrreeffiiccii ddii rriicchhiieeddeerree uunnaacceerrttiiffiiccaazziioonnee ddii qquuaalliittàà??«L’atto di implementazione di un Sistema

Qualità racchiude unaserie di momenti crucialiche richiedono la massi-ma attenzione. Il primodi questi passi è creare ilsistema di gestione dellaqualità del consorzio edei singoli consorziati,che hanno dovuto supe-

rare tutti i singoli step previsti dalla procedu-

FFaabbrriizziioo MMoonnttiicceellllii Project Manager Consorzio Antico Borgo Orefici

QQuuaallee vvaalloorree aaggggiiuunnggee uunnaa cceerrttiiffiiccaazziioonnee ddiiqquuaalliittàà aadd uunn ccoonnssoorrzziioo ssttrruuttttuurraattoo ccoommee iillBBoorrggoo OOrreeffiiccii?? IInn tteerrmmiinnii pprraattiiccii,, cchhee ssiiggnnii--ffiiccaattoo aassssuummee??

Da oggi Borgo Orefici èun vero e proprio marchiodi qualità ISO 9001 icui contenuti sono indica-ti all’interno di un disci-plinare cui tutti i consor-ziati si devono attenere.

ra di certificazione (dal Plan all’Action).Successivamente si è dovuta verificare la corri-spondenza tra le regole del SGQ (Sistema digestione per la qualità) del Consorzio ed irequisiti della ISO 9001, riscontrando nellospecifico la conformità ai requisiti specificatinella progettazione, fabbricazione/realizzazio-ne e controllo di gioielli e monili».QQuuaallee mmeerriittoo vvaa rriiccoonnoosscciiuuttoo aall CCoonnssoorrzziioo eeqquuaallii ssoonnoo llee pprroossssiimmee mmoossssee ddaa ccoommppiieerree??«Questo è il primo di certificazione di unaintera filiera produttiva a partire dalla idea-zione fino alla realizzazione ed alla vendita diprodotti di gioielleria, nonché servizi a sup-porto dei consorziati e, soprattutto, del terri-torio. Questo però comporta un impegnocostante nel tempo perché il traguardo futu-ro è il continuo miglioramento. La certifica-zione non è un punto di arrivo, ma il rilanciodel Consorzio verso il futuro. Almeno unavolta all’anno sia il Consorzio sia CSQ-IMQeffettueranno degli audit per valutare il man-tenimento dei requisiti di conformità. Unsuggerimento per il futuro potrebbe essere lacreazione di un disciplinare per la creazionedi gioielli a marchio Borgo Orefici; sarebbeuno strumento innovativo di controllo egaranzia: il gioiello come frutto di un sistemadi qualità».

La certificazione non èun punto di arrivo, mail rilancio del Consorzioverso il futuro. Almenouna volta all’anno sia ilConsorzio sia CSQ-IMQ effettuerannodegli audit per valutareil mantenimento deirequisiti di conformità.

«Si inserisce in un più ampio programma divalorizzazione del distretto orafo di Borgoorefici, che rappresenta un distretto naturale

monosettoriale in ambitourbano caratterizzato dauna componente com-merciale, per lo più aldettaglio, una artigiana(microimprese operantinell’ambito di tutta lafiliera: fusione, incastona-tura, oreficeria, taglio dia-

manti etc) e una di servizi (gemmologia): 250imprese per un totale di 1.100 addetti. Daoggi Borgo Orefici è un vero e proprio mar-chio di qualità ISO 9001 i cui contenuti sonoindicati all’interno di un disciplinare cui tuttii consorziati si devono attenere. Tutte le azien-de sono certificate: i commercianti per la qua-lità del servizio e gli artigiani per la qualità deiprocessi produttivi e dei prodotti».CCoommee èè nnaattaa ll’’iiddeeaa ee ppeerrcchhéé pprroopprriioo iinn qquuee--ssttoo mmoommeennttoo ssttoorriiccoo?? QQuuaallee iill ffuuttuurroo??«Il rilascio della certificazione è il risultato diun lavoro di quasi due anni. In momenti eco-nomici così complessi bisogna puntare sul-l’innalzamento del livello qualitativo. La qua-lità dei servizi rappresenta una garanzia diprofessionalità e serietà. Ci è sembrato giustoqualificare questi livelli professionali all’inter-no di standard che possano essere percepiti inmodo immediato dal consumatore, quali lacertificazione di qualità o il nostro artigiana-to. Stiamo rafforzando da tempo il tessutoimprenditoriale attraverso la realizzazione dilinee consortili di identità, la scuola di forma-zione e l’incubazione di impresa. La nostraattenzione è fortemente rivolta ai giovani,perciò riteniamo giusto che le nuove impreseche nascono al Borgo comprendano imme-diatamente la necessità di operare all’internodi procedure di qualità».

Il rilascio della certificazioneè il risultato di un lavoro diquasi due anni. In momentieconomici così complessi bisognapuntare sull’innalzamento dellivello qualitativo

90

Il Decreto legislativo 20 novembre 2008

ha introdotto nuove regole per una gestio-

ne rispettosa dell’ambiente delle pile e degli

accumulatori esauriti.

Alcune di queste regole riguardano

anche i dettaglianti orafi, con particolare

riferimento alle batterie degli orologi e

degli apparecchi elettronici in generale.

Innanzitutto sono ssttaattee mmeessssee ffuuoorrii--

lleeggggee llee bbaatttteerriiee ccoonn uunn ccoonntteennuuttoo

eecccceessssiivvoo ddii ssoossttaannzzee iinnqquuiinnaannttii, e cioè:

a) tutte le pile o accumulatori, anche

incorporati in apparecchi, contenenti

più di 0,0005 per cento di mercurio in

peso. Tale divieto non si applica alle

pile a bottone con un tenore di mercu-

rio non superiore al 2 per cento in peso.

b) le pile o accumulatori portatili, com-

presi quelli incorporati in apparecchi,

contenenti più dello 0,002 per cento di

cadmio in peso. Dal 18 dicembre 2008

queste tipologie di pile non possono più

essere immesse sul mercato.

Tuttavia, llee ppiillee nnoonn ccoonnffoorrmmii

iimmmmeessssee ssuull mmeerrccaattoo ((vvaallee aa ddiirree iinnttrroo--

ddoottttee nneell cciirrccuuiittoo ccoommmmeerrcciiaallee)) eennttrroo

iill 2266 sseetttteemmbbrree 22000088,, ppoossssoonnoo ccoonnttii--

nnuuaarree aadd eesssseerree ccoommmmeerrcciiaalliizzzzaattee. A

partire dal 26 settembre 2009, tutte le

pile e le batterie dovranno riportare

alcuni contrassegni obbligatori e ben

visibili, senza i quali non potranno esse-

re commercializzate:

a) il simbolo raffigurante il bidone della

spazzatura barrato con croce, al fine di

ricordare che le pile non devono essere

gettate nei rifiuti indifferenziati; se le

dimensioni della pila non lo consento-

no, tale simbolo deve essere riportato

sull’imballaggio.

b) Il simbolo chimico della sostanza pre-

sente nella pila.

OObbbblliigghhii ppeerr ii ddeettttaagglliiaannttii:: II ccoommmmeerr--

cciiaannttii cchhee ffoorrnniissccoonnoo nnuuoovvee ppiillee ee aaccccuu--

mmuullaattoorrii ppoorrttaattiillii,, aanncchhee iinnsseerriittii iinn

aappppaarreecccchhii,, ddeevvoonnoo ppoorrrree aa ddiissppoossiizziioonnee

ddeell ppuubbbblliiccoo ddeeii ccoonntteenniittoorrii ppeerr iill ccoonn--

ffeerriimmeennttoo ddeeii rriiffiiuuttii ddii ppiillee ee aaccccuummuullaa--

ttoorrii nneell pprroopprriioo ppuunnttoo vveennddiittaa. Tali con-

tenitori costituiscono punti di raccolta e

non sono soggetti ai requisiti in materia

di registrazione o di autorizzazione di cui

alla vigente normativa sui rifiuti. In pra-

tica, per tali contenitori non occorrono

le normali autorizzazioni per lo stoccag-

gio dei rifiuti speciali.

Il pubblico potrà depositare gratuita-

mente presso questi contenitori le pile

esauste, senza obbligo di acquisto di pile

nuove. Inoltre, ii ddeettttaagglliiaannttii eessppoorrrraannnnoo

iinn eevviiddeennzzaa,, iinn pprroossssiimmiittàà ddeeii bbaanncchhii ddii

vveennddiittaa,, ccoonn ccaarraatttteerrii bbeenn lleeggggiibbiillii,, uunn

aavvvviissoo aall ppuubbbblliiccoo ccoonn iinnddiiccaattaa llaa ppoossssii--

bbiilliittàà ddii llaasscciiaarree pprreessssoo ii lloorroo ppuunnttii ddii

vveennddiittaa ii rriiffiiuuttii ddii ppiillee oo aaccccuummuullaattoorrii

ppoorrttaattiillii.. L’avviso dovrà informare anche

circa i pericoli e i danni all’ambiente e

alla salute umana derivanti dallo smalti-

mento delle pile e degli accumulatori al

di fuori degli appositi contenitori per la

raccolta separata e circa il significato dei

simboli presenti sulle pile e sugli accu-

mulatori.

AAtttteennzziioonnee: L’effettività di tali obblighi è

comunque legata all’attivazione di un

sistema di raccolta differenziata di pile

ed accumulatori, la cui organizzazione,

secondo la norma, spetta ai produttori

ed agli importatori di pile. A tal fine si è

costituito il Centro di Coordinamento

Pile ed Accumulatori, formato dai prin-

cipali produttori ed importatori, che

dovrà appunto mettere in piedi un siste-

ma di raccolta e smaltimento delle pile

esauste.

* Direttore Federazione Orafi Campani

Pile e batterie: come gestirle senza danni per l’ambientedi Marco Cantarella*

L’art. 7-ter della legge n. 33/2009 (decreto

incentivi) ha introdotto interessanti novità

in merito al llaavvoorroo ooccccaassiioonnaallee eedd aacccceessssoo--

rriioo,, uunn iimmppoorrttaannttee ssttrruummeennttoo ddii fflleessssiibbiillii--

ttàà ddeellllee aazziieennddee di cui abbiamo sintetizza-

to gli aspetti fondamentali nel numero di

febbraio-marzo di Preziosa. In sostanza,

ttaallee ssttrruummeennttoo eerraa pprreecceeddeenntteemmeennttee lliimmii--

ttaattoo aaggllii ssttuuddeennttii mmiinnoorrii ddii 2255 aannnnii eedd aaii

ssoollii ppeerriiooddii ddii vvaaccaannzzaa..

Ora sono state introdotte nuove cate-

gorie di lavoratori impiegabili e di occa-

sioni di utilizzo.

Ecco le novità più rilevanti:

- il lavoro accessorio potrà essere utilizza-

to nelle manifestazioni fieristiche con

soggetti di qualsiasi età;

- gli studenti con meno di 25 anni

potranno essere utilizzati anche il saba-

to e la domenica e non solo durante i

periodi di vacanza;

- tutte le prestazioni di lavoro occasiona-

le accessorio sono estese ai pensionati e,

in via sperimentale per il 2009, all’atti-

vità di soggetti percettori di prestazioni

integrative del salario o di sostegno al

reddito.

Ricordiamo che iill llaavvoorroo ooccccaassiioonnaallee

aacccceessssoorriioo ssii pprreessttaa eeffffiiccaacceemmeennttee,, ppeerr

ccoossttii rriiddoottttii ee fflleessssiibbiilliittàà ddii uuttiilliizzzzoo,, aa

ccoopprriirree eessiiggeennzzee aazziieennddaallii mmoommeennttaanneeee

ddii iinnccrreemmeennttoo ddeellll’’oorrggaanniiccoo..

Infatti, il compenso viene pattuito

direttamente tra le parti e le prestazioni

vengono retribuite con un buono (vou-

cher) acquistabile presso le sedi INPS.

OOggnnii ssiinnggoolloo bbuuoonnoo hhaa uunn vvaalloorree nnoommii--

nnaallee ddii 1100 EEuurroo, di cui 2,5 Euro coprono

i contributi INPS ed INAIL, ed i restanti

7,50 Euro costituiscono il corrispettivo

netto della prestazione, esente da imposi-

zione fiscale.

Quindi mmeeddiiaannttee iill bbuuoonnoo vveennggoonnoo

aassssoollttii aanncchhee ggllii oobbbblliigghhii ccoonnttrriibbuuttiivvii.

Inoltre, non è prevista la sottoscrizione

di alcun contratto di lavoro, nè vi è l’ob-

bligo di comunicazione preventiva ai ser-

vizi per l’impiego.

II llaavvoorraattoorrii aacccceessssoorrii nnoonn vvaannnnoo nneemm--

mmeennoo rreeggiissttrraattii ssuull LLiibbrroo uunniiccoo ddeell llaavvoo--

rroo ((eexx lliibbrroo mmaattrriiccoollaa)). L’unica comuni-

cazione obbligatoria va effettuata

all’INAIL prima dell’inizio della presta-

zione, ai fini antinfortunistici.

Per ulteriori dettagli rimandiamo al

nostro articolo pubblicato nel numero di

febbraio-marzo di Preziosa. (M.C.)

91

Novità sul lavoro occasionale accessorio Aumentano le opportunità per le imprese

L’art. 7-ter della legge n. 33/2009 (decreto incentivi) ha introdottointeressanti novità in merito al lavoro occasionale ed accessorio, unimportante strumento di flessibilità delle aziende

Non è possibile entrare nell’abitazione di

un contribuente per effettuare accerta-

menti tributari senza una autorizzazione

giudiziaria. Laddove i controlli siano stati

fatti in mancanza di tale fondamentale

presupposto, gli atti susseguenti sono nulli.

A stabilirlo è stata una sentenza relativa-

mente recente della Corte di Cassazione, la

n. 26454 del 4 novembre 2008.

LLaa SSuupprreemmaa CCoorrttee èè iinntteerrvveennuuttaa aa ffaarree

ddeeffiinniittiivvaa cchhiiaarreezzzzaa ssuu uunn eeppiissooddiioo vveerriiffii--

ccaattoossii nneell ttrreevviiggiiaannoo. Qui la titolare di

un’impresa familiare si era a suo tempo

opposta, con un ricorso alla

Commissione tributaria provinciale, con-

tro un avviso di accertamento notificatole

dall’Ufficio delle imposte per l’anno

1991. La ricorrente aveva opportunamen-

te evidenziato che la pretesa di rettificare la

sua dichiarazione dei redditi, recuperando

a tassazione spese non di competenza e

acquisti senza fatturazione, ssii bbaassaavvaa ssuu

uunnaa iissppeezziioonnee iirrrreeggoollaarree. Gli agenti della

Guardia di finanza, senza autorizzazione

giudiziaria, erano entrati nel laboratorio

dell’impresa e nell’adiacente abitazione,

verificando documentazioni inerenti l’im-

prenditrice e il coniuge, collaboratore

familiare. La Commissione aveva annulla-

to l’avviso di accertamento, respingendo le

eccezioni di infondatezza del ricorso pro-

poste dall’Ufficio delle imposte, per il

quale il processo verbale di constatazione

avrebbe potuto essere utilizzato malgrado

l’assenza del provvedimento giudiziario.

Successivamente, llaa CCoommmmiissssiioonnee ttrriibbuu--

ttaarriiaa rreeggiioonnaallee hhaa rreessppiinnttoo ll’’aappppeelllloo

ddeellll’’AAggeennzziiaa ddeellllee eennttrraattee, che aveva pun-

tato sul fatto che l’ispezione era avvenuta

nel laboratorio piuttosto che nella casa del-

l’imprenditrice. Per la Commissione regio-

nale, poiché uno dei locali in cui si svolge-

va l’attività d’impresa faceva parte altresì

dell’abitazione, costituendone pertinenza,

il distinguo era impossibile. Di qui la nul-

lità dell’atto di verifica effettuato.

LLaa CCoorrttee ddii CCaassssaazziioonnee hhaa ccoonnffeerrmmaattoo

llee bbuuoonnee rraaggiioonnii ddeellll’’iimmpprreennddiittrriiccee,,

rreessppiinnggeennddoo aa ssuuaa vvoollttaa iill rriiccoorrssoo pprrooppoo--

ssttoo ddaall MMiinniisstteerroo ddeellll’’EEccoonnoommiiaa ee ddeellllee

FFiinnaannzzee ee ddaallll’’AAggeennzziiaa ddeellllee eennttrraattee. Il

ricorrente aveva in questo caso sostenuto

che la mancata autorizzazione avrebbe

potuto determinare responsabilità penali

o disciplinari a carico degli eventuali

autori dell’ispezione irregolare, ma non

pregiudicare la sostanza oggettiva dell’ac-

certamento effettuato. Per la Corte di

Cassazione, al contrario, llaa vviioollaazziioonnee ddii

uunn ddiirriittttoo ffoonnddaammeennttaallee ccoommee qquueelllloo aall

ddoommiicciilliioo,, ccoonnccrreettaattaassii ccoonn llaa vveerriiffiiccaa

ffaattttaa iinn aasssseennzzaa ddeell pprroovvvveeddiimmeennttoo ggiiuu--

ddiizziiaallee,, iinnvvaalliiddaa qquuaallssiiaassii eeffffeettttoo.

Oltretutto, inquadrandosi l’autorizzazio-

ne giudiziaria nell’ambito di una attività

amministrativa, è in quella sede che se ne

può far valere l’assenza, e dunque dinanzi

alla Commissione tributaria.

* Commercialista

92

Nulli gli accertamenti a domicilio compiuti senza autorizz azionedi Giovanni Lepre *

Non è possibile entrare nell’abitazione di un

contribuente per effettuareaccertamenti tributari

senza una autorizzazionegiudiziaria. Laddove i

controlli siano stati fatti inmancanza di tale fondamentale

presupposto, gli attisusseguenti sono nulli

93

SSaabbbbiiaa,, sstteellllee mmaarriinnee ee gguussccii ddii rriiccccii

rreessttaannoo ggllii eecccceelllleennttii pprroottaaggoonniissttii ddeellllee

vveettrriinnee dd’’eessttaattee, di questa bella stagione

che chiuderà i battenti a settembre inol-

trato. Viene spontaneo, però, immagina-

re ancora una nuova scenografia in questo

periodo assolato, allegro e spensierato,

quando le vacanze cancellano il grigiore

degli uffici e il caos delle auto nelle vie

intasate.

Nell’aria c’è gioia, c’è voglia di sole e di

musica, di un divertimento senza freni.

Ed in questo contesto, cchhii ppiiùù ddii uunn ffrruutt--

ttoo ppuuòò ffaarree ddaa ccoorrnniiccee aa ggiiooiieellllii iimmppoorr--

ttaannttii qquuaannttoo aa ttiinnttiinnnnaannttii ccaatteennee oo aa

vvoolluummiinnoossii aanneellllii eedd oorreecccchhiinnii..

Allora tanti e colorati, esotici e nostra-

ni, dalle tonalità aranciate delle albicoc-

che ai verdi e ai viola delle uve precoci,

dai rossi di una succosa fetta d’anguria,

ai vellutati rosa delle pesche, senza rinne-

gare le eleganti ciliegie, lucide e perfette

o le solari banane.

MMaaggaarrii iinn sseettaa oo ddii lleeggnnoo ddiippiinnttoo,, ddii

vveettrroo oo ddii cceerraammiiccaa,, ssttiilliizzzzaattee oo vveerroossiimmiillii

ddaa iimmmmaaggiinnaarrnnee iill pprrooffuummoo. In gruppo, a

grappoli o singoli esemplari. Soluzioni

eccentriche e diverse per gioielli diversi.

SSppaarrssii ssuuii rriippiiaannii ssii aabbbbiinnaannoo ppeerrffeettttaa--

mmeennttee aallllee ttoonnaalliittàà ddeellll’’oorroo ee ddeellll’’aarrggeenn--

ttoo ccoossìì ccoommee aaii mmiillllee bbaagglliioorrii ddeellllee ppiieettrree

pprreezziioossee ee dduurree oo ddeellllee ppeerrllee..

Disponendo di ampio spazio, poi, fa

bella mostra un eccentrico cesto traboc-

cante di fichi, prugne, nespole e chi più

ne ha più ne metta.

Da preferire abbinamenti di forte con-

trasto con le nuancs delle gemme o diver-

tenti tono su tono quasi a confonderli

con i preziosi.

In alternativa ggrraassssooccccee ppaannnnoocccchhiiee oo

ppiiùù ssoottttiillii ee ddeelliiccaattee ssppiigghhee ddii ggrraannoo

ppoottrraannnnoo eesssseerree llee pprroottaaggoonniissttee ddii uunnaa

vveettrriinnaa mmeennoo eessuubbeerraannttee mmaa uugguuaallmmeenn--

ttee rriiccccaa ee ssooffiissttiiccaattaa..

Inutile dirlo, con questo allestimento

poco si addicono nastri e sete che invece

torneranno utili per la prossima vetrina

d’autunno, decisamente più sobria.

* visual merchandiser

95

E se in vetrina facesse capolino una pesca?La frutta, scenografia di mezza estatedi Elisabetta Bowinkel*

Tanti e colorati, esotici e nostrani, dalletonalità aranciate delle albicocch e aiverdi e ai viola delle uve precoci, dairossi di una succosa fetta d’anguria, aivellutati rosa delle pesch e, senza rinne-gare le eleganti ciliegie, lucide e per-fette o le solari banane

96

per informazioni:

Federdettaglianti OrafiTel. 06 4404105 - 06 44251229

www.orafidettaglianti.it orafidettaglianti@confcommercio.it

o presso le sedi provinciali Confcommercio

iamo Valore ai tuoi ValoriFFeeddeerraazziioonnee NNaazziioonnaallee DDeettttaagglliiaannttii

OOrraaffii GGiiooiieelllliieerrii AArrggeennttiieerrii OOrroollooggiiaaii

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI

La Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi Gioiellieri ArgentieriOrologiai da più di 50 anni opera in Italia a favore del settore orafo.Attraverso 70 associazioni locali promuove inizitive a tutela deglioltre 8.000 soci, organizza corsi e convegni su temi di attualità,offre la possibilità di partecipare alle più importanti manifestazionifieristiche del settore a condizioni vantaggiose, stipula convenzionicon grandi aziende a livello nazionale e tiene costantemente infor-mati gli associati sulle più recenti disposizioni di legge in materiafacendosi promotrice di innumerevoli iniziative nell’interesse ditutto il settore orafo italiano.

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ASCOM Napoli, 28 settembre 2009

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