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N. 3 - anno XXVII
Giugno 2014
Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE
In Cammino...
Avviso sacro, ciclostilato in proprio, distribuzione gratuita
Informatore
Pastorale
Vacanze tempo di Preghiera, incontri, bellezza, solidarietà pag. 2-3
L’omelia di Papa Francesco per la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II
pag. 3
Canonizzazione di Giovanni Paolo II (il Papa verso i giovani-A) pag. 4-5
Prima Comunione e Cresima nella Comunità Pastorale pag. 6-7
Prossimi appuntamenti pag. 8
Salutando con affetto e amicizia don Claudio... pag. 9
Professione perpetua di suor Maureen pag. 10-11
Alle radici della nostra fede Uno sguardo…..indietro
pag. 12
A scuola da Papa Francesco Orari S. Messe e S. Confessioni
pag. 13
Lo stupore genera gioia: XXII Festa Patronale 14-18 maggio 2014 pag. 14
Ricetta suor Roselia: torta salata di zucchine Notizie utili della Comunità Pastorale
pag. 15
Dall’archivio parrocchiale della Comunità Pastorale: Battesimi e Funerali: dal 21.2 al 15.5.2014
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Anche Gesù sentiva di tanto in tanto la necessità e il desiderio di un po’ di pace … per questo con i Suoi
discepoli si ritirava in disparte sul lago, sui monti, gustando con loro un po’ di riposo.
Anche in questo è nostro Maestro …
Perciò, con quel pizzico di calma in più tanto sognato, nelle prossime vacanze auguro a tutti il coraggio
del silenzio, la luce degli incontri, uno sguardo di bellezza.
IL CORAGGIO DEL SILENZIO
Non ho più dimenticato il racconto di mons. Angelo Comastri sul
suo incontro con Madre Teresa di Calcutta:
«La prima volta che la incontrai fui colpito dal suo sguardo: mi
guardò con due occhi limpidi e penetranti. Poi lei mi chiese:
“Quante ore preghi ogni giorno?”. Rimasi sorpreso da una simile
domanda e provai a difendermi dicendo: “Madre, da lei mi aspetta-
vo un richiamo alla carità, un invito ad amare di più i poveri. Per-
ché mi chiede quante ore prego?”. Madre Teresa mi prese le mani
e le strinse fra le sue quasi per trasmettermi ciò che aveva nel
cuore, poi mi confidò: “Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri
per aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto una povera donna
che prega. Pregando, Dio mi mette il Suo amore nel cuore e così
posso amare i poveri”».
Il tempo della vacanza può regalarci la possibilità di trovare uno
spazio di solitudine per meditare, per pregare, per lasciare entrare
dentro di noi la forza, la tenerezza, la misericordia del nostro Dio …
nella certezza che pregare non è isolarsi dagli uomini, ma piuttosto
permettere che essi entrino dentro di noi.
LA LUCE DEGLI INCONTRI
Così ci ricorda splendidamente padre Ermes Ronchi:
«Una leggenda ebraica racconta che ogni uomo viene sulla terra con una piccola fiammella sulla fronte,
una stella accesa che gli cammina davanti. Quando due uomini si incontrano, le loro due stelle si fondo-
no e si ravvivano, come due ceppi sul focolare. L’incontro è riserva di luce. Quando un uomo per molto
tempo è privo di incontri, la sua stella, quella che gli splende di fronte, piano piano si appanna, si fa
smorta, fino a che si spegne. E va, senza più una stella che gli cammini avanti. La nostra luce vive di
incontri … O la tua vita è presenza luminosa per qualcuno o non è nulla … O rischiari l’esistenza o la tri-
stezza di qualcuno o non sei … O porti luce o muori!».
Il tempo della vacanza può regalarci la possibilità di riconquistare e dilatare lo spazio per l’incontro, per
l’ascolto, la possibilità di ritrovarsi comunicando, la possibilità di essere più spontanei, più disponibili, più
teneri … e la tenerezza è il linguaggio segreto dell’anima, ciò di cui abbiamo infinitamente bisogno.
UNO SGUARDO DI BELLEZZA
È davvero meravigliosa e significativa una pagina in cui il teologo brasiliano Leonardo Boff, racconta un
aneddoto riguardante sua madre:
«“Tu che sei un teologo, hai visto Dio?”, chiede al figlio. E Boff risponde: “Mamma, nessuno vede Dio”.
Insiste la madre: “Ma come, tanti anni che sei prete e teologo e non hai visto Dio! È una vergogna”.
Allora il figlio le chiede: “Ma tu lo vedi?”. E lei: “Chiaro che lo vedo. Di quando in quando, al tramonto le
nuvole si mettono in una determinata maniera. Io mi fermo a guardare e lui passa via con il suo manto,
Llovet Ramon Casa con tulipani (1981)
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sorridendo; e dietro di lui viene tuo padre defunto, guardandomi e sorridendo, e io resto per tutta la
settimana con la gioia nel cuore”. Boff commenta: “La vera teologa è lei, nonostante sia analfabeta”».
Il tempo della vacanza può regalarci la possibilità di uno sguardo nuovo e ricco di stupore, di commo-
zione per la bellezza che ci circonda … una bellezza che rimanda oltre, fino a Dio …
LA SOLIDARIETÀ NON HA RIPOSO
Se le vacanze sono il tempo in cui ritemprarsi, ritrovare pace, dare più tempo alla preghiera, ritrovare
comunicazione e tenerezza, cercare bellezza … un cristiano anche in questi mesi non può non avere
attenzione e cura per coloro che restano in città per motivi di salute, di età, di denaro, per coloro che
hanno così poco tempo per sé, perché si prendono cura di una persona malata, anziana, diversamen-
te abile …
Per questo, solidarietà e fraternità sono le uniche a non poter andare in vacanza. La fantasia
dell’amore saprà suggerirci anche in questi mesi come non passare accanto ad alcuno con un volto
indifferente, con un cuore chiuso, con un passo affrettato.
«Fate del bene a quanti più potete e vi capiterà tanto più spesso di incontrare dei visi che vi mettono
allegria». (Alessandro Manzoni)
Buone vacanze allora
Nella preghiera, nella luce degli incontri, nello sguardo, nel dono …
don Marco Fumagalli
“ Al centro di questa Domenica che conclude l’Ottava di Pasqua, e che Giovanni Paolo II° ha volu-to intitolare alla Divina Misericordia, ci sono le piaghe gloriose di Gesù Risorto. Egli le mostrò già la prima volta in cui apparve agli Apo-stoli, la sera stessa del giorno dopo il sabato, il giorno della Risurrezione. Ma quella sera non c’era Tommaso; e quando gli altri gli dissero che avevano visto il Signore, lui rispose che se non avesse visto e toccato quelle ferite, non avrebbe creduto. …. Le piaghe di Gesù sono uno scandalo per la fede, ma sono anche la verifica della fede. Per questo nel corpo di Cristo Risorto non scompaio-no, rimangono, perché quelle piaghe sono il segno permanente dell’Amore di Dio per noi, e sono indispensabili per credere in Dio. Non per credere che Dio esiste, ma per credere che Dio è Amore, Misericordia, Fedeltà. Giovanni XXIII° e Giovanni Paolo II° hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafit-
to. Non hanno avuto vergogna della carne di Cristo. Non si sono scandalizzati di Lui, della sua croce; non hanno avuto vergona della carne del fratello, perché in ogni persona sofferente vedevano Gesù. Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parre-sia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua Misericor-dia. Sono stati Sacerdoti, Vescovi e Papi del XX° secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore, più forte era la vicinanza materna di Maria. ..... Che entrambi ci insegnino a non scandalizzarci delle piaghe di Cristo, ad addentrarci nel mistero della Divina Misericordia che sempre spera, sempre perdona, perché sempre ci ama. “
a cura di F. Mascheroni
L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO PER LA CANONIZZAZIONE
DI GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II
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IL PAPA «VERSO» I
GIOVANI - A
Dalla parte dei giovani
La vicinanza del Santo Padre
nei confronti dei giovani, in-
tessuta di affetto, stima, acco-
glienza, si traduce immediata-
mente, quasi come reazione
spontanea, in una preoccupa-
zione pastorale che tutti li ab-
braccia. Vorrebbe coinvolgere
tutta la comunità ecclesiale in
questa sua passione apostoli-
ca. Per questo chiede ai re-
sponsabili, ai differenti livelli,
un’attenzione rinnovata e co-
raggiosa e, con l’ardire che
proviene dalla sua alta re-
sponsabilità, sollecita i diversi
episcopati a progettare
un’azione pastorale speciale
verso i giovani. Una citazione,
tra le tante: «I giovani! Mi
manca il tempo per dedicare il
discorso ai vari piani, a cui si
rivolge in questi giorni la vo-
stra attenzione. Ma non posso
far mancare almeno una paro-
la proprio al problema della
gioventù, che richiede da voi
pastori le cure più assidue e
generose. Pensate a loro! Non
si possono certamente dimen-
ticare le altre età, nell’insieme
di una pastorale attenta e fi-
nalizzata. Ma sono i giovani
che devono attirare prima di
ogni altro l’attenzione, anche
perché il maturare delle gene-
razioni è sempre più rapido, e
si rischia di arrivare perenne-
mente in ritardo se non si o-
rientano tutti gli sforzi sulla
formazione globale degli strati
giovanili che, incessantemen-
te, si affacciano alla società
umana ed ecclesiale, e voglio-
no prendervi il loro posto di
presenza e di responsabilità.
Seguiteli con i vostri sacerdoti
migliori, non lasciate che le
forme associative, in cui ama-
no organizzarsi, siano dei fuo-
chi di paglia che subito si
spengono, disperdendo ener-
gie preziose, né tanto meno
che si sviluppino ai margini
della Chiesa o, Dio non voglia,
in contrapposizione con essa.
Nel rispetto delle legittime for-
me pluralistiche di associazio-
nismo, di spiritualità, di apo-
stolato, sappiate incanalare
rettamente le straordinarie
energie della gioventù di
oggi, che sa ancora guar-
dare alla Chiesa come
all’autentica forma di vita
ove vi è la garanzia, incon-
trando Cristo, da spendersi
g e n e r o s a m e n t e p e r
‘qualcosa che vale’. Racco-
mando a ciascuno di voi la pa-
storale giovanile, come il pun-
to più prezioso del proprio mi-
nistero».
L’attenzione ai gruppi e ai
movimenti
Nelle parole e nei gesti del
Santo Padre ritorna con fre-
quenza l ’invito a fare
dell’attenzione ai gruppi e ai
movimenti ecclesiali un modo
concreto e preciso per realiz-
zare l’impegno pastorale verso
i giovani.
Le affermazioni su questo te-
ma nei diversi interventi magi-
steriali sono notevolissime. La
sua preoccupazione di tradur-
re in fatti ciò che viene affer-
mato a parole è sotto lo
sguardo di tutti. Si tratta di un
dato insolito ed originale, se-
gno della sensibilità del Santo
Padre verso uno dei segni del-
la presenza dello Spirito nella
Chiesa e nella storia, come lui
stesso riconosce.
Tre indicazioni percorrono le
moltissime pagine dedicate a
questo tema: il riconoscimen-
to del fatto, che diventa subito
affermazione di una stima am-
pia e riconoscente, e una serie
di «raccomandazioni», che
hanno tutte il respiro di un
affetto paterno. Cito alcuni
testi a commento delle tre no-
te.
Di fronte al fatto, ampiamente
documentabile, del moltipli-
carsi di esperienze associative,
soprattutto a livello giovanile,
il Papa non si limita a prende-
re atto. Reagisce, mostrando il
suo compiacimento e rilan-
ciando quello che altri gli han-
no manifestato. «Questi movi-
menti, come sottolineano
spesso i Vescovi durante le
loro visite ‘ad limina’, sono
molto importanti per sostene-
re la vita cristiana e
l’apostolato. Nella loro diversi-
Il giorno 27 Aprile 2014 Papa Giovanni Paolo II verrà proclamato santo.
Abbiamo pensato fosse giusto dedicargli uno spazio su “IN CAMMINO”.
Certo, cosa dire o ricordare di lui? Moltissime potevano essere le scelte.
Abbiamo optato per questo articolo (non completamente trascritto e diviso in quattro parti) di Ric-
cardo Tonelli tratto dalla rivista dei Salesiani “Note di pastorale giovanile”.
Il titolo “Il dialogo tra Giovanni Paolo II e i giovani” dice già molto: a voi la lettura!
Canonizzazione di Giovanni Paolo II
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tà, essi portano un prezioso
contributo alla realizzazione
della missione della Chiesa.
Sono un luogo in cui giova-
ni e adulti fanno esperienza
della Chiesa, si aiutano a
vivere da cristiani in un
mondo poco credente e,
fortificando la loro fede e la
loro appartenenza ecclesia-
le, si preparano ad un dia-
logo apostolico. Perché es-
sere apostoli oggi suppone
un’identità cristiana soli-
da».
Parlando ai Vescovi del nord
della Francia sottolinea quanto
la sua stima per gruppi e mo-
vimenti ecclesiali sia molto
ampia: «Avete sottolineato
l’importanza di gruppi per so-
stenere la vita cristiana e
l’apostolato, e meglio ancora
di ‘movimenti’, organizzati per
educare i laici cristiani, giovani
e adulti, alle loro responsabili-
tà. Condivido completamente
questa convinzione in ciò che
concerne la necessità dei mo-
vimenti, soprattutto per i gio-
vani, perché è specialmente lì
che essi fanno esperienza di
Chiesa e si aiutano insieme a
vivere come cristiani in un
mondo in cui vige l’incredulità.
Nella società francese, che voi
considerate ancora molto se-
gnata dalla diversità degli am-
bienti di vita, avete puntato
soprattutto sui movimenti di
azione cattolica specializzati,
adatti alla mentalità di questi
ambienti e che procedono me-
diante una riflessione cristiana
e una azione a partire dalle
realtà della vita».
La stima del Santo Padre per
gruppi e movimenti nasce an-
che dalla constatazione che, in
molti casi, la grande esperien-
za religiosa, vissuta in essi,
diventa sorgente e stimolo per
maturare scelte vocazionali
impegnative: «Questi gruppi
sono anche dei vivai di voca-
zioni sacerdotali, religiose e
laiche. Nel rispetto delle intui-
zioni particolari di ogni movi-
mento, con il necessario di-
scernimento che spetta a voi,
essi verranno associati alla
missione diocesana».
Non mancano, come dicevo, le
raccomandazioni, espressione
di preoccupazioni pastorali non
indifferenti e, in qualche mo-
do, eco di riflessioni che si rin-
corrono nei diversi continenti.
Le raccomandazioni del Santo
Padre sono però sempre un
incoraggiamento: l’invito a
porre in atto tutto quello che è
necessario per portare a buon
frutto una esperienza ricca e
significativa. «So che i movi-
menti che praticano questo
hanno bisogno di essere forte-
mente incoraggiati, perché la
tendenza oggi è piuttosto
quella di un difetto di stabilità
negli impegni, o negli impegni
meno esigenti, e non si tratta
di rinunciare a ciò che già è
stato sperimentato per rincor-
rere ciò che non esiste ancora
o che a mala pena si sta deli-
neando. Questo non impedisce
di essere elastici, e di accoglie-
r e ‘ n u o v e f o r m e d i
raggruppamento’, anzi nuovi
movimenti, che possono na-
scere nella Chiesa, soprattutto
presso i giovani, e in cui essi
cercano spontaneamente una
espressione comunitaria del
loro desiderio di approfondire
la fede, della loro preghiera,
della loro amicizia vissuta, del-
la loro volontà di incontro, del-
la loro testimonianza missio-
naria. Gli scambi di esperienza
tra paesi possono essere molto
benefici a questo riguardo. Co-
me dite anche voi, bisogna
riconoscere ciò che lo Spiri-
to Santo può suscitare in
funzione dei bisogni attuali,
evidentemente con la sim-
patia e soprattutto il di-
scernimento che occorro-
no».
È interessante, anche dal pun-
to di vista strettamente educa-
tivo, il tono con cui viene af-
frontato uno dei problemi più
seri che possono investire
l’esperienza associativa. Per
altri è una minaccia, che spes-
so porta a concludere sulla op-
portunità di ridurre al minimo
questa esperienza. Per il Papa
è una situazione «normale»,
da controllare e portare a ma-
turazione: «Certo è normale e
può essere tonificante riunirsi
per affinità tra giovani che
condividono lo stesso ideale, lo
stesso modo di pregare, lo
stesso dinamismo per l’azione:
è l’interesse di molti movimen-
ti di giovani cristiani di oggi,
con il loro particolare accento,
la loro spiritualità; si tratti di
movimenti apostolici, educati-
vi, o di diversi gruppi di pre-
ghiera. Ciò costituisce spesso
un ricambio necessario. Ma voi
comprendete il rischio, e vole-
te evitarlo, di vivere ripiegati
sul proprio gruppo, sulla pro-
pria opzione, sulla propria sen-
sibilità. Non ci potrebbe essere
una ‘Chiesa’ di una certa cate-
goria di età, di classe, di raz-
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Cormano
Nella giornata di sabato 10 e domenica 11 maggio, la nostra Comunità Pastorale ha vissuto tre importanti avvenimenti riguardanti il completamento del percorso catechistico che portava le ragazze e i ragazzi di Prima Media delle Parrocchie di Cormano, Brusuglio e Ospitaletto a ricevere i sacramenti dell’Eucarestia e della Cresima. Grande festa per questi ragazzi che davanti Vicario Episcopale don Piero Cresseri e a tutta la Comunità confermavano la scelta di fede fatta per loro dai genitori nel giorno del Battesimo con conseguente inserimento nella grande famiglia cristiana. Nell’incontro diretto con il Vicario, guardavo il viso di tutti i cresimandi, si notava facilmente la loro tensione. Tensione a fare tutto quanto era stato loro spiegato durante le “prove” del giorno precedente e il timore di qualche domanda diretta: “Se il Vescovo mi chiede quanti sono i doni dello Spirito Santo, non ricordo più se sono sei o sette, e se poi mi chiede quali sono… in questo momento ne ricordo forse cinque…” In qualche modo, però, capivano che stavano vivendo un attimo importante della loro vita; erano giunti ad un tra-guardo ma, un traguardo che rappresentava una partenza per l’avventura della vita. Una vita nuova che inizia con la Cresima e quindi con il dono dello Spirito che aiuterà a scoprire i talenti che Dio ha messo nel cuore di ciascuno. La celebrazione poi si è svolta nel migliore dei modi attraverso un’organizzazione perfetta. La chiesa di Brusuglio era strapiena di genitori, nonni e parenti vari. Tutti abbiamo mantenuto un atteggiamento par-tecipativo per favorire ai nostri ragazzi un momento di vera peghiera. Dai genitori trapelava una commozione particolare; i loro bambini nei loro vestiti nuovi, le bambine con le loro partico-lari acconciature e per qualcuna già qualche linea discreta di trucco, improvvisamente, erano diventati dei ragazzi e delle ragazze trasformati e trasfigurati da un Qualcuno impercettibile agli occhi ma talmente coinvolgente da trasfor-mare il cuore. Noi catechisti abbiamo vissuto così la celebrazione dei giorno scorsi. I nostro augurio, però, e lo ripetiamo sempre ai ragazzi, è questo: auguriamo a tutti di non adattarsi a vivere una fede cristiana senza convinzione. Crescendo avranno momenti sereni e momenti di dubbio ma, è solo così che si diventa bravi cristiani. Il bello per i nostri ragazzi inizia proprio ora che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione e finalmente… la Comunione.
Giordano Driglia, Suor Rowena, Grazia, Eleonora e Patrizia
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Brusuglio
Domenica 11 maggio 2014 ore 11.30 i ragazzi Cresimandi della Parrocchia San Vincenzo fan-
no il loro ingresso in Chiesa, in rispettoso silenzio, con il sorriso sulle labbra e un turbinio di e-
mozioni nel cuore.
In mezzo a loro la catechista di sempre, Barbara, più emozionata di tutti i 33 ragazzi, che con
il suo sorriso, con il suo sguardo amorevole, cercava di tranquillizzarli; insieme a lei le sue me-
ravigliose “ guide” Alice, Luca, Isabella e Valentina che hanno accompagnato i Cresimandi in
questi 4 anni indimenticabili.
Dopo l’omelia del Vicario Cresseri i ragazzi composti e silenziosi sono stati protagonisti in ogni
singolo istante, dalle letture all’offertorio, agli emozionanti canti scelti appositamente per loro.
La celebrazione si è conclusa con il canto “SEI FUOCO E VENTO”, cantato dai ragazzi
sull’altare, per loro sicuramente un canto liberatorio, per i presenti l’ennesima
indimenticabile emozione.
Un sentito ringraziamento a Don Marco B., Don Claudio e il Vicario Cresseri
che hanno concelebrato la Cerimonia.
Ma un grazie di cuore va alle persone che hanno aiutato i nostri “bambini” a
crescere: BARBARA, ALICE, LUCA, ISABELLA, VALENTIA E SUOR ROSELIA,
rimarrete sempre nei cuori dei nostri figli ma anche in quello di noi genitori!!!!
PRIMA COMUNIONE E CRESIMA
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Ospitaletto
Le catechiste come Simon Pietro, pescatore di uomini
Ci siamo … I nostri figli quest’anno riceveranno il sacramento dell’ Eucarestia e Cresima, dopo il per-
corso dell’ICFR (acronimo che sta per Iniziazione Cristiana di Fanciulli e Ragazzi) iniziato in terza ele-
mentare.
L’introduzione di “riti” di tipo battesimale, quali il rito della “consegna della Bibbia”, della “consegna del Padre Nostro”, della “consegna dei Dieci Comandamenti”, della “consegna del Comandamento dell’Amore”, della “consegna del Credo”, hanno avuto un valore educativo per i nostri figli facendo
capire che ognuno di loro può essere una ricchezza per l’altro, che le proprie mancanze possono essere
messe in comune con le capacità degli altri e viceversa.
Il messaggio di Papa Francesco racchiude quanto le catechiste ci hanno insegnato in questi anni.
Un itinerario che ha messo al centro dell’annuncio e della catechesi i ragazzi e le loro famiglie, richie-
dendo un coinvolgimento attivo a 360° e in questo percorso, proprio come Simon Pietro, le catechiste
si son fatte pescatori di uomini.
Hanno perseverato con pazienza e comprensione; si sono messe all’ascolto
e al servizio dei ragazzi, delle loro attese e dei loro bisogni, accogliendo ogni
ragazza/o nella sua situazione famigliare, sociale e culturale. Ma accogliere e
rendersi conto non significa rimanere impassibili, fermi, lavarsene le mani.
Si sono fatte coinvolgere entrando in un dialogo vivo con ognuno di loro
introducendo gradualmente il mistero della rivelazione cristiana
Sono state come un compagno di strada, un fratello/una sorella più grande
che fa scoprire al fratellino più piccolo le cose belle della vita, che ha ricevu-
to e che continua a ricevere. Accompagnare vuol dire mettersi in cammino,
non essere arrivati e, mentre accompagnavano i ragazzi, si sono arricchite
per prime.
Hanno fatto comprendere a ragazzi e genitori che non basta scoprire la verità su Gesù se, poi, non si
aderisce ad essa. Ci hanno resi consapevoli del fatto che la Santa Eucarestia e Cresima non è un punto
di arrivo nella vita di un cristiano, ma un punto di partenza, anzi, di ri-partenza.
Per tutto questo vogliamo dir a Sara, Maria Antonietta, Lina e Luisa GRAZIE , un grazie detto con il
cuore anche a suor Roselia e tutte e ai don che ci sono stati accanto in questi anni, don Andrea, don
Claudio, don Samuele, don Marco J e last but not least don Marco Borghi, il nostro parroco.
“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha co-
struito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono
su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia”.
(Matteo 7, 24-25)
Grazie per averci aiutato a costruire la nostra casa sulla roccia.
Grazie... ma stavolta con il Cuore!
Nica mamma di Francesca
''Dio ci ama. Non dobbiamo aver paura di amarlo.
La fede si professa con la bocca e con il cuore, con la parola e con l'amore''
papa Francesco, Città del Vaticano 4 aprile 2013
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ORATORIO ESTIVO
Brusuglio e Ospitaletto
Dal 09 giugno al 11 luglio Cormano dal 14 luglio al 25 luglio e dal 01 settembre al 09 settembre
Per vivere insieme e condividere momenti di fede, di gioia, di pace e di allegria
Giochi, laboratori, gite, uscite formative e/o ludiche nel territorio,
tornei, momenti di preghiera, compiti delle vacanze merenda
1914-2014 … 100 anni del nostro Oratorio “San Luigi”
“chiamati per nome e condotti per mano”
Sabato 21 giugno
ore 19.00 “Cena del Centenario” con la società sportiva san Luigi ore 22.30 sorpresa pirotecnica
Domenica 22 giugno
ore 10.00 in Oratorio, Solenne Concelebrazione Eucaristica con la presenza dei sacerdoti e delle Suore che hanno svolto il loro ministero fra noi ore 11.15 Lancio dei palloncini … aperitivo per tutti e consegna del pane bene detto da “condividere” nella propria casa Ore 16.00 ritrovo in oratorio - giro del paese accompagnati dalla banda
A seguire … coreografia degli adolescenti e giovani Preghiera, alzabandiera e … per i golosi … Torta dei 100 anni
*** durante tutto il pomeriggio … tavola calda con panini e piadine
Lunedi 23 giugno
ore 21.00 in chiesa: Solenne Concelebrazione Eucaristica nella memoria di san Luigi e ricordando la Pasqua di tutti i benefattori, collaboratori e
amici dell’oratorio defunti
Per i ragazzi di 1 2 3 media Selva di Cadore BL dal 13 al 19 luglio
Per gli adolescenti a Salice d’Ulzio TO dal 20 al 27 luglio
Per i giovani con la Caritas Ambrosiana a Tblisi (Georgia) dal 30 luglio al 10
agosto
Per le famiglie a Salice d’Ulzio TO in autogestione dal 4 al 17 agosto
PERCHE’ ANCHE DURANTE LA VACANZE POSSIAMO RICORDARCI
CHE IL SIGNORE GESU’ E’ SEMPRE CON NOI
La nostra comunità propone:
VACANZE INSIEME DA CONDIVIDERE CON GIOIA
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Salutare un amico che parte non è mai facile. Sale un “groppo” alla gola, senza riuscire a dire niente, neanche una parola. Tanti pensieri ed emozioni cominciano a sali-re dal profondo del cuore e si fatica a contenere spesso anche la commozione. Eppure è anche questo, per la vita di un prete. Il trasferimento di don Claudio dell’Orto dalla nostra Co-munità Pastorale di Cormano ad un'altra destinazione, anche se vissuta nella fede, crea tante reazioni in noi. Spe-cialmente nel sottoscritto, che da 30 anni si sente since-ramente legato da una profonda amicizia, umana e cri-stiana, con don Claudio. Erano infatti i tempi del seminario, quando nel settembre 1985 ci siamo conosciuti, in prima teologia. Si iniziava il percorso per diventare preti ed eravamo in 54 seminaristi solo della nostra classe. Avevamo circa 20 anni. Dopo un primo anno passato ad imparare i nomi, l’amicizia è co-minciata a spuntare in II e III teologia, quando abbiamo sentito l’esigenza di prepararci insieme agli impegnativi esami del seminario. Non nego tanta spensieratezza gio-vanile, in quegli anni di austera formazione, tanta allegria (quante imitazioni dei professori!). L’amicizia è proseguita genuinamente anche negli anni in cui don Claudio era a Sesto S.G. e Luino; spesso andavo a trovarlo con un altro nostro amico, don Fabrizio (un nostro compagno, sempre bonaria vittima dei nostri dia-bolici scherzi….) e venivamo tutti e tre “coccolati” (e “ingozzati”….) dalla perpetua di don Claudio, la sig.a Lu-cia Esposito, ancora adesso sua anziana ma premurosa assistente. Quando don Claudio è arrivato a Brusuglio nel giugno 2007 non stavo più nella gioia! Dopo due settimane di fresco arrivo si è subito buttato nel clima “caliente” dell’oratorio feriale…. Un buon battesimo! Erano ancora solo le due parrocchie di SS. Salvatore e S. Vincenzo. Suc-cessivamente, dal 2009, è cominciata l’esperienza anche con Buon Pastore. In questi anni don Claudio è stata una preziosa presenza. Anche se con problemi di salute, ha sempre cercato di dare il suo apporto alla crescita spirituale della Comunità Pastorale. In modo particolare la vicinanza ai malati e agli ospiti delle tre case di riposo sono stati la fedele forma sacerdotale della cura di Gesù per gli infermi. Diverse per-sone malate mi confermavano di essere state positiva-mente accompagnate nella fede in momenti difficili della loro salute. Sappiamo che la fatica non è solo nella vita fisica, ma anche in quella spirituale. In quel momento, la testimonianza del Cristo crocifisso che completa con le sue sofferenze i patimenti della carne del Signore diventa consolante e confortante. Ci si sente meglio “dentro”, non ci si sente più soli….
Ma don Claudio ha trasmesso la presenza di Gesù anche in altri momenti: ha accompagnato i gruppi famigliari dell’Equipe Notre Dame, il Cerchio di Luce (adorazione del SS. Sacramento), gli Scout, l’Azione Cattolica ad en-trare in una relazione con Dio e con la comunità cristiana. Per ciascuno ha avuto una parola evangelica, nella sempli-cità e nella gratuità. Inoltre sono state tante le famiglie e i conoscenti accom-pagnati nel dolore in occasione della perdita di una perso-na cara: nei riti di esequie don Claudio ha sempre cercato di annunciare il mistero salvifico della resurrezione di Cristo là dove c’era stata un’esperienza triste di morte. Non conto, poi, caro don Claudio, quante volte hai tirato fuori dai problemi il sottoscritto, spesso in “apnea” negli esordi di parroco e in questi primi anni di comunità pa-storale. Il sapere che tu potevi “coprirmi” in tanti piccoli ma significativi impegni pastorali, facendo da vero “vice-parroco”, è stato davvero per me di grande respiro. Non posso infine dimenticare la tragica telefonata avve-nuta il 6 ottobre 2012, che mi informava del tuo inciden-te stradale, nelle vicinanze di Asti. Ora drammatiche, di angoscia! Occorreva poi informare Lucia, la tua famiglia e la comunità cristiana di quanto accaduto. Volevo poi vederti di persona come stavi…. Il giorno dopo, domeni-ca 7, dopo l’ultima Messa vespertina, con i cuori in ansia, siamo corsi in macchina con gli altri preti e suore a tro-varti, all’ospedale di Asti. Eri immobile nel letto del Pron-to Soccorso, con il bacino e il gomito fratturati; facevi fatica a parlare perché ogni piccolo movimento ti provo-cava lancinanti dolori…. Ma anche questo lungo mo-mento (sei tornato a casa a Natale del 2012) è stato su-perato, grazie alla protezione del buon Dio…. Ora le strade apparentemente si dividono: avrai un altro luogo dove annunciare il Signore, come è previsto nella promessa di obbedienza al Vescovo in occasione dell’ordinazione sacerdotale. Eppure continueremo ad essere in comunione, nel Signore e nell’amicizia, nella certezza che questi anni hanno veramente dato una mag-gior solidità ai nostri rapporti umani. Ti portiamo tutti nel cuore, caro don Claudio, assieme all’umile e sempre dolce Lucia, certi che in tutti noi hai lasciato il seme piccolo e buono del Regno dei cieli. Non temere. Come dice il motto scelto dalla nostra classe per l’ordinazione sacerdotale nel lontano 13 giugno 1992:
“Nulla potrà mai separarci dall’amore di Cristo”
(Romani 8). Con affetto di prete ed amico.
Don Marco Borghi
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Già dalla scorsa estate Sr Maureen mi aveva
manifestato il desiderio che fossi presente come
testimone in questa tappa fondamentale della
sua vocazione religiosa, cogliendomi un po’ di
sorpresa e lasciandomi sinceramente un po’ titu-
bante perché non mi sentivo proprio adeguato
per questa importante occasione.
Dopo averci “pregato sopra”, ho dato semplice-
mente la mia disponibilità, pur consapevole di
tutti i miei limiti ma contento di poter accompa-
gnare una cara amica in questo fondamentale
cammino.
Così, il 26 Aprile, partito da Malpensa con Cin-
zia e Roberta, mi sono trovato al fianco di Sr
Maureen ad Anoia Superiore, un paesino della
Calabria, dove ha sede la casa madre della con-
gregazione delle Suore Missionarie del Catechi-
smo, proprio il giorno del mio complean-
no...Veramente nulla accade per caso!
E’ stata una esperienza profonda e commovente,
ho toccato con mano una Chiesa viva, in cammi-
no.
Siamo stati accolti come se ci conoscessimo da
sempre. Con Sr Maureen, le sue consorelle e gli
amici presenti abbiamo respirato la presenza
viva di Gesù Risorto.
Ho visto persone sorridenti, occhi che trasmetto-
no una gioia traboccante e contagiosa nonostan-
te le fatiche che ogni giorno sicuramente af-
frontano nel servizio alla Chiesa ed verso il
prossimo, sia bambino che anziano.
Emozionante è stato vedere con quale cura amo-
rosa si accostano alle loro consorelle anziane ed
inferme riconoscendo in loro Gesù sofferente ed
in Lui il loro senso e le loro origini.
Potrei dilungarmi ulteriormente nel raccontare
questi 2 giorni vissuti con loro ma ogni mia pa-
rola potrebbe sembrare riduttiva. Semplicemente
ringrazio il signore per avermi dato l’occasione
di sperimentare ancora una volta la sua grandez-
za nonostante i limiti della sua Chiesa e di aver-
la condivisa gioiosamente anche con Cinzia e
Roberta.
Alberto Mascheroni
26 Aprile 2014 - Anoia Superiore (R.C.)
Una esperienza indimenticabile, testimoni della professione perpetua
di Suor Maureen
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Non avevo ben capito di cosa si trattasse, quando a Giugno del 2013 Suor Maureen mi chiese di fare
la “madrina”, in occasione della sua consacrazione perpetua , che si sarebbe celebrata il 26 Aprile
2014.
Anche questa volta il mio dire sì alla proposta di una cara amica si è rivelata una grande occasione
per riconoscere la presenza concreta di Gesù Cristo.
Ho vissuto con grande intensità la cerimonia solenne dei voti perpetui di Suor Maureen e di altre 9
suore e ho avuto l’opportunità diconoscere la storia delle nostre suore Missionarie del Catechismo,
che con grande tenacia e amore svolgono il loro apostolato in tutto il mondo; da un paesino sperduto
nell’entroterra calabro, Anoia Superiore, Padre Idà, fondatore della congregazione, ha fatto nascere
nel 1939, questa bella compagnia di Gesù, che continua a concedere i suoi straordinari doni ancora
oggi.
E’ questa anche l’occasione per estendere l’abbraccio affettuoso e la vicinanza nella preghiera, di
Suor Maureen, a tutte le persone della Comunità Pastorale di Cormano, riconoscente di aver condivi-
so parte del suo cammino con noi.
A suor MAUREEN, ora sposa eterna di Cristo Signore, auguro ogni bene.
Roberta Blo
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Tra il 21 e il 23 Aprile noi ragazzi di 3° media siamo andati a Roma per fare la Professione di Fede. Lo scopo del viaggio era quello di riscoprire le radici della nostra fede, per questo abbiamo visitato luoghi dedicati ad alcuni uomini che non hanno avuto paura di professare la parola di Dio, rivo-luzionando e costruendo la no-stra religione e non solo... Quat-tro sono stati però i momenti per noi più significativi. Uno di questi è stata la consegna del Tau avvenuta durante la S. Messa celebrata nella piccola, ma ricca di mosaici, chiesa dei Ss. Cosma e Damiano. Esso è simbolo di amicizia e vuol dire ”amore costi quel che costi”. Già da qui abbiamo capito la grandezza del gesto che avrem-mo poi compiuto: la Professione di Fede. Questo segnava l'inizio del no-stro cammino. Anche la salita alla Scala Santa è un momento da ricordare. Si dice che sia stata portata fino a Roma dalla casa di Pilato, per volere della regina Elena, e rico-struita in una notte partendo dai gradini più alti perché l'unico che
ha potuto calpestarla è stato Ge-sù dopo la sua condanna. Noi perciò l' abbiamo salita in ginoc-chio recitando una preghiere a ogni gradino. Si, sappiamo che può sembrare un gesto estremo e una grande fatica, e infatti lo è stata ma, grazie all'aiuto di don Marco e dei nostri educatori, sia-mo riusciti a viverla come un mo-mento di stretta vicinanza con Gesù. Non eravamo infatti con-centrati sui numeri dei gradini restanti, perché assorbiti da do-mande, parole e ringraziamenti mai detti. Il pomeriggio del 22, in una pic-cola chiesa più antica della Basi-lica di S.Pietro (la chiesa di S.Stefano, cattedra del Cardinal Comastri) dentro alla città del Vaticano, abbiamo svolto la no-stra Professione di Fede. In que-sto momento abbiamo fatto co-me i grandi uomini che non han-no avuto paura di dire a tutti ciò in cui credevano; abbiamo detto: “Noi ci crediamo!!”. Ci siamo sentiti felici e addirittura impor-tanti. L'ultimo giorno, ancora addor-mentati a causa della sveglia suonata troppo presto, ci siamo
recati in piazza San Pietro per assistere all'udienza del Papa. La lunga attesa e il brutto tempo sono stati però ricompensati pre-sto dalla gioia nel vedere da vici-no Papa Francesco. Nella Sua predica ha ripetuto più volte una frase che è diventata ora per noi un motto: ”Perché cercate tra i morti colui che è vi-vo?” questa domanda riassume un po' il comportamento che noi adolescenti spesso abbiamo: ci attacchiamo alle cose materiali che non durano, invece di con-centrarci su ciò che è per sempre e dà vita, l'amore di Dio. E' stato emozionante sentire queste parole ripetute in altre 7 lingue, perché ci ha fatto capire ancora una volta la grandezza di ciò in cui crediamo. Questo pellegrinaggio è stato un modo per pregare stando insie-me e divertendoci. Ringraziamo coloro che ci hanno accompa-gnato rendendo possibile tutto ciò.
Sara Marchesi
Noemi Tedeschi
Uno sguardo …. Indietro
19 gennaio - Festa patronale a Brusuglio 25 gennaio - Cena per le giovani coppie
26 gennaio - Festa della famiglie
01 febbraio - in duomo con l’urna di don Bosco
08 febbraio - Festa di Sant’Agata
15 - 16 - 23 febbraio - Festa dei battesimi
16 febbraio - Gita sulla neve
08 marzo - Carnevale insieme per le vie
15 marzo - Festa del papà
Mese di aprile - Quaresimali e Celebrazioni pasquali
08 maggio - Professio Fidei in duomo con Card. Scola
Mese di maggio - Santo Rosario nei cortili della comunità
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ORARI S. MESSE E SANTE CONFESSIONI IN ESTATE
Parrocchia Feriali Sabato Domenica
BRUSUGLIO
S. Vincenzo D.M.
(in via Manzoni) 18.00
18.00
S. Confessioni ore 17.00 10.30 - 21
S. Confessioni prima della S. Messa
CORMANO
S.S. Salvatore 7.55
17.30
S. Confessioni ore 16.30 8.30 - 10.00
S. Confessioni prima delle S. Messe
OSPITALETTO
Buon Pastore 8.30
18.00
S. Confessioni ore 17.00 9.30 - 18.00
S. Confessioni prima delle S. Messe
C’eravamo anche noi insegnanti della “Fondazione Asilo Carcano Grassi” tra i trecentomila che sabato 10 maggio hanno affollato Piazza San Pietro, fino in fondo a Via della Conciliazione, in occasione dell’incontro di Papa Francesco con il mondo della scuola italiana. Il nostro cammino verso Roma, in realtà, era iniziato già nel mese di gennaio nel Duomo di Milano, dove il Cardinale Scola ci aveva invitati ad una serata di preghiera e riflessione sulla scuola; proprio allora ave-vamo appreso che il Santo Padre ci aspettava a Roma e subito erano iniziati i preparativi e l’attesa impa-ziente. E finalmente è arrivato il gran giorno! Una vera festa, animata anche da momenti di spettacolo, per inse-gnanti, studenti e famiglie, riuniti tutti insieme, perché, proprio come il Papa ci ha invitati a ripetere in coro, citando un antico proverbio africano, “per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Prima del Santo Padre, accolto dal saluto del Cardinale Bagnasco, erano intervenuti il ministro della Pub-blica Istruzione, presidi, insegnanti e studenti che avevano sottolineato i molti problemi che affliggono la nostra scuola, ma anche l’impegno profuso ogni giorno da tante persone, che spesso permette di supera-re anche le situazioni più complesse. A tutti Papa Francesco ha rivolto parole di incoraggiamento e di speranza, sottolineando come la scuola sia soprattutto luogo d’incontro, sia apertura verso la realtà ed abbia il compito primario di educarci tutti al bene, al vero, al bello, così da farci crescere armoniosamente. La scuola deve insegnarci le tre lingue che una persona matura deve saper parlare – quella della mente, quella del cuore, quella delle mani - affinché tutti apprendiamo ad amare veramente la vita in tutta la sua pienezza. L’intervento del Santo Padre ha commosso ed entusiasmato noi, come tutta la piazza, che già in prece-denza gli aveva manifestato il proprio affetto con un’esplosione di gioia, quando era giunto in Piazza San Pietro a bordo della papa-mobile ed era arrivato fino in fondo a Via della Conciliazione per salutare pro-prio tutti coloro che erano venuti da ogni parte d’Italia per incontrarlo.
La stessa emozione che abbiamo provato la mattina dopo, quando siamo tornate in Piazza per il Regina Coeli e Papa Francesco, ancora una volta, ci ha accolti e salutati tutti con la consueta paterna cordialità, invitandoci poi a pregare per i nostri pastori. L’ultimo saluto, che ci ha fatto allontanare dalla piazza con gli occhi un po’ lucidi, è stato per tutte le mamme, che il Papa ha affidato alle preghiere di Maria. E così, alla fine, ci siamo avviate verso la stazione per tornare a casa, feli-ci per l’incontro con il Santo Padre, soddisfatte per la bella esperienza vis-suta tra colleghe e, soprattutto, decise a seguire fino in fondo l’esortazione di Papa Francesco a non lasciarci mai rubare l’amore per la scuola.
A SCUOLA DA PAPA FRANCESCO
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La quarta domenica del tempo pasquale è dedicata al Buon Pastore.
………“Io, dice Gesù, sono il Buon Pastore!”.
Questa affermazione si tramuta ancor oggi, nella quotidianità ed in ogni istante, per tutti noi.
Ed è con questa consapevolezza che, dal 14 al 18 maggio la nostra Comunità Parrocchiale ha festeggiato il santo patrono,
Gesù, il Buon Pastore. In particolare è stato possibile, unitamente alle celebrazioni per la Festa Patronale, festeggiare an-
che, insieme ai lieti momenti di quest’ultima, i dieci anni di sacerdozio di Don Samuele.
Prima di proseguire nella stesura di quanto è accaduto durante l’intera Festa Patronale, mi soffermerei un istante
sull’importanza del titolo, trascrivendo un passaggio pieno di significato con il quale Sua Santità Papa Francesco ha voluto
rimarcare cosa significa gioia, ossia il gioire dopo il folgorante stupore dell’incontro con Dio.
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….I libri dell’Antico Testamento avevano proposto la gioia della salvezza, che sarebbe diventata sovrab-bondante nei tempi messianici. Il Vangelo, dove risplende gloriosa la Croce di Cristo, invita con insistenza
alla gioia. Bastano alcuni esempi. “Rallegrati” è il saluto dell’Angelo a Maria (Lc 1,28). La visita di Ma-ria a Elisabetta fa sì che Giovanni salti di gioia nel grembo di sua madre (cfr LC 1,41) Nel suo canto Ma-
ria proclama: …Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore (Lc 1,47) Quando Gesù inizia il suo ministero,
Giovanni esclama: Ora questa mia gioia è piena (Gv 3,29). Gesù stesso esultò di gioia nello Spirito Santo (Gv 3,29). Il suo messaggio è fonte di gioia: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la
vostra gioia sia piena” (Gv 15,11. Perché non entrare anche noi in questo fiume di gioia? Prosegue Papa
Francesco e continua dicendo…recuperiamo e accresciamo il fervore, la dolce e confortante gioia di evan-gelizzare, anche quando occorre seminare nelle lacrime..
I festeggiamenti hanno visto, innanzi-
tutto, la partecipazione di molte perso-
ne della nostra comunità pastorale, in
ogni ambito della Festa e per le vie del
paese.
La festa patronale mantiene, per tradi-
zione, una propria centralità nella vita
della comunità; rimane un’occasione
davvero speciale per mantenere, rinvi-
gorire ed approfondire maggiormente i
rapporti interpersonali o per conoscere
altre persone della comunità, con le
quali iniziare un rapporto da poter co-
struire sulla condivisione e scambio
sincero di stima ed amicizia.
Il coinvolgimento di tutte le realtà che
compongono la comunità parrocchiale,
dal preparare la festa, viverla ed infine
renderla sempre più momento di incon-
tro e di dialogo, deve rimanere, per
tutti, l’aspetto principale.
Diversi momenti hanno, come sempre,
caratterizzato lo svolgimento della
Festa, permettendo, ad ognuno, di tro-
vare il proprio spazio nei modi più
disparati.
I festeggiamenti sono iniziati mercole-
dì 14 maggio con la serata dal titolo
“Lo stupore del Creato genera gioia”,
tenuta, come ogni anno in modo infal-
libile, dal Dott. Mauro Pomati, il tutto
inframmezzato dalla nostra corale con
alcuni momenti di preghiera.
Nella giornata di sabato 17 si è svolta
la quarta edizione del “Torneo scacchi
del Palio”, garanzia di uno spettacolo
davvero colmo di un particolare fasci-
no, unito alla spettacolarità della rap-
presentazione, eseguita nel pomerig-
gio, con scacchi giganti viventi.
Nel pomeriggio, per la prima volta e
quindi graditissima “sorpresa”, si è
svolto il I° Torneo Polisportivo del
Palio (Linea Verde - calcio, basket e
volley) con la partecipazione dei più
piccini per salire fino agli inossidabili
“veterani”.
Dopo l’apertura della mitica e
“gustosissima” Paninoteca c’è stato il
Gioco del Palio per tutti, della Quinta-
na, un simpatico slalom tra ostacoli di
vario genere con una lanciatissima
carriola.
La musica, graditissimo spettacolo per
“esperti” e non, l’ha fatta da padrona
nella parte finale della serata.
La mattina di domenica 18 è stata con-
celebrata la S. Messa solenne, dopo il
sempre apprezzato e fresco aperitivo,
c’è stato il prelibatissimo pranzo co-
munitario, conclusosi con la collaudata
bontà del Dolce di Suor Roselia.
A seguire si è snodata per le vie del
paese la coreografica Sfilata Storica,
preceduta dall’eccellente Banda musi-
cale S. Cecilia di Bresso la quale, pres-
so la Casa Famiglia di via Mazzini, ha
reso felici i cari ospiti, intrattenendoli
con divertenti pezzi del loro lungo re-
pertorio e terminando la loro esibizione
con l’inossidabile Inno di Mameli.
Durante il percorso la nostra mente ed
il nostro cuore sono andati inevitabil-
mente al ricordo di Paola, per il suo
lavoro svolto con tanta amorevole cura
e passione. Da lassù sarà stata certa-
mente orgogliosa per aver passato il
testimone a Fulvio ed Silvana, i quali
hanno raccolto, organizzato e svolto
egregiamente quanto trasmesso loro.
Dopo la graziosissima esibizione dei
bambini del Catechismo si è svolto
l’altro mitico Gioco del Palio, meglio
conosciuto come gioco “del Cavallo”,
spassosissimo diversivo per adulti e
bambini.
Nel pomeriggio è stato possibile assa-
porare squisiti panini alla salamela ed i
tradizionali, insostituibili ed intramon-
tabili “sgabei”, preparati come sempre
in modo esemplare dalle donne della
nostra comunità.
Il Palio del Buon Pastore è stato asse-
gnato a Don Samuele ed è stato vinto
a pari punti da S. Marco e S: Giovanni,
seguiti sempre a pari punti da S.Luca e
S.Matteo.
. A tutti è dovuto davvero un sentito
ringraziamento, di cuore, per la caloro-
sa, utile ed appassionata partecipazio-
ne, ma in maniera speciale a tutti quei
volontari che hanno cooperato, senza
le luci della ribalta ma con tanta ed
apprezzata abnegazione, alla prepara-
zione di questo “gioioso” momento
comunitario. Romano Piva
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TORTA SALATA DI ZUCCHINE Ingredienti per 6 persone: 1 rotolo di pasta sfoglia 4 zucchine ½ cipolla bianca Olio d’oliva 2 uova 4-5 cucchiai di parmigiano grattugiato Menta fresca Sale, pepe Semi di sesamo (facoltativo) Spuntate le zucchine, lavatele e tagliatele a rondelle sottili. Saltate le zucchine in padella insieme alla ½ cipolla. Quando le zucchine saranno a metà cottura, toglietele dal fuoco ed aggiungete qualche foglia di menta tritata. Aprite il rotolo di pasta sfoglia all’interno di una teglia rotonda e bucherellate il fondo con i rebbi della forchetta. Riempite la pasta sfoglia con le zucchine, livellatele con un cucchiaio. In un piatto rompete le uova ed aggiungete il sale e il parmigiano. Versate le uova a cucchiaiate sulla superficie delle zucchine tenendone da parte soltanto un poco per spennellare il bordo di pasta sfoglia. Ripiegate il bordo di pasta sfoglia Verso l’interno e spennellatelo con l’uovo rimasto. Ricoprite il bordo di pasta sfoglia con i semi di sesamo. Infornate la torta di pasta sfoglia nel forno pre-riscaldato a 180° C - primo ripiano dal basso. La torta salata con zucchine sarà pronta quando avrà un bel colore ambrato in superficie.
Comunità Pastorale “Visitazione di Maria Vergine”
PARROCCHIE SS. SALVATORE (Cormano) - S. VINCENZO D.M. (Brusuglio) - BUON PASTORE (Ospitaletto)
Parrocchia SS. Salvatore - Cormano - ORARI UFFICI: mercoledì e venerdì ore 9.30÷12.30
Don Marco Borghi (parroco): Via Roma, 6 Cormano - tel/fax. 0245499663 (cell. 3387793694)
e-mail: borghimarco66@gmail.com - cormano@chiesadimilano.it
Don Claudio Dell’Orto (Vicario parroco): Via Comasinella, 6 - Brusuglio - tel. 0236687755 (cell. 3478408560)
e-mail: donclaudio67@gmail.com
Don Samuele Lazzati: Via D’Annunzio 9, Ospitaletto - tel/fax 0266302514 (cell. 3476609984)
e-mail: donsamuelelazzati@yahoo.it
Don Marco Fumagalli: Via Roma, 10 - Cormano - tel. 0287213715 - cell. 3383064215
e-mail: dmarcofuma@gmail.com
Suore di Brusuglio: Via Comasinella 6, tel. 0236687756: e-mail: suorebrusuglio@libero.it
Suore di Ospitaletto: Via Alfieri, tel. 3451696258
Centro d’ascolto Caritas (Via Roma 6): cell. 3281995049
Centro della Famiglia Via Villoresi, 43 Bresso, tel 0266503439 sito: www.centrofamigliabresso.it
Per informazioni sulle tre parrocchie: www.chiesadicormano.it
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Fax 02.66.30.97.87 e-mail: mihs1@tecnocasa.it
Funerali Cormano: Scotti Susanna, Giacomelli Vittorina, Toscano Domenico, Basaluzzo Lelia, Letteria Romeo, Rozzino Federico.
Funerali Ospitaletto: Rota Lucia, Torrigiani Francesco, Zanardi Carla, Bissoli Anna, Ferrari Angela Maria, Bolsi Antonia, Merafina Michele, Tempella Gian Carlo, Ruzzon Armida, Cappa-to Walter, Di Gerardo Canio, Manerba Lina, Mango Alfredo Maria, Cucchi Arcadio Franco, Di Ianni Iolanda, Ballabio Luigi.
Funerali Brusuglio: Natini Umberto, Magri Antonia Caterina, Bitto Giuseppe, Sacco Fiore, Boccato Virginia, Panaro Vittoria, Calore Angelo.
Battesimi Cormano: Nuzzi Mattia, Bastelli Stefano, Pelosi Sara, Minasi Giorgia, Mula Eleonora, Driglia Lara, Righetto Anna, Bocchi Laila, Zecchetti Lorenzo, Fontana Luca, Todaro Gaia, Gottardi Sofia, Cavo Bianchi Viola.
Battesimi Ospitaletto: Iannelli Chiara, Lanocita Luca Thiago, Porro Sophia, Squaiella Tommaso, Scano Aurora, Bestetti Allegra, Copelli Carlotta.
Battesimi Brusuglio: Polito Beatrice, Tamburelli Giada, D’Agostino Pietro Paolo, Piemontese Federico.
DAGLI ARCHIVI PARROCCHIALI:
DAL 21.2 AL 15.5.2014
Matrimoni Cormano: Pioggia Silvia - Anversa Andrea, Ghezzi Irene - Olivieri Stefano, Biancotto Elena - Cavalleri Andrea.
Matrimoni Brusuglio: Pioggia Simona - Tricarico Luca, Alberti Elena - Rotasperti Daniel.