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ACDA spa Modello Organizzativo 231/01 Rev.2 – 2017
Parte Generale
Approvazione Verbale CdA n. 86 del 11.2.2011 Revisione (Rev. 1) Verbale CdA n. 139 del 31.8.2015 Revisione (Rev. 2) Verbale CdA n. 171 del 20.10.2017
Modello di organizzazione e controllo ai sensi del D.Lgs. 231/01
ACDA Azienda Cuneese dell’Acqua s.p.a.
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Indice
Allegati al Modello di Organizzazione e Controllo
Allegato 1 Elenco dei reati
Allegato 2 Analisi del rischio
Allegato 3 Codice etico
Allegato 4 Descrizione delle misure
Allegato 5 Quadro complessivo delle misure a fronte dei rischi di reato
Allegato 6 Piano triennale per la prevenzione della corruzione
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Parte Generale
Premessa 1
Il modello è stato approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 11 febbraio
2011. E’ stato poi aggiornato nel 2015 con delibera n. 139 del 31 agosto.
Viene aggiornato nel 2017 con la presente stesura per:
a. estendere l’analisi del rischio considerando tutti i reati presupposto previsti
dalla normativa attualmente in vigore. Le aree a rischio di reato sono aggiornate
considerando le modifiche organizzative intervenute;
b. aggiornare le misure a contenimento del rischio di reato;
c. recepire il nuovo assetto organizzativo;
d. integrare il modello con il Piano anticorruzione.
Definizioni 2
Termine Descrizione
Codice etico
Insieme di regole che l’ente adotta autonomamente, volto a
disciplinare i comportamenti interni e quelli esterni nei confronti
dei portatori di interesse con cui l’ente viene in contatto.
Ente
Persona giuridica, società e associazione anche priva di
personalità giuridica. Nel presente Modello ente è A.C.D.A s.p.a.
(di seguito ACDA)
Modelli di organizzazione, di gestione
e di controllo
Sistema organizzativo e gestionale adottato dall’ente allo scopo
di prevenire i reati che possono determinare la sua
responsabilità amministrativa. A tale scopo, il modello prevede
anche forme di vigilanza a che l’assetto organizzativo e
gestionale sia rispettato.
Organismo di Vigilanza (OdV)
Organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di
controllo con il compito di vigilare sul funzionamento e
l’osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento.
Responsabilità amministrativa
Responsabilità dell’ente per i reati commessi nel suo interesse o
a suo vantaggio:
a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di
amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità
organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale
nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il
controllo dello stesso;
b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei
soggetti di cui alla lettera a).
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Termine Descrizione
Codice etico
Insieme di regole che l’ente adotta autonomamente, volto a
disciplinare i comportamenti interni e quelli esterni nei confronti
dei portatori di interesse con cui l’ente viene in contatto.
Ente
Persona giuridica, società e associazione anche priva di
personalità giuridica. Nel presente Modello ente è A.C.D.A s.p.a.
(di seguito ACDA)
Modelli di organizzazione, di gestione
e di controllo
Sistema organizzativo e gestionale adottato dall’ente allo scopo
di prevenire i reati che possono determinare la sua
responsabilità amministrativa. A tale scopo, il modello prevede
anche forme di vigilanza a che l’assetto organizzativo e
gestionale sia rispettato.
Organismo di Vigilanza (OdV)
Organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di
controllo con il compito di vigilare sul funzionamento e
l’osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento.
Responsabilità amministrativa
Responsabilità dell’ente per i reati commessi nel suo interesse o
a suo vantaggio:
a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di
amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità
organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale
nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il
controllo dello stesso;
b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei
soggetti di cui alla lettera a).
Sanzioni
La responsabilità amministrativa determina l’applicazione delle
seguenti sanzioni:
- sanzioni amministrative
a) la sanzione pecuniaria;
b) le sanzioni interdittive;
c) la confisca;
d) la pubblicazione della sentenza.
- sanzioni interdittive
a) l'interdizione dall'esercizio dell'attività;
b) la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o
concessioni funzionali alla commissione dell'illecito;
c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo
che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;
d) l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi
e l'eventuale revoca di quelli già concessi;
e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Soggetti in posizione apicale
Persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di
amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità
organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale
nonché persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il
controllo dello stesso.
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Obiettivo 3
Obiettivo del presente documento è la definizione del modello di organizzazione, di
gestione e controllo prescritto dal D.Lgs. 231/01. Lo scopo di tale modello è di prevenire i
reati per i quali la legge in questione prescrive la responsabilità amministrativa
dell’impresa.
I reati, espressamente indicati dalla legge, sono riconducibili alle seguenti categorie:
1
Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il
conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente
pubblico
2 Delitti informatici e trattamento illecito dei dati
3 Delitti di criminalità organizzata
4 Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione
5 Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo, in strumenti o segni di
riconoscimento
6 Delitti contro l’industria e il commercio
7 Reati societari
8 Delitti con finalità di terrorismo e/o di eversione dell’ordine democratico
9 Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili
10 Delitti contro la personalità individuale
11 Abusi di mercato
12 Omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime commessi con violazione delle norme sulla
tutela della salute e della sicurezza sul lavoro
13 Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni e altre utilità di provenienza illecita, nonché
autoriciclaggio
14 Delitti in materia di violazione del diritto d’autore
15 Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità
giudiziaria
16 Reati ambientali
17 Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare
18 Reati transnazionali ex lege n. 146/06
Per il dettaglio dei reati si veda l’Allegato 1 .
La responsabilità dell’impresa è prevista nei casi in cui i reati siano posti in essere
nell’interesse o a vantaggio della stessa da soggetti in posizione apicale o da soggetti posti
sotto la direzione o la vigilanza dei primi.
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Nel primo caso, l’impresa non risponde se prova che:
a. l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione
del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della
specie di quello verificatosi;
b. il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli e di curare il loro
aggiornamento è stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri
di iniziativa e di controllo;
c. le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di
organizzazione e di gestione;
d. non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo di cui alla
lettera b).
Nel secondo caso, l’impresa è responsabile se il reato è stato reso possibile
dall’inosservanza degli obblighi di direzione o di sorveglianza. In ogni caso è esclusa
l’inosservanza di tali obblighi, se si è adottato, ed efficacemente attuato, un modello di
organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire il reato.
Per la definizione del Modello si è proceduto conformemente a quanto disposto dalla legge
e sulla base delle indicazioni fornite dalle associazioni di categoria, in particolare di
Confindustria.
Si è effettuata, quindi:
- la mappatura delle principali modalità di attuazione degli illeciti con l’individuazione
delle aree a rischio;
- la mappatura dei sistemi di controllo preventivi in essere;
- l’individuazione degli adeguamenti necessari al sistema di controllo;
per procedere alla definizione del Modello, attraverso la descrizione di:
- il codice etico;
- le procedure a contenimento del rischio di reato;
- l’Organismo di Vigilanza;
- il sistema sanzionatorio;
- il piano di formazione e informazione per i dipendenti.
Descrizione di ACDA 4
4.1 Aspetti generali
ACDA è una società per azioni che ha per oggetto:
- l’impianto e la gestione del servizio idrico integrato, costituito dall’insieme dei servizi
di captazione, acquisto, sollevamento, trattamento, trasporto e distribuzione
dell’acqua per usi potabili e usi diversi;
- la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue bianche e nere, nochè lo
smaltimento dei fanghi residui, compreso l’utilizzo dei fanghi medesimi per la
produzione di fertilizzanti per l’agricoltura mediante l’impianto di specifiche
lavorazioni;
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- la gestione del servizio di erogazione all’utenza, compresa la riscossione dei canoni e
delle tariffe dei servizi.
Nell’ambito dei servizi gestiti la competenza della società comprende le fasi di
progettazione, costruzione degli impianti ed esercizio degli stessi.
La società può assumere la gestione diretta dei seguenti servizi e attività:
- produzione, scambio e commercializzazione di energia;
- teleriscaldamento con o senza utilizzo del biogas autoprodotto;
- altri servizi di pubblica utilità e di interesse pubblico.
Può inoltre effettuare:
- gestione di servizi che abbiano attinenza con i servizi di cui ai punti precedenti;
- servizi di consulenza tecnica, amministrativa, gestionale, anche mediante laboratori
di analisi clinica e batteriologica sulle acque e sui fanghi, progettazioni e studi di
fattibilità, direzione lavori che siano fondati sul profilo delle competenze aziendali.
Per il raggiungimento degli scopi sociali la società può:
- esercitare qualsiasi attività e compiere tutte le operazioni commerciali, industriali,
finanziarie e immobiliari che l’organo amministrativo riterrà necessarie o utili;
- assumere direttamente o indirettamente interessenze e/o partecipazioni in altri
enti, società, imprese, consorzi o altre forme associative previste dalla legge nei
limiti in cui ciò non comporti la modifica dell’oggetto sociale, ovvero costituire
società aventi oggetto analogo o connesso al proprio;
- rilasciare garanzie reali o personali.
La società ha sede legale a Cuneo in corso Nizza 88, e le seguenti sedi secondarie:
n. Sedi Attività
1 Cuneo, via Basse di San Sebastiano 24 Magazzino, Ufficio amministrativo
2 Garessio, via Vecchia Nazionale per il
Piemonte
Deposito
3 Cuneo, via Villafalletto 187 Deposito
4 Cuneo via Valle Po S.N.C. Deposito
4 Manta, strada Statale 589 Ufficio amministrativo, Deposito
4.2 Assetto societario e organi amministrativi e di controllo
La società è costituita ad intero capitale pubblico. Possono essere soci esclusivamente i
Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 4 Cuneese.
Opera secondo il modello dell’ “in house providing”.
Qui di seguito la rappresentazione grafica degli organi e i poteri di nomina degli stessi.
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4.3 Organigramma
L’organigramma della società è il seguente:
4.4 Certificazioni
La società dal 2015 è certificata per la Qualità (SGQ). I settori certificati sono:
Assemblea
Consiglio di Amministrazione (salvo per i
componenti di nomina diretta dei Comuni)
Presidente del Consiglio di Amministrazione
Amminstratore Delegato Direttore Generale Dirigenti Organismo di Vigilanza
Collegio Sindacale (salvo per i componenti di nomina
diretta dei Comuni)
Revisore Contabile o società di revisione
Comitato di indirizzo
(composto da tutti i soci)
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- Rifornimento di acqua
- Servizi di ingegneria
- Altri servizi sociali
Il sistema di qualità è stato adottato nel 2015, rivisto nel 2016. Nel 2017 ha ottenuto il rinnovo
del certificato.
Le procedure e le istruzioni operative previste dal Manuale della qualità disciplinano i processi
aziendali a cui sono dirette, a prescindere dalla sospensione dell’attività di certificazione. Oltre
alle procedure previste per la gestione del sistema qualità, sono adottate le seguenti
procedure:
PG003 Gestione Risorse Umane
PG008 Gestione Approvvigionamenti
PG009 Magazzino
PG010 Gestione Clienti
PG011 Manutenzione Reti e Impianti
PG012 Progettazione e Direzione Lavori
PG013 Conduzione Acquedotto
PG014 Conduzione Fognatura e Depurazione
PG015 Laboratorio
PG016 Gestione Reclami
4.4 Partecipazioni
ACDA detiene partecipazioni in:
- Co.Ge.Si. S.c.a.r.l.
- Water Alliance Acque del Piemonte, in base al contratto di Rete di Imprese.
4.5 Vicende pregresse
Non risultano nella storia dell’azienda sentenze di condanna relative a reati di cui al D.Lgs.
231/01.
4.6 Ambito di applicazione del Modello
Il Modello si applica all’azienda ACDA.
Principali modalità di attuazione degli illeciti e relative aree a rischio 5
In sede di prima redazione del modello organizzativo si è eseguita un’analisi del rischio
concentrandosi sulle principali fattispecie di reato che potrebbero coinvolgere ACDA quali i
reati contro la pubblica amministrazione, corruzione e concussione, reati societari, omicidio
colposo e lesioni colpose gravi e gravissime in violazione delle norme in materia di sicurezza sul
lavoro, reati ambientali.
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In occasione dell’aggiornamento del modello, l’analisi del rischio è stata eseguita in modo più
strutturato, considerando tutte i reati presupposto e individuando le aree aziendali in cui
potrebbero venire commessi. L’analisi è stata rivista sulla base anche delle informazioni
acquisite dall’OdV nell’ambito della propria attività (interviste, analisi delle procedure, flussi di
reporting etc.) considerando anche la nuova organizzazione aziendale.
L’analisi del rischio è riportata all’Allegato 2. Per ogni fattispecie di reato sono indicate:
- le possibili modalità con cui esso potrebbe essere commesso in azienda;
- le aree dell’azienda che potrebbero essere coinvolte dal reato;
- il rischio che il reato sia commesso.
I reati sono organizzati in macrocategorie e indicati nella mappatura solo quando abbiano
rilievo per la realtà aziendale. Negli altri casi non sono citati.
Per la valutazione del rischio di commissione del reato, si tiene conto dell’interesse o il
vantaggio che potrebbe derivare all’azienda dalla commissione del reato, dalla disponibilità di
mezzi e dai contesti in cui il reato potrebbe essere commesso.
Il valore del rischio è il risultato di una valutazione qualitativa. Può qualificarsi come nullo -
molto basso - basso - medio - elevato.
La valutazione del rischio è effettuata senza tenere conto delle misure adottate dall’azienda a
contenimento del rischio di reato.
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Modello Organizzativo 6
Sulla base delle considerazioni che precedono si adotta il Modello che poggia sui seguenti
punti:
1. Codice etico;
2. Misure a contenimento del rischio di reato;
3. Organismo di Vigilanza;
4. Sistema sanzionatorio;
5. Piano di formazione e informazione per i dipendenti e collaboratori.
6.1 Codice etico
Gli amministratori, i dirigenti, i dipendenti e i collaboratori di ACDA sono tenuti al rispetto
del Codice Etico dell’azienda.
Il Codice Etico definisce i principi ai quali si ispira l’azienda nello svolgimento dell’attività.
Il Codice è riportato all’Allegato 3 ed è pubblicato sul sito web di ACDA.
6.2 Misure a contenimento del rischio di reato
Qui di seguito si riportano le misure attualmente in essere a contenimento del rischio di
reato. Tali misure consistono
1 Controllo analogo da parte dei soci
2 Poteri di rappresentanza e vincoli di spesa
3 Protocolli organizzativi a contenimento del rischio
di reato
4 Sistema di controlli interni
5 Vincoli contrattuali con terzi
6 Misure nei confronti di eventuali partecipate
7 Piano triennale per la prevenzione della corruzione
L’identificazione delle misure e la relativa adeguatezza sono valutate tenendo conto delle
indicazioni fornite dalle Linee Guida di Confindustria.
La descrizione delle misure è riportata all’Allegato 4.
Il quadro complessivo delle misure a fronte dei relativi rischi di reato è riportato all’Allegato
5.
Il Piano triennale per la prevenzione della corruzione è riportato all’Allegato 6.
Le eventuali modifiche alle misure a contenimento del rischio di reato non richiedono
necessariamente la revisione del modello. Vanno, però comunicate, all’OdV che le valuta
verificando la loro congruenza con il modello.
6.3 Organismo di vigilanza
a. Natura dell’OdV
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L’Organismo di Vigilanza è un organo collegiale nominato dal Consiglio di Amministrazione.
L’Organismo di Vigilanza presenta caratteri di autonomia, indipendenza, professionalità,
continuità di azione e dispone di mezzi economici e organizzativi necessari per l’esercizio
delle sue funzioni.
I requisiti di autonomia e indipendenza dell’organismo sono garantiti da quanto segue:
- viene nominato dal Consiglio di Amministrazione e risponde ad esso, non
dipendendo gerarchicamente da alcuna funzione aziendale;
- disciplina la sua attività con un proprio regolamento;
- nell’ambito delle sue competenze ha il potere di esercitare tutti i poteri di verifica e
controllo che ritiene necessari;
- dispone di risorse economiche proprie di cui può disporre per l’esercizio delle sue
funzioni
- sono previste condizioni specifiche di incompatibilità.
Il requisito di professionalità viene garantito attraverso la scelta dei membri che
complessivamente devono disporre di competenze ispettive, legali e organizzative.
Il requisito di continuità di azione viene garantito attraverso l’organizzazione dell’attività
dell’organismo che pur nella sua autonomia assicura verifiche periodiche, costanti scambi
di informazioni con il management aziendale, relazioni regolari al Consiglio di
Amministrazione.
La disponibilità di mezzi economici e organizzativi è garantita dall’attribuzione di
specifiche risorse di cui l’OdV può disporre liberamente.
b. Composizione e durata
L’Organismo di Vigilanza è composto da tre membri.
La durata in carica dei componenti è di tre anni al fine di garantire l’efficace e costante
attuazione del modello organizzativo e la continuità dell’azione di verifica. In ogni caso,
l’Organismo rimane in carica fino alla nomina del suo successore.
c. Requisiti dei componenti dell’OdV
Il ruolo di componente dell’OdV può essere ricoperto sia da personale interno all’azienda
che da soggetti esterni. I membri debbono essere scelti in modo che l’Organismo possa
disporre delle seguenti competenze:
- conoscenza dell’organizzazione aziendale e dei principali processi aziendali tipici
del settore in cui l’azienda opera;
- conoscenze giuridiche tali da consentire l’identificazione delle fattispecie
suscettibili di configurare ipotesi di reato;
- capacità di individuazione e valutazione degli impatti, discendenti dal contesto
normativo di riferimento e da eventi economici generali, sulla realtà aziendale;
- conoscenza delle tecniche specialistiche proprie di chi svolge attività ispettiva e
consulenziale.
I membri dell’OdV debbono presentare le seguenti caratteristiche personali:
- un profilo etico di indiscutibile valore;
- oggettive credenziali di competenza sulla base delle quali poter dimostrare,
anche verso l’esterno, il reale possesso delle qualità sopradescritte.
d. Cause di ineleggibilità e incompatibilità
Non possono essere nominati nell’OdV persone che
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- siano imputate in processi penali per i reati presupposto della responsabilità
amministrativa degli enti;
- abbiano subito sentenze di condanna (o di patteggiamento) per qualsiasi tipo di reato;
- abbiano vincoli di parentela fino al terzo grado con i componenti degli organi collegiali
dell’azienda o si trovino in qualsiasi situazione che possa generare conflitto di interesse
tale da inficiarne l’obiettività di giudizio. Il rapporto di lavoro dipendente o di lavoro
autonomo con la società non costituisce di per sé situazione di conflitto di interesse. I
compensi attribuiti all’Organismo di vigilanza non integrano le ipotesi di conflitto di
interesse.
e. Cessazione dell’incarico di componente dell’OdV
Il Consiglio di Amministrazione provvede alla revoca del componente dell’OdV qualora sia
imputato in procedimenti penali o abbia subito una sentenza di condanna (o di
patteggiamento) e nel caso di sopravvenuta ed assoluta incapacità, incompatibilità o
negligenza nello svolgimento dell’incarico. La delibera di revoca è portata a conoscenza e
sottoposta al previo assenso del Collegio Sindacale.
In caso di rinuncia di un membro dell’OdV, quest’ultimo ne darà tempestiva comunicazione
al Consiglio di Amministrazione
Sia in caso di revoca che di rinuncia, il Consiglio di amministrazione provvede senza indugio
alla sostituzione del componente che resterà in carica per il restante periodo di vigenza
dell’OdV.
E’ fatto obbligo a ciascun membro dell’OdV di comunicare tempestivamente al Consiglio di
Amministrazione il verificarsi di una delle ipotesi dalle quali derivi la necessità di
sostituzione.
f. Risorse
E’ assegnata annualmente all’OdV una dotazione economica adeguata allo svolgimento dei
compiti assegnatigli. Negli anni successivi al primo la dotazione economica è proposta
dall’OdV.
Le spese di carattere straordinario potranno essere autorizzate dal Consiglio di
Amministrazione dietro richiesta motivata dell’OdV. In caso di diniego la questione è
sottoposta al Collegio Sindacale affinché prenda le decisioni opportune.
L’OdV può avvalersi di un servizio di segreteria.
g. Competenze
All’Organismo di Vigilanza sono attribuiti in generale i seguenti compiti:
1. verificare l’adeguatezza del Modello adottato, proponendo al Consiglio di
Amministrazione gli eventuali aggiornamenti qualora le analisi operate
rendano necessario effettuare correzioni ed adeguamenti;
2. definire:
a. le modalità e le tempistiche con cui l’OdV può assumere le
informazioni necessarie a svolgere la propria attività di vigilanza;
b. le modalità con cui amministratori, dipendenti e collaboratori
riferiscono all’OdV di comportamenti illeciti di cui siano a conoscenza
o segnalano eventuali criticità;
3. esercitare il controllo sul rispetto delle misure adottate a contenimento del
rischio di reati individuando le modalità, anche a campione, con cui
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procedere. L’OdV sarà tenuto ad adottare modalità di controllo stringente
per le fattispecie che dalla mappatura dei rischi risultino a probabilità elevata
di rischio;
4. segnalare agli amministratori eventuali comportamenti contrari alle
procedure previste dal Modello e dal Codice Etico per l’applicazione delle
relative sanzioni disciplinari o per la risoluzione del contratto nel caso di
collaboratori esterni;
5. segnalare al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale eventuali
comportamenti degli amministratori o dei sindaci contrari alle procedure
previste dal Modello e dal Codice Etico, perchè prendano i relativi
provvedimenti compresa la comunicazione all’assemblea;
h. Attività di reporting dell’OdV
L’Organismo provvederà ad informare dell’attività svolta il Consiglio di
Amministrazione della società nonché il Collegio Sindacale, con cadenza periodica.
In particolare, l’Organismo deve predisporre:
o con cadenza semestrale, una relazione di sintesi avente ad oggetto le
attività complessivamente svolte, le criticità e le carenze riscontrate nei
processi aziendali, i necessari e/o opportuni interventi
correttivi/migliorativi del modello organizzativo e del loro stato di
realizzazione, nonché le proposte di aggiornamento del modello stesso.
o il piano di attività, da presentare al Consiglio di Amministrazione in
occasione dell’invio della relazione relativa al secondo semestre di ogni
anno;
o il budget dell’OdV per il corrente esercizio;
o le eventuali proposte di modifica al modello organizzativo;
o le iniziative di formazione e diffusione del modello;
L’OdV provvede ad una informativa continuativa nei confronti del Consiglio di
Amministrazione nel caso in cui vengano riscontrate situazioni di criticità nella
struttura e nell’organizzazione aziendale.
I verbali dell’OdV sono a disposizione del Direttore Generale, dell’Amministratore
Delegato e del Consiglio di Amministrazione.
i. Rapporti con gli organismi di controllo e il management aziendale
L’Organismo intrattiene rapporti regolari con gli organismi di controllo e il
management aziendale.
l. Reporting verso l’OdV
I dipendenti, i dirigenti e gli amministratori hanno l’obbligo di riferire all’OdV ogni notizia
rilevante relativa a violazioni del Modello, anche mediante l’utilizzo dell’indirizzo e.mail
organismovigilanza@acda.it.
L’omessa comunicazione di informazioni rilevanti potrà essere sanzionata secondo quanto
previsto dal presente Modello.
L’OdV riceve regolarmente:
• i verbali del CdA;
• le nuove procedure o modifiche a procedure in essere;
• i nuovi poteri o deleghe;
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• le risultanze di audit e verifiche interne ed esterne.
L’OdV è inoltre informato di eventuali rilievi mossi dall’AEEGSI, dall’Agenzia delle Entrate,
dalle autorità deputate alla vigilanza sul rispetto delle misure a tutela della salute e
sicurezza sul lavoro e dai soci.
6.4 Sistema sanzionatorio
Le violazioni del Modello, intendendo con esse i comportamenti contrari
- al Codice Etico
- alle procedure prescritte nel Modello
- alle procedure individuate dall’OdV e alle sue decisioni
- alle misure di sicurezza sul lavoro adottate
si intendono pregiudizievoli dell’interesse dell’azienda. Si considera tale anche la violazione
degli obblighi di informazione all’OdV e il comportamento degli amministratori che per
negligenza o imperizia non abbiano saputo individuare e quindi eliminare eventuali
violazioni di legge, del codice Etico o delle procedure prescritte dal Modello.
La sanzione sarà commisurata alla gravità dell’infrazione e all’eventuale reiterazione della
stessa.
Un’errata interpretazione dei principi e delle regole stabiliti dal Modello potrà costituire
esimente soltanto nei casi di comportamento in buona fede in cui i vincoli posti dal
Modello dovessero eccedere i limiti di approfondimento richiesti ad una persona di buona
diligenza.
Tali comportamenti determinano le conseguenze di seguito descritte.
Per gli amministratori e i sindaci
In caso di violazione del Modello, l’OdV ne darà immediata comunicazione al Consiglio di
Amministrazione ed al Collegio Sindacale i quali adotteranno i provvedimenti del caso
nell’ambito delle rispettive attribuzioni, ivi compresa l’eventuale convocazione
dell’Assemblea con la proposta di eventuale revoca della carica.
Le relative comunicazioni saranno indirizzate direttamente a tutti i componenti del
Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale con esclusione dei soggetti coinvolti.
Per il Direttore Generale e i Dirigenti
In caso di violazione del Modello, l’OdV ne darà immediata comunicazione al Consiglio di
Amministrazione. L’adozione delle sanzioni, che terrà conto del carattere spiccatamente
fiduciario del rapporto di lavoro dirigenziale, avverrà nel rispetto delle procedure stabilite
dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori.
Per i dipendenti
Verranno applicate le sanzioni disciplinari previste dal CCNL Gas Acqua nel rispetto delle
procedure stabilite dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori. La sanzione viene applicata dal
Direttore Generale o dal Presidio Risorse e Servizi.
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In applicazione del principio di proporzionalità tra le mancanze e i provvedimenti
disciplinari si stabilisce che i comportamenti sono sanzionati a seconda del rilievo che
assumono le singole fattispecie considerate in base alle sanzioni in concreto previste per la
commissione dei fatti stessi e nel caso di recidiva negli ultimi due anni. Si distingue in
ordine crescente, tra:
- rimprovero verbale
il rimprovero verbale è previsto per il lavoratore che violi in modo lieve le
procedure previste nel presente modello o non adempia agli obblighi ivi stabiliti per
quanto di propria spettanza. La medesima sanzione è irrogata anche a coloro i quali
nell’espletamento di attività a rischio tengano un comportamento lievemente non
conforme al Codice Etico;
- rimprovero scritto
il rimprovero scritto è previsto per il lavoratore che dovesse risultare recidivo
rispetto agli illeciti di cui al punto precedente;
- multa non superiore a quattro ore di retribuzione individuale
la multa è prevista per il lavoratore che dovesse risultare ulteriormente recidivo
rispetto agli illeciti di cui al punto precedente o dovesse porre in essere condotte,
atti o omissioni di non lieve difformità rispetto alle prescrizioni del Modello o
rispetto al Codice Etico;
- sospensione dal lavoro e dalla retribuzione fino ad un periodo di cinque giorni
la sospensione è prevista per il lavoratore che dovesse risultare recidivo rispetto agli
illeciti di cui al punto precedente;
- sospensione dal lavoro e dalla retribuzione fino ad un periodo da 6 a 10 giorni
la sospensione è prevista per il lavoratore che dovesse porre in essere condotte, atti
o omissioni in violazione del Modello e del Codice Etico che possano qualificarsi
anche quali fattispecie di reato pur non essendo presupposto della responsabilità
amministrativa degli enti;
- licenziamento con preavviso
il licenziamento con preavviso è previsto nel caso di cui al punto precedente che
arrechi grave danno all’azienda;
- licenziamento senza preavviso
il licenziamento senza preavviso è previsto per il lavoratore che dovesse porre in
essere comportamenti non conformi al presente Modello, diretti in modo univoco
alla commissione di taluni dei reati presupposto e idonei ad esporre il patrimonio
della società a rilevante pregiudizio, anche mediante l’applicazione delle sanzioni
previste.
Per l’Organismo di Vigilanza
In caso di violazione del presente Modello da parte di uno o più membri dell’OdV, gli altri
membri ovvero uno qualsiasi tra i Sindaci o tra gli Amministratori informerà
immediatamente il Collegio Sindacale ed il Consiglio di Amministrazione i quali
prenderanno gli opportuni provvedimenti tra cui, ad esempio, la revoca dell’incarico ai
membri dell’OdV che hanno violato il Modello e la conseguente nomina di nuovi membri in
sostituzione degli stessi, ovvero la revoca dell’incarico all’intero organo e la conseguente
nomina di un nuovo OdV.
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Parte Generale
Per i partner, consulenti e fornitori
La violazione delle norme dell’ordinamento, del Codice Etico e, se applicabili, delle
procedure prescritte dal Modello organizzativo e delle misure di sicurezza del lavoro
costituisce causa di risoluzione del contratto.
Resta salvo ogni diritto della società in ordine ad eventuali azioni risarcitorie per i danni ad
essa cagionati dal dipendente, dal dirigente o dal collaboratore a seguito della violazione
sia delle procedure che delle norme comportamentali prescritte dal Modello.
Piano di formazione 7
Il piano di formazione è adottato nella consapevolezza che i modelli organizzativi si
dimostrano efficaci solo qualora siano conosciuti all’interno dell’azienda e fatti propri da
ciascuno.
A tale scopo viene erogato un corso di formazione destinato a tutti i dipendenti
Il corso illustra il d.lgs. 231/01 e le problematiche organizzative all’interno dell’azienda, il
Modello adottato con particolare attenzione alle procedure e al Codice Etico. Accanto ad
un contenuto minimo comune consistente nell’illustrazione dei principi del d.lgs. 231/01,
degli elementi costitutivi il Modello, delle singole fattispecie di reato e dei comportamenti
considerati sensibili in relazione al compimento dei reati presupposto.
Il corso è composto dai seguenti moduli:
Introduzione
La responsabilità amministrativa degli enti
Il modello organizzativo
Applicazione e vigilanza
Il codice etico
L’Organismo di Vigilanza
Le sanzioni
Misure a contenimento del rischio di reato
Il corso è stato erogato a tutti i dipendenti nel corso del 2016 e lo sarà via via a favore dei
nuovi assunti.
L’aggiornamento del modello potrà essere oggetto, a discrezione dell’OdV, di un intervento
di formazione o di un’iniziativa di informazione secondo le modalità di cui al punto
seguente.
Gli interventi di formazione sono realizzati dal Presidio Risorse e Servizi in collaborazione
con l’OdV e con i responsabili delle altre funzioni di volta in volta coinvolte nell’applicazione
del Modello. La partecipazione ai programmi di formazione è obbligatoria e il controllo è
demandato all’OdV.
Considerando che l’attività di formazione va differenziata nei contenuti e nelle modalità di
attuazione in funzione della qualifica dei destinatari, del livello di rischio dell’area in cui
questi operano, dello svolgimento da parte degli stessi di funzioni di rappresentanza della
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Parte Generale
società e dell’attribuzione di eventuali poteri, attività di formazione e di sensibilizzazione è
svolta dall’OdV nell’ambito degli incontri per l’attività di verifica.
Piano di informazione 8
Tutti i dipendenti ricevono comunicazione del Direttore Generale dell’adozione del Modello
e delle sue revisioni.
Il Codice etico e la parte generale del modello è presente sul sito aziendale (area Società
Trasparente). L’analisi del rischio e le misure a contenimento sono disponibili ai dipendenti
sulla intranet aziendale.
I dipendenti che non hanno accesso a strumenti informatici ricevono il Codice etico su
supporto cartaceo.
I neoassunti ricevono il Codice etico, a cui aderiscono mediante sottoscrizione.