M O N I C A D E N G O - bibliotecarezzo.it · L’evoluzione storica dell’alfabeto è avvenuta...

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M O N I C A D E N G O

c i a o @ m o n i c a d e n g o . c o m w w w. m o n i c a d e n g o . c o m

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Corso di Scrittura a Mano al Convitto Nazionale di Arezzo

La scrittura a mano è diventata negli anni una necessità legata quasi esclusi-vamente ad un uso privato e i mezzi elettronici allontanano sempre più l’adul-to dall’uso di penna e carta. Sono i bambini a vivere l’importante esperienza dell’apprendimento della scrittura a mano ed è auspicabile che ciò continui a succedere anche in futuro, dato che essa rappresenta un momento insostitui-bile di sviluppo della manualità e del coordinamento psico-motorio, oltre che della creatività e dell’astrazione visiva. La scrittura è un’immagine grafica che incuriosisce e affascina il bambino ed è fondamentale che la sua pratica sia svi-luppata correttamente, offrendo dei modelli chiari e facili da eseguire.

Da Novembre 2007 a Febbraio 2008 ho tenuto un corso di Scrittura a mano, presso il Convitto Nazionale di Arezzo, rivolto agli insegnanti. Erano presen-ti 20 insegnanti di scuola elementare, alcuni educatori e alcuni insegnanti di scuole medie. Il corso è stato principalmente rivolto agli insegnanti delle ele-mentari in quanto analizzava il modello di insegnamento della scrittura, pregi e difetti dell’attuale, e proponeva un nuovo modello. Dal corso e dal dibattito con gli insegnanti è risultata la proposta di un modello con le caratteristiche essenziali del nuovo, ma senza togliere gli elementi “buoni” del vecchio.

Si sono anche discusse le difficoltà di introdurre un nuovo modello e si sono fatte ipotesi e proposte.

Abbiamo iniziato il corso analizzando alcune delle font classiche, dov’è presen-te la forma corsiva come Garamond, Times, Bodoni e altri, e abbiamo osser-vato che le forme corsive stampate sono molto diverse dall’attuale modello di scrittura manuale corsiva, sia maiuscolo che minuscolo, utilizzato nelle scuole italiane. La scrittura insegnata oggi ai bambini ha quindi forme che non trova-no riscontro nei testi scritti.

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GARAMOND MAIUSCOLO:

QUANDO PRENDO IL TAXI, BEVO YOGURT, ASCOLTO JAZZ E MANGIO FICHI E KIWI.

Garamond minuscolo:

Quando prendo il taxi, bevo yogurt, ascolto jazz e mangio fichi e kiwi.

Garamond corsivo:

Quando prendo il taxi, bevo yogurt, ascolto jazz e mangio fichi e kiwi.

TIMES NEW ROMAN MAIUSCOLO:

QUANDO PRENDO IL TAXI, BEVO YOGURT, ASCOLTO JAZZ E MANGIO FICHI E KIWI.

Times New Roman minuscolo:

Quando prendo il taxi, bevo yogurt, ascolto jazz e mangio fichi e kiwi.

Times New Roman corsivo:

Quando prendo il taxi, bevo yogurt, ascolto jazz e mangio fichi e kiwi.

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Ho chiesto al gruppo di insegnanti di darmi gli esempi dell’attuale modello di scrittura corsiva che utilizzano per l’insegnamento:

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Perché questo allontanamento tra forme scritte e forme stampate?

I primi stampatori veneziani del XVI secolo presero a modello per i caratteri corsivi le forme della cancelleresca e in quello stesso periodo vennero anche stampati in Italia i primi manuali per l’insegnamento della scrittura a mano, sempre basati sulle forme della cancelleresca. Nel tempo gli stampatori modi-ficarono l’aspetto visivo dei caratteri tipografici, oggi font digitali, ma le forme base sono rimaste le stesse. Il corsivo manuale invece, ha subito nel tempo le naturali evoluzioni delle generazioni di persone che lo hanno scritto. Le forme base sono state influenzate da molteplici fattori, sia legati agli strumenti utiliz-zati, sia all’influenza di scritture provenienti da altre parti d’Europa. In modo

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particolare, la scrittura manuale ha risentito dello scarso utilizzo dovuto agli strumenti meccanici ed elettronici che ne hanno via via ridotto l’importanza come mezzo di comunicazione del pensiero scritto. Il risultato è un modello confuso e complesso, di difficile acquisizione per il bambino e che spesso si svi-luppa in una scrittura poco leggibile e sicuramente poco piacevole da scrivere e da leggere. Spesso, raggiunte le scuole medie inferiori, i ragazzi preferiscono, per comprensibili motivi di chiarezza, scrivere solo in maiuscolo. Il risultato però è una scrittura lenta e comunque non soddisfacente in termini di leg-gibilità. Si è anche notato che questo passaggio alla scrittura tutta maiuscola avviene in particolare per la lingua inglese, dove servono forme che i ragazzi non sanno scrivere in minuscolo!

L’evoluzione storica dell’alfabeto è avvenuta soprattutto per esigenze di veloci-tà. Il corsivo, la scrittura più veloce da scrivere manualmente, è veloce appunto perché viene eseguita staccando poche volte la penna ed è, dal punto di vista della forma, la più evoluta e la più efficiente. Solo se vista da questo punto di vista, essa rappresenta una forma importante da insegnare, altrimenti, come hanno capito bene tanti ragazzi, è preferibile usare solo il maiuscolo! L’attuale modello, come da pagina � e �, propone di comporre ciascuna lettera con più tratti, cioè sollevando 2 o � volte la penna per l’esecuzione di una sola lettera. Questo modello di partenza fa si che solo una parte dei bambini realizzi il passaggio ad un tratto continuo e ad una scrittura eseguita conminimo sol-levamento della penna. Molti continueranno a scrivere con tratti separati e manterranno una scrittura lenta, confusa e di difficile lettura.

Possiamo vedere chiaramente questo problema anche analizzando le maiusco-le corsive:Le loro strutture si sono nel tempo mescolata agli elementi decorativi e oggi anche chi insegna non riesce più a distinguere le une dalle altre.Osservando ad esempio la lettera H gli insegnanti hanno riconosciuto la diffi-coltà dei bambini a memorizzarne la forma (curve e sovrapposizioni eseguite con un’unica contorta linea) e hanno mostrato stupore quando ho fatto notar loro dove si “nasconde” la struttura di questa lettera.

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ANALISI STRUTTURALE DEL MODELLO CORSIVO MAIUSCOLO,attualmente insegnato nelle scuole italiane:

Elemento decorativo

Struttura fondamentale

Maiuscole ottenute ingrandendo la forma minuscola:

Lettere di cui non esiste una forma specifica per il corsivo:

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Il nuovo modello che propongo (vedi pagina seguente), presenta le seguenti caratteristiche:

- la struttura base è simile ai corsivi delle font, ma a differenza di questi ultimi non ha l’inclinazione a destra. L’inclinazione è una caratterisstica tipica di tutte le font corsive, e rappresenta uno degli elementi caratteristici della velocità. Tuttavia essa risulta difficile e troppo costrittiva per iil bambino, quindi nel nuovo modello di insegnamento è stata tolta;

- le lettere minuscole sono quasi tutte eseguite con un unico tratto, senza bi-sogno di sollevare la penna. Ciò aiuta come già detto, la velocità di scrittura e la leggibilità;

- Mancando l’inclinazione a destra, principale caratteristica delle font corsive, le differenze strutturali tra stampato minuscolo e corsivo si riducono ad un paio di lettere, a e r:

Di conseguenza il passaggio dallo stampato minuscolo al corsivo è chiaro e facile da visualizzare;

- le lettere hanno la grazia in uscita, ma non in entrata. Anche questo favorisce il naturale passaggio da stampato minuscolo a corsivo. Nel modello attuale la grazia in entrata si duplica a quella in uscita della lettera precedente e ciò crea inizialmente confusione nel bambino;

- Le lettere con occhiello (a, b, d, g, o, p, q) hanno un ovale anziché un ton-do perfetto e questo favorisce una maggiore personalizzazione, senza togliere nulla alla leggibilità;

- le lettere m ed n hanno l’asta iniziale dritta;

- la lettera p viene chiusa alla base e la t è più corta, come nelle font;

- le aste ascendenti hanno un occhiello solo nel corsivo, ma è ora evidente che l’occhiello nasce dal legamento con la lettera precedente, per cui viene naturale nell’esecuzione della l in mezzo alla parola, ma può non essere fatto per una l all’inizio di parola.

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Nuovo modello:

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Nuovo modello stampato minuscolo:

Nuovo modello corsivo:

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Di seguito allego i principali legamenti del nuovo modello e alcune parole.

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1�

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Sto scrivendo oggi, � marzo 2008. A metà aprile ci sarà un ultimo incontro con gli insegnanti del Convitto di Arezzo dove vedremo cosa sia necessario fare per applicare concretamente questo nuovo modello. Certamente gli insegnanti dovranno apprendere il nuovo modello e ci dovranno essere libri, posters, di-spense per i bambini.

Se avete commenti, sugggerimenti o desiderate maggiori informazioni, potete scrivere a:

Monica Dengo ciao@monicadengo.com