M. Bernardini: L'Endot-olio proprietà salutistiche e nutraceutiche

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Il concetto di dieta mediterranea è stato

introdotto dall’epidemiologo e

fisiologo statunitense ANCEL KEYS, che ne ha documentato il ruolo protettivo nei riguardi

della cardiopatia coronarica e di altre

condizioni morbose nel suo studio epidemiologico “SEVEN COUNTRY STUDY”

Lo studio è stato avviato alla fine degli anni cinquanta in 16 località di sette diverse nazioni (In Italia, MONTEGIORGIO, nelle

Marche, nello studio pilota del 1958)

L’asse portante dello studio è il modello nutrizionale ispirato alle abitudini alimentari diffuse nel bacino del

mediterraneo negli anni Cinquanta del XX secolo. Gli alimenti citati sono cereali,

frutta, verdura, olio di oliva, pesce, carne e latticini.

La sua valenza sta in una serie di abilità, conoscenze, competenze, riti, simboli e

tradizioni, relativi alla coltivazione, al raccolto, alla

pesca, all’allevamento di animali e alla

conservazione, preparazione, cottura,

condivisione e consumo del cibo.

La dieta mediterranea è un bene culturale immateriale dell’umanità

proprio di ITALIA, MAROCCO, SPAGNA e GRECIA e riconosciuto come tale

dall’Unesco nel 2010.

Dal 2013 il riconoscimento è stato esteso a CIPRO, CROAZIA e

PORTOGALLO.

1.5 kg

600 mq

“L’ENDOT-ELIO … …..NON UN SEMPLICE RIVESTIMENTO, MA UN VERO

E PROPRIO ORGANO”

LORD FLOREY, 1966 Premio Nobel Medicina 1945

FUNZIONE dell’ ENDOTELIO “SANO” E PRINCIPALI MEDIATORI ENDOTELIALI

TONO VASOMOTORE

Vasodilatazione Ossido Nitrico Prostaciclina EDHF

Vasocostrizione Endotelina-1 Trombossano A2 ACE

REGOLAZIONE DELLA CRESCITA

DELL’INTIMA

Regolazione della crescita Ossido Nitrico Glicosaminoglicani TGF-beta Inibitori delle Piastrine e adesione leucocitaria

Endotelina- 1

Endotelio

FLUSSO

(Q)

Cellule

Endoteliali

Cellule Muscolari

Vascolari

shear stress Acetilcolina, Serotonina,

Trombina, Bradichinina

Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare

Coagulazione Glycosaminoglycans Thrombomodulin Fibrinolisi t-PA u-PA Inibizione attività piastrinica Nitric Oxide Prostacyclin Ecto-ADPase

Trombosi PAI-1 Attivazione pistrinica Thromboxane A2

ENDOTELIO “SANO” : EMOSTASI/ATTIVITA’ ANTITROMBOTICA

Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare

ENDOTELIO “DANNEGGIATO” (ATTIVATO)

Cellula Endoteliale

Monociti

ENDOTELIO ATTIVATO : ADESIONE DEI MONOCITI

INFARTO

DANNO ENDOTELIALE e... FORMAZIONE PLACCA

ATEROSCLEROTICA

ISCHEMIA PERIFERICA

Emboli

Trombo (coagulo)

Placca

PLACCA CAROTIDEA E ISCHEMIA CEREBRALE

ENDOTELIO SANO

Vasodilatazione

Fibrinolisi

Antiaggregazione

Vasocostrizione

Coagulazione-Adesione

Infiammazione

ENDOTELIO DANNEGGIATO

Piastrine Leucociti

Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare

CHI RIPARA L’ENDOTELIO DANNEGGIATO?

•Cellule staminali circolanti nel sangue periferico, derivanti dal midollo osseo, isolate per la prima volta nel 1997 (Science, 1997; 275: 964-7)

• Possiedono la capacità di riparare siti endoteliali danneggiati

•Contribuiscono alla rivascolarizzazione di aree ischemiche (neoangiogenesi)

•Sono modificate dai fattori di rischio per le malattie cardiovascolari

CELLULE PROGENITRICI DELL’ENDOTELIO (EPC)

EPC circolanti

Cellule endoteliali vascolari

EPC primarie

Emangioblasto cKit+

DANNO VASCOLARE

Cellula Endoteliale matura

EPC tardive

SDF-1

Recettori

CXCR4

MIDOLLO

OSSEO EPC

EPC RIPARANO IL DANNO ENDOTELIALE

EPC

RIGENERAZIONE

VASCOLARE

NEOANGIOGENESI

COME SI STUDIA l’ ENDOTELIO? IN VITRO colture di cellule endoteliali

• Tests :

- saggi di vitalità e proliferazione cellulare

- saggi di migrazione

- saggi di angiogenesi

- saggi di permeabilità

- attività secretoria

- valutazione dello stress ossidativo

Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare

Arteria ombelicale

Vena ombelicale

MONOSTRATO DI HUVEC CONFLUENTI

Estrazione di HUVEC dalla vena ombelicale

Surnatant

Cell pellet

Centrifugazione e recupero del pellet Incubazione e coltura in fiasche

COME SI STUDIA l’ ENDOTELIO? IN VITRO colture di cellule endoteliali HUVEC human umbelical vein endothelial cell

Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare

COSA PUO’ DANNEGGIARE L’ ENDOTELIO : I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE

•Non è un agente causale , ma un INDICATORE DI PROBABILITA’ della comparsa di un danno d’organo

•La presenza di più fattori di rischio, aumenta notevolmente il rischio di malattia

•La sua assenza non esclude la comparsa della malattia

FATTORE DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE

I FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE

FUMO

DIABETE

ETA’

IPERTENSIONE

SEDENTARIETA’

SOVRAPPESO/ OBESITA’

IPERCOLESTEROLEMIA (LDL)

FAMILIARITA’

DANNO ENDOTELIALE : IL RUOLO DEI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE

PLACCA

Correlazione inversa tra fattori di rischio e numero di EPC

FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE e EPC

N° pazienti=

45 soggetti maschi

con un’età > 21 anni

(età media=50 anni)

CAUSE DI DECESSO IN TOSCANA

OBIETTIVI DI UN INTERVENTO NUTRACEUTICO

Piramide alimentare Toscana

7447 persone età 55-80 anni ad alto rischio cardiovascolare:

diabete o almeno tre Fattori di Rischio CV Senza malattia conclamata

Seguiti per 5 anni.

LO STUDIO PREDIMED Effetti sul rischio di malattie cardiovascolari

LO STUDIO PREDIMED

STUDIO PREDIMED : RISULTATI

RIDUZIONE DEL RISCHIO DI EVENTI CARDIOVASCOLARI FATALI DEL 30%

L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E LE NOCI RISULTANO I PIÙ PROBABILI RESPONSABILI DEI BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA.

PLoS One. 2014 Jun 12;9(6):e100084.

Dietary α‐Linolenic Acid, Marine ω‐3 Fatty Acids, and Mortality in a

Population With High Fish Consumption: Findings From the

PREvención con DIeta MEDiterránea (PREDIMED) Study

Aleix Sala‐Vila et al. J Am Heart Assoc 2016;5:e002543

CONTENUTO IN ACIDI GRASSI DEGLI OLI

Tipo dei grassi è più importante della quantità!!

OLIO DI OLIVA

1- OLIO DI OLIVA = ACIDO OLEICO 2- ACIDO OLEICO = < LDL/HDL

3- OLIO DI OLIVA = GRASSO BUONO

L’ OLIO DI OLIVA è molto di più che acido oleico!! FRAZIONE INSAPONIFICABILE (1-2%)

Idrocarburi (squalene,......) Steroli

Alcoli terpenici Pigmenti Tocoferoli

Carotenoidi

POLIFENOLI Tirosolo

Idrossitirosolo Oleuropeina Ligstroside

Acido caffeico ................

IMPORTANZA DEI COMPONENTI “MINORI” CONTENUTI NELLA FRAZIONE INSAPONIFICABILE E SOLUBILE DELL’ OLIO EXTRAVERGINE D’ OLIVA

POLIFENOLI DI OLIO DI OLIVA

ANTIINFIAMMATORI ANTIOSSIDANTI ANTIMICROBICI

Regolazione

del profilo

lipidico

Miglior controllo

della glicemia

Riduzione della

pressione arteriosa Effetto anti-

infiammatorio

Riduzione dello

stress ossidativo

Funzione endoteliale

POLIFENOLI DELL’OLIO:

EFFETTI PROTETTIVI SULL’ENDOTELIO

Studio in vitro su cellule endoteliali

Miglior controllo

della glicemia

Studio clinico controllato randomizzato, crossover, in parallelo

Studio EUROLIVE : Ann Inter Med 2006 sep 5 ; 145 (5) :333-41

ATVB 2014

Regolazione

del profilo

lipidico

Capacità dell’HDL di estrarre l’eccesso di colesterolo dalle cellule e trasportarlo al fegato per essere metabolizzato ed escreto.

CAPACITÀ DI EFFLUSSO DEL COLESTEROLO DA PARTE DELL’HDL

Le principali cellule coinvolte in questo processo sono i macrofagi che di si trovano sotto l’endotelio dei vasi sanguigni.

METODO Differenziazione di monociti THP-1 in macrofagi Incubazione dei macrofagi con colesterolo radiattivo Incubazione dei macrofagi con la frazione di HDL estratta dai partecipanti Recupero del surnatante e del lisato cellulare La radioattività nel surnatante e nel lisato cellulare viene misurata con un contatore a

scintillazione beta. La capacità di efflusso del colesterolo è calcolata mediante la seguente formula: (conta per

minuto nel surnatante/conta per minuto nel surnatante + lisato cellulare) *100

Dopo il trattamento con olio di oliva ad alto contenuto di polifenoli (HPCOO), la capacità di efflusso è significativamente più alta rispetto al trattamento con olio di oliva a basso contenuto di polifenoli (LPCOO).

CAPACITÀ DI EFFLUSSO DEL COLESTEROLO IN VITRO

CONTENUTO DI METABOLITI BIOLOGICI DEI POLIFENOLI DELL’OLIO DI OLIVA IN HDL. Determinazione effettuata tramite HPLC-MS. I metaboliti dei polifenoli dell’olio di oliva si legano all’HDL in modo dose-dipendente.

DISTRIBUZIONE DELLE DIMENSIONI DELL’HDL.

Dopo intervento con olio di oliva ad alto contenuto di polifenoli, i livelli di HDL grandi sono significativamente più alti; dopo intervento con olio di oliva a basso contenuto di polifenoli, i livelli di HDL piccoli sono significativamente più bassi.

Studio EUROLIVE :Ann Inter Med 2006 sep 5 ; 145 (5) :333-41

Riduzione della pressione arteriosa e dei geni coinvolti

modulazione del sistema renina-angiotensina-

aldosterone

RISULTATI

Effetto anti-infiammatorio e Funzione endoteliale

OLIO ED EPC ?

Cioccolato fondente

Grape skin

Grape seed EPC

Studi condotti finora hanno indicato che esso agirebbe proprio come i comuni antinfiammatori non steroidei inibendo la ciclo ossigenasi, un enzima che svolge un ruolo cardine nei meccanismi infiammatori.

Altri ricercatori hanno verificato che esso inibisce la proteina ADDLs la quale danneggia le cellule di cervello, cuore, polmoni ed altri importanti organi causando, insieme ad altri fattori, l’insorgenza del morbo di Alzheimer.

PAUL BRESLIN, nutrizionista dell’università di Stato Rutgers del News Jersey; DAVID FOSTER e ONICA LEGENDRE, biologi del cancro presso l’Hunter college Di New York hanno pubblicato i risultati di un loro studio sulla rivista “Molecular &Cellular Oncology”, che dimostrerebbe come l’Oleocantale è in grado di uccidere delle varietà di cellule tumorali senza danneggiare quelle sane.

In verità gli scienziati sapevano che tale ingrediente fosse in grado di aggredire alcune cellule tumorali, ma nessuno aveva dimostrato veramente come questo potesse accadere.

• BRESLIN aveva pensato che l’Oleocantale potesse prendere di mira una proteina chiave nelle cellule tumorali in grado di innescare la morte cellulare programmata, processo conosciuto come APOPTOSI. • Dopo aver applicato oleocantale sulle cellule tumorali, FOSTER E LEGENDRE scoprirono che queste morivano molto rapidamente, in un tempo compreso tra i 30 e i 60 minuti.

Dato che la morte cellulare programmata dura tra le 16 e 24 ore, gli scienziati hanno capito che dovesse intervenire qualcos’altro a determinare il collasso delle cellule tumorali e a farle morire

La risposta è stata fornita dalla biochimica LEGENDRE: le cellule erano state uccise dai loro stessi enzimi.

L’Oleocantale aveva perforato le micro vescicole all’interno delle cellule tumorali che conservano i rifiuti della cellula stessa, la cellula”cassonetto” come l’ha chiamata BRESLIN, o “centro di riciclaggio”, come viene indicata da Foster.

Tali micro vescicole (lisosomi) che contengono una serie di enzimi in grado di degradare tutti i tipi di polimeri biologici, sono più grandi nelle cellule tumorali rispetto a quelle sane, contenendo un sacco di rifiuti e quando si rompono “si scatena l’inferno” ha osservato BRESLIN.

Conclusioni…….

Gli autori dello studio hanno affermato che il prossimo passo logico è quello di andare al di là delle condizioni di laboratorio e di dimostrare che l’oleocantale è in grado

di uccidere le cellule tumorali negli animali vivi. C’è bisogno di capire perché alcune cellule cancerose sono

più sensibili all’oleocantale rispetto a quelle sane.

Il prof. KLEIN docente di neurobiologia presso la NORTH Western University nel 1998 ha scoperto le proteine ADDLs, piccole

proteine altamente tossiche che si legano con le Sinapsi delle cellule nervose alterandone le funzioni.

Nel 1990 furono identificate le prime mutazioni del gene (APP: proteina precursore dell’amiloide) nella sequenza A Beta 1-42

(depositi intracellulari di prot TAU depositi extracellulari di Beta amiloide)

AddLs sono minuscole ed inosservabili in neuropatologia a differenza delle Fibrille di amiloide più grosse “Veri scarichi di rifiuto tossico immobile”; le ADDLs sono solubili e diffuse tra le cellule cerebrali fino alle sinapsi più vulnerabili (dove sono contenuti i

geni della memoria)

Altro aspetto suggestivo è che tali proteine sembrano attaccare i recettori

dell’insulina bloccando la funzione di

quest’ultima; livelli di insulina cerebrale più

bassi sono stati evidenziati in persone

con Alzheimer.

Si è ipotizzato un DIABETE DI TIPO 3 (insulino-resistente). Nell’organismo umano

l’insulina trasforma il cibo in energia, nel cervello sembra che contribuisca a formare i

ricordi a livello delle sinapsi.

Per questo, per far sì che il cervello possa continuare a produrre cellule cerebrali è

necessario che vi sia insulina.

L’ippocampo (sede dell’apprendimento e della memoria) è l’area primariamente colpita; Il

legame delle ADDls con le sinapsi delle cellule nervose è il primo cruciale passo per l’inizio

dell’Alzheimer.

Proteine ADDLs BETA AMILOIDI OLIGOMERI; Oleocantale aumento delle dimensioni delle proteine che diventano

PIU’ SENSIBILI AGLI ATTACCHI DEGLI ANTICORPI; stimolazione di due

proteine enzimatiche che consentirebbero di rimuovere con maggiore efficacia e rapidità il beta

amiloide del cervello

Interazione con la proteina TAU e le proteine Amiloidi, responsabili della

Demenza Senile, aumentando l’efficacia di smaltimento delle Proteine Amiloidi evitandone, o almeno rallentandone,

l’accumulo nel cervello

L’olio extravergine d’oliva nelle patologie intestinali con “Disbiosi” e” Leaky gut”

DISBIOSI: perdita di germi buoni come Lactobacillus Brevis ,Bifido Bacterium

Breve(mantengono la salute intestinale)

La vit F o omega 3, omega 6, omega 9 è composta da una miscela di due acidi grassi essenziali: l’acido linoleico e l’acido-alfa linoleico ai quali si aggiunge l’acido arachidonico.

Acido linolenico (omega 6)

Principi contenuti in tutti gli oli vegetali estratti a freddo e da prodotti non OGM (EVO, olio di lino, di semi, canapa ecc.)

Essa non viene prodotta dal nostro organismo ma è una vitamina liposolubile che viene accumulata e non deve essere assunta di continuo attraverso il cibo.

Il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo uso

viene considerato necessario. La vitamina F è sensibile al calore e alla luce,

quindi gli alimenti che la contengono vanno protetti dal sole e consumati prevalentemente freschi o comunque dopo breve cottura.

Mantiene elastiche le arterie ed è denominata vitamina della pelle; oltre alla pelle è ottima anche per i capelli; essa mantiene la membrana cellulare e nutre la cute dandole morbidezza ed elasticità, stimolando anche la rigenerazione cellulare

Pare che non si rilevino pericoli dovuti ad eccesso di vit F; la carenza è abbastanza rara e può interessare i bambini provocando loro pelle secca e desquamazione

Garry Turner, uomo con la pelle più elastica del mondo