L’intenzionalità introduzione 1 2 Nel linguaggio filosofico ‘intenzionalità’ (e dunque...

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L’intenzionalitàL’intenzionalità

introduzione

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Nel linguaggio filosofico ‘intenzionalità’ (e dunque l’aggettivo derivato, ‘intenzionale’) ha un significato difforme da quello che ha nel linguaggio comune, dove ‘intenzionale’ è un atto compiuto consapevolmente e volontariamente, e ‘intenzione’ è la volontà consapevole di fare qualcosa.

‘intenzionalità’ come termine filosofico

Nella filosofia contemporanea il termine è stato riattualizzato da Franz Brentano (1838-1917) e dal suo allievo Edmund Husserl (1859-1938), fondatore della fenomenologia, che lo riprendono da una tradizione medievale.

ES: “intendere arcum in aliquid”

dal latino: intentio, intendere

“prendere di mira, tendere verso”

origine della parola

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ATTENZIONE!

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intenzionalità (termine filosofico)

“avere l’intenzione di...” (significato comune)

NON CONFONDERE !

“avere l’intenzione di...” è un tipo di stato intenzionale tra molti altri

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ATTENZIONEancora !

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Dennett ritiene che il potere predittivo dell’atteggiamento intenzionale applicato ai sistemi detti intenzionali dipenda dalla attribuzione di credenze e desideri, dunque di stati intenzionali in senso tecnico.

dunque

• i sistemi sono detti “intenzionali” non perché agiscano secondo “intenzioni” (anche se questa è l’apparenza) ma perché il loro comportamento risulta governato da stati intenzionali

NOTA BENE

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“sistema intenzionale” in Dennett non fa riferimento soltanto alla

• caratteristica dell’intenzionalità in senso tecnico secondo la sua definizione condivisa (riferimento ad un oggetto),

MA

• alla relazione tra azione, credenza e desideri, ossia ad una teoria precisa dell’intenzionalità

NOTA BENE

cos’ècos’è l’intenzionalità? l’intenzionalità? l’intenzionalità è una proprietà di stati mentali

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in che cosa consiste?

cos’ècos’è l’intenzionalità? l’intenzionalità?

* Direzione verso un oggetto

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* Avere un contenuto

non è una relazione tra due entità, ma una proprietà dello stato mentale (sua articolazione interna)

ma cosa vuol dire? dare un pugno, afferrare un oggetto sono stati intenzionali?

cos’ècos’è l’intenzionalità? l’intenzionalità?

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* Avere un contenuto

“capacità della mente di rappresentarsi qualcosa”

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io temo i serpenti

perché da bambino sono stato morso

io sono allegro

perché ho vinto la lotteria

il nesso intenzionale

è interno allo stato

il nesso causale è esterno allo stato

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Quali sono gli stati mentali

non intenzionali?

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stati intenzionali stati non intenzionali

fame, sete nervosismocredenza gioia, allegriagiudizio depressionedesiderio "emozione"immaginazione rabbiapercezionelinguaggio solleticotimore riso

vertigini

orgoglio

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CONDIZIONI DI SODDISFAZIONE

direzione di adattamento mente a mondo

- birra

- pasta

- latte

direzione di adattamento mondo a mente

birrapasta

latte- pasta

- latte

- birra

birrapasta latte

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CONDIZIONI DI SODDISFAZIONE

direzione di adattamento mente a mondo

- birra

- pasta

- latte

direzione di adattamento mondo a mente

birrapasta

latte- pasta

- latte

- birra

birrapasta latte

io vedo cosa c’è nel carrello

io voglio mettere nel carrello

che funzione ha il che funzione ha il concetto di concetto di

intenzionalità?intenzionalità?

A. distinguere psichico/non psichico(F. Brentano)

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B. isolare una particolare funzione della coscienza

(E. Husserl , J. Searle)

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struttura degli stati intenzionalistruttura degli stati intenzionali

modo psicologico contenuto

credo

che p

immagino

temo

vedo

sogno

desidero

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intenzionalità originale e derivataintenzionalità originale e derivata

John Searle:

i nostri stati mentali (stati del cervello) posseggono una intenzionalità intrinseca; l’intenzionalità di alcuni artefatti (linguaggio, mappe, programmi di computer, ecc.) è derivata da quella dei nostri stati mentali

Daniel Dennett:

anche le “immagini mentali” sono artefatti creati dal cervello, il cui “significato” è dato dalla sua posizione nell’economia delle attività interne del cervello e dal ruolo che queste hanno nel dirigere le attività del nostro organismo nella realtà che lo circonda

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intenzionalità originale e derivataintenzionalità originale e derivata

John Searle:

i nostri stati mentali (stati del cervello) posseggono una intenzionalità intrinseca; l’intenzionalità di alcuni artefatti (linguaggio, mappe, programmi di computer, ecc.) è derivata da quella dei nostri stati mentali

Daniel Dennett:

qualunque tipo di intenzionalità è dato dal ruolo ricoperto da un elemento nel sistema più ampio di cui esso è parte (deriva dal sistema, o dal processo che lo ha progettato)

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intenzionalità originale e derivataintenzionalità originale e derivata

progettistaMadre Natura

(= processo di selezione naturale)

caratteristiche distintive caratteristiche distintive degli stati intenzionalidegli stati intenzionali

1. dipendenza dell’oggetto da modalità di apprensione (opacità)

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2. indipendenza dell’oggetto dalla esistenza

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OPACITÀ INTENZIONALE

io desidero

io desidero

Giocasta

mia madre

V

F

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OPACITÀ INTENZIONALE

io odio

io odio

Nick

mio fratello

V

F

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TRASPARENZA REFERENZIALE

Giocasta

mia madre

V

V

è bionda

è bionda

“sostituibilità salva veritate”

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atto(direzione)

oggettointenzionale

27

atto(direzione)

oggetto realeintenzionale

oggetto

mente

realtà

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A. irriducibilità delle Locuzioni Intenzionali

conseguenze?

B. Infondatezza delle LI e vacuità di una scienza dell’intenzione

C. indispensabilità delle LI e necessità di una scienza autonoma dell’intenzionalità

(Quine, Dennett...) (Chisholm, Searle...)

Rifiuto del mentale:i fenomeni mentali “non esistono”

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B. Infondatezza delle LI e vacuità di una scienza dell’intenzione

C. indispensabilità delle LI e necessità di una scienza autonoma dell’intenzionalità

un compromesso unificante?D1. Non esistono fenomeni mentali

D2. Ma le LI sono “praticamenteindispensabili”

sono interpretazioni, non descrizioni

principio normativo

principio proiettivo

D. DENNETT“atteggiamento intenzionale”

(attribuire gli atteggiamenti proposizionali che un ente “dovrebbe avere” in certe circostanze)

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B. Infondatezza delle LI e vacuità di una scienza dell’intenzione

C. indispensabilità delle LI e necessità di una scienza autonoma dell’intenzionalità

un altro compromesso unificante?

E1. Sono irriducibili, esistono fenomeni mentali

E2. Ma possono essere resi accettabili alle scienze fisiche

(sono processi interni, identificabili dalle proprietà funzionali)

J. FODOR“il linguaggio del pensiero”

da D. Dennett, The Intentional Stance, 1987