Lezione II-3 Vasi-Sangue 09-03-11

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L’aorta

discendente

Si estende tra la IV vertebra

toracica e la IV vertebra

lombare.

A livello della XII vertebra

toracica, l’aorta toracica si

continua con l’aorta

addominale.

L’aorta

toracica

Rami Viscerali:

Arterie Bronchiali

Arterie Pericardiche

Arterie Mediastiniche

Arterie esofagee

Rami Parietali

Arterie Intercostali

Arterie Freniche Superiori

L’aorta

addominale

L’aorta addominale

Rami viscerali:

- tronco celiaco

- a. mesenterica

superiore

- aa. surrenali

medie

- aa. renali

- aa. genitali

- a. mesenterica

inferiore

Il tronco celiaco

Le arterie

mesenteriche

Le arterie dell’arto inferiore

Le arterie dell’arto

inferiore

Le arterie dell’arto inferiore

Le vene della grande

circolazione

Per la loro posizione, le vene

si distinguono in superficiali

e profonde

Le vene della grande circolazione

• Le vene superficiali decorrono nel tessuto

connettivo sottocutaneo e si trovano negli

arti, nel collo e nelle pareti del torace e

dell’addome.

Le vene della grande circolazione

• Il sangue venoso della grande circolazione ritorna all’atrio destro attraverso:

- la vena cava superiore

- la vena cava inferiore.

Le vene cave

La vena cava

superiore

Raccoglie il sangue della

metà superiore del corpo.

La vena cava

inferiore

Raccoglie il sangue

della metà inferiore

del corpo.

Il seno coronario

Il sistema della vena cava superiore

• E’ formato dalla vena cava superiore e dalle

grosse vene collettrici affluenti.

La vena cava

superiore

Origina dalla

confluenza delle

due vene

brachiocefaliche

Le vene brachiocefaliche

• Si formano per la confluenza della vena giugulare interna

con la vena succlavia dello stesso lato.

• La vena giugulare interna raccoglie il sangue dalla testa e

dalle regioni profonde del collo.

• La vena succlavia raccoglie il sangue dall’arto superiore,

dalle regioni superficiali della testa e del collo e dalla parte

superiore del torace.

La vena giugulare

interna

I seni venosi

della dura

madre

La vena succlavia

La vena succlavia e la vena ascellare

• La vena succlavia è la diretta continuazione

della vena ascellare, che riceve il sangue

delle vene profonde e di quelle superficiali

dell’arto superiore.

Le vene profonde dell’arto superiore

• Dalle arcate venose palmari della mano

originano due vene radiali e due vene ulnari

che, a livello della piega del gomito,

confluiscono a formare due vene brachiali.

• Le due vene brachiali si uniscono a formare

la vena ascellare.

Le vene profonde

dell’arto superiore

Le vene superficiali dell’arto superiore

• Dalle arcate venose palmari della mano

originano la vena cefalica e la vena basilica,

che decorrono, nell’avambraccio e nel

braccio, rispettivamente in posizione

laterale e mediale. A livello della piega del

gomito, i due vasi sono anastomizzati dalla

vena mediana del gomito.

Vene superficiali

dell’arto superiore

La vena cefalica sbocca

nella vena ascellare, la

vena basilica in una delle

due vene brachiali.

La vena azygos

Il sistema della vena cava inferiore

• La vena cava inferiore si forma a livello della IV

vertebra lombare, per la confluenza delle due vene

iliache comuni.

• Lungo il suo decorso, riceve rami parietali e rami

viscerali, provenienti dalle gonadi, dai reni e dai

surreni.

Il sistema della vena cava inferiore

Le vene iliache

comuni

Si formano, da ciascun lato,

per la confluenza della vena

iliaca esterna e della vena

iliaca interna.

Attraverso la vena femorale,

la vena iliaca esterna riceve

il sangue refluo dall’arto

inferiore.

Le vene profonde dell’arto

inferioreIl sangue venoso proveniente dal piede

viene raccolto dalle vene tibiali anteriori e

posteriori. Queste, a livello dell’arcata del

muscolo soleo, confluiscono, formando la

vena poplitea. A livello dell’anello del

muscolo grande adduttore, la vena poplitea si

continua con la vena femorale.

Le vene superficiali dell’arto inferiore

• Le reti venose del piede danno origine a due vene: la

grande safena e la piccola safena.

• La grande safena inizia a livello del malleolo mediale

della tibia e risale sulla faccia anteromediale della

gamba e della coscia, per aprirsi nella vena femorale.

• La piccola safena origina a livello del malleolo laterale e

risale sulla faccia posteriore della gamba, per aprirsi

nella vena poplitea.

Le vene

superficiali

dell’arto inferiore

Il sistema della vena porta

Il sangue

Funzioni delle proteine plasmatiche

Mantenimento della pressione osmotica

Trasporto di Ioni

Catalizzazione delle reazioni di coagulazione

Funzione tampone

Azione immunitaria (immunoglobuline e complemento)

Gli Eritrociti (globoli rossi)

Deputati al trasporto di

ossigeno

Colorito giallo-rosato

Forma biconcava

Privi di organuli

Dotati di spiccata plasticità di

membrana e citoscheletrica

Ciclo vitale degli eritrociti:

L’ERITROPOIESI avviene nel

midollo osseo

Il ciclo vitale degli eritrociti dura

circa 120 giorni,

La loro eliminazione (Emocateresi)

avviene per opera dei macrofagi di

fegato e milza

Emocateresi: Caratteristiche morfofunzionali degli

Eritrociti in seguito ad invecchiamento

Gli eritrociti senescenti sono:

Più piccoli, più densi, meno deformabili e

presentano una maggiore concentrazione

di emoglobina.

Emoglobina e funzione eritrocitaria

L’emoglobina è un tetramero formato da 4

catene globuliniche ognuna contenente un

gruppo EME

L’Ossigeno si lega reversibilmente al gruppo

eme

L’anidride carbonica presenta minore affinità e

per il 70% è trasportata come ione bicarbonato

nel plasma.

Leucociti (globuli bianchi)

I leucociti

Granulociti: detti anche polimorfonucleati.

si distinguono in:

- Neutrofili (50-70%)

- Eosinofili (2-4%)

- Basofili (< 1%)

Agranulociti: si distinguono in:

- Monociti (2-8%)

- Linfociti B, T, NK (20-30%)

I NeutrofiliCaratteristiche: rotondi, hanno un nucleo polimorfo

Funzioni: azione fagocitaria su patogeni e detriti tissutali

Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività

prodotto nel midollo osseo

Gli EosinofiliCaratteristiche: rotondi, hanno un nucleo bilobato e inclusioni

citoplasmatiche

Funzioni: azione immunitaria antiparassitaria, riduce

l’infiammazione, compartecipa nell’immunità

anticorpo-mediata

Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività

prodotto nel midollo osseo

I BasofiliCaratteristiche: rotondi, con nucleo poco visibile e molti

granuli citoplasmatici

Funzioni: azione pro-infiammatoria (rilasciano istamina)

Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività

prodotto nel midollo osseo

I MonocitiCaratteristiche: rotondi, nucleo reniforme, citoplasma pallido e abbondante

Funzioni: nei tessuti periferici si trasforma in macrofago

ha azione fagocitaria su detriti

Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività

prodotto nel midollo osseo

I LinfocitiCaratteristiche: rotondi, nucleo tondo, scarso citoplasma

Funzioni: azione immunitaria contro patogeni o tossine

Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività

prodotto nel midollo osseo e nei tessuti linfatici

i linfociti T e NK aggrediscono direttamente

i linfociti B prima si trasformano in plasmacellule

Le piastrineCaratteristiche: costituiti da solo citoplasma, contenente enzimi e

pro-enzimi, privi quindi di nucleo

Funzioni: emostatica e pro-coagulatoria

Peculiarità: vita media: da minuti a giorni, a seconda dell’attività

prodotto nel midollo osseo a partire dai megacariociti

IL MIDOLLO OSSEO

• Si trova all’interno della diafisi delle ossa lunghe e tra le

trabecole spugnose delle epifisi e delle ossa piatte

• pesa circa da un chilo e mezzo a tre chili e mezzo

• è costituito per metà da midollo giallo (inattivo) e per metà

da midollo rosso (attivo)

• funzioni: ematopoiesi, fagocitosi, produzione anticorpale

Il midollo osseo

Il midollo osseo

Il sistema linfatico:

Vasi linfatici

Linfa

Organi e tessuti linfatici

La linfa è costituita da:

Fluido interstiziale, simile al plasma.

Linfociti e Macrofagi, deputati alla risposa immunitaria.

Funzioni del sistema linfatico:

Produzione e distribuzione dei linfociti, a carico degli organi

linfoidi, distinti in primari (midollo osseo e timo) e secondari

(linfonodi, tonsille, milza).

Mantenimento della volemia e della composizione chimica del

fluido interstiziale

Via alternativa per il trasporto di ormoni, metaboliti e

sostanze di rifiuto (vasi chiliferi per i lipidi).

I vasi linfatici

Struttura dei vasi linfatici:

I capillari linfatici o terminali linfatici, iniziano la

circolazione linfatica. Rispetto ai capillari sanguigni

presentano:

Diametro maggiore

Parete sottile ed endotelio privo di lamina

basale continua

Profilo irregolare

Cellule endoteliali, spesso fenestrate, sovrapposte

anziché aderenti (passaggio di soluti e particelle).

Valvole dei vasi linfatici:

I linfatici di calibro maggiore sono simili alle vene, sia

per la struttura della parete che per la presenza di

dispositivi valvolari.

Nei linfatici di calibro maggiore, strati di muscolatura

liscia si contraggono spingendo la linfa verso i dotti

principali.

Come nelle vene, contrazione della muscolatura

scheletrica e movimenti respiratori favoriscono il flusso

della linfa.

Vasi linfatici principali: I dotti collettori

La linfa viene raccolta da due ordini di vasi linfatici:

Vasi linfatici superficiali (decorrono parallelamente alle

vene superficiali)

Vasi linfatici profondi (decorrono vicino ad arterie e

vene profonde) raccolgono la linfa proveniente dalla

muscolatura e dai visceri delle varie porzioni del corpo.

I vasi superficiali e profondi convergono a formare i

Tronchi Linfatici, che a loro volta sboccano nei due

Dotti linfatici che veicolano la linfa nel circolo venoso.

TESSUTO LINFOIDE

Il tessuto linfoide è un particolare ipo di connettivo ricco in

linfociti.

TESSUTO LINFOIDE

Il sistema linfatico

Tessuto linfoide

associato alle mucose

(MALT)

Il sistema linfatico

• E’ costituito da:

- i vasi linfatici

- gli organi parenchimali linfatici centrali e

periferici (timo, midollo osseo, linfonodi,

milza, )

IL MIDOLLO OSSEO

• Si trova all’interno della diafisi delle ossa lunghe e

tra le trabecole spugnose delle epifisi e delle ossa

piatte

• pesa circa da un chilo e mezzo a tre chili e mezzo

• è costituito per metà da midollo giallo (inattivo) e

per metà da midollo rosso (attivo)

• funzioni: ematopoiesi, fagocitosi, produzione

anticorpale

Il midollo osseo

Il midollo osseo

I linfociti B e T

I linfociti B producono

anticorpi.

I linfociti T svolgono

azione effettrice e di

controllo. Infatti, ad

esempio possono

attaccare direttamente

ed indirettamente cellule

infettate da virus e indurre

o sopprimere le risposte

immuni in altri linfociti.

Origine e differenziamento dei linfociti

Il timo

La capsula fibrosa di rivestimento invia all’interno

dell’organo dei SETTI connettivali, che suddividono il

parenchima in lobuli.

All’interno di ogni lobulo si possono riscontrare due

regioni:

CORTICALE in cui sono presenti cellule staminali che si

dividono producendo linfociti T, che migrano nella regione

MIDOLLARE.

Durante il processo maturativo, i linfociti potenzialmente

“autoimmunitari” vengono eliminati.

La barriera emato-timica

Isola i linfociti in via di maturazione dai capillari

della midollare, in modo che non possano

rispondere alla presenza di antigeni circolanti.

Solo i linfociti maturi potranno entrare nella

circolazione sanguigna attraverso i capillari.

La maturazione dei linfociti T avviene attraverso la

produzione, da parte di cellule epiteliali

specializzate, di ormoni timici (timosina,

timopoietina, ecc.).

Il timo

• Varia considerevolmente per dimensioni ed

attività in base all’età ed allo stato

dell’organismo: si accresce fino alla pubertà

e quindi va incontro ad una graduale

riduzione di volume, venendo

progressivamente infiltrato e rimpiazzato da

tessuto adiposo.

• Rimane attivo anche in età avanzata.

Gli organi parenchimali linfatici periferici:

i linfonodi

Sono corpiccioli di forma ovale o reniforme,

situati lungo il decorso dei vasi linfatici.

Presentano su uno dei margini una lieve

depressione, l’ilo, attraverso cui entrano ed

escono i vasi sanguiferi ed emerge l’unico

vaso linfatico efferente.

All’interno dei seni linfonodali la linfa scorre

lentamente, permettendo la sua esposizione alle cellule

immunitarie residenti.

Dapprima (seno sottocapsulare) alle cellule

dendritiche, che presentano eventuali antigeni ai

linfociti B e T della zona corticale superficiale e

profonda.

Nella regione midollare e nei cordoni midollari

troviamo soprattutto linfociti B e plasmacellule,

effettrici della risposa immunitaria.

I linfonodi

MILZA

E’ l’organo parenchimale linfatico periferico di

dimensioni maggiori

Si estende lateralmente allo stomaco, tra la 9° e la 11°

costa.

E’ connessa allo stomaco tramite il legamento

gastrolienale.

Presenta una faccia diaframmatica ed una faccia

viscerale, che mostra le impronte gastrica e renale.

MILZA

Organi linfatici

parenchimali

periferici:la milza

Organizzazione istologica della milza:

All’interno della milza, la arteria lienale si ramifica

formando arteriole di calibro minore.

Il parenchima dell’organo è organizzato in polpa rossa

e polpa bianca, contenenti rispettivamente maggiori

quantità di eritrociti o di linfociti.

I macrofagi presenti soprattutto nella polpa rossa,

svolgono funzioni emocateretiche ed immunitarie.