«L’ENCICLICA LAUDATO SI’» Percorso di formazione · Per una visione d’insieme/II Enciclica...

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«L’ENCICLICA LAUDATO SI’»Percorso di formazione

Alcune riflessioni sugli aspetti economiciProf. Franco Mosconi, Università di Parma

Carpi, Seminario Vescovile, 10/3/2016

Indice

• Per una visione d’insieme: Enciclica ed Esortazione Apostolica• La ricchezza nel mondo nel XXI secolo• PIL & Dintorni: → «La grande fuga», il libro del Premio Nobel 2015 per l’Economia, Angus Deaton (Mulino, 2015)→ «Il capitale nel XXI secolo», il bestseller sulla disuguaglianza del giovane economista francese Thomas Piketty• Il dono dell’Enciclica sulla «cura della casa comune»

Per una visione d’insieme/IEnciclica «Laudato Sì» (2015)• «Costruire la nostra casa

comune»;• «Garantire la protezione della

casa che condividiamo»;• Pensare alla «crisi ambientale»

e, al tempo stesso, alle «sofferenze degli esclusi».

Esortazione apostolica «Evangelii gaudium» (2013)• «L’economia dovrebbe essere

l’arte di raggiungere un’adeguata amministrazione della casa comune, che è il mondo intero»;

• «Ogni azione economica di una certa portata, messa in atto in una parte del pianeta, si ripercuote sul tutto».

Per una visione d’insieme/IIEnciclica «Laudato Sì» (2015)• «L’autentico sviluppo umano

possiede un carattere morale e presuppone il pieno rispetto della persona umana»;

• «L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme …»;

• Gli esclusi «sono la maggior parte del pianeta, miliardi di persone».

(per un legame esplicito fra le due, si v. ad es. §56)

Esortazione apostolica «Evangelii gaudium» (2013)• «Oggi dobbiamo dire ‘no a

un’economia dell’esclusione e della inequità’»;

• «Alcuni ancora difendono le teorie della ‘ricaduta favorevole’, che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo».

La ricchezza nel mondo nel XXI secolo (2000-2011)/I• Nella figura seguente, tratta dal settimanale britannico THE

ECONOMIST, possiamo notare due cose guardando la mappa del mondo (e saltando la parte in basso sulle riserve ufficiali di valuta):

(i) Con i diversi colori (la scala dal giallo chiaro per gli «Emergenti» al blu scuro per i «paesi ricchi» è in alto) vengono identificati i diversi PIL pro capite (a parità di potere d’acquisto e in migliaia di $ nel 2010);(ii) Con i cerchi vengono invece mostrati i diversi tassi di crescita del PIL (sono tassi medi annui per il periodo 2000-2011): a cerchi più grandi corrispondono maggiori tassi di crescita (ad es. il 10,6% della Cina e il 5,8% dell’Africa Sub-sahariana).[ricorda: dentro ogni cerchio è indicato il numero degli abitanti]

La ricchezza nel mondo nel XXI s. (2000-2011)/II

La ricchezza nel mondo nel XXI s./III (Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale)Economie avanzate:Variazioni annue del PIL di USA, UE, JAP, Canada, al. (valori %)

• 2014: 1,8• 2015: 1,9• 2016: 2,1• 2017: 2,1(questi i dati FMI di GENNAIO 2016; il nuovo ‘World Economic Outlook’ uscirà ad aprile con probabile limatura dei tassi di crescita verso il basso)

Mercati emergenti ed economie in via di sviluppo: var. annue PIL (valori %)• 2014: 4,6• 2015: 4,0• 2016: 4,3• 2017: 4,7(poi vari sottogruppi, quali ad es.: Asia emerg. e PVS; Medio oriente & Nord Africa; Africa sub-sahariana)

La ricchezza nel mondo nel XXI s./IV (Le previsioni del FMI)→ Queste due diverse velocità di crescita (AVANZATI Vs. EMERGENTI), che vediamo sia dalla figura dell’ECONOMIST che da queste previsioni del FMI, danno come risultato questa previsione di crescita per l’economia mondiale vista nel suo insieme (valori %):• 2016: 3,4• 2017: 3,6(con, lo ripetiamo, una probabile revisione all’ingiù quando il prossimo aprile il FMI pubblicherà il nuovo ‘Outlook’)(ricorda infine che nell’ultimo biennio le cose sono andate così: +3,4 nel 2014; +3,1 nel 2015)

PIL & dintorni/I

• Salute e ricchezza – ci dice il prof. Deaton - sono due componenti fondamentali del «benessere»;

• Ossia, speranza di vita e redditi sono correlati positivamente;

• Questa relazione (linea tratteggiata) «cresce rapidamente tra i paesi a basso reddito per poi appiattirsi via via una volta raggiunti i paesi più ricchi e longevi.»

PIL & dintorni/II

• Ancora, seguendo Deaton, su salute e reddito;

• Qui due serie di ‘bolle’ e due curve: 1960 (chiaro) Vs. 2010 (scuro);

• Bolle/cerchi più scuri (2010), in generale «sono più in alto e a dx: ossia, quasi tutti i paesi sono diventati più ricchi e longevi»;

• Quella che, appunto, il Premio Nobel chiama «fuga» (dalla fame e dalla morte prematura).

PIL & dintorni/III -- Ricapitolando: «La grande fuga» (dalla povertà, ma non per tutti)

PIL & dintorni/IV

• «Disuguaglianze e concentrazione: alcuni ordini di grandezza»: così argomenta Piketty, che divide la popolazione in «Classi popolari, medie e superiori» (a titolo illustrativo);

• Ossia, prosegue, «se il 10% meglio pagato percepisce il 20% della massa salariale, vuol dire che ciascun appartenente al gruppo dei privilegiati guadagna in media 2 volte il salario medio corrente nei paesi considerati.»

PIL & dintorni/V

• Se si calcola una media per l’insieme dell’Europa sulla base di 4 paesi considerati (GER, FRA. UK, SVE) si vede che:

• «Nel 1900-10 gli USA registravano rispetto all’Europa un livello superiore di uguaglianza,

• «negli anni 1950 e ‘60 di gran lunga inferiore,

• «e all’inizio del XXI secolo un livello bassissimo» (si v. figura: il 10% più ricco detiene una quota dei redditi fra il 45 e il 50%!);

• Relativamente migliore è la distribuzione dei redditi in Europa (Top10% = 35%).

Le diseguaglianze: le «inequità» per usare le parole di Papa Francesco (2013, 2015)• Grande recupero di interesse nella comunità degli economisti; oltre al già

citato Nobel A. Deaton e a T. Piketty, si pensi ai lavori di:i. A. Atkinson;ii. J. Stiglitz (Nobel per l’Economia);iii. P. Krugman (Nobel per l’Economia).• A questo recupero di interesse non ha corrisposto, almeno sino a ora, un

pari e generalizzato interesse del mondo politico-istituzionale (si pensi alla «Debolezza delle reazioni» di cui parla l’Enciclica).

• Si fa ancora sentire, a livello sia accademico che politico, il dominio della finanza sull’economia reale. Ma qualcosa sta cambiando, grazie soprattutto al Magistero di Papa Francesco.

Il dono dell’Enciclica sulla «cura della casa comune»/IFra le tante sollecitazioni capaci di condurci al cuore delle questioni economiche (nel senso prima ricordato) di questo nostro tempo:i. L’«Appello» di Papa Francesco (§§13-14-15);ii. Una nuova riflessione sull’ «inequità planetaria» (§§48 e segg.)iii. Tutto il cap. Terzo (§§101-136) con l’analisi del «paradigma

tecnocratico» imperante e «la necessità di difendere il lavoro» senza trascurare un’innovazione biologica che parta «dalla ricerca»;

iv. «Il principio del bene comune» (§§156-157-158);v. «La giustizia tra le generazioni» (§§159-160-161-162).

Il dono dell’Enciclica sulla «cura della casa comune»/IIAl §109, ancor più in particolare, Papa Francesco ritorna sulla «finanza che soffoca l’economia reale» (argomento già espresso con forza nella Evangelii Gaudium):

«Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale».Parlando poi dei molti che «con il loro comportamento affermano che l’obiettivo della massimizzazione dei profitti è sufficiente», il Papa scrive (sempre al §109):

«Il mercato però da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale».

Il dono dell’Enciclica sulla «cura della casa comune»/III• Sono soltanto alcune delle sollecitazioni … Tutti i paragrafi, in verità,

meriterebbero di essere menzionati;• Dall’ultimo qui citato (§109) emerge con forza, credo, il ruolo che nelle

moderne democrazie spetta alle classi dirigenti politiche ed economiche, perché il mercato da solo – ce lo ha dimostrato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la tragica crisi del 2008 - non basta per promuovere un progresso capace di diffondersi alla generalità della popolazione: basti pensare al ruolo che hanno/possono avere il Welfare e la Scuola, ma anche gli stessi sistemi fiscali.

• Nella società evoluta di questo XXI^ secolo sarebbe possibile fare molte cose per rendere il mondo più giusto e più vivibile: sì, è una riflessione –come dice il Santo Padre in chiusura – «gioiosa e drammatica insieme».

Grazie per la Vostra attenzioneE-mail: franco.mosconi@unipr.it