L'ecomuseo della Grande Guerra sull'Altopiano

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Asiago, 26 settembre 2015

Ing. Mirko Carollo

PROVINCIA DI VICENZA

PROVINCIA DI TRENTO

Linea di massima penetrazione Austro-Ungarica nella Strafexpedition

Linea del Fronte al Giugno 1916, dopo la ritirata Austro-UngaricaLinea del Fronte al Gennaio 1918, dopo il ripiegamento Italiano

Confine tra Impero austro-ungarico e Italia

Si è di fronte ad uno dei più interessanti esempi di simbiosi fra natura e storia. Anzi, proprio quell’evento, ne ha fortemente e indissolubilmente connotato l’ambiente incorporandolo definitivamente nella storia.

Si tratta di un progetto di recupero di un ambiente storico che per la complessità dell’intervento e per la dimensione spaziale, geografica e morfologica è inevitabilmente indirizzato a strutturarsi in sistema che, al di là delle diverse tipologie storiche, funzionali, contenutistiche, amministrative e di proprietà, presenta un’analogia nell’organizzazione delle varie fasi della proposta.

Il meraviglioso scenario montano e pedemontano incluso tra i limiti naturali che cingono a ovest la vallata dell’Agno e ad est quella del Brenta nel territorio provinciale di Vicenza, è ancor oggi fortemente intriso dalle testimonianze della Grande Guerra.

La memoria tangibile della Grande Guerra, rappresenta sul territorio degli altipiani vicentini un tessuto di forme e di opere ancora straordinariamente leggibili, che una volta riscoperte e valorizzate costituiscono un codice interpretativo delle vicende della storia del nostro tempo.

Il progetto di Tutela del Patrimonio Storico della Prima Guerra Mondiale sul territorio degli altipiani vicentini persegue quindi gli obiettivi generali di:

• conservare e rendere leggibili i connotati riconoscibili della vicenda storica del territorio durante la Grande Guerra

• ricercare la qualità dell’ambiente storico, naturale e antropizzato e la sua corretta fruizione collettiva

• assicurare la salvaguardia del territorio oggetto dell’intervento

• individuare le azioni necessarie alla valorizzazione mediante la messa in atto di specifici piani

• organizzare le forme di gestione del sistema

Elenco Criteri 1) valore storico opere o strutture interessate da eventi bellici di rilevante

importanza opere di alta ingegneria militare opere, strutture, centri logistici funzionali a teatri o eventi bellici

di particolare importanza opere o strutture di secondaria importanza opere o strutture di scarsa rilevanza

3) valore culturale legato alla quantità e qualità di memorialistica legato alla memoria collettiva (forza evocativa e commemorativa)4) interesse turistico opere localizzate all’interno di aree già integrate da progetti di recupero e valorizzazione a fini turistici e

didattici   opere localizzate all’interno di aree che fanno parte di itinerari turistici esistenti opere localizzate all’interno di aree che andranno a costituire itinerari turistici5) grado di accessibilità e fruibilità6) contesto ambientale7) disponibilità delle opere (proprietà)

2) stato di conservazione

Ambito 8 – Forte Corbin

Ambito 17 – Monte Pasubio

Ambito 19 – Alpe di Campogrosso, Colle della Gazza, Monte Civillina

Ambito 1 – Ortigara

Ambito 15 – Coston dei laghi Ambito 12 – Monte Cengio

Ambito 13 – Monte Cimone

Ambito 4 – Monte Zebio

Ambito 7 – Forte Campolongo

Ambito 10 – Forte Verena

Ambito 14 – Forte Campomolon

Ambito 18 – Monte Novegno, Priaforà

Ambito 2 – Campo Gallina

Ambito 5 – Monte Zovetto, Lemerle, Val Magnaboschi

Ambito 16 – Forte Casa Ratti

Ambito 3 – Melette di Foza

Ambito 9 – Forte Lisser

Ambito 11 – Fortino di Coldarco

Ambito 6 – Forte Interrotto

PROVINCIA DI VICENZA

PROVINCIA DI TRENTO

Non si tratta di un semplice accostamento di interventi, ma di una scelta mirata di luoghi ed emergenze che vuole in tal modo rilevare, all'interno di un progetto generale articolato sul territorio, le specificità dei diversi ambiti.

Il Recupero

L'obiettivo generale che il progetto persegue è quello di una "messa in opera della memoria" che punti a ricostruire la memoria dei fatti prima ancora che dei resti materiali.

Un approccio "leggero" volto a conservare ciò che ancora rimane delle opere realizzate dagli eserciti belligeranti durante la Grande Guerra arrestandone il degrado e assicurandone una più marcata e differenziata visibilità e, dunque, leggibilità.

Una valorizzazione storica del territorio che deve accompagnarsi da un lato ad una complessiva valorizzazione ambientali dei luoghi e dall'altro ad un più generale programma di valorizzazione e comunicazione che si appoggia su un sistema integrato di Centri informativi distribuiti sul territorio. Da qui l’esigenza di dar vita ad un ECOMUSEO della GRANDE GUERRA delle PREALPI VICENTINE come occasione per riqualificare i siti storici della Prima guerra mondiale valorizzando ne contempo e valenze paesaggistiche ed ambientali del territorio:

un museo sull’ambiente e sull’uomo in cui l’analisi e l’interpretazione delle drammatiche vicende che si sono compiute ha senso solo in rapporto alla lettura di questo straordinario territorio storico.

L’Ecomuseo

Progettazione esecutiva Dopo l’approvazione del Progetto definitivo da parte

del Comitato Tecnico-Scientifico Speciale per la Tutela del Patrimonio della Prima Guerra Mondiale appositamente costituito in seno al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la successiva assegnazione delle risorse previste dall'art. 11, commi 2 e 3 della legge n. 78/2001, nel febbraio 2005 è stata avviata la redazione dei Progetti esecutivi per ciascuno degli ambiti individuati in conformità al Crono-programma degli interventi nel frattempo predisposto.

Ricerca Archivistica Contestualmente all’affidamento degli incarichi per la

redazione dei progetti esecutivi sono state avviate le ricerche archivistiche presso i principali Istituti di conservazione italiani e austriaci (Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Museo del Genio, Commissariato Onoranze ai Caduti di Guerra, Museo dei Granatieri di Sardegna, Kriegs Archiv di Vienna,…..) per recuperare materiale documentario relativo al fronte vicentino (foto, planimetrie, relazioni e rapporti di combattimento,…): indagine che ha già consentito di recuperare una preziosa quantità di informazioni utili sia alla definizione dei vari progetti che alla elaborazione della cartellonistica.

All’interno del progetto di recupero e valorizzazione storica del territorio anche la segnaletica (tabelle, cartelli, segnavia,…) assume un ruolo fondamentale non solo per spiegare gli avvenimenti e contestualizzare i resti delle opere ma anche per identificare - attraverso la ripetizione di loghi, strutture ed immagini - l’unitarietà dell’interveneto.

Centro di rappresentazione museale di Fusine - Posina

Inaugurazione dei Lavori9 ottobre 2005

Nel marzo 2006 il Progetto è stato insignito con la Targa d’Argento dal Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azelio Ciampi.

IL PROGETTO DI TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL

PATRIMONIO STORICO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

GLI INTERVENTI DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE NEI VARI

AMBITI

L’ECOMUSEO DELLA GRANDE GUERRA

I TEATRI DI BATTAGLIALE FORTEZZE

Il recupero e la valorizzazione delle Fortezze

BASSANO

SCHIO

ASIAGO

THIENE

TRENTO

SBARRAMENTO AGNO ASSA SBARRAMENTO

BRENTA CISMON

IL TERRITORIO DELLE PREALPI VICENTINE

FORTIFICAZIONI AUSTRIACHE

FORTIFICAZIONI ITALIANE

ENNA

BARIOLAMASO RIVON

SCHIO

SBARRAMENTO AGNO ASSA – I SETTORE - SCHIO

FORTE MASO

Tagliata BariolaForte Maso

Sant’Antonio

FORTE MASO

TAGLIATA BARIOLA

FORTE ENNA

Forte Enna

Santa Caterina

SBARRAMENTO AGNO ASSA – II SETTORE - ARSIERO

Forte RattiCornolò

Campomolon

Arsiero

FORTE CAMPOMOLONForte Campomolon

Tonezza del Cimone

SBARRAMENTO AGNO ASSA – III SETTORE - ASIAGO

Case Ratti

Campolongo

Tagliata d’Assa

Interrotto

Corbin

Verena

FORTE CAMPOLONGO

Forte Campolongo

Forte Verena

LA SISTEMAZIONE LOGISTICA

LE FOTO STORICHE

FORTE VERENA

Forte Verena

LA SISTEMAZIONE LOGISTICA

• STATO DEI LUOGHI

IL FORTE SI PRESENTA IN FORTE STATO DI DEGRADO A CAUSA DEI

RIPETUTI COLPI AUSTRIACI ANDATI A SEGNO DA PARTE DEL MORTAIO

SKODA 305

IL PROGETTOIL SOLAIO

FORTE INTERROTTO

Forte Interrotto

ASIAGO

Dopo l’occupazione austriaca - estate 1916

STATO DEI LUOGHI

STATO DEI LUOGHI

Dopo l’occupazione austriaca - estate 1916

Ambito n. 6/11– Forti italiani Interrotto

SBARRAMENTO BRENTA – CISMON

LisserCima

Campo

Tagliata alla scalaTombion

Coldarco

FORTE LISSER

Forte Lisser

Loc. Tombal

Si trova sulla sommità rotondeggiante del monte omonimo a quota 1633 m. pressoché sul ciglio orientale dell'Altopiano dei Sette

Comuni, nel territorio comunale di Enego in località Monte Lisser.

I lavori furono eseguiti tra il 1911 e il 1912.

L’UTILIZZO IMPROPRIO DEGLI ANNI 70-80…..

L’UTILIZZO IMPROPRIO DEGLI ANNI 70-80…..L’UTILIZZO IMPROPRIO DEGLI ANNI 70-80…..

L’UTILIZZO IMPROPRIO DEGLI ANNI 70-80…..

IL DEGRADO DELLA STRUTTURA

LE PARTICOLARITA’ ARCHITETTONICHE

LE PARTICOLARITA’ ARCHITETTONICHE

LA POLVERIERA

FORTINO COLDARCO

Fortino Coldarco

Armamento principale: Quattro pezzi da 75 A.

Il forte era scavato interamente nella roccia. Praticamente era una galleria lunga 60 m. con altre cinque gallerie che si affacciavano nella Valsugana. Tali gallerie sono visibili dalla sottostante tagliata Scala-Fontanella. E’ probabile che esistesse la possibilità di comunicare in maniera ottica tra le opere.

Prima ….

…. dopo

La valorizzazione dei campi di battaglia

ORTIGARA

Campogallina

Galmarara

M. Ortigara

Larici

Gallio

Asiago

Piazzale Lozze

M. Forno

Dolina del Circo Caldiera, rincalzi italiani

Sistemazione della trincea di collegamento

La “scala” prima dell’inizio dei lavori … … e dopo

Recupero “Osservatorio Torino”

Recupero baraccamenti

Messa in sicurezza del Thurmau Tunnel

Recupero baraccamenti Dolina degli Sloveni

Malga Larici

Monte Ortigara

Cima Portule

Malga Galmarara

CAMPO GALLINA

Campo Gallina

Ambito 2 – Campo Gallina

Asiago

Monte Zebio

Rigoni

MONTE ZEBIO

Ambito 4 – Monte Zebio “Crocetta”Inizio lavori, giugno 2007

Progettista: Ufficio Tecnico Comunità Montana dei 7 Comuni Lavori eseguiti in diretta amministrazione dalla Comunità Montana dei 7 Comuni

Arsiero

Cogollo del Cengio

Monte Cengio

Asiago

Loc. Campiello

MONTE CENGIO

Ambito 12 – Monte Cengio

….. lungo la “Granatiera”Sistemazione “Granatiera”

Valmagnaboschi

Monte ZovettoCimiteri

Monte Lemerle

Cesuna

Boscon

Cariola

Monte ForaoroBocc.tta Paù

MONTE LEMERLE - ZOVETTO

Cimitero Val Magnaboschi

Monte Zovetto

Monte Lemerle

Melette di Foza

Gallio

Foza

Lazzaretti

Bivio Malga FratteMalga Slapeur

Campomulo

Malga Lora

MELETTE DI FOZA

Ambito 3 – Melette di Foza

Ambito n. 3– Melette di Foza “i luoghi della guerra e della letteratura”

Il complesso anfiteatro naturale costituito dalle cime dei monti Tondarecar, Castelgomberto, Fior, Spil e Miela che circondano la piccola

malga Lora, nel giugno 1916 e nel novembre 1917 fu teatro di alcune tra le più cruenti

battaglie combattute sull’Altopiano di Asiago nel corso dell’intero conflitto come testimoniano i

numerosi cippi e monumenti presenti nella zona ed i resti del cimitero militare di malga Lora.

Monte Cimone

Arsiero

Tonezza

MONTE CIMONE

Monte Cimone

Arsiero

Tonezza

Ambito 13 – Monte Cimone

Ambito 13 – Monte CimoneInizio lavori, maggio 2007

Progettista: arch. Andrea Simionato Lavori eseguiti in delega dai Servizi Forestali Regionali di Vicenza

Rossi

Schio

M. Novegno

S. Caterina

Forte Enna

MONTE NOVEGNO

Monte Novegno

Monte Priaforà

Monte RioneM. Vaccaresse

Cima Alta

Recupero delle postazioni e dei baraccamenti della Cima

Recupero trincea fucilieri

MONTE PASUBIOCima Palon

Rifugio Papa

Ponte Verde

Passo Pian delle Fugazze

Passo Xomo

Bocchetta Campiglia

Le strade di accesso al Pasubio

MONTE PASUBIO

L'attuale limite amministrativo tra le provincie di Trento e di Vicenza ricalca esattamente anche sul Pasubio, il confine politico esistente fino al 1918 fra Italia e Austria - Ungheria: questa fu la premessa all'eccezionale ruolo strategico che il monte ricoperse durante la Grande Guerra.

Interventi previsti nella zona di intervento “Zona sommitale del monte Pasubio”: - Recupero della trincea principale del Dente Austriaco e dell'entrata della Galleria "Ellison" - Recupero manufatti, gallerie e percorsi del Dente Italiano - Recupero del camminamento "Generale Ghersi" - Recupero manufatti, gallerie e percorsi di Cima Palon - Recupero manufatti, gallerie e percorsi di Cogolo Alto - Recupero postazioni di Selletta Comando - Recupero dell'ex cimitero di guerra italiano della Brigata Liguria - Recupero del monumento "Arco Romano".

LA STRADA DELLE 52 GALLERIE

La più famosa via d’accesso al Pasubio è stata costruita nel corso della Prima Guerra Mondiale e rappresenta una delle maggiori opere belliche di tutto il conflitto, che non ha probabilmente pari in nessun luogo. Si tratta della strada delle 52 gallerie, una mulattiera che permetteva all’esercito italiano il collegamento fra la base del monte e la zona alta al riparo dal tiro nemico (la già attiva strada degli Scarubbi era invece sotto il fuoco austriaco) in ogni stagione

Strada delle 52 gallerie

Bocchetta Campiglia

Strada degli Scarubbi

Passo Pian delle Fugazze

Monte Pasubio

Strada delle 52 gallerie al Monte Pasubio Opera straordinaria di ingegneria militare che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle 'Porte del Pasubio' (m.1935)(rifugio gen. Achille Papa) e che consentiva l'approvigionamento delle truppe arroccate sul Pasubio con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche.

Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa alle Porte del Pasubio (m.1.935), si può salire a Cima Palon per il sentiero storico tricolore e rientrare a Bocchetta Campiglia o Passo Xomo per la strada degli Scarrubi, sul versante nord.

LA ZONA SOMMITALE

Rifugio Papa

Cima Palon

Galleria d’Havet

Selletta Comando

Cogolo Alto

L’arco “Di qui non si passa”, un arco romano costruito fra le due guerre poco distante dalla prima linea, vicino alla Sella del Comando, in corrispondenza del Cimitero Brigata Liguria.

È delimitata da 30 cippi che ricordano i reparti che maggiormente si distinsero negli accaniti combattimenti.

Cima PalonDente AustriacoDente Italiano

Il crinale principale si sviluppa in direzione nord-sud, dal Cogolo Alto alla massima altezza del Pasubio, Cima Palon (2239 m), estendendosi oltre al Dente italiano e al Dente austriaco.

Si tratta della Zona Sacra del Pasubio, così dichiarata dal Regio Decreto n. 1386 nel 1922 "a consacrazione nei secoli della gratitudine della Patria verso i figli che per la sua grandezza vi combatterono epiche lotte"

LA ZONA SACRA

Una considerevole opera bellica del Pasubio è costituita dal sistema sotterraneo dei due Denti. Si tratta di due speroni rocciosi che superano di poco i 2200 metri, sul crinale principale, posti l’uno di fronte all’altro, divisi da una selletta. Dopo le prime fasi del conflitto il dente meridionale fu fortificato dagli italiani e quello settentrionale dagli austriaci, da cui i loro nomi. Si tratta di vere e proprie fortezze naturali, in cui furono scavati ricoveri, postazioni d’artiglieria e feritoie.

Il Dente Italiano è inoltre collegato dalla Galleria Papa alla retrostante Cima Palon, il cui accesso è ben segnalato appena sotto il punto più alto del Pasubio.

MALGA BUSI

Cima Palon

Rifugio Papa

Ponte Verde

Passo Pian delle Fugazze

Passo Xomo

Bocchetta Campiglia

Le strade di accesso al Pasubio

Malga Busi

AGNO - CHIAMPO

Valdagno

Colle della Gazza

Monte Civillina

Passo Campogrosso

Recoaro

Ambito n. 19 – Alpe di Campogrosso Colle della Gazza –M.te Civillina “la grande guerra nelle retrovie”

MONTE CIVILLINA

Monte Civillina

Bonomini

Retassene

Sentiero del Sentinello

La salita al Civillina lungo il sentiero del Sentinello permette la visita a numerose postazioni e ricoveri in caverna, anch’essi oggetto di attento recupero.

MONTE CIVILLINA

Ambito 19 – Monte Civillina

Il Monte Civillina già prima della guerra fu dotato per ragioni difensive di confine di una batteria da fortezza in grado di proteggere la Valle dell’Agno da possibili infiltrazioni nemiche provenienti dal Passo di Campogrosso.

COLLE DELLA GAZZA

Il sistema difensivo del Colle della Gazza costituisce un altro importante complesso fortificato, seppur di dimensioni minori.L’intervento di recupero e valorizzazione dei manufatti trova in questa zona un alto significato per le sue affascinanti prospettive panoramiche:

Rif. BattistiColle della Gazza

Monte Rove

COLLE DELLA GAZZA

Ambito 19 – Colle della Gazza

Vi si possono trovare:• strade militari • trincee • piazzole d'artiglieria • gallerie deposito • collegamenti con i campi fortificati del

Carega (in territorio trentino)

Già prima dello scoppio della Grande Guerra la Gazza era presidiata da una casermetta della Guardia di Finanza, con un piccolo distaccamento sul Passo della Lora, a controllo di questo tratto di frontiera tra il Regno d’Italia e l’Impero Asburgico. Ai primi sentori del conflitto nelle vicinanze della caserma furono realizzati trincee, postazioni, camminamenti, un grande muraglione difensivo e piazzole per pezzi di artiglieria.

CAMPOGROSSO

Gruppo del Carega

Passo CampogrossoSengio Alto

CAMPOGROSSO

CAMPOGROSSO

Passo CampogrossoLa Sisilla

Passo Buse Scure

Cima Carega

A

B

CCima Postal

CAMPOGROSSO

I CENTRI VISITA

Recoaro – Museo del Soldato

Tonezza

Fusine

Museo Prima Armata

Asiago

Museo della Guerra Canove

Foza

I CENTRI VISITA

CENTRO VISITE DI TONEZZA

CENTRO VISITE DI FUSINE

CENTRO VISITE DI ASIAGO

In rapporto alle diverse tipologie delle opere ed alle loro caratteristiche si è provveduto ad una diversa programmazione delle modalità attuative al fine di ottimizzare le risorse disponibili.

ESECUZIONE DEI LAVORI

IN APPALTO IN ECONOMIA MEDIANTE IL VOLONTARIATO

ESECUZIONE LAVORI

Per i lavori più consistenti e a maggior specializzazione quali il restauro e risanamento conservativo dei forti si è proceduto all’affidamento mediante gara d’appalto a ditte specializzate in possesso di specifica qualifica

LAVORI IN APPALTO

Per i lavori in campo aperto (recupero di trincee, postazioni,

baraccamenti, sentieri,… ) si è invece optato per

l’esecuzione in amministrazione diretta da

parte delle stesse Comunità Montane o del

Servizio Forestale Regionale.

LAVORI IN ECONOMIA

La scelta di effettuare i lavori in economia ha portato alla formazione di squadre locali di operai specializzati che - oltre agli indubbi positivi risvolti sul piano occupazionale - ha consentito di ottimizzare sia i tempi che i costi di realizzazione degli interventi soprattutto negli ambiti maggiormente disagiati.

Va inoltre sottolineato l’insostituibile coinvolgimento del volontariato - in particolare dei soci dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Associazione Nazionale del Fante, del C.A.I. e dell’ O.M.G. - nella realizzazione degli interventi a minore specializzazione.Nelle varie annualità sono stati impiegati nei diversi ambiti centinaia di volontari provenienti anche da diverse regioni italiane (come nel caso dei campi di lavoro organizzati in collaborazione con le sezioni dell’A.N.A. sull’Ortigara), per un totale complessivo di oltre 80.000 ore di lavoro.

IL VOLONTARIATO

ALCUNI NUMERI DEL PROGETTO:

• IMPORTO COMPLESSIVO PROGETTO: 6,300,000,00

• OLTRE 30 PROGETTI ESECUTIVI E RELATIVI CANTIERI

• OLTRE 2000 MANDATI DI PAGAMENTO E RISPETTIVI ATTI DI CONTROLLO

• OLTRE 300 SOGGETTI LIQUIDATI A VARIO TITOLO

• OLTRE 14,000 GIORNATE DI LAVORO IN ECONOMIA

• 2,500,000 € DI LAVORI IN APPALTO

• OLTRE 30.000 FOTOGRAFIE DI CANTIERE

Grazie