Le mosche a modo mio - scuolalanciomosca.it Mosche A... · Le mosche a modo mio Quarta parte . Hair...

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Copyrigth 2014 All rigths reserved. Testi e foto di Agostino Roncallo. Nessuna parte può essere utilizzata in qualsiasi forma, riprodotta, tradotta o memorizzata senza autorizzazione scritta dell’Autore. Le mosche a modo mio Quarta parte

Hair seal emerger Negli anni ottanta feci amicizia con un ragazzo, titolare di un laboratorio di pellicceria, a cui chiesi di procurarmi del pelo di foca. Tramite i sui contatti, mi procurò colli e parti di pellicce usate, alcune delle quali, dicendolo con un eufemismo, conservavano ancora il profumo delle signore che le avevano indossate. Poi, col tempo, trovare pellicce di foca divenne sempre più difficile, ma in quei primi anni feci una scorta di pelo che mi è bastata fino ad ora, anche se ormai è quasi esaurita. Ho già provato ad usare pelo di Opossum, e quello delle zampe delle lepri artiche con risultati soddisfacenti. Il pelo di foca è scivoloso e bloccarlo sull’amo non ne garantisce il fissaggio, conviene piegarne una parte su quello già fissato e bloccarla sull’amo, ciò impedirà che possa sfilarsi. Il montaggio che propongo è la conseguenza di questa considerazione, si ottiene fissando il pelo sull’amo per poi proseguire rovesciando e fissando il pelo su se stesso.

Recido un ciuffetto di pelo da una pelliccia di foca.

Fisso il ciuffetto di pelo sull’amo. Le punte a destra e la parte arricciata (che trattiene meglio piccole bolle d’aria) a sinistra.

Fisso le punte dei peli sull’amo poi rovescio il resto dei peli su loro stessi e li blocco, creando un segmento dell’addome.

Mi sposto verso destra con il filo di montaggio, porto avanti i peli e li blocco, creando un altro semento dell’addome.

Addome eseguito.

Con alcuni incroci di filo di montaggio, verticalizzo i peli e fisso alla loro base un pezzo di filo.

Fisso una hackle di gallo alla base delle ali.

Formo un dubbing sul filo di montaggio.

Faccio il torace.

Avvolgo l’hackle intorno alla base delle ali e il pezzo di filo, la fisso accanto all’occhiello dell’amo e taglio l’eccedenza.

Abbasso il pezzo di filo e lo fisso accanto all’occhiello dell’amo. il filo impedirà che le spire della hackle possano allentarsi.

Porto il pezzo di filo indietro e faccio le testa della mosca sopra esso.

Taglio l’eccedenza del pezzo di filo.

Mosca finita

Extended body in Puff Qualche anno fa, un amico mi inviò diverse bustine di Puff da provare. Chiedendomi cosa potessi fare di quel materiale, che, pur essendo situato intorno alla ghiandola uropigea delle anatre, non possiede la stessa galleggiabilità del CDC, pensai di provare a usarlo per costruire corpi extended di mosche secche che avrei impermeabilizzato con il silicone. Costruii diverse imitazioni che galleggiavano fino a quando catturavo un pesce, poi l’effetto del silicone terminava e dovevo procedere al lavaggio e all’asciugatura della mosca, che doveva essere nuovamente siliconata. L’alternativa a questa procedura era di avere a disposizione un gran numero di imitazioni e sostituirle dopo ogni cattura. Avendo capito che il Puff è più adatto per costruire i corpi delle ninfe emergenti perché, assorbendo acqua, si dispone rivolto verso il basso, pensai che fosse meglio utilizzarlo per quello scopo e ideai la ninfa che vi propongo. La sacca alare delle ninfe si può costruire con diversi tipi di pelo come quello di foca (ormai introvabile), di Opossum o quello delle zampe della lepre artica.

Fisso un puff su un amo grub.

Tenendo in tensione il puff, avvolgo sopra esso il filo di montaggio a spire larghe. Quando raggiungo la lunghezza che voglio dare al corpo extended, mi fermo.

Torno indietro, incrociando le spire di filo con quelle avvolte in precedenza.

Giunto sull’amo, taglio l’eccedenza del corpo extended.

Fisso un ciuffetto di peli delle zampe della lepre Artica accanto al corpo.

Formo un dubbing sul filo di montaggio.

Creo il torace.

Rovescio i peli sul torace e li fisso sull’amo.

Eseguo il nodo finale.

Mosca finita.

Sacca alare in pelo di Opossum.

La sacca alare della ninfa, si può fare anche con hackles di CDC.

Body puff emerger Usando due puff invece che uno ed aggiungendo alcune barbe di grandi piume per creare le code, si ottiene l’imitazione di un’emergente.

Fisso un puff su un amo grub.

Sopra al puff, fisso alcune lunghe barbe di gallo pardo.

Fisso un’altro puff nello stesso punto.

Tenendo in tensione i puff e le barbe, avvolgo intorno ad essi il filo di montaggio a spire larghe. Quando raggiungo la lunghezza che voglio dare al corpo extended, mi fermo.

Torno indietro, incrociando le spire di filo con quelle avvolte in precedenza. Giunto sull’amo, mi fermo.

Accanto al corpo, fisso un ciuffetto di peli. In questo caso, sono peli di foca.

Creo un dubbing sul filo di montaggio.

Formo il torace.

Rovescio i peli sul torace e li fisso sull’amo.

Scelgo una piuma di starna ed elimino la parte inferiore.

Fisso la piuma sotto il torace e taglio l’eccedenza.

Eseguo il nodo finale.

Elimino l’eccedenza del corpo extended, facendo attenzione a non tagliare le code.

Mosca finita.

Variante con esuvia e ali che escono dalla parte superiore del torace.

Paraloop con ali. Ho sempre considerato il montaggio Paraloop indicato per imitare le mosche emergenti piuttosto che le secche perché, anche se permette di evidenziare l’intero corpo dell’imitazione e di fornirla di una cospicua quantità di barbe di gallo di sostegno, non consente di porre al centro del torace le ali. Le ali si possono mettere, ma accanto all’occhiello dell’amo, davanti alle hackles e al torace della mosca. Le uniche ali inseribili nel posto giusto, sono quelle delle imitazioni spent, su cui viene rovesciata l’hackle avvolta intorno all’asola. A me piace cercare di risolvere i problemi che riguardano i montaggi delle mosche perciò decisi di fornire di ali verticali il montaggio Paraloop Pensai che, per inserire le ali nel montaggio, avrei dovuto legarle sull’asola intorno alla quale si avvolge la hackle e, per raggiungere lo scopo, decisi di servirmi del Dropper knot, nodo che usai per anni nella pesca in mare, di cui conosco diverse applicazioni pratiche. Usando un filo nylon di 0,14 mm. di diametro, bloccai all’interno del Dropper knot le ali, consistenti in un ciuffetto di fili di polipropilene, e, dopo aver provato in pesca diverse mosche dotate di quelle ali, ebbi la conferma della robustezza del fissaggio. Chi però ha dei dubbi sulla tenuta del nodo che stringe le ali, può consolidare il bloccaggio con una piccola goccia di colla cianoacrilica.

Con un filo di nylon, formo un dropper knot.

Inserisco un ciuffetto di fili di polipropilene nell’asola del nodo.

Stringo il nodo e ottengo le ali.

Su un amo diritto, fisso le code e costruisco l’addome della mosca.

Fisso sull’amo l’asola di filo di nylon, in modo che le ali, quando l’asola verrà rovesciata sopra al torace, vengano a trovarsi a metà dello stesso.

Aggancio l’asola all’attrezzo parachute e fisso alla sua base un’hackle di gallo.

Avvolgo l’hackle intorno all’asola, sotto e sopra le ali.

Fisso l’hackle sull’amo e taglio l’eccedenza.

Creo un dubbing sul filo di montaggio.

Formo il torace.

Abbasso l’asola sul torace e la fisso accanto all’occhiello dell’amo.

Porto indietro l’asola, avvolgo qualche giro di filo di montaggio su essa, la aggancio all’attrezzo parachute e faccio sopra il nodo di chiusura.

Effettuato il nodo, elimino l’eccedenza dell’asola.

Con un taglio, stabilisco l’altezza delle ali.

Mosca finita.

Mosca vista di fronte.

Paraloop con ali sintetiche.

Mosca vista di fronte.

Bruco Uso volentieri le imitazioni di Palmer e ho creato un buon numero di modelli con diversi criteri di montaggio. Questo si ottiene con l’impiego di una striscia di foam, una hackle di gallo e tre barbe della coda del pavone. Uso l’imitazione nel periodo estivo, quando le effimere sono assenti. La utilizzo alternandola alle imitazioni di vespa e formica, quando, come dice Roberto Pragliola, è il momento di tentare i pesci con il boccone isolato.

Fisso sulla curva di un amo diritto una striscia di foam.

Fisso accanto alla striscia un’hackle di gallo.

Nello stesso punto, fisso tre barbe della coda del pavone.

Ritorco le barbe e le avvolgo intorno al gambo dell’amo per formare il corpo del bruco. Fisso le barbe sull’amo e taglio le eccedenze.

Tenendo in tensione la striscia di foam, avvolgo intorno ad essa l’hackle di gallo, a spire larghe, per una lunghezza che superi quella del corpo del bruco.

Rovescio sul corpo la striscia di foam con l’hackle e fisso il tutto accanto all’occhiello dell’amo. Recido l’eccedenza dell’hackle.

Recido l’eccedenza della striscia di foam.

Eseguo il nodo di chiusura.

Con pennarelli di diverso colore, coloro i segmenti di striscia di foam, delimitati dalle spire dell’hackle di gallo, alternando i colori.

Mosca finita.

Vari modelli.

Bruco ritorto Mentre avvolgevo l’hackle di gallo intorno alla striscia di foam, come si è visto nel precedente montaggio, ebbi un’intuizione pensando ai bruchi che si appallottolano quando cadono in acqua. Ritorsi su se stessa la striscia di foam, con avvolta intorno l’hackle, e la fissai sull’amo ottenendo un bruco contorto. Questo modello di bruco è robusto e si può costruire nelle taglie grandi e piccole. Ho anche costruito delle imitazioni sostituendo l’hackle di gallo con dubbing ad asola di peli di lepre.

Sulla curva di un amo grub, fisso una striscia di foam e un’hackle di gallo.

Tenendo in tensione la striscia, avvolgo intorno ad essa l’hackle.

Ritorco la striscia su se stessa.

Fisso la striscia e l’hackle sull’amo.

Avvolgo la striscia priva dell’hackle sul gambo dell’amo.

Fisso la striscia di foam accanto a l’occhiello dell’amo e taglio l’eccedenza.

Avvolgo l’hackle intorno al foam.

Fisso l’hackle e taglio l’eccedenza.

Eseguo il nodo finale.

Ora non resta che colorare la mosca, come si è visto nel precedente montaggio.

Mosca finita.

È bene costruire l’imitazione facendo in modo che la curva dell’amo venga a trovarci a metà del corpo.

Bruco con dubbing ad asola di peli di lepre.

Bruco body loop. Chi avesse problemi a ritorcere su se stessa la striscia di foam, può costruire un bruco simile con il sistema body loop.

Fisso una striscia di foam su un amo grub.

Nello stesso punto , fisso un’hackle di gallo.

Avvolgo l’hackle intorno alla striscia di foam, a spire larghe.

Quando raggiungo la lunghezza che voglio abbia l’extended body, smetto di avvolgere l’hackle e metto il Loop Tool sulla striscia di foam.

Con l’aiuto del Loop Tool, rovescio in avanti la striscia di foam e la fisso sull’amo.

Tenendo in tensione l’extended body, avvolgo intorno ad esso l’hackle, incrociando le spire con quelle avvolte in precedenza.

Giunto sull’amo, fisso la hackle sul gambo.

Avvolgo la striscia di foam intorno all’amo.

Fisso la striscia accanto all’occhiello dell’amo e taglio l’eccedenza.

Avvolgo l’hackle intorno al foam.

Fisso l’hackle accanto all’occhiello dell’amo e taglio l’eccedenza.

Faccio la testa della mosca.

Coloro il corpo del bruco con i pennarelli.

Mosca finita.

Altra imitazione.

Foto di gruppo.

Speedy Caterpillar Dopo le imitazioni di palmer, non poteva mancare un’imitazione di Caterpillar. Ho definito Speedy l’imitazione riferendomi al montaggio che è rapido da realizzare. Si tratta di un bruco arricciato ottenuto con l’aiuto di un elastico. L’imitazione a cui mi sono ispirato è quella che Aldo Silva propose diversi anni fa. Aldo fissava un elastico teso su un filo metallico e costruiva sopra il bruco. Quando l’imitazione era fatta, la sfilava dal supporto, l’elastico tornava allo stato originale e il bruco si arricciava. Io pensai di sfruttare il principio di costruzione senza servirmi del supporto metallico.

Su un amo grub, fisso alcune barbe di struzzo.

Nello stesso punto, fisso un elastico.

Tendo la parte sinistra dell’elastico.

Avvolgo il filo di montaggio, a spire larghe, intorno alle barbe di struzzo e all’elastico teso.

Quando raggiungo la lunghezza che voglio dare al bruco, mi fermo e torno indietro, incrociando le spire di filo di montaggio con quelle avvolte in precedenza.

Giunto sull’amo, mi fermo e recido le eccedenze delle barbe e dell’elastico.

Lascio libero l’elastico che torna allo stato originale facendo arricciare il bruco. Ripeto sul lato destro dell’imitazione le operazioni compiute su quello sinistro.

Avvolgo il filo di montaggio sull’elastico teso e le barbe di struzzo.

Torno in dietro fino a giungere sull’amo.

Recido le eccedenze delle barbe di struzzo e dell’elastico.

Eseguo il nodo di chiusura.

Imitazione finita.

Ragno extended body Ci sono persone che hanno terrore dei ragni; a me questi innocui animaletti (innocui in Italia) sono simpatici, anzi credo portino fortuna. Non gli farei mai del male e per questo motivo non ho dimenticato la volta in cui, sia pure involontariamente, causai la morte di uno di loro. Accadde al tempo in cui solevo frequentare il Lavagna, un torrente dell’entroterra genovese particolarmente ricco di cavedani. Mi è sempre piaciuto pescare i cavedani; in certe zone d’Italia sono gli unici pesci veramente selvatici con cui si può confrontare il pescatore con la mosca. Il luogo dove mi divertivo di più era un tratto di torrente con le rive totalmente coperte da un intrico di cespugli e rovi che scendevano fino in acqua. Per riuscire a pescare, risalivo il torrente camminando nel suo centro; in questo modo potevo lanciare la mosca verso entrambe le rive, a filo della vegetazione riparia. Tengo a dire che quella era l’unica occasione in cui pescavo in un torrente camminandoci dentro; trovo sia una pratica assolutamente da evitare, ma ero obbligato a comportarmi in quel modo dalle condizioni ambientali e ancora non sapevo che, in futuro, avrei ripetuto quell’esperienza in alcuni tratti del fiume Nera. Appena la mosca cadeva in acqua, da sotto i cespugli uscivano i cavedani, veloci come fulmini, per ghermirla. Quando li agganciavo, opponevano una resistenza alla cattura degna dei migliori salmonidi: pescare in quel modo era veramente divertente. Se la mosca veniva posata a filo dei cespugli, la cattura era quasi sicura, ma, qualche volta ci finiva dentro, rimanendo impigliata. Accadde così che, in una di queste occasioni, la mosca finì in una ragnatela nel cui centro stava in agguato un ragno. Appena vidi cosa era accaduto tirai via la mosca, purtroppo però strappai dai cespugli anche parte della ragnatela e il povero ragno. Il tutto finì in acqua e prima ancora che riuscissi a muovermi per togliere l’animale dall’acqua, un cavedano apparve dal nulla e lo ingoiò senza degnare di un minimo di attenzione la mosca artificiale. Ovvio: il povero ragno si agitava mentre la mosca “faceva il morto”. Mi rammaricai per la sorte del ragno, ma quanto accadde mi fece prendere in considerazione l’idea di costruire una sua imitazione. Utilizzando un ciuffetto di peli di cervo, costruii la mia prima imitazione di ragno che aveva l’addome montato extended. Era un buon artificiale, ma piuttosto fragile per cui sentii la necessità di ideare delle imitazioni più robuste. Costruii imitazioni con l’addome ottenuto avvolgendo una pallina di polistirolo in un lembo di calza di nylon da donna, o sagomando con una fiamma un pezzo di foam. Le imitazioni risultarono più robuste anche se un poco laboriose da realizzare, tuttavia non me ne preoccupai perché l’imitazione del ragno si usa abbastanza di rado e non serve costruirne molte. L’imitazione che vi propongo è semplice da costruire e si ottiene in poco tempo. Il filo di nylon fissato insieme alle barbe con cui realizzo le zampe del ragno serve come sicurezza nel caso che le barbe, intorno alle quali è avvolto il foam del corpo, si rompano per un uso prolungato dell’imitazione o a causa di ripetute catture. Uso le barbe di fagiano per costruire le zampe delle imitazioni piccole, mentre, per costruire le zampe delle più grandi, utilizzo le herls della coda del pavone o gli elastici.

Fisso un filo di nylon su un amo grub.

Nello stesso punto, fisso otto barbe della coda del fagiano.

Nello stesso punto, fisso una striscia di gommapiuma.

Tenendo in tensione le barbe di fagiano e il filo di nylon, avvolgo intorno ad essi la striscia di gomma piuma. Quando raggiungo la lunghezza che voglio dare al corpo del ragno, mi fermo.

Torno indietro, avvolgendo le spire della striscia di gomma piuma su quelle avvolte in precedenza, e la fisso sull’amo.

Rovescio sul corpo il filo di nylon e lo fisso sull’amo.

Fisso il filo oltre la striscia di gomma piuma e taglio la sua eccedenza e quella delle barbe di fagiano.

Rovescio sul corpo le barbe di fagiano e le fisso sull’amo.

Con alcuni giri incrociati di filo di montaggio, divido le barbe in modo da disporne quatto su ogni lato del corpo.

Riprendo ad avvolgere la striscia di gomma piuma sul resto dell’amo.

Formato il torace del ragno, fisso la striscia di gomma piuma accanto all’occhiello dell’amo e taglio l’eccedenza.

Eseguo il nodo finale.

Mosca finita.

Mosca vista da sopra.

Ragno con zampe in barbe di pavone.

Formica extended body. Il filo di nylon che, nel montaggio precedente, dà la garanzia che il corpo extended non si disfi, può servire per costruire altre imitazioni come la formica o l’ape. Costruii entrambe le imitazioni e, quando si trattò di fornile di ali, pensai che, sostituendo il filo di nylon con un ciuffetto di fili di polipropilene, avrei potuto usare l’eccedenza per ottenere le ali.

Api con addome in gommapiuma e ali in rafia sintetica.

Osservando l’addome, si nota il filo di nylon.

Formica, si vede il filo di nylon che tiene l’addome

Fisso dei fili di polipropilene su un amo grub.

Nello stesso punto, fisso una striscia di gomma piuma.

Avvolgo la striscia intorno ai fili per formare l’addome della formica.

Fisso la striscia sull’amo.

Rovescio i fili sul corpo e li fisso sull’amo.

Nello stesso punto, fisso un’hackle di gallo.

Avvolgo l’hackle intorno all’amo, incrociando le spire fra le ali.

Fisso l’hackle sull’amo e taglio l’eccedenza.

Con il resto della striscia di gomma piuma, creo il torace e taglio l’eccedenza.

Eseguo la testa della formica.

Con un taglio, stabilisco l’altezza delle ali.

Mosca finita.

Formica corpo extended 2 A me i fili di polipropilene posti sull’addome dell’imitazione, non disturbano, ma, volendo, si possono tingere con un pennarello o, meglio ancora, coprire, come vi mostro.

Fisso una striscia di gomma piuma su un amo grub.

Nello stesso punto, fisso un filato fluorescente.

Fisso un’altra striscia di gomma piuma.

Tenendo in tensione la striscia di gomma piuma inferiore e il filato fluorescente, avvolgo la striscia superiore intorno ad essi per formare l’addome.

Fisso la striscia sull’amo.

Rovescio il filato sull’addome e lo fisso sull’amo.

Rovescio l’altra striscia sull’addome, in modo da coprire il filato, e la fisso sull’amo.

Taglio l’eccedenza della striscia.

Fisso un’hackle di gallo accanto all’addome.

Avvolgo l’hackle fra le ali, la fisso sull’amo e taglio l’eccedenza.

Creo il torace con il resto della striscia, la fisso accanto all’occhiello dell’amo e taglio l’eccedenza.

Eseguo la testa dell’imitazione.

Con un taglio, stabilisco l’altezza delle ali.

Mosca finita.

Formica, con lo stesso tipo di addome e pallina di polistirolo al posto delle ali.

Foam Ant L’imitazione di formica che propongo è semplice e veloce da costruire. Con questa mosca ho catturato in ogni tipo di acque, dai torrenti appenninici e alpini ai fiumi del piano ed è gradita da trote, temoli e cavedani. Mi fanno sorridere certi pescatori quando affermano che una loro mosca è micidiale; io preferisco che siano gli altri a valutare se le mie mosche siano valide, ma, nel caso di questa formica, posso derogare alla mia abitudine e affermare che è veramente efficace.

Fisso un cilindro di foam, con l’estremità arrotondata, su un amo grub.

Nello stesso punto, fisso una piccola striscia di foam bianco e un ciuffetto di polipropilene.

Mettendo il tensione il filo di montaggio, la striscia di foam bianco affonda fra l’addome e il torace della formica, assumendo la forma di una V e le due parti del ciuffetto di polipropilene si uniscono verticalizzandosi.

Fisso un’hackle di gallo brown accanto alla V di foam.

Avvolgo l’hackle sui lati della V di foam e la fisso sull’amo.

Fisso il cilindro di foam sull’amo in modo da ottenere il torace della formica.

Faccio il nodo di chiusura.

Taglio l’eccedenza del cilindro e sagomo la testa dell’imitazione.

Con un taglio, stabilisco l’altezza delle ali.

Mosca finita.

Variante con ali di gallo rosso

Formica col fez & Co. A metà degli anni novanta, nel corso di un viaggio in USA, ebbi modo di pescare nel Green River, la splendida Tail Water che si trova in Utah. Alla fine della giornata ci fu uno scambio di mosche con la guida: io gli donai alcuni esemplari del mio vecchio modello di Suspender Ant e la guida contraccambiò con la formica con il cappello da marinaio. Questa particolare formica si realizza utilizzando un cilindro di foam nero che ha incollato a un’estremità un tratto di foam bianco. Si fissa il cilindro di foam nero sull’amo, facendogli assumere la forma della formica, in modo che il tratto di cilindro di foam bianco venga a trovarsi accanto all’occhiello dell’amo, rivolto verso l’alto, così che, con un po’ di fantasia, può ricordare il cappello dei marinai Americani. La formica donatami dalla guida rimase diversi anni nel mio box dei terrestri, poi iniziai a utilizzarla con profitto fino al giorno in cui, per pigrizia, la lasciai nella bocca di una trota: avevo notato che nel tip si era formato un nodo, ma, pur sapendo che, come puntualmente avvenne, poteva causare la rottura del filo in caso di ferrata, non l’avevo sostituito. Poiché il “cappello” bianco della formica mi consentiva di individuarla facilmente in acqua, cercai di procurarmi dei cilindretti di foam adatti per costruire questo tipo di formica, ma, non riuscendo a trovarli, provai a incollare assieme un foglio di foam bianco e uno nero. Quando mi resi conto che non ero in grado di incollare i fogli di foam in modo efficace, rinunciai a costruire la Sailor Ant. Qualche anno dopo, mentre passeggiavo in un centro commerciale, vidi delle ciabatte da mare in materiale sintetico, simile al foam, che avevano la suola nera e il plantare rosso. Osservandole, mi ricordai della formica con il cappello da marinaio e pensai che avrei potuto ricavare da quelle ciabatte delle formiche con il cappello rosso anziché bianco. Acquistai le ciabatte e servendomi di una pinza fustellatrice, di quelle che si utilizzano per fare i fori nel cuoio, ricavai da esse una serie di cilindri di foam di varie misure. Con quei cilindri creai una formica simile alla Sailor Ant che chiamai “la formica con il fez” perché la parte di cilindro di foam rosso mi ricordava un fez, il copricapo caratteristico dei turchi che portava Lothar, l’aiutante del mago Mandrake, protagonista del noto fumetto creato da Lee Falk nel 1934. Dopo aver creato la formica col fez, mi venne l’idea di realizzare una imitazione di formica con l’addome rosso e il torace e la testa neri. Ebbi quell’idea ricordando le formiche con l’addome rosso che vedevo sugli alberi dell’orto di mio nonno quando ero bambino e che temevo perché pizzicavano. Il procedimento di costruzione della Sailor Ant è noto e quello della formica con l’addome rosso è simile a quello della formica in foam, quindi credo opportuno spiegare perché ho proposto queste imitazioni. Usandole in pesca, mi accorsi che, dopo un po’ di tempo , la parte di foam rosso si staccava e restava quella nera, legata sull’amo. Quell’ inconveniente mi fece riflettere e decisi che, essendo la colla insufficiente a tenere uniti il foam nero e quello rosso, li avrei cuciti assieme. Infilai un filo di nylon all’interno del cilindro bicolore e risolsi il problema. Ecco il motivo per cui ho parlato di queste imitazioni: cercando il modo per tenere unite le diverse parti di foam che le compongono, trova il sistema per creare i corpi extended che mostro nel prossimo capitolo.

Ciabatte e pinza multi fustelle.

Cilindri bicolori.

Formica col fez.

Formica con addome rosso.

Corpi segmentati Volendo costruire l’imitazione della Sailor Ant, utilizzai la pinza a fustelle multiple per ricavare un cilindro da una mattonella di foam nero e uno solo disco da un foglio di foam bianco. Servendomi di un ago, infilai nel centro del cilindro e del disco di foam un filo di nylon, unendoli insieme. Questo procedimento mi consentì di costruire la formica con il cappello da marinaio senza aver bisogno della colla. In seguito, con dischi di diverso colore, ottenni i corpi di vespe, calabroni, libellule e altro. La cosa interessante che scoprii usando le imitazioni, specialmente quelle più grandi, fu che questo tipo di corpo è più elastico di quelli realizzanti con un unico cilindro di foam; Il corpo composto da dischi, è cedevole e non crea alcun impedimento all’abboccata del pesce. Se non fosse che per creare i dischi e unirli col filo di nylon ci vuole più tempo che a sagomare un semplice cilindro, costruirei in questo modo tutti i corpi extended in foam delle mie imitazioni. Nelle foto del dressing potete vedere che, per meglio evidenziare il filo di nylon con cui unisco i dischi di foam, ho usato nylon nero, ma, abitualmente, uso quello trasparente.

Con una pinza a fustelle multiple ricavo dei dischetti da fogli di foam gialli e neri.

Infilo le due estremità di un filo di nylon in mezza pallina di plastica sensibile alla luce e faccio in modo che l’asola di nylon si trovi fra i due fili.

Ad operazione conclusa, l’asola di nylon rimane fra i due fili.

Dopo aver infilato i due fili di nylon nella cruna di un ago, li faccio passare attraverso i dischetti di foam gialli e neri.

Aggiungo un cilindro di foam ai dischetti e il corpo della vespa è fatto. Il cilindro serve per poter fissare il corpo della vespa sull’amo.

Fisso il corpo della vespa su un amo grub.

Comprimo l’eccedenza del corpo sull’amo.

Dopo averli saldamente bloccati sull’amo, recido i fili di nylon che tengono unito il corpo della vespa.

Fisso accanto al corpo un ciuffetto di polipropilene rosso,

Fisso accanto alle ali un cilindro di foam nero.

Fisso tre barbe di pavone.

Formo il torace della vespa con le tre barbe di pavone ritorte e taglio l’eccedenza.

Per ottenere le zampe della vespa mi servo di un’hackle grizzly gialla.

Fisso l’hackle sotto il torace.

Recido l’eccedenza dell’hackle.

Abbasso il cilindro di foam sul torace, lo fisso sull’amo e taglio l’eccedenza, lasciando il materiale sufficiente per sagomare la testa della vespa.

Eseguo il nodo finale.

Pareggio le ali.

Sagomo le testa e l’imitazione è finita.

Vespa costruita con il criterio della foam ant.

Formica con addome rosso e tag sensibile alla luce..

Bombo.

Calabrone.

Night predator, mosca che uso la sera, quando sento le bollate, ma non le vedo.

Grasshopper.

Alien palmer.

Caterpillar Mi piace utilizzare materiali di uso comune per costruire le mosche artificiali. Con le ciabatte sintetiche, citate in precedenza. creai la formica col fez e sviluppai il procedimento con cui si ottengono corpi formati da cilindri di foam uniti col filo di nylon. In un mercatino trovai un tappetino anti scivolo definito “Gripper Pad” che, essendo formato da palline sintetiche ovali disposte in successione, mi sembrò adatto per costruire imitazioni di formiche e caterpillar. La mia intuizione si rivelò esatta, costruii diversi tipi di imitazioni e scrissi pure un articolo sull’uso di quel materiale. Dopo la pubblicazione dell’articolo diversi lettori, Italiani e stranieri, mi scrissero per dirmi che non riuscivano a trovare il Gripper Pad. Fu allora che pensai di poter utilizzare, in alternativa, i fogli di foam da cui ricavavo i dischi per formare i corpi uniti col filo di nylon. Come potete vedere dalle foto, usai il materiale rimasto fra i fori praticati nei fogli di foam, che mi sembrò simile ad una successione di zampe.

Gripper pad.

Caterpillar costruito con il Gripper pad.

Ninfa

Zampe di vari colori.

Sulla curva di un amo diritto, fisso una striscia di foam imitante le zampe.

Fisso la striscia con alcuni incroci di filo di montaggio.

Trapasso con l’amo una striscia di foam a metà della lunghezza e larghezza.

Porto avanti le zampe e la striscia di foam e le fisso sul gambo dell’amo.

Mi sposto in avanti con il filo di montaggio e ripeto le operazioni compiute in precedenza.

Fisso zampe e striscia di foam sull’amo.

Procedo col solito sistema.

Zampe fissate.

Tutte le zampe sono fissate sull’amo.

Taglio le eccedenze della striscia di foam e delle zampe.

Eseguo la testa.

Imitazione finita.

Vista da sotto.

Vista di tre quarti.

Foto di gruppo.

Cavalletta extended body foam. Nel capitolo sui corpi segmentati, dissi che costruirei tutte le imitazioni di terrestri con quel sistema se il procedimento non fosse laborioso. Amo la rapidità di esecuzione dei montaggi, per cui vi propongo la cavalletta con corpo extended, che uso abitualmente.

Usando un bisturi, ricavo da un foglio di foam, una striscia di sezione quadrata.

La striscia di foam.

Ritorco la striscia di foam su se stessa.

Fisso la striscia ritorta su un amo grub.

Per ottenere le zampe. faccio un nodo a due elastici appaiati.

Fisso la zampa rivolta in avanti, taglio le eccedenze degli elastici,sposto la zampa indietro e la blocco con qualche giro di filo di montaggio. In questo modo consolido il fissaggio della zampa.

Elimino uno dei due elastici che formano la zampa

Fisso l’altra zampa sul lato opposto, ripetendo le stesse operazioni e regolo, con un taglio, la lunghezza delle zampe.

Operazione eseguita.

Recido un ciuffetto di peli da una pelliccia di cervo.

Fisso i peli accanto al corpo extended.

Fisso le due parti di striscia di foam sull’amo in modo da ottenere il torace dell’insetto.

Taglio le eccedenze delle striscie.

Metto una goccia di colla cianoacrilica sul torace.

Comprimo il foam che eccede dal torace.

Abbasso i peli di cervo sul torace e li fisso sull’amo.

Taglio le eccedenze dei peli, lasciando una parte per imitare la testa dell’insetto.

Fisso due elastici sui lati della testa.

Eseguo il nodo di chiusura del montaggio.

Mosca finita.

Grillo nero, intorno alla striscia di foam del corpo ho avvolto barbe di pavone.

Il Coccodrillo Spesso, in sostituzione del foam, uso il materiale di cui sono composte le tessere di un gioco per bambini. Queste tessere hanno la caratteristica di aver una faccia liscia e una “rugosa”. Forse rugosa non è il termine più adatto come definizione, ma, al momento, non me ne viene in mente un’altro. Avendo le tessere lo spessore di un centimetro, ricavo da esse la quantità di foam che mi serve, di solito in forma di strisce, servendomi di un bisturi. Un giorno, dopo aver ricavato alcune strisce di materiale da una tessera, tagliandole nel senso dello spessore, mi rimase una striscia con un lato rugoso. D’abitudine, scartavo le strisce di questo tipo perché, essendo la parte su cui si cammina, la faccia rugosa delle tessere è indurita, ma quel giorno, forse perché la tessera era di colore verde, pensai che potessi utilizzare la striscia per imitare un piccolo rettile. Viste le dimensioni della striscia, partii con l’idea di costruire una lucertola, ma, nel terminare l’imitazione, vidi la possibilità di dotarla di due lunghe mascelle, per cui decisi di trasformare la lucertola in un coccodrillo. La scelta fu determinata da un fattore più pratico che estetico, perché pensai che le mascelle dell’imitazione potessero servire per creare turbolenza in acqua durante il recupero. Infatti, quelle che ho definito mascelle, possono essere più appropriatamente definite palette, perché svolgono una funzione simile alle palette dei pesciolini artificiali tipo Rapala; specialmente quella inferiore. Conservai la prima imitazione che costruii (dopo il dressing, vedrete la foto) e ne feci altre, da utilizzare in pesca, usando strisce di foam prive del lato rugoso perché pensai che fosse una perdita di tempo ricavare dalle tessere strisce con un lato rugoso per motivi puramente estetici. Dotai le imitazioni di lunghe mascelle, criterio che continuo a seguire, e, se ce ne fu bisogno, ne accorciai la lunghezza quando le utilizzai in pesca, in modo da fornire all’imitazione il movimento desiderato. Avendo a disposizione una grande quantità di fogli di foam di minore spessore, acquistati in un centro commerciale, utilizzai strisce ricavate da un singolo foglio per costruire imitazioni piccole e due strisce sovrapposte per imitazioni più grandi. Osservando il prototipo del coccodrillo, potrete vedere che ha un corpo extended formato da più sezioni. Ottenni quelle sezioni costruendole su un supporto consistente in un filo di acciaio, ma, poiché quest’operazione richiede del tempo, decisi di costruire le imitazioni da utilizzare in pesca con una sola sezione extended, ottenibile direttamente sull’amo. Altro dettaglio di cui sono prive le imitazioni da pesca, sono gli occhi che ritengo ininfluenti sul potere adescante delle stesse. La peculiarità dell’imitazione sono le mascelle o palette che forniscono vitalità all’artificiale durante il recupero. Privata delle mascelle, l’imitazione si può considerare una variante della Cernobyl ant.

Attraverso con l’amo una striscia di foam, la metto sulla curva e la blocco con il filo di montaggio.

Piego la parte superiore della striscia e la fisso sulla curva in modo da ottenere un segmento extended del corpo.

Mi sposto con il filo di montaggio e fisso sull’amo le due parti della striscia di foam per formare un altro segmento di corpo.

Sui due lati del segmento fisso un pezzo di elastico.

Con il solito procedimento, creo un altro segmento di corpo.

Fisso altri elastici sui lati del corpo.

Procedo con la costruzione del corpo arrivando a bloccare le due parti di striscia accanto all’occhiello dell’amo.

Eseguo il nodo finale.

Con due tagli, rendo appuntito il segmento extended del corpo.

Accorcio le striscie di foam delle mascelle del coccodrillo e le sagomo alle estremità.

Metto una goccia di colla cianoacrilica fra ogni segmento del corpo e sul nodo di chiusura.

Imitazione finita.

Le fauci del coccodrillo.

Il prototipo dell’imitazione.

Imitazioni varie

Come un amo Jig. Voglio finire con un accorgimento che può interessare i pescatori con la ninfa. Gli ami Jig hanno una forma tale che, le ninfe con testa metallica costruite su essi, scendono in acqua con la curva dell’amo rivolta verso l’alto. Mi interessai a questi ami perché un amico che non li trovava nei negozi della nostra città (Genova), mi chiese di accompagnarlo a Milano dove li avrebbe trovati certamente. Infatti li trovò, ma io mi chiesi se, con un po’ d’inventiva, avremmo potuto risparmiarci il viaggio. Vi mostro come si può fare assumere a una ninfa, costruita su un amo diritto, la stessa postura di un amo Jig.

Infilo il filo del tip del finale nell’occhiello della ninfa, dal basso verso l’alto.

Formo un’asola scorrevole all’estremità del filo.

Faccio passare l’asola dalla curva dell’amo e la stringo dopo la pallina metallica.

Tiro il filo e la ninfa assume la posizione del Jig.

Altra ninfa, legata con lo stesso criterio. Copyrigth 2014 All rigths reserved. Testi e foto di Agostino Roncallo. Nessuna parte può essere utilizzata in qualsiasi forma, riprodotta, tradotta o memorizzata senza autorizzazione scritta dell’Autore.