L’aspetto competitivo nel pensiero filosofico 3. Le grandi polemiche filosofiche dell’età...

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L’aspetto competitivo nel pensiero filosofico 3.

 Le grandi polemiche filosofiche dell’età moderna

Lezioni d'Autore

Nell’età moderna, la stampa consente a filosofi e studiosi di confrontarsi tra di loro con maggiore assiduità.

Gli scontri avvengono davanti a una comunità ‘moderna’ di intellettuali, che comunicano nell’arco di tempi assai brevi tramite la pubblicazione dei libri.

La stampa e la comunità internazionale

Una lezione all’università di Bologna. Illustrazione tratta da un manoscritto del XIV secolo, Berlino, Staatliche Museen, dal sito www.uwplatt.edu

Una stamperia del Cinquecento, dal sito http://www.ebookextra.it

Lutero pubblica attorno al 1520: La cattività babilonese della Chiesa, Alla nobiltà della nazione tedesca, La libertà del cristiano.

In questi:- sfida la corruzione della Chiesa, - affronta punti fondamentali della dottrina romana, come la questione del libero arbitrio.

Erasmo-Lutero: la polemica sul libero arbitrio (1/3)

Erasmo, intellettuale rinascimentale: homo faber fortunae suae.

nel 1525 attacca Lutero con il testo De libero arbitrio che sostiene la fondatezza della dottrina della libera scelta morale.Non si può conciliare la predestinazione degli uomini:- con le sollecitazioni all’obbedienza contenute nelle Scritture, - con la dottrina del sacerdozio universale dei credenti.

Erasmo-Lutero: la polemica sul libero arbitrio (2/3)

Lutero controbatte con il De servo arbitrio.

Evidenza dalle Scritture: l’uomo incapace di risollevarsi pianificazione divina della Salvezza.

Se l’uomo fosse libero di salvarsi e vi rinunciasse, Cristo sarebbe morto invano sulla croce.

Erasmo ambisce a una restaurazione morale della Chiesa, Lutero mira a scardinarla e fondarne una nuova.

Erasmo-Lutero: la polemica sul libero arbitrio (3/3)

Meditazioni metafisiche (1641)

Cartesio fa circolare il manoscritto presso gli intellettuali del tempo per testare la validità dell’opera e la coerenza delle argomentazioni.

Raccoglie le obiezioni e replica in un’appendice che è parte integrante dell’opera.

Cartesio sollecita obiezioni e repliche

Newton affronta la questione in uno studio del 1666 e risolve il problema del calcolo con il metodo “delle flussioni e dei fluenti”.

Dieci anni dopo, Leibniz entra in contatto con Newton e inizia con lui uno scambio epistolare. Nel 1684 pubblica il suo primo testo dedicato al calcolo infinitesimale (Nova Methodus pro maximis et minimis), cui, nel 1687, seguono i Philosophiae naturalis principia matemathica.

Newton-Leibniz: la disputa sugli infinitesimali (1/2)

Godfrey Kneller, Ritratto di Isaac Newton, 1689, da Wikipedia

Gottfried Wilhelm von Leibniz, dal sito www.zahlenjagd.at

Leibniz e di Newton: due approcci differenti.

La questione è chi sia arrivato per primo a risolvere il problema del calcolo infinitesimale.

Leibniz non vuole riconoscere di avere ricevuto ‘spunti’ da Newton. I discepoli di Newton lo accusano di plagio.

La querelle diventa argomento di propaganda nazionalista tra XIX e XX secolo.

Newton-Leibniz: la disputa sugli infinitesimali (2/2)

FINE

Lezioni d'Autore