L’itinerario artistico-ambientale Figure di pietra · schi giotteschi della Basilica di Assisi,...

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Figure di pietra

Itinerario artistico-ambientaleattraverso le sculture

del maestro Carlo Vitari

Comune di Brumano

Iniziativa realizzata dal Centro Studi Valle Imagna incollaborazione con l’Ufficio di Promozione Turistica e ilComune di Brumano

Segreteria e organizzazione

Centro Studi Valle ImagnaVia V. Veneto, 148 - 24038 Sant’Omonono Terme (Bg)Telefono: 328 1829993Sito web: www.centrostudivalleimagna.itE-mail: info@centrostudivalleimagna.it

Immagine di copertina

Il maestro Carlo Vitari fra i massi e la neve. Brumano(Valle Imagna), 12 febbraio 1928.

L’itinerario artistico-ambientale

I boschi di Brumano non sono solo un suggestivo fondalealle opere scultoree di Carlo Vitari, ma ne costituisconoparte integrante. Il maestro, col suo fare arte svincolatodalla codificata formazione accademica, libero a tal puntoda apparire ingenuo, ha scelto di scolpire blocchi di pietralocale concretizzando un continuum tra la materia del-l’opera, lo spazio, il tempo e il nucleo concettuale. Ha col-locato le steli lungo un percorso che, attraverso la visionedelle bellezze naturalistiche della Valle Imagna, conducepazientemente l’osservatore - con la ruvida saggezza tipi-ca della montagna - alla scoperta del senso di immaginialtrimenti arcane. Incamminarsi lungo i sentieri alla ricer-ca delle opere non vuol dire soltanto riaccostarsi a una tra-dizione da recuperare. Adattando il passo alle asperità delterreno, lasciandosi stupire dalla modulazione cangiantedella luce, che penetra tra le foglie e svela le pietre, passan-do lentamente le proprie mani sulle rughe scalpellate nellapietra si potrà cogliere il reale valore delle opere di CarloVitari. Prive di qualsiasi appariscenza, esse propongonouna con-fusione di esiti formali non costantemente omoge-nei, citazioni iconografiche di gusto popolare e rielabora-zioni personali che testimoniano la conoscenza degli affre-schi giotteschi della Basilica di Assisi, dello stiacciato pro-spettico di Donatello e degli arditi scorci di Tintoretto. Ibassorilievi del maestro si trovano quasi tutti ancora insitu, nel medesimo luogo dove furono pensati e scolpiti, esolo una piccola parte di essi è stata spostata per salvarladalla distruzione. Per conoscere le opere, tutte all’aperto esempre visibili, ripercorriamo idealmente l’itinerarioseguito dai viaggiatori che salivano a Brumano da Rota,lungo l’antica mulattiera. Per comodità, l’itinerario puòessere esplorato partendo anche dal centro del paese.Carlo Vitari ha impiegato la tecnica scultorea che permet-te di creare le forme per sottrazione dalle lastre o dai massicalcarei del luogo: attraverso l’uso di strumenti in grado diintaccare la dura superficie della materia (scalpello e mar-tello) l’artista ha asportato le parti superflue della pietra alfine di farne emergere la forma desiderata. Una tecnicaparticolarmente difficoltosa, padroneggiata solo da grandiartisti (Buonarroti, Bernini, Canova), poiché l’asportazio-ne della materia impedisce la correzione di qualsiasi erro-re o imprecisione. Le opere del Maestro sono caratterizza-te da una plastica essenzialità e non prevedono l’aggiuntadi alcun particolare decorativo né di altre connotazioni oattribuzioni iconografiche specifiche. Ciò contribuisce adintegrare le sculture nell’ambiente locale, senza creare unforte distacco tra la natura e la realizzazione artistica.

Il maestro Carlo Vitari di Brumano

Carlo Vitari è nato a Brumano il 29 maggio 1864, nellacontrada Cornelli, da Antonio Vitari (Pisca) e MargheritaRota (Cottina). Appartenente a una numerosa famiglia dibergamini, settimo di nove fratelli, dopo essersi dedicatoall’allevamento dei bovini, che comportava la ciclica tran-sumanza dal monte al piano, all’età di quarantadue anni haottenuto l’abilitazione all’insegnamento elementare pressola Scuola Normale di Treviglio, con diploma rilasciato dalMinistro della Pubblica Istruzione il 18 aprile 1904. Dairegistri scolastici si ricava però che Carlo Vitari insegnò aBrumano ininterrottamente per ventinove anni, dall’otto-bre 1892 al luglio 1921 e che, quindi, aveva iniziato a inse-gnare dodici anni prima di avere l’abilitazione, quando perfare il maestro non era ancora indispensabile essere “abili-tati”, ma bastava sapere leggere e scrivere. Nei quindici anni successivi, dal 1921 al 1936 poté dedi-carsi alle sue passioni, cioè scolpire e scrivere poesie. Ineffetti in quegli ultimi anni dovette godere anche di unacerta popolarità, documentata da alcuni articoli apparsisulla stampa locale, che misero in evidenza le sue operecreative. A noi sono giunte diciassette sculture, realizzatedal 1926 (San Francesco) sino al 1934 (la Giustizia). CarloVitari si è dedicato alla scultura sino a quando le forze fisi-che glielo hanno consentito, all’età di sessantasette anni. Itemi delle sue sculture riguardano argomenti di caratterereligioso (Deus Pater), filosofico-letterario (DanteAlighieri), oppure relativi a persone da lui direttamenteconosciute (Don Gilardi). Nell’ultimo periodo della suavita si dedicò anche alla scrit-tura, componendo una serie disonetti, dedicati agli amici oscaturiti da alcune circostanzeparticolari della vita, e propo-nendo anche riflessioni esi-stenziali. Dalle testimonianzeorali si evince che il cosiddettoautoritratto (scultura n. 17 del-l’itinerario, qui riportata a fian-co), tuttora collocato fuori del-la sua casa, sia stato interrotto a causa della morte, soprag-giunta prima che il maestro riuscisse a completarlo. Negliultimi anni della sua vita portava caratteristici occhialini,descritti dai giornalisti e visibili nelle poche fotografie, chegli servivano anche per nascondere un difetto fisico: scol-pendo la pietra, una scheggia di roccia lo ferì ad un occhio,compromettendogli per sempre la vista. Morì il 12 dicem-bre 1936 a Brumano per emorragia cerebrale.

I testi e le immagini sono tratti dal volume Carlo Vitari.Maestro, scultore e poeta di Brumano di Sarah Gazzola,Sergio Poli, Alberto Benini, Edizione Centro Studi ValleImagna, Bergamo, 2010.

Brumano (m. 910 slm) è il Comune più esteso (8,14 kmq) e nel contem-po meno popolato della Valle Imagna (96 abitanti al 31 dicembre 2009),situato sulle pendici della Costa del Palio e del Resegone. Già apparte-nente al Ducato di Milano e alla Pieve di Lecco, non subì la dominazio-ne della Serenissima e i suoi abitanti trassero sostentamento soprattuttodall’allevamento zootecnico, proprio della civiltà dei bergamini transu-manti, che durò sino a tutta la prima metà del Novecento, e dalle attivi-tà forestali e dell’artigianato del legno. A Brumano, infatti, si producevail sivlì (un caratteristico flautino a tre fori di origine medioevale realiz-zato con antichi torni “a pedale”).

Pieghevole 15-04-2010 17:18 Pagina 1

1.

L’Occhio di Dio

2.

San Francesco

3.

Santa Caterina

4.

San Giovanni Bosco

5.

Il Golgota

6.

Il Monte Uliveto

7.

La Porta

(Cella di San Francesco)

8.

Mater Gratiae

9.

Adiutrix Miserorum10.

Dante Alighieri

11.

Il cavalier Natale Lucca

12.

San Carlo Borromeo

13.

Don Attilio Gilardi

14.

Deus Pater

16.

La Giustizia (o Filosofia)

15.

Aut vita, aut mors

Pieghevole 15-04-2010 17:18 Pagina 2