La storia nella porcellana

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La Storia passa (anche) dalla porcellana

Un percorso culturale attraverso le collezioni del Casino del Cavaliere di

Palazzo Pitti

L’Illuminismo in cucina e in salaNasce nel periodo delle Guerre di Successione (Trattato di Utrecht, prima metà del Settecento)Buon gusto fa rima con sobrietà: sempre meno grandi e ricchi arrosti, sempre più cibi leggeri, come il pesce, i molluschi, i crostacei.

Qui nell’immagine una sontuosa “natura morta” del 1627Una via di mezzo tra la ricchezza del Seicento e la sobrietà del Settecento.Il pennuto imbandito non è più un pavone (troppo ricco e passato do moda) ma il tacchino (gallo d’India), divenuto di gran moda con la scoperta dell’America.

Il nuovo gusto si orienta verso pollame, cacciagione minutaE forse è dovuto a questa moda la scelta iconografica del vasellame. Nella foto un servito da tè del 1810, in pieno gusto napoleonico.

La nuova cucina non deve addormentare ma rendere vigili e

vigorosiEcco quindi il successo del caffè, ricco di “virtù

risvegliativa”

In Italia, il protagonista di questo nuovo “manifesto illuminista” è Pietro

VerriNel suo giornale “Il Caffè” si propose di scuotere

tradizioni e pregiudizi sociali, letterari, scientifici, trattando argomenti di economia, agronomia, storia naturale, medicina ecc. Nella lingua gli scrittori si permisero grande libertà, curandosi solo del vigore del pensiero.

Durò solo due anni (1764-1766) ma lasciò un’impronta notevole.

Nell’immagine, Pietro e Alessandro Verri, Cesare Beccaria ed altri

intellettuali

Le spedizioni in Oriente diffondono il gusto per le “cineserie”

Porcellana di Meissen, 1799-1803

Dopo la chiusura del Museo delle porcellane di Doccia a Sesto F.no

La raccolta omogenea di Pitti consiste principalmente delle porcellane da tavola usate dalle case regnanti che si sono succedute in Toscana (Medici, Lorena, Savoia), delle quali rispecchia fedelmente il gusto.

Possiamo quindi immaginarci, attraverso tre secoli, il tenore dei banchetti … ma anche delle colazioni!

Nel Settecento la mostra di piatti e vasellame cadde in disuso, perché oscurata dalla comparsa del centrotavola, all’inizio con finalità pratiche per poi diventare puramente decorativo.

In questo periodo arrivarono alcune novità funzionali: il piatto con i bordi

il piatto fondo al posto della scodella

i candelabri

La posateria decorata. Qui nell’immagine, una rarità del Museo Bardini:Posate dei primi del Seicento

La comparsa dei servizi

da cioccolata e da caffè

Il XVIII sec. vide anche il progressivo allargarsi alla borghesia delle usanze a tavola che fino a quel momento erano state ad esclusivo appannaggio dell’aristocrazia. Cominciarono a venire prodotti i cosiddetti "servizi", cioè insieme di oggetti per più commensali, fabbricati ieri come oggi per sei o dodici persone.

Il XVIII secolo pone l'attenzione non soltanto ai piatti, che sono d'argento o di porcellane pregiate, ma anche alla biancheria, con le fantasiose piegature dei tovaglioli e delle tovaglie bianche, sempre di tessuto pregiato. Tuttavia i bicchieri e i contenitori del vino non vengono posti sulla tavola, ma su un piano di servizio, da dove un servitore mesce il liquido e lo serve al convitato.

ABBIAMO UN TRATTATO SULLA PIEGATURA DEI TOVAGLIOLI, DEL SEC. XVII

L’astro napoleonico illumina tutta Europa Qui un ritratto dell’Imperatore dei Francesi su porcellana

Napoleone pone sua sorella a capo del Granducato di Toscana. Dapprima principessa di Lucca e Piombino (1805-1809) e poi granduchessa di Toscana (1809-1814), Elisa promosse un rinnovato interesse per le arti di cui da tempo si sentiva la mancanza. Il suo mecenatismo non soltanto richiamò a Firenze scultori, pittori e musicisti, ma sostenne anche le industrie artigiane toscane, incentivando la lavorazione della seta, della mobilia e della porcellana.

DONO AD ELISA DAPARTE DI NAPOLEONE:PORCELLANA DI SÈVRES

La collezione di Elisa è immensa e deliziosa: cestini per frutta,

formaggere…

Tazzine con ritratti in bisquit, secondo il gusto dell’epoca

La manifattura Ginori di Docciaattiva dal 1737

lavorava anche per rimpiazzare i pezzi andati rotti arrivando a

copiare perfettamente gli oggetti delle più rinomate porcellane del

mondo (Meissen, Sèvres)

Purtroppo da qualche annoLo splendido e ricchissimo Museo diDoccia (Sesto F.no) è chiuso: fallito! una veraperdita per Firenze perché, come abbiamo visto,Studiare la storia attraverso la porcellana si può!

Grazie per l’attenzione.

Fonti (consultate nel pomeriggio del 19 marzo 2017)

http://www.artereview.it/news-mostre/tra-lusso-ed-eleganza-le-porcellane-ginori-alla-corte-di-napoleone-bonaparte/9101

• http://lnx.whipart.it/html/modules.php?name=News&file=article&sid=1217

• http://www.arteindiretta.it/il-bello-del-gusto.htm

• http://lafirenzedefiorentini.blogspot.it/

• http://www.baroque.it/cucina-barocca/

• http://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/arte-e-fotografia/evento/le_forme_e_i_rituali_dei_pasti_dal_settecento_al_novecento-114378.html

• http://www.tavoleadarte.it/blog_centrotavola.html• Voce “Pietro Verri” di Treccani on line

• Immagini di Wikicommons