LA SCOPERTA DELLE FORME GEOMETRICHE USCIRA’ QUALCOSA DA QUESTO CILINDRO MAGICO? Massimiliano:...

Post on 02-May-2015

219 views 0 download

Transcript of LA SCOPERTA DELLE FORME GEOMETRICHE USCIRA’ QUALCOSA DA QUESTO CILINDRO MAGICO? Massimiliano:...

 

         

LA SCOPERTA DELLE FORME GEOMETRICHE

E’un ottagono fatto in modo non preciso…cioè non proprio un ottagono perché l’ottagono vero non è spesso ma è una forma piatta.

USCIRA’ QUALCOSA DA QUESTO CILINDRO MAGICO?

Massimiliano: “E’ alta, dura, l’inizio e la fine

sono rotondi, si chiama cilindro.”

 

ABBIAMO INIZIATO CON… 

Ognuno ha portato delle scatole di vario tipo; quelle delle medicine, del caffè, del dentifricio…tante belle scatole che da tempo usiamo ma che non sappiamo

chiamare nel modo giusto!!

Ali  

“ Questa forma è rotonda e dura”

Marco: “Ha 6 lati….mmm no si dice facce, questa scatola ha 6 facce -dice- Enrico”

Nina “dura, vuota (mette le mani all’interno della scatola per dimostrarlo),

 

lati taglienti con delle punte. E’un ottagono fatto in modo non preciso…cioè non proprio un ottagono perché l’ottagono vero

non è spesso ma è una forma piatta.”

Raffaele: “Dentro è vuota. Ha 6 punte e 5 facce. Assomiglia a una forma di piramide, ma non ha la punta.

Non è un triangolo perché il triangolo non può essere vuoto dentro”.  

Lidia:

“Il triangolo non ha spessore, se lo metti di profilo non esiste.”

GLI INSIEMI DI SCATOLE 

 Proviamo a classificare le nostre scatole e facciamo un insieme di scatole con facce e punte e un insieme di scatole senza punte ma sorge un problema…. il cono, dove lo mettiamo

IDEA…..

A-scatole senza spigoli

B-scatole a punta

C-scatole con punte e spigoli

D-(intersezione) scatole a punta e senza spigoli: cono.

E-(intersezione) scatole a punta e con spigoli e punte: piramide.

facciamo un’intersezione!!!

Ci pensiamo un po’ e poi riusciamo a costruire 3 insiemi con 2 intersezioni:

Maestra: qual è la differenza tra esagono e prisma a base esagonale?

Beatrice: lo spessore, l’esagono è senza spessore.

Raffaele: il prisma è tridimensionale mentre l’esagono no!

Maestra: siete bravissimi... questa è la grande differenza!

 

 

mmmm….

TRIDIMENSIONALE, BIDIMENSIONALE…..

 Davide: ma se non ha spessore non c’è!

 

Maestra: hai ragione..nel senso che esagono è la forma della faccia che tu guardi...

ma non la puoi prendere in mano, non ha spessore...guardi la forma e basta!

Maestra: cosa vuol dire “tridimensionale”?

Nicoletta: che ha tre dimensioni.

Massimiliano: queste forme hanno lo spessore, la larghezza e la lunghezza.

Maestra: cosa vuol dire “dimensione”, quale sinonimo possiamo usare?

Bambini: misure, grandezze...

Maestra: Guardate questa scatola ha questa lunghezza, questa larghezza e

questa altezza.

Esiste un nome che raggruppa tutte le forme tridimensionali di cui abbiamo parlato. Qualcuno sa la differenza che c’è tra l’acqua, l’aria e un oggetto ad esempio il banco?

Bambini : l’aria non si vede, è trasparente...Maestra: bravi ...è un gas, non lo puoi toccare, puoi sentire l’odore come ad esempio il

gas per cucinare. E l’acqua?Alì: è un liquido...non riesci tanto a prenderla...

Maestra: è vero, l’acqua ha la sua forma?Bambini: no, prende quella del recipiente!Maestra: bravi e il banco invece com’è?Bambini: è duro...è qualcosa che tocco..

Maestra: il banco ha la sua forma?Bambini: sì!

Maestra: se facessimo un insieme conil banco, la sedia e...

Bambini: l’armadio, la lavagna, l’albero, l’immondizia, i libri, la scuola e...tutte le cose “dure”

Maestra: quale cartellino mettereste a questo insieme? Quale etichetta?Marco: cose con lo spessore.

Nina : materiali.Maestra: avete ragione sono cose che si possono prendere in mano ma hanno un nome che si usa, ad esempio, per dire che un armadio che ho acquistato è molto

resistente, si dice che è...

Roberta: solido!

Maestra: brava si chiamano solidi. Allora le scatole, cioè le forme tridimensionali

che posso tenere in mano si chiamano solidi geometrici.

Per capire come sono fatte le scatole proviamo a fare delle impronte

Riusciamo così a fare una tabella di confronto tra le nostre scatole….

La maestra ci fa osservare con attenzione tutto il materiale, riguardiamo

le impronte e arriviamo così ad intuire il concetto di

Poligono

Abbiamo imparato tante parole nuove:

Abbiamo

iniziato giocando,

osservando le forme, manipolandole,

toccandole, scoprendo le loro caratteristiche,

classificandole, imparandone i nomi e… a forza di lavorare

con loro

“la realtà ci è sfuggita di mano”:

tutto sembrava animarsi.

Come a teatro noi eravamo gli spettatori di una storia irreale

in cui le forme diventano protagoniste di situazioni che non

ci saremmo mai aspettati di vedere.

Buona lettura

Tutto successe un giorno in una scuola, sembrava una mattina come tutte le altre.

Il cielo dalle finestre aperte appariva azzurro e cristallino, solo qualche nuvola

sembrava circondare la scuola.

Vicino alla scuola alcuni ragazzi stavano giocando a

pallone.

A un tratto, uno di loro lanciò per sbaglio il pallone contro

la finestra di una classe. Il pallone finì su un libro di

esperimenti scientifici portato da Daniele. Questo

bambino era appassionato non solo di esperimenti, ma

anche di cose soprannaturali. I suoi compagni erano stufi

delle solite storie che raccontava: continuava a ripetere

che poteva spostare gli oggetti con la forza del pensiero e

che gli oggetti stessi,

Caricandosi di energia, potevano muoversi nello spazio. Ma nessun compagno aveva

mai visto realmente questi “fatti straordinari”.

La palla colpì una pagina dal misterioso titolo

Improvvisamente dal libro partì un ventaglio di raggi luminosi misti a polvere

che andarono a colpire…

Nonostante il fascio luminoso rischiarasse tutta l’aula, che appariva deserta, si sentì

in un angolo: <<Ahi, fammi spazio!>>

Tutto sembrava immobile ma…Un cilindro di cartone, con la sua base dal grande

occhio, scorse uno strano movimento delle figure piane su un cartellone…

Il cilindro pensò :<<Che strana figura non ha nemmeno il corpo!>>, indicando il

cerchio.

Da qui iniziò una discussione a catena tra le strane figure piane e ancor più strane

forme solide.

Il cubo aggiunse, guardando il quadrato :<<Ma guarda quello! Ha solo una faccia!>>

Ma il quadrato prontamente rispose:<<Ma tu cosa te ne fai di tutte quelle facce>>. Il

cubo replicò ; <<Io posso guardare da tutte le parti, monofaccia che non sei altro!>>

Subito si fece avanti il parallelepipedo che vantandosi e ponendosi in modo

altezzoso disse al rettangolo:<<Ma non vedi quanti rettangoli ho io! Non ti

vergogni con quella faccia da rettangolo semplice!>>

Il triangolo a questo punto si fece avanti e urlò alla piramide:<<Avrai anche

tanti triangoli, ma guarda come sei spigolosa, a cosa ti serve quella punta?

>>

Un bidello, intanto, sentite delle voci entrò nell’ aula, ma non si accorse di nulla

perché tutte le forme velocissime tornarono al loro posto saltellando e

strisciando sui piani alla velocità della luce.

Il bidello, di nome Mario, si accorse solo in parte del parallelepipedo che si

stava sistemando sullo scaffale, ma pensò di avere le traveggole.

Quando Mario uscì si scatenò il terremoto: il cubo, il parallelepipedo e la piramide,

sporgendosi troppo, caddero rumorosamente sul pavimento e immediatamente tutti gli

altri vollero seguirli e rotolarono in fila indiana la sfera, il cilindro e il cono.

A quel punto le forme piane si sentirono minacciate perché le forme solide saltellando

cercarono di colpirle.

Il cilindro si stava già organizzando, cercando di sparare la sfera, come se fosse un

cannone.

La sfera, guardando il cerchio e cercando di colpirlo: <<Guarda io riesco anche a

volare, saltare…tu al massimo puoi strisciare!>>

Un rettangolo reagì:<<Ma io posso spostarmi su tutti i muri provate a prendermi>>

<<Provaaateee!!!>>, esclamarono in coro le figure piane, chiamate anche dagli

esperti, bidimensionali.

A questo punto la piramide innervosita, colpì all’impazzata con tutte le sue forze,

quadrati, cerchi, rettangoli…insomma tutta la tribù dei bidimensionali. Ma, con grande

stupore, si accorse che il popolo delle bidimensionali non subivano colpi perché,

essendo senza corpo, erano praticamente indistruttibili.

Il cilindro per rabbia, cercando di colpire qualcuno, sbatté contro un banco e trascinò

via una gomma che cadendo sopra un trapezio come per magia... lo fece sparire nel

nulla.

L’eccezionale scoperta si sparse in un lampo tra tutti i solidi che credettero di

sterminare, cioè di cancellare in breve tempo tutte le forme piane.

 Ecco che arrivarono da un cartellone, che non sembrava coinvolto nella magia, le

linee dritte che partirono come saette trafiggendo gran parte del popolo

tridimensionale mentre le linee curve a mo’ di vortice avvolsero, imprigionandole, le

forme solide.

…le linee dritte che partirono come

saette trafiggendo…

…le linee curve, a mo’ di vortice avvolsero imprigionando le forme solide…

Era lunedì: i bambini ritornarono in classe, si accorsero con stupore che il cartellone

delle figure piane era quasi vuoto! Qualcuno le aveva cancellate.

Anche la compagna di Daniele non ritrovava la sfera … Era la sua palla… ci teneva

tanto!!!

Tutti guardarono Daniele… forse lui ne sapeva qualcosa, forse i suoi poteri erano

veri!

Il bambino, subito rimase un pò stupito da questa improvvisa attenzione nei suoi

confronti e, intuendo a che cosa stavano pensando i suoi compagni, esclamò:

<<Daniele, Daniele…un fico secco!>> Poi aggiunse:<<E’ da tanto tempo che vi dico

che le cose si muovono da sole e che hanno un’energia autonoma, voi non mi avete

mai creduto, peggio per voi. Quello che vi ho sempre detto adesso si è avverato.>>

Daniele prese il suo libro di scienze, il fascio di luce ritornò nel libro, la magia rientrò

e…sul cartellone ricomparvero le forme piane, le figure tridimensionali ritornarono

nella scatola e…

Come se fosse un film, si rivide tutta la storia all’indietro: anche i bambini stavano per

essere risucchiati da un bagliore che sembrava un arcobaleno.

<<Daniele, Daniele, svegliati è ora di andare a scuola, non fai altro che fantasticare…

>>, lo rimproverò la mamma.

Nel frattempo si sentì ridacchiare…

Daniele uscì sul balcone per prendere una boccata d’aria, si sentiva confuso,

guardava il cielo azzurro, il volo delle rondini, quando, come alla fine di una commedia

spuntarono i solidi, uno dietro l’altro, le figure piane, le linee…e nel cielo si leggeva

“CIAO DANIELE”.

 

• Sara• Enrico• Marco• Beatrice• Massimiliano• Enrico• Ludovico• Lidia• Alessandra• Davide• Simona• Roberta

•Raffaele•Melissa•Ali•Nicoletta•Ramona•Nina  

•Lanza Amilcare,•Nilo Maria,•Pugnali Silvia

Un ringraziamento particolare a Nancy Solavaggione che ha collaborato attivamente con la classe,

dimostrando impegno e competenza.