La santa notte sotto il gazebo dei ... - sezione di PIACENZA · La notte di Natale non è stata...

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Cronaca di Piacenza

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Le rubano le chiavi e ripuliscono la casaSpariti gioielli e preziosi per migliaia di euro proprio alla Vigilia di Natale

■ Le rubano le chiavi di casadall’auto e corrono a derubarlel’abitazione, portando via gioiel-li e preziosi per migliaia di euro.

Ha passato sicuramente unbrutto Natale la famiglia piacen-tina che si è vista svaligiare l’ap-partamento dove vive in perife-ria proprio il giorno prima dellaVigilia.

A rendere ancora più sgrade-vole e inquietante l’episodio so-no le modalità con cui è statomesso in atto. La padrona di ca-sa, infatti, è andata regolarmen-te a lavorare il 23 dicembre, nel-la ditta della Veggioletta dove è

impiegata da tempo. E come or-mai da molti anni, aveva posteg-giato la propria automobile instrada, a due passi dall’ingressodell’azienda, in una via traffica-ta e in un luogo molto visibile.Tutti particolari che non hannofermato i soliti ignoti, che han-no rotto il finestrino e messo asoqquadro l’abitacolo.

La donna ha fatto la sgraditascoperta uscendo dal lavoro,quando stava risalendo sullavettura per fare ritorno a casa.Ovvio e comprensibile il suo di-sappunto, che purtroppo per leiperò si è moltiplicato quando siè accorta che erano state porta-te vie le chiavi della abitazionein cui vive con la famiglia in

città. Non solo: mancavo anchealcuni documenti da cui erapossibile risalire all’indirizzodell’abitazione.

Oltre a chiamare la polizia,quindi, la piacentina è corsa acasa, sospettando ciò che si eramalauguratamente già verifica-to: i ladri avevano usato le chia-vi per entrare indisturbati nel-

l’appartamento e fare razzia.Quando la donna è arrivata, in-fatti, la porta non presentava al-cun segno di effrazione, mal’interno era già stato visitatodai soliti ignoti, che avevanoportato via gioielli e altri prezio-si per un valore di centinaia ecentinaia di euro.

Oltre al danno materiale, non

va trascurato lo choc prenatali-zio per la piacentina e per la suafamiglia, che proprio alla vigi-lia delle festività si è vista viola-re la propria abitazione in que-sto modo.

Non è escluso che i ladri ab-biano ossevato per qualchegiorno la loro vittima e tutti i di-pendenti della stessa vittima,visto che proprio l’azienda neigiorni scorsi è stata oggetto dialcuni tentativi di intrusione,fortunatamente vanificati dal-l’allarme e dall’arrivo della vigi-lanza privata.

Michele Rancati

■ La notte di Natale non èstata solo quella della santamessa di mezzanotte, di GesùBambino che arriva, del brindi-si col vin brulè. Nella roulottedel Coordinamento 9 dicembrePiacenza parcheggiata all’ini-zio del Facsal sotto l’occhio vi-gile di sant’Antonino la seradella vigilia è stata quella deiracconti della crisi, delle storiedi chi il lavoro l’ha perso o an-cora lo cerca, della speranzache qualcosa cambi. Il Coordi-namento non ha fatto festa: èrimasto fermo nella sua roulot-te affittato da chi vi trova rifugioperché, come ha ribadito an-che il portavoce del gruppoMatteo Giardino, “il sindaco ciha detto che di cellule abitativedella Protezione civile e di rou-lotte non ce n’erano a disposi-zione”. Proprio lui, insieme aRiccardo Farina e a GiovanniSorrentino, ha trascorso la not-te di Natale al presidio sul Fac-

sal scaldato e illuminato grazieal generatore di corrente elet-trica messo a disposizione pro-prio dalla Protezione civile, frapanettoni e dolci portati da

tanti cittadini e titolari di pub-blici esercizi che non hannomancato di recapitare alla rou-lotte piadine, focacce, caffè ecolazioni e che sono stati pub-

blicamente ringraziati su Face-book dal Coordinamento.

“Noi non ci fermiamo: sare-mo qui anche a Capodanno” haspiegato Giardino, “siamo con-

vinti di quello che facciamo, no-nostante i politici ci considerinosolo una minoranza. Noi restia-mo qui”. Così è stato anche lasera di Natale: certo i tradizio-

nali tortelli di magro hanno ce-duto il posto a pizze e aranciniripieni, ma lo spazio per unafetta di panettone, il brindisi epersino la lettura dei tarocchiimprovvisata con le carte pia-centine non è mancato.

“Siamo stanchi di aspettare”hanno spiegato Riccardo Farinae Barbara Tinelli che sono ri-spettivamente in cerca di lavoroe impiegata in ambito di marke-ting, “nel coordinamento abbia-mo trovato una speranza. E infondo anche questa è un po’ u-na casa”. A confermarlo è statoanche Sorrentino: “Siamo di-ventati una sorta di famiglia” haspiegato, “la solitudine è fuori:chi non ha un lavoro fisso nonpuò permettersi di uscire, starein compagnia a bere qualcosa.Ci si sente un po’ inutili e anchela pazienza ha un limite: qui èdiverso perché si condividonoabitudini e spazi, si parla, ci sisente meno soli”. “Si fanno an-che i tarocchi” abbozza scher-zosamente Simona Pedrazzinidal cui blog “Piccoli imprendi-tori e suicidi di stato” è partital’avventura del Coordinamento,“a parte le battute, si è creatoqualcosa di magico: personeche non si conoscevano oggi vi-vono e si battono insieme”.

Betty Paraboschi

Duomo gremito per il ricordo di don PolloIl vescovo:«Autentico testimone cristiano»■ (fri) «Santo Stefano e ilbeato don Secondo Pollo ciaiutino a rivivere la nostra fe-de in Gesù Cristo e a render-ci capaci di una vera e auten-tica testimonianza cristia-na». Lo ha auspicato il vesco-vo Gianni Ambrosio che ierisera nel Duomo di Piacenzaha celebrato la messa alpinain onore del beato don Se-condo Pollo nella ricorrenzadella sua morte sul fronte al-banese. Per gli alpini è il loroprimo “santo”, per i cappella-

ni militari è il primo loromodello elevato alla gloriadegli altari, per la Chiesa tut-ta un autentico “martire del-la carità”. Don Secondo Pol-lo, conterraneo del vescovo,essendo originario della dio-cesi di Vercelli, è morto inguerra, a Dragali, il 26 di-cembre del 1941. E’ stato unpresbitero e cappellano mili-tare italiano degli alpini, me-daglia d’argento al valor mi-litare ed è stato beatificato il23 maggio 1998 da papa Gio-

vanni Paolo II. Il vescovo, a i-nizio cerimonia e durante l’o-melia, ha ringraziato più vol-te gli alpini piacentini per laloro presenza così numerosain Cattedrale. In prima fila, ol-tre ai gonfaloni dei gruppi diPiacenza e provincia e a quel-lo sezionale, il presidente Ro-berto Lupi ed il “past presi-dent” Bruno Plucani. Poi ilpicchetto della Protezione ci-vile Ana con le tute giallo-blue tante penne nere presenti inDuomo con le loro famiglie.

Ad accompagnare la cerimo-nia religiosa i canti del coroalpino Ana Valnure.

Il vescovo Ambrosio nel-

l’omelia ha voluto dedicarela giornata di ieri, oltre a san-to Stefano e al beato don Se-condo Pollo, anche a tutte le

vittime che ogni giorno - co-me ha osservato sempre ieripapa Francesco - cadono nelmondo per la loro cristianità.

La santa notte sotto il gazebo dei “forconi”Nella roulotte del “Coordinamento 9 dicembre” con Matteo Giardino, Riccardo Farina e GiovanniSorrentino: «Ci considerano minoranze, ma noi non ci fermiamo: saremo qui anche a Capodanno»

Due momenti della celebrazione con il vescovo (foto Lunini)

La roulotte allestita accanto al gazebo del Coordinamento 9 dicembre, la protesta dei “forconi” non si ferma (foto Stefano Lunini)

LIBERTÀVenerdì 27 dicembre 2013 13