Post on 16-Feb-2019
P. Montalbano - Sapienza Università di Roma
S
Politica Economia Internazionale e Sviluppo
AA 2016-17
Prof. PIERLUIGI MONTALBANOpierluigi.montalbano@uniroma1.it
La Globalizzazione e le sue conseguenze
P. Montalbano - Sapienza Università di Roma
Definizione?
Che dice wikipedia? [modifica | modifica wikitesto]
La globalizzazione è un processo attraverso il quale mercati,
produzioni, consumi e anche modi di vivere e di pensare divengono
connessi su scala mondiale, grazie ad un continuo flusso di scambi
che li rende interdipendenti e tende a unificarli. È frutto di un
processo che dura da tempo e negli ultimi trent'anni ha avuto una
forte accelerazione.
Enciclopedia Treccani globalizzazione Termine adoperato, a partire
dagli anni 1990, per indicare un insieme assai ampio di fenomeni,
connessi con la crescita dell’integrazione economica, sociale e
culturale tra le diverse aree del mondo.
In Economia: articolo Economist sulle «globalized quota» (Aprile 1959)
Il fenomeno “globalizzazione”: definizione
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La globalizzazione è un processo attraverso il quale mercati,
produzioni, consumi e anche modi di vivere e di pensare
divengono connessi su scala mondiale, grazie ad un continuo
flusso di scambi che li rende interdipendenti e tende a
unificarli. È frutto di un processo che dura da tempo e negli
ultimi trent'anni ha avuto una forte accelerazione.
Termine adoperato, a partire dagli anni 1990, per indicare un
insieme assai ampio di fenomeni, connessi con la crescita
dell’integrazione economica, sociale e culturale tra le diverse
aree del mondo.
Il fenomeno “globalizzazione”: definizione
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connessi (…………..)scambi (…….) interdipendenti
Integrazione economica, sociale e culturale
Il fenomeno “globalizzazione”: definizione
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Fenomeno multidimensionale caratterizzato da:
- rapida crescita dei flussi internazionali di commercioe investimento;
- significativa mobilità del fattore lavoro
- crescente importanza del settore dei
servizi;
- straordinaria diffusione delle
comunicazioni e delle nuove tecnologie
informatiche;
- affermarsi di politiche economiche
orientate al mercato ed instaurazione diun’armonizzazione istituzionale a livello mondiale.
Il fenomeno “globalizzazione”: caratteristiche
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Scambi ed interdipendenza hanno caratterizzato la storia (e.g.
globalità dell’impero romano; migrazioni homo sapiens
dall’Africa all’Eurasia, ecc. [Williamson, 1996]);
L’identificazione delle origini richiede una definizione del
fenomeno;
Gli economisti concordano che quella attuale non sia l’unica
ondata di globalizzazione economica (almeno la seconda)
E’ opinione condivisa che una prima ondata di globalizzazione
economica ci sia già stata dal 1860 allo scoppio della I GM
Williamson (2002) la retrodata al 1815 (dopo la fine delle
guerre napoleoniche e l’avvio della pax britannica)
Il fenomeno “globalizzazione”: origini
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Il 1860: una data fondamentale
per la globalizzazione
• Firma dell’accordo commerciale anglo-francese Cobden-Chevalier
• Grazie alla clausola MFN si realizzò la prima «rete» di circa 50 accordi
commerciali bilaterali
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La Lettera di Napoleone III che annuncia
l’accordo pubblicata su Le Moniteur (5 gennaio 1860)
P. Montalbano - Sapienza Università di RomaFonte: De Benedictis L. & Nenci S. (2014) su dati Accominotti & Flandreau (2008) e Phare (2008)
P. Montalbano - Sapienza Università di RomaFonte: De Benedictis L. & Nenci S. (2014) su dati Accominotti & Flandreau (2008) e Phare (2008)
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Fonte: De Benedictis L. & Nenci S. (2014) su dati Accominotti & Flandreau (2008) e Phare (2008)
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Ondate “globalizzazione economica” –Differenze
Prima Ondata Seconda Ondata Movimenti persone: circa il 10% della popolazione mondiale protagonista di fenomeni migratori (e.g., circa 60 ml persone migrarono dall’Europa al «nuovo mondo»)
Movimenti persone: Il fenomeno migratorio riguarda circa il 3% della popolazione mondiale
Movimenti capitale: nel periodo 1890-1913 i movimenti esteri di capitale nel Regno Unito erano pari al 4,6% del PIL
Movimenti di capitale: attualmente negli USA non superano l’1,2% del PIL;
Movimenti beni: il commercio è prevalentemente di natura inter-settoriale e Nord-Sud
Movimenti beni: circa il 70% del commercio mondiale è fra paesi industrializzati e riguarda trasferimenti intra-settoriali di prodotti manufatti
Tipologie di investimenti: gli investimenti esteri prevalentemente di lungo termine ed a carattere produttivo
Tipologie di investimenti: crescente fenomeno di movimenti di capitale a breve termine (boom delle operazioni finanziarie di breve termine)
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Alcuni fatti stilizzati
Qual è il contesto, i canali di trasmissione, i fenomenie le istituzioni che caratterizzano lo studio della PEI?
Analizziamo alcuni aspetti che evidenziano la complessità e multidimensionalità dei fenomeni oggetto della PEI….
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Variazioni percentuali annuali (1850-2010)
Irwin & O’Rourke (2011)
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20
Fonte: De Benedictis et al., (GEJ, 2014)
Il commercio globale è un network
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La frammentazione internazionale della produzione
Un processo produttivo precedentemente integrato inun solo sito viene smembrato in componenti, a loro voltaallocate a siti produttivi situati in paesi diversi
La maggior parte dei beni elettronici di consumo,automobili o macchine industriali vengono ottenutiassemblando componenti prodotte in diverse aree delmondo
Il peso del commercio internazionale di beniintermedi, di semi-lavorati e di parti e componenti èsempre più rilevante (oltre il 30%)
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La Rete e’ ancora più densa per il commercio di beni intermedi
(che coinvolge anche chi non partecipa ai flussi di beni finali)
BEC – World Trade Network of Trade in Intermediates, 2012
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iPhone: scomposizione del valore aggiuntoiPhone: scomposizione del valore aggiunto
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FINANZA: Dinamica dei flussi di IDE Mondiali (flussi in entrata, mld $)
Fonte: UNCTAD
54%
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Investimenti diretti esteri:
Investimento con il quale un soggetto residente in un’economiatende ad acquisire un interesse durevole in un’impresa residentein un’altra economia.
L’interesse durevole implica l’esistenza di un legame a lungo terminetra le due imprese e un significativo grado di influenzadell’investitore nella gestione dell’impresa investita. Questecondizioni si considerano realizzate se l’investitore possiede il 10%o più delle azioni ordinarie o con diritto di voto dell’impresaoggetto dell’investimento (la BCE richiama esclusivamente ilcriterio del “10 per cento del capitale”).
Fonte: Manuale di Bilancia dei pagamenti del FMI
Definizioni*
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Definizioni*
Paesi industrializzati
Paesi con reddito alto (eccetto Hong Kong, Israele, Kuwait, Singapore, e Emirati Arabi): PNL pro-capitepari o superiore a $12,476
Paesi in via di sviluppo
Paesi con reddito medio ($4,036 - $12,475), redditomedio basso (tra $1,026 - $4,035) e basso ($1,025 o meno).
Fonte: Banca Mondiale
P. Montalbano - Sapienza Università di RomaSilvia Nenci
CRESCITA: Lo spostamento della crescitaverso i Paesi in via di sviluppo (tasso crescita medio
del PIL pro-capite, 1990–2011)
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CRESCITA: La distribuzione mondiale del reddito
Tuttavia:
I Paesi poveri rappresentano il 21% della popolazione mondiale ma godono del solo 3% del reddito mondiale.
I Paesi a reddito medio rappresentano il 70% e godono del 19%.
I Paesi ricchi rappresentano solo il 9% e godono del 78% del reddito mondiale.
Fonte: Begg et al., 2011
21
3
70
19
9
78
Poor Middle Rich
Popolazione PNL
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La disuguaglianza Distribuzione della ricchezza a livello mondiale
La dimensione dei paesi indica la dimensione del PIL
Fonte: Tajoli, 2005
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Sviluppo umano
Mappa dell'indice di sviluppo umano (PIL procapite, alfabetizzazione, speranza di vita, dati 2004)
██ Alto
(1 - 0,800)
██ Medio
(0,799 - 0,500)
██ Basso
(0,499 - 0,300)
██ n/a
P. Montalbano - Sapienza Università di RomaFonte: International Telecommunications Union
FENOMENI: utilizzatori Internet (2012, in % della popolazione del paese)
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Non solo aspetti positivi!La “questione inquinamento”
Source: World Energy Outlook, 2006, reference scenario.
0
2,000
4,000
6,000
8,000
10,000
12,000
1990 2004 2015 2030
CO2 emission, millions of tons
China
United States
OECD Europe
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Immigrati (in milioni, dati 2010)
Fonte: WB
Oltre 215 milioni di persone (il 3% della popolazione mondiale) vivono
attualmenteal di fuori del proprio paese di origine
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Positivi:• Progresso economico: i.e., ampliamento possibilità di scelta degli
individui e opportunità di crescita economica e di miglioramentodegli standard di vita
Negativi:• aumento delle disuguaglianze economiche e sociali;• crescente emarginazione delle nazioni meno sviluppate dai
benefici della globalizzazione;• Riduzione eterogeneità economica/culturale• Aumento della pressione sull’ambiente• Maggiore esposizione ai rischi indotti dall’evoluzione
dell’economia globale (concorrenza lavoratori; poteremultinazionali; propagazione crisi economiche)
Aspetti positivi e negativi della globalizzazione
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La Politica economica nel contesto
internazionale
• Politiche commerciali
(adozione di dazi doganali, quote, contingenti ed altri strumenti atti a limitare e
regolare i flussi di interscambio internazionali)
• Politiche del cambio
(utilizzate al fine di limitare, in tutto od in parte la libera fluttuazione dei rapporti di
cambio fra le valute dei diversi paesi)
• Politiche di cooperazione internazionale
(tese a favorire azioni coordinate per lo sviluppo dei paesi più poveri)
• Politiche macroeconomiche coordinate in seno ai principali organismi
internazionali, formali ed informali (il G8, l’OMC, il FMI, la WB, le Agenzie
specializzate delle NU, ecc.) o sovranazionali (ad esempio, la UE).
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L’ambito positivo della PEI
• Studio dei meccanismi di “cooperazione” dei sistemi economici in “interazione reciproca”
• 2 canali di interazione
• ripercussioni int.li della pe domestica (evitare “beggar thy neighborhood”)
• raggiungere obiettivi flessibili in termini di benessere non ottenibili singolarmente
(“approccio dei beni pubblici”)
• Primo canale di interazione richiede una maggiore consapevolezza delle interdipendenze
della pe domestica, nonché l’estensione degli strumenti per il perseguimento di ob. esterni
(pe in economia aperta)
• Secondo canale richiede la ricerca delle più appropriate “istituzioni” (regole, formali,
informali e/o strutture organizzative) in grado di facilitare il coordinamento della pe per il
raggiungimento di “obiettivi superiori” (GPGs)
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Chi definisce gli indirizzi e le azioni di politica economicainternazionale?
Per promuovere la gestione del governo globale dell’economia dalpunto di vista monetario, finanziario e commerciale sono statecreate delle istituzioni multilaterali, distinte fra vere e proprieistituzioni (es. Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale,Organizzazione Mondiale del Commercio, Nazioni Unite) edorganizzazioni “informali” (es. il G-7/G-8, il G-20).
ISTITUZIONI: gli Attori internazionali
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La consapevolezza che nessuno Stato è attualmente in grado di
garantire singolarmente dei risultati globali quali:
- il mantenimento di un quadro politico ed economico mondiale
orientato allo sviluppo;
- la stabilità delle transazioni monetarie e finanziarie;
- la regolazione degli investimenti diretti esteri;
- la gestione delle migrazioni;
- la protezione dell’ambiente e delle risorse naturali, ecc
è la ragione che spinge gli Stati a stipulare accordi, alleanze, e Istituzioni
sovranazionali per la realizzazione di tali obiettivi multipli
ISTITUZIONI: gli Attori internazionali
P. Montalbano - Sapienza Università di Roma
Le Istituzioni (i.e. gli Attori globali) della
politica economica internazionale
Il problema del Coordinamento
internazionale della politica economica:
caratteristiche, vantaggi e ostacoli
I temi della Global Governance
Temi principali di analisi del corso