Post on 24-Apr-2022
La giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, fu istituita nel 2007 per
volere dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, con l’intento di richiamare
l’attenzione di tutti, sui diritti delle persone con disturbo dello spettro autistico.
La nostra scuola da sempre impegnata sulle tematiche della diversità e
nell’incoraggiare percorsi inclusivi, da tempo sostiene anche questa iniziativa
promuovendo alcune idee da proporre ai più piccoli, come fare un disegno, un
elaborato pittorico, un manufatto, il tutto dipinto di blu: il colore scelto dall’ONU
per caratterizzare questo evento. Una tinta enigmatica, che ha il potere di
risvegliare il senso di sicurezza e il bisogno di conoscenza.
E, per rendere oltre che speciale, anche divertente questa giornata, s’invitano i
bambini a indossare un paio di calzini spaiati: una metafora semplice ma efficace
che sottolinea «l’uguaglianza nella diversità» tutti diversi ma tutti uguali.
L’obiettivo è dimostrare quanto le differenze se accolte, comprese, valorizzate,
possono trasformarsi in occasione di confronto e risorsa di apprendimento. Quando la
relazione educativa è improntata sulla conoscenza, sul rispetto della persona e sulle
dinamiche relazionali, tutti hanno concrete possibilità di aumentare le proprie
potenzialità.
Questo per noi significa educare alle differenze.
Un giorno dunque dedicato alla riflessione per acquisire consapevolezza e, conoscere
in maniera più profonda, più intima, questa sindrome: capire il silenzio, l’isolamento
che avvolgono le persone che ne soffrono.
Forse è proprio questo silenzio assordante che ora tutti viviamo sulla nostra pelle o,
questo isolamento forzato che si è impadronito delle nostre esistenze, a farci
comprendere in maniera più concreta, vera, ciò che prima avevamo solo
immaginato.
E se prima la nostra era, una condivisione emotiva, ecco che ora, questa nuova
realtà ci catapulta in un turbinio di emozioni nuove che ci uniscono, anche se siamo
lontani.
Perché in questo particolare momento storico, dove tutto è capovolto, dove più nulla
è dato per scontato, è proprio l’immobilità che inizia a far muovere tutto: le nostre
coscienze, il nostro sentire, il nostro nuovo modo di guardare.