Intervista “La lista Bucarest Caccia MINUCCI Gli esperti di marketing elet-torale non hanno dubbi:...

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Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 65 - 15/03/07 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/02 - Autore: MARBER - Ora di stampa: 14/03/07 23.07

EMANUELA MINUCCI

Gli esperti di marketing elet-torale non hanno dubbi:«Chiamparin-u» aveva già ca-pito tutto da un pezzo. Sì, ave-te letto bene, è la versione ro-mena del primo cittadino chepiù ha visto lungo in quelloscenario politico del voto do-ve i Giovanni Pautasso stan-no lentamente per esserescalzati dai Florin Chivule-scu.

Ricordate la notte delloscorso Capodanno? Il sinda-co dedicò il brindisi e la festadi piazza Castello alla più po-polosa comunità di stranieripresente a Torino: i neo-citta-dini comunitari di Bacau edintorni (che oggi all’anagra-fe hanno toccato quota22.578) e che proprio quellanotte festeggiarono l’ingres-so del loro paese nell’Ue. «Ungran bel furbone - fu il primocommento del 2007 siglatodall’opposizione - quelli sonogli elettori del futuro». Ma luioggi ribatte: «Se fosse cosìsemmai ne beneficerà l’Ulivo,non io di certo perchè non fa-rò un terzo mandato». E ag-giunge: «La festa comunque èuna delle tante cose fatte percoinvolgere. In realtà lo stra-niero si conquista come qual-siasi altro elettore: offrendo-gli tram migliori, una città pu-lita, asili. La ricetta non cam-bia».

Non cambierà la ricetta,ma sta di fatto che lo stranie-ro regolare, romeni innanzi-tutto, è una realtà con cui i po-litici torinesi devono fare iconti. Magari coinvolgendoliin prima persona nella cosapubblica. Un esperimento giàcompiuto nelle scorse ammi-nistrative, da partiti sia delcentrodestra sia del centrosi-nistra. An, per esempio, nel-l’aprile scorso, candidò l’italo-libanese Franco Trad.

L’Ulivo invece, oltre adavere (su iniziativa del capo-gruppo Giorgis) presentatouna delibera che nel luglio2006 dava il via libera al votodegli stranieri per le circo-scrizioni presentò in lista loscrittore iracheno YounisTawfik. E poco importa senessuno dei due alla fine fueletto, e se poi la delibera-pilo-ta sul voto agli stranieri fubloccata da un ricorso al Taraccolto dall’allora ministrodegli Interni Pisanu. «L’im-portante è che gli stranieri

vengano coinvolti nella cosapubblica» osserva il capogrup-po Giorgis. E aggiunge, il suocollega Beppe Borgogno: «Apartire dal diritto al voto che èun modo per aumentare la rap-presentatività». E i restantipartiti che che fanno? LegaNord a parte (contraria apriori-sticamente all’Amato-Ferrerocome ribadito a gran voce inParlamento da Roberto Cota)si danno tutti un gran da fare.

Il coordinatore regionaleGuido Crosetto di Forza Italia,per esempio, dopo aver pre-messo che da molti anni ha ar-ruolato nelle sue fila un consi-gliere di San Mauro nato inEgitto, Afifi Dessouki, aggiun-ge: «Gli azzurri hanno sempreconsiderato i cittadini extraco-munitari come persone e noncome una riserva indiana di vo-ti o di clientele».

Agostino Ghiglia di Allean-za nazionale annuncia idee mol-to concrete: un «tesseramentoAn Mondo», circoli di stranierilegati al partito, una consultaspecifica, un sito Internet mul-tilingue e candidati comunitariin tutte le liste.

Per un esperto cacciatoredi voti come Deodato Scande-

rebech (Udc) che alle scorse re-gionali scrisse una lettera a tut-ti gli stranieri residenti sotto laMole per catturarne il voto,l’approccio non deve cambiarein base al Paese di provenien-za: «E’ inutile organizzare fa-stosi convegni o mega-eventipubblicitari, basta che il politi-co sia presente sul territorio eabbia l’umiltà di ascoltare lepersone». E’ sufficiente insom-ma che faccia il politico: perPautasso come per Chivulescu.

Che ne dicono gli esperti dimarketing della politica di que-sti nuovi elettori? Secondol’amministratore delegato diContacta Giacomo Portas allafine «saranno proprio i partiti,sul territorio, a fare la differen-za». La chiave per conquistarei nuovi elettori? «Cominciaresul serio a candidarli nelle pro-prie liste». Non per niente ilsuo partito, i Moderati, già allescorse amministrative ne hapresentati a decine. Sempre iModerati organizzano cene eincontri fra stranieri, istituzio-ni e politici: «Bisogna integrar-li, ecco la parola d’ordine - con-clude Portas - noi su 12 milasimpatizzanti a Torino abbia-mo 1000 extracomunitari».

MARIA TERESA MARTINENGO

Con l’attribuzione del dirittodi voto amministrativo attivoe passivo agli stranieri resi-denti da almeno cinque anni, ildisegno di legge Amato-Ferre-ro sull’immigrazione porteràuna grande rivoluzione in poli-tica: gli stranieri - se si andas-se alle urne oggi a Torino sa-rebbero 25.906 i voti potenzia-li dei residenti da un lustro,mentre se si considerano imaggiorenni attuali il totalesale a 69.200 - diventerannoago della bilancia e quindi ter-reno di caccia per i partiti.

Che dovranno inventarsi stra-tegie e individuare i candidatigiusti per strizzare l’occhio aineo-elettori.

Ma gli immigrati, le «pre-de», che cosa pensano? E, so-prattutto, come voterebbero?«Intanto, sentiamo che l’inte-resse sta montando davvero»,dice Osvaldo Boi, uno degliesponenti di punta della comu-nità peruviana, tra i fondatoridel Coordinamento CittadiniImmigrati. «Il Coordinamentoha fissato il 22 aprile il suo con-gresso, che avrà il patrociniodi Città, Provincia e Regione:siamo certi che quel giorno inplatea e sul palco avremo unbel numero di politici». Invita-ti? «Diciamo che si sono fattiavanti. Il primo è stato Ghi-glia, il secondo Andrea Giorgisdei Ds, il terzo Beppe Castro-novo di Rifondazione». Quan-to al voto dei suoi connaziona-li, Osvaldo Boi fa riferimento

alle recenti presidenziali peru-viane per le quali si è votatoanche a Torino. «La gente hascelto la sinistra, la destra nonha preso quasi niente. Per leelezioni italiane sarebbe lostesso. Conosciamo troppo be-ne la Bossi-Fini».

Fatima Khallouk, maroc-china, traduttrice, presidentedell’associazione di donne ara-be «Mimosa», in Italia da 17anni, è sicura che la maggio-ranza dei suoi connazionaliguarderà a sinistra. «Il pensie-ro popolare - spiega - è che lasinistra dia di più agli immi-grati. Tra i marocchini a Tori-no ci sono molte persone sem-plici, che non hanno studiato,ma le leggi che toccano da vi-cino le conoscono: molti han-no vissuto sulla loro pelle chela Bossi-Fini considera l’immi-grato una macchina da lavoro“usa e getta».

Sinistra premiata anche

dall’Africa centrale per MaluMpasinkatu, la voce del calcioafricano su Sky ai Mondiali2006, nato in Congo 30 anni fa,da 24 in Piemonte. «Io credoche gli africani si affideranno achi ha dato loro più aiuto, a chiè più orientato su una politicasociale. Comunque assistere-mo anche alla rincorsa da par-te della Lega...».

Viorica Nechifor, la giorna-lista che coordina la versioneromena del sito del Comune diTorino, teme il disinteressedei suoi connazionali (i romenimaggiorenni iscritti all’ana-grafe sono oggi 22.578): «Perle imminenti elezioni dei no-stri europarlamentari si stimache su un milione e cento citta-dini romeni che si trovano inItalia possa votare il 10%. Mol-ti che sono qui oggi potrebbe-ro votare solo se lo dicesse ilprete in chiesa. Troppa gentenon è per nulla partecipe di ciòche succede. A peggiorare il di-sinteresse, con l’ingresso nel-l’Unione Europea gli stipendiin Romania sono un po’ au-mentati e sono numerosissimii miei connazionali che stannoragionando su un possibilerientro...».

Anche per i due più noticandidati italo-stranieri allecomunali 2006, la sinistra ogginon ha rivali. Lo scrittore diorigine irachena Younis Taw-fik (che conquistò - inutilmen-te - 471 voti con l’Ulivo) ne èconvinto: «Lo straniero araboraramente voterà a destra do-ve c’è la Lega e chi si è semprescagliato contro gli islamici».Candidati italiani o stranieri?«Lo scorso anno i cittadini ita-liani di origine araba hanno di-mostrato di preferire gli italia-ni che già ricoprono un incari-co e che magari hanno già di-mostrato di poter dare unamano».

Per l’italo-libanese FrancoTrad (qualche decina di con-sensi in An) «la sinistra vincenel mondo arabo per le sue po-sizioni sulla guerra in Iraq everso i palestinesi. Poi, chi del-la destra italiana è mai andatodall’elettorato arabo conserva-tore a spiegare che i valori incui crede sono comuni?».

LE TENDENZE POLITICHE LA DESTRA PAGA LA BOSSI FINI

La carica dei 70 milaSinistra in vantaggioRomeni decisivi

Sono i maggiorenni romenigli elettori stranieri

più numerosi a Torino.Seguono i marocchini

che sono 11.889

Sono 69.200 gli stranieri chese la legge Amato-Ferreroverrà approvata potranno

votare alle prossimeelezioni amministrative

Sono 22.578 i cit-tadini romeniche, se si votassedomani con le re-gole del ddl Fer-

rero-Amato, potrebbero infi-lare la scheda nell’urna. E illoro numero cresce di giornoin giorno: dopo l’ingresso nel-l’Unione Europea gli ex irre-golari si stanno trasforman-do in torinesi con tanto dicarta d’identità. E fanno golaalla politica, al punto An pen-sa di tesserarli in massa. Ipo-tesi che non piace ad AureliaMirita, presidente di «Fra-tia», la maggiore e più attivaassociazione romena.E’ vero, come sostiene An, chei romeni guardano a destra?

«A chi vuole già spartirsi latorta io dico di stare calmi. Pri-ma sarebbe meglio conoscer-ci, sapere cosa vogliamo. Poi,dire che i romeni siano ostili al-la sinistra non mi pare corret-to. La sinistra italiana di ogginon è paragonabile in nientecon il comunismo che abbiamoconosciuto in Romania».Voi potreste esprimere vostricandidati con la concreta possi-bilità di eleggerli...«Infatti pensiamo di presen-

tarci, non solo di andare avotare. Vogliamo assumercitutte le responsabilità di uncittadino torinese. Vogliamopartecipare attivamente allacostruzione del futuro deinostri figli».Quindi state «formando» i vostrifuturi candidati?«Abbiamo fatto e faremo corsidi educazione civica, di storiaitaliana e del Piemonte. Voglia-mo cittadini completi. I nostrifigli saranno, con i vostri, i me-dici, i giornalisti, gli impiegaticomunali di domani».Ci sono partiti che si sono fattiavanti?«Finora no. Il motivo penso siada cercare nel fatto che i rome-ni con cittadinanza italiana so-

no pochi. E fin qui i neo-cittadi-ni sono stati gli unici utili allevotazioni. Finora, poi, era unavergogna inserire nei pro-grammi elettorali qualcosache riguardasse i cittadini diserie B, gli immigrati».Ma alle prossime amministrati-ve con chi potreste candidarvi?«Dobbiamo ancora deciderese entrare nei partiti oppurefarne a meno e presentare unalista romena almeno nelle cir-coscrizioni. Per il Comune sivedrà. Siamo sinceri: ci inte-ressa impegnarci davvero nonsolo per i romeni, ma per tuttigli stranieri: siamo diventatieuropei, ma abbiamo ben chia-ro cosa significhi essere extra-comunitari». [M.T.M.]

Intervista

AureliaMirita

Sono 25.906 gli stranieri chese si votasse oggi andrebbero

alle urne, avendoi 5 anni di residenza previsti

nel ddl Amato-Ferrero

Manifesto Ds per gli immigrati

22.578la comunità

più numerosa

69.200al prossimo votoamministrativo

“La lista Bucarestpronta a scendere

in campo”

25.906Già pronti

per le urne

I leader delle variecomunità peròavvertono: occhioall’astensione

An prepara il “Tesseramento Mondo”Fi li candida, l’Ulivo punta sui servizi

Cacciaallostraniero

Rivoluzioneannunciata

IldecretoAmato-Ferrero

cancelleràdifatto laBossi-Fini

Mirita, presidente di «Fratia»

Partners-LA STAMPA

Rapporti di forzacon «Bucarest»*

LA SIMULAZIONE

COSI’ IN CONSIGLIO

Ulivo perChiamparino

*Dati tratti dalle ultime amministrative

Ulivo per Chiamparino

Rif. Comunista

Comunisti Italiani

Rosa nel Pugno

Forza Italia

Lega Nord

Alleanza Nazionale

«Comunità romena»

152.160

30.256

11.891

10.782

56.313

9.546

32.717

22.578

Rocco Buttiglione Altri sindaci

«Comunitàromena»

63,57

31,74 2,93

8,33

Corso Chieri 48 - Torino - Tel. +39 011.8902822 - Tel. 011 8980250 - www.ristoranteicavalieri.com

Sale per cerimonie e banchettiColazioni di lavoro riservate - Sala meetingAmpie sale fumatori5000 mq di parcoAmpio parcheggio interno

GIOVEDÌ 15 MARZO 2007 Cronaca di Torino 65LASTAMPA

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