Informatica Generale e Siti Web Simone Scalabrin a.a. 2007/2008.

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Informatica Informatica Generale e Siti Generale e Siti

WebWebSimone ScalabrinSimone Scalabrin

a.a. 2007/2008a.a. 2007/2008

Dati del docenteDati del docente

Home: Home: http://www.dimi.uniud.it/~simone.shttp://www.dimi.uniud.it/~simone.scalabrincalabrin

1.1. Pagina del corsoPagina del corso2.2. Slides del corsoSlides del corso3.3. Links a documenti in reteLinks a documenti in rete4.4. Info sugli esamiInfo sugli esamiEmail: Email: simone.scalabrin@dimi.uniud.itsimone.scalabrin@dimi.uniud.itTelefono: 0432/558491Telefono: 0432/558491

Orario delle lezioni - Orario delle lezioni - RicevimentoRicevimento

Inizio, giovedì 20 febbraio 2008Inizio, giovedì 20 febbraio 2008 Giovedì, 08:00-10:00, aula C, Giovedì, 08:00-10:00, aula C,

Palazzo AlvarezPalazzo Alvarez Venerdì, 15:00-17:00, aula C, Venerdì, 15:00-17:00, aula C,

Palazzo AlvarezPalazzo Alvarez

Ricevimento su appuntamento, Ricevimento su appuntamento, possibilmente giovedì e venerdì possibilmente giovedì e venerdì nello Studio 1 al terzo pianonello Studio 1 al terzo piano

Contenuti del corsoContenuti del corso

Introduzione agli ipermediaIntroduzione agli ipermedia La rappresentazione dell’informazioneLa rappresentazione dell’informazione Algoritmi e linguaggi di Algoritmi e linguaggi di

programmazioneprogrammazione Logica binaria e architettura dei Logica binaria e architettura dei

calcolatoricalcolatori Sistemi operativiSistemi operativi Introduzione all’HTMLIntroduzione all’HTML File multimedialiFile multimediali

Riferimenti bibliograficiRiferimenti bibliografici

G. Franco, G. Franco, Corso di informatica di Corso di informatica di basebase, Udine, Forum, 2003., Udine, Forum, 2003.

Slides presentate a lezione, Slides presentate a lezione, reperibili sul sito del docentereperibili sul sito del docente

InternetInternet

Internet e il webInternet e il web

Quanti tra voi hanno/utilizzano Quanti tra voi hanno/utilizzano regolarmente un calcolatore?regolarmente un calcolatore?

Quanti tra voi utilizzano il web?Quanti tra voi utilizzano il web? A quali scopi?A quali scopi? Quali programmi usate? Conoscete Quali programmi usate? Conoscete

PowerPoint? Acrobat Reader?PowerPoint? Acrobat Reader? Cosa si intende per informatica?Cosa si intende per informatica? Cos’è un sito web?Cos’è un sito web?

IpertestiIpertesti

Ipertesto – Multimedia - Ipertesto – Multimedia - IpermediaIpermedia

Ipertesto: rete di componenti testuali collegati in modo potenzialmente arbitrario. L’utente “visita” i componenti in un ordine e per un tempo non prevedibili e variabili.

Multimedia: collezione di componenti le cui relazioni e il cui ordinamento sono definiti dall’autore. L’utente può controllare in modo limitato la presentazione (stop/play/fast forward/jump), che evolve in modo autonomo.

Ipermedia: Ciascun componente è una presentazione multimediale autocontenuta.

Ipertesto – Multimedia - Ipertesto – Multimedia - IpermediaIpermedia

IPERMEDIA = IPERtesto + IPERMEDIA = IPERtesto + multiMEDIAmultiMEDIA

Le origini degli Le origini degli ipermediaipermedia

Se si guarda la letteratura “popolare” sembra che gli ipermedia siano un’invezione degli ultimi anni ’80, diventata molto diffusa negli anni ’90.

Nel 1986 Guide, nel 1987 HyperCard e la prima Conferenza ACM sugli ipertesti (Hypertext’87) rappresentano il segno evidente che era nata una nuova area di ricerca e sviluppo.

Due anni dopo, nel 1989, Tim Berners Lee del CERN propone in maniera originale il WWW (World Wide Web), indicato anche semplicemente come Web.

Ma la parola ipertesto era già stata coniata nel 1965 da Ted Nelson!

Aspen Movie Map nel 1978, il primo multimedia interattivo.

Esempi di ipermediaEsempi di ipermedia

Il World Wide WebIl World Wide Web L’insieme dei processi aperti in un L’insieme dei processi aperti in un

calcolatorecalcolatore La TV digitale terrestreLa TV digitale terrestre

IpermediaIpermediaUn’ipermedia può essere schematizzato come un grafo orientato, in cui i nodi rappresentano i contenuti ipermediali, mentre gli archi le relazioni tra i nodi.

NodiNodi

Ogni nodo è caratterizzato dal proprio contenuto, che può essere costituito sia da tipi differenziati di media (testi, audio, filmati, grafici, immagini, ...) che da uno o più nodi.

Un elemento caratterizzate il contenuto di un nodo è l’àncora.

AncoreAncoreUn àncora è una parte qualsiasi del contenuto di un nodo. Ad esempio, una parola può essere un’àncora, così come un’immagine, un testo di lunghezza variabile, un filmato, un misto di media o il nodo stesso nella sua interezza. Il concetto di àncora è importante dal momento che essa rappresenta l’entità di partenza di ogni relazione del nodo con un altro nodo. Così un nodo viene collegato ad un altro nodo attraverso un link che parte da un’àncora per raggiungere un’altra àncora, presente in un diverso nodo o anche nello stesso nodo

LinkLink

La selezione di un’àncora di partenza attiva il link e permette di raggiungere l’ancora destinazione.

Ogni link è caratterizzato dall’orientamento (direzionale o bidirezionale), dalla cardinalità (potrebbe collegare un’àncora di partenza a più àncore destinazione), dal tipo (una etichetta relativa al suo genere; link referenziale, link strutturale, link annotazione, ...).

WWW (World Wide Web)WWW (World Wide Web) Nel 1989, un gruppo di ricercatori informatici

del CERN (il centro di ricerca in fisica nucleare di Ginevra) ricevettero l’incarico da parte della direzione di realizzare un meccanismo per la diffusione rapida di articoli, appunti e opinioni tra i fisici che ruotavano intorno al centro.

Tim Berners-Lee, Robert Cailliau ed altri identificarono Internet (nato dai militari), ipertesti e SGML come elementi chiave per questo meccanismo.

Nel 1991, alla conferenza sugli ipertesti, Berners-Lee e Cailliau mostrarono (con poco successo) il primo prototipo della loro applicazione, realizzata in client-server su architettura NeXT: World-Wide Web.

Il prototipo NeXT era composto di:1. Un server che spediva documenti memorizzati

localmente a chiunque lo richiedesse secondo il protocollo stabilito e che memorizzava documenti spediti da remoto, il tutto senza autorizzazione o verifica

2. Un editor di testi parzialmente WYSIWYG che permetteva di visualizzare documenti ipertestuali e di modificarli, creando link e blocchi di testo.

I principali competitor di Internet erano:

1. FTP, che forniva un meccanismo di scambio di file, senza preoccuparsi della loro visualizzazione.

2. WAIS (Wide Area Information System), che era un server con notevoli potenzialità di ricerca su documenti di solo testo.

3. Goopher, che forniva un meccanismo di organizzazione di documenti di testo in gerarchie distribuite su più server.

Nonostante l’accoglienza fredda dei ricercatori sugli ipertesti, i fisici furono entusiasti del WWW: comodo, facile da usare e da imparare, gratuito, privo di alternative realistiche.

Nell’ottobre del 1992 il National Centre for Supercomputing Applications (NCSA) esaminò il prototipo di WWW e decise di realizzarne una versione propria.

NCSA è impegnata nella realizzazione o nella reingegnerizzazione di soluzioni informatiche che aiutino tutta la comunità scientifica nello svolgimento delle loro ricerche. NCSA produce software per la visualizzazione di dati scientifici, e ha realizzato lo standard Internet per la connessione a computer via rete: Telnet.

Con la realizzazione del server NCSA e del primo browser WWW, chiamato Mosaic, NCSA decretò l’inizio del successo esplosivo del sistema.

Mosaic aveva perso la capacità di editing del prototipo NeXT, ma aveva acquistato la capacità di visualizzare semplici immagini GIF.

In breve, milioni di utenti iniziarono ad usare Mosaic o altri browser WWW, e decine di migliaia installarono server HTTP. Nel frattempo, però, NCSA aveva deciso di non spendere più energie sul WWW.

Nel frattempo, Berners-Lee e Cailliau cercano di mantenere il controllo sull’evoluzione del World Wide Web e fondano il W3C, con fondi della ricerca e dell’università.

Microsoft, dopo una falsa partenza con Microsoft Network, abbraccia definitivamente e con energia la tecnologia Internet, ed inizia a realizzare un browser WWW (Internet Explorer) ed un server HTTP (Microsoft Information Server).

La lotta è senza esclusione di colpi, inclusa l’integrazione di IE in Windows 95, l’integrazione del browser come interfaccia di Windows in Second Edition, la causa di concorrenza sleale all’antitrust.

Nel marzo 98 Netscape chiede l’aiuto della comunità dei programmatori rilasciando il codice sorgente della versione 5 di Navigator. Nasce il progetto mozilla.org, per sfruttare gli stessi principi di organizzazione della comunità Linux per un grande browser freeware.

Tanti progetti nascono, ma le nuove versioni stabili ed utilizzabili non arrivano.

A marzo 2000 viene annunciata la versione 6 di Communicator. A novembre è ancora in beta test. La velocità e frenesia degli anni d’oro è conclusa.

Il World Wide Web è un sistema per la presentazione a schermo di documenti multimediali, e per l’utilizzo di link ipertestuali per la navigazione.

Il sistema è distribuito e scalato su tutta Internet, ed è basato su alcuni semplici concetti:

1. Il client o browser è un visualizzatore di documenti ipertestuali e multimediali. Può visualizzare testi, immagini e semplici interfacce grafiche, ma non permette di editare documenti.

2. Il server è un semplice meccanismo di accesso a risorse locali (file o record di database, ecc.) in grado di trasmettere via socket TCP documenti individuati da un identificatore univoco.

3. Il server può collegarsi ad applicazioni server-side (tramite protocollo CGI) ed agire da tramite tra il browser e l’applicazione facendo del browser l’interfaccia dell’applicazione.

Alla base di WWW ci sono i seguenti protocolli:

1. Uno standard per identificare in maniera generale risorse di rete e per poterle specificare all’interno di documenti ipertestuali (chiamato URL).

2. Un protocollo di comunicazione state-less e client-server per l’accesso a documenti ipertestuali via rete (chiamato HTTP).

3. Un linguaggio per la realizzazione di documenti ipertestuali (chiamato HTML) basato su SGML e incentrato sulla possibilità di realizzare connessioni ipertestuali in linea nella descrizione strutturale del documento.