IMPIANTI ELETTRICI NEI CANTIERI EDILI Elettrico in Cantiere... · 2018-10-11 · IMPIANTI ELETTRICI...

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IMPIANTI ELETTRICI NEI CANTIERI EDILI

ROBERTO SOFFIENTINI

un po’ di pratica

Uno dei componenti fondamentali dell’impianto elettrico è quello relativo alla rete di messa a terra.

La messa a terra consiste nell' assicurarealle masse elettriche lo stesso potenzialedella terra in modo che le dispersioni siconvoglino nel terreno senza colpirel’uomo.Ogni impianto elettrico, infatti, èattraversato in tutte le sue parti dacorrente elettrica con differentepotenziale rispetto al terreno e se talielementi in tensione vengonoinavvertitamente toccati, la scaricaelettrica può attraversare il corpo efulminarlo.

MESSA A TERRA

Con la locuzione “Messa a terra” in elettrotecnica si intende l’insieme di tutte quelle operazioni, e la

relativa impiantistica, che si rendono necessarie per portare tutti i punti di una determinata struttura metallica (appartenente o non ad un impianto

elettrico) al medesimo potenziale elettrico (tensione) del suolo che è di 0 volt.

L’impianto di messa a terra in sinergia talvolta con altri dispositivi di sicurezza come l’interruttore differenziale o salvavita, svolge molteplici funzioni volte a garantire la massima sicurezza di un impianto elettrico.

Riportiamo per chiarire quanto detto un esempio concreto. E’ tipica la situazione di una macchina elettrica da cantiere (circolare, betoniera..) che di norma è a potenziale 0, ma che, per deterioramento della guaina isolante di un conduttore, viene a trovarsi in tensione. La presenza della messa a terra, in tale situazione, favorirà l’intervento del differenziale (se questo come dovrebbe è installato nell’impianto) a causa della circolazione di una corrente di dispersione verso terra.

Anche nel caso in cui disgraziatamente non sia presente il differenziale salvavita la messa a terra difende egualmente le persone da eventuali folgorazioni. In tal caso infatti colui che tocca la carcassa in tensione costituirà col suo corpo una resistenza che risulterà in parallelo con la resistenza verso terra dell’impianto molto più bassa di quella corporea.

Ora, poiché in un cappio parallelo sottoposto a tensione le correnti che

attraversano le due resistenze si ripartiscono in ragione inversamente

proporzionale alle rispettive resistenze, si avrà che la maggior parte della

corrente fluirà al suolo attraverso la resistenza di terra. Provocando in tal

modo danni sicuramente minori al malcapitato.

Ω Ω Ω Ω

Ω

R maggiore

dispersione minore

I nodi di terra, se più di uno e quindi a più dispersori, devono essere tutti resi tra loro equipotenziali (cioè devono essere alla stessa tensione), quindi si devono collegare tra loro con un conduttore di idonea sezione che garantisca che non vi sia differenza di potenziale

Il nodo collettore di terra, è uno o più punti dell'impianto di terra dove arrivano e vengono collegati tutti i conduttori di protezione su una

sbarretta di rame che garantisca equipotenzialità. E’ il sistema normalmente in uso che tende a sostituire il

collegamento ad anello

In figura è rappresentato lo schema di funzionamento dell'interruttore differenziale.

Quando la corrente nell'avvolgimento 1 è pari a quella che scorre nell'avvolgimento 2 il flusso

magnetico nel toroide si annulla e ai capi dell'avvolgimento 3 non è presente alcuna

tensione. Quando la corrente dell'avvolgimento 1 è maggiore rispetto

all'avvolgimento 2, o viceversa, s'instaura un flusso magnetico nel toroide, e genera tensione

ai capi dell'avvolgimento 3 che alimenta il dispositivo di scatto il quale provvede

all'apertura dell'interruttore

IL DIFFERENZIALE

L’interruttore differenziale, che dovrebbe essere presente in tutti i

quadri elettrici, si riconosce facilmente per la presenza di un pulsante

contrassegnato con la lettera T. Questo pulsante serve per eseguire il test: premendolo si deve ottenere lo

scatto del salvavita.

Questo pulsante deve essere premuto all’incirca una volta al mese per

impedire il bloccaggio nel tempo.

Il tasto «T» contraddistingue a vista l’interruttore differenziale da quelli magnetotermici.

Considerando i tempi di sopportazione dell’organismo alla corrente si è definito che il differenziale debba intervenire quando legge correnti

disperse superiori a 0,03 Ampère (scritto anche sulle etichette I∆n 30 mA) con tempi di intervento non superiori a 3 centesimi di secondo

Ogni singolo differenzialenon può proteggere più disei prese.

ATTENZIONE.. In caso dispine multiple inserite non sicontano le prese ma ilnumero di apparecchiderivati!

Appare evidente che un accessorio come questo

in figura, se utilizzato al pieno, esaurisce da solo

la capacità del differenziale pur se

questo è collegato a più prese del quadro.

INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO

Se il differenziale interviene in caso di dispersioni verso terra è completamente inefficace verso i corto circuiti e

le sovratensioni.

Per queste anomalie ci aiuta L’INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO

In elettrotecnica l'interruttore magnetotermico, detto impropriamente

"interruttore automatico" (e più precisamente interruttore automatico magnetotermico) è

un dispositivo di sicurezza in grado di interrompere il flusso di corrente elettrica in

un circuito elettrico in caso di sovracorrente; quest'ultima può essere causata da un

utilizzo dell'impianto elettrico oltre i suoi limiti, ma senza la presenza di guasti imminenti

(sovraccarico) oppure da un corto circuito (situazione di guasto assai gravosa per

l'impianto stesso).

Sostituisce sia l'interruttore termico sia il fusibile,

con il vantaggio rispetto a quest'ultimo di una

maggior precisione d'intervento e di essere

facilmente riarmabile con la pressione di un

pulsante o l'azionamento di una leva. Deriva il suo

nome dal fatto che esibisce un funzionamento

riunito nell'interruzione da cortocircuito (intervento

del magnetico) con l'interruzione da sovraccarico

(intervento del termico).

IL SOLITO PROBLEMA.. LA MESSA A TERRA DEI PONTEGGI

La massa è una parte metallica di un componente elettrico, che può andare in tensione per un guasto all’isolamento principale e che può essere toccata.

ll ponteggio appoggia su terreno tramite le basette e costituisce quindi un dispersore naturale di fatto.Quando la resistenza verso terra del ponteggio è inferiore a 200 ohm il ponteggio costituisce una massa estranea, che va collegata ai fini dell’equipotenzialità all’ impianto di terra esistente, al quale sono collegate le masse.Se il terreno è asfaltato, o ricoperto di ghiaia, oppure è lastricato o costituito di roccia, marmo o similari, sicuramente il ponteggio non è una massa estranea, perché la sua resistenza verso terra supera senz’altro i 200 ohm.

a) Un apparecchio isolante, ma non di classe II (doppio isolamento), è montato sul ponteggio. Il ponteggio è una massa. La parte del ponteggio che sorregge l’apparecchio di illuminazione va collegata a terra.

b) Un apparecchio alimentato SELV (apparecchio di classe III) è montato sul ponteggio. Il ponteggio non va collegato a terra.

Quindi se sul ponteggio passano cavi non intubati e non a doppioisolamento il ponteggio deve essere messo a terra divenendo una massa.

Attrezzature a bassa tensione, cavi e apparecchi a 220V a doppioisolamento non rendono il ponteggio una massa e non richiedono quindiuna messa a terra.

Essendo in vigore dal primo marzo 2013 la nuova norma CEI EN62305-2 il datore di lavoro dovrà compiere la valutazione inconformità a tale norma e se necessario dovrà individuare erealizzare le misure di protezione necessarie a ridurre il rischio avalori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla norma.

Articolo 84 Dlgs 81 08 Art. 84.Protezioni dai fulmini1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini con sistemi di protezione realizzati secondo le norme di buona tecnica.

PROTEZIONE DAI FULMINI

QUADRI ELETTRICI

A questo riguardo c'è stata un'evoluzione, a livello normativo,

che ha segnato il passaggio dalla precedente Norma CEI EN

60439 all'attuale CEI EN 61439; in particolare, sono entrate in

vigore, a livello internazionale, le IEC 61439-1 e IEC 61439-2,

recepite dalle corrispondenti CEI EN 61439-1 e CEI EN 61439-2 a

livello italiano. Queste norme si applicano alle

apparecchiature assiemate di protezione e manovra per

bassa tensione (quadri BT) la cui tensione nominale non sia

superiore a 1000 V in corrente alternata, oppure a 1500 V in

corrente continua.

Per i quadri da cantiere, la pubblicazione della norma 61439-4 è avvenuta nel 2013,

Ora è precisa la differenza traCOSTRUTTORE ORIGINALE

E COSTRUTTORE DEL QUADRO

QUESTO E’ IL NOSTRO ELETTRICISTA

QUESTA E’ LA

FABBRICA

QUINDI?Contrariamente alla vecchia norma che definiva l’obbligo di utilizzare quadri pre-costruiti infabbrica e da questa certificati, ora l’elettricista di nostra fiducia potrà assemblarli con icomponenti a noi utili ma secondo le indicazioni costruttive di fabbrica.

il costruttore del quadro (assembly manufacturer) ovvero l’organizzazione responsabile delquadro finito, in pratica chi assembla, collauda e targhetta il quadro.

Il costruttore deve apporre sul quadro, in modo ben visibile, indelebile e soprattutto leggibileun’apposita targa con le seguenti specifiche:

1. il nome o la ragione sociale del costruttore ovvero l’organizzazione che rispondelegalmente del quadro;

2. la data di costruzione;

3. la matricola o altro codice di individuazione inequivocabile;

4. la Norma di riferimento (61439-4 nel caso di quadri da cantiere).

TRASFORMATORE DIFFERENZIALI E MAGNETOTERMICI

PRESE INTERBLOCCATE 380-220 v

PRESE BASSA TENSIONE

SPORTELLO

STOP EMERGENZA

QUADRO TIPO

SPINE E PRESE

Gradi di protezioneEs. IP55IP Significato PRIMA CIFRA

0 nessuna protezione1 protetto contro corpi solidi superiori a 50 mm di

diametro2 protetto contro corpi solidi superiori a 12 mm di diametro3 protetto contro corpi solidi superiori a 2,5 mm di diametro4 protetto contro corpi solidi superiori a 1 mm di diametro5 protetto contro le polveri (nessun deposito nocivo)6 totalmente protetto contro le polveri

0 nessuna protezione1 protetto contro le cadute verticali di gocce d’acqua2 protetto contro le cadute di gocce d’acqua o pioggia

fino a 15° dalla verticale3 protetto contro le cadute di gocce d’acqua o pioggia

fino a 60° dalla verticale4 protetto contro gli spruzzi d’acqua da tutte le direzioni5 protetto contro i getti d’acqua6 protetto contro i getti d’acqua potenti7 protetto contro gli effetti delle immersioni temporanee8 protetto contro gli effetti delle immersioni continue

IP Significato SECONDA CIFRA

La combinazione delle due cifre esprime il grado di protezione dell’apparecchio.

In cantiere mai nulla deve scendere sotto IP44

Alcuni involucri di quadri elettrici posseggono un grado IP43 consentito solo perché tutte le apparecchiature contenute sono almeno IP44.

Commercialmente le combinazioni più comuni sono:

IP44

IP55

IP67

I COLORI

SPINA IP 67 220 V PRESA IP 67 380V

SPINA IP 67 25 V PRESA IP 44 25 V

E' possibile usare le spine/prese domestiche tipo

Schuko in cantiere?

Le prese “domestiche” (tipo “schuko”) non garantiscono il grado di protezione necessario per l’uso in cantiere (hanno

infatti un grado IP22 – IP20). Ne è consentito l’uso solo qualora si trovino all’interno di un quadro elettrico con

sportelli chiusi dotati di protezione IP44 (ad es. il caricabatterie del

radiocomando gru.

Esistono in commercio speciali adattatori capaci di contenere le

Schuko rendendole idonee all'utilizzo senza sostituirle e

garantendo, al minimo, il grado di protezione IP44.

Non intervenendo direttamente sull’utensile, e nulla smontando di

questo, tutti possono installare questi adattatori.

Relativamente alla sostituzione permanente di spine di tipo tedesco con spine industriali e in merito all’eventuale decadenza della garanzia della fabbrica si propone la circolare emessa dalla BOSCH

Per questo tipo di posa è obbligatorio l'uso di un cavoresistente all'acqua alle abrasioni e soprattutto alle frequentiflessioni anche a temperature molto basse fino a -25° senzafessurarsi e diventare quindi pericoloso.

Il cavo in PVC non è adatto per l'uso mobile contemperature inferiori a -5°: pertanto non può essere utilizzatoin cantiere.

Il cavo H07RN-F con l'isolamento in gomma e guaina inneoprene insieme al cavo H07BQ-F con guaina inpoliuretano sono al momento i cavi di facile reperibilità ingrado di sopportare le condizioni del cantiere comerichiesto dalle norme CEI 64-8.

È comunque fondamentale proteggere contro loschiacciamento il cavo abbandonato sul terreno seinteressa zone di passaggio di mezzi di cantiere.

Vanno evitate curvature eccessive e non si devono tirare icavi per spostare gli apparecchi nè per scollegare le spinedalle prese.

CAVI A POSA MOBILE

Le prolunghe devono essere realizzate con cavo tipo H07RN-F o H07BQ-F. Le spine e prese devono essere di tipoindustriale.

Dato l'uso mobile, e quindi la probabilità di essere esposte agetti d'acqua o finire nelle pozzanghere, è consigliato ilgrado di protezione IP67.

Non si possono utilizzare prolunghe con spine e prese di tipodomestico in quanto non sufficientemente robuste néprotette.

La sezione minima del cavo deve essere 2,5 mm2 perprolunghe con prese 16A, 6 mm2 per prolunghe con prese32A.

Non devono essere utilizzate prolunghe unite tra loro per noncreare cadute di tensione eccessive e annullare laprotezione contro il sovraccarico da parte deimagnetotermici.

LE PROLUNGHE

DISTANZE SICUREZZA DA LINEE ELETTRICHE

DISTANZE SICUREZZA DA LINEE ELETTRICHE

DISTANZE SICUREZZA DA LINEE ELETTRICHE

La distanza deve essere calcolata sul massimo ingombro potenziale. Quindi sarà necessario considerare la maggior sporgenza tra il carico interferente e il braccio della gru o, come in figura, limitare la corsa del carrello

MANUTENZIONE ELETTROUTENSILI

In tutte le direttive viene evidenziata l’importanza di adottare ilprincipio di integrazione integrazione della sicurezza che impone diconsiderare tutti gli aspetti di funzionamento, regolazione emanutenzione manutenzione della macchina al fine di garantire chetali operazioni, se effettuate nelle condizioni previste dal costruttore,non espongano a rischi le persone, tenendo anche conto dell’usoscorretto ragionevolmente prevedibile.

Per quanto riguarda la manutenzione, la Direttiva Macchine stabilisce chiare linee guida sulle istruzioni che devono essere fornite con la macchina.

Semplici regole di buon senso chiedono:

• La verifica dei serraggi di parti giranti• Il controllo dei fili di alimentazione spesso usciti dai pressacavi di ingresso • Il controllo dello stato di interruttori e pulsanti di azionamento• Di non effettuare riparazioni provvisorie e precarie ai sistemi elettrici

(nastri isolanti, scotch..)• Di tenere pulite le feritoie di ventilazione• Di non abbandonare l’attrezzo in luoghi precari e polverosi• L’utilizzo delle corrette prese spine e prese• Di procedere alla revisione periodica indicata dal costruttore

LA BUROCRAZIA

Agli impianti elettrici nei cantieri si applicano la

Sezione 704 della norma CEI 64-8 (VI Ediz.)(cantieri di costruzione e di demolizione)

e la guida CEI 64 -17(guida all’esecuzione degli impianti

elettrici nei cantieri)

Si applica agli impianti elettrici temporanei destinati a:

Costruzione,riparazione,ampliamento,demolizione di edifici

Opere pubbliche Movimentazioni diterra

Non si applica agli impianti elettrici di:

Locali di servizio dei cantieri (es.uffici, spogliatoi, dormitori,servizi igienici, officinemeccaniche)

Miniere

Legislazione nazionale applicabile per sicurezza degli impiantiElettrici

D.Lgs. 81/08 = Testo unico sulla sicurezza

Legge 186/68 = Disposizioni concernenti l’installazione di impianti elettrici ed elettronici

D.M. 37/08 (ex 46/90) = Norme per la sicurezza degli impianti

DPR 462/01 = Regolamento semplificazione procedure per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche di dispositivi di messa a terra ed impianti elettrici pericolosi

Gli impianti elettrici nei cantieri non sono soggetti a progettazione obbligatoria né da parte di un professionista abilitato né da parte del responsabile tecnico dell'impresa secondo quanto previsto dal D.M. 37/08 art. 10 comma 2

Art. 10. Manutenzione degli impianti

1. La manutenzione ordinaria degli impianti di cui all'articolo 1 non comporta la redazione del progetto né il rilascio dell'attestazione di collaudo, né l'osservanza dell'obbligo di cui all'articolo 8, comma 1, fatto salvo il disposto del successivo comma 3.

2. Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e dell'attestazione di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo restando l'obbligo del rilascio della dichiarazione di conformità.

3. Per la manutenzione degli impianti di ascensori e montacarichi in servizio privato si applica il d.P.R. 30 aprile 1999, n. 162 e le altre disposizioni specifiche.

L'installatore è comunque tenuto in ogni caso al rilascio della dichiarazione di conformità corredata dagli allegati obbligatori

L'impianto elettrico di cantiere deve essere allestito da personale qualificato e abilitato ai sensi del DM 37/08.

Dichiarazione di conformità (DiCo) Le documentazioni che vanno a costituire la Dichiarazione di Conformità sono:

1. Dichiarazione compilata sul modello allegato I del DM 37/08;2. Certificato anagrafico dei dati identificativi dell’impresa installatrice, rilasciato dalla

Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura;

Allegati integrativi alla DiCo:Breve descrizione degli interventi realizzatiPlanimetria di cantiere Verifica (se in presenza di gru o di ponteggi di notevoli dimensioni) della protezione contro

le scariche atmosferiche;

Con il rilascio della dichiarazione di conformità viene omologato anche l'impianto di terradato che l'installatore nei luoghi di lavoro assume anche il ruolo di "facente pubbliche

funzioni" ai sensi del DPR 462/01.

Entro trenta giorni dalla messa in esercizio di impianti elettricidi messa a terra e di dispositivi di protezione contro lescariche atmosferiche, il datore di lavoro invia ladichiarazione di conformità rilasciata dall'installatore (art.2del d.p.r. 462/01) ai sensi del d.m. 37/08 all’unità operativaterritoriale Inail competente (Uot).In base all’art. 3 del d.p.r. 462/2001 risulta attribuito all'Inail ilcontrollo a campione della "conformità alla normativavigente degli impianti di protezione contro le scaricheatmosferiche e i dispositivi di messa a terra degli impiantielettrici".La prima verifica, a campione, va effettuata solo su impiantidi nuova installazione o che abbiano subito un rifacimentotale da poterlo considerare assimilabile a un nuovo impiantoed è volta all’accertamento della rispondenza degli impiantialle norme applicabili.

Si ricordi sempre che la dichiarazione di conformità deve essere aggiornata ad ogni

modifica dell’impianto

BUON LAVORO