Il Vesuvio nell’Eocene era un'isola. Solo nel Pliocene si unì alla terra ferma raggiungendo...

Post on 02-May-2015

213 views 1 download

Transcript of Il Vesuvio nell’Eocene era un'isola. Solo nel Pliocene si unì alla terra ferma raggiungendo...

Il Vesuvio nell’Eocene era un'isola. Solo nel Pliocene si unì alla terra ferma raggiungendo l'altezza di 2300 mt.; attualmente la sua cima, il Gran Cono, è alta 1277 mt. e la circonferenza del suo cratere misura 1500 mt. circa. Nella foto: ricostruzione del profilo originario dell'antico vulcano Monte Somma.

La sua prima eruzione (in rosso l’area di dispersione), datata in epoca storica, fu il 24 agosto del 79 d.C. Il resoconto di quei tragici giorni lo troviamo nella lunga lettera che Plinio il Giovane scrisse allo storico Tacito.

Così inizia la lettera di Plinio il Giovane che descrive la morte di suo zio Plinio il Vecchio (scrittore e storico romano)

Già altrove faceva giorno, ma là era notte, più scura e fitta di ogni altra notte; ancor che molte fiamme e varie luci la rompessero. Egli volle uscire sul lido e guardare da vicino se fosse il caso di mettersi in mare; ma questo era, tuttavia, tempestoso ed impraticabile. Quivi, buttatosi su un lenzuolo disteso, domanda dell'acqua e beve per due volte. Intanto le fiamme e un odore sulfureo annunziatore delle fiamme fanno sì che gli altri fuggano ed egli si riscuote. Sostenuto da due servi si leva e spira nel punto stesso; dal momento che il vapore che aumentava gli impedì, cosi come io penso, il respiro e gli serrò lo stomaco, già di sua natura debole, stretto e soggetto ad un frequente bruciore. Come fu giorno (era il terzo da quello della sua morte) il corpo di lui fu ritrovato intero ed illeso, con indosso i medesimi vestiti, ed in atteggiamento più di un uomo che dorme che di un uomo già morto.

Caro Tacito Mi chiedi di scriverti della morte di mio zio affinché tu possa tramandarla ai posteri più adeguatamente.

………………………………………

C. Plinius Tacito suo s.

Petis, ut tibi avunculi mei exitum scribam, quo verius tradere posteris possis. ………………………………

Pompei, Stabiae, Oplontis e altre zone suburbane furono distrutte e sepolte sotto un manto di lapilli e cenere (nella foto l’impressionante spessore), mentre Ercolano fu sommerso da un fiume di fango.

Nei secoli seguenti il Vesuvio ha avuto altre undici eruzioni. Quella del 1139 fu particolarmente violenta. Dopo un lungo periodo di calma, durante il quale il vulcano si ricoprì di vegetazione fino alla cima, ritornò in attività nel 1631: morirono oltre 3000 persone e il fumo oscurò il cielo per diversi giorni fino al golfo di Taranto. Da allora si susseguirono altre eruzioni, tra le più significative vengono riportate quelle del 1694, 1767, 1794 (che distrusse Torre del Greco), 1872 e 1906. L'ultima eruzione è datata 1944. Oggi il Vesuvio è in stato di quiete.

Nell‘agosto del 79 d.C. Pompei fu sommersa da una pioggia di cenere e lapilli (come si vede in questa ricostruzione ideale) che cadde ininterrottamente in seguito ad una forte eruzione del Vesuvio, fino a formare uno strato spesso una decina di metri.

Ricostruzione della colonna eruttiva pliniana che seppellì Pompei

Capo Miseno

Pompei – ricosruzione del tragico destino dei pompeiani

Pompei - macine per il grano e

forno

Pompei - Strada Consolare

Pompei – calchi di corpi umani

Pompei – affreschi

Pompei – Termopolio (locale per la vendita di cibo e bevende calde)

Pompei – Anfiteatro

Pompei – mosaico (ingresso della Casa del Poeta Tragico)

Pompei – Via dell’Abbondanza

Pompei– Casa di Polibio (armadi)

L'eruzione del Vesuvio si articolò in due fasi: la prima durò 12 ore, con caduta di pomici bianche e grigie; la seconda della durata di sette ore costituita dall'alternarsi di nubi ardenti e di colate piroclastiche. Fu questa seconda fase che colpì Ercolano (qui in una ricostruzione ideale di 20 secoli fa), seppellendola sotto una coltre di oltre 20 metri.

Ercolano – iI fango non ha dato scampo !

Ercolano – “dolie “ (orci) incassate per il “garum” (salsa di pesce)

Ercolano – particolare di “dolia” incassata

Ercolano – abitazione con terrazzino

Ercolano – triclinio della Casa di Nettuno

Ercolano – interno delle Terme

Ercolano – mosaico delle Terme (avvallato per il peso delle pomici)

Ercolano – peristilio di una villa

Ercolano – Fontana pubblica

Stabiae (qui il porto in una vecchia stampa) era un’antica città dell’Italia meridionale in Campania che sorgeva nei pressi dell'odierna Castellammare di Stabia, in una zona chiamata Varano a pochi passi dal comune di Gragnano. La città scomparve insieme a Pompei, Ercolano e Oplontis avvenuta nel 79 d.C. durante l'eruzione del Vesuvio.

Stabiae – Tempio di Diana

Stabiae – Villa Arianna (impluvium)

Stabiae – Villa Arianna (stanza affrescata)

Stabiae – Villa Arianna (soffitto)

Stabiae – Villa Arianna (pavimento)

Stabiae – Villa San Marco (impluvium)

Stabiae – Villa San Marco (un ambiente)

Stabiae – Villa San Marco (parete affrescata con pannelli)

Stabiae – particolari di affreschi

Stabiae – particolari di altri affreschi

Stabiae – Amorino

Oplontis corrispondente all’adierna Torre Annunziata, in Campania, era una città romana sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Dell'antica Oplontis si hanno notizie molto frammentarie; più che una città, era un insediamento suburbano della vicina Pompei (come si evince dalla mappa dell’epoca). Vi erano presenti alcune ville per la villeggiatura, diverse fattorie e complessi termali, edifici adibiti a tale funzione.

Oplontis - Villa di Poppea

Oplontis – Villa di Poppea (calidarium)

Oplontis – Villa di Poppea (peristilio)

Oplontis – particolari di diversi affreschi nella villa di Poppea

Oplontis – particolari di affreschi di Fontane

Recenti ritrovamenti a Boscoreale, villaggio (pagus) di Pompei, dove furono edificate aziende agricole che sfruttavano il fertile terreno alle pendici del Vesuvio, hanno portato alla luce molte di esse che si trasformarono in residenze lussuose e insieme all'attuale Boscotrecase il sito prese il nome di Pagus Augustus Felix Suburbanus. Le ville individuate sono più di cinquanta tutte distrutte dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Boscoreale – Villa Regina (peristilio)

Boscoreale – Villa Regina ( “dolie” orci infossati contenitori di vino)

Boscoreale – Villa Publio Fannio Sinistore

Boscotrecase – Villa Agrippa Postumo (pregevoli affreschi)

Boscotrecase – affresco di scena bucolica

http://www.ppsplanet.com/collaboratore_pps_vittorio.html

Oplontis

Ercolano

Pompei

Stabiae

Ideazione-formattazione-sincronizzazione : ITALBIT by Vittorio

Fonte storica : Wikipedia

Musica : Romance (James Last and his Orchestra)

TUTTI I DIRITTI RISERVATI AI RISPETTIVI AUTORI

02 settembre 2011

Oplontis

Ercolano

Pompei

Stabiae

fine