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L’open access come risorsa per la valutazione della ricerca.

Ezio TarantinoEzio Tarantino

InfoSapienza – Progetto BIDSRoma 28 maggio 2009

Il sistema PADIS e possibili interazioni con la banca dati SAPERI

Il sistema PADIS e possibili interazioni con la banca dati SAPERI

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Contenuti

• Open access: cos’è, a cosa “serve”

• Open access e valutazione della ricerca

• PADIS (Pubblicazioni aperte digitale della Sapienza) e Anagrafe della ricerca

Il sistema PADIS e possibili interazioni con la banca dati SAPERI

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Nel 2003 il più grande editore scientifico al mondo, ElsevierElsevier, lanciò una nuova rivista, L’Australasian Journal of Bone and joint Medicine

14/04/23 Pagina 4

FAKE!

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Nello stesso anno, Sir Crispin Davis, CEO di Elsevier, nel corso di una audizione presso il Parlamento inglese ebbe a dichiarare

Il sistema PADIS e possibili interazioni con la banca dati SAPERI / Ezio Tarantino

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“Today you have 1.2 million articles published every year. Every one of them is peer reviewed and every Every one of them is peer reviewed and every one of them is in a respected journalone of them is in a respected journal, distributed to 250 countries round the world, reaching some 12 million scientists, over 90% of all the scientists available in print and on line. I think that is an end result that the industry can be proud of.”

(UK House of Commons Committee on Science and Technology: http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200304/cmselect/cmsctech/399/4030106.htm)

“Today you have 1.2 million articles published every year. Every one of them is peer reviewed and every Every one of them is peer reviewed and every one of them is in a respected journalone of them is in a respected journal, distributed to 250 countries round the world, reaching some 12 million scientists, over 90% of all the scientists available in print and on line. I think that is an end result that the industry can be proud of.”

(UK House of Commons Committee on Science and Technology: http://www.publications.parliament.uk/pa/cm200304/cmselect/cmsctech/399/4030106.htm)

Crispin Davis, former CEO of Reed Elsevier

Sir Crispin Davis, former CEO of Reed ElsevierReed Elsevier

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La crisi economica

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L’Open access. Una risposta?

Definizione di Open Access Publication

An Open Access Publication is one that meets the following two conditions:

The author(s) and copyright holder(s) grant(s) to all users a free, irrevocable, worldwide, perpetual right of access to, and a license to copy, use, distribute, transmit and display the work publicly and to make and distribute derivative works, in any digital medium for any responsible purpose, subject to proper attribution of authorship, as well as the right to make small numbers of printed copies for their personal use.

Bethesda Statement on Open Access Publishinghttp://www.earlham.edu/~peters/fos/bethesda.htm

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L’Open access. Una risposta?

“Open access” è un articolo leggibile e scaricabile

gratuitamente da internet

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Per massimizzare:La visibilità della ricercaL’uso della ricercaL’impatto della ricerca

Massimizzando

L’accesso alla ricL’accesso alla ricercaerca

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L’Open access. Una risposta?

• Archivi (repository) disciplinari (pre- o post-print)

• Archivi istituzionali (pre- o post-print)• Riviste tradizionali, distribuite in tutto o in

parte in modo gratuito• Riviste tradizionali che usano il sistema

dell’”author pays” (in tutto o in parte)• Pagine web personali? NO!

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Archivi disciplinariArchivi disciplinari

– Fisica: ArXiv (http://arxiv.org)– Economia: RePEc (http://repec.org)– Psicologia: CogPrints (http://cogprints.org)– Library Information Science: E-LIS

(http://eprints.rclis.org/)

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Archivi istituzionaliArchivi istituzionali

– I depositi istituzionali di documenti sono collezioni digitali che raccolgono e conservano la produzione intellettuale delle comunità accademiche (singoli o multi Atenei)

– possono essere considerati estensione naturale delle responsabilità dell’istituzione accademica in qualità di generatori di ricerca primaria

– sono potenzialmente la componente più importante nell’evoluzione della struttura dei nuovi modelli di comunicazione scientifica

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Archivi istituzionali – Archivi istituzionali – Quali pubblicazioni

– pre-print

– post-print

– draft

– materiali per la didattica

– tesi di dottorato

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Archivi istituzionali – Archivi istituzionali – Paure e domande

– Se pubblico nell’archivio istituzionale l’editore non mi permette di pubblicare l’articolo sulla sua rivista (FALSO)

– Gli archivi OA non sono soggetti a controllo– Che vantaggio ne ho? Perché fare questa fatica?

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Archivi istituzionali – Archivi istituzionali – Risposte

– La maggior parte degli editori consente di pubblicare pre-print e post-print degli articoli.

Consultare http://www.sherpa.ac.uk/romeo.php

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Archivi istituzionali – Archivi istituzionali – Risposte

Green: can archive pre-print and post-print

Blue: can archive post-print (ie final draft post-refereeing)

Yellow: can archive pre-print (ie pre-refereeing)

White: archiving not formally supported

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http://romeo.eprints.org/stats.php

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L’Open access. Una risposta?

• Oltre il 55%Oltre il 55% of dei periodici e oltre il 65%oltre il 65% of degli articoli indicizzati in Web of Science nel 2003 sono prodotti da editori che consentono alcune forme di self-archiving.

• Ma solo circa il 10-20%10-20% di questi articoli sono stati “autoarchiviati”

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University of Bath Université du Quèbec à Montreal

University of Amsterdam

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Politiche accademiche Politiche accademiche (72 in totale, nel mondo)

– http://www.eprints.org/openaccess/policysignup/• Harvard, MIT (marzo 2009), Stanford, Univ. of

California, NIH, Southampton, Glasgow, Edimburgh, Zurich, Lund… Istituto Superiore di Sanità (http://dspace.iss.it/dspace/)

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http://www.opendoar.org/find.php?format=charts

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Visibilità della ricercaVisibilità della ricerca

Gli articoli “OA” sono più letti e più citati di Gli articoli “OA” sono più letti e più citati di quelli non OAquelli non OA

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Eysenbach, G., Citation advantage of Open Access articles. 2006 May;4(5)

1.492 original research articles were analyzed: 212 (14.2% of all articles) were OA articles and 1.280 (85.8%) were non-OA articles.

206 days after publication, 627 (49.0%49.0%) of the non-OAnon-OA articles versus 78 (36.8%) of the OA articles were not not cited cited […]

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Norris, M.-Oppenheim, C.-Rowland, F. , The Citation advantage of Open Access articles. Journal of the American Society for Information Science and Technology, 2008,59(12)

“4.633 articles examined, 2.880 (49%) were OA and had a mean citation count of 9.049.04 whereas the mean for 1.753 TA (“toll access”) was 5.76”5.76”

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Riviste Open Access Riviste Open Access (“gold Open Access”)

– In continua crescita (DOAJ aumenta al ritmo di 2 titoli al giorno)

– Con IF di tutto rispetto (PLoS Biology: 13.5; PLoS Medicine: 12.60 etc.)

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Anno JCR DOAJ OA con IF %

2003 5907 602 87 1.47%

2004 5968 1194 168 2.82%

2005 6088 1811 218 3.58%

2006 6164 2357 259 4.20%

2007 6417 2954 315 4.91%

… … … … …

2009 … 4172 … …

http://www.doaj.org/

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Il quadro della situazione

• Forte scontento per il continuo aumento della spesa per i periodici

• Difficoltà a ridurre gli abbonamenti (spinte da parte degli autori a far sottoscrivere i titoli più “prestigiosi”)

• Publish or perish!• Scetticismo diffuso o scarsa conoscenza a

proposito dell’open access

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Il nocciolo della questione: la valutazione della ricerca

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““Raccomandazioni” CRUI (2006):Raccomandazioni” CRUI (2006):(“Raccomandazioni per lo sviluppo dell’Editoria Elettronica negli Atenei Italiani a

cura di Patrizia Cotoneschi Giancarlo Pepeu)

– Creazione di un archivio istituzionale legato all’anagrafe della ricerca con obbligo di deposito di tutte le pubblicazione prodotte (anche quelle a pagamento);

– Incentivi e controlli sul deposito;– Assunzione dei costi delle riviste e delle pubblicazioni

author pays;– Adozione di standard ISBN/ISSN;

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Il nocciolo della questione: la valutazione della ricerca

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““Raccomandazioni” CRUI: 2006:Raccomandazioni” CRUI: 2006:

– Riconoscimento delle pubblicazione ad Accesso Aperto quando garantito da comitati scientifici e controllo di qualità;

– Curriculum standardizzato;– Integrazione nella Biblioteca Digitale di Ateneo.

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Il nocciolo della questione: la valutazione della ricerca

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““Raccomandazioni” Raccomandazioni” perper la CRUI: la CRUI:

– Estensione della valutazione della ricerca scientifica alle pubblicazioni ad Accesso Aperto non dotati di Impact Factor;

– Sviluppo della consapevolezza che attualmente gli Atenei si trovano a pagare due volte per la ricerca scientifica;

– Sostegno alle riviste scientifiche ad Accesso Aperto e apertura della valutazione agli articoli in esse pubblicate;

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Il nocciolo della questione: la valutazione della ricerca

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““Raccomandazioni” Raccomandazioni” perper la CRUI: 2006: la CRUI: 2006:

– Supporto alla diffusione di collezioni che adottano il protocollo standard internazionale OAI -PMH.Lo scambio e il recupero di informazioni e dati numerici da esso consentito (anche a lungo termine e a fini di conservazione) non è paragonabile agli imperfetti e insufficienti risultati ottenibili con l’archiviazione del prodotto scientifico su pagine web personali […] incapace di offrire (meta)dati strutturati a motori di ricerca specializzati, database citazionali o software per la valutazione della ricerca scientifica.

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Nuove metriche per nuovi scenari

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Il ruolo che il mondo dell’Open Access può avere nell’ambito della valutazione della ricerca riguarda la possibilità di sottoporre a giudizio anche materiali non tradizionali e di elaborare nuovi indicatori bibliometrici da affiancare a quelli attualmente in uso

De Robbio, A., Nuove frontiere della scientometria: l’Open Access come strumento per la valutazione della ricercahttp://www.iuav.it/CNBA/Giornate-d/2009-Le-Un/CNBA39valutazione.pdf

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Nuove metriche per nuovi scenari

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Se gli indicatori generati dall’autore sono le citazioni, quelli generati dai lettori sono i dati sull’utilizzo che possono essere raccolti tramite server web e linkresolver logs.

Indicatore bibliometrico quantitativo di nuova generazione è l’Usage Factor UFl’Usage Factor UF, complementare e non sostitutivo a fattori di impatto tradizionali o alternativi all’IF.

nuovi strumenti e/o progetti per l’analisi citazionale nell’ambiente Web, tra cui il Web Impact Factor (WIF) e per l’analisi statistica dei log e dei dati, che si riconducono alla nuova scienza nota come metrica del web o Webometrica. Il Web infatti ha avuto un enorme impatto sulla ricerca dell’analisi citazionale

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Nuove metriche per nuovi scenari

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Il problema non è contrapporre Web of Science a Scopus (entrambi strumenti di analisi citazionale), ma trovare nuove tecniche per misurare nuovi media e allo stesso tempo favorirne lo sviluppo.

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Nuove metriche per nuovi scenari

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• Eigenfactor (EI)• H-Index• Web Impact Factor (WIF)• Usage Factor (UF)

http://www.cab.unipd.it/node/1197

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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• Cosa fa La Sapienza

PADIS Pubblicazioni Aperte Digitali della Sapienza

http://padis.uniroma1.it

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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Cosa fa La Sapienza

• Nato nel 2004• Utilizza un software complesso (CDSWare, CERN)• Tesi di dottorato• Problemi di manutenzione• Difficile integrazione con l’anagrafe della ricerca

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

http://romeo.eprints.org/stats.php“L'open archive romano, realizzato con CDSware, il software

creato dal Centro Europeo per la Ricerca Nucleare (CERN) di Ginevra, rappresenta un esempio concreto di politica istituzionale attivamente impegnata a sostenere il deposito nell'archivio aperto d'ateneo. La politica seguita dalla "Sapienza" comporta numerosi vantaggi per i giovani ricercatori che, per le loro prime pubblicazioni, si troveranno a che fare con un "interlocutore affidabile", cioè la propria università, superando così le difficoltà di rapportarsi con il mondo dell'editoria commerciale; inoltre ciò consentirà ai nuovi dottori di ricerca di sviluppare familiarità e fiducia con il modello open access”

(Casilio, G.«Bibliotime», anno IX, numero 3 (novembre 2006)

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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Cosa intende fare La Sapienza

• Aggiornamento del software: Dspace– il software più utilizzato in Italia e nel mondo– già utilizzato come archivio della ricerca

• Milano Bicocca: http://surplus-unibic.cilea.it/oa/)• Università di Palermo

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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Altri archivi “open” come archivi della ricerca

• Università di Trento http://polaris.unitn.it/

• Istituto Superiore di Sanità http://dspace.iss.it/dspace/

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Road map

http://romeo.eprints.org/stats.php

• Abolizione dei preconcetti (es.: Open Access incompatibile con peer review);

• estensione della valutazione alle pubblicazioni ad accesso aperto con peer review;

• sperimentazione (e applicazione) di indici bibliometrici alternativi;

• raccomandazione/obbligo di creare una repository in ciascun ateneo;

(da Bellini, P., Repositories istituzionali e valutazione della ricerca, http://www.aib.it/aib/congr/c54/mk.htm3)

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PADIS Pubblicazioni aperte digitali della Sapienza

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• analisi della situazione peculiare relativa ai settori disciplinari umanistici (azione su normativa diritto d'autore, estensione del digitale, identificazione indici bibliometrici specifici, …);

• standardizzazione dei metadati;• standardizzazione del curriculum vitae;• estensione del modello Open Access per le riviste:

supporto e incentivi (e revisione della legge per l'editoria).

Ezio TarantinoEzio Tarantino

InfoSapienza – Progetto BIDSRoma 28 maggio 2009

Grazie per l’attenzione!