Il ragazzo malato. Il vissuto di malattia nel ragazzo La malattia, il dolore, lospedalizzazione,...

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Il ragazzo malato

Il vissuto di malattia nel ragazzo

La malattia, il dolore, l’ospedalizzazione, interferiscono in modo rilevante con lo sviluppo cognitivo ed emotivo del ragazzo

Effetti dell’ospedalizzazione sul ragazzo

Variabili che influenzano le reazioni

La famiglia e le reazioni all’ ospedalizzazione

La famiglia e le reazioni all’ ospedalizzazione

L’adolescente e la malattia

La malattia e le sue fasi

La malattia e le sue fasi

Effetti delle terapie

Impatto della recidiva

Progressione di malattia e vissuto

Progressione di malattia e vissuto

La dimissione

Perché la scuola in ospedale

LA SCUOLA COME MEDIATORE CULTURALE

La scuola in ospedale opera come mediatore culturale tra tre diversi aspetti

Questi tre aspetti giocano un ruolo diverso a seconda età e della condizione fisica dell’alunno. Scopo finale è prendersi cura degli aspetti sani e vitali che ogni ragazzo ha

LA SCUOLA COME MEDIATORE CULTURALE

• Per un adololescente:il mondo di partenza sarà composto dal gruppo dalle proprie amicizie, dalla scuola, dalla famiglia.La realtà interna sarà quella propria al momento del ricovero L’ambiente dell’ospedale sarà una realtà altra con cui confrontarsi

L’insegnante in ospedale

Il ruolo dell’insegnante in ospedale

In un ottica di interazione bidirezionale adulto/bambino, il docente si pone non solo come soggetto

che trasmette contenuti ma come creatore di contesti educativi

il ruolo dell’insegnante in ospedale

Come opera

Operativamente lavorare in ospedale significa:Confrontasi con altre figure professionali ( Medici, infermieri,psicologi, assistenti sociali, volontari,etc)Attenersi alle precauzioni igienico profilattiche (mascherina, camice, cuffia, etc).Adeguarsi ai tempi dell’alunno (terapie, malessere,etc)

Operare quasi sempre con un solo alunno, al suo letto o in sala terapieCoordinare il proprio lavoro con quello curriculare della scuola di provenienza

l’insegnante e gli operatori del reparto

il rispetto assoluto dei tempi del reparto ( terapie, visite mediche, etc )

l’ascolto delle indicazioni fornite dai medici o dai caposala

la coscienza di essere parte di un progetto di cura

Confrontarsi con le altre figure professionali implica:

l’insegnante e il reparto

Lavarsi le mani;Indossare il camice;Indossare sandali di gomma

ad uso esclusivo del reparto;Legarsi i capelli;Indossare mascherina, sovra

scarpe, cuffia nelle stanze di isolamento;

Lavorare in un reparto ospedaliero implica il rispetto assoluto di alcune norme, pertanto occorrerà:

Parlare a voce bassa;Non usare il cellulareNon intrattenersi nei

corridoi, se non necessario

l’insegnante e l’alunno ospedalizzato

adeguarsi ai tempi e alle condizioni fisiche ed emotive dell’alunno;

Adeguarsi alle condizioni operative ( letto di degenza, letto di dayhospital, interruzioni );

operare senza l’aiuto del gruppo classe;

Insegnare ad alunni ospedalizzati significa:

Coordinare il proprio lavoro con quello curriculare della scuola di provenienza;

confrontarsi ( per insegnanti II grado) con programmi di indirizzi diversi ;

Come agisce

Il docente rinvia costantemente messaggi concreti rispetto alla necessità di continuare ad impegnarsi perché il futuro esiste e perché la malattia non continuerà ad essere così ingombrante

Il ragazzo ha necessità di essere stimolato, gratificato e riconosciuto ufficialmente valido, in un momento in cui la malattia, le terapie, gli interventi possono mettere in dubbio anche le sue capacità più assodate.

Programmazione e valutazione

la presa in carico dell’alunno

• il medico e gli altri operatori avranno cura di presentare la scuola ai degenti;

• il medico avrà cura di indicare al coordinatore la presenza di un degente che necessità e desidera un intervento educativo;

• Il coordinatore presenterà alla famiglia la scuola, raccogliendo le informazioni di base ( ordine di scuola, grado, etc)

• Il coordinatore farà firmare un modulo di adesione al servizio;

il bambino/ragazzo ospedalizzato è, formalmente, a SCUOLA

scuola in ospedale e scuola di provenienza

Il coordinatore contatterà la scuola di provenienza dell’alunno e si relazionerà con il coordinatore di classe che, nella sede opportuna (es.nel CdC) avviserà i docenti della situazione.

I docenti della scuola di provenienza dovranno approntare un piano individualizzato.

I docenti della scuola di provenienza ,non conoscendo le condizioni dell’alunno, potranno sì fornire i contenuti minimi di apprendimento che vorrebbero fossero raggiunti ma, soprattutto, fornire dettagliatamente i contenuti che intendono svolgere in un determinato lasso di tempo( trimestre o quadrimestre).

Agli occhi del ragazzo ospedalizzato ciò che appare necessario è infatti poter continuare a svolgere lo stesso programma, in modo che, al rientro possa sentirsi in linea con il resto della classe.

Scuola in ospedale e scuola appartenenza

Adattabilità del docente ospedaliero

Per concludere….

Insegnare in ospedale è un’esperienza forte e unica..

…..buon lavoro a tutti noi.