Post on 17-Feb-2019
Il presente quaderno è stato chiuso con le informazioni disponibili al 30
maggio 2011
Il disegno di copertina è di Domenico Rosa
3
INDICE
Presentazione 4
Un’agenzia ad hoc per le reti d’impresa di Aldo Bonomi
Vice Presidente di Confindustria per le Politiche territoriali e i distretti industriali 6
Automotive, una rete d’impresa per la competitività di Pasquale Carrano
Presidente di Confindustria Basilicata 9
Proposta per una rete d’impresa per il settore automotive 12
4
Presentazione
Sia pure tra mille difficoltà e condizionamenti vecchi e nuovi
provenienti da un ambiente economico che sembra refrattario a qualunque progetto di miglioramento e di rilancio, anche
nell’”arido terreno” del Mezzogiorno si possono intravedere i germogli di una società imprenditoriale sempre più consapevole
dei suoi mezzi e dotata di pragmatismo e capacità di visione.
Come ha osservato recentemente Vincenzo Boccia anche nel Sud
prende piede un nuovo “modello nel quale l’autonomia e l’assunzione di rischio diventano i principi guida per eccellenza di
ogni azione economica e vengono condivisi e applicati non solo dagli imprenditori, ma anche dai territori e dalle persone”.
Un modello che è caratterizzato da un profondo cambio di
mentalità e dalla consapevolezza che è nella responsabilizzazione diretta la chiave di volta per innescare qualunque processo di
sviluppo.
La “Proposta per una rete d’impresa per il settore automotive”, presentata da Confindustria Basilicata in collaborazione con
ReteImpresa, è un esempio interessante di questa capacità degli
imprenditori meridionali di tenere alta la tensione verso il cambiamento.
Il sistema delle reti d’impresa viene visto come una importante
modalità per reagire in maniera più efficace agli ostacoli strutturali e per trovare nella collaborazione nuove risorse e nuovi stimoli di
crescita. Le iniziative promosse su scala nazionale da RetImpresa sono numerose e importanti come ci ricorda Aldo Bonomi nel suo
contributo.
A scala regionale, è significativo il fatto che dagli imprenditori di una regione, la Basilicata, per molti versi emblematica dei ritardi
del Mezzogiorno, ma capace di porsi come “modello” di efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, a iniziare da quelle europee,
venga una proposta innovativa e tutt’altro che assistenzialistica:
unendo le proprie forze e iniziando a collaborare con imprese più grandi e più stabili, le realtà di minori dimensioni potranno
raggiungere una massa critica sufficiente, sia in termini di
5
competenza, sia in termini di disponibilità finanziare, per realizzare obiettivi individualmente molto impegnativi da proporre nella filiera
e successivamente in maniera autonoma al resto del mercato.
La funzione delle Associazioni industriali può essere particolarmente rilevante per assecondare questo sforzo, sia
promuovendo la formazione di reti a presidio di obiettivi di imprenditorialità collettiva, sia favorendo modelli e servizi utili alla
sperimentazione di nuove forme organizzative.
Confindustria Basilicata ed il suo presidente Pasquale Carrano
dimostrano di essere attenti e impegnati in tale direzione, a riprova che il sistema associativo meridionale potrà contribuire
sempre di più a questa opera di rinnovamento assistendo le imprese, aggregando le forze e mettendo in circolo le migliori
pratiche.
Giuseppe Rosa
Roma, giugno 2011
6
Un’agenzia ad hoc per le reti d’impresa
di Aldo Bonomi Vice Presidente di Confindustria per le Politiche territoriali e
i distretti industriali
I processi di globalizzazione e la crisi che negli ultimi anni hanno
colpito l’intero sistema produttivo italiano hanno reso necessario innovare le modalità di fare impresa per reagire in maniera
costruttiva, riuscendo a trovare nuovi stimoli e nuove sfide.
In questo contesto si inserisce l’azione mirata di Confindustria nel supportare lo sviluppo delle reti di impresa.
Questa nuova forma di aggregazione presenta delle caratteristiche
essenziali che la rendono attraente per tutte le tipologie di imprese, dalle piccole fino ad arrivare alle grandi.
Tra gli elementi che caratterizzano i contratti di rete e li differenziano dalle altre forme di aggregazione, rendendoli
estremamente attrattivi per le imprese, vanno ricordati: la spinta a
collaborare su progetti che accrescono la capacità competitiva, la possibilità di mantenere un’autonomia che permette di
salvaguardare la propria storia e la propria identità, l’assenza di vincoli legati a fattori territoriali, una totale governance privata e
la estrema flessibilità.
Bisogna altresì considerare anche gli incentivi fiscali destinati alle reti di impresa varati nell’aprile 2011. Con questa misura il
Governo mira ad incentivare la formazione di reti d’impresa e soprattutto gli investimenti da parte delle imprese in attività che
possano avere ricadute significative sullo sviluppo del sistema imprenditoriale, in particolar modo in termini di ricerca,
innovazione ed internazionalizzazione.
È proprio considerando la necessità di promuovere presso le imprese lo strumento del "contratto di rete" che Confindustria ha
dato vita ad un’Agenzia ad hoc: RetImpresa.
7
L’Agenzia Confederale, nata il 28 ottobre 2009, conta già 56 soci tra Associazioni Territoriali, Confindustrie regionali, Associazioni
nazionali di categoria e Federazioni di settore.
RetImpresa ha siglato accordi e protocolli d’intesa per creare le condizioni favorevoli allo sviluppo delle aggregazioni nei settori
dell’accesso al credito, della formazione e della sensibilizzazione. A tal proposito vanno segnalati:
il "Progetto Rating", un accordo firmato con la Banca Barclays
per la definizione di un nuovo modello di Rating bancario, che integra la classica valutazione quantitativa (condotta sulla base
dei parametri finanziari) con un rating di tipo qualitativo (che valuta le performance aziendali ed in particolare la capacità
delle imprese di “stare in rete”). Il modello è stato presentato nell’aprile 2010 alla presenza della Presidente Marcegaglia ed è
stato già "industrializzato" dalla banca:
l’accordo con Unicredit, che prevede la creazione di un percorso di lavoro comune al fine di definire un’offerta di credito e servizi
dedicati alle Reti di Impresa e per rispondere alle esigenze finanziarie che emergono da queste associazioni;
l’accordo con Federconfidi, per introdurre nella valutazione del
rischio da parte dei Confidi, il riconoscimento dell'importanza sia della partecipazione delle imprese a un progetto di rete, che
la maggiore capacità di innovazione e competitività, Inoltre, gli
stessi Confidi potranno prendere a modello il contratto di rete per realizzare propri programmi di aggregazione;
attualmente sono in corso contatti con Intesa, BNL, UBI Banca sempre sul tema delle reti;
un percorso formativo realizzato da Confindustria e SFC -
Sistemi Formativi che ha permesso di formare nell’arco di 3 mesi 200 funzionari e quadri delle Associazioni, creando
all'interno del Sistema un nucleo consistente di professionisti in grado di assistere le imprese nei processi di costituzione delle
Reti;
la Scuola di Alta Formazione per i Manager di rete, ormai alla sua seconda edizione. La prima, in collaborazione con Luiss,
Università di Padova e Confindustria Belluno, conclusa ad ottobre 2010, è stata rivolta ad imprenditori, manager e
8
professionisti che vogliano mettere le proprie competenze al servizio di sistemi di reti di impresa, funzionari e dipendenti di
enti istituzionali o associativi che si trovino ad interagire con aggregazioni imprenditoriali reticolari. La seconda è
attualmente in corso a Modena e Reggio Emilia; a seguire saranno coinvolte Prato, Frosinone e Belluno;
il Protocollo d'intesa con Unioncamere, che mira a sensibilizzare
il mondo imprenditoriale a 360° sul tema delle reti d’impresa, progettando seminari per promuovere l’aggregazione tra
imprese; realizzando e aggiornando la mappatura delle reti anche in collaborazione con il sistema universitario;
organizzando premi nazionali per i migliori esempi di rete. Tra le azioni di promozione anche la realizzazione di manuali
specifici sulle reti d’impresa, studi di pre-fattibiltà e borse di
studio;
la firma del Protocollo Nautica, promosso da RetImpresa e
firmato da 4 Confindustrie Regionali, 11 Territoriali e UCINA – Confindustria Nautica. Il protocollo prevede, da un lato, la
creazione di un contratto di rete fra le società di servizi delle
Associazioni firmatarie e dall’altro la promozione e la diffusione di contratti di rete tra i propri associati;
oltre alle iniziative sopra elencate RetImpresa sta seguendo in stretto raccordo con Confindustria l’iter delle norme tecniche
applicative della nuova disciplina a livello comunitario,
nazionale, regionale e sta progettando nuove attività e servizi di assistenza per le nascenti reti d’impresa (attività di
"asseverazione" prevista dalla disciplina fiscale di settore).
Per questo ha recentemente attivato un portale internet
(www.retimpresa.it) che sarà utile per associazioni e reti
d’impresa che vorranno approfondire il tema delle reti, tenersi aggiornate su eventi e convegni di approfondimento e contribuire
direttamente alla diffusione del nuovo strumento di aggregazione
9
Automotive, una rete per la competitività
di Pasquale Carrano
Presidente di Confindustria Basilicata
Conoscere, crescere, innovare. Sono queste le sfide che attendono
gli imprenditori e gli uomini d’azienda di questo Paese. Costruire opportunità per sconfinare e conquistare nuovi mercati.
Questa è la strada per tornare a competere, per vincere la sfida dello sviluppo. Noi imprenditori, in Basilicata, ci stiamo
impegnando per costruire un modello di sviluppo capace di portare le nostre imprese nel nuovo mondo che la crisi ci ha consegnato.
Abbiamo abbandonato la strada delle recriminazioni per abbracciare quella della proposta. Siamo convinti che le politiche
industriali devono essere determinate anche da chi, ogni giorno, si confronta con la complessità del mercato.
L’economia lucana è un’economia piccola, incastrata tra le
economie chiuse del Mezzogiorno, quasi appartata, per autodifesa o per timore. Con una pubblica amministrazione determinante per
l’economia e un tessuto produttivo, costituito quasi interamente da
piccole imprese, costretto a pescare nelle acque basse del mercato interno. Scarso l’orientamento all’internazionalizzazione, poche le
imbarcazioni d’altura: quasi sempre solitarie, portabandiera del classico “made in Italy”. Ma oggi i mercati non proteggono né
perdonano. Per resistere alla pressione della globalizzazione e agganciare la ripresa non abbiamo scelta: siamo “condannati” ad
esportare, a sconfinare in mare aperto, a costruire navi capaci di pescare in gruppo per superare i limiti dimensionali e posizionarsi
nella parte alta della filiera produttiva, capaci di lavorare uno di fianco all’altro, tutti insieme, condividendo mezzi ma, soprattutto,
scelte.
In questo contesto le aggregazioni tra imprese, e in particolare le Reti, possono svolgere un ruolo determinante.
Perciò, dopo aver promosso la costituzione di una rete d’imprese legata all’estrazioni petrolifere della Val d’Agri, stiamo costruendo
un Contratto di Rete per il settore automotive che, tra Basilicata e
10
Campania, rappresenta un comparto molto importante. Solo negli stabilimenti di Melfi (Basilicata) e Pomigliano (Campania), il Piano
Fabbrica Italia di Fiat, prevede a regime (2014) una produzione complessiva di oltre 700.000 autovetture l’anno, contro
le 300.000 di oggi.
L’obiettivo è quello di creare un contesto - territoriale e produttivo - favorevole alla realizzazione del progetto Fabbrica
Italia di Fiat attraverso il riequilibrio e l’incremento della
competitività del territorio. Le aziende potranno raggiungere una massa critica sufficiente, sia in termini di competenza che di
disponibilità finanziaria, per poter procedere con gli investimenti lungo le dorsali dell’innovazione e dell’internazionalizzazione;
potranno mettersi in relazione, su progetti comuni, con i driver di mercato ed i loro partner strategici per creare e consolidare
competenze e specializzazioni da proporre nella filiera e, poi, in maniera autonoma, al resto del mercato.
Ma questo, da solo, non basta. La competizione, oggi, da imprenditoriale si è fatta anche territoriale e la capacità di un’
economia regionale di “fare rete” e accompagnare i nuovi paradigmi industriali costituisce “un’armatura” indispensabile, la
nuova frontiera per poter competere validamente su scala mondiale.
E’ questo l’obiettivo del “Patto di Sistema” che Confindustria Basilicata ha lanciato per supportare i contratti di Rete: bisogna
cogliere le opportunità legate a quei settori per i quali esiste già o è possibile immaginare una vocazione di filiera, coinvolgendo tutti
gli altri protagonisti dello sviluppo locale, economici ed istituzionali.
Vanno definite una serie di azioni specifiche e finalizzate, sancite
appunto in un Patto, mirate a supportare e migliorare la capacità competitiva delle reti d’impresa.
In questo modo si coordinano le azioni e gli interventi, si armonizza l’utilizzo dei fondi comunitari e regionali con gli
interventi (infrastrutturali, di formazione, innovazione ed internazionalizzazione) necessari al rafforzamento competitivo
dell’intera filiera produttiva.
11
Noi, in Confindustria, siamo convinti che la vera ricchezza è data da ciò che sapremo costruire, di sostenibile e duraturo, intorno a
quello che abbiamo.
A tal proposito ricordo un’intervista di Umberto Agnelli in cui affermava:” La situazione nella quale si trova l’Italia oggi
assomiglia a quella di un Paese che esce da una guerra non vittoriosa. Ogni dopoguerra alimenta la voglia di rivincita,
contribuisce ad unire le forze per farne sistema e sostiene una
forte volontà di ricostruzione in un clima caratterizzato da ottimismo”. Questa è la volontà che ci sta animando. Abbiamo
scavalcato il muro dei singoli interessi, condividendo gli obiettivi con responsabilità e giudizio. Perché, in un momento come questo,
al cospetto di un ceto politico autoreferenziale, disorientato da contrapposizioni pregiudiziali, senza proposte ne prospettive,
spetta anche all’impresa imboccare la strada maestra della proposta.
Bisogna imparare dalle sequoie che, senza farsi soggiogare dal
vento e dagli altri agenti atmosferici, riescono a raggiungere altezze ineguagliabili solo crescendo e sviluppandosi una di fianco
all’altra; crescono solo se si aiutano l’una con l’altra. Perchè il sistema di radici di ogni singolo albero forma un solido reticolo con
quello degli altri a lui vicini, dando vita, così, ad una rete che li
ancora saldamente, tutti insieme, al terreno, consentendo loro di arrivare in alto.
Pasquale Carrano
27
CONFINDUSTRIA
Politiche Territoriali e Mezzogiorno
Studi e documenti
n. 1 Un impegno per lo sviluppo - Relazione di Antonio D'Amato
Conferenza straordinaria delle imprese del Mezzogiorno
n.2 Il momento congiunturale del Sud
Sondaggio presso le Federazioni Regionali del Mezzogiorno
a cura di Giuseppe Rosa e Paolo Guglielmetti
n.3 Partenariato produttivo, mobilità dei giovani, promozione di
investimenti
Un progetto per il Sud
n.4 Infrastrutture e sviluppo
Primi risultati: indicatori quantitativi a confronto (1987-95)
Coordinato da Maurizio Di Palma, Claudio Mazziotta e Giuseppe Rosa
a cura di Ecoter
n.5 Alta formazione e sistema di impresa nel Mezzogiorno
Definire il quadro delle possibili "giunzioni"
a cura di Nadio Delai
n.6 I percorsi regionali nella mappa economica italiana
a cura di Costanzo D'Ascenzo, Marco Malgarini, Paolo Mariani e Giuseppe
Rosa
n.7 Indici di sviluppo delle province italiane
a cura di Paolo Quirino e Giuseppe Rosa
n.8 Forum degli economisti
Il Mezzogiorno nel nuovo scenario competitivo europeo
n.9 Proposte in tema di rafforzamento dell'attività di ricerca e sviluppo
tecnologico nel Mezzogiorno
a cura di Umberto Rosa, Roberto Ciarlone, Ennio Denti
n. 10 Gemellaggi Nord-Sud: L'impegno del sistema associativo
Le fasi operative del progetto
28
n.11 Termometro Sud
a cura di Giuseppe Rosa e Paolo Guglielmetti
n.12 La propensione a investire nel Mezzogiorno
Risultati di un'indagine diretta presso le imprese manifatturiere realizzata da
Doxa
n.13 Mezzogiorno: Una concertazione per lo sviluppo
n.14 L'opportunità Capitanata
a cura di Giuseppe Rosa e Paolo Guglielmetti
n.15 I principali parametri dell'economia trentina
a cura di Giuseppe Rosa e Paolo Guglielmetti
n. 16 Gli strumenti automatici a favore delle imprese
a cura di Carlo Sappino
n. 17 Patto territoriale di Caltanissetta e contratto d'area di Gela
a cura di Tullio Giarratano
n. 18 Prime proposte per la formulazione del QCS 2000-2006
n. 19 Gemellaggi e partenariati produttivi Nord Sud
I risultati di un'indagine diretta presso le Associazioni territoriali
a cura di Nadio Delai
n. 20 Monitoraggio Mezzogiorno
Aggiornamenti sull'attuazione degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno
a cura di Giuseppe Rosa e Giuseppe Mele
n. 21 Legge 488/92 "Turismo"
Scheda informativa
a cura di IPI - Istituto per la Promozione Industriale
n. 22 Enna, una provincia tra ritardi e potenzialità
a cura di Confindustria, Area politiche territoriali e DI.S.TE, Dipartimento studi territoriali
n. 23 Un impegno per il Sud
Convention dei gruppi dirigenti delle Associazioni del Mezzogiorno
Relazione di Antonio D'Amato
29
n. 24 Monitoraggio Mezzogiorno
Aggiornamenti sull'attuazione degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno
a cura di Giuseppe Rosa e Giuseppe Mele
n. 25 Indici di sviluppo delle province Italiane
a cura di Paolo Quirino e Giuseppe Rosa
n. 26 Piano progettuale per lo sviluppo dell'industria aeronautica in
provincia di Brindisi
a cura di Angelo Guarini
n. 27 Sviluppo locale e sicurezza, esperienze dei protocolli di legalità nei
patti territoriali
a cura della Consulta per il Mezzogiorno del CNEL
n. 28 Il Polo chimico della provincia di Brindisi: idee per un contratto di
programma
a cura di Angelo Guarini
n. 29 Indici di sviluppo delle province Italiane
a cura di Paolo Quirino e Giuseppe Rosa
n. 30 Identità competizione e sviluppo nel modello imprenditoriale delle
aziende metalmeccaniche lecchesi
di Paolo Borsato
n. 31 Monitoraggio Mezzogiorno
Aggiornamenti sull’attuazione degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno
a cura di Giuseppe Rosa e Giuseppe Mele
n. 32 Il Mezzogiorno di fronte alle nuove sfide competitive
Relazione di Francesco Rosario Averna
n. 33 La dotazione infrastrutturale nelle province italiane
a cura di Ecoter
n. 34 Analisi della dotazione di infrastrutture nei principali paesi europei
a cura di Ecoter
n. 35 La programmazione 2000-2006 dell’obiettivo 2 dei fondi strutturali
Un quadro preliminare d’insieme
a cura di Giuseppe Mele, Giuseppe Rosa e Mauro Zangola
30
n. 36 Monitoraggio Mezzogiorno
Aggiornamenti sull’attuazione degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno
a cura di Giuseppe Rosa e Giuseppe Mele
n. 37 Sportello Unico per le attività produttive
Proposta di modifica alla regolamentazione esistente
a cura di Francesco Console
n. 38 Indici di sviluppo delle province italiane
a cura di Paolo Quirino e Giuseppe Rosa
n. 39 Il fabbisogno di servizi e le esigenze formative delle imprese minori
in Sicilia
a cura di Alessandro La Monica e Salvatore Sacco
n. 40 Fondi strutturali e infrastrutture per lo sviluppo del Mezzogiorno
situazioni, prospettive, proposte
a cura di Piera Magnatti, Giuseppe Mele e Giuseppe Rosa
n. 41 I porti in rete: un’opportunità per la competitività del Mezzogiorno
a cura di Federtrasporto
n. 42 Finanza e internazionalizzazione delle PMI meridionali
Primi risultati di un’indagine su un campione di imprese manifatturiere
a cura di Giovanni Ferri e Ugo Inzerillo
n. 43 Il Sud che vogliamo
Imprese e Amministrazioni per accelerare lo Sviluppo
Relazione di Francesco Rosario Averna
n. 44 Indici di sviluppo delle province italiane
a cura di Paolo Quirino e Giuseppe Rosa
n. 45 La programmazione economico-finanziaria per lo sviluppo delle aree
depresse negli anni 2000: una prima analisi critica
a cura di Claudio Virno
n. 46 La Spezia alla prova dei numeri
a cura di Paolo Quirino, Roberto Arbore e Giampaolo Fregoso
31
n. 47 Investire a Palermo
Rapporto preliminare su Termini Imerese e gli altri agglomerati industriali
della provincia
a cura di IPI, Federazione Regionale della Sicilia e dell’Associazione
Industriali di Palermo
n. 48 Analisi comparata degli interventi a favore del sistema produttivo nei
docup 2000-2006 dell’obiettivo 2 dei fondi strutturali
a cura di Margherita Palladino
n. 49 Le aree di sviluppo industriale nel Mezzogiorno
a cura di Piera Magnatti
n. 50 I sistemi turistici locali per lo sviluppo di turismo e ospitalità nel
Mezzogiorno
a cura di Stefano Landi
n. 51 Indici di sviluppo delle province italiane
a cura di Paolo Quirino e Giuseppe Rosa
n. 52 Azioni e proposte di Confindustria sul partenariato Euromediteraneo
a cura di Giuseppe Rosa e Piera Magnatti
n. 53 Verso un modello più efficiente di gestione delle aree di sviluppo
industriale nel Mezzogiorno
a cura di Piera Magnatti e Giuseppe Rosa
n. 54 Proposte per la riprogrammazione dei POR obiettivo 1
Risultati di una indagine diretta presso le Confindustrie regionali
Del Mezzogiorno
n. 55 Indici di sviluppo delle province italiane
a cura di Paolo Quirino e Giuseppe Rosa
n. 56 La Legge Finanziaria per il 2005 e gli interventi per il Mezzogiorno e
le aree sottoutilizzate
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 57 Progetto Mezzogiorno. I protagonisti dell’economia e del lavoro per lo sviluppo del Mezzogiorno
32
n. 58 Turismo e Mezzogiorno: esigenze ed opportunità per lo sviluppo del
settore a cura di Piera Magnatti e Giuseppe Rosa
n. 59 Monitoraggio Mezzogiorno
Aggiornamenti sull’attuazione degli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno a cura di Giuseppe Rosa, Massimo Sabatini e Mara Gasbarrone
n. 60 Il Mezzogiorno e i provvedimenti sullo sviluppo
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 61 La Legge Finanziaria per il 2006 e gli interventi per il Mezzogiorno e
le aree sottoutilizzate
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 62 Insieme per lo sviluppo, le priorità per il Mezzogiorno
Documento condiviso da Confindustria, Cgil Cisl Uil e Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 63 La legge finanziaria per il 2007 e le aree sottoutilizzate
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini n. 64 Checkup Mezzogiorno – febbraio 2007
a cura di Giuseppe Rosa e Mara Gasbarrone
n. 65 Rilevazione sullo stato di avanzamento dei Por Fesr 2007-13 a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 66 Fondi strutturali 2007-2013: il punto di vista di Confindustria
di Ettore Artioli n. 67 Conferenza stampa sulle proposte di Confindustria in materia di
sicurezza e di contrasto al racket
n. 68 Il peso dell’illegalità nel ritardo del Mezzogiorno a cura di Mara Gasbarrone, Giuseppe Rosa, Massimo Sabatini
n. 69 La legge Finanziaria per il 2008 e gli interventi per il Mezzogiorno e le
aree sottoutilizzate a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 70 Il Sud nell’agenda politica del paese: le proposte del mondo del lavoro e delle imprese
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
33
n. 71 La manovra d’estate 2008 ed i provvedimenti per il Mezzogiorno
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 72 Le zone franche urbane e la promozione degli investimenti nelle aree in ritardo: il caso di Taranto
n. 73 I progetti infrastrutturali prioritari per il Mezzogiorno a cura di Piera Magnati, Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 74 La Puglia nella crisi, oltre la crisi
n. 75 Prime analisi della programmazione 2007-2013
Il punto di vista delle Confindustrie regionali meridionali a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini
n. 76 Il Piano per il Sud
a cura di Giuseppe Rosa e Massimo Sabatini n. 77 La spesa pubblica per lo sviluppo in Puglia: caratteristiche, tendenze
e risultati a cura di Confindustria Bari – BAT in collaborazione con il Cerpem, Centro
Ricerche per il Mezzogiorno n. 78 Impresa è sviluppo: l’Abruzzo nell’Italia del futuro
Per informazioni rivolgersi a Giuseppe Rosa - Confindustria - Viale dell'Astronomia,
30 - 00144 Roma - tel. 06-5903618 - fax 06-5903719 - e-mail
g.rosa@Confindustria.it
I documenti sono sul sito www.confindustria.it seguendo questo percorso: “Da
leggere >Documenti > per area > Mezzogiorno”