Post on 13-Apr-2017
IL MOBBING
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Il Mobbing
Accanto ai tradizionali rischi per la salute dei lavoratori di origine igienico-ambientale (da agenti chimici, fisici, meccanici e biologici) ormai da diversi anni hanno acquistato peculiare rilievo i rischi c.d. trasversali, potenzialmente incidenti sia sulla sicurezza che sull’integrità psicofisica dei lavoratori. Tra questi vengono inclusi i rischi di tipo organizzativo.
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Le cause del Mobbing: gli stressori sul posto di lavoro (Walter 1993)
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L’uomo sul posto di lavoro
Carico organizzativo
Carico oggettivo
Carico sociale
Carico psichico
Carico fisico
Gli stressori sul posto di lavoro Carico Psichico
• Paura di fallire di essere criticato
• Insicurezza per il posto di lavoro a causa della precaria situazione economica
• Conflitti privati e familiari • Assenza di
riconoscimento • Mancanza di riposo • Ordini non chiari
• Mancanza di autonomia mancanza di informazioni, clima aziendale ostile
• Conflitti con il superiore o con i colleghi
• Pressione della concorrenza
• Affaticamento derivato da concentrazione e attenzione
• Pericolo di incidenti
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Gli stressori sul posto di lavoro Carico Sociale
• Lavoro individuale/da solo
• Lavoro in gruppo
• Densità sociale/sovra-occupazione
• Isolamento sociale/sotto-occupazione
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Gli stressori sul posto di lavoro Carico Fisico
• Carico dato dall’insieme dei muscoli
• Carico dei singoli muscoli
• Carico statico dei muscoli
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Gli stressori sul posto di lavoro Carico Oggettivo
• Luce
• Temperatura
• Ergonomia degli attrezzi e degli accessori
• Rumore
• Inquinamento
• Equipaggiamento tecnico
• Materie prime
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Gli stressori sul posto di lavoro Carico Organizzativo
• Difficoltà del lavoro
• Velocità del lavoro
• Quantità del lavoro
• Spazio a disposizione sul posto di lavoro
• Orario di lavoro flessibile
• Norme di prestazione
• Lavoro notturno
• Lavoro straordinario
• Distribuzione del lavoro quotidiano e settimanale
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Gli stressori sul posto di lavoro
• I fattori stressanti:
non singoli avvenimenti separati, ma circostanze che possono avvenire contemporanea-mente.
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Gli stressori sul posto di lavoro
• Tutti gli stressori fisici e psichici:
a cui siamo normalmente sottoposti possono portare al mobbing, ma l’antidoto è la capacità di accettare che nascano abitualmente dei conflitti sul posto di lavoro.
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Distinguere
• Azioni mobbizzanti:
a sporadico,
fattori situazionali
• Azioni mobbizzanti:
Eventi traumatizzanti a carattere sporadico, dovuti a fattori caratteriali e situazionali
• Mobbing:
di sistematica,
danni precisa
di
• Mobbing:
azione unica o serie di azioni, sistematica, premeditata consciamente ai danni di una vittima precisa con intento di distruggerla
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Le azioni mobbizzanti
La distinzione tra azioni mobbizzanti e Mobbing vero e proprio è fondamentale: le prime sono eventi si traumatizzanti, ma a carattere sporadico, spesso dovuti a fattori caratteriali e situazionali (il classico malumore). Spesso gli effetti sono simili: la persona verso cui si manifestano si sente umiliata , trattata ingiustamente, degradata senza ragione. Tali azioni sono momentanee, destinate a ricomporsi, quando le cause esterne vengono meno.
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Il Mobbing
Il Mobbing invece ha radici ben più profonde, è un’azione unica, o una serie di azioni, sistematica, premeditata consciamente ai danni di una vittima precisa, con l’intento criminale di distruggerla, allontanarla degradarla. Ha effetti devastanti sulla persona colpita: essa viene danneggiata psicologicamente e fisicamente menomata della sua capacità lavorativa e delle fiducia in se stessa. Risente di sintomi psicosomatici, stati depressivi o ansiosi.
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Mobbing: cos’è
• Dal verbo inglese to mob: “aggredire, accerchiare, assalire tumultuosamente.”
• Dal latino mobile vulgus: “gentaglia mobile, cioè una folla grande e disordinata, soprattutto dedita al vandalismo e alle sommosse.”
• Nel 1971 l’etologo Konrad Lorenz la usa per descrivere un particolare comportamento di alcune specie di animali che circondano un proprio simile e lo assalgono irruentemente in gruppo al fine di allontanarlo dal branco.
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Mobbing: cos’è
Lo studio del fenomeno del mobbing nasce in Svezia agli inizi degli anni ’80 nell’ambito della Madicina del Lavoro: Leymann insieme a Gustavsson pubblicano il loro primo lavoro sul fenomeno nel 1984. Ci fu una spiccata sensibilità in Svezia in ragione dei numerosi eventi suicidari in ambito lavorativo che quel paese contava.
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Mobbing: cos’è
In Germania le prime notizie sul fenomeno del mobbing iniziano a circolare nel 1990, sulla scia del successo di conferenze e reportages televisivi promossi da Heinz Leymann, ricercatore tedesco da anni emigrato in Svezia. La parola mobbing si diffonde così nel Centro e nel Nord Europa.
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Mobbing: cos’è
Leymann indica con il termine Mobbing quella sorta di “terrore psicologico sul posto di lavoro e comunicazione ostile contraria ai principi etici, diretta in maniera sistematica da parte di uno o più individui generalmente contro un singolo che viene spinto in una posizione priva di appoggio e di difesa”.
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Mobbing: cos’è
In Inghilterra è noto con il termine Bullyng che significa fare il prepotente, comandare, angariare, tiranneggiare. Questo termine indica un solo tipo di mobbing, quello compiuto dal superiore verso un suo sottoposto.
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Mobbing: cos’è
Negli Stati Uniti è diffuso oltre al termine Bullyng, anche il termine Harassment che di solito è usato nel solo contesto delle molestie sessuali, che possono tuttavia essere una forma di Mobbing.
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Mobbing: cos’è
In Italia, a metà degli anni ’90, il primo ricercato ad interessarsi di Mobbing è Harald Ege, il quale assimila il fenomeno del Mobbing alla guerra. Il lavoro diventa teatro di un campo di battaglia, dove alle condotte ostili e agli attacchi dell’aggressore si contrappone l’isolamento dell’aggredito, escluso e chiuso in strategie difensive da trincea.
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Definizione di Mobbing
Il Mobbing è una situazione lavorativa di conflittualità sistematica, persistente ed in costante progresso in cui una o più persone vengono fatte oggetto di azioni ad alto contenuto persecutorio da parte di uno o più aggressori in posizione superiore (mobber), inferiore o di parità (side mobbers), con lo scopo di causare alla vittima danni di vario tipo e gravità. Il mobbizzato si trova nell’impossibilità di reagire adeguatamente a tali attacchi e a lungo andare accusa disturbi psicosomatici, relazionali e dell’umore che possono portare anche a invalidità psicofisica permanente. (H. Ege, La valutazione peritale del danno da mobbing, Giuffrè Milano 2002)
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Le tre direzioni del Mobbing
1) Mobbing dall’alto
2) Mobbing tra pari
3) Mobbing dal basso
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Mobbing dall’alto
E’ quello esercitato dal capo o da un superiore verso i sottoposti, comprende atteggiamenti ed azioni riconducibili all’abuso di potere, cioè all’uso eccessivo, arbitrario o illecito del potere che un ruolo professionale implica.
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Mobbing tra pari
Nell’ambiente lavorativo si possono creare dissensi e gelosie. Nella maggior parte dei casi ci sono piccole invidie, pettegolezzi, conflitti che serpeggiano sotto la superficie, vere e proprie guerre a colpi di boicottaggio e umiliazioni.
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Mobbing dal basso
Accade quando l’autorità di un capo viene messa in discussione dai sottoposti in una sorta di ammutinamento professionale generalizzato.
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
1. Ambiente lavorativo
2. Frequenza
3. Durata
4. Tipo di azioni
5. Dislivello tra gli antagonisti
6. Andamento successivo secondo fasi
7. Intento persecutorio
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
La vicenda deve svolgersi sul luogo di lavoro e non in un altro contesto. Questo esclude tutte le situazioni di stress, conflitto, persecuzione o disagio che si vengono a creare al di fuori dall’ambiente lavorativo.
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E’ Mobbing:
• Quando il datore di lavoro si rivolge ad un
•
• Quando il datore di lavoro si rivolge ad un sottoposto spesso in modo maleducato?
Potrebbe essere Mobbing
• I continui litigi in ambito familiare?
NO
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
Per essere Mobbing il conflitto deve presentare un carattere imprescindibile di sistematicità e regolarità: le azioni ostili ai danni della vittima devono quindi essere numerose e perpetrate con una certa frequenza. Almeno alcune volte al mese. Eccezione: Sasso nello stagno.
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E’ Mobbing:
• Il licenziamento?
Non è Mobbing, perché l’azione attiva è unica
•
Non è Mobbing, perché l’azione attiva è unica
• Il licenziamento?
Non è Mobbing, perché l’azione attiva è unica ed ha ripercussioni quotidiane.
• Il demansionamento?
Non è Mobbing, perché l’azione attiva è unica ed ha ripercussioni quotidiane.
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
Il Mobbing deve avere una durata minima di sei mesi. Questo requisito è stato mutuato dal DSM IV (manuale dei criteri diagnostici per i disturbi psichiatrici e psicosomatici) che utilizza per distinguere i disturbi acuti (da meno di sei mesi) dai disturbi cronici (presente da oltre sei mesi). Eccezione: Quick Mobbing.
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E’ Mobbing:
• Il conflitto lavorativo che dura da 4 mesi?
•
•
• Il conflitto lavorativo che dura da 4 mesi?
NO
• Il conflitto lavorativo che dura da 8 mesi?
Potrebbe essere Mobbing
• Il conflitto lavorativo che dura da 3 anni?
Potrebbe essere Mobbing
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
Le azioni mobbizzanti vengono suddivise in cinque categorie: attacchi ai contatti umani, isolamento sistematico, cambiamenti delle mansioni lavorative, attacchi contro la reputazione, violenza e minacce di violenza. Sono richieste azioni ostili appartenenti ad almeno due delle cinque categorie previste.
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Attacchi ai contatti umani
• Il capo limita le Sue possibilità di esprimersi • Viene sempre interrotto/a quando parla • Altre persone limitano le Sue possibilità di esprimersi Le si fa pressione con i seguenti metodi: • Rimproveri e urla nei Suoi confronti • Continue critiche sulle Sue prestazioni • Continue critiche sulla Sua vita privata • Silenzi e minacce anonime al telefono • Minacce verbali • Minacce scritte Le è stato rifiutato il contatto nei modi seguenti: • Sguardi e gesti con significato negativo • Velate insinuazioni senza che Le sia mai stato dichiarato nulla con
chiarezza
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Isolamento sistematico
• Non si parla con Lei/Lui
• Nessuno accetta che Lei/Lui gli rivolga la parola
• Le/Gli viene assegnato un luogo di lavoro dove si trova isolata/o dagli altri
• Ai colleghi è fatto divieto di parlare con Lei/Lui
• Ci si comporta come se Lei/Lui non ci fosse
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Cambiamento delle mansioni
• Non Le/Gli viene dato nessun lavoro da svolgere , Lei/Lui è costretta/o a stare sul luogo di lavoro senza svolgere alcuna attività
• Le/Gli vengono dati da svolgere lavori senza senso
• Le/Gli vengono affidati lavori nocivi per la salute
• Le/Gli vengono affidati compiti molto al disotto delle sue capacità
• Le/Gli vengono cambiati in continuazione i lavori da svolgere
• Le/Gli vengono affidati lavori umilianti
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Attacchi alla reputazione
• Si sparla alle Sue spalle • Si fanno circolare falsi voci su di Lei/Lui • Viene messo/a in ridicolo davanti ad altri • Viene sospettato/a di avere problemi psichici • Le/Gli vengono fatte pressioni affinché si sottoponga a visita psichiatrica • Ci si prende gioco dei Suoi difetti • Si imita il suo modo di camminare, la sua voce e i suoi gesti allo scopo di
prenderLa/Lo in giro • Si attaccano le Sue convinzioni politiche o religiose • Si attacca o si prende in giro la Sua vita privata • Si attacca o si prende in giro la Sua provenienza • Viene costretto/a a lavori che danneggiano la stima che ha di sè • Si valuta la Sua prestazione in maniera sbagliata o umiliante • Si mettono in dubbio le Sue decisioni • Si pronunciano parolacce oscene o altre espressioni umilianti • Si fanno approcci ad offerte sessuali in forma verbale
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Violenza e minacce di violenza
• Viene costretto/a a svolgere lavori che creano nocumento alla sua salute
• Viene costretto/a a svolgere lavori che creano nocumento alla sua salute nonostante le sue condizioni di salute siano precarie
• Viene minacciato/a di violenza fisica • Le si fanno atti di violenza minore (p. es. uno schiaffo o uno
spintone) per darLe/Gli una lezione • Subisce violenza fisica più grave • Le/Gli vengono procurati costi per danneggiarLa/Lo • Le/Gli vengono fatti danni nella Sua casa o sul Suo posto di
lavoro • Le/Gli vengono messe le mani addosso per scopi sessuali
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Altre azioni
• Non Le/Gli è permesso parlare con i colleghi sui temi privati • Nessuno risponde alle Sue richieste verbali/scritte • I colleghi vengono istigati contro di Lei/Lui • Viene escluso/a da feste aziendali o altri eventi sociali • Si raccolgono firme contro di Lei/Lui • Si crea un’atmosfera/clima ostile nei Suoi confronti • I colleghi si rifiutano di collaborare con Lei/Lui • Tutti adottano sempre un modo di parlare non gentile con Lei/Lui • Le/Gli si fanno provocazioni per costringerLa/Lo a rispondere in
una maniera non controllata per poi subirne le conseguenze • I capi/colleghi non si congratulano visibilmente con Lei/Lui per un
certo evento/successo • Le/Gli vengono mosse false accuse allo scopo di danneggiare la
Sua immagine
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Altre azioni
• Percepisce sempre commenti non gentile su di Lei/Lui • L’opinione aziendale viene resa ostile nei Suoi confronti • I Suoi sottoposti si rifiutano di eseguire i Suoi ordini • Viene denigrato/a da altri davanti al Suo superiore • Le Sue proposte sono sempre rifiutate • Si prende in giro il Suo aspetto • Si tagliano le Sue possibilità di influenza e responsabilità • Le/Gli vengono affidati sempre i lavori più spiacevoli • Si cerca o si fa già lavorare parallelamente a Lei/Lui un successore
per il Suo posto di lavoro • Nessuno La/Lo aiuta per i nuovi lavori • Lei/Lui è sempre responsabile per gli errori degli altri o per i
problemi aziendali in genere
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Altre azioni
• Informazioni importanti per lo svolgimento del Suo lavoro Le/Gli vengono taciute per causarLe/Gli problemi
• Le vengono date appositamente informazioni sbagliate per causarLe/Gli dei guai
• Viene messo/a davanti a fatti compiuti senza essere informato/a nonostante questo rientrasse nei diritti della Sua posizione
• Non riceve nessuna promozione o aumento dello stipendio, mentre la cosa avviene per altri con la stessa Sua qualifica o con una minore
• Le/Gli viene negato il diritto di partecipare a corsi di formazione • Le/Gli vengono affidati compiti per il cui svolgimento è costretto/a
a dipendere continuamente da qualcuno • Viene sempre controllato/a e sorvegliato/a • E’ costretto/a a subire gli sfoghi di malumore degli altri
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Altre azioni
• Il Suo posto di lavoro è stato manomesso (p.Es. la Sua scrivania è stata portata nel corridoio ecc.)
• Sono state prese decisioni tenendoLa/Lo all’oscuro, nonostante avesse diritto a parteciparVi
• E’ costretto/a a continui spostamenti • E’ trasformato in un reparto/ufficio spiacevole • I risultati del lavoro vengono manipolati per danneggiarLa/Lo • Viene controllato/a e sorvegliato/a anche al di fuori del posto di
lavoro • Vengono fissate minute procedure anche per i lavori più facili per
esercitare su di Lei/Lui una continua vessazione • La Sua posta privata è stata aperta senza il Suo permesso • Ha difficoltà per mettersi in malattia ed in seguito subisce delle
minacce
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E’ Mobbing:
• L’atteggiamento di indifferenza dei colleghi?
•
•
• L’atteggiamento di indifferenza dei colleghi?
NO
• L’assegnazione ad un luogo di lavoro isolato e la derisione dei colleghi?
Potrebbe essere mobbing
• Si subiscono attacchi per la propria provenienza?
NO
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
Per tutta la durata del conflitto la vittima si deve essere trovata in posizione di inferiorità rispetto ai suoi aggressori. Il dislivello non è inteso in senso gerarchico, ma nel senso che la vittima non ha più le stesse capacità e possibilità di azione e di gestione del conflitto rispetto a prima e rispetto ai suoi aggressori.
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
Questo parametro implica che la vicenda lavorativa abbia avuto un andamento conforme al modello teorico di progressione del Mobbing detto a sei fasi, che vede il susseguirsi di sei fasi di sviluppo della vicenda e richiede che la vicenda abbia raggiunto almeno la seconda fase del modello di Mobbing.
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Parametri per il riconoscimento del Mobbing
Nella vicenda è riscontrabile un disegno vessatorio
coerente e finalizzato, composto da scopo politico, obiettivo conflittuale e carica emotiva e soggettiva. Un’azione di Mobbing non è mai immotivata e fine a se stessa, ma tende sempre a raggiungere uno scopo. Vi è un disegno vessatorio che informa e sottende tutte le azioni ostili compiute dal mobber ai danni della vittima e quindi dà coerenza e finalità alla strategia mobbizzante.
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Intento persecutorio
• Scopo politico:
è la motivazione finale del mobber e ciò che alimenta il conflitto nel tempo e stabilisce l’intensità della carica emotiva, sia la gravità e la qualità delle azioni mobbizzanti.
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Intento persecutorio
• Obiettivo conflittuale:
indica le singole azioni mobbizzanti, che sono lo strumento attraverso cui il Mobbing si manifesta ed è portato avanti. Indica le singole azioni, con i loro singoli obiettivi a breve termine, che il mobber mette in atto ai danni della vittima per avvicinarsi allo scopo politico ultimo.
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Intento persecutorio
• Carica emotiva e soggettiva: che toglie i freni inibitori,
porta il conflitto sul piano personale e soggettivo e fornisce il coraggio necessario per attuare le azioni mobbizzanti. Ciò che deve permeare le azioni ostili, esse cioè devono porsi al di là della sfera oggettiva dei fatti ed essere tese a suscitare nella vittima emozioni negative.
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PARAMETRI PER IL RICONOSCIMENTO DEL MOBBING
REQUISITI
1) AMBIENTE LAVORATIVO
IL CONFLITTO DEVE SVOLGERSI SUL POSTO DI LAVORO
2) FREQUENZA LE AZIONI OSTILI DEVNO ACCADERE ALMENO ALCUNE VOLTE AL MESE (ECCEZIONE: “SASSO NELLO STAGNO”)
3) DURATA IL CONFLITTO DEVE ESSERE IN CORSO DA ALMENO SEI MESI (ECCEZIONE: “QUICK MOBBING”)
4) TIPO DI AZIONI LE AZIONI SUBITE DEVO APPARTENERE AD ALMENO DUE DELLE CINQUE CATEGORIE DI EGE (ECCEZIONE “SASSO NELLO STAGNO”)
5) DISLIVELLO TRA GLI ANTAGONISTI LA VITTIMA è IN POSIZIONE COSTANTE DI INFERIORITA’
6) ANDAMENTO SECONDO FASI SUCCESSIVE
LA VICENDA HA RAGGIUNTO ALMENO LA SECONDA FASE
7) INTENTO PERSECUTORIO NELLA VICENDA DEVE ESSERE RISCONTRABILE UN DISEGNO VESSATORIO COERENTE E FINALIZZZATO, COMPOSTO DA SCOPO POLITICO, OBIETTIVO CONFLITTUALE E CARICA EMOTIVA E SOGGETTIVA.
Modello italiano Ege a sei fasi di Mobbing
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CONFLITTO MIRATO
INIZIO DEL MOBBING
PRIMI SINTOMI PSICO-SOMATICI
SERIO AGGRAVAMENTO DELLA SALUTE DELLA VITIMA
ERRORI ED ABUSI DELL’AMMINITRAZIONE
ESCLUSIONE DAL MONDO DEL LAVORO
CONDIZIONE ZERO
1
2
3
4
5
6
Condizione Zero
Non si tratta di una fase, ma di una pre-fase, indica una situazione di conflitto, di disagio o di insicurezza generalizzata. Una tipica azienda è conflittuale e questa è una situazione fisiologica.
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Il caso
Un’azienda di servizi che elabora programmi di computer e i
superlavoro. azienda:
ma a
nell’azienda a
gratificazione, di
solo e
Un’azienda di servizi che elabora programmi di computer e software. I tempi di consegna sono sempre strettissimi e i dipendenti sono continuamente sottoposti al superlavoro. Matteo è un programmatore dipendente di questa azienda: a volte si trova in difficoltà o indietro con il lavoro ma nessun collega può e vuole aiutarlo, perché impegnato a gestire gli stessi tempi strettissimi. Inoltre, nell’azienda esiste una forte competitività: ogni dipendente che riesce a consegnare in tempo il lavoro riceve una gratificazione, mentre chi resta indietro corre seri rischi. In conseguenza di tutto questo, i rapporti personali tra i colleghi (e non solo nei confronti di Matteo) sono praticamente inesistenti e improntati a una gelida cortesia formale.
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La 1° fase: il conflitto mirato
E’ la prima fase del Mobbing in cui si individua la vittima e verso di essa si dirige la conflittualità generale. Il conflitto fisiologico dunque prende una svolta, non è più una situazione stagnante, ma prende una determinata direzione ed in questo momento l’obiettivo non più solo quello di emergere ma di distruggere l’avversario.
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Il caso
Matteo riceve una cospicua gratificazione per un nei
ingiustamente capoufficio
colleghi in
hai
Matteo riceve una cospicua gratificazione per aver portato a termine in tempo un importante lavoro. Questo suscita invidia nei colleghi che temono di venire ingiustamente surclassati: ora, pensano, il capoufficio privilegerà lui invece di noi. I colleghi cominciano così ad isolarlo e a prenderlo in giro: “Sei tu il fenomeno quindi non hai bisogno di consigli da parte nostra.”
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La 2° fase: l’inizio del Mobbing
E’ questa la fase discriminante per ritenere che ci sia Mobbing. In questa fase il conflitto subisce un salto di qualità: passa cioè dalla casualità alla premeditazione. I conflitti, i disagi e i problemi vengono appositamente progettati, creati e perseguiti.
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Il caso
Matteo è ora fatto bersaglio di veri e propri superbia
spesso di
espiatorio sua,
informato “Quello accorge
circonda per
Matteo è ora fatto bersaglio di veri e propri attacchi: è accusato di stakanovismo e di superbia nei confronti dei colleghi. Prima era spesso attaccato, ora ogni problema viene gettato su di lui, che è diventato ormai il capro espiatorio dell’intero ufficio: “La colpa del ritardo è sua, voleva fare tutto da solo”, “Non ci ha informato per avere da solo tutto il vantaggio”, “Quello vuole farci le scarpe a tutti”. Matteo si accorge della freddezza che improvvisamente lo circonda e comincia a chiedersi cosa mai ha fatto per meritarsela.
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La 3° fase: primi sintomi psico-somatici
La vittima comincia a stare male e a manifestare sintomi inequivocabili di un progressivo decadimento psicofisico: perdita del sonno, ansia depressione, calo del desiderio sessuale. La situazione lavorativa comincia a ripercuotersi non solo sulla salute psicofisica ma anche sulla vita privata e familiare: il Doppio-Mobbing .
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Il caso
A furia di interrogarsi, Matteo è arrivato al punto chiodo
in alle
lieve in
una famiglia, familiare
A furia di interrogarsi, Matteo è arrivato al punto che la situazione in ufficio è diventata un chiodo fisso: non dorme più bene, si sveglia spesso in preda a incubi, comincia ad avvertire tremori alle gambe quando va in ufficio ed entra in una lieve depressione, perché vede che non riesce in nessun modo a migliorare le cose. Dopo una iniziale comprensione da parte della sua famiglia, Matteo subisce anche in ambito familiare disinteresse e sfiducia.
Avvocato Cristina Ceci 75
La 4° fase: errori ed abusi dell’amministrazione del personale
In questa fase si ha l’ufficializzazione del conflitto
con l’entrata in gioco dei vertici aziendali o direttivi, che prendono provvedimenti spesso inadeguati, errati o addirittura abusivi nei confronti della vittima, a causa di una sbagliata valutazione dei fatti. In altri casi, invece, si tratta di veri e propri abusi compiuti nella piena consapevolezza dei fatti che diventano prosecuzioni logiche della strategia mobbizzante in atto.
Avvocato Cristina Ceci 76
Il caso
In seguito ai sintomi psicosomatici che avverte, in lo
dire, erano
allarmato ripetute
la a
tutto
In seguito ai sintomi psicosomatici che avverte, Matteo si assenta per malattia, ma al ritorno in ufficio le cose sono anche peggio: ora i colleghi lo prendono in giro anche per avere, a loro dire, rimediato delle vacanze extra quando erano oberati di lavoro. L’ufficio personale, allarmato anche dal ritardo del lavoro, nota le ripetute assenze di Matteo e comincia ad indagare: la soluzione più facile è inviare richiami disciplinari a una sola persona (Matteo) piuttosto che a tutto l’ufficio.
Avvocato Cristina Ceci 78
La 5° fase: serio aggravamento della salute psico-fisica della vittima
In questa fase il mobbizzato entra in una
situazione di vera e propria disperazione, le gravi azioni della quarta fase hanno l’effetto di aggravare sensibilmente i disturbi già emersi durante la terza fase, trasformandoli in patologie: la vittima deve fa ricorso all’aiuto specialistico, e si assenta per malattia. Ma gli psicofarmaci e le terapie hanno solo un effetto palliativo, in quanto il problema sul lavoro non solo resta ma tende ad aggravarsi.
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Il caso
Matteo è in piena depressione: non riesce più farmaci. mondo
l’azienda nega
Matteo è in piena depressione: non riesce più a dormire o ad andare avanti senza farmaci. Ora è convinto più che mai che tutto il mondo ce l’ha con lui, non solo i colleghi ma l’azienda stessa, che lo richiama, lo rimprovera, gli nega permessi, ferie e aspettative.
Avvocato Cristina Ceci 81
La 6° fase: esclusione dal mondo del lavoro
Il processo di Mobbing ha come scopo ultimo l’uscita dal mondo del lavoro: dimissioni volontarie, licenziamento per giusta causa, per superamento del periodo di comporto o per procedimenti disciplinari, oppure la collocazione in mobilità o in prepensionamento o il trasferimento.
Avvocato Cristina Ceci 82
Il caso
Matteo, ormai incapace di reggere ancora la sue non
prima e
depressione
Matteo, ormai incapace di reggere ancora la pressione a cui è sottoposto, si dimette. Le sue referenze per un altro eventuale impiego non sono certo delle migliori, e comunque, prima di riprendere il lavoro, ha bisogno di riposo e di cure per uscire da tunnel della depressione e riprendere fiducia in se stesso.
Avvocato Cristina Ceci 84
Il Doppio-Mobbing
La famiglia è un contenitore che può assorbire tensione, crisi e negatività non in modo illimitato, ad un certo punto l’equilibrio si rompe ed il contenuto tracima.
Avvocato Cristina Ceci 85
Il Doppio-Mobbing
Il Mobbing è un lento stillicidio di persecuzioni, attacchi e umiliazioni. Ad un certo punto la famiglia cessa di sostenere la vittima e cominciando invece a proteggere se stessa dal Mobbing, rinchiudendosi in se stessa per istinto di sopravvivenza.
Avvocato Cristina Ceci 87
Il Doppio-Mobbing
Avvocato Cristina Ceci 89
VITTIMA SFOGO MURO DI
PROTEZIONE FAMIGLIA
CONTRO-ATTACCO (DOPPIO MOBBING)
Cosa non è il Mobbing
• Non è una singola azione •
•
•
•
•
•
•
•
• Non è una singola azione • Non è un conflitto generalizzato • Non è una malattia • Non è un fenomeno solo collettivo • Non è una molestia sessuale • Non è solo verticale o orizzontale • Non è bullismo • Non è un problema familiare • Non ha vittime designate
Avvocato Cristina Ceci 90
Eccezione al metodo dei sette parametri
1. Il “Sasso nello Stagno”
2. Il “Quick Mobbing”
Avvocato Cristina Ceci 91
Il “Sasso nello Stagno”
1. Presenza di un’unica azione ostile portante, i cui effetti si ripercuotono sulla persona quotidianamente ed interamente, anche dopo che la prima azione si è, di fatto, ormai esaurita
2. L’azione iniziale è accompagnata e/o seguita da almeno altre due azioni ostili di supporto, appartenenti ad una categoria diversa da quella dell’azione principale
3. Le azioni secondarie vengono messe in atto da aggressori diversi
4. Queste ultime azioni devono avere una cadenza di almeno alcune volte al mese
Avvocato Cristina Ceci 92
Il caso
Carla è operaia e lavora in una officina, in un polveri
Carla a
Quando nei ha
qualche sulla
essere sue
Carla è operaia e lavora in una officina, in un ambiente ove sono presenti varie polveri irritanti. Dopo molti anni, improvvisamente, Carla ha un forte attacco d’asma che la costringe a molti mesi di assenza per malattia. Quando rientra al lavoro Carla sente una forte ostilità nei suoi confronti, viene a sapere che nessuno ha creduto alla sua malattia. Dopo qualche settimana Carla, su consiglio del medico e sulla scorta delle varie certificazioni, chiede di essere assegnata ad un luogo più idoneo alle sue condizioni di salute.
Avvocato Cristina Ceci 93
Il caso
Carla viene così spostata in una stanza isolata divieto
Carla esclusiva
capo-verificare
colleghi conto,
di
Carla viene così spostata in una stanza isolata e ai suoi colleghi viene fatto espresso divieto di intrattenere rapporti con lei. Inoltre Carla viene sottoposta ad una continua e esclusiva sorveglianza, con controlli a vista del capo-reparto e telefonate indagatorie per verificare che lei si trovi sul posto di lavoro. I colleghi mettono in giro maldicenze sul suo conto, Carla si accorge di essere vittima di pettegolezzi e si ridicolizza la sua malattia.
Avvocato Cristina Ceci 94
Il caso
La situazione diviene intollerabile, dopo qualche e
depressivo. una
condiziona affettiva,
sua di di di
ripercuote
La situazione diviene intollerabile, dopo qualche mese Carla si sottopone ad un visita psichiatrica e lo specialista le diagnostica uno stato depressivo. Inizia così un lungo periodo di malattia ed una terapia farmacologica che condiziona pesantemente la sua vita privata ed affettiva, facendola ingrassare e compromettendo la sua vita intima. Inoltre, comincia ad accusare dolori di stomaco, nausea, insonnia, difficoltà di concentrazione, oltre ad un senso costante di angoscia e di agitazione che si ripercuote negativamente anche con i figli e il marito.
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Quali azioni ostili ha subito Carla
1. Isolamento sistematico: spostamento in una stanza dove si trova isolata, divieto dei colleghi di avere rapporti con lei
2. Attacchi ai contatti umani: sorveglianza continua dei colleghi e superiori
3. Attacchi contro la reputazione: pettegolezzi, ridicolizzazione dei suoi difetti
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Il “Quick Mobbing”
1. Il conflitto salta le fasi preliminari ed esplode immediatamente
2. La situazione conflittuale e persecutoria ha una durata inferiore a sei mesi
3. Le azioni ostili hanno una frequenza quotidiana
4. Le azioni sono appartenenti ad almeno tre delle categorie del Mobbing
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Il caso
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Franca è una giovane impiegata in un azienda privata con mansioni varie di segreteria, grazie alla sua preparazione linguistica segue i clienti esteri ed accompagna il titolare nelle varie fiere europee con funzioni di interprete e addetta alle vendite. La sua professionalità scatena l’invidia della segretaria più anziana, che nonostante lavori in azienda da molto più tempo, non ha la stessa professionalità. La collega inizia a boicottarla non passandole le informazioni e riferendo fatti non veri sul suo conto al titolare dell’azienda.
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Il caso
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Poiché il titolare ha grande stima di Franca non succede nulla. All’improvviso il titolare muore e gli succede il figlio. La collega più anziana ha grande ascendente sul giovane titolare ed in qualche modo riesce ad imporsi. Franca si reca all’estero per una fiera di lavoro, al suo rientro le viene assegnato un altro incarico: occuparsi della pulizia del magazzino e dell’imballaggio dei prodotti in spedizione. Nonostante Franca chieda chiarimenti nessuna spiegazione le viene data.
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Il caso
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Il giorno successivo prende servizio in un locale scarsamente illuminato e areato, e deve maneggiare sostanze disinfettanti pericolose e sollevare scatoloni anche molto pesanti, il suo nuovo superiore è un magazziniere, parente stretto della sua collega segretaria, che la sottopone quotidianamente ad insulti e minacce e la sorveglia a vista, conteggiando anche il tempo durante il quale si reca in bagno, nessun collega le rivolge più la parola.
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Il caso
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Franca chiede disperatamente uno spostamento , ma quando le viene concesso, a distanza di qualche settimana si rende conto di essere finita dalla padella nella brace. Viene infatti assegnata alla produzione, in un ambiente esclusivamente maschile, dove i suoi colleghi la deridono per la sua scarsa abilità manuale e alla sua presenza adoperano sistematicamente un linguaggio osceno che la umilia. Anche in questo reparto viene costantemente sorvegliata, il suo nuovo capo reparto la segue addirittura in bagno, ormai rimasto l’unico luogo dove Franca può sfuggire alle umiliazioni.
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Il caso
Dopo appena un mese Franca ha un crollo colta
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Dopo appena un mese Franca ha un crollo psicologico, prima di entrare in azienda è colta da crisi di pianto e conati di vomito, smette di mangiare e di dormire, sogna di togliersi la vita. I famigliari la convincono a rivolgersi ad una specialista che le prescrive dei farmaci antidepressivi e le consiglia di astenersi dal lavoro. Franca però è troppo prostata e decide di dimettersi.
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Quali azioni ostili ha subito Franca?
1. Cambiamenti di mansione: demansionamento e assegnazione a lavori nocivi
2. Isolamento sistematico: spostamento in un luogo isolato e emarginazione dei colleghi
3. Attacchi ai contatti umani: insulti, minacce e sorveglianza
4. Attacchi alla reputazione: derisioni e turpiloqui
5. Violenza: obbligo a lavori nocivi
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Il Mobbing
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