Il Lago Laudemio e il Massiccio Sirino-Papa

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Articolo in Basilicata Regione anno 1996 - n. 5/6

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dialetto fosse) , dovel’opera millenaria delladegradazione meteorica hai m p resso segni diffusi em a rcati che denuncianoun paesaggio selvaggio etormentato in un intrecciodi valli afflitte da frane, dastrapiombi, da pro f o n d ib u r roni, dove non esisteun accenno di pianura.

Dalle pieghe settentrio-nali di Serra Ma l o m b r a(1296 m) nasce il Calore ,che entrando nel Vallo diDiano prende il nome diTanagro e va a sfociare nelgolfo di Salerno.

Il fiume Noce scaturiscedalle Murge del Pr i n c i p e(1398 m), un gruppo dialtopiani che può conside-rarsi uno sperone avanzatoa nord del Sirino, e va at e r m i n a re la sua corsa traMaratea e Praia a Mare.

È importante sottolinea-re che lo spartiacque delmassiccio del Pollino sisnoda secondo la direzioneE-O, a differenza deimonti del Sirino-Papa chep resentano un orienta-mento NO-SE. Qu e s t iultimi infatti, secondo ilMa g l i a n o2, “si solleva ro n ocon un primo diastrofismopost-triassico, che produs-se corrugamenti lungo imeridiani, mentre l’ a p-pennino ebbe origine daun successivo grande dia-s t rofismo eocenico, che

determinò sia la caratteri-stica disposizione a quintesia l’accennata direz i o n eNO-SE delle pieghe”. Dalpunto di vista geologico,dunque, la regione mon-tuosa del Si r i n o - Papa ri-sulta essere tra le più anti-che, emersa dai fondalimarini ancor prima dellastessa catena appenninica,insieme al Volturino ea l l’ a rea montuosa delPi e rfaone. Gli studi delDe Lorenzo3 hanno rivela-to che i l massiccio delSirino, naturale continua-zione del sistema calcare odolomitico della Ma d-dalena, è costituito essen-zialmente da rocce calca-ree risalenti al Tr i a s s i c o ,caratterizzate dalla presen-za di liste e noduli di selceall’interno degli strati, coni n t e rcalazioni di scistimarnosi e argillosi e didepositi di arenarie del-l’era mesozoica e cenozo i-ca con la sov r a p p o s i z i o n edi scisti silicei e di diasprip o l i c romi o di strati mar-nosi e argillosi di colorerosso o letti di selce gialla-stra o cerulea.

Durante la glaciazioneWurm, nel quaternario, lanostra area montuosa eraabbondantemente ricoper-ta da ghiacciai. In partico-lare due giacevano sul latosettentrionale della cimadel monte Papa: il primo,

IL LAGO LAUDEMIO E ILMASSICCIO DEL SIRINO-PAPA

di Bruno NiolaSecondo il Racioppi1 l adenominazione delmassiccio deriva dall’

antica città di Siri, fondataalla foce del Sinni, fiumeconosciuto dagli antichicol nome di Siris, originatodalla radice sanscrita s a r,che significa scorre re, flui-re. Quando la città, nelsecolo V a.C., fu vinta ed i s t rutta dai Tarantini, gliabitanti furono spinti nel-l’ e n t roterra verso l’ a l t odella valle del fiume, costi-tuendo quei popoli “Si r i n i”menzionati da Plinio iquali diedero a loro volta ilnome al monte.

Il complesso montuosodel Sirino-Papa con le suedue vette, del Sirino (1907m) e del monte Pa p a(2005 m), separate da unac resta impervia chiamata“Schiena d’ A s i n o”, segnalo spartiacque appennini-co tra i bacini dei fiumiAgri e Sinni a levante, delC a l o re e del Noce a po-nente.

Dal versante orientalenasce il fiume Sinni che,traendo le sue sorgenti daSerra della Gi u m e n t a(1518 m), è ingrossato dadestra dalle acque defluen-ti da ampi e capaci solchinaturali scavati sui fianchidel monte Papa: Fosso deiGarrara, Fosso della Pe t a ,Fosso Sciemprione, Fo s s oNiella. Doline carsiche (in

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di notevoli dimensioni, sii n c a s s a va nella valle delLago Remmo o Laudemioallungandosi per quattrochi lometri fino a Pe t i -nachiana: di questo è ri-masta ben visibile la more-na frontale che ora delimi-ta il lago. Il secondo sii n c u n e a va invece nellavalle del Cacciatore, com-presa tra la Spalla dell’Im-peratr ice a oriente e lep ropaggini settentrionalidel Sirino ad occidente;anche per questo oggi èvisibile la morena del lagoZa p a n o. Un terzo e piùpiccolo ghiacciaio, occu-pava la stretta valle situataa sud del monte Papa.4

L’ i n c a n t e vole lago Re m-mo5, a quota 1525 in ter-r itorio del comune diL a g o n e g ro, si estende perpiù di due ettari dietroSpalla dell’Imperatrice. Diforma arrotondata, borda-

to da un fitto bosco di altifaggi, appare di un sugge-s t i vo colore smeraldo perla vegetazione algale aCaracee che ospita sot-t’acqua. Tra le piante ac-quatiche sono diffuse Po -tamogeton natans e El e o -charis palustris6.

Segnalato fin dal 1971dalla S.B.I.7 quale biotopodi rilevante intere s s evegetazionale, il lago èstato sottoposto alle se-guenti leggi di tutela: Ri-s e rva Naturale Re g i o n a l econ DPGR 426/858, in-cluso nel piano Te r r i-toriale Paesistico di va s t aarea “Massiccio del Sirino”con L.R. 3/909, ed è statoindividuato dalla L.R.28/9410 quale area natura-le protetta.

Quasi invisibile a causa

della vegetazione palustree purt roppo trascuratodalle nuove norme di tute-la , è il minuscolo lagoZapano, a 1380 nel vallo-ne del Cacciatore.

Questi due laghi pleisto-cenici costituiscono i piùmeridionali di tutto l’ Ap-pennino tra quelli di origi-ne glaciale. A complemen-to della parte idro g r a f i c ava citato il lago Sirino, aquota 788 m.l.s., tipicolago di sbarramento, pro-babilmente ultimo re l i t t odel grande lago pleistoce-nico che occupava la valledel Noce.

A ridosso del lagoRemmo, nell’area detriticacentrale, e sulle aree cul-minali della montagnavegeta l’ interessante ende-mismo rappresentato dalla

Vicia sirinica1 1, una legu-minosa perenne raccoltaper la prima volta daHu t e r, Po rta e Rigo1 2 n e l1877. Alta fino a 40 cm,p resenta sul fusto unapelosità lanosa grigiastra,fiorisce in luglio-agosto eproduce un legume pelosodi 2-3 cm di lunghez z a1 3.Cresce solo in quattro sta-zioni del massiccio, su diu n’ a rea complessiva dicirca 2 kmq, preferendo lezone aperte, i brecciai eattecchendo, seppur rara-mente, anche nelle fendi-ture delle rocce. La specied e ve essere considerataendemismo vicariante del-la congenere orofila pire-naica Vicia argentea o g g iin via di estinzione.

A l t re specie montanemolto interessanti sonol’As t ragalus s irinicus el’As t ragalus semperv i re n sp u re tutelate insieme alla

Lagonegro (Pz): lago Laudemio e monte Sirino(Foto Ottavio Chiaradia)

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Vicia sirinica da specificiprovvedimenti regionali14.

Le pendici della monta-gna sono ricoperte daboschi di querce, di casta-gni e più in alto di faggi.Laddove il bosco si infitti-sce troviamo il carpino,l’orniello, l’ontano a fogliecuoriformi (Alnus cord a -t a), il pioppo bianco e iltremolo e, nelle vallate piùfresche, qualche esemplaredi abete bianco. In t e re s-sante è pure la pre s e n z adel noce forse di originespontanea o coltivato inepoche antichissime comeattestatato dal toponimodel fiume Noce15.

Analogamente l’ a n t i c adenominazione di Va l l edei Porcili trarrebbe origi-ne dalla presenza del cin-ghiale, mentre l’altra diValle dei Cacciatori testi-monierebbe la ricchezza difauna ospitata in passato.Al contrario oggi la faunanon è molto abbondante.Probabilmente vi nidificail falco pellegrino (Fa l c op re re g r i n u s ), e non mancail nibbio, con le due spe-cie, bruno (Milvus mi -

g ra n s ) e reale (Milvus mil -v u s )1 6. Sono comuni ghian-daie, picchi ve rdi, picchirossi maggiori, cornacchiegrigie, corvi imperiali ec o l o m b a c c i .

Tutta l’ a rea del massic-cio è attualmente inclusan e l l’istituendo parco na-zionale della Val d’ A g r i -L a g o n e g rese ai sensi della3 9 4 / 9 11 7 ed è oggetto diun intervento di tutela evalorizzazione da part edella Provincia di Potenza.

1 G. RACIOPPI,

, vol. I, E. Loescher,Roma, 1889. Ristampa ana-statica curata da A. CapuanoEditrice, Francavilla S.S. (Pz).2 R. MAGLIANO,

, in

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3 G. DE LORENZO,

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Monte Sirino(Foto Ottavio Chiaradia)

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Lagonegro (Pz): lago Zapano(Foto Ottavio Chiaradia)