Il duomo di amalfi interni

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Fotografie originali e elaborazioni di Fotografie originali e elaborazioni di Antonio FlorinoAntonio Florino

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Una cattedrale amalfitana viene indirettamente menzionata nella lettera che papa Gregorio Magno inviò nel 596 al rettore delle Chiese della Campania, con la quale richiamava ufficialmente Pimenio , vescovo della Civitas Amalfitana, perché non risiedeva stabilmente nella sua sede. La Cattedrale fu edificata in una posizione strategica sia dal punto di vista della centralità e dell’emergenza urbana sia da quello della difendibilità, su di un pianoro rialzato di circa 20 metri sul livello del mare, composto da una pomice vulcanica particolarmente dura e compatta, che nel nostro dialetto si chiama “torece”. Di quella primitiva cattedrale paleocristiana oggi restano forse soltanto le colonne e i capitelli classici di spoglio, ricuperati da edifici romani della zona o trasportati via mare da località più lontane. Della parte absidale oggi sopravviverebbero tre piccoli archi a sesto ribassato di stile bizantino del VI secolo, poggianti su pilastri e colonne, inglobati in seguito nella cappella dei Ss. Cosma e Damiano, trasformata nel corso del XIV secolo nella “cripta superiore o del Presepe”. Il portale maggiore presenta una lunetta, che racchiude al suo interno un affresco di Domenico Morelli e Paolo Vetri, ed una porta in bronzo, fusa a Costantinopoli.L' interno, rimaneggiato in forme barocche, ha una pianta a basilicale con transetto e abside; il tutto è rivestito da marmi commessi e racchiudenti colonne antiche. Le navate sono coperte da un soffitto a cassettoni. Sull'altar maggiore barocco si trova una grande tela raffigurante Sant’Andrea Apostolo patrono di Amalfi, dei pescatori e dei marinai. Su quello postconciliare, invece, si trova un moderno Crocifisso ligneo dipinto. Nelle cappelle sono conservate opere di arte gotica e rinascimentale .L´interno, rifatto nel XVII secolo in forme barocche, ha pianta a croce latina e si dispone su tre navate; vi si accede attraverso il portale maggiore decorato, nella lunetta, da un affresco di Domenico Morelli e chiuso da una imponente porta bronzea fusa a Costantinopoli prima del 1066. Appena entrati si resta colpiti dalla straordinaria bellezza e preziosità degli ambienti: le navate sono suddivise da possenti pilastri che racchiudono al loro interno antiche colonne; la navata centrale presenta, poi, un prezioso soffitto intagliato e dipinto in vaste zone. Tra i numerosi oggetti che compongono l´arredo sacro spiccano due bei candelabri in marmo finemente decorati con mosaici e un antichissima vasca battesimale di porfido rosso egiziano. Sempre sotto il portico, verso sinistra, c´è l´ingresso del Chiostro: si tratta di una struttura risalente al XIII secolo, in origine destinata ad accogliere le sepolture dei cittadini illustri; è caratterizzato da una serie di sottili colonne binate che sostengono archi acuti e intrecciati molto scenografici. Abbandonato nel XVII secolo, presenta sui suoi lati varie cappelle, tra le quali la più importante è senza dubbio quella del Crocifisso, vera e propria chiesa in tre navate restaurata nel 1996. I suoi interni sono scanditi da colonne che reggono archi acuti sui quali si apre un vasto loggiato.

Vista dall’ingressoVista dall’ingresso

Scorcio del soffittoScorcio del soffitto

Effige di S.AndreaEffige di S.Andrea

Cappella riservata alle confessioniCappella riservata alle confessioni

Pulpito in marmi policromiPulpito in marmi policromi

Particolari del soffitto della CappellaParticolari del soffitto della Cappella

Pulpito delle OmeliePulpito delle Omelie

Una delle due navate lateraliUna delle due navate laterali

La Cappella di Concilio della comunitàLa Cappella di Concilio della comunità

I colonnati marmoreiI colonnati marmorei

Reliquie del SantoReliquie del Santo

L’organo monumentaleL’organo monumentale

Particolari dei lavori e dipinti del soffittoParticolari dei lavori e dipinti del soffitto

La navata centraleLa navata centrale

Il Crocifisso SacroIl Crocifisso Sacro

Un fascio di luce sembra volerci indicare qualcosaUn fascio di luce sembra volerci indicare qualcosa

Particolari della navata di sinistra

Il fascio di luce sembra indicare proprio l’Altare MaggioreIl fascio di luce sembra indicare proprio l’Altare Maggiore

Si fa tardi ,uno sguardo ammirato alla acquasantiera e viaSi fa tardi ,uno sguardo ammirato alla acquasantiera e via

Tina mi chiama, abbiamo ancora altro da mostrarvi. A tra pocoTina mi chiama, abbiamo ancora altro da mostrarvi. A tra poco

antonio.florino@gmail.comantonio.florino@gmail.com