La duchessa di Amalfi

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Compagnia Schegge di Mediterraneo LA DUCHESSA DI AMALFI CRONACA DI SANGUE, PASSIONI E DELITTI …se la rota si raggirasse e le donne governassero gli uomini! … farebbero vendetta di quante ingiurie e torti sono loro dagli uomini crudeli stati fatti! (Matteo Bandello)

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Compagnia Schegge di Mediterraneo LA DUCHESSA DI AMALFICRONACA DI SANGUE, PASSIONI E DELITTI…se la rota si raggirasse e le donne governassero gli uomini! …farebbero vendetta di quante ingiurie e torti sono loro dagli uomini crudeli stati fatti! (Matteo Bandello)

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Compagnia Schegge di Mediterraneo LA DUCHESSA DI AMALFICRONACA DI SANGUE, PASSIONI E DELITTI…se la rota si raggirasse e le donne governassero gli uomini! …farebbero vendetta di quante ingiurie e torti sono loro dagli uomini crudeli stati fatti! (Matteo Bandello)

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Riduzione teatrale da John WebsterGIULIANA MANGANELLI

MARIANGELA D’ABBRACCIO TONI BERTORELLIENNIO COLTORTIPAOLO GIOVANNUCCIALESSANDRO CANGIANIVIOLA GRAZIOSI

Progetto e regiaCONSUELO BARILARI

Costumi GUIDO FIORATO

Scenografia FEDERICO VALENTE Musiche ANDREA NICOLINI Video proiezioni ROBERTO REBAUDENGO

Luci LILIANA IADELUCA

Consulenza scientifica LUCA SCARLINI

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LA TRAMAL’azione si svolge nei primi anni dei XVI secolo ad Amalfi, Roma e Milano.Il dramma di Webster racconta un episodio di cronaca nera che ebbe largo eco al tempo, avvenuto nello scenario della co-stiera amalfitana alla fine del XV secolo in una delle maggiori famiglie nobiliari d’Italia. La duchessa Giovanna D’Aragona, vedova giovanissima del duca di Amalfi da cui eredita la reggenza, s’innamora del plebeo Antonio Bologna, amministratore della sua proprietà. La duchessa lo sposa e da lui ha tre figli, all’insaputa dei suoi due fratelli, Ferdinando suo gemello duca di Calabria, e il Cardinale. In un secondo momento per un banale incidente di percorso la notizia arriva alle orecchie dei due spietati fratelli, scatenando le ire di entrambi e una spirale di feroce e sadica violenza; a portare a termine l’efferata vicenda di sangue e odio fraterno, è il mercenario Daniel De Bosola, ex galeotto al servizio del Cardinale, “deus ex machina” degli av-venimenti, introdotto come spia in casa della duchessa.

NOTE DI REGIACon entusiasmo voglio comunicare ai giovani che nel lavoro di ricerca e messa in scena ci guida la certezza che è possibile allontanare totalmente un testo classico dal pericolo della noia.....Da oltre trent’anni “La Duchessa di Amalfi” di John Webster non è stato rappresentato nel nostro paese con allestimenti e compagnie di rilievo. Questa lunga assenza dalle scene congiunta con la forza della storia piena di suspence, tradimenti, intrighi, e delitti e la profondità di analisi dei fatti umani, ci hanno spinto a lavorare a questa grandissima opera del teatro elisabettiano.Il testo di Webster è l’esotica parabola delle paure della società sua contemporanea nell’atteggiamento morale di fronte alla natura del sopruso e dell’assassinio.Oggi possiamo dare una reinterpretazione del grande classico riconoscendo nell’opera la metafora delle nostre ossessioni, della stessa violenza che impera nella nostra società, sopratutto nei confronti delle donne, e leggervi una valenza universale che trascende l’interesse localistico per il fatto di cronaca.Queste importanti caratteristiche possono giustificare la ricerca di modernità anche nello stile teatrale, mescolando tradi-zione e innovazione nell’adattamento drammaturgico e nella scelta dei linguaggi, in sintonia con le tendenze della cultura teatrale contemporanea. (Consuelo Barilari)

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A CHI SI RIVOLGEIL PUBBLICO TEATRALE: La fascia d’età degli spettatori che può essere attratta da questa rappresentazione è molto ampia anche se lo spettacolo è idealmente rivolto ai giovani.I GIOVANI E LE SCUOLE: Il progetto è stato creato con la collaborazione delle maggiori Università italiane per l’approfondi-mento dei contenuti sul Teatro Elisabettiano e Giacomiano. Già in fase di realizzazione, “La Duchessa di Amalfi” nel 2008 ha beneficiato della collaborazione con l’Università degli Studi di Genova, Il DAMS d’Imperia e l’Università La Sapienza di Roma, con uno studio propedeutico, Tavole Rotonde e seminari su Webster e il Teatro Elisabettiano. Inoltre nel emse di maggio 2009 presso il DAMS d’Imperia saranno realizzato con gli studenti due laboratori di scenotecnica e costumi dallo scenografo/costu-mista Guido Fiorato, e di illuminotecnica con la light designer docente nelle maggiori Accademie e Università italiana Liliana Iadeluca, propedeutici all’allestimento dello spettacolo.

LE CARATTERISTICHE

LA DURATA: la rappresentazione, sempre in cinque atti, ha una durata di circa h. 1,30, notevolmente ridotta rispetto all’opera originaria superiore h. 3,30. In particolare, sono state tagliate alcune scene e sono state aggiunti un prologo, alcune parti mu-sicale e 6 canzoni.

GLI ASPETTI INNOVATIVI DELLA MESSA IN SCENA: la nostra messa in scena prevede inter-venti artistici e linguaggi innovative mirati a coinvolgere anche i giovani e a incontrare il loro gusto. Tra l’altro la stessa opera di Webster per intrinseca natura si presta a operazioni di al-lestimento i cui siano conciliati fattori fortemente di tradizione, ad esempio quella sontuosa dei costumi elisabettiani, e l’innovazione stilistica della cultura e dell’arte contemporanea. “Pur nella classicità, ho cercato di contestualizzare la dimensione tragica dell’opera nello stile attuale dell’horror e nel gusto “pulp”, con l’utilizzo delle proiezioni video di animazioni, create apposita-mente per lo spettacolo. Il doppio in scena per i due gemelli Giovanna D’Aragona/Ferdinando viene risolto in alcune scene di contemporanea, attraverso la video proiezione: la presenza in scena del malvagio fratello avviene attraverso la proiezione come manifestazione dell’incubo interiore della Duchessa. L’utilizzo delle videoproiezione aiuta ,inoltre, a rappresentare in modo ipereale l’assassinio reiterato, la violenza e l’atrocità estrema di alcune scene dell’opera”.

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LA MUSICA: è stata dedicata particolare attenzione alle parti musicali, infatti sono state create e aggiunte all’opera ben 6 canzoni, il cui testo è stato tratto da altrettanti sonetti di Marlowe e Shakespeare, accompagnate dal vivo dal personaggio del musico.L’opera di Webster (come il teatro barocco) contiene passaggi e scene scritte per essere realizzate in musica (per esempio alcune delle pantomime o la scena dei pazzi sotto finale), nel nostro spettacolo queste diventano scene musicali, cantate e suonate corali o in assolo. Altre scene di passaggio sono realizzate come “recitativi” del melodramma.

IL LAVORO SULLA DRAMMATURGIAIl progetto di allestimento de “La duchessa di Amalfi” parte dall’ operazione di adattamento dell’opera fatta da Giuliana Man-ganelli. La durata del dramma dalle h.3,30 dell’originale è stata ridotta a h. 1,30 per rendere il testo più fruibile per il pubblico moderno. Inoltre è da sottolineare anche l’intervento strutturale eseguito sui personaggi, motore di questa nuova imposta-zione drammaturgica, che prevede doppi ruoli per tutti e la creazione di una nuova geometria nella successione delle scene.

IL PERSONAGGIO E IL SUO DOPPIO: la nuova impostazione ha mantenuto deisedici personaggi previsti nell’opera di Webster solo gli undici fondamentali, che possono essere interpretati da una compa-gnia di cinque attori.

E’ interessante che i ruoli della tragedia siano distribuiti in binomio bene/male, vittima/carnefice e per contrasto siano doppi per ogni attore.L’esempio è più evidente è per i personaggi della Duchessa e del fratello gemello Ferdinando, protagonisti speculari di bene e male, che sono interpretati dalla stessa attrice, secondo il gioco di travesti della tradizione shakespeariana, ma in modo ancor più intrigante poiché il travestimento non è dichiarato.

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IL PROLOGO: nella riduzione studiata per il nostro progetto è stata aggiunto al testo originale un prologo per inquadrare meglio la vicenda agli occhi degli spettatori.Questo prologo è stato direttamente preso dalla novella che narra della Duchessa di Amalfi di Matteo Bandello e da una let-tera, in cui l’autore manifesta con un afflato femminista tutta la simpatia per la giovane donna e il rammarico per la terribile vicenda. E’ lo stesso Bandello, personaggio aggiunto al testo originale, che torna sul “luogo in cui si è svolta la vicenda” e rac-conta al musico suo accompagnatore, i terribili fatti che portarono alla morte un suo amico Antonio Bologna, amante prima e successivamente sposo della povera Duchessa. Ad interpretare Bandello è lo stesso attore che interpreta il cattivo Bosola: “Ragazzo mio sotto questo stesso cielo, con la costellazione di Venere in congiuntura ad Urano, sei secoli or sono, proprio in questo luogo accadde un fatto terribile……guarda ….ragazzo guarda…va ..ti stanno aspettando..il dramma sta per iniziare”.Con queste parole in una sorta di teatro nel teatro, il personaggio di Messer Bandello dà vita, alla storia per prendervi parte poi con le sembianze del malvagio: il machiavellico e spietato Bosola il sicario.

IL LINGUAGGIO: la lingua è poetica, densa di metafore, di rimandi e piena di colore; già nel linguaggio avvengono i processi narrativi più importanti: la definizione dei personaggi, gli umori, l’atmosfera e la localizzazione culturale geografica della vi-cenda. E’ interessante come Webster si preoccupi di far aderire il linguaggio all’immaginario popolare sulla vicenda. La dimen-siona “esotica” che l’autore anglosassone riconosce nel mondo Mediterraneo, riempie la storia di colore, superstizione figurata in metafore di uccelli, animali, paganesimo descritto attraversosimbolismi sul corpo, la bestialità e gli istinti, proprio attraverso il linguaggio.Nella fase finale dello spettacolo vengono mantenute parti dell’originaria versione di Giorgio Manganelli quale doveroso omaggio alla sua insuperabile storica traduzione poetica.

LA SCENOGRAFIA

LA SCENOGRAFIA: Una struttura a torre mobile autoportante, praticabile su due livelli, di m. 8x8 in rotazione, e altezza m.6, che può rappresentare le varie situazioni del testo. La struttura ruota con le scansioni delle scene assumendo, a seconda dei punti di vista diverse valenze: la camera da letto della Duchessa, il palazzo della Festa, una nave, il balcone, e molti altri. Un gioco di tende e schermi per creare fondali, trasparenze, suggestioni da teatro delle ombre e per le proiezioni dei video che raccontano il doppio e che contestualizzano la dimensione tragica dell’opera nello stile attuale dell’horror e nel gusto “Pulp”.

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I COSTUMI:

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IL CAST E I PERSONAGGI

MARIANGELA D’ABBRACCIO

TONI BERTORELLI

LA DUCHESSA DI AMALFI Giovanna D’AragonaFERDINANDO, Duca di Calabria, fratello gemello di Giovanna, della Famiglia dei Duchi d’Aragona

MESSERE MATTEO BANDELLO, scrittore, il cronista della vicenda DANIEL DE BOSOLA, ex galeotto, mercenario al servizio del Cardi-nale, secondo fratello di Giovanna, da lui introdotto in casa della

Duchessa come spia

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ENNIO COLTORTI

PAOLO GIOVANNUCCI

IL CARDINALE , fratello crudele e senza scrupoli della Duchessa. Mandante di Bosola. DELIO, amico di Antonio

ANTONIO DA BOLOGNA, amministratore delle proprietà della Du-chessa, suo amante e poi sposo con cui ebbe tre figli.

CASTRUCCIO, vecchio marito di Giulia

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ALESSANDRO CANGIANI

VIOLA GRAZIOSI

MUSICO accompagnatore di Bandello

CARIOLA, la serva della DuchessaGIULIA, amante del Cardinale

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ECONOMICITA’ DELL’ALLESTIMENTO: il costo dello spettacolo è contenuto non ostante il livello degli interpreti e dello staff artistico, la ricchezza dei costumi e dell’impianto visivo. Questa riduzione dei costi è potuta avvenire grazie alla riduzione del cast originario da sedici a sei attori e alla semplificazione dell’impianto scenico, che permette maggior velocità nei montaggi tecnici senza l’uso di mezzi di trasporto pesanti.

SCHEDA TECNICA SPETTACOLOLA DUCHESSA D’AMALFI

COMPAGNIA Schegge di Mediterraneo

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SCHEDA TECNICA SPETTACOLOLA DUCHESSA D’AMALFI

COMPAGNIA Schegge di Mediterraneo

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(12 componenti)1 regista, 5 attori, 3 tecnici (direttore di scena, datore luci, fonico proiezionista), 1 aiuto-costumista (sarta), 1 aiuto regista, 1 direttore di produzioneELEMENTI SCENICI E COSTUMIStruttura in ferro e legno m.7x7, in rotazione, h. m.6. Autoportante, a due piani calpestabili. Schermi da proiezioni inseriti nella struttura Oggetti di scena di grandi dimensioni. 7 doppi costumiTEMPISTICA DEBUTTOLo spettacolo per essere realizzato sia sul palcoscenico che nei luoghi storici e richiede un allestimento con premon-taggio.-Trasporto materiali tecnici:1 giorno prima del debutto-Prove sul posto: 1 giorni prima della data debutto-Disponibilità del luogo dello spettacolo: 2 giorni prima della data debutto-Inizio allestimento tecnico audio e luci: 1 giorn0 prima della data del debutto,-Puntamenti e prova luci: 1 giorno prima debutto.-Prova generale: giorno antecedente il debutto.ESIGENZE TECNICHE E LOGISTICHE(a carico dell’Ente organizzatore)-Vitto e alloggio della compagnia per le prove e i giorni di replica (a secondadella disponibilità dell’Ente organizzatore)-Carico dell’impianto (trifasico neutro), tensione 380: max 30 KW-2 aiuti elettricisti per i giorni del montaggio e smontaggio luci e fonica,-2 facchini per carico e scarico(a carico della compagnia)-Materiali luci, fonica e proiezioni come da scheda tecnica allegata-Compenso artisti e tecnici della compagnia, comprensivo degli oneri fiscali eprevidenziali-Viaggi andata e ritorno della compagnia-Segreteria organizzativa e di coordinamento-Costumi, attrezzeria e relativo trasporto-Montaggio, allestimento e smontaggio dello spettacoloELENCO MATERIALE ELETTRICO E AUDIO (a carico della compagnia)

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n. 1 Quadro distribuzione (250 A) per alimentazione dimmer 3F + N +lunghezzacavo da distribuzione ENEL ca. 2 x 15 mt (da definire)n. 5 Dimmer da 6 ch per 3 KW e relative alimentazionin. 2 Dimmer da 3 ch per 5 KW (1 x 6) e relative alimentazionin. 14 sagomatori ETC 19° 750W con portagel in situazione basen. 6 sagomatori ETC 36°(o 50°) 750W con portageln. 6 PC 1200W vanio con portagel + bandieran. 10 PC 500 Wn. 2 Quarzi 2000 W

n. 10 Diffusori asimmetrici (Domino 1000W, Pallas, Diluvio)n. 20 PAR CP 62 con portageln. 1 seguipersona 1.500 W a scarica con stativon. 1 consolle luci + monitor a memorie registrabili tipo ADB Tenor – CompuliteSpark (o equivalenti)n. 8 barre dicroiche (o equivalenti)n. 12 basette o piattelli per proiettori da terran. 4 piantane h. 6 mt (numero variabile)n. 2 piantane h. 4 mt (numero variabile)n. 7 T per piantana (4 a 2 e 3 a 4) oppure 10 braccetti x tubo innocenti (numerovariabile)n. 18 ganci tonoli per proiettore (aliscap….)(numero variabile)cavi 16A 3x2,5 mm doppi – a 4 – a 8 ch varie metraturecavi 32A e relativi 32 con 5 16Asdoppi 16A circa n°12 (cavi singoli una 20° da 10 mt. ca.)cinefoil – nastro alluminio – gaffaGELATINER 21 o L021 – R 100 o Hamburg Frost – L101 – L104 – L105 – L106L117 – L120 – 161 – 162L 200 – L201 – L 204 – L 205 – L 206

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PROIEZIONIUn video proiettore LCD 5.000,00 ainsi lumen2 thulle goblen m10x12 da proiezioneottica zoom 20 lcMATERIALE FONICOn. 1 mixer yamaha 02Rn. 6 sistemi Top + sub Nexo Alphan. 2 diffusori nexo ps 15n. 2 rack amplificatori lab gruppen 3400n. 1 mixer soundcraf 16 chn. 1 rack effettin. 1 lettore cd a 2 piastren. 5 mic Shure u6d + capsula WL50

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Schegge di MediterraneoVia Greto di Cornigliano 6r/i - 16152 Genova

Tel./fax + 39- 010 [email protected]

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