Il duomo di amalfi esterni e cripta

Post on 29-Jun-2015

1.007 views 4 download

description

Visitiamo insieme il Duomo di Amalfi Aflo

Transcript of Il duomo di amalfi esterni e cripta

Fotografie ed elaborazioni originali diFotografie ed elaborazioni originali di Antonio Florino Antonio Florino

Avanzamento automatico Avanzamento automatico eccetto la slide 2eccetto la slide 2

Il Duomo di Amalfi è una cattedrale ubicata in piazza Duomo ad Amalfi È dedicato a sant’Andrea apostolo , alle origine le basiliche ad Amalfi erano due, ed entrambe a tre navate: la prima corrisponde al Duomo vecchio eretto dal duca Mansone II attorno all'anno 1000: la seconda eretta a metà del IX secolo è più ampia . In quei tempi i due luoghi di culto venivano ad essere officiati contemporaneamente come avveniva in tutte le chiese paleocristiane della Campania. La basilica venne trasformata nei primi decenni del XIII secolo sotto l'arcivescovo Matteo Capuano e il cardinale Pietro Capuano , entrambi unirono i due luoghi di culto in uno solo a cinque navate. Ulteriori ampliamenti e ricostruzioni avvennero tra il XVI e il XVIII secolo che gli ha conferito la veste attuale. Esterno La facciata attuale è stata costruita nel XIX secolo da Errico Alvino coadiuvato da un'elite di discreti architetti, la riedificazione è avvenuta dopo il presunto crollo di quella originale. Il progetto dell'Alvino si presenta con una facciata neogotica preceduta da un corridoio che collega il campanile, il chiostro del Paradiso e la chiesa-cappella del Crocifisso. Il 24 dicembre 1861 sotto l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata della Cattedrale, in cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante atrio. La Cattedrale subì danni lievi e non precari. Ma il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle Arti ha fatto si che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata (dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) siano state cancellate, ricostruendo la Cattedrale secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore , che demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi e le paraste del Settecento, messe in opera da Arcangelo Guglielmelli . Così volle riprodurre l'originario stile della chiesa, mirando alla distruzione delle altre stratificazioni avute nel corso dei secoli; e la rimozione dell'evento dalla Memoria collettiva degli amalfitani contribuì a fortificare la tesi che mise in atto il sindaco del paese Salvatore Amatruda per giustificare questo "rinnovamento" della facciata, ovvero che la chiesa era, quasi del tutto, crollata. Alcune fonti scritte, probabilmente appartenenti agli esperti di restauro che furono nominati dalla Giunta delle Belle Arti, dicono: "Se questo ragguardevole monumento fosse liberato e svestito dalle sovrapposizioni barocche che in tempo più vicino a noi lo hanno deturpato e travisato, presenterebbe una singolare novità di stile, così nell'insieme della sua struttura, come nelle decorazioni veramente stupende. Intanto è opera certamente lodevole il poter ridare a questo monumento almeno l'antico aspetto nella parte che riguarda la fronte esterna".Il campanile Esistente dal 1180 e compiuto nel secolo successivo; nel XVIII secolo venne restaurato e successivamente manomesso. L'esterno si compone di un piano di bifore e uno di trifore, con coronamento arabeggiante e

copertura ad embrici maiolicati gialli e verdi. La cripta Dalla porta della Sacrestia si accede alle scale della Cripta. La Cripta fu costruita verso il 1203 per volontà del Cardinale Pietro Capuano , che l’8 maggio del 1208 v’introdusse le spoglie di S. Andrea trasportate da Costantinopoli al ritorno della quarta crociata. Il corpo dell’Apostolo fu tumulato al centro della Cripta ed intorno alla tomba furono realizzati il ricco altare e la statua bronzea del Santo, scolpita da Michelangelo Naccherio (allievo del Buonarroti), e le sculture marmoree di Pietro Bernini, raffiguranti S. Stefano e S. Lorenzo.Le porte a crociera e le pareti della Cripta furono affrescati agli inizi del XII sec. da artisti napoletani con scene della vita del Cristo. Uno degli affreschi rievoca l’arrivo del corpo di S. Andrea in Cattedrale ed il miracolo del fanciullo che, cadendo dall’alto di un matroneo (nelle basiliche paleocristiane, il loggiato interno aperto verso la navata centrale, era riservato alle donne), resta incolume .L’opera pittorica rappresenta un vero e proprio documento storico, perché costituisce l’unica testimonianza visiva dell’antica Chiesa Romanico – Bizantina. Fin dal 1304 in occasione di alcune festività religiose, nella Cripta ha luogo il miracolo della Manna, che consiste nella secrezione di un liquido oleoso sulle superfici della tomba di S. Andrea.Tre gradini separano le navate dal transetto che ha coperto a cassettoni e conserva tele settecentesche di Giuseppe Castellano raffiguranti la vocazione di S. Andrea e la pesca miracolosa. Accanto all’Altare maggiore è situata la settecentesca cappella del Coro dei Canoci , dove vi sono nicchie e armadi reliquiari

Senza commenti oltre la descrizione iniziale, sarebbe superfluaSenza commenti oltre la descrizione iniziale, sarebbe superflua

Il portale bronzeo fuso a CostantinopoliIl portale bronzeo fuso a Costantinopoli

Il colonnato del portico antistante forma un vero ricamo architettonicoIl colonnato del portico antistante forma un vero ricamo architettonico

Scendiamo nella CriptaScendiamo nella Cripta

Qui sono custoditi i resti mortali di S. AndreaQui sono custoditi i resti mortali di S. Andrea

L’altare maggiore con l’effige in bronzo del SantoL’altare maggiore con l’effige in bronzo del Santo

Risaliamo ammutoliti da tanta irripetibile magnificenza , ma non crediate Risaliamo ammutoliti da tanta irripetibile magnificenza , ma non crediate sia finita. A presto Tina e Antoniosia finita. A presto Tina e Antonio

antonio.florino@gmail.comantonio.florino@gmail.com