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COMUNICATO STAMPA
Modena, 13 giugno 2012
TERREMOTO: FILCA-CISL CHIEDE REGOLE SEVERE
PER SCELTA IMPRESE A CUI AFFIDARE LA RICOSTRUZIONE
La ricostruzione e messa in sicurezza di case e capannoni siano affidate a imprese qualificate e
regolari. Lo chiede il sindacato Filca-Cisl di Modena, ricordando che già dopo il 20 maggio sono
circolati volantini di aziende sconosciute che proponevano interventi “chiavi in mano” a prezzi
stracciati. «Invitiamo a diffidare di soggetti che non sono in grado di garantire capacità tecnica,
competenza, qualificazione, regolarità e, soprattutto, legalità nell’esercizio dell’attività
imprenditoriale – dichiara il segretario provinciale della Filca-Cisl, Domenico Chiatto - In
particolare la nostra preoccupazione è rivolta al mercato privato, dove è più facile che possano
insinuarsi aziende di dubbia regolarità. È necessario sedersi intorno a un tavolo per realizzare
specifici protocolli, a integrazione di quelli esistenti, per aiutarci a gestire la delicata fase della
ricostruzione. Già da oggi dobbiamo porre l’attenzione sul rischio di infiltrazione di soggetti a
rischio di illegalità». Per il sindacato edili della Cisl il sistema delle imprese regolari del nostro
territorio possiede tutte le potenzialità professionali, tecnologiche e di mezzi per affrontare il dopo
sisma. Chiatto ricorda che nella nostra provincia, Bassa compresa, esiste una rete di imprese
edili specializzate nel recupero, demolizione, trasporto, scavo e riqualificazione; alcune di esse
sono tra le più importanti aziende del territorio nazionale. «Senza voler limitare la legittima
concorrenza tra le imprese, è possibile e doveroso prevenire potenziali infiltrazioni malavitose,
specialmente nei settori in cui la criminalità prospera. Mi riferisco – precisa il sindacalista Cisl - al
trasporto, nolo a caldo e freddo, demolizioni, stoccaggio di materiali rischiosi quali ad esempio
l’amianto, la cui rimozione e smaltimento richiedono competenze specifiche che non si possono
improvvisare». Secondo gli edili Cisl il terremoto può offrire l’occasione per rimettere in moto un
settore in ginocchio, purché gli imprenditori non vedano la ricostruzione solo come un gigantesco
business, ma come opportunità per mettere in sicurezza il territorio, non solo sismicamente
parlando, ma anche dal punto di vista della legalità. «Facciamo tesoro delle esperienze negative
altrui e importiamo le buone idee. Sia nei cantieri pubblici che privati – continua Chiatto - devono
lavorare solo coloro che possiedono tutti i requisiti tecnico-organizzativi, di regolarità e qualità
certificata. In questo senso il Durc e gli indici di congruità, e non esclusivamente il fattore costo,
possono essere gli strumenti adatti a selezionare le aziende da utilizzare nella ricostruzione e –
conclude il segretario provinciale della Filca-Cisl – a contrastare quelle che non rispettano le
regole».