Igiene acqua

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Igiene generale e applicata IIgiene generale e applicata ILe acqueLe acque

Giuseppe DadàGiuseppe Dadà

Università degli Studi di Napoli Federico II - Aprile 2009

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

Importanza dell ’acqua in naturaImportanza dell ’acqua in naturao Principale elemento sulla Terra:

Predominante nell’idrosferaCaratterizzante la litosferaIndispensabile per il mantenimento della biosferaDeterminante per gli eventi nell’atmosfera

o Elemento fondamentale per tutte le att ività delle forme viventi

Reazioni metaboliche e funzioni vitaliStruttura e consistenzaMantenimento temperatura e omeostasi

Per l ’uomo: att ività agronomiche, industriali, igieniche, trasport i, costruzioni…

Importanza dell ’acqua in naturaImportanza dell ’acqua in naturao Principale elemento sulla Terra:

Predominante nell’idrosferaCaratterizzante la litosferaIndispensabile per il mantenimento della biosferaDeterminante per gli eventi nell’atmosfera

o Elemento fondamentale per tutte le att ività delle forme viventi

Reazioni metaboliche e funzioni vitaliStruttura e consistenzaMantenimento temperatura e omeostasi

Per l ’uomo: att ività agronomiche, industriali, igieniche, trasport i, costruzioni…

L’acqua L’acqua

Impatto antropicoo Sviluppo demograficoo Attività umana

→ Util izzo indiscriminato delle r isorse e in aree geografiche sbilanciate

→ Problemi relativi agl i scarti e residui derivanti dal le att ività

Alterazione equilibrio ecosistemi sul pianeta→ Aumento anidride carbonica (riscaldamento, effetto serra)→ Imissione ossidi NO x e SO x in atmosfera→ Aumento materia organica nelle acque (eutrofizzazione)→ Immissione inquinanti nell ’aria (radioattività, polveri sottili)

r icerca scientif ica – legislazione - comportamenti

Impatto antropicoo Sviluppo demograficoo Attività umana

→ Util izzo indiscriminato delle r isorse e in aree geografiche sbilanciate

→ Problemi relativi agli scarti e residui derivanti dal le att ività

Alterazione equilibrio ecosistemi sul pianeta→ Aumento anidride carbonica (riscaldamento, effetto serra)→ Imissione ossidi NO x e SO x in atmosfera→ Aumento materia organica nelle acque (eutrofizzazione)→ Immissione inquinanti nell ’aria (radioattività, polveri sottili)

r icerca scientif ica – legislazione - comportamenti

L’acqua L’acqua

Problemi globaliProblemi globali

Mantenimento qualità dell ’acquaMantenimento qualità dell ’acqua

Rapporto acqua e saluteRapporto acqua e salute

Problemi globaliProblemi globali

Mantenimento qualità dell ’acquaMantenimento qualità dell ’acqua

Rapporto acqua e saluteRapporto acqua e salute

L’acqua L’acqua

AcquaAcquaLiquido inodore, incolore, insapore a temperatura

ambiente con una densità di circa 1,00 Kg/L

Fonde a 0°C e bolle a 100°C circa alla pressione atmosferica

H2O MW: 18 Ingombro molecolare 3,3 Å

H – O – H ???H – O – H ???

AcquaAcquaLiquido inodore, incolore, insapore a temperatura

ambiente con una densità di circa 1,00 Kg/L

Fonde a 0°C e bolle a 100°C circa alla pressione atmosferica

H2O MW: 18 Ingombro molecolare 3,3 Å

H – O – H ???H – O – H ???

L’acqua L’acqua

HH22O O (MW 18)(MW 18)

H: 1s 1

O: 1s 2 2s 2 2p 4

MO: sp 4 tetraedrico

HH22O O (MW 18)(MW 18)

H: 1s 1

O: 1s 2 2s 2 2p 4

MO: sp 4 tetraedrico

L’acqua L’acqua

104,4°

HH22O O (MW 18)(MW 18)

Stabil i tà: completamento guscio orbitale

Polarità: dipolo elettrico causa doppiett i elettroni O l iberi

H HH HOO

HH22O O (MW 18)(MW 18)

Stabil i tà: completamento guscio orbitale

Polarità: dipolo elettrico causa doppiett i elettroni O l iberi

H HH HOO

L’acqua L’acqua

104,4°

δ-

δ+

momento dipolare µ = 1.84 debye

(1.84x10-18 UES cm)

L’acqua L’acqua

+

Sostanza MW Punto fusione

(°C)

Punto ebollizione

(°C)

Cost. dielettrica

Tens. Superficiale

(dina/cm)

Acqua 18 0 100 81,0 72,5

Metano 16 -183 -161 1,8 18

Ammoniaca 17 -75 -33 17,8 23,4

Etanolo 29 -114 78 26,0 22,8

Acido fluoridrico

20 -83 20 89,0

Anidride carbonica

44 -56 195°K 1,6 1,2

Ossigeno 32 -219 -183 1,0 13,2

Legame idrogenoLegame idrogeno

Ciò che fa la dif ferenzaCiò che fa la dif ferenza

dell ’acqua dagli altr i l iquididell ’acqua dagli altr i l iquidi

L’acqua L’acqua

Energia di legame

Van der Waals – legame H – legame O-H 10-1 1 10

(20 kJ/mol)

L’acqua L’acqua

+

Sostanza MW Calore di fusione (cal/g)

Calore di evaporazione

(cal/g)

Calore specif. 20°C

(cal/g)

Tens. Superficiale (dina/cm)

Acqua 18 79,7 538 1,01 72,5

Cloroformio 119,4 0,23 27,2

Ammoniaca 17 108 327 1,13 23,4

Etanolo 29 204 22,8

Acido acetico

60 44,7 96,8 0,49 27,8

Anidride carbonica

44 45,3 35,1 1,2

Benzene 78 95,5 0,41 28,9

Proprietà elettr iche della molecolaProprietà elettr iche della molecola

Punto di fusione ed ebollizione “anomalo”

Grande salto termico fra i due punti Densità maggiore del liquido rispetto al solido con

densità massima a 4°C

Forte potere solvatante e dissociante sui soluti

Alto calore specifico e di evaporazione Capacità di assorbire ed emettere energia

elettromagnetica di determinato spettro

Proprietà elettr iche della molecolaProprietà elettr iche della molecola

Punto di fusione ed ebollizione “anomalo”

Grande salto termico fra i due punti Densità maggiore del liquido rispetto al solido con

densità massima a 4°C

Forte potere solvatante e dissociante sui soluti

Alto calore specifico e di evaporazione Capacità di assorbire ed emettere energia

elettromagnetica di determinato spettro

L’acqua L’acqua

Proprietà elettr iche della molecolaProprietà elettr iche della molecolaProprietà elettr iche della molecolaProprietà elettr iche della molecola

L’acqua L’acqua

E = hυ

Proprietà elettr iche della molecolaProprietà elettr iche della molecola

Condizione vitali sulla Terra. Eventi atmosferici e meteorologici

Serbatoio di calore per l’ambiente Riduzione e selezione dell’energia del Sole sulla

Terra

Orientamento molecole biologiche Pressioni osmotiche ed equilibrio di membrana Idratazioni tessuti Mantenimento temperatura corporea, evaporazione

epidermide

Proprietà elettr iche della molecolaProprietà elettr iche della molecola

Condizione vitali sulla Terra. Eventi atmosferici e meteorologici

Serbatoio di calore per l’ambiente Riduzione e selezione dell’energia del Sole sulla

Terra

Orientamento molecole biologiche Pressioni osmotiche ed equilibrio di membrana Idratazioni tessuti Mantenimento temperatura corporea, evaporazione

epidermide

L’acqua L’acqua

L’acqua L’acqua

Diagramma di fase dell'acqua. Il punto T, identificato dal valore di pressione di 4,58 mmHg e dalla temperatura di 0,01 °C, è il punto triplo dell'acqua. Notare che a pressioni maggiori di 2000 atm la retta che contraddistingue l'equilibrio solido-liquido segue l'andamento classico con pendenza positiva. Inoltre occorre considerare che oltre il punto critico, che per l'acqua vale 374 °C e 218 atm, si ha la scomparsa dell'equilibrio liquido-vapore.

Diagramma di fase

Diagramma densità - temperaturaDiagramma densità - temperatura

L’acqua L’acqua

Struttura reticolo ghiaccio

Struttura polimolecolare liquido

L’acqua solvente polareL’acqua solvente polare

Capacità di portare in completa dissociazione (forme ioniche) sostanze caratterizzate da legami ionici e in parziale dissociazione sostanze con legami polari (es. acidi e basi organici…).

Dipolo molecola e alta costante dielettrica Piccole dimensioni

= Solubilizzazioni soluti polari

= Solvatazioni in micelle, colloidi

= Idratazione

= Orientamento molecole anfotere

L’acqua solvente polareL’acqua solvente polare

Capacità di portare in completa dissociazione (forme ioniche) sostanze caratterizzate da legami ionici e in parziale dissociazione sostanze con legami polari (es. acidi e basi organici…).

Dipolo molecola e alta costante dielettrica Piccole dimensioni

= Solubilizzazioni soluti polari

= Solvatazioni in micelle, colloidi

= Idratazione

= Orientamento molecole anfotere

L’acqua L’acqua

L’acqua, solvente polareL’acqua, solvente polare

Struttura a grappolo (clusters) nella fase liquida

H+ H3O+ [(H2O)n−H]+

Solvatazione

[Anione−(H2O)n]-

L’acqua L’acqua

+

Solubilizzazione … formazione colloidi, micelle…

Aumento dimensione

Riduzione mobilità ionica

Riduzione dell’ Epot come fenomeno spontaneo

Scambio energetico: Esolvat >/< Erottura legami

Tensione superficialeTensione superficialeMolecole in interfaccia tra fase liquida e spazio esterno sono attratte quasi esclusivamente verso la fase interna creando una pressione interna atta a rendere minima la superficie di interfaccia

UdM : forza/lunghezza (dine/cm) o lavoro/superf icie ( erg/cm 2)

Azione tensioattivi

Capillarità Capil larità h = 4γ / ρgd

Viscosità: 0,001 N s/m2 (elevata per un liquido a basso MW)

Tensione superficialeTensione superficialeMolecole in interfaccia tra fase liquida e spazio esterno sono attratte quasi esclusivamente verso la fase interna creando una pressione interna atta a rendere minima la superficie di interfaccia

UdM : forza/lunghezza (dine/cm) o lavoro/superf icie ( erg/cm 2)

Azione tensioattivi

Capillarità Capil larità h = 4γ / ρgd

Viscosità: 0,001 N s/m2 (elevata per un liquido a basso MW)

L’acqua L’acqua

γ = tens. superf. ρ = densitàd = diametro

Proprietà coll igative soluzioneProprietà coll igative soluzione Pressione di vapore

A (gas) / A (liq) = k f(T,P)

in caso di due componenti (legge di Rault)

P (A) = P°(A) x χA

in caso si una sostanza non volatile (soluto)P(A) < P°(A)

Abbassamento crioscopico ed innalzamento ebullioscopico

Proprietà coll igative soluzioneProprietà coll igative soluzione Pressione di vapore

A (gas) / A (liq) = k f(T,P)

in caso di due componenti (legge di Rault)

P (A) = P°(A) x χA

in caso si una sostanza non volatile (soluto)P(A) < P°(A)

Abbassamento crioscopico ed innalzamento ebullioscopico

L’acqua L’acqua

DissociazioneDissociazione

H2O ⇆ H+ + OH- Kdiss(25°C) = 1,8 x 10-16

Kw = [H+] [OH-] 10-14

pH - log [H+] = 7

DissociazioneDissociazione

H2O ⇆ H+ + OH- Kdiss(25°C) = 1,8 x 10-16

Kw = [H+] [OH-] 10-14

pH - log [H+] = 7

L’acqua L’acqua

Acque acide pH < 7

Acque alcaline pH > 7

Conducibil i tà elettricaConducibil i tà elettrica Conduttività: inverso della resistenza elettrica

1 Siemens = 1 / Ohm Soluzione acquosa conduttrice di II specie

Conduttività elettrica specifica (Conducibilità) =conduttività di un segmento di soluzione di un cm con una sezione di un cm2 alla temperatura di 20°C

S/cm Conducibiltà f (T, Conc, mobilità ionica)

Conducibil i tà elettricaConducibil i tà elettrica Conduttività: inverso della resistenza elettrica

1 Siemens = 1 / Ohm Soluzione acquosa conduttrice di II specie

Conduttività elettrica specifica (Conducibilità) =conduttività di un segmento di soluzione di un cm con una sezione di un cm2 alla temperatura di 20°C

S/cm Conducibiltà f (T, Conc, mobilità ionica)

L’acqua L’acqua

Pressione osmoticaPressione osmotica membrana semipermeabile ( pori 4 Å )

π = n/V RT

Pressione osmoticaPressione osmotica membrana semipermeabile ( pori 4 Å )

π = n/V RT

L’acqua L’acqua

Equilibri di membrana

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + Rcon P: precipitazioni

S: scorrimentoE: evaporazioneR: riserva

Fattori determinanti la dislocazione nella litosfera

Configurazione geografica (geologia, orografia, idrografia)Clima (temperatura, umidità rel., pressione atm., ventilazione aria)habitat floro-faunistico, antropico

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + Rcon P: precipitazioni

S: scorrimentoE: evaporazioneR: riserva

Fattori determinanti la dislocazione nella litosfera

Configurazione geografica (geologia, orografia, idrografia)Clima (temperatura, umidità rel., pressione atm., ventilazione aria)habitat floro-faunistico, antropico

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + R

E Evaporazione

Energia solare produzione vapore acque dall’idrosfera e litosfera

in un anno: 520.000 Km3 con un calore evap. (20°C) di 585 kcal/Kg

3,042 1020 kcal/anno

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + R

E Evaporazione

Energia solare produzione vapore acque dall’idrosfera e litosfera

in un anno: 520.000 Km3 con un calore evap. (20°C) di 585 kcal/Kg

3,042 1020 kcal/anno

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + R

P Precipitazione

Nella condensazione del vapor acqueo, avviene la liberazione della corrispondente energia di evaporazione, solitamente a latitudini maggiori

Acqua = fluido di scambio energetico per eccellenza sulla Terra

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + R

P Precipitazione

Nella condensazione del vapor acqueo, avviene la liberazione della corrispondente energia di evaporazione, solitamente a latitudini maggiori

Acqua = fluido di scambio energetico per eccellenza sulla Terra

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + R

S Scorrimento

Corsi acqua superficiali: torrenti, fiumi, laghi … mari

R Riserva

La parte in assorbimento del terreno (secondo permeabilità, fratturazione, ampiezza area assorbente)

Quantità di acqua circolante sulla Terra è pressoché costante

P = S + E + R

S Scorrimento

Corsi acqua superficiali: torrenti, fiumi, laghi … mari

R Riserva

La parte in assorbimento del terreno (secondo permeabilità, fratturazione, ampiezza area assorbente)

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

vegetazione → ritorno in atmosfera

infiltrazione nel sottosuolo

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

IL CICLO DELL’ACQUAIL CICLO DELL’ACQUA

TTeemmppoo ddii ttuurrnn--oovveerr ddeellll’’aaccqquuaa

Parti dell’idrosfera Volume Tempo di turn-over

(in migliaia di Kmc) (in anni)

Oceani 1.370.000 3000 Acque sotterranee 60.000 5000 Calotte polari 24.000 8000 Acque di superficie 280 7 Fiumi e laghi 1,2 0,031 Acqua presente nel terreno 80 1 Vapore atmosferico 14 0,027

Precipitazione: condensazione del vapor acqueo

Fattori scatenanti

Raffreddamento della masse d’ariaSollevamento in atmosfera

Forme di rilascio di acqua meteorica

Pioggia, neve, grandine

Caratteristiche acqua meteorica

senza durezzasatura di gas atmosferici (azoto, ossigeno, anidride carbonica)solubilizzazione gas inquinanti (NOx, SOx) e da fenomeni elettrici (O3, NOx)

Precipitazione: condensazione del vapor acqueo

Fattori scatenanti

Raffreddamento della masse d’ariaSollevamento in atmosfera

Forme di rilascio di acqua meteorica

Pioggia, neve, grandine

Caratteristiche acqua meteorica

senza durezzasatura di gas atmosferici (azoto, ossigeno, anidride carbonica)solubilizzazione gas inquinanti (NOx, SOx) e da fenomeni elettrici (O3, NOx)

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

Precipitazione: condensazione del vapor acqueo

Caratteristiche acqua meteorica

senza durezzasatura di gas atmosferici (azoto, ossigeno, anidride carbonica)solubilizzazione gas inquinanti (NOx, SOx) e da fenomeni elettrici (O3, NOx)

Precipitazione: condensazione del vapor acqueo

Caratteristiche acqua meteorica

senza durezzasatura di gas atmosferici (azoto, ossigeno, anidride carbonica)solubilizzazione gas inquinanti (NOx, SOx) e da fenomeni elettrici (O3, NOx)

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

Legge di Henry

Conc(T) = k(T) Pp(T)

Solubilità

Per O2 35 - 65 mg/L

Per CO2 1,3 -3 g/L

H2O + CO2 → H2CO3

Tipologie di acque nella biosfera

meteoriche

di superficie– raccolte in bacini naturali nelle zone di terreno più depresso– composizione variabile, ma durezza modesta, carico organico non trascurabile– contenuto ossigeno 10-12 mg/L– fenomeno autodepurazione

telluriche– riserva idrica sotterranea

Tipologie di acque nella biosfera

meteoriche

di superficie– raccolte in bacini naturali nelle zone di terreno più depresso– composizione variabile, ma durezza modesta, carico organico non trascurabile– contenuto ossigeno 10-12 mg/L– fenomeno autodepurazione

telluriche– riserva idrica sotterranea

Cicli e bilancio dell’acqua Cicli e bilancio dell’acqua

Disciplina per la gestione e tutela

della acque superficiali, marine e

sotterranee

(D.Lgs. 11.5.99 n°152).

Disciplina per la gestione e tutela

della acque superficiali, marine e

sotterranee

(D.Lgs. 11.5.99 n°152).

Classificazione ed impieghi delle acqueClassificazione ed impieghi delle acque

Disciplina per la gestione e tutela della acque superficiali, Disciplina per la gestione e tutela della acque superficiali, marine e sotterraneemarine e sotterranee

Obiettivi:– prevenire l’inquinamento e risanare i corpi idrici inquinati– conseguire il miglioramento delle acque– perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche– mantenere la capacità naturale di autodepurazione Strumenti: individuazione di obiettivi di qualità ambientale approccio di tutela integrata rispetto di valori limiti di scarico adeguamento dei sistema di fognatura misure preventive e di riduzione dell’inquinamento (zone

sensibili, zone vulnerabili) misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo e

riciclo della risorsa

Disciplina per la gestione e tutela della acque superficiali, Disciplina per la gestione e tutela della acque superficiali, marine e sotterraneemarine e sotterranee

Corpi idrici significativi:• Superficiali

– Lacustri– Marini– Costieri– Transizione

• Artificiali• Sotterranei

Per ogni tipologia è definito uno stato di qualità:• Ecologico (espressione della complessità dei biotipi acquatici)

• Chimico• Ambientale (capacità di mantenere i suoi processi naturali di

autodepurazione)

Disciplina per la gestione e tutela della acque superficiali, Disciplina per la gestione e tutela della acque superficiali, marine e sotterraneemarine e sotterranee

Acque a specifica destinazione funzionale:

• Dolci superficiali destinate come acque potabili• Balneazione• Dolci idonee per la vita dei pesci

– Salmonicole– Ciprinicole

• Idonee per la vita dei molluschi

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

Principali fonti di acqua destinata alla produzione Principali fonti di acqua destinata alla produzione di acqua potabiledi acqua potabile

Superficiali ACQUE DI FIUME Sono torbide. Sulle sue proprietà influiscono la natura geologica del bacino,il regime del corso d’acqua,gli apporti meteorici, ecc.

Esempio un’acqua povera di sali proveniente dallo scioglimento di neve e ghiaccio su rocce silicee può dare un’acqua ricca di sali, ma solo alla foce per gli apporti degli affluenti. Mentre lungo un fiume alimentato da acque di sorgenti con elevata durezza temporanea danno acque alla foce meno durezza in quanto depositano CaCO3 per perdita di CO2.

Il contenuto salino nelle acque fluviali è compreso in Italia tra 150 e 300ppm.

Principali fonti di acqua destinata alla produzione Principali fonti di acqua destinata alla produzione di acqua potabiledi acqua potabile

Superficiali ACQUE DI LAGO Sono caratterizzate da sedimenti solidi provenienti da affluenti.

Sono meno torbide delle acque fluviali ma hanno più sostanza organica.

Il contenuto salino è uguale a quello dei fiumi se si tratta di bacini aperti,

cioè se hanno emissari in grado di assicurare un adeguato ricambio.

l processi biologici di fotosintesi connessi con lo sviluppo delle

alghe,influiscono sul contenute dei sali,in quanto consumano CO2 e

liberano O,facendo sedimentare il CaCO3,a favore di una minor durezza.

I laghi salati sono quelli in cui affluiscono sorgenti d’acqua salata,i quali

formano strati salini nel fondo (Mar Morto 220.000 ppm).

Principali fonti di acqua destinata alla produzione Principali fonti di acqua destinata alla produzione di acqua potabiledi acqua potabile

Superficiali ACQUE DI MARE

Elevato contenuto salino (35g/kg o 35000ppm).

I mari con scarsa evaporazione e grandi affluenti hanno scarsa salinità; esempio il mar Mediterraneo è meno salato dell’atlantico in quanto in Africa il caldo favorisce l’evaporazione; il mar Rosso è il più salato. In generale la salinità in prossimità delle coste è minore.

Quattro cationi Na+, Mg++, Ca++, K+ e quattro anioni Cl-, SO4--, HCO3

-, Br-

sono responsabile del 99% della salinità marina. Il pH varia moltissimo a seconda della salinità e della temperatura,ma non supera mai i 8 come pH.

Principali fonti di acqua destinata alla produzione Principali fonti di acqua destinata alla produzione di acqua potabiledi acqua potabile

Sotterranee

ACQUE DEL SOTTOSUOLO Derivano dalle acque meteoriche, che percolando nel terreno si trattengono negli strati impermeabili; possono venire in superficie sia attraverso fenditure di rocce, sia attraverso perforazioni: pozzi ordinari o artesiani. Non sono limpide e sono influenzate dalla proprietà del terreno con cui vengono a contatto. Hanno un pH basso per il fatto che contengono CO2 in soluzione, che a contatto con l’aria evapora; se aumentasse il pH creerebbero depositi calcarei. La presenza di ioni Fe++ e Mn++ può creare problemi in quanto a contatto con l’atmosfera le acque si intorbidiscono e lasciano depositare ossidi idrati del ferro e del manganese.

Principali fonti di acqua destinata alla produzione Principali fonti di acqua destinata alla produzione di acqua potabiledi acqua potabile

ACQUE REFLUE

Derivano dalla raccolta controllata di acque di scarico (effluenti urbani,

industriali) con contaminazioni non pericolose per la salute umana e

comunque contaminate da sostanze eliminabili tramite trattamento di

bonifica e potabilizzazione.

Principali contaminanti microbiologiciPrincipali contaminanti microbiologici

Possono essere batteri, funghi e virus.

Principali contaminanti organiciPrincipali contaminanti organici

Sono sostanze che contengono il carbonio e sono prodotte in natura o

dalla attività umana (sono alla base della chimica della plastica, del

legno, della carta, del petrolio e derivati, dei solventi delle vernici).

Quelle effettivamente disponibili sul mercato sono circa 100.000 di cui

circa 8000 tossiche e 200 ritenute cancerogene e sospette

cancerogene; solo per 2100 prodotti sono stati individuati i rispettivi

valori limite di tossicità. Ovviamente questi prodotti organici non sono

tutti presenti contemporaneamente nell'ambiente: l'eventuale presenza

in una zona è legato all'esistenza di industrie di produzione o all'utilizzo

locale di singoli prodotti o classi di prodotti.

Tra i contaminanti organici si r iscontrano più frequentemente:

Trielina, tetracloroetilene e composti organoalogenati in genere; i primi due sono prodotti in uso nelle lavanderie e in industrie metalmeccaniche; nelle acque si possono incontrare anche altri solventi (1,2 dicloropropano, metilcloroformio, ecc.) comunemente usati per lo sgrassaggio dei pezzi meccanici.

Aloformi (derivati alogenati del metano); fra questi si trova il cloroformio ed altri composti simili. La presenza di aloformi nelle acque potabili (di acquedotto) non è da collegarsi con i fenomeni di inquinamento del territorio: nella maggior parte dei casi queste sostanze si formano durante alcuni processi di potabilizzazione per reazione chimica del cloro, impiegato come disinfettante, con sostanze organiche naturali di origine vegetale sempre presenti nelle acque di approvvigionamento a livello di pochi mg/L.

Principali contaminanti organiciPrincipali contaminanti organici

Tra i contaminanti organici si r iscontrano più frequentemente:

Principali contaminanti organiciPrincipali contaminanti organici

Idrocarburi ; sono componenti delle benzine e degli oli lubrificanti; il versamento di queste sostanze nel suolo può determinare gravi inquinamenti delle acque.

Solventi organici ; clorurati, aromatici usati industrie chimiche e di processo

Antiparassitari, f i tofarmaci ed erbicidi ; sostanze organiche largamente usate in agricoltura per la capacità di limitare, respingere o distruggere organismi viventi considerati nocivi.

Hanno struttura chimica molto diversa fra loro: si possono suddividere in famiglie per analogia strutturale: organofosforici, clorurati, triazinici, tiocarbammati…

PCB (policlorobifenili); sostanze stabili, non infiammabili, non volatili IPA (idrocarburi policiclici aromatici); derivati processo petrolchimica, molti

cancerogeni

Sostanze del ciclo dell ’azoto. Lo ione ammonio (NH4

+) deriva principalmente delle deiezioni umane o

animali dove è contenuto assieme all'urea risultante dal metabolismo delle proteine. La sua presenza nelle acque, specialmente in quelle sotterranee, è dovuta in alcuni casi a cause geologiche quali ad esempio la degradazione di materiale in via di fossilizzazione (resti di piante, giacimenti di torba, ecc.). Queste acque contenenti ammonio che può raggiungere valori elevati (5 - 10 mg/litro), ma ineccepibili dal punto di vista microbiologico, possono essere considerate potabili se non ci sono alterazioni di altri parametri. Al contrario la sua presenza associata ad analisi microbiologiche sfavorevoli costituisce un sicuro indice di inquinamento da scarichi fognari o zootecnici. In Italia la legge ha introdotto un valore limite, classificando lo ione ammonio fra le "sostanze indesiderabili" e non fra le "sostanze tossiche".

Principali contaminanti inorganiciPrincipali contaminanti inorganici

Sostanze del ciclo dell ’azoto.

Nitri t i e nitrati invece possono essere prodotti in natura da processi

ossidativi dello ione ammonio, oppure da fenomeni conseguenti

all'impiego dei fertilizzanti azotati in agricoltura. Lo ione nitrato è infatti

presente come componente di sali molto solubili impiegati come

fertilizzanti, pertanto può passare velocemente nelle acque sotterranee

per dilavamento del suolo agricolo. Esistono trattamenti di

potabilizzazione, tecnologicamente avanzati e piuttosto complessi, che

permettono di ridurre la concentrazione di nitriti e nitrati fino alla loro

totale eliminazione. (oltre i limiti: rischio sanitario – nitrosammine e

metaemoglobinemia).

Principali contaminanti inorganiciPrincipali contaminanti inorganici

Ferro e Manganese Un'acqua con ferro e manganese non presenta rischi sanitari, ma ha

caratteristiche indesiderabili: uno sgradevole sapore metallico, possibilità di dar luogo a fenomeni di corrosione delle tubature e di macchiare la biancheria durante il lavaggio, colorarsi o avere precipitati scuri. Gli acquedotti che attingono acque ricche di ferro e/o manganese dispongono di adeguati impianti per la rimozione di questi metalli.

Le caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore e torbidità) dell'acqua potabile possono essere alterate da sostanze di origine naturale. Le acque sotterranee sono generalmente povere d'ossigeno e riescono a tenere disciolte, mostrandosi limpide, il ferro e il manganese nella forma "ridotta" (ione "ferroso" e "manganoso") anche a concentrazioni superiori ai valori limite. Un'acqua sotterranea che contiene ferro e manganese in quantità elevate, quando viene portata in superficie, in breve tempo a contatto con l'ossigeno atmosferico, trasforma la forma ionica di questi materiali da "ridotta" a "ossidata" (ione "ferrico" e "manganico") e dando luogo a prodotti poco solubili, come fanghiglie colorate dal giallo-ruggine al nero.

Principali contaminanti inorganiciPrincipali contaminanti inorganici

Acido solf idrico Un'altra sostanza d'origine naturale che frequentemente altera la qualità

dell'acqua di possibile uso potabile è l'acido solfidrico (o idrogeno solforato), un gas facilmente riconoscibile per il caratteristico odore di uova marce. Questa sostanza è ritenuta a torto un indice di scarsa qualità dell'acqua potabile: ci sono acque sotterranee contenenti acido solfidrico assolutamente pure da un punto di vista microbiologico, ed è noto da molti secoli l'impiego terapeutico delle acque sulfuree anche come bevande. La normativa delle acque potabili prevede che questa sostanza non sia presente nelle comuni acque potabili perchè l'odore dell'acqua è sgradevole e perchè è comunque sconsigliabile l'assunzione per lunghi periodi. L'acido solfidrico è facilmente eliminabile per ossigenazione.

Principali contaminanti inorganiciPrincipali contaminanti inorganici

Torbidità La torbidità è un fattore che influenza frequentemente la qualità

dell'acqua potabile: valori elevati possono essere dovuti a presenza di

materiale argilloso oppure a idrossidi di ferro o alluminio, sostanze,

queste ultime, usate nel processo di potabilizzazione delle acque

superficiali e che possono erroneamente finire nella rete acquedottistica.

Talvolta fenomeni di corrosione delle tubature danno luogo ad acque

"rosse" per presenza di idrossido di ferro.

Principali contaminanti inorganiciPrincipali contaminanti inorganici

Metall i pesanti (Piombo, Cromo, Cadmio, Mercurio…) I metalli pesanti possono essere presenti in natura o derivare da attività

umane. Mentre nel primo caso si trovano nelle rocce quasi sempre sotto forma di composti pochissimo solubili (ossidi, solfuri, ecc.), così che le acque circolanti solo raramente risultano contaminate da questi metalli, i metalli pesanti rilasciati nell'ambiente dalle attività umane non sono sempre in forma innocua. I metalli pesanti, data la loro tossicità, hanno una soglia di concentrazione ammessa molto bassa, generalmente dell'ordine dei microgrammi (milionesimi di grammo) per litro. Un metallo è tanto più tossico quanto più basso è il suo valore limite: talvolta è sufficiente una quantità piccolissima di un qualsiasi metallo pesante per rendere un'acqua non idonea all'uso potabile: ad es. sono sufficienti 5 milligrammi di cadmio per contaminare 1 metro cubo di acqua; fanno eccezione il rame e lo zinco che per la loro minore tossicità hanno valori limite più alti.

Principali contaminanti inorganiciPrincipali contaminanti inorganici

Acque superficiali destinate alla produzione di Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabileacqua potabile

Secondo le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche appartengono alla:

CATEGORIA: A1Trattamento fisico semplice e disinfezione

CATEGORIA: A2Trattamento fisico e chimico normale e disinfezione

CATEGORIA: A3Trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione

Le caratteristiche chimiche e microbiologiche delle acque superficiali da potabilizzare sono fissate dalla tabella 1/A dell’allegato 2 al D.Lgs. del 3 aprile 2006 n°152

Acque superficiali destinate alla produzione di Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabileacqua potabile

Criteri per la classif icazione delle acque superf iciali:

95% di conformità ai valori indicatore dei parametri microbiologici e chimici stabiliti (solitamente su 12 analisi in un anno)

90% di conformità ai valori guida dei parametri microbiologici e chimici stabiliti (solitamente su 12 analisi in un anno)

Numero parametro

Parametro Unità di misura

A1 G

A1 I

A2 G

A2 I

A3 G

A3 I

1 pH unità pH 6,5-8,5 5,5-9 - 5,5-9 - 2 Colore (dopo filtrazione

semplice) mg/L scala pt 10 20(o) 50 100(o

) 50 200(o)

3 Totale materie in sospensione

mg/L MES 25 - - - - -

4 Temperatura °C 22 25(o) 22 25(o) 22 25(o) 5 Conduttività µS /cm a 20° 1000 - 1000 - 1000 - 6 Odore Fattore di

diluizione a 25°C

3 - 10 - 20 -

7 * Nitrati mg/L NO3 25 50(o) - 50(o) - 50(o) 8 Fluoruri (1) mg/L F 0,7/1 1,5 0,7/1,

7 - 0,7/1,

7 -

9 Cloro organico totale estraibile

mg/L Cl - - - - - -

10 * Ferro disciolto mg/L Fe 0,1 0,3 1 2 1 - 11 * Manganese mg/L Mn 0,05 - 0,1 - 1 - 12 Rame mg/L Cu 0,02 0,05(o) 0,05 - 1 - 13 Zinco mg/L Zn 0,5 3 1 5 1 5 14 Boro mg/L B 1 - 1 - 1 - 15 Berillio mg/L Be - - - - - - 16 Cobalto mg/L Co - - - - - - 17 Nichelio mg/L Ni - - - - - - 18 Vanadio mg/L V - - - - - - 19 Arsenico mg/L As 0,01 0,05 - 0,05 0,05 0,1 20 Cadmio mg/L Cd 0,001 0,005 0,001 0,005 0,001 0,005

Numero parametro

Parametro Unità di misura

A1 G

A1 I

A2 G

A2 I

A3 G

A3 I

21 Cromo totale mg/L Cr - 0,05 - 0,05 - 0,05 22 Piombo mg/L Pb - 0,05 - 0,05 - 0,05 23 Selenio mg/L Se - 0,01 - 0,01 - 0,01 24 Mercurio mg/L Hg 0,0005 0,001 0,0005 0,001 0,0005 0,001 25 Bario mg/L Ba - 0,1 - 1 - 1 26 Cianuro mg/L CN - 0,05 - 0,05 - 0,05 27 Solfati mg/L SO4 150 250 150 250(o) 150 250(o) 28 Cloruri mg/L Cl 200 - 200 - 200 - 29 Tensioattivi (che

reagiscono al blu di metilene)

mg/L (solfato di laurile)

0,2 - 0,2 - 0,5 -

30 * Fosfati (2) mg/L P2O5 0,4 - 0,7 - 0,7 - 31 Fenoli (indice fenoli)

paranitroanilina, 4 amminoantipirina

mg/L C6H5OH - 0,001 0,001 0,005 0,01 0,1

32 Idrocarburi disciolti o emulsionati (dopo estrazione

mediante etere di petrolio)

mg/L - 0,05 - 0,2 0,5 1

33 Idrocarburi policiclici aromatici

mg/L - 0,0002 - 0,0002 - 0,001

34 Antiparassitari-totale (parathion, HCH, dieldrine)

mg/L - 0,001 - 0,0025 - 0,005

Numero parametro

Parametro Unità di misura

A1 G

A1 I

A2 G

A2 I

A3 G

A3 I

35 * Domanda chimica ossigeno (COD)

mg/L O2 - - - - 30 -

36 * Tasso di saturazione dell'ossigeno disciolto

% 02 > 70 - > 50 - > 30 -

37 * A 20°C senza nitrificazione domanda biochimica di ossigeno (BOD5 )

mg/L 02 < 3 - < 5 - < 7 -

38 Azoto Kjeldahl (tranne NO2 ed NO3 )

mg/L N 1 - 2 - 3 -

39 Ammoniaca mg/L NH4 0,05 - 1 1,5 2 4(o)

40 Sostanze estraibili al cloroformio

mg/L SEC 0,1 - 0,2 - 0,5 -

41 Carbonio organico totale mg/L C - - - - - - 42 Carbonio organico residuo

(dopo flocculazione

e filtrazione su membrana da 5 µ ) TOC

mg/L C - - - - - -

43 Coliformi totali /100 mL 50 - 5000 - 50000 44 Coliformi fecali /100 mL 20 - 2000 - 20000 - 45 Streptococchi fecali /100 mL 20 - 1000 - 10000 - 46 Salmonelle - assenza

in 5000 mL

- assenza in 1000 mL

- - -

Trattamenti di potabilitàTrattamenti di potabilità

TRATTAMENTI FISICI : Chiarif icazione

SedimentazioneOperazione necessaria prima della filtrazione. E’ una operazione di chiarificazione che serve a far depositare le particelle sospese in bacini di calma. Provoca solo una riduzione della carica particellare e in parte di quella batterica.

FiltrazioneQuesta operazione ha lo scopo di eliminare dall’acqua le sostanze in sospensione e quelle labilmente disciolte, consentendo, inoltre di ridurre la carica batterica.Le acque superficiali andrebbero sempre filtrate anche se apparentemente limpide.

CHIARIFICAZIONECHIARIFICAZIONE Eliminazione della torbidità mediante filtrazione, sedimentazione,

flocculazione o coaugulazione. La sedimentazione è la depositazione spontanea di particelle solide

in un liquido,senza l’intervento di forze esterne.

CHIARIFICAZIONECHIARIFICAZIONE

FILTRAZIONEFILTRAZIONE

E' l'operazione che si effettua per rimuovere dall'acqua le sostanze solide in essa presenti, per mezzo di un materiale poroso come la sabbia silicea, l’antracite,la barite,la magnetite o il calcare.

FILTRAZIONEFILTRAZIONE

FLOCCULAZIONE O COAGULAZIONEFLOCCULAZIONE O COAGULAZIONE

Per flocculazione si intende il processo di separazione di aggregati colloidali sotto forma di flocculi che poi possono essere separati per filtrazione o sedimentazione.

Per coagulazione si intende l’eliminazione di sostanze mediante la trasformazione in sostanze gelatinose,per aggiunta di sostanze “coagulanti”.

I colloidi delle acque naturali sono colloidi negativi come l’argilla, la silice e le sostanze umiche.

I reattivi usati per tali trattamenti sono:il solfato di alluminio, il solfato ferrico, il cloruro ferrico, il solfato ferroso, l’ alluminato sodico, ma anche bentonite e farina fossile.

I reattori accelerati a contatti di fanghi

FLOCCULAZIONE O COAGULAZIONEFLOCCULAZIONE O COAGULAZIONE

DisinfezioneDisinfezione

Trattamento spesso indispensabile per raggiungere la

potabilità dell'acqua; infatti con tali trattamenti si eliminano,

o quanto meno si contengono entro i limiti consentiti dalle

relative norme vigenti, i batteri, che potrebbero essere

causa di fenomeni patologici. La disinfezione può essere

realizzata in vari modi:

Con agenti fisici Con agenti chimici

Trattamenti disinfettanti fisici

33

3) FILTRAZIONE STERILIZZANTE (membrane porose con diametro pori < 0,45 micron)

44

Trattamenti disinfettanti chimici

Ozonizzazione

La riduzione dei costi di produzione dell'ozono rende possibile tale trattamento di disinfezione, soprattutto per il maggior potenziale virucida rispetto al maggior potenziale virucida rispetto al clorocloro. Viene prodotto attraverso scariche elettriche in una miscela gassosa Viene prodotto attraverso scariche elettriche in una miscela gassosa contenente ossigeno, direttamente nell'impianto di trattamento essendo un gas contenente ossigeno, direttamente nell'impianto di trattamento essendo un gas instabile.instabile.Quando l'ozono viene aggiunto all'acqua, si trasforma rapidamente in ossigeno:

senza lasciare residui persistenti da rimuovere, ma non assicurando capacità non assicurando capacità disinfettanti residuedisinfettanti residue. Non dà luogo a formazione di solidi disciolti e non reagisce con azoto Non dà luogo a formazione di solidi disciolti e non reagisce con azoto ammoniacaleammoniacale. Pertanto l'ozono è molto utile come preossidantepreossidante o disinfettante primario, nel controllo di sapori, odori e colore. E' un ossidante selettivo agendo soprattutto sui doppi legami e permette riduzioni del TOC del solo 10-15%.

23 O 3 O 2 →

Ozonizzazione

Ozonizzatore

Tecnica della clorazioneTecnica della clorazione

E’ sicuramente la tecnica più uti l izzata. I l reattivo può

essere sottoforma di cloro gas (Cl 2), di ipoclorito di calcio

[Ca(OCl) 2], di ipoclorito di sodio (NaOCl) e biossido di cloro

(ClO 2).

La proprietà del cloro, che lo rende unico tra gli altri disinfettanti, è

quella di mantenere una capacità residua di disinfezione nel

tempo. Per tale motivo, nei sistemi di accumulo e distribuzione delle

acque, quando si usa altro composto, quale l'ozono, come disinfettante

principale è invalso l'uso di aggiungere del cloro per assicurare una

potenzialità residua di disinfezione nei periodi di accumulo e

distribuzione delle acque.

Tecnica della clorazioneTecnica della clorazione

CLORAZIONE CON BIOSSIDO DI CLORO

5NaClO2 + HCl → 5 NaCl + 2 H20 + 4 ClO2

La monocloroammina mantiene l'iniziale capacità ossidante dell'HOCl, ma il potere

ossidante è considerevolmente inferiore, ivi compresa l'attività germicida.

Il cloro presente come NH2Cl e NHCl2 costituisce il CLORO RESIDUO

COMBINATO.

Poiché le cloroammine o altri composti N-cloro ossidano il reattivo utilizzato per la

determinazione del cloro residuo, sono stati messi a punto opportuni metodi analitici

per differenziare il cloro-residuo libero da quello combinato.

monocloroamminamonocloroamminaOHClHN HOClNH 223 +→+

OHClHN HOClClNH 222 +→+ dicloroamminadicloroammina

OHNCl HOClNHCl 232 +→+

Quando il cloro viene aggiunto ad acque contenenti azoto ammoniacale (NH3),

si verificano una serie di reazioni:

Formazione delle clorammine

azoto tricloruro (tossico, cattivo odore)azoto tricloruro (tossico, cattivo odore)

Le dicloroammine sono composti instabili poiché in soluzione neutra o alcaline si decompongono secondo la seguente reazione, attraverso la quale l'azoto ammoniacale viene ossidato ad azoto gas. Questa reazione è quella che controlla il processo della "CLORAZIONE AL PUNTO DI CLORAZIONE AL PUNTO DI ROTTURAROTTURA".

Tecnica della clorazioneTecnica della clorazione

HOClH3N OHNHCl2 222 ++↔+ +

0,1 0,2 0,30 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0

0,5

0,4

0,3

0,1

0,2

0

Cloro aggiunto (mg/l)Cloro aggiunto (mg/l)

Clo

ro r

esid

uo (

mg/

l)Clo

ro r

esid

uo (

mg/

l)

A

B

Breakpoint

Formazione di composti organici del cloro e di cloroammine

Res

iduo

lib

ero

Res

iduo

lib

ero

Res

iduo

Res

iduo

co

mbin

ato

com

bin

ato

Formazione di cloro libero e presenza di composti organici del cloro non distrutti

Distruzione di cloroammine e di composti organici del cloro

Distruzione del cloro residuo

attraverso composti riducenti

Resid

uo li

bero

e c

ombina

to

Tecnica della clorazioneTecnica della clorazione

La reazione del cloro con la sostanza organica, in assenza di sostanze

inorganiche riducenti, porta a ridurre la capacità ossidante totale del cloro.

Questa riduzione viene chiamata "DOMANDA DI CLORODOMANDA DI CLORO“:

(domanda di Cl) = (Cl aggiunto) - (Cl residuo)(domanda di Cl) = (Cl aggiunto) - (Cl residuo)

Normalmente l’80-90% del cloro aggiunto reagisce per formare Cl80-90% del cloro aggiunto reagisce per formare Cl-- e il 10-10-

20% forma composti organici clorurati20% forma composti organici clorurati.

Scala di tossicità degli aloformiScala di tossicità degli aloformi

CLOROFORMIO: cancerogeno, epatotossico, tossico renaleIARC 2B

DICLOROBROMOMETANO: cancerogeno epatotossico, tossico renale IARC 2B

DIBROMOCLOROMETANO: epatotossico, tossico renale

BROMOFORMIO: epatotossico, tossico renale

Impiego di biossido di cloro

L’impiego del ClO2 nel trattamento dei reflui è limitato dal costo costo e dalla sua potenziale pericolositàpotenziale pericolosità.

Il ClO2 non reagisce con l’ammoniaca per cui può essere più vantaggioso del cloro nel trattamento di acque ad elevato contenuto ammoniacale.

E' un prodotto instabile allo stato prodotto puro. Deve essere quindi preparato E' un prodotto instabile allo stato prodotto puro. Deve essere quindi preparato sul posto. Le soluzioni acquose sono stabili. sul posto. Le soluzioni acquose sono stabili.

Preoccupazioni sanitarie derivano dalla interazione del ClOinterazione del ClO 22 o i l ClO o i l ClO 22--,

con l'emoglobina del sangue, che danno luogo all'insorgere del morbo blu. Tale azione è simile a quella dei nitrati ( riduzione della capacità di assunzione dell'ossigeno da parte del sangue).

Tecnica della clorazioneTecnica della clorazione

La clorazione deve essere condotta controllando la clororichiesta cioè la quantità di cloro necessario per ossidare la sostanza organica (prevalentemente batteri ed acidi umici).

Nella clorazione con ipoclorito di sodio, tendono a formarsi composti di reazione chiamati ALOFORMI, cioè composti derivanti dalla reazione fra il cloro e gli acidi umici (acido umico, fulvico, imatomelanico).

La clorazione con biossido di cloro è la migliore perché difficilmente si formano gli aloformi, ma si ha un ridotto potere residuale.

Tecnica della clorazioneTecnica della clorazione

DissalazioneDissalazione

La dissalazione consiste nel ridurre la concentrazione salina di un’acqua

Con vari metodi ma il più usato è quello della osmosi inversa.

L’osmosi è un fenomeno chimico-fisico che avviene quando due soluzioni,separate da una membrana semipermeabile (con fori di diametro inferiore al micron (0,001mm), tendono a raggiungere la stessa concentrazione

Esempio di osmosi fra due soluzioni a e b a Esempio di osmosi fra due soluzioni a e b a diversa concentrazionediversa concentrazione

Esempio di osmosi inversaEsempio di osmosi inversa

Esaminando la figura precedente di destra si può osservare Esaminando la figura precedente di destra si può osservare come sia possibile ripristinare le condizioni precedenti come sia possibile ripristinare le condizioni precedenti esercitando una pressione sulla soluzione B1esercitando una pressione sulla soluzione B1

Calcolo della pressione osmotica per dissalare Calcolo della pressione osmotica per dissalare l’acqua di marel’acqua di mare

L’acqua di mare contiene circa 3,5 g/litro di cloruro di sodioL’acqua di mare contiene circa 3,5 g/litro di cloruro di sodio

NaCl Na + ClNaCl Na + Cl

in un litro di acqua (tenendo conto della dissociazione) esercita in un litro di acqua (tenendo conto della dissociazione) esercita una pressione osmotica di 22,4 atm (2269 Kpascal) per cui una pressione osmotica di 22,4 atm (2269 Kpascal) per cui essendo il cloruro di sodio completamente dissociato sarà essendo il cloruro di sodio completamente dissociato sarà necessaria, teoricamente, una pressione di necessaria, teoricamente, una pressione di 44 atmosfere44 atmosfere ..

IMPIANTO OSMOSI INVERSAIMPIANTO OSMOSI INVERSA

Addolcimento dell’acquaAddolcimento dell’acqua

Normalmente l’acqua, che si arricchisce di anidride carbonica quando dalle nubi scende verso terra, tende a sciogliere le rocce carbonatico - magnesiache sotto forma di bicarbonati:

anidride carbonica + acqua + carbonato di calcio = bicarbonato di calcio

anidride carbonica + acqua + carbonato di magnesio = bicarbonato di magnesio

Addolcimento dell’acquaAddolcimento dell’acqua

Il bicarbonato di calcio (solubile nell’acqua) tende a ritornare carbonato di calcio insolubile e forma le caratteristiche incrostazioni bianche e così pure il bicarbonato di magnesio.

Le acque contenenti molti milligrammi di sali di calcio e magnesio sono chiamate acque dure, mentre le acque con pochi milligrammi di sali di calcio e magnesio sono definite dolci.

Demineralizzazione scambio ionico calcio-sodioDemineralizzazione scambio ionico calcio-sodio

L’ADDOLCIMENTO , cioè la riduzione dei sali incrostanti (Ca-Mg) è condotta facendo passare l’acqua da trattare su materiale solido costituito da un derivato contenente sodio (permutite – zeolite, ecc).

Il calcio viene trattenuto (scambiato con il sodio) e l’acqua si arricchisce di quest’ ultimo e non si ha formazione di incrostazioni.

Naturalmente la permutite si arricchisce di calcio fino a che non è più in grado di trattenerlo. A questo punto si deve lavare la permutite con un sale di sodio (generalmente cloruro di sodio – sale da cucina).

AddolcimentoAddolcimento

Il processo può avvenire a freddo, alla normale temperatura dell’acqua,o a caldo alla temperatura di ebollizione.

IMPIANTI DI ADDOLCIMENTOIMPIANTI DI ADDOLCIMENTO

Demineralizzazione scambio ionicoDemineralizzazione scambio ionico

La DEMINERALIZZAZIONE avviene attraverso il passaggio dell’acqua su resine sintetiche con gruppi funzionali di natura acida ( R3N-OH, per scambio cationico) e di natura basica (SO3-H, anionico) solitamente su supporti stirenici.La loro rigenerazione avviene con la ricostituzione del gruppo polare funzionale rispettivamente attraverso una soluzione acida e una basica.L’acqua così prodotto è detta deionizzata o demineralizzata (conducibilità 25-30 µS/cm)

Demineralizzazione scambio ionicoDemineralizzazione scambio ionico

Per acqua sotterranea o tellurica o freatica si intende l'acqua che si trova al di sotto della superficie terrestre nella zona permanentemente satura. Questa acqua si trova immagazzinata nei pori fra le particelle sedimentarie e nelle fenditure delle rocce compatte.

Le acque sotterranee che sono

ad elevate profondità possono

rimanere indisturbate da effetti

antropici per migliaia di anni.

Acque sotterraneeAcque sotterranee

La velocità di filtrazione dipende dal tipo di terreno e dalla sua permeabilità:• rocce piroclastiche, fratturate• conglomerati ed arenarie, compatte– per particelle > 0,5mm prevale la permeabilità– per particelle < 0,5mm la capillarità trattiene l’acqua

Formazione della facies:1° processo, in una zona aerata: importanza dell’ossigeno

• assorbimento del terreno di sostanze organiche• azione selettiva batterica per demolizione carico organico (autodepurazione, denitrificazione)• azione chimica ossidativa sui componenti azotati e dello zolfo • prima azione aggressiva dell’acidità della CO2 disciolta sulle rocceQuest'acqua tende ad essere meno contaminata dagli scarichi e dai microrganismi patogeni e quindi viene frequentemente uti l izzata come riserva idropotabile

Acque sotterraneeAcque sotterranee

Formazione della facies:2° processo, in una zona più profonda:

• condizioni anaerobiche• azione aggressiva sulle rocce da parte della CO2 (t, T, P)• ossidazione degli ioni metallici (S → SO4)

• stabilizzazione della facies caratteristica, pH, pot. red-ox… • aggregazione ionica e speciazione

Acque sotterraneeAcque sotterranee

Dai calcari CaCO3 + CO2 + H2O → Ca(HCO3)2

Dalle dolomie CaCO3 / MgCO3 ···· Ca / Mg(HCO3)2

Da gessi-anidriti CaSO4 dalle fluoriti CaF2

Dalla caolizzazione dei feldspati:ortoclasio 2KAlSi3O8 + 6H2O + CO2→ Al2O3 2SiO22H2O + H2SiO3 + K2CO3

albite: alluminosilicato potassico - anortite: alluminosilicato calcico

Formazione della facies:2° processo, in una zona più profonda:

• condizioni anaerobiche• azione aggressiva sulle rocce da parte della CO2 (t, T, P)• ossidazione degli ioni metallici (S → SO4)

• stabilizzazione della facies caratteristica, pH, pot. red-ox… • aggregazione ionica e speciazione

Acque sotterraneeAcque sotterranee

Dalla solubilizzazione diretta di rocce, idrolisi, alcuni elementi in tracce:Stronzio, Litio, Manganese, Boro, Arsenico, Selenio…

Dalla salinità marina…

Da venienze gassose vulcaniche, degassazione mantellica…

Tipi di rocce

In funzione dell’origine geologica:

• Ignee o eruttive-magmatiche intrusive

effusive

• Sedimentarie clastiche sciolte

conglomerate

chimiche marine

organogene detriti viventi

• Metamorfiche (per azione tettonica, termica, pressione)

Tipi di rocce

In funzione della composizione:

• Carbonatiche calcite, dolomite, magnesite, siderite…

• Silicatiche granito, basalto, porfido, arenaria, argillite…

• Solfate gesso, anidrite…• Silico-carbonate marne• Saline evaporitiche

Composizione e grado di purezza dipendente da:• costituzione fisco-mineralogica del terreno

• modalità, durata dello scambio acqua–roccia

• temperatura , pressione in gioco nel sottosuolo

Si considerano acque profonde:• al di sotto di strati impermeabili

• igienicamente protette

Caratteristiche:

Temperatura costante, portata costante, limpidità permanente

Acque sotterraneeAcque sotterranee

FREQUENZA DELLE CLASSI CHI MI CHE

4%

74%

9%

13%

CLASSE 1

CLASSE 2

CLASSE 3

CLASSE 4

Impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche

Impatto antropico ridotto e sostenibile con buone caratteristiche idrochimiche

Impatto antropico significativo e con buone caratteristiche idrochimiche, ma con segnali di compromissione

Impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti

Stato chimico delle acque sotterranee secondo D.Lgs 152/99

Stato chimico delle acque sotterranee secondo D.Lgs 152/99

- Classificazione secondo i parametri di base

- Valutazione parametri addizionali

Giudizio dei valori degli inquinanti inorganici ed organici

Stato chimico delle acque sotterranee secondo D.Lgs 152/99

- Valutazione parametri addizionali

Giudizio dei valori degli inquinanti inorganici ed organici

Inquinanti inorganici

µg/L Inquinanti organici µg/L

Alluminio ≤200 Composti alifatici alogenati totali

10

Antimonio ≤5 di cui: Argento ≤10 -1,2-dicloroetano 3 Arsenico ≤10 Pesticidi totali (1) 0,5 Bario ≤2000 di cui: Berillio ≤4 -aldrin 0,03 Boro ≤1000 -dieldrin 0,03 Cadmio ≤5 -eptacloro 0,03 Cianuri ≤50 -eptacloro epossido 0,03 Cromo tot. ≤50 Altri pesticidi individuali 0,1 Cromo VI ≤5 Acrilamide 0,1 Fluoruri ≤1500 Benzene 1 Mercurio ≤1 Cloruro di vinile 0,5 Nichel ≤20 IPA totali (2) 0,1 Nitriti ≤500 Benzo (a)pirene 0,01 Piombo ≤10 Rame ≤1000 Selenio ≤10 Zinco ≤3000

La velocità di movimento dell'acqua freatica in una data zona dipende dal tipo di materiale presente sotto lo strato roccioso.

Gli strati permeabili saturi capaci di trattenere acqua sono definiti strati acquiferi .

sabbie

ghiaie calcaribasalti

Gli strati che tendono a rallentare il flusso dell'acqua freatica sono denominati strat i impermeabil i

argille argille friabili

rocce impermeabili

Coefficiente di permeabilità: Vperc/AreaPorosità: Vpori/VtotAcqua di percolazione Acqua di ritenuta (per capillarità)

Acqua di falda freatica senza serbatoio con scarsa Acqua di falda freatica senza serbatoio con scarsa costanza di portata e di composizione chimicacostanza di portata e di composizione chimica

Falda SemiartesianaFalda Semiartesiana

Falda Artesiana con serbatoio: costanza di Falda Artesiana con serbatoio: costanza di composizione e di portatacomposizione e di portata

Captazione Semiartesiana con pompa sommersaCaptazione Semiartesiana con pompa sommersa

DEFINIZIONI

Falda: raccolto di acqua nel sottosuolo (serbatoio naturale di rocce permeabili con basamento impermeabile)

- statica- dinamica (flussi in movimento)

Sorgente: quando la linea di falda si interseca con il piano topografico

Pozzo: quando la falda è raggiunta da una perforazione

Artesianità: quando la falda è in pressione tale da far scaturire l’acqua in modo spontaneo

Acqua fossile: acqua di origine marina intrappolata in sedimenti rocciosi

Acque trattate e non trattate, destinate ad uso potabile, per la Acque trattate e non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitoridi distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori

Acque destinate al consumo umanoAcque destinate al consumo umano

ACQUE UTILIZZATE DA IMPRESE ALIMENTARI

ACQUE DESTINATE AD UN USO DIRETTO

Acque utilizzate in un’impresa alimentare per la fabbricazione, il

trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di

prodotti o di sostanze destinate al consumo umano

Normativa di riferimento:D. Lgs. n°31 del 2.2. 01 modificato dal D.Lgs. n°27 del 2.2.02

Devono essere salubri e pulite

• Non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana (soddisfare i requisiti minimi all’all.1-A, B)

• Devono essere conformi ai valori di parametro indicatore previsti dalla normativa (all.1-C)

• La contaminazione da presenza di sottoprodotti di disinfezione deve esse- re mantenuta il più basso possibile senza compromettere la disinfezione stessa

Acque destinate al consumo umanoAcque destinate al consumo umano

Attori• AATO Autorità di Ambito Territoriale Ottimale : forma consortile

di cooperazione tra Comuni e Province che definisce il Piano di Ambito costituito dal programma degli interventi, piano economico e tariffario. Provvede all’affidamento della gestione del servizio idrico integrato (ciclo completo dell’acqua dall’estrazione, potabilizzazione, utilizzo e scarico, depurazione e reimmissione nel corpo idrico opportuno). Esercita il controllo diretto sul Gestore.

• Gestore del Servizio Idrico Integrato : ha la responsabilità tecnica e commerciale della risorsa. Attua i piani predisposti dall’AATO e percepisce i ricavi delle tariffe. Effettua i controlli interni per la verifica della qualità dell’acqua distribuita.

• ASL: formula il giudizio di qualità e idoneità all’uso sulla base dei controlli analitici previsti (esterni). Propone al Sindaco provvedimenti di intervento in caso di non conformità.

• Laboratorio ARPA: Esegue i controlli analitici esterni; controlla la qualità delle acque (sotterranee e superficiali) all’origine; controlla le acque dei corpi idrici e di scarico formulandone il giudizio.

Acque destinate al consumo umanoAcque destinate al consumo umano

Controlli delle acque potabiliControlli delle acque potabili

I controll i ( interni ed esterni) devono essere effettuati:

a) Ai punti di prelievo delle acque superficiali e sotterranee da destinare al consumo umano

b) Agli impianti di adduzione, di accumulo o di potabilizzazione

c) Alle reti di distribuzioned) Agli impianti di confezionamento di acqua in bottiglia o in

contenitorie) Sulle acque confezionatef) Sulle acque utilizzate nelle imprese alimentarig) Sulle acque fornite mediante cisterna, fissa o mobile

In sede di controllo debbono essere utilizzate , per l’analisi dei parametri dell’allegato I, le specifiche indicate nell’allegato III

Controlli InterniControlli Interni

Quelli effettuati dal gestore del servizio idrico

Sono concordati con l’ASL

Si avvale di laboratori interni ovvero stipula convenzioni con altri gestori. Non possono essere

eseguiti dai laboratori che effettuano controlli esterni

I risultati dei controlli devono essere conservati 5 anni

Controlli EsterniControlli EsterniVengono svolti dall’ASL competente che comunica al Ministero della Sanità e alla Regione i punti di prelievo e le frequenze

di campionamento..che assicura una ricerca

supplementare per le sostanze o microrganismi non previsti

dall’allegato I, qualora vi sia rischio per la salute pubblica

Ove gli impianti ricadano in territori interregionali, le Regioni d’intesa

individuano l’azienda a cui attribuire i controlli

..e tiene conto dei risultati delle acque di cui all’art. 43 del D.lgs 152/99

(Art. 6 comma 1 lettera a) del presente decreto)

Per le attività di laboratorio si avvalgono delle ARPA che mensilmente inviano i risultati al

Ministero della Sanità e alla Regione

IndicatoreIndicatoreParametro o specie chimica, fisica o biologica avente una Parametro o specie chimica, fisica o biologica avente una relazione, razionale o empirica, stretta con un fenomeno o relazione, razionale o empirica, stretta con un fenomeno o una caratteristica ambientale, in grado di riassumere le una caratteristica ambientale, in grado di riassumere le caratteristiche generali del fenomeno o del comparto caratteristiche generali del fenomeno o del comparto ambientale pur descrivendone solo una parte.ambientale pur descrivendone solo una parte.

QUALITATIVOQUALITATIVO

La sua presenza o assenza segnala la presenza o assenza

di un dato fenomeno

QUALITATIVOQUALITATIVO

La sua presenza o assenza segnala la presenza o assenza

di un dato fenomeno

QUANTITATIVOQUANTITATIVOLa sua presenza in quantità superiore ad un determinato limite segnala la presenza o assenza di un dato fenomeno

QUANTITATIVOQUANTITATIVOLa sua presenza in quantità superiore ad un determinato limite segnala la presenza o assenza di un dato fenomeno

PROPRIETA’ DI UN INDICATOREPROPRIETA’ DI UN INDICATORE

RAPPRESENTATIVITA’RAPPRESENTATIVITA’ Deve essere correlabile ad un certo fenomenoDeve essere correlabile ad un certo fenomeno Non deve essere mascherato da altri fattoriNon deve essere mascherato da altri fattori Deve poter essere applicabile a situazioni diverseDeve poter essere applicabile a situazioni diverse

ACCESSIBILITA’ACCESSIBILITA’ Deve essere facilmente campionabile e valutabileDeve essere facilmente campionabile e valutabile Deve avere una soglia di rilevabilità analitica accessibileDeve avere una soglia di rilevabilità analitica accessibile

AFFIDABILITA’AFFIDABILITA’ Deve essere soggetto al minor numero possibile di Deve essere soggetto al minor numero possibile di

errori sistematicierrori sistematici OPERATIVITA’OPERATIVITA’

Deve essere facilmente applicabileDeve essere facilmente applicabile

Conformità ai parametri indicatoriConformità ai parametri indicatori

In caso di non conformità ai valori di parametro l’Autorità d’ambito mette in atto i necessari adempimenti, sentito il parere della ASL in merito al possibile rischio per la salute umana, dispone che vengano presi provvedimenti intesi a ripristinare la qualità delle acque ove ciò sia necessario a per tutelare la salute umana.

In ogni caso i provvedimenti da intraprendere devono tenere conto dei rischi sulla salute umana, anche in relazione all’interruzione del servizio idrico o dall’suo uso limitato.

Punti di rispetto della conformitàPunti di rispetto della conformità

I valori di parametro f issati nell ’al legato I devono I valori di parametro f issati nell ’al legato I devono essere rispettat i nei seguenti punti:essere rispettat i nei seguenti punti:

a)a) Per le acque fornite attraverso una rete di distribuzione, Per le acque fornite attraverso una rete di distribuzione, nel punto in cui esse fuoriescono dai rubinetti utilizzatinel punto in cui esse fuoriescono dai rubinetti utilizzati

b)b) Per le acque fornite da una cisterna, nel punto in cui Per le acque fornite da una cisterna, nel punto in cui fuoriescono dalla cisternafuoriescono dalla cisterna

c)c) Per le acque confezionate in bottiglia o contenitori, rese Per le acque confezionate in bottiglia o contenitori, rese disponibili per il consumo umano, nel punto in cui sono disponibili per il consumo umano, nel punto in cui sono imbottigliate o introdotte nei contenitoriimbottigliate o introdotte nei contenitori

d)d) Per le acque utilizzate dalle imprese alimentari, nel punto Per le acque utilizzate dalle imprese alimentari, nel punto in cui sono utilizzate nell’impresain cui sono utilizzate nell’impresa

Verifica dei requisiti di potabilitàVerifica dei requisiti di potabilità

Ispezione locale ed impiantiIspezione locale ed impianti

Caratteri batteriologiciCaratteri batteriologici

Caratteri organoletticiCaratteri organolettici

Caratteri fisiciCaratteri fisici

Caratteri chimici Caratteri chimici

ESAMI BATTERIOLOGICI

Ricerca microrganismi:

indicatori di inquinamento ambientale e fecale, inquinanti patogeni.

E’, alla luce di questo secondo aspetto, che sono descritti gli indicatori di contaminazione delle acque ad uso potabile.

Indicatori di inquinamento ambientale:

Carica batterica a 20°C (germi tellurici)

Carica batterica a 37°C (germi mesofili)

Aeromonas Spp.

Pseudomonas Aeruginosa

Controlli per la valutazione della potabilità delle Controlli per la valutazione della potabilità delle acque destinate al consumo umanoacque destinate al consumo umano

Indicatori di inquinamento fecale:

Coliformi, coliformi fecali

Streptococchi fecali

Anaerobi solfito-riduttori

Inquinanti patogeni:

Batteri: salmonella, shighelle, escherichia coli enteropatogeni

Enterovirus

Controlli per la valutazione della potabilità delle Controlli per la valutazione della potabilità delle acque destinate al consumo umanoacque destinate al consumo umano

Malattie trasmesse dall’acqua per contagio Malattie trasmesse dall’acqua per contagio oro-fecaleoro-fecale

SINTOMISINTOMIAREA AREA GEOGRAFICGEOGRAFIC

AA

MICRORGANISMMICRORGANISMOOMALATTIAMALATTIA

Escherichia Escherichia col icol i

CosmopolitaCosmopolitaDiarrea del Diarrea del viaggiatoreviaggiatore

Diarrea, Diarrea, doloriaddominali doloriaddominali

vomitovomito

Diarrea, dolori Diarrea, dolori addominal i, febbreaddominal i, febbreCosmopolitaCosmopolita

Salmonella Salmonella t iphytiphyFebbre t ifoideFebbre t ifoide

Febbre, cefaleaFebbre, cefaleaCosmopolita, Cosmopolita, zone calde e zone calde e

temperatetemperatePoliovirusPoliovirusPoliomelitePoliomelite

Diarrea grave, crampi Diarrea grave, crampi addominali, peritoniteaddominali, peritonite

Cosmopoli ta, Cosmopoli ta, endemico in endemico in

AsiaAsia

VibrioVibrio choleraecholeraeColeraColera

Ittero inappetenzaIttero inappetenzaCosmopolitaCosmopolitaHAV, HEVHAV, HEVEpatite A/EEpatite A/E

Toxoplasma Toxoplasma gondiigondii

Linfoadenite. Forma Linfoadenite. Forma congenita: ri tardo congenita: ri tardo

mentale, deficit mentale, deficit visivi; i t terovisivi; i t tero

CosmopolitaCosmopolitaToxoplasmosiToxoplasmosi

Crypto-Crypto-sporidiumsporidium

Diarrea, vomito Diarrea, vomito dolori addominali, dolori addominali, malassorbimento malassorbimento

alimentarealimentare

Zone calde e Zone calde e temperatetemperate

CriptosporidiosCriptosporidiosii

IsosporaIsospora bell ibell i

Diarrea, febbre, Diarrea, febbre, dolori addominalidolori addominali

Sud America, Sud America, TropiciTropiciIsosporiasiIsosporiasi

GiardiaGiardia lamblialamblia

Diarrea, it tero, Diarrea, it tero, malassorbimento malassorbimento

alimentarealimentare

Zone calde e Zone calde e temperatetemperateGiardiasiGiardiasi

EntoamebaEntoameba Diarrea,ascessi Diarrea,ascessi profondi e stati profondi e stati

setticisettici

Zone calde e Zone calde e temperatetemperate

AmebaAmeba

SINTOMISINTOMIAREA AREA GEOGRAFICAGEOGRAFICAMICRORGANISMOMICRORGANISMOMALATTIAMALATTIA

Malattie trasmesse dall’acqua per contagio Malattie trasmesse dall’acqua per contagio oro-fecaleoro-fecale

SINTOMISINTOMIAREA AREA

GEOGRAFICGEOGRAFICAA

MICRORGANISMMICRORGANISMOOMALATTIAMALATTIA

Dolori addominali, Dolori addominali, diarrea, stipsi, diarrea, stipsi, vomito, asmavomito, asma

CosmopolitaCosmopolitaAscaris Ascaris

lumbricoideslumbricoidesAscaridiasiAscaridiasi

Prurito, disturbi Prurito, disturbi intestinaliintestinaliCosmopolitaCosmopolitaEnterobius Enterobius

vermicularisvermicularisOssiuriasiOssiuriasi

Dolori addominali Dolori addominali l ievi, disturbi l ievi, disturbi

intestinaliintestinali

CosmopolitaCosmopolitaTaeniaTaeniaTeniasiTeniasi

Febbre, it tero, Febbre, it tero, dolori addominali, dolori addominali,

dolori toracici, dolori toracici, tossetosse

CosmopolitaCosmopolitaIdatidosi cist icaIdatidosi cist ica Echinoccus Echinoccus granulousgranulous

Malattie trasmesse dall’acqua per contagio Malattie trasmesse dall’acqua per contagio oro-fecaleoro-fecale

Malattie dovute a microrganismi presenti Malattie dovute a microrganismi presenti nell’acquanell’acqua

SINTOMISINTOMIAREA AREA GEOGRAFICAGEOGRAFICAMICRORGANISMOMICRORGANISMOMALATTIAMALATTIA

I microrganismi responsabili di tali malattie vivono e si riproducono nell’acqua. L’uomo si infetta per contatto diretto la penetrazione avviene attraverso la pelle se sono presenti piccole lesioni o abrasioni

Lesioni cutanee, prurito Lesioni cutanee, prurito alterazioni intestinalialterazioni intestinali

Paesi tropical i e Paesi tropical i e subtropicalisubtropicali

Ancylostoma Ancylostoma stongyloidesstongyloidesLarva migrans Larva migrans

cutaneacutanea

Febbre, dolori muscolari Febbre, dolori muscolari nausea, vomito, nausea, vomito,

insufficienza epatica e insufficienza epatica e renalerenale

CosmopolitaCosmopolitaLeptospiraLeptospiraLeptospirosiLeptospirosi

Lesioni cutanee al volto, Lesioni cutanee al volto, tronco, manitronco, mani

Africa tropicale, Africa tropicale, Yemen, IndiaYemen, India

Dracunculus Dracunculus medinensismedinensisDracunculosiDracunculosi

Cistite e ematuria, lesioni Cistite e ematuria, lesioni vescicali, lesioni genitali, vescicali, lesioni genitali,

dolori addominali, dolori addominali, nausea, diarrea, lesioni nausea, diarrea, lesioni

epaticheepatiche

Nord Africa Nord Africa (Egitto) Asia(Egitto) Asia

SchistosomaSchistosomaSchistosomiasSchistosomiasii

Malattie trasmesse da insetti vettori e da Malattie trasmesse da insetti vettori e da animali che vivono nell’acquaanimali che vivono nell’acqua

VETTORVETTOREE

SINTOMISINTOMIAREA AREA GEOGRAFIGEOGRAFI

CACA

MICRORGANISMMICRORGANISMOOMALATTIAMALATTIA

Queste malattie sono determinate da piccoli animali che fungono da vettori

PlasmodiumPlasmodiumZone tropicali Zone tropicali e sub tropicali e sub tropicali di Africa Asia di Africa Asia

e Americae America

Zanzara Zanzara anophelesanopheles

Febbre, cefalea, Febbre, cefalea, anemia, anemia,

alterazioni del alterazioni del fegato e della fegato e della

milza, milza, prurito,insufficie-prurito,insufficie-

nza renalenza renale

MalariaMalaria

LymnaeaLymnaea truncatulatruncatula

Febbricola, Febbricola, dolori dolori

addominali, ittero addominali, ittero pruritoprurito

CosmopolitaCosmopolitaFasciola Fasciola

epaticaepaticaDistomatosi Distomatosi

epaticaepatica

ParagonimusParagonimus MolluschiMolluschi Dolori toracici, Dolori toracici, febbre. Tosse, febbre. Tosse, insufficienza insufficienza respiratoriarespiratoria

Asia, Africa, Asia, Africa, Centro Centro

AmericaAmerica

Distomatosi Distomatosi polmonarepolmonare

Controlli per la valutazione della potabilità delle Controlli per la valutazione della potabilità delle acque destinate al consumo umanoacque destinate al consumo umano

ESAMI FISICI ED ORGANOLETTICI

Temperatura, conducibilità elettrica, pH,

Colore, odore, sapore

ESAMI CHIMICI

Composizione chimica

Ricerca inquinanti di origine chimica (pesticidi,diserbanti, ecc)

Ricerca prodotti della disinfezione

ALLEGATO I 

PARTE A e B

PARAMETRI MICROBIOLOGICI E CHIMICI

ParametroValore del parametro

(numero/100ml)

Escherichia coli 0

Enterococchi 0

Acrilammide 0,10 µg/l Nota 1

Antimonio 5,0 µg/l 

Arsenico 10 µg/l 

Benzene 1,0 µg/l 

Benzo(a)pirene 0,010 µg/l 

Boro 1,0 mg/l 

Bromato 10 µg/l Nota 2

Cadmio 5,0 µg/l 

Cromo 50 µg/l 

Rame 1,0 mg/l Nota 3

Cianuro 50 µg/l 

1,2dicloroetano 3,0 µg/l 

Epicloridrina 0,10 µg/l Nota 1

Fluoruro 1,50 mg/l 

Piombo 10 µg/l Note 3 e 4

Mercurio 1,0 µg/l 

Nichel 20 µg/l Nota 3

Nitrato (come NO3) 50 mg/l Nota 5

Nitrito (come NO2) 0,50 mg/l Nota 5

Antiparassitari 0,10 µg/l Nota 6 e 7

Antiparassitari-Totale 0,50 µg/l Note 6 e 8

Idrocarburi policiclici aromatici

0,10 µg/l Somma delle concentrazioni di composti specifici; Nota 9

Selenio 10 µg/l 

TetracloroetileneTricloroetilene

10 µg/lSomma delle concentrazioni

dei parametri specifici

Trialometani-Totale 30 µg/l Somma delle concentrazioni di composti specifici; Nota 10

Cloruro di vinile O,5 µg/l Nota 1

Clorito 200 µg/l Nota 11

Vanadio 50 µg/l  

NOTA: Per le acque imbottigliate i parametri microbiologici di riferimento sono quelli previsti per le acque minerali

ALLEGATO IPARTE c

PARAMETRI INDICATORI

Parametro Valore di parametro Unità di misura Note

Alluminio 200 µg/l 

Ammonio 0,50 Mg/l 

Cloruro 250 Mg/l Nota 1

Clostridium perfringens(spore comprese)

0 Numero/100ml Nota 2

ColoreAccettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

   

Conduttività 2.500 µScm-1a 20°C Nota 1

Concentrazione ione Idrogeno ≥ 6,5 e ≤ 9,5 Unità pH Nota 1 e 3

Ferro 200 µg/l 

Manganese 50 µg/l 

OdoreAccettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

   

Ossidabilità 5,0 Mg/l O2 Nota 4

Solfato 250 Mg/l Nota 1

Sodio 200 Mg/l 

SaporeAccettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

   

Conteggio delle colonie a 22°C Senza variazioni anomale   

Batteri coliformi a 37°C 0 Numero/100 ml Nota 5

Carbonio organico totale (TOC) Senza variazioni anomale 

Nota 6

TorbiditàAccettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

 Nota 7

Durezza *   

Il limite inferiore vale per le acque sottoposte a trattamento

di addolcimento o di dissalazione

Residuo secco a 180°C **     

Disinfettante residuo ***     

* valori consigliati: 15-50 °F** valore massimo consigliato: 1.500 mg/l*** valore minimo consigliato: 0,2 mg/l (se impiegato)

RADIOATTIVITA’

Parametro Valore di parametro Unità di misura Note

Trizio 100 Becquerel/l Note 8 e 10

Dose totale indicativa 0,10 MSv/anno Note 9 e 10

AVVERTENZA 

Potrà essere effettuata la ricerca concernente i seguenti parametri accessori:

Alghe

Batteriofagi anti E.coli

Elminti

Enterobatteri patogeni

Enterovirus

Funghi

Protozoi

Pseudomonas aeruginosa

Stafilococchi patogeni

Deroghe e casi eccezionaliDeroghe e casi eccezionali

In caso di superamento dei limiti di uno o più componenti chimici limitati, i provvedimenti da intraprendere devono tenere conto dei rischi sulla salute umana, anche in relazione all’interruzione del servizio idrico o dall’suo uso limitato.

La deroga temporanea al valor di parametro interessato può essere dalla Regione, purché motivata da rilievi tecnici e da un piano di ritorno alla normalità, sempreché non sussistano pericoli per la salute e non vi siano altri mezzi congrui per il ripristino a valori normali.

La deroga non potrà essere superiore a tre anni, rinnovabili per altri tre anni in casi eccezionali. Durante il periodo di deroga viene attuato un controllo rinforzato.

Classificazione del tipo di controlloClassificazione del tipo di controllo

DI ROUTINE

mirano a fornire ad intervalli regolari lo stato della qualità dell’acqua fornita e sull’efficacia del trattamento di disinfezione

DI VERIFICA

mirano ad accertare se tutti i valori di parametro indicatore sono rispettati

Parametri da analizzare 

Vanno sottoposti a controllo di routine almeno i seguenti parametri: ·        Alluminio (Nota 1)·        Ammonio·        Colore·        Conduttività·        Clostridium perfringens (spore comprese)(Nota 2)·        Escherichia coli·        Concentrazione ioni Idrogeno·        Ferro (Nota 1)·        Nitriti (Nota 3)·        Odore·        Pseudomonas aeruginosa (Nota 4)·        Sapore·        Conteggio delle colonie a 22°C e 37°C (Nota 4)·        Batteri coliformi a 37°C·        Torbidità·        Disinfettante residuo (se impiegato)

ALLEGATO II TABELLA A 

CONTROLLO

ALLEGATO II 

TABELLA B 1 

FREQUENZA MINIMA DI CAMPIONAMENTO E ANALISI PER LE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO FORNITE DAUNA RETE DI DISTRIBUZIONE, CISTERNE O

UTILIZZATE DALLE IMPRESE ALIMENTARI.

Volume d’acqua prodotto o distribuito

ogni giorno in una zona di

approvvigionamento(Nota 1 e 2)

m3

Controllo di routine Numero di campioni

all’anno(Note 3, 4, 5)

Controllo di verifica Numero di campioni

all’anno(Note 3 e 5)

≤100 (Nota 6) (Nota 6)

>100 ≤1.000

4 1

>1.000 ≤10.000

4 + 3 ogni 1000 m3/g del volume Totale e frazione di 1000

1+ 1 ogni 3300

m3/g del volume totale e frazione di

3300

>10,000 ≤100.000

3+ ogni 10.000

m3/g del volume totale e frazione di

1.000

>100.000

10+ 1 ogni 25.000 m3/g del volume

totale e frazione di 10.000

ALLEGATO II 

TABELLA B 2 

FREQUENZA MINIMA DI CAMPIONAMENTO E ANALISI PER LE ACQUE CONFEZIONATE IN BOTTIGLIE O CONTENITORI PER IL CONSUMO UMANO

Volume d’acqua prodotto ogni giorno

(*) messo in vendita in bottiglie o contenitori

m3

Controllo di routine Numero di campioni

all’anno

Controllo di verifica Numero di campioni

all’anno

≤10 1 1

>10≤60 12 1

>60 1 ogni 5 m3 del volume totale e frazione di 5

1 ogni 100 m3 del volume totale e frazione di 100

(*) i volumi calcolati rappresentano una media su un anno civile

Prendere tutte le precauzioni per evitare la contaminazione

Utilizzare bottiglie di vetro neutro sterilizzabili con tappo a vite

Rispettare le condizioni di asepsi: la parte interna del tappo e il collo della bottiglia non devono venire a contatto con fonti di contaminazione (es. mani operatore)

Riempire la bottiglia completamente

Chiudere accuratamente la bottiglia

I campioni devono essere conservati a 4°C per non più di 24 h

CampionamentoCampionamentoCostituisce la prima fase di ogni procedimento di anal isi fase estremamente complessa e delicata

Determinazione dei parametri microbiologicimicrobiologici

Prendere tutte le precauzioni per evitare la contaminazione

CampionamentoCampionamentoCostituisce la prima fase di ogni procedimento di anal isi fase estremamente complessa e delicata

Determinazione dei parametri chimicichimici

Utilizzare bottiglie di vetro o plastica scure con tappo a vite

Non c’è la necessità di rispettare le norme di asepsi

Procedere all’ambientamento della bottiglia sciacquandola un paio di volte

Non riempire la bottiglia completamente

Chiudere accuratamente la bottiglia

I campioni possono essere conservati anche parecchi giorni previa acidif icazione

Metodiche analisi microbiologicheMetodiche analisi microbiologiche

Escherichia Coli

Pseudomonas Aeruginosa

Carica totale a 22°C e 37°C

Enterococchi fecali

Terreno di colturaTerreno di coltura

• AGAR:AGAR: Estratto di alga rossaEstratto di alga rossa Solidifica a 42°CSolidifica a 42°C Non è digeribileNon è digeribile

• AcquaAcqua• Elementi nutrizionaliElementi nutrizionali• Sostanze inibentiSostanze inibenti

Tecnica delle membrane filtrantiTecnica delle membrane filtranti

Tecnica per inclusioneTecnica per inclusione

1 2 3

4 5 6

Metodiche analisi chimiche e chimico-fisicheMetodiche analisi chimiche e chimico-fisiche

Riferimenti analitici:

• Metodiche APAT – IRSA CNR, vol. 29, metodi analitici per le acque

ed.2003

• Metodiche UNICHIM manuale n°188 metodi di analisi parte 1°ed.1998

• STANDARD METHODS for the examination of water and wastewater

20th edition

Metodiche analisi chimiche e chimico-Metodiche analisi chimiche e chimico-fisichefisiche

• Temperatura acqua alla scaturigine: monitoraggio nel tempo

• pH (a 25°C, alla T della sorgente): dipendenza molti fattori – agressiva/incostrante

• Residuo fisso a 180°C: metodo gravimetrico, evapora l’acqua di occlusione, parzialmente quella di cristallizzazione (meno se solfati), trasformazione totale dei bicarbonati in

carbonati e parziale trasformazione in ossidi basici

• Ossidabilità (Kubel) : misura sostanze organiche e inorganiche ossidabili al KMnO4 espressa in consumo di O2 per L

• Durezza (dovuta ai sali insolubili di carbonato- solfato Mg e Ca)titolazione con EDTA

temporanea (sali carbonato) permanente (sali solfato)

in gradi francesi °F (10g/L di carbonati espressi come CaCO3)in gradi tedeschi °T ( stesso valore espresso in CaO)

Metodiche analisi chimiche e chimico-fisicheMetodiche analisi chimiche e chimico-fisiche

La conducibilità rappresenta il passaggio della corrente in una soluzione e

aumenta all’aumentare della concentrazione dei sali presenti nell’acqua.

Conducibilità a 25°C : monitoraggio nel tempo, misura indicativa salinità.

Metodiche analisi chimiche e chimico-fisicheMetodiche analisi chimiche e chimico-fisiche

Torbidità

dovuta a particelle finissime in sospensione o in dispersione cellulari come

argilla, limo, sostanze organiche, microrganismi,ecc.

Viene misurata dalla attenuazione della luce trasmessa in un colorimetro

fotoelettrico, oppure dall’intensità della luce dispersa (effetto Tyndall) ad

angolo retto rispetto al raggio incidente (nefelometria). Una scala di torbidità

è basata sulle proprietà ottiche di sospensioni acquose standard di silice

insolubile(sotto forma di farina fossile); l’unità della scala corrisponde a 1 mg

di SiO2 in sospensione in 1l di acqua distillata. Le misure sono essenziali

nel controllo dei processi di flocculazione, sedimentazione e filtrazione delle

acque.

Metodiche analisi chimiche e chimico-Metodiche analisi chimiche e chimico-fisichefisiche

• Alcalinità : espressione della conc. del bicarbonato. Da titolazione acidimetrica con HCl con viraggio a pH 4.5 (metilarancio)

• Contenuto elementi ionici : cromatografia ionica

anioni : F, Cl, PO4, Br, NO3, SO4 colonna a scambio anionico eluente tampone HCO3/CO3detector conducibilità

cationi :colonna a scambio cationico eluente tampone AcO/AcOHdetector conducibilità

Metodiche analisi chimiche e chimico-Metodiche analisi chimiche e chimico-fisichefisiche

Composti dell’azoto

• Ammoniaca (Nessler): formazione di un complesso mercuro-ammoniacale giallo in ambiente alcalino e misura a 450 nm

• Nitrati: misura diretta in UV a 220 nm (con correzione a 275 nm se sostanze organiche)

• Nitriti (Griess): colorimetria a 540 nm attraverso reazione con sulfanilammide e N-(1-naftil)-etilendiammina in ambiente acido

Carbonio organico totale (TOC)

Importante per carico di ossidante (cloro) per non andare sotto il break point.Nelle acque minerali naturali una fonte di possibile aumento della facies microbica. Determinazione attraverso analizzatore elementare: pirolisi sostanze con C, ossidazione a CO2 e rilevazione termoconduttimetrica in fase gassosa

Metodiche analisi chimiche e chimico-Metodiche analisi chimiche e chimico-fisichefisiche

• Anidride carbonica libera: titolazione acidimetrica diretta con NaOH indicatore fenoftaleina (contenuti CO2 < 2,8 g/L)

Per soluzioni sovrassature, precipitazione

del carbonato di calcio con calcio cloruro

ammoniacale, sua dissoluzione con HCl

in eccesso e retrotitolazione con NaOH:

misura della CO2 libera e combinata.

Misura dell’alcalinità e sottrazione della

CO2 combinata al primo risultato.

OGGI: Utilizzo di una membrana gas-selettiva e analisi termocoduttimetrica

Metodiche analisi chimiche e chimico-fisicheMetodiche analisi chimiche e chimico-fisiche• Silicati : espresso in SiO2. colorimetria a 650 nm attraverso la riduzione a

blu molibdeno di un composto giallo formatosi dalla reazione del silicato con il reattivo molibdato ammonico in ambiente acido.

• Ferro: colorimetria con acido Tioglicolico in ambiente acido, lettura a 525 nm

• Metalli : assorbimento atomico con detector:fiamma, fornetto grafiteICP otticoICP MS

Per analisi Se, As, Hg: trasformazione in idruri volatili

• Solventi: GC-MS con estrazione liq-liq, P&T, assorbimento su resina (SPME)

• Pesticidi, erbicidi : uso GC con detector NPD, ECD o MS

• Oli minerali: analisi IR su estratto con Freon 113

• IPA: per HPLC fluorimetria

Metodiche analisi chimiche e chimico-Metodiche analisi chimiche e chimico-fisichefisiche

• Radioattività: per spettrografia di massa

Misura alfa e beta tot (metodica EPA o ISO) in pC/L o mBq/L

Se superamento: analisi radioelementi specifici:

Radio 226 e 228

Radon 222 naturale

Trizio

Potassio 41 naturale

Uranio 285 naturale

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

Studio idrografico di un Bacino di acqua sotterranea Studio idrografico di un Bacino di acqua sotterranea e suo utilizzoe suo utilizzo

1 – rilievo delle caratteristiche idrogeologiche del terreno (natura del terreno, 1 – rilievo delle caratteristiche idrogeologiche del terreno (natura del terreno, stratigrafie delle trivellazioni, direzione del flusso idrico nel sottosuolo, portata stratigrafie delle trivellazioni, direzione del flusso idrico nel sottosuolo, portata della fonte di attingimento, correlazione con piovosità , bilancio idrogeologico)della fonte di attingimento, correlazione con piovosità , bilancio idrogeologico)

2 – conoscenza delle caratteristiche dell’acqua in emungimento (portata media, min 2 – conoscenza delle caratteristiche dell’acqua in emungimento (portata media, min e max, curve di esaurimento, di rottura di carico)e max, curve di esaurimento, di rottura di carico)

3 – zona di rispetto e protezione3 – zona di rispetto e protezione

4 – zona di salvaguardia4 – zona di salvaguardia

5 – cause di inquinamento attuali o potenziali5 – cause di inquinamento attuali o potenziali

6 – Caratteristiche idrauliche dell’opra di presa6 – Caratteristiche idrauliche dell’opra di presa

7 – controllo opere e manufatti di captazione: (sorgenti, pozzi, gallerie filtranti.7 – controllo opere e manufatti di captazione: (sorgenti, pozzi, gallerie filtranti.

8 8 − aree di − aree di raccolta (camere di raccolta, serbatoi, cisterne)raccolta (camere di raccolta, serbatoi, cisterne)

9 9 −− distribuzione: condotte e reti distribuzione: condotte e reti

Normative di riferimento: D.Lgs 152 del 11.5.99 e D.Lgs. 152 del 3.4.06Normative di riferimento: D.Lgs 152 del 11.5.99 e D.Lgs. 152 del 3.4.06

Le acque sotterranee possono presentare essenzialmente due gruppi di problemi:

• Inquinamento delle falde dovuto a scarichi che raggiungono le acque sotterranee

• Sovrasfruttamento delle falde con conseguente riduzione, abbassamento e intrusione salina.

Corretta gestione e protezione

Quando l'uso delle acque risulta superiore ai tempi di ricarica delle falde acquifere, la lente d'acqua in queste aree può scendere drasticamente fino a un livello da non poter essere più raggiunta

Acque sotterraneeAcque sotterranee

Uso degli isotopi come tracciante dell’età e della Uso degli isotopi come tracciante dell’età e della provenienza dell’acquaprovenienza dell’acqua

Isotopi stabili e radioisotopi

Isotopi ambientali : 18O, 14C, 2H, 81Kr, 39Ar

Isotopi antropogenici : 3H, 85Kr, 226Ra

Fenomeni di decadimento, di frazionamento

L'acqua sotterranea è di fondamentale importanza

nel mondo in quanto rappresenta per l 'uomo la più

grande riserva di acqua potabile. L'acqua freatica

può raggiungere la superf icie terrestre attraverso

le sorgenti o essere raggiunta attraverso i pozzi

Quest'acqua tende ad essere meno contaminata dagli scarichi e dai microrganismi patogeni e quindi viene frequentemente utilizzata come riserva idropotabile

agricola

industriale

zootecniche

scarichi civili

Fonti di inquinamentoFonti di inquinamento

POSSIBILI RISCHI DI CONTAMINAZIONE PER LE ACQUE SOTTERRANEE

Trasporto dell’inquinante nel terrenoTrasporto dell’inquinante nel terreno

Il processo fisico che genera il moto dell’inquinante o di un soluto entro il terreno acquifero poroso è causato da fenomeni di:

diffusione

advenzione

dispersione idrodinamica

è un processo per cui alcuni costituenti, in forma ionica o molecolare, si muovono entro una massa liquida o nel solvente sotto l’influenza della loro attività cinetica e tale moto avviene anche in assenza del moto d’acqua

è un processo per cui solo un soluto viene trasportato dalla massa d’acqua in movimento e il suo moto avviene solo lungo la direzione del flusso dell’acqua

è quel fenomeno per cui avviene una miscelazione meccanica del soluto nell’acqua

DiffusioneDiffusione

AdvenzioneAdvenzione

Dispersione idrodinamicaDispersione idrodinamica

Il movimento dei contaminanti in soluzione è essenzialmente verticale nella zona aerata in quanto la dispersione laterale è sempre molto piccola, però nella sottostante zona satura la dispersione laterale non è più trascurabile

Qualunque inquinante più o meno solubile in acqua tende a migrare:

• Se scaricato in superficie tende a infiltrarsi con moto verticale• Se scaricato in profondità tende ad infiltrarsi con moto

orizzontale

Superficie suolo

corpi idrici superficiali

o pozzi

zona satura o falda-

zona aereazione non satura-

Molto raramente alcuni tipi di inquinanti resistono e persistono per tutti questi passaggi

Gli inquinanti possono arrivare alla falda e ai corpi idrici superficiali in soluzioni molto diluite e perciò non dannose

Durante tale processo avviene la diluizione del contaminante e a volte si possono raggiungere valori di diluizione tali da

rendere l’acqua accettabile per certi usi

il movimento dei contaminanti in soluzione è essenzialmente verticale nella zona aerata in quanto la dispersione laterale è molto piccola nella sottostante zona satura la dispersione laterale è più trascurabile

Nel caso in cui l’acqua inquinata sia scaricata in zone

ristrette in corrispondenza della superficie freatica viene a

formarsi un accumulo d’acqua di inquinata in quale tende

a disperdersi lateralmente in modo asimmetrico

La densità dell’inquinante ha una sua importanza

se è più leggero galleggia sull’acqua e viene trascinato a valle da essa

se è più pesante cade al fondo della falda e può scivolare anche controcorrente mentre la parte solubile è trasportata dall’acqua

Caratteristiche dell’inquinanteCaratteristiche dell’inquinante

L’attenuazione dei contaminanti durante la loro percolazione dipende da diversi processi naturali fisico-chimici che causano una variazione dello stato fisico del contaminante e della sua composizione chimica fino a trasformare ed eliminare, alcune

volte, il contaminante.

I l grado di attenuazione di un contaminante dipende:

- Le caratterist iche f isiche dell ’ inquinante

- Le caratterist iche f isiche del terreno

- La superf icie specif ica del terreno

- I l tempo di contatto del l ’ inquinante con i l terreno

- La lunghezza del f lusso dell ’ inquinante nel sottosuolo

Il flusso dell’acqua nel sottosuolo è direttamente proporzionale alle dimensioni dei grani nel terreno. Questa velocità diminuisce al diminuire del gradiente idraulico della falda e diminuisce con la profondità

Il movimento dell’inquinante è direttamente proporzionale alla sua densità

Caratteristiche geologicheCaratteristiche geologiche

Caratteristiche inquinanteCaratteristiche inquinante

Gli inquinanti possono essere solubili o meno nell’acqua e la solubilità dipende da temperatura, pressione, pH, Eh.

Processi:

precipitazione, assorbimento , adsorbimento (le

molecole o gli ioni di una sostanza in soluzione

aderiscono alla superficie del materiale solido)

scambio ionico, ossidoriduzione,

biodegradazione, idrolisi, volatilizzazione,

filtrazione meccanica, filtrazione osmotica,

diluizione

Caratteristiche inquinanteCaratteristiche inquinante

Il movimento dei batteri nel terreno varia a seconda se:

Terreno granulare non saturo

I batteri penetrano nel terreno a profondità di 0,30 m e non si espandono oltre i 0,3 m (acqua piovana ⇒ penetrano solo in profondità fino a 2,0 m – 6 m)

I batteri possono essere eliminati già nei primi 3 m di percorso (ossidazione, nitrificazione)

saturo o non saturogranulare o fratturato

Il terreno è

a= zona molto pericolosa

b=zona dubbia

c=zona sicura

Movimento dei batteriMovimento dei batteri

Terreno granulare saturo

La distanza a cui possono arrivare i batteri è funzione di:

• Stagione (piovosa/secca)

• Velocità di percolazione

• Contenuto d’acqua del terreno

Terreno fratturato

Assorbe rapidamente l’acqua piovana la direzione e la portata di infiltrazione e di percolazione dipendono dalla anisotropia delle fratture nella roccia

Distanza in orizzontale max 30 m

a= zona molto pericolosa

b=zona dubbia

c=zona sicura

Movimento dei batteriMovimento dei batteri

Alcuni si comportano come i batteri altri sono più resistenti e viaggiano a maggiore distanza

Vengono trattenuti in maggiore quantità quanto minore è la granulometria del terreno.

Distanza di percolazione 3 m eccezionalmente 15 m

Movimento dei VirusMovimento dei Virus

Tempi di sopravvivenza per alcuni patogeni in diversi ambienti

patogeno

tempo di sopravvivenza in giorni

nel terreno sulle colture in acqua dolce

medio max medio max medio max

virus enterici20 100 15 60 50 120

batteri:coliformi fecaliSalmonella spp.Shigella spp.Vibrio comma

2020-

10

7070-

20

157052

3030105

30301010

60603030

protozoiEntoameba histolitica (cisti)

10

20

2

10

15

30

Elminti:Ascaris lumbricoides (uova)

alcunimesi

alcunimesi

30

60

alcunimesi

alcunimesi

Inquinamento accidentale

localizzato

Inquinamento cronico

zona inquinata estesa

fonti sparse

Blocco dell’inquinante prima che raggiunga la

falda

Bonifica dell’acquifero ripristino caratteristiche

chimico-fisiche originarie

terrenoterreno

acquaacqua

Intervengono per

La bonifica di un acquifero inquinato dipende:

• dalle sue caratteristiche idrogeologiche e geochimiche

• dalle proprietà chimico-fisiche dell’inquinante

In molti casi non è possibile né tecnicamente né economicamente bonificare un acquifero

I fattori che ostacolano il processo:

Bassa velocità del flusso di falda

Difficoltà nel valutare gli effetti di permeabilità dell’inquinante

Il baso contenuto di ossigeno

Basso contenuto batterico

Adsorbimento di minerali da parte del terreno

Impossibilità d trasferire le tecnologie

Impossibilità di individuare la fonte inquinante

usati per estrarre l’acqua inquinata

Pozzi

scavi lunghi e profondi al disotto della superficie freatica nei quali viene installata una tubazione filtrante

Drenaggi

Utile per ridurre o eliminare l’infiltrazione dell’acqua superficiale, copertura con materiale impermeabile

Ricoprimento della zona inquinata

Palancole: lastre di acciaio lunghe e strette infisse nel terreno fino a 6-8 m di profondità

Cementazione: consiste nell’iniettare un liquido (cemento/acqua, cemento/asfalto, prodotti chimici) in pressione nel sottosuolo la solidificazione diminuisce la porosità del terreno fino a renderlo impermeabile

Diaframmi o paratie costruzione di veri e propri muri in profondità

Aereazione (stripping) insufflare aria in modo che gli inquinanti in soluzione passino all’aria

Sistemi più utilizzati

Un bacino dove l’aria insufflata dall’alto su una griglia munita di diffusori, risale verso l’alto mescolandosi nell’acqua

Colonna verticale piena di materiale granulare grosso che consente un elevata superficie di contatto tra l’aria e l’acqua

l’efficacia del metodo aumenta all’aumentare

del rapporto aria/acqua e della temperatura

Le molecole organiche inquinanti vengono adsorbite dai grani di carbone.

L’efficacia del metodo è influenzata da fattori quali:

• L’adsorbimento è inversamente proporzionale alla solubilità del prodotto

• Il valore del pH: gli acidi organici vengono adsorbiti meglio in ambiente acido mentre le ammine richiedono un ambiente basico

I composti aromatici e quelli alogenati vengono adsorbiti meglio di quelli alifatici

La capacità adsorbente decresce all’aumentare della temperatura

Si eliminano i composti organici utilizzando il metabolismo di alcuni tipi di microrganismi

Prodotti tossici per i batteri

Vengono eliminati:

Fenoli 97%

Composti aromatici 94%

Idrocarburi alogenati: tricloroetilene 34%, cloroformio 79%

I microrganismi del sottosuolo hanno la capacità di biodegradare molti tipi di composti organici

Per far aumentare il numero di microrganismi si possono aggiungere al terreno i materiali nutritivi azoto, fosforo e l’ossigeno mediante pozzi

Indicato per eliminare gli inquinanti organici e idrocarburi diluiti

Veloce ed economico che non crea alterazioni idrogeologiche

Esistono batteri che possono ossidare sia il Fe che il Mn.

Mantenendo elevati valori di pH è possibile depurare l’acqua in situ.

Nella parte esterna del pozzo in un primo momento si ha l’ossidazione e la precipitazione del Fe; aumenta il numero dei ferrobatteri che, dopo morti, vengono trascinati dal flusso dell’acqua fornendo il carbonio organico necessario ad altri batteri per l’ossidazione del Mn nella parte più vicina al pozzo

Presenza Ferro e Manganese eccessivo

Precipitazione chimica: aggiunta di composti (carbonati, idrossidi, solfuri) che fanno precipitare i composti inorganici anche in situ.

Alcuni esempi

trasformazione l’inquinante in un altro composto

precipitazione dell’inquinante come composto insolubile

IDROCARBURI

Prodotti emulsionanti che si spandono per tutta la zona inquinata: si canalizzano

In situ Immissione mediante pozzi di un agente

Tipico delle falde costiere l’acqua del mare tende ad infiltrarsi nelle falde freatiche e artesiane

Si ha una zona di dispersione più o meno estesa dove si ha il passaggio graduale tra l’acqua dolce e salata e viceversa

A causa della inclinazione il corpo di acqua salata prende la forma di un cuneo che si estende quando la superficie freatica si abbassa per uno sfruttamento mentre arretra quando la superficie freatica si alza in seguito a ricarica

È dovuta alla riduzione e all’inversione del gradiente idraulico della falda

Le sorgenti inquinanti possono essere:

Acqua di mare nelle falde costiere

Acqua salmastra rimasta intrappolata nei sedimenti durante la loro deposizione

Acqua salata che ha invaso i sedimenti durante le fasi di trasgressione marina in epoche geologiche

Capire il meccanismo di contaminazione è fondamentale per poter intervenire

INTERVENTI

Barriera di acqua dolce tramite pozzi e canali si immette acqua dolce nella falda creando una barriera di acqua dolce tra la falda e il mare

l’innalzamento della superficie d’acqua di falda deve superare il livello del mare

Facendo in modo che

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

- - Le acque minerali naturali sono definite come acque che, avendo origine da una falda, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute.

- Si distinguono dalle ordinarie acque potabili per la purezza originaria e sua conservazione, per il tenore in minerali, oligoelementi e/o altri costituenti ed eventualmente per taluni loro effetti. Esse vanno tenute al riparo da ogni rischio di inquinamento.

D.Lgs. 105/92

Definizione Acque Minerali NaturaliDefinizione Acque Minerali Naturali

Caratteristiche dell’acqua mineraleCaratteristiche dell’acqua minerale

Origine naturalmente protetta da qualsiasi

contaminazione

Purezza originaria, mantenuta sino al

consumatore

Tipicità e costanza della composizione nel

tempo

Eventuali aspetti favorevoli per la salute

Purezza originariaPurezza originaria

- Requisito legislativo severissimo (nuovi limiti normativi)

- Elemento di qualità intrinseco e distintivo

del prodotto

- Pretesa del consumatore

- Mantenerla è un obbligo per gli operatori della filiera produttiva e distributiva

- - L'acqua minerale, viene estratta dal sottosuolo, quindi per la legge italiana è considerata un prodotto minerario facente parte del patrimonio dello Stato.

- Il suo sfruttamento può essere dato in concessione a privati dietro pagamento di un canone e la licenza, della durata variabile dai 10 anni a 30 anni e più ed è rinnovabile.

- Il riconoscimento della qualifica di acqua minerale da parte del Ministero della Sanità pone questo settore sotto il controllo della Regione/Provincia/Comune e quindi la ricerca, lo sfruttamento e l'utilizzazione delle acque, fin dalla sorgente, viene disciplinato da una serie di norme che garantiscono ampiamente il cittadino.

Estrazione Acque Minerali NaturaliEstrazione Acque Minerali Naturali

Inquadramento normativoInquadramento normativo

Requisiti delle acque imbottigliate

Requisiti delle acque

Requisiti dei contenitori

Normativa acque minerali

Normativa acque di sorgente

Normativa acque potabili

….normativa bibite, et al.

Normativa materiali a contatto con gli alimenti

Normative regionali di compatibilità con l’acqua minerale

Acque minerali e termali: l'Italia ha una forte tradizione.

- La tutela legislativa delle acque minerali in Italia passa attraverso varie tappe diluite in un arco di tempo che inizia dal 1901.

1901: Regio Decreto 3 febbraio 1901 n. 451919: Regio decreto 28 settembre 1919, n. 19241927: D. M 20 gennaio 19271934: Regio decreto 27 luglio 1934 n. 1265D.C.G. 7 novembre 1939D. Lgs. 30 maggio 1947 n. 604

- Sino a tale data: le acque minerali erano associate alle acque termali: effetti curativi per la salute

Cenni di storia legislativaCenni di storia legislativa

Acque minerali - legislazione vigenteAcque minerali - legislazione vigente- DECRETO LEGISLATIVO 25/01/1992 n°105 (recep. DIR 80/777)Utilizzazione e commercializzazione delle acque minerali naturali

- DECRETO MINISTERO SANITA’ 12/11/1992 n°542Regolamento criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali

naturali

- DECRETO MINISTERO SANITA’ 13/01/1993Metodi analitici e campionamento relativi alla valutazione delle acque

minerali naturali- CIRCOLARE MINISTERO DELLA SANITA’ 13 SET 1991

n°17- CIRCOLARE MINISTERO DELLA SANITA’ 12 MAG 1993

n°19

- DECRETO MINISTERO SANITA’ 11/09/03 (recep. DIR 03/40)Norme etichettatura (nuove operazioni consentite, fluoro)- DECRETO MINISTERO SANITA’ 29/12/2003 (recep. DIR 03/40)Aggiornamento limiti contaminanti ed indesiderabili

Acque sorgente - legislazione vigenteAcque sorgente - legislazione vigente

– DECRETO LEGISLATIVO 4/08/99 n°339 (recep. DIR 96/70)Utilizzazione e commercializzazione delle acque di sorgente

– DECRETO MINISTERO SANITA’ 11/09/03 (recep. DIR 03/40)Norme etichettatura (nuove operazioni consentite)

– DECRETO LEGISLATIVO 2/02/01 n°31 (recep. DIR 98/83)Limiti di valutazione di accettabilità dei parametri chimici

– DECRETO LEGISLATIVO 2/02/01 n°31 (recep. DIR 98/83)

Acque potabili imbottigliate - legislazione vigenteAcque potabili imbottigliate - legislazione vigente

Acque Minerali• Pure all’origine senza trattamenti di potabilizzazione

• Composizione costante nel tempo

• Eventuali benefici per la salute

• Limiti di valutazione analitica specifici : microbiologicamente pura assenza di contaminanti antropici

Acque di Sorgente• Pure all’origine senza trattamenti di potabilizzazione

• Limiti di valutazione analitica : microbiologicamente purarispetto limiti acque potabili

Acque potabili in bottiglia• Idonee al consumo umano

• Limiti di valutazione analitica specifici

UTILIZZAZIONE eCOMMERCIALIZZAZIONE

delleACQUE MINERALI NATURALI

Acque Minerali NaturaliAcque Minerali NaturaliDecreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105

e successivi aggiornamentie successivi aggiornamenti

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105

Decreto Ministero Sanità 13/01/93

Metodi di analisi microbiologiche e chimiche

e modalità di prelievo

Decreto Ministero Sanità 542/92

Regolamento recante caratteristiche delle acque

minerali naturali

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105(Riconoscimento)(Riconoscimento)

Domanda di riconoscimento

al Ministero della Sanità dal Titolare

Riconoscimento Riconoscimento

con Decreto del Ministero della Sanità pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. SSegnalazione CEE delle

acque riconosciute

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105(Autorizzazione)(Autorizzazione)

- - Autorizzazione Regionale/Provinciale

- Viene trasmessa al Ministero della Sanità

- Provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale

AUTORIZZAZIONE ALLA UTILIZZAZIONE

Verifica che gli impianti sianoRealizzati in modo da

1. Escludere pericoli di inquinamento2. Impedire modifiche chimiche, fisiche e batteriologiche

AUTORIZZAZIONE ALLA UTILIZZAZIONE

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105(Autorizzazione)(Autorizzazione)

- - E’ vietato il trasporto dell’acqua a mezzo di recipienti che non siano quelli destinati al consumatore finale

- Ogni recipiente deve essere munito di dispositivo di chiusura tale da evitare il pericolo di falsificazione, contaminazione, fuoriuscita

- I recipienti non possono eccedere la capacità di due litri

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105(Utilizzazione)(Utilizzazione)

a. separazione degli elementi instabili quali i composti del ferro, zolfo mediante filtrazione o decantazione con eventuale preventiva ossigenazione

b. separazione dei componenti del ferro, manganese, zolfo e arsenico mediante aria arricchita di ozono

c. separazione di altri componenti indesiderabili secondo tecnologie di intervento da autorizzare

d. aggiunta, eliminazione anche parziale di anidride carbonica

A condizione che il trattamento non comporti una modifica della composizione dell’acqua in quei componenti essenziali che conferiscono all’acqua stessa le sue proprietà e non produca sottoprodotti in concentrazione pericolosa per la salute.

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105(Operazioni consentite)(Operazioni consentite)

sono vietati

- Trattamenti di potabilizzazione

- Aggiunta di sostanze battericide o batteriostatiche

- Qualsiasi trattamento suscettibile di modificare il microbismo dell’acqua minerale naturale

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105(Operazioni non consentite)(Operazioni non consentite)

Regolamento recante i Criteri di Valutazione delle Caratteristiche delle Acque Minerali Naturali

DECRETO MINISTERO SANITA’ 542/92

Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105Decreto Legislativo 25/01/1992 n°105

Decreto Min. Sanità 12/11/1992 n°542Decreto Min. Sanità 12/11/1992 n°542 - - Criteri di valutazione delle caratteristiche idrogeologiche delle

acque minerali naturali

- Domanda di riconoscimento contenente: Relazione idrogeologica e cartografia che illustrino gli aspetti caratterizzanti

la falda acquifera di origine quali la definizione del bacino imbriferoPiovosità e temperatura nel bacinoPermeabilità del terrenoBilancio idrogeologicoPiano topografico dell’area con evidenza delle zone di protezione a rischio inquinamentoProvenienza della falda minerale e assenza di interferenze con altre falde attraverso documentazione analitica, anche isotopicaDescrizione dell’opera di presa

Il profilo idrogeologico di Ferrarelle

Bacino idrogeologico delle acque minerali Bacino idrogeologico delle acque minerali FerrarelleFerrarelle

– Criteri di valutazione delle caratteristiche microbiologiche, chimico e chimico-fisiche delle acque minerali naturali

– Domanda di riconoscimento correlata da quattro analisi chimiche e microbiologiche eseguite nelle quattro stagioni

– Criteri di valutazione delle caratteristiche cliniche e farmacologiche delle acque minerali naturali

– Studi clinici, farmacologici e tossicologici condotti da idonee strutture ospedaliere o universitarie

Decreto Min. Sanità 12/11/1992 n°542Decreto Min. Sanità 12/11/1992 n°542

Valutazione chimica a chimico-fisica

I parametri utilizzati per la valutazione chimica e chimico-fisica delle caratteristiche delle acque minerali sono indicati agli Art. 5 e 6 del Decreto del Ministero della Sanità 12 novembre 1992 n. 542.

Nel periodo 1995-2002 varie modifiche e circolari ministeriali hanno riguardato la ricerca quali-quantitativa di sostanze contaminanti o indesiderabili.

(Il Decreto del Ministero della Sanità 29 dicembre 2003, recependo anche le prescrizioni della direttiva 40/2003, ha ridefinito in maniera organica i relativi limiti dei componenti indesiderabili di origine naturale e derivante dall’impatto antropico e indicato metodiche e prestazioni richieste ai metodi analitici, facendo riferimento ai metodi pubblicati nell’ultima edizione degli “Standard Methods for the Examination of Water and Wastewater”, APHA – AWWA, 20th Ed. Washington 1998.

La Circolare Ministeriale n°19 del 1993 dettaglia le modalità di campionamento alla fonte e sul prodotto finito a carico dell’imbottigliatore (autocontrollo) e degli organi sanitari competenti.

Criteri analitici - inquadramento normativoCriteri analitici - inquadramento normativo

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Temperatura:

Aria °C

Acqua °C

pH a 18°C unità

Anidride carbonica libera

mg/L

Parametri determinati alla sorgente

Caratteri generali acqua

Colore: ..................... Incolore

Aspetto: ..................... Limpido

Sedimento: ..................... Non rilevabile

Odore: ..................... Inodore

Sapore: ..................... Proprio

Colore mg/L (scala Pt/Co)

1

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Indagini eseguite in laboratoriosui campioni prelevati:

 

Secondo art. 5 del D.M. 12/11/1992 n. 542 come modif icato

dal D.M. 29/12/2003

Elementi da analizzare da cui esprimere i caratterizzanti in

et ichetta

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Indagini eseguite in laboratorio

sui campioni prelevati:

Secondo art. 6 del D.M. 12/11/1992 n. 542 come

modif icato dal D.M. 29/12/2003 e All . 1

Elementi indesiderabil i di origine naturale che

devono essere in concentrazione inferiore

al l imite stabil i to…

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

… e secondo art. 6 del D.M. 12/11/1992 n. 542 come modif icato dal D.M. 29/12/2003 e All . 2

Contaminanti di natura antropica che devono essere assenti ovvero al di sotto del l imite di r ivelabil i tà del metodo analit ico

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Ulteriori parametri al l ’art. 6 del D.M. 12/11/1992 n. 542 come modif icato dal D.M. 29/12/2003 e All. 2

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Ulteriori parametri al l ’art. 6 del D.M. 12/11/1992 n. 542

come modif icato dal D.M. 29/12/2003 e All. 2

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Valutazione microbiologica

I parametri utilizzati per la valutazione microbiologica della facies caratteristica delle acque minerali sono indicati agli Art. 7 -10 del Decreto del Ministero della Sanità 12 novembre 1992 n. 542.

La Circolare Ministeriale n°17 del 1991 dettaglia le modalità di campionamento alla fonte e sul prodotto finito a carico dell’imbottigliatore (autocontrollo) e degli organi sanitari competenti ed i relativi metodi analitici da utilizzare.

Criteri analitici - inquadramento normativoCriteri analitici - inquadramento normativo

- assenza dei coliformi in 250 mL, accertata su semina in due repliche da 250 mL;- assenza degli streptococchi fecali in 250 mL, accertata su semina in due repliche

da 250 ml;- assenza delle spore di clostridi solfito riduttori in 50 mL, accertata su unica

semina; - assenza dello Staphylococcus aureus in 250 mL, accertata su unica semina; - assenza dello Pseudomonas aeruginosa in 250 mL, accertata su unica semina. * * * *Debbono inoltre essere determinati i valori della carica microbica totale a 20° C dopo 72 ore e 37° C dopo 24 ore espressi su un mL

Significatività indicatori microbiologici

Tre categorie:

Indicatori di specificità biologicaPrevalentemente etorotrofi oligotrofi

Indicatori di contaminazione tecnologica

Indicatori di contaminazione fecaleEnterobacteriaceae: coliformi

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Contaminazioneesterna

Naturalità

Coliformi

Bacilli Gram Negativi, non sporigeni, aerobici/anaerobici facoltativi,

ossidasi negativa, fermentanti il lattosio (presenza di beta-galattosidasi)

a 35-37°C con produzione di acido e CO2.

Grande varietà di origine che influenza la risposta ai test biochimici, in

particolare sulla reattività alla fermentazione degli zuccheri.• ambientali: non fermentanti, psicotropi (crescita anche a 4°C)

• termotolleranti (E.Coli): fermentazione a 44°C. Di diretta origine da

circolo enterico animale

Generi più diffusi: Citrobacter (freundii, amalonaticus), Enterobacter (cloacae, aerogenes, agglomerans, sakazakii), Serratia (marcescens), Klebsiella (pneumoniae, oxytoca, terrigena), Yersinia (enterocolitica)

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

Significato ecologico dei Coliformi

Analisi delle acque minerali imbottigliateAnalisi delle acque minerali imbottigliate

API 20 NE è un sistema standardizzato che unisce 8 test convenzionali a 12 test di assimilazione, per l’identificazione del bacilli Gram negativi non appartenenti alla famiglia degli enterobatteri e non difficili” del tipo: Pseudomonas, Acinetobacter, Flavobacterium, Moraxella, Vibrio, Aeromonas, ecc...

API 20 E è un sistema standardizzato per l’identificazione delle Enterebacteriaceae e di altri bacilli Gram negativi non esigenti, che comprende 21 test biochimiciminiaturizzati.

a) non indurre in errore l'acquirente sulle caratteristiche del prodotto e precisamente sulla natura, sulla identità, sulla qualità, sulla composizione, sulla quantità, sulla conservazione, sull'origine o la provenienza, sul modo di fabbricazione o di ottenimento del prodotto stesso;

b) non attribuire al prodotto effetti o proprietà che non possiede;c) non suggerire che il prodotto possiede caratteristiche particolari,

quando tutti i prodotti analoghi possiedono caratteristiche identiche;d) non attribuire al prodotto proprietà atte a prevenire, curare o guarire

una malattia umana né accennare a tali proprietà, fatte salve le disposizioni comunitarie relative alle acque minerali ed ai prodotti alimentari destinati ad un'alimentazione particolare.

Finalità dell’etichettatura dei prodotti alimentariFinalità dell’etichettatura dei prodotti alimentari(D.Lgs. 109/92)(D.Lgs. 109/92)

L'etichettatura e le relative modalità di realizzazione sono destinate ad assicurare la corretta e trasparente informazione del consumatore. Esse devono essere effettuate in modo da:

Etichettatura Acque Minerali Naturali(Indicazioni Obbligatorie)

a) "acqua minerale naturale" integrata, se del caso, con le seguenti menzioni:

1) "totalmente degassata"2) "parzialmente degassata"3) "rinforzata col gas della sorgente"4) "aggiunta di anidride carbonica"5) "naturalmente gassata" o "effervescente naturale“

b) la denominazione dell'acqua minerale naturale, il nome della sorgente ed il luogo di utilizzazione della stessa

Sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali debbono essere riportate le seguenti indicazioni:

c) L'indicazione della composizione analitica, risultante dalle analisi effettuate, con i componenti caratteristici;

d) La data in cui sono state eseguite le analisi di cui al punto precedente e il laboratorio presso il quale dette analisi sono state effettuate;

e) L’indicazione delle operazioni consentite, ove ne richiesta la menzione in etichetta (trattamento con ozono, abbattimento di elementi indesiderabili)

f) Il contenuto nominale

g) Il titolare del provvedimento di autorizzazione

h) Il termine minimo di conservazione

i) La dicitura di identificazione del lotto.

Etichettatura Acque Minerali Naturali(Indicazioni Obbligatorie)

a) "oligominerale" o "leggermente mineralizzata"

b) “minimamente mineralizzata”

c) “ricca di sali minerali”

d) “contenente bicarbonato”

e) “solfata”, “clorurata”, “calcica”, magnesiaca”, “fluorata”, “ferruginosa”, “acidula”, “sodica”, “indicata per le diete povere di sodio” (Na <20 mg/L)

f) “microbiologicamente pura”

Etichettatura Acque Minerali Naturali(Indicazioni Facoltative)

Eventuali proprietà favorevoli alla salute, se menzionate nel Decreto di riconoscimento:

a) “può avere effetti diuretici"

b) “può avere effetti lassativi”

c) “indicata nell’alimentazione dei neonati”

d) Indicata per la preparazione degli alimenti dei neonati

e) “stimola la digestione”

f) “può favorire le funzioni epatobiliari”

g) altre menzioni concernenti proprietà favorevoli alla salute (NO PREVENZIONE, CURA, GUARIGIONE DI UNA MALATTIA UMANA)

h) le eventuali indicazioni per l’uso

i) le eventuali controindicazioni

Etichettatura Acque Minerali Naturali(Indicazioni Obbligatorie)

- RESIDUO FISSO quantità di sali che rimangono dopo aver ed evaporato ed essiccato un litro d’acqua a 180°C

- CONDUCIBILITA’ ELETTRICA contenuto approssimativo dei sali disciolti nell’acqua ad una determinata temperatura (in microS/cm a 20°C).

- pH (misura dell’acidità di un’acqua)

- Gas disciolti (in particolare l’anidride carbonica)

- Elementi caratterizzanti (anioni e cationi caratteristici dell’acqua minerale, compresi eventuali elementi in tracce se significativi dal punto di vista della caratterizzazione)

- Microbiologicamente pura

Etichettatura Acque Minerali Naturali(Indicazioni sulla composizione)

Elementi caratterizzantiMacroelementi Oligoelementi

– Calcio - Ferro– Magnesio - Rame– Potassio - Selenio– Sodio - Cromo– Bicarbonato - Arsenico– Solfato - Manganese– Cloruro - Vanadio– Fluoruro - Zinco– Nitrato - Bromuro– Silice - Ioduro

- Litio

Etichettatura Acque Minerali Naturali(Indicazioni sulla composizione)

Pubblicità

I messaggi che vantano le proprietà benefiche per la salute dell’acqua minerale devono essere preventivamente approvate dal Ministero della Salute sulla base di documentazione e studi scientifiche a supportoQueste devono riferirsi alle proprietà riconosciute all’acqua minerale indicate nel titolo di riconoscimento e non devono attribuire proprietà per la cura e guarigione di una malattiaIn ogni caso non devono trarre in inganno il consumatore o indurlo a ritenere concetti non veritieri

Non si può dare lo stessa denominazione ad acque minerali diverse. Non si può dare una denominazione che richiami località, proprietà che inducano inganno il consumatore

Etichettatura Acque Minerali Naturali(Indicazioni sulla composizione)

Perché si beve l’acqua mineralePerché si beve l’acqua mineralePerché si beve l’acqua mineralePerché si beve l’acqua minerale

%

Acque Minerali e di Sorgente Italia

MERCATO ITALIA – Italian Market U.d.M. 2005 2006 2007 LE FONTI - Springs

N. 185 184

182

LE MARCHE - Brands N. 310 312

315

CONCENTRAZIONE* – Concentration Top 4 % 55,1 54,5

53,6

PRODUZIONE - Production Acque minerali + acque di sorgente

(acque minerali – mineral waters) (acque di sorgente –spring waters)

mio litres mio litres mio litres

11.800 (11.600)

(200)

12.200 (11.980)

(220)

12.400 (12.160)

(240)

GIRO D’AFFARI PRODUTTORI - Turnover Mio euro

2.100 2.200

2.250

CONSUMI INTERNI - Consumptions mio litres

10.900 11.200

11.400

CONSUMI PRO-CAPITE - Per capita (popolazione di riferimento = 58,1 mio ab. )

Litres

188 193 196

MIX CONSUMI - Consumptions Mix Acque lisce naturali - Still

Acque Frizzanti - Carbonated Acque Effervescenti Naturali –Natural sparkling

% % %

63 22 15

63 21 16

64 21 15

CONSUMI PER AREE – Geographical mix

Nord-Ovest Nord Est

Centro Sud e Isole

% % % %

32 19 20 29

31 19 20 30

30 20 20 30

MIX CONFEZIONI - Packaging Mix

Bottiglie in plastica – Plastic bottles Bottiglie vetro – Glass bottles

Boccioni – Big Containers

% % %

77 21 2

78 20 2

79 19 2

CANALI DI VENDITA – Sale Channels Iper, super, superettes & discount

Dettaglio/Retail tradizionale + Door to door Horeca, catering, vending

% % %

62 16 23

64 14 22

66 12 22

Le prime stime di chiusura per l’esercizio 2008 evidenziano un leggero calo dei consumi intorno allo 0.5% rispetto al 2007

*primi 4 gruppi del mercato: Sanpellegrino Nestlè Waters Italia, San Benedetto, Uliveto/Rocchetta, Ferrarelle

Fonti/Source: Elaborazioni www.beverfood.com su dati associativi, dei produttori e degli Istituti di Ricerca

Produzione Production

Consumi Consumption

Pro-capite Per capita Anni -Years

Mio litres Var. % Mio litres Var. % litres index 1980 2.350 --- 2.350 --- 47 100 1985 3.400 +44,6 3.400 +44,6 65 138 1990 6.100 +79,4 6.100 +79,4 110 234 1991 6.700 +9,8 6.700 +9,8 118 251 1992 7.200 +7,5 7.200 +7,5 126 268 1993 7.500 +4,2 7.500 +4,2 131 279 1994 8.000 +6,7 7.800 +4,0 136 289 1995 8.150 +1,9 7.880 +1,0 138 294 1996 8.450 +3,7 8.130 +3,2 141 300 1997 8.800 +4,1 8.420 +3,6 146 311 1998 9.300 +5,7 8.850 +5,1 153 326 1999 9.750 +4,8 9.260 +4,6 160 340 2000 10.360 +6,3 9.680 +4,5 167 355 2001 10.750 3,8 10.020 +3,5 173 368 2002 11.150 +3,7 10.090 +0,7 174 370 2003 11.900 +7,6 11.080 +10,8 190 404 2004 11.400 -5,0 10.630 -5,0 183 389 2005 11.800 +3,5 10.900 +2,6 188 400 2006 12.200 +3,4 11.200 +2,8 193 411 2007 12.400 +1,6 11.400 +1,8 196 417

PRODUZIONE E CONSUMI ACQUE MINERALI E DI SORGENTE IN ITALIA

Fonti: valutazioni www.beverfood.com in collaborazione con MINERACQUA, tenuto conto dei dati di mercato rilevati dagli Istituti di Ricerca e di valutazioni varie provenienti dai produttori & imbottigliatori di acque confezionate *Stime provvisorie - °Comprese le acque di sorgente destinate al confezionamento in boccioni N.B. I dati su riportati non comprendono le acque “ trattate” e le altre “acque destinate al consumo umano” senza riconoscimento ministeriale

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Azioni per protezione = prevenzione

Conoscenza (studi, indagini) Monitoraggio nel tempo nel tempo

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Azioni per protezione = prevenzione Conoscenza (studi, indagini)

L’identificazione della falda o giacimento sotterraneo nonché i criteri di protezione e captazione di una risorsa si basano su studi geologici ed idrogeologici che consentono:- di caratterizzare al meglio la geometria del giacimento in particolare per la definizione delle zone di alimentazione, della circolazione sotterranea e della zona di emergenza;- di valutare i tempi di permanenza dell’acqua tra la zona di alimentazione e quella di emergenza;- di individuare i litotipi che entrano in contatto con l’acqua e che hanno un’influenza sulla sua composizione chimica;- una migliore conoscenza della zona di emergenza e della sua protezione;

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Azioni per protezione = prevenzione Monitoraggio nel tempo

Inquadrare in un contesto preciso le attività di monitoraggio mirate a garantire la costanza dei parametri idraulici e idrodinamici dell’acquifero, nonché la qualità della risorsa. Vigilare complessivamente su ogni fattore esterno/interno sia ordinario che straordinario che possa comportare alterazioni/contaminazioni all’ambiente, alle tecnologie e alla risorsa.

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Una falda acquifera minerale può essere caratterizzata concettualmente da tre zone ben distinte in relazione alla distanza dal punto di captazione e al grado di protezione che si intende acquisire sul territorio:

una zona di protezione allargata (bacino di alimentazione) una zona di protezione ravvicinata una zona di emergenza o di captazione

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Realizzazione delle opere di:

Captazione Costruzione dell’opera di presa Costruzione dell’impianto di distribuzione dell’acqua

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Captazione

L’acqua minerale naturale può essere captata secondo diverse tecniche quali, ad esempio: captazione di una emergenza naturale; pozzo; drenaggio suborizzontale; galleria/trincea drenante

La modalità di captazione è definita in funzione degli elementi forniti dagli studi idrogeologici, quali ad esempio: emergenza diffusa o localizzata; profondità della risorsa; natura dei terreni; spessore della falda acquifera

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Captazione. Principi fondamentali prevedere la tenuta stagna, ad esempio mediante cementazione, dei rivestimenti esterni dell’opera di captazione, al fine di evitare qualsiasi infiltrazione da parte di acque superficiali e falde diverse da quella minerale; provvedere alla pulizia ed alla disinfezione del materiale d’uso che viene a contatto con la risorsa per evitare, al momento della messa in opera delle attrezzature definitive, un inquinamento della falda acquifera; utilizzare esclusivamente materiali inerti nei confronti dell’acqua, che non presentino alcun rischio di alterazione o migrazione e che consentano l’igienizzazione; prevedere lo smaltimento delle acque superficiali in prossimità delle opere di captazione; prevedere la protezione delle opere di captazione mediante impianti stagni ed il cui accesso sarà consentito solo a personale debitamente autorizzato (installazione di sistemi d’allarme anti-intrusione).

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Captazione. Tecniche perforazione/1 la perforazione deve essere adeguata alle caratteristiche litologiche presenti in loco ed alla profondità da raggiungere; tipologie di perforazione idonee per acqua minerale sono: a percussione, a rotazione con circolazione diretta, a rotopercussione. l’acqua utilizzata per eseguire la perforazione a rotazione con circolazione diretta deve provenire da fonte sicura e documentata anche analiticamente, in modo di non introdurre elementi esterni inquinanti. l’uso di schiumogeni, polimeri, o altri agenti stabilizzanti durante la perforazione a rotazione o rotopercussione deve essere evitato. l’uso di lubrificanti minerali e/o sintetici sugli utensili di perforazione è proibito. il completamento del pozzo deve essere effettuato con tubi ciechi e zone filtranti realizzate in acciaio inox AISI 304 o 316 (L), saldato con l’uso di gas inerte (TIG). la cementazione superficiale deve essere realizzata per aumentare la sicurezza contro infiltrazione in profondità di acque superficiali.

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Captazione. Tecniche perforazione/2 a completamento del pozzo deve essere effettuata una serie di prove di portata, a gradini per determinare indicativamente la portata critica, e successivamente a portata costante. la stessa serie di prove di portata deve possibilmente essere ripetuta periodicamente (almeno una volta ogni 2/3 anni) per la verifica della costanza dei parametri dell’acquifero e la valutazione del suo “invecchiamento” (intasamento dreno artificiale o incrostazione zona filtrante). la pompa sommersa deve essere realizzata interamente in acciaio inox AISI 304 o 316 (L) e preventivamente sanificata prima della sua immissione in pozzo. la flangia di sommità deve essere a tenuta ermetica, con filtro batteriologico per garantire l’igienicità dell’aria di polmonazione del pozzo. deve essere installato un sistema di sanificazione a circuito chiuso fra tubazione di rivestimento e pompa in modo di fare circolare il sanificante lungo le pareti del pozzo fino alla zona pompa e lungo la tubazione di emungimento fino a testa pozzo.

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Opere di distribuzione dell’acqua minerale

Le operazioni di adduzione, di stoccaggio e di distribuzione alle linee di confezionamento devono consentire di mantenere inalterate le caratteristiche originarie dell’acqua minerale naturale.In tutto l’impianto distributivo deve essere previsto:

Accessi che consentano al meglio le attività di ispezione, manutenzione, pulizia e disinfezione.

L’utilizzo dei materiali a contatto con l’acqua idonei allo scopo, inerti, permettano la corretta pulizia e disinfezione e assicurino il mantenimento delle caratteristiche originarie dell’acqua minerale naturale (inox 304, 316, 316L, HDPE)

Protezione e gestione del bacino Protezione e gestione del bacino idromineraleidrominerale

Opere di distribuzione dell’acqua minerale. Principi fondamentali

progettare la rete al fine di evitare “punti morti”, limitare le zone di ritenzione, permettere la pulizia, la disinfezione ed un efficace risciacquo e mantenere il flusso continuo; prevedere operazioni periodiche programmate di pulizia, di sanificazione, e disinfezione eseguite secondo procedure operative validate e formalizzate; assicurare l’indipendenza e l’integrità delle reti dall’acqua destinata al confezionamento ed identificarle e contrassegnarle; consentire un’agevole ispezione e controllo dell’intera rete; utilizzare materiali idonei ed inerti nei confronti dell’acqua e compatibili con le operazioni di pulizia e disinfezione.

Buona prassi di produzione GMP - GHP

Buona prassi di produzione GMP - GHP

Schema impianto produzioneSchema impianto produzione

di acqua minerale naturale in bottiglie PETdi acqua minerale naturale in bottiglie PET

Schema impianto produzioneSchema impianto produzione

di acqua minerale naturale in bottiglie PETdi acqua minerale naturale in bottiglie PET

Soffiaggio bottiglie in PETSoffiaggio bottiglie in PET

Soffiaggio bottiglie in PETSoffiaggio bottiglie in PET

9151410 3

11 7 4 5

16 17

18

19

20

2 6 12 8 13

4

1

modulo di soffiaggiomodulo di riscaldamento stazione di soffiaggiostelle d‘ingresso ed uscita

dell‘unità di soffiaggio stella in ingressocatena mandrinopannello opratorearmadio elettrico acqua impianto pneumatico trasportatore ad ariaunità di riscaldamento alimentazione elettricaalimentazione di ariaacqua di raffreddamento mandata/ritorno scivolo ingresso preforme orientatoreelevatore preformetramoggia preformeribaltatore preforme

1234

56789

101112131415

1617181920

Moduli funzionali Moduli funzionali

preforma alimentazione modulo di riscaldamento

modulo di soffiaggio

Trasportatore ad aria

Orientamentopreforme

ed alimentazione

Tempratura preforma

Soffiam. preforma (bottiglia)

Trasporto bottiglie in uscita

ispezione baga preforma -

pulizia della preforma

bottiglia ispezionata

Soffiaggio bottiglie in PETSoffiaggio bottiglie in PET

Moduli funzionali Moduli funzionali

preforma alimentazione modulo di riscaldamento

modulo di soffiaggio

Trasportatore ad aria

Orientamentopreforme

ed alimentazione

Tempratura preforma

Soffiam. preforma (bottiglia)

Trasporto bottiglie in uscita

ispezione baga preforma -

pulizia della preforma

bottiglia ispezionata

Soffiaggio bottiglie in PETSoffiaggio bottiglie in PET

tvtmtp

Pressione interna bottiglie p

pres

sion

e d

i sof

fiagg

io

p1 presoffiaggio

p2 fine soffiatura

sfia

to

Tt + e

Fine soffiaggioPresoffiaggio SfiatoTempo di trasferimento

ed equilibratura

Schema impianto produzioneSchema impianto produzione

di acqua minerale naturale in bottiglie PETdi acqua minerale naturale in bottiglie PET

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Schemi

• sistema combi

• collegamento diretto con la soffiatrice

• con orientatore bottiglie

• sistema asettico

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Sistema a flusso laminare

Trasporto bottiglie vuote in PETTrasporto bottiglie vuote in PET

• alla rinfusa• orientate

Risciacquo bottiglieRisciacquo bottiglie in PET in PET

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

1 gas spinta2 liquido3 gas sfiato

1

2

3

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Fasi di riempimento:

1 Vorspannen2 Schnellfüllen3 Bremsphase4 Vorentlasten5 Restentlasten

1

2

3

45

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

1 Contropressione

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Fasi di riempimento:

1 Vorspannen2 Schnellfüllen3 Bremsphase4 Vorentlasten5 Restentlasten

1

2

3

45

2 Riempimento rapido

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Fasi di riempimento:

1 Vorspannen2 Schnellfüllen3 Bremsphase4 Vorentlasten5 Restentlasten

1

2

3

45

3 Riempimento lento

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Fasi di riempimento:

1 Vorspannen2 Schnellfüllen3 Bremsphase4 Vorentlasten5 Restentlasten

1

2

3

45

4 Fine riempimento

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Fasi di riempimento:

1 Vorspannen2 Schnellfüllen3 Bremsphase4 Vorentlasten5 Restentlasten

1

2

3

45

5 Degassamento

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

CO2

Getränkbeverage

Rückgasreturn gas

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Fasi di riempimento:

1 Vorspannen2 Schnellfüllen3 Bremsphase4 Vorentlasten5 Restentlasten

1

2

3

45 CIP-Rücklauf

CIP-return flow

CIP-VorlaufCIP -flow

CIP

Riempimento bottiglie in PETRiempimento bottiglie in PET

Fasi di riempimento:

1 Vorspannen2 Schnellfüllen3 Bremsphase4 Vorentlasten5 Restentlasten

1

2

3

45

filmato

Riempimento asetticoRiempimento asettico

Tappatura bottiglie in PETTappatura bottiglie in PET

Ispezione elettronicaIspezione elettronica

• Livello riempimento

• Tappatura

• Etichettatura

• Codifica lotto

- Presenza- Posizionamento, chiusura

Metodi ispezione

• Infrarossi

• Raggi X

• Camera

EtichettaturaEtichettatura

Materiali

• Carta

• Plastica PET, PE, PP

Applicazione

• Wrap-around

• Sleeve

EtichettaturaEtichettatura

• Wrap-around

Sleeve

FardellaturaFardellatura

IncartonaggioIncartonaggio

IncartonaggioIncartonaggio

Pallettizzazione ePallettizzazione efasciaturafasciatura

Schema impianto produzioneSchema impianto produzione

di acqua minerale naturale in bottiglie in vetro a di acqua minerale naturale in bottiglie in vetro a rendererendere

Lavaggio bottiglie in vetroLavaggio bottiglie in vetro

Lavaggio bottiglie in vetroLavaggio bottiglie in vetro

DV-y27-0910-0 03/06 VT-Flen/PS

86

57

8

7

6

4

2

1

3

5

1 3

4

2

KRONES Bottle Washer LAVATEC KES-3-... Reku/S

KRONES AG , Flensburg

Fresh water

Drain

Drain Drain Drain

Drain

High-pressure spraying

Pre-soak 1

Pre-soak 2

AcidMain caustic bath

Post caustic

Cold water

Warm water 1

All rights reserved for this drawing.It is not allowed to copy or hand it over toother persons without our agreement .

Special equipment with additional price !

Technical changes reserved!

Lavaggio bottiglie in vetroLavaggio bottiglie in vetro

InfeedInfeed

Typ KD

Lever for accumulation table alterations for different bottle diameters

Moving infeed Moving infeed profileprofile

Adjustable pick up Adjustable pick up pointpoint

Touchless infeed of Touchless infeed of the bottlesthe bottles

Security overload-Security overload-clutchclutch

Bottle cell carrier with plastic bottle cellBottle cell carrier with plastic bottle cell

Internal jettingInternal jettingSelf-cleaning; self-adjusting

Water supply from both sides

Equal pressure distribution

Cleaning hole

External flushingExternal flushingHigh volume flushing

Blockage resistant

Equal pressure distribution

Maintenance free

Lavaggio bottiglie in vetroLavaggio bottiglie in vetro

Temperature

Ch

em

ical

Environmental Economical

Mec

han

icalParametri in gioco nel

lavaggio e nella sterilizzazione delle

bottiglie

Pre-heating Pre-caustic

Main caustic

Antifoam

Agent

NaOH

Rinsing Disinfection

Post-caustic

Warm water 1

Warm water 2

Cold water

Mineralwater

Dosing schematicDosing schematic

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

Insieme delle operazioni post-produttive volte a rendere salubri ambienti ed attrezzature di produzione sia mediante operazioni di pulizia e disinfezione, sia mediante il controllo delle condizioni di microclima.

CIP (cleaning in place): sanificazione delle parti interne dell’impianto di produzione mediante un sistema a circolo chiuso Sanificazione superfici e parti esterne dell’impianto

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

I l cerchio di Sinnerinterazione dei parametri in gioco per una sanificazione efficace

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impiantiObiett ivo dell ’ intervento di sanif icazionePerfetta pulizia sotto il profilo: Fisico: assenza di sporco visibile, unto, polvere, residui Chimico: assenza di prodotti chimici utilizzati Biologico: assenza di microrganismi patogeni e indicatori di contaminazione

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

Fasi di sanif icazione

Superfici e parti esterni impianti • Asportazione residui e sporco visibile a secco• Bagnatura dell’impianto e detergenza con prodotti tensioattivi• Primo risciacquo• Disinfezione• Risciacquo finale ed eventuale asciugatura

Tecniche di sanif icazione• Soluzioni acquose• Idrogetto• Schiumature ad alta pressione• Nebulizzazioni e aerosol

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

Fasi di sanif icazione

CIP

Passaggio di soluzioni all’interno dell’impianto ( tubazioni, valvole, serbatoi) in sistema chiuso a ricircolo

• Soluzione caustica (idrossido di sodio tensioattivato) a 75°C• Primo risciacquo• Soluzione disincrostante acida (nitrico-fosforico tamponato)• Secondo risciacquo• Soluzione disinfettante (acido peracetico)• Risciacquo finale (acqua minerale)

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

Biofilm batterici

Ciclo di crescita

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impianti

Biofi lm batterici

• Strutture a glicocalice proteico

• Crescita protetta in ambienti ostili

• Opportunità di crescita su superfici rivide, sotto residui incrostanti anche minerali

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impiantiPrincipi att ivi disinfettanti

• per attività ossidante (cloro, iodio, ossigeno atomico)

• per alterazione della permeabilità di membrana (alchilammine, quaternari d’ammonio)

• per alchilazione delle proteine citoplasmatiche (aldeidi)

• per denaturazione proteine (alcoli)

Mezzi f isici : calore, radiazioni UV, radiazioni ionizzanti (gamma), microfiltrazione

Operazioni di sanificazione impiantiOperazioni di sanificazione impiantiScelta del disinfettante

• Tipologia e grado di attività

• Attività residuale

• Applicabilità

• Potere bagnante

• Fenomeni di resistenza batterica

• Effetti collaterali (corrosione, irritazione…)

Contenitori per acqua Contenitori per acqua mineraleminerale

Contenitori per acqua Contenitori per acqua mineraleminerale

Tecnologia imbottigliamento acqua mineraleTecnologia imbottigliamento acqua minerale

Contenitori per alimentiContenitori per alimenti

Contenitori per alimentiContenitori per alimenti

Contenitori per acqua minerale Contenitori per acqua minerale

Plastica: Plastica: PET, PC (boccioni PET, PC (boccioni ririempibili)ririempibili)

Vetro:Vetro: monouso, ririempibilemonouso, ririempibile Poliaccoppiato:Poliaccoppiato: tetrabriktetrabrik Nuovi contenitori “attivi” e “intelligenti”Nuovi contenitori “attivi” e “intelligenti” Nuovi contenitori ecosostenibili: PLANuovi contenitori ecosostenibili: PLA

Il poliet i lentereftalato PET fa parte della famiglia dei poliesteri; è una materia plastica leggera, maneggevole e trasparente composta da ftalati.

I monomeri possono esser sintetizzati per esterificazione tra acido tereftalico e glicol etilenico (con formazione di acqua) o per transesterificazione tra glicol etilenico e dimetil tereftalato (con formazione di metanolo).La polimerizzazione è una reazione di policondensazione dei monomeri.Il triossido d' antimonio (Sb2O3) è il catalizzatore di reazione.

In funzione dei processi produttivi e della storia termica può esistere in forma amorfa (trasparente) e semi-cristallina (bianca ed opaca).

Il PET è classificato come un polimero semicristallino e quando vieneriscaldato sopra i 72°C (Tg) passa da uno strato detto vetroso ad unoamorfo, in cui la catena polimerica può essere stirata ed allineata in unadirezione per formare fibre o in entrambe le direzioni per la produzione difilm e bottiglie.

- Se il materiale fuso viene raffreddato rapidamente, mentre ancora èmantenuto nello stato stirato, le catene rimangono bloccate con quel datoorientamento e, una volta orientato, il materiale è estremamente duro epossiede le proprietà tipiche delle bottigl ie in PET:

• inerzia all’alimento• impermeabilità a liquidi e gas• resistenza, infrangibilità, leggerezza e maneggevolezza

- Se invece il materiale, dopo lo stiramento, rimane a temperatura sopra i72°C, cristallizza e inizia a diventare opaco, più rigido e meno flessibile.Questa forma è nota come PET cristallino o cPET, è in grado di resistere apiù alte temperature ed è usato per vaschette e contenitori che possonoresistere a temperature da forno.

Le tre principali applicazioni della resina PET nell’imballaggio sono:

− CONTENITORI: bottiglie e contenitori per bibite gassate, succhi di frutta,

bevande alcoliche, acqua, oli, detergenti, e vasetti

− FOGLI SEMIRIGIDI PER TERMOFORMATURA: vassoi, vaschette e

confezioni “blister”

- FILM SOTTILI ORIENTATI: borse e involucri per snack

CONTENITORE IN MATERIALE POLIACCOPPIATO

Caratterist iche:• impermeabilità a luce e gas • riduzione dello spazio di testa• infrangibilità• leggerezza• ottimizzazione spazi stoccaggio• ampia superficie esterna della confezioneStruttura:• polietilene bassa densità• carta• alluminio• polietilene bassa densitàmediante tecnica di coadesione

esterno

interno

Materiali a contatto con gli alimenti - CessioniMateriali a contatto con gli alimenti - Cessioni

BiodegradabilitàBiodegradabilità

Degradabile ⇒ materiale che subisce scissioni di catena mediante reazioni chimiche, come idrolisi e ossidazione, o fotochimiche

Biodegradabile ⇒ materiale che subisce scissioni di catena nell’ambiente ad opera di organismi viventi, di solito batteri.

Riassorbibile ⇒ materiale che si degrada per via chimica o enzimatica in frammenti che vengono metabolizzati in vivo

Il meccanismo di degradazione è compreso tra due casi estremi:

- erosione bulk con perdita di materiale dall’intero volume del polimero

- erosione superficiale con perdita di materiale a carico degli strati esterni

La velocità di degradazione dipende principalmente dal tipo di unità ripetitiva e da:

• Idrofi l icità e permeabil i tà all ’acqua determina una degradazione superficiale o profonda

• Cristall inità la degradazione inizia nella fase amorfa (solo la fase amorfa è accessibile all’acqua)

• Temperatura di transizione vetrosa la mobilità delle catene macromolecolari facilita il processo di

degradazione. Indipendentemente dalle caratteristiche del polimero si può modificare la Tg con un plastificante

• Lunghezza della catena macromolecolare

• Dimensioni del sistema (rapporto area/volume)

Proprietà e degradabilità dei polimeriProprietà e degradabilità dei polimeri Proprietà e degradabilità dei polimeriProprietà e degradabilità dei polimeri

Polymer-Layered Silicate NanocompositeFOOD PACKAGING MATERIALS

Polymer-Layered Silicate NanocompositeFOOD PACKAGING MATERIALS

Aumenta la rigidità e diminuisce la permeabilità ai gas (effetto barriera)

New Microstructures and New Microstructures and Electron Microscopy ImagingElectron Microscopy Imaging

TEM images of BCP nanostructuresTEM images of BCP nanostructuresPS-b-PI

spheres

PS-b-P2VP

lamellae

PS-b-PB-b-PScylinders

Non-Convetional NanostructuresNon-Convetional Nanostructures

PI

PMMAPS Poly(2-vinylpyridine)-Polyisoprene-Polystyrene. 15k/13k/15k

PS-b-P(E-co-Bu)-b-PMMA

Macromolecules 1998, 31, 135.Macromolecules 1993, 26, 2636Macromolecules 1998, 31, 8432

Igiene e Sicurezza alimentareIgiene e Sicurezza alimentare

Regolamento UE 178/2002• Inquadramento giuridico generale

• Istituzione dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare)

• Approccio integrato della filiera alimentare (materie prime, produzione, distribuzione, trasporto)

• Rintracciabilità

• Richiamo – ritiro prodotto

• Sistema di allerta rapido (RASFF)

Igiene e Sicurezza alimentareIgiene e Sicurezza alimentareRegolamenti del 2004 “Pacchetto igiene”882 : controlli ufficiali 852 : igiene dei prodotti alimentariregolamenti correlati …2073/05 : criteri microbiologici alimentilinee guida

• Strategia per la sicurezza globale• HACCP e manuali corretta prassi igienica come

metodologia di autocontrollo• Registrazione dati produttivi per agevolare i controlli• Autorizzazione siti e impianti produttivi• Formazione• Gestione delle non conformità

Igiene e Sicurezza alimentareIgiene e Sicurezza alimentare

Normative volontarie

• Standard di gestione: IS022000, ISO9000, ISO14000, SA8000

• HACCP: Codex, UNI

• Rintracciabilità: ISO2005

• Standard tecnici su GMP e GHP: BRC, IFS, NSF, Certificazioni prodotto

Nel Manuale sono disciplinati specifici adempimenti e Nel Manuale sono disciplinati specifici adempimenti e ulteriori controlli, rispetto a quelli previsti per legge, che le ulteriori controlli, rispetto a quelli previsti per legge, che le imprese dovranno impegnarsi a rispettare con l’obiettivo di imprese dovranno impegnarsi a rispettare con l’obiettivo di assicurare, in tutte le fasi del processo produttivo così come assicurare, in tutte le fasi del processo produttivo così come sul prodotto finito, le più ampie misure di prevenzione dei sul prodotto finito, le più ampie misure di prevenzione dei rischi potenziali, di controllo qualità e di sicurezza delle rischi potenziali, di controllo qualità e di sicurezza delle acque. acque.

Mineracqua e le imprese di imbottigliamento, sono state le Mineracqua e le imprese di imbottigliamento, sono state le prime nel settore alimentare, ad elaborare ed applicare tale prime nel settore alimentare, ad elaborare ed applicare tale Manuale,Manuale, nel 1997 nella sua prima edizione, aggiornata poi nel 1997 nella sua prima edizione, aggiornata poi nel 2005.nel 2005.

Analisi HACCP e Manuale buona prassi igienicaAnalisi HACCP e Manuale buona prassi igienica

HACCPHACCPHazard Analysis Critical Control PointHazard Analysis Critical Control Point

L’adozione del sistema HACCP permette di avere:

Un controllo igienico preventivo degli alimenti

Un sistema documentato e verificabile

Una identificazione dei rischi di contaminazione degli alimenti (biologici, chimico-fisici)

Misure preventive e di monitoraggio

HACCPHACCPglossarioglossario

HACCP = HAZARD ANALYSIS CRITICAL CONTROL POINT CCP = PUNTO DI CONTROLLO CRITICO

un punto una fase una procedura dove possa essere applicato un controllo che permette di prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili ogni rischio per la sicurezza del prodotto

PIANO HACCP = documento che delinea le procedure da seguire per assicurare il controllo di un processo

RISCHIO = è una proprietà biologica, chimica o fisica in grado di rendere l’alimento non sicuro per il consumo

7 PRINCIPI

identificare i rischi potenziali in tutte le fasi di produzione di un alimento

determinare i punti le procedure e tappe operazionali da sottoporre a controllo per identificare i punti critici (CCP)

stabilire un sistema di monitoraggio per il controllo dei CCP

stabilire i limiti critici stabilire le azioni correttive stabilire procedure di verificaregistrazione dei dati

HACCPHACCPHazard Analysis Critical Control PointHazard Analysis Critical Control Point

Albero delle decisioni HACCP

Per facilitare l’individuazione dei CCP, ciascuna fase del ciclo lavorativo a cui si associano livelli di rischio significativi per la salubrità del prodotto potrà essere sottoposta all’analisi dell’

Esempio: Rispondere ad ogni domanda in sequenza ad ogni fase del processo con rischio identificato

La fase è destinata ad eliminare o ridurre ad un livello accettabile la probabilità di un rischio?

Esistono misure preventive?

NO

SI

C’è il controllo per la sicurezza a questa fase?

NO NON E’ UN CCP STOP

SI

Modificare la fase, il processo o il prodotto

NO

Vi è rischio di contaminazione o di aumento del pericolo a livelli inaccettabili?

Il pericolo può essere eliminato o ridotto ad un livello accettabile in una fase ulteriore?

SI NON E’ UN CCP

SI

NO

NON E’ UN CCP

SI

NO CCP

LAVAGGIO BOTTIGLIE linea vetro

Pericolo Origine Misure preventive e monitoraggio

CCPA1.1 Microbiologico Non corretta sterilizzazione delle bottiglie per variazioni delle concentrazioni dei detergenti o delle temperature dei bagni

Rilevazione dei parametri critici di lavaggio (solidi sedimentabili, solidi sospesi e grado di carbonatazione)

Analisi microbiologica alla partenza ed ogni quattro ore sui vuoti all’uscita della lavabottiglie (streptococcus f., pseudomonas aeruginosa, coliformi)

#

CONTROLLO ELETTRONICO BOTTIGLIE LAVATE

Non corretta valutazione delle bottiglie per anomalia nel funzionamento dell’ispettore e non espulsione delle bottiglie con difettosità impostata

Pulizia delle parti di rilevazione dell’ispettore ogni inizio turno Manutenzione programmata dell’ispettore

Taratura dell’ispettore elettronico utilizzando bottiglie test ogni ora. Le bottiglie test riguardano:•   scarto fuori sagoma •   scarto bottiglie con baga rotta •   scarto bottiglie con corpi estranei

FisicoCCPA1.2#

Pericolo Origine Misure preventive e monitoraggio

PREVENZIONE: E’ IMPORTAMTE CONTROLLARE SECONDO LE FREQUENZE STABILITE LE CONCENTRAZIONI DEI DETERGENTI, LE TEMPERATURE ED I PARAMETRI CRITICI DI LAVAGGIO DEI BAGNI

PERICOLO: POSSIBILE NON STERILIZZAZIONE DELLE BOTTIGLIE PER NON CORRETTA FASE DI LAVAGGIO-DISINFEZIONE DOVUTA A VARIAZIONI DELLE CONCENTRAZIONI DEI DETERGENTI E/O DELLE TEMPERATURE DEI BAGNI

CCPA1.2

LINEA A 1

FASE LAVAGGIO BOTTIGLIE

Sistema di RintracciabilitàSistema di RintracciabilitàGli elementi di rintracciabilità dei materiali impiegati in ogni lotto del prodotto e del prodotto stesso nonché dei dati relativi, devono consentire con celerità di:

- individuare l’origine di un possibile problema- identificare tutti i prodotti relativi a tale problematica- risalire in qualsiasi momento alla provenienza delle materie prime,

alle condizioni di processo e alla localizzazione del prodotto finito per il quale possono sussistere problemi.

Sistema di RintracciabilitàSistema di RintracciabilitàRINTRACCIABILITA’ A MONTEL’identificazione per lotto di un prodotto finito deve permettere, sulla base di appositi codici, di individuare univocamente l’origine del lotto ed il suo percorso.La registrazione dei dati delle procedure di controllo e dei risultati devono consentire di individuare l’origine di una eventuale problematica sia all’interno di una qualsiasi fase del processo produttivo sia riconducibile alle materie prime utilizzate..

gg

mm

aaxx

contatore orario di produzione TMC

Sistema di RintracciabilitàSistema di RintracciabilitàRINTRACCIABILITA’ A VALLEDeve consentire di individuare la destinazione commerciale di un lotto di produzione (stoccaggio interno, spedizione ad una piattaforma di distribuzione, consegna diretta ai luoghi di vendita) sulla base di un codice.Il produttore deve dotarsi di mezzi idonei per identificare, registrare ed archiviare i dati in questione.I codici del lotto devono figurare sull’unità di vendita destinata al consumatore e anche sui raggruppamenti di lotto (pallet).

MARCHIOMARCHIO

CODICE ARTICOLO, CODICE ARTICOLO, DATA PRODUZIONEDATA PRODUZIONE

DESCRIZIONE DESCRIZIONE MACROSOPICAMACROSOPICA

CODICE SSCCCODICE SSCCCODICE EANCODICE EAN

DESRIZIONE PRODOTTODESRIZIONE PRODOTTOLOTTOLOTTO

TMCTMCORA PRODUZIONEORA PRODUZIONE

CODICE A BARRECODICE A BARRE

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

Per il D.Lgs. 152/99 sono corpi idrici a specifica destinazione funzionale.

I requisiti chimici, fisici e microbiologici di idoneità sono espressi nel DPR del 8.6.1982 n°470 e successive modificazioni.

Sono considerati acque di balneazione, le acque dolci, correnti o di lago, le acque marine; con zona di balneazione s’intende il luogo dove si trova acqua di balneazione conforme

Si definisce generalmente stagione balneare il periodo compreso tra il 1 maggio e 30 settembre o come meglio definito in sede locale

Il periodo di campionamento inizia un mese prima dell’apertura della stagione balneare e termina alla chiusura della stessa.

Acque di balneazioneAcque di balneazione

Le acque di balneazione si considerano idonee quando i risultati del campionamento relativo all’anno precedente sono stati favorevoli, ovvero:

• è risultata la conformità in almeno il 90% dei casi relativamente ai parametri indicatore stabiliti

• i risultati conseguiti non conformi non si discostano più del 50% del valore indicatore di riferimento

• fanno eccezione al punto precedente i parametri pH e ossigeno disciolto

• per i parametri coliformi totali, fecali e streptococchi fecali, la percentuale massima dei casi di non conformità è del 80%; se i valori di colif. tot e fecali superano i valori rispettivamente di 10.000 UFC/100mL e 2.000 UFC/100mL, i casi conformi devono essere almeno 95%.

Controlli delle acque di balneazioneControlli delle acque di balneazione

Limite soppresso dal D.Lgs. 93 del 2007

Aggiunto la ricerca degli enterovirus con L271/88

Limite: ass/10L

La legislazione nazionale (in Italia 7122 Km di coste!!) recepisce in modo più restrittivo la giurisprudenza europea, in particolare la concentrazione degli indicatori microbiologici fecali

Dei 12 parametri considerati:

• 3 (coliformi totali, fecali e streptococchi fecali) sono indicatori di contaminazione fecale

• 2 (salmonella e enterovirus) sono indicatori di patogeni e facoltativi

• 4 (pH, fenoli, tensioattivi, oli minerali) sono indicatori di contaminazione industriale

• 3 (colorazione, trasparenza, O2 disciolto) forniscono indicazione sui processi eutrofici e problematiche estetiche. Possono essere derogati se ragioni geologiche e geografiche eccezionali

Controlli delle acque di balneazioneControlli delle acque di balneazione

Diviet i

• Temporanei di inizio stagione – durante la stagione

Quando le analisi prima dell’apertura della stagione – durante la stagione non esprimono giudizio favorevole, anche dopo avere effettuato le analisi supletive eseguite in giorni diversi nello stesso punto di prelievo (se superamento di un solo parametro).

• Permanenti

Zone precluse all’attività balneare per il superamento stabile (almeno per due stagioni consecutive) di uno o più parametri (ad esempio, in caso di sbocchi di corsi superficiale, attività portuali, ecc.)

Il divieto è dovuto anche quando sono state eseguite analisi in quantità inferiore a quanto disposto.

Controlli delle acque di balneazioneControlli delle acque di balneazione

Prelievi

• i punti di prelievo non devono distare più di 2 Km tra loro. In caso di aree di alta densità di balneazione la distanza tra due punti di prelievo deve essere opportunamente ridotta.

• i prelievi devono essere eseguiti: - ad una profondità di 30 cm sotto il pelo libero dell’acqua - ad una distanza dalla battigia tale che il fondale abbia una

profondità di 80-120 cm- dalle ore 9.00 alle 15.00- dopo almeno due giorni dall’ultima precipitazione di rilievo o dall’ultima burrasca

Controlli delle acque di balneazioneControlli delle acque di balneazione

Competenze

• StatoFunzione di indirizzo, coordinamento

• Regione (Provincia)

Individuazione punti di prelievo, definizione delle zone di balneazione

• ComuneEmissione dei divieti (Ordinanza sindaco)Segnaletica e delimitazione aree soggette a divieti

Controlli delle acque di balneazioneControlli delle acque di balneazione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

ProgrammaProgramma

1.1. Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e Acqua, generalità, ciclo dell’acqua e rapporti tra acqua e salutesalute

2.2. Requisiti di potabilità delle acqueRequisiti di potabilità delle acque3.3. Caratteri chimici e microbiologiciCaratteri chimici e microbiologici4.4. Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione Interventi a tutela di protezione ambientale nella gestione

della risorsa idrica sotterraneadella risorsa idrica sotterranea5.5. Le acque minerali, caratteristiche e requisiti normativiLe acque minerali, caratteristiche e requisiti normativi6.6. Operazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitariOperazioni di imbottigliamento, aspetti igienico-sanitari7.7. Le acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilitàLe acque di balneazione e requisiti legislativi di balneabilità8.8. I controlli per la balneazione, competenze e legislazioneI controlli per la balneazione, competenze e legislazione9.9. L’inquinamento marino, cause e prevenzioneL’inquinamento marino, cause e prevenzione

Igiene generale e applicata I – Le acqueIgiene generale e applicata I – Le acque

Ambiente marino molteplicità sistemi acquatici in habitat variabili localmente e legati da complessi equilibri ecologici.

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3 macrocomunità: Oceanica planctonica (per tipologia: fitoplancton, zooplancton - per dimensione: macroplancton… ultraplancton)

nectonica (individui mediograndi in movimento autonomo)

Bentonica di fondale in superficie

Di bordo mondo vegetale sommerso e emergente

Ambiente marinoAmbiente marino

Ambiente marino molteplicità sistemi acquatici in habitat variabili localmente e legati da complessi equilibri ecologici.

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Fattori influenzanti gli equilibri (derivanti in particolare dai corpi immissari, in particolare i corpi fluviali per la loro turbolenza e carico inquinante):

• fisici: flusso (tipologia:turbolento, laminare…, portata, luce, temperatura, densità, ossigeno disciolto

• inquinanti naturali tempi lunghi → adattamentoantropici domestici, agricoli, industriali

Dal dinamismo degli equilibri dei cicli vitali del C, N, P, S, energetico si estrinseca il fenomeno dell’autodepurazione del mare e della sua capacità di adattamento, fondamentale nelle aree marine costiere

Ambiente marinoAmbiente marino

Ambiente marino molteplicità sistemi acquatici in habitat variabili localmente e legati da complessi equilibri ecologici.

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Problemi

• Eutrofizzazione eccesso di nutrienti nell’acqua: disequilibrio ecologico con forte aumento di biomassa vegetale ed un impoverimento dell’ossigeno disciolto (fattori anaerobici, danni fauna ittica)

• Degrado per inquinamento fisico (materiali in sospensione, T)biologicochimico (detergenti, sost

tossiche…)

Ambiente marinoAmbiente marino

Ambiente marino molteplicità sistemi acquatici in habitat variabili localmente e legati da complessi equilibri ecologici.

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Valutazione dello stato ecologica delle acque costiere attraverso indicatori

• Elementi biologici composizione e abbondanza biomassa del fitoplancton, altra flora acquatica, macroinvertebrati bentonici (trofismo)

• Elementi morfologici struttura letto, regime maree, correnti

• Elementi chimici e chimico-fisici trasparenza, termica, salinità, nutrienti, ossigenazione

• Carico inquinanti specifici in priorità in relazione alla qualità dei corpi immissari (riferimenti in tab D.lgs 152)

Ambiente marinoAmbiente marino

Ambiente marino molteplicità sistemi acquatici in habitat variabili localmente e legati da complessi equilibri ecologici.

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Valutazione dello stato ecologica delle acque costiere attraverso indicatori

• Elementi biologici composizione e abbondanza biomassa del fitoplancton, altra flora acquatica, macroinvertebrati bentonici (trofismo)

• Elementi morfologici struttura letto, regime maree, correnti

• Elementi chimici e chimico-fisici trasparenza, termica, salinità, nutrienti, ossigenazione

• Carico inquinanti specifici in priorità in relazione alla qualità dei corpi immissari (riferimenti in tab D.lgs 152)

Ambiente marinoAmbiente marino

Ambiente marino molteplicità sistemi acquatici in habitat variabili localmente e legati da complessi equilibri ecologici.

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Valutazione dello stato ecologico delle acque costiere attraverso indicatori

Determinazioni analitiche fondamentali per il monitoraggio:

Temperatura, pH, Trasparenza, salinità, P (tot, fosfato), N (nitrati, ammoniacale), indici biologici fecali, O2 disciolto.

Indice trofico: f (clorofilla, O2 disciolto, P tot , Σ tipi N)

Accumulo sost. tossiche nei mitili (metalli, pesticidi, PCB, IPA)

Accumulo nei sedimenti

Ambiente marinoAmbiente marino

Naturale: autodepurazione, adattamento. Impatta nei momenti di piena degli immissari

Antropico: Domestico (liquami fognari; sost. alimentari, cataboliti, detergenti, carico batterico, P e N; poco ossigeno: processi anaerobici… cattivi odori)

Agricolo (concimi: composti P e N, fitofarmaci, pesticidi, rifiuti organici allevamento)

Industriale (rifiuti cicli produzione, sostanze specifiche, nocive, tossiche)

Rischio : da accumulo, da trasformazione, da non bidegradabilità

Inquinamento marino: cause e prevenzioneInquinamento marino: cause e prevenzione

Azioni di prevenzione

Disciplina degli scarichi (gestione dei reflui, discariche, immissioni nel terreno)

Depurazione effluenti idrici

Modalità di immissione in mare

Inquinamento marino: cause e prevenzioneInquinamento marino: cause e prevenzione

Trattamento refluiTrattamento reflui

I depositi di rifiuti sul terreno, alla superficie del suolo, in profondità danno luogo all’inizio di un sistema dinamico che entra a far parte del ciclo idrologico

L’acqua piovana dilava la massa solida e può inquinare la falda

Tipo di inquinamento

Decomposizione aerobia

Decomposizione anerobia

falda

I rifiuti che influenzano la qualità dell’acqua inquinata sono i materiali organici

biodegradabili (rifiuti animali e vegetali), materiali inorganici solubili e i metalli.

Dipende da:

Natura del materiale scaricato contenuto organico

Idrogeologia della discarica

Modo di operare: costipazione del rifiuto ricoprimento ecc.

Clima: il dilavamento del materiale solido è funzione della

temperatura, del vento, delle precipitazioni

Rete di stazioni di misura per controllare la migrazione della zona inquinata e l’efficienza dei metodi protettivi utilizzati

Si devono valutare le caratteristiche del terreno e la sua capacità assorbente

Pozzo di controllo

Lisimetri = campionatori porosi dell’acqua di sul fondo della discarica

Se la portata di smaltimento delle acque inquinate è elevata può capitare che la quantità di composti azotati apportati nel terreno sia maggiore di quella che può essere assorbita dalla vegetazione per la sua crescita.

Denitrificazione: trasforma i composti azotati (nitrati) in azoto volatile

In Ambiente Anaerobio

Carbonio organico

Azoto da attività antropica

Continue e massicce aspersioni d’acqua sul terreno rendono anaerobica la zona aerata del terreno

Scarichi refluiricchi di

ammoniaca

Spandimento discontinuo con piccole portate

L’ossigeno della zona areata trasforma ammoniaca in nitrati e ossida il carbonio organico.

denitrificazione

Nitrati Falda

Azoto da attività antropica

Formazione nella zona areata di un ambiente anaerobio

Ammonio → nitrato

Adsorbimento di ammoniaca da parte del terreno fino a saturazione

Azoto da attività antropica

Continue e massicce aspersioni d’acqua sul terreno rendono anaerobica la zona aerata del terreno

Scarichi refluiricchi di

ammoniaca

Spandimento continuo

Falda