I LUSSURIOSI In vita furono travolti dalla passione amorosa, ora sono trascinati dalla bufera. (pena...

Post on 02-May-2015

224 views 6 download

Transcript of I LUSSURIOSI In vita furono travolti dalla passione amorosa, ora sono trascinati dalla bufera. (pena...

I LUSSURIOSI

In vita furono travolti dalla passione amorosa, ora sono trascinati dalla bufera. (pena per contrasto secondo la legge del contrappasso).

‘’Ell’ è Semiramìs, di cui si leggeche succedette a Nino e fu sua sposa:tenne la terra che 'l Soldan corregge.

L'altra è colei che s'ancise amorosa,e ruppe fede al cener di Sicheo;poi è Cleopatràs lussurïosa

Elena vedi, per cui tanto reotempo si volse[…]’’

PAOLO E FRANCESCA

Andando avanti Dante è attirato da due anime diverse dalle altre. Vengono trasportate dal vento insieme,tanto è forte il loro amore. Sono Paolo Malatesta e Francesca da Rimini. Francesca era inizialmente sposata con il fratello di Paolo,ma quest’ultimo e lei non riuscirono a resistere al loro amore. Il marito di Francesca,come per punirli,li uccise.

‘’Quali colombe dal disio chiamatecon l'ali alzate e ferme al dolce nidovolan per l'aer, dal voler portate;

cotali uscir della schiera ov' è Dido,a noi venendo per l'aer maligno,sì forte fu l'affettuoso grido.

«O animal grazioso e benignoche visitando vai per l'aer personoi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l'universo,noi pregheremmo lui de la tua pace,poi che hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar vi piace,noi udiremo e parleremo a vui,mentre che il vento, come fa, ci tace.

Siede la terra dove nata fuisu la marina dove il Po discendeper aver pace co' seguaci sui.

Amor, che al cor gentil ratto s'apprende,prese costui della bella personache mi fu tolta; e il modo ancor m'offende.

Amor, che a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.Caina attende chi a vita ci spense». […]

Poi mi rivolsi a loro e parla' io,e cominciai: «Francesca, i tuoi martìria lagrimar mi fanno triste e pio.

Ma dimmi: al tempo de’ dolci sospiri,a che e come concedette amoreche conosceste i dubbiosi desiri?».

E quella a me: «Nessun maggior doloreche ricordarsi del tempo felicene la miseria; e ciò sa il tuo dottore.

Ma se a conoscer la prima radicedel nostro amor tu hai cotanto affetto,farò come colui che piange e dice.

Noi leggevamo un giorno per dilettodi Lancilotto come amor lo strinse;soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fïate li occhi ci sospinsequella lettura, e scolorocci il viso;ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato risoesser baciato da cotanto amante,questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi baciò tutto tremante.Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:quel giorno più non vi leggemmo avante».

Mentre che l'uno spirto questo disse,l'altro piangea; sì che di pietadeio venni men così com' io morisse.

E caddi come corpo morto cade.’’

A cura di Emiliano Fortuna

Francesca D’Addeo