G.P. Oneto, S. Mantegazza, C. Rossi - Leggere la congiuntura e il ciclo economico

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Forum PA 16-17-18 maggio 2012

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Leggere la congiuntura e il ciclo economico

Forum PA 16-17-18 maggio 2012Gian Paolo Oneto, Susanna Mantegazza, Chiara Rossi

2

L’analisi congiunturale: un concetto non codificato ma di grande rilevanza pratica (1)

•La crescita economica di un paese avviene attraverso continue oscillazioni (fluttuazioni di medio-breve perido) dell’attività che costituiscono il ciclo economico. •La particolare situazione che un’economia attraversa nel corso dei suoi movimenti ciclici viene spesso indicata come congiuntura, con un termine il cui significato non è definibile in modo rigoroso.•Si dice che la congiuntura è positiva quando quasi tutti gli indicatori economici attraversano una fase di crescita: tale situazione corrisponde, nell’analisi del ciclo, a un periodo di espansione.•Si dice che la congiuntura è negativa quando buona parte degli indicatori ristagnano o diminuiscono.•Nel caso la fase di contrazione dell’economia superi una durata convenzionale (dell’ordine dei due trimestri) si dice che l’economia attraversa una situazione di recessione.

3

L’analisi congiunturale: un concetto non codificato ma di grande rilevanza pratica (2)

•Capire quale fase congiunturale caratterizza un sistema economico o un settore produttivo è molto importante:

– Nelle fasi di espansione crescono la domanda e la produzione di beni e servizi con effetti positivi sull’occupazione, sui salari e sul reddito.

– Al contrario, durante i periodi di recessione l’attività produttiva si contrae, la domanda diminuisce o ristagna e la situazione del mercato del lavoro tende a peggiorare.

4

L’analisi congiunturale: un concetto non codificato ma di grande rilevanza pratica (3)

•Individuare in modo preciso le tendenze congiunturali in atto è cruciale per le istituzioni che gestiscono la politica di bilancio e quella monetaria, al fine di formulare le scelte di politica economica considerate più opportune.

•L’analisi della congiuntura è anche fondamentale per costruire previsioni sugli andamenti futuri sia dell’economia nel suo complesso, sia di settori/variabili specifici.

5

Come misurare un fenomeno: livelli o variazioni?

•Come possono essere rappresentati gli indicatori congiunturali?

– in livello – tramite tassi di variazione (congiunturali e/o

tendenziali)– con riferimento a indicatori grezzi, destagionalizzati,

corretti per gli effetti di calendario

– espressi in volume, in valore, come numeri indice

6

Come misurare un fenomeno: livelli o variazioni?Un esempio di presentazione dei dati La tabella della 1° pagina del comunicato relativo all’Indice della produzione industriale (IPI) pubblicato ogni mese sul sito dell’Istat.La tabella contiene gli indici (che di per sé forniscono solo una misura relativa del fenomeno) e, soprattutto, le variazioni congiunturali e le variazioni tendenziali che misurano la dinamica del fenomeno

Variazioni congiunturali

Variazioni tendenziali

INDICE Mar 12 Feb 12

Gen12-Mar 12 Ott 11-Dic 11

Mar 12 Mar 11

Gen-Mar 12 Gen-Mar 11

Dati destagionalizzati 85,1 +0,5 -2,1 - -

Dati corretti per gli effetti di calendario 92,1 - - -5,8 -5,8

Dati grezzi 93,2 - - -5,9 -3,8

7

Come misurare un fenomeno: livelli o variazioni?

IPI (base 2005 =100) grezzo, corretto e destagionalizzato

40

50

60

70

80

90

100

110

120

130

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

grezzo destagionalizzato corretto

Il livello dell’indice è solo una misura relativa (compara il valore attuale con quello del periodo base); graficamente, permette di cogliere l’andamento del fenomeno una volta che si siano rimossi gli effetti stagionali e di calendario

8

Come misurare un fenomeno: livelli o variazioni?

-5

-4

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

-30

-20

-10

0

10

20

30

var. congiunturali (su dati destagionalizzati) var. tendenziali (su dati corretti)

Le variazioni congiunturali (mese su mese) colgono l’andamento di brevissimo termine, ma sono molto volatili (e la volatilità oscura il segnale); le variazioni tendenziali mediano su un periodo più lungo (e quindi possono coprire gli sviluppi dei mesi più recenti)

IPI variazioni su dati corretti e destagionalizzati

9

Quali indicatori

Gli indicatori congiunturali possono essere classificati in due grandi famiglie:

• quelli che misurano tempestivamente (con cadenza mensile o trimestrale) la dinamica effettiva di variabili rilevanti per la comprensione della recente evoluzione dell’economia.

• quelli che registrano le attese dei consumatori e delle imprese e tendono ad anticiparne i comportamenti futuri;

10

Indicatori che misurano la dinamica effettiva

L’Istat, in linea con quanto avviene negli altri paesi dell’Unione europea, diffonde due tipologie di indicatori congiunturali:

• quelli relativi alla contabilità nazionale trimestrale.

• quelli provenienti dalle rilevazioni congiunturali, effettuate presso le imprese e presso le famiglie.

11

Lo schema economico di base: la congiuntura si legge a partire dall’andamento della domanda aggregata

Lo schema di base è riconducile al conto risorse e impieghi della contabilità nazionale (a frequenza trimestrale quando si parla di congiuntura)–I consumi (privati e pubblici), gli investimenti (in macchinari e attrezzature, in costruzioni), le scorte–La componente estera della domanda (esportazioni e importazioni)–Il Pil (dal lato dell’offerta: somma dei valori aggiunti settoriali)

12

Lo strumento principale per l’analisi congiunturale: il conto risorse e impieghi della CN trimestrale

La tabella allegata al comunicato del Pil trimestraleTabella 8. Conto economico delle risorse e degli impieghi - Valori concatenati (milioni di euro - anno di riferimento 2005)

Dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario*

Prodotto interno lordo

Importazioni di beni e

servizi fob

Totale Spesa delle famiglie

Spesa della P.A. e ISP

Totale macch., attr. e prod. vari

mezzi di trasp.

costruzioni Variaz. scorte e ogg. di val.

Esportazioni di beni e

servizi fob11 I 356645 103077 289891 214570 75362 68191 28473 6137 33674 -- 99725

II 357743 101599 289385 214366 75062 68141 28368 6531 33348 -- 100463III 357077 100409 288180 213611 74613 67701 28403 6216 33188 -- 102497IV 354695 97864 286175 212090 74128 66097 27001 5927 33217 -- 102522

11 I 0,1 -2,3 0,1 0,0 0,3 0,0 0,6 0,0 -0,4 -- 0,2II 0,3 -1,4 -0,2 -0,1 -0,4 -0,1 -0,4 6,4 -1,0 -- 0,7III -0,2 -1,2 -0,4 -0,4 -0,6 -0,6 0,1 -4,8 -0,5 -- 2,0IV -0,7 -2,5 -0,7 -0,7 -0,6 -2,4 -4,9 -4,6 0,1 -- 0,0

11 I 1,2 8,6 0,8 1,1 -0,2 0,2 2,2 2,3 -1,7 -- 9,9II 1,0 3,6 0,6 1,1 -0,9 -0,2 1,0 8,8 -2,7 -- 6,5III 0,4 0,1 -0,4 -0,1 -1,1 -1,7 0,1 -0,4 -3,3 -- 6,1IV -0,4 -7,2 -1,2 -1,2 -1,4 -3,1 -4,6 -3,4 -1,8 -- 3,0

* Eventuali lievi discrepanze tra i valori riportati in questa tavola e quelli contenuti nelle tavole del testo sono attribuibili ad arrotondamenti

Variazioni percentuali sul trimestre corrispondente

Consumi finali nazionali Investimenti fissi lordi

Variazioni percentuali sul trimestre precedente

13

La misura aggregata dell’andamento dell’economia: il Prodotto Interno Lordo (Pil)

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

06 I II III IV 07 I II III IV 08 I II III IV 09 I II III IV 10 I II III IV 11 I II III IV

var. cong.

var. tend.

Pil (indice, mediaperiodo=0)

14

Le componenti della domanda: i consumi

Consumi e Pil in volume (indici media 2006=100)

94

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100

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102

06:T1 06:T2 06:T3 06:T4 07:T1 07:T2 07:T3 07:T4 08:T1 08:T2 08:T3 08:T4 09:T1 09:T2 09:T3 09:T4 10:T1 10:T2 10:T3 10:T4 11:T1 11:T2 11:T3 11:T4

Prodotto interno lordo Spesa delle famiglie Spesa della P.A. e ISP

La spesa per consumi (qui misurata in volume, cioè al netto della dinamica dei prezzi) è la componente di gran lunga più grande della domanda interna; si divide in consumi privati (spesa delel famiglie) e pubblici (spesa della PA

15

Le componenti della domanda: gli investimenti

Investimenti e Pil in volume(numeri indice media 2006=100)

83

88

93

98

103

06:T1 06:T2 06:T3 06:T4 07:T1 07:T2 07:T3 07:T4 08:T1 08:T2 08:T3 08:T4 09:T1 09:T2 09:T3 09:T4 10:T1 10:T2 10:T3 10:T4 11:T1 11:T2 11:T3 11:T4

Prodotto interno lordo Invest. macch. e mezzi trasp. costruzioni

Gli investimenti fissi lordi (o spesa per la formazione del capitale) sono la componente più ciclica della domanda interna; includono la spesa per macchinari e attrezzature, per mezzi di trasporto, per costruzioni (incluse le opere pubbliche)

16

I flussi con l’estero: esportazioni e importazioni

Flussi con l'estero e PIl in volume;numeri indice (media 2006=100)

80

85

90

95

100

105

06:T1 06:T2 06:T3 06:T4 07:T1 07:T2 07:T3 07:T4 08:T1 08:T2 08:T3 08:T4 09:T1 09:T2 09:T3 09:T4 10:T1 10:T2 10:T3 10:T4 11:T1 11:T2 11:T3 11:T4

Prodotto interno lordo

Importazioni di beni e servizi fob

Esportazioni di beni e servizi fob

Le esportazioni sono domanda di produzione nazionale venduta all’estero, mentre le importazioni sono offerta estera che soddisfano una parte della domanda interna; il saldo dei due flussi (esportazioni meno importazioni) costituisce la domanda estera netta (o esportazioni nette)

17

Uno strumento di analisi: i contributi alla variazione del Pil

I nsieme di dati : Contributi alla crescita del PI L (punti percentuali) - dati nazionali trimestraliTerritorio I talia

Misura valori percentuali

Valutazione contributi alla crescita congiunturale del PIL

Correzione dati destagionalizzati

Periodicità trimestrale

Edizione Mar-2012

Trimestre T1-2010 T2-2010 T3-2010 T4-2010 T1-2011 T2-2011 T3-2011 T4-2011Tipologia aggregato

prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 1,1 0,5 0,4 0,2 0,1 0,3 -0,2 -0,7domanda nazionale al netto della variazione delle scorte e oggetti di valore 0,4 0,1 0,6 -0,1 0,1 -0,2 -0,5 -1spesa per consumi finali nazionali 0,1 0 0,5 0,1 0,1 -0,1 -0,3 -0,6spesa per consumi finali delle famiglie residenti 0,2 -0,1 0,5 0,2 0 -0,1 -0,2 -0,4spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (isp) -0,1 0,1 -0,1 -0,1 0,1 -0,1 -0,1 -0,1investimenti fissi lordi 0,4 0,1 0,2 -0,2 0 0 -0,1 -0,5variazione delle scorte e oggetti di valore 0,9 0,3 -0,2 0,8 -0,7 -0,2 -0,6 -0,4domanda estera netta -0,2 0,1 0 -0,6 0,7 0,6 0,9 0,7

Dati estratti il 14 mai 2012, 18h59 UTC (GMT), da I .Stat

18

Il prodotto dal lato dell’offerta

Valore aggiunto ai prezzi base, valori concatenati (n.indice 2006=100)

80

85

90

95

100

105

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV

2006 2007 2008 2009 2010 2011

costruz.

Industria in senso stretto

Servizi Tot

Il prodotto (Pil) è anche la somma del valore aggiunto realizzato dall’attività economica di ciascun settore dell’economia, valutato a prezzi costanti

19

Indicatori provenienti dalle rilevazioni congiunturali

•Le principali fonti della contabilità nazionale trimestrale e, più in generale dell’informazione economica di breve termine, sono le rilevazioni congiunturali, le quali si riferiscono a numerose variabili:

– Indici di produzione (industriale, delle costruzioni);– Fatturato (dell’industria, del commercio, dei servizi);– Occupazione e disoccupazione; ore lavorate;– Retribuzioni e costo del lavoro;– Prezzi (alla produzione, al consumo);– Flussi commerciali con l’estero (esportazioni e importazioni

di beni)

20

Indicatori congiunturali: l’indice di produzione industriale (e il confronto con il valore aggiunto del settore)

IPI e valore aggiunto ai prezzi base, valori concatenati dell’industria in s. s.

80

85

90

95

100

105

110

I II III I I II III I I II III I I II III I I II III I I II III I I II III I I

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

IPI

VA

21

Indicatori congiunturali: il fatturato dell’industria, che distingue componente interna ed estera delle vendite

Indici del fatturato - dati destagionalizzati, base 2005= 100

90

100

110

120

130

140

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

totale interno estero

22

Indicatori congiunturali: indice di produzione delle costruzioni

Indice destagionalizzato (2005 = 100) e media mobile a tre termini non centrata

70

75

80

85

90

95

100

105

110

115

120

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

indice

mm a 3 termini

23

Indicatori congiunturali: indice delle vendite del settore del commercio al dettaglio,

distinto per beni alimentari e non alimentari Indici destagionalizzati (2005 = 100) e medie mobili a tre termini non centrate

97

98

99

100

101

102

103

104

105

106

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

totale MA3 alimentare MA3

non alim. MA3 totale

24

Indicatori congiunturali: fatturato di diversi settori degli “altri servizi” (1)

Indici destagionalizzati (2005 = 100)

75

80

85

90

95

100

105

110

115

120

T1-2005 T3-2005 T1-2006 T3-2006 T1-2007 T3-2007 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011

trasporto marittimo e per vie d'acqua

trasporto aereo

servizi postali e attività di corriere

25

Indicatori congiunturali: fatturato “altri servizi” (2)Indici destagionalizzati

95

97

99

101

103

105

107

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111

113

115

T1-2005 T3-2005 T1-2006 T3-2006 T1-2007 T3-2007 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011

manutenzione e riparazione di autoveicoli

commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli)

servizi di informazione e comunicazione

26

Gli indicatori per monitorare la situazione del mercato del lavoro e l’inflazione

– Gli indicatori della situazione del mercato del lavoro: misure di input di lavoro e posti vacanti (misurati presso le imprese); offerta di lavoro e disoccupazione (misurati presso le famiglie).

– Il quadro retributivo e del costo del lavoro (contrattuali, di fatto, misure di CN).

– Il sistema dei prezzi: costi, prezzi e margini, prezzi alla produzione, prezzi al consumo

27

L’occupazione e la disoccupazione: il quadro delle Forze di lavoro

Occupati in migliaia e tasso di disoccupazione, destagionalizzati

22.200

22.400

22.600

22.800

23.000

23.200

23.400

23.600

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

5,0

6,0

7,0

8,0

9,0

10,0

11,0

Occupati (scala sx)

Tasso di disoccupazione (scala dx)

28

Una componente dell’input di lavoro: le ore di CIG misurate dall’indagine sulle grandi imprese

Ore di CIG per 1.000 ore effettivamente lavorate

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

140,0

160,0

G

en

na

io

F

eb

bra

io

M

arz

o

A

pril

e

M

ag

gio

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S

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mb

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O

ttob

re

N

ove

mb

re

D

ice

mb

re

G

en

na

io

F

eb

bra

io

2008 2009 2010 2011 2012

Industria in senso stretto

Totale Ind e Serv

29

L’andamento delle retribuzioni: gli indicatori contrattuali

Indici delle retribuzioni orarie contrattuali(tassi di variazione tendenziali)

0

1

2

3

4

5

6

industria servizi privati attività della pubblica amministrazione

30

I prezzi alla produzione dei prodotti industriali

Prezzi alla produzione sul mercato interno tassi di variazione tendenziale

-10,0

-8,0

-6,0

-4,0

-2,0

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

beni di consumo

totale industria escluse costruzioni (b-e)

totale industria escluse costruzioni (b-e) edescluso il raggruppamento energia

31

L’inflazione al consumo e componente di fondo (Core inflation)

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Inflazione di fondo

NIC

Tasso d’inflazione su indice generale (NIC) e al netto di energia e alimentari freschi

32

Indicatori che registrano le opinioni e le attese dei consumatori e delle imprese

Gli indicatori di clima di fiducia, prodotti in Italia dall’Isae (Istituto di studi e analisi economica) fino alla fine del 2010, dal 2011 sono confluiti all’interno della produzione dell’Istituto nazionale di statistica.

Sono parte di un programma gestito dalla CE ed esteso, con caratteristiche comuni, a tutti i paesi membri.

Hanno la capacità di cogliere in maniera molto rapida le opinioni degli operatori attraverso informazioni semplificate che colgono le tendenze attuali e future.

33

L’indice del clima di fiducia dell’industria manifatturieraNumero indice 2005 =100 destagionalizzato

70

80

90

100

110

120

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

34

Variabili componenti del clima di fiducia dell’industria: giudizi sugli ordini e attese sulla produzione

Saldi delle frequenze delle riposte, destagionalizzati

-70

-60

-50

-40

-30

-20

-10

0

10

20

30

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

giudizi sugli ordini - saldo

attese sulla produzione - saldo

35

Clima di fiducia delle imprese dei servizi e del commercio

Numeri indice 2005 =100 destagionalizzati

60

70

80

90

100

110

120

130

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

clima di fiducia delle imprese dei servizi

clima di fiducia delle imprese del commercio

36

Come trovare statistiche e indicatori congiunturali

– Comunicati stampa: http://www.istat.it/it/archivio/comunicato-stampa(la navigazione è possibile per argomento). Ad ogni comunicato è allegata la nota metodologica che illustra le principali caratteristiche dell’indagine. – Database Istat: http://dati.istat.it/?lang=itil datawarehouse delle statistiche prodotte dall’Istat, un patrimonio informativo completo ed omogeneo, unico per la statistica italiana ad accesso libero e gratuito.– Metadati che descrivono il processo produttivo e le sue caratteristiche: http://siqual.istat.it/SIQual/welcome.doIl sistema fornisce informazioni più dettagliate sulle modalità di esecuzione delle rilevazioni ed elaborazioni condotte dall'Istat e sulle attività svolte per garantire la qualità dell'informazione statistica prodotta (Sistema Informativo sulla Qualità dei processi statistici).–Confronti internazionali, database Eurostat: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/statistics/