Gli animalisti con Caterina. «Non si insultano i malati». La mamma: «Capiteci»

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Articolo apparso sul Corriere del Veneto del 29 dicembre 2013

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VENEZIA — «Apri le gambe», dicemamma Elisabetta. «Apri le gambette, daidai», incalza papà Giampaolo». E Celestele allarga. «Chiudile». E le chiude «Ades-so girati tutta». E fa perfino quello. «Bra-vissima», dicono i genitori. Fino a un pa-io di anni fa Celeste Carrer non riusciva acompiere nessuna di queste operazioni e,anzi, l’ipotesi di una rotazione del corpopareva addirittura impossibile per unabambina malata di Sma1 (atrofia muscola-re spinale). «Così ci aveva detto anche unluminare della materiacome il professor JohnBach, che ha visto Cele-ste due volte, una nel2012 e una quest’an-no», dice GiampaoloCarrer. «Nessun soggetto colpito da que-sta malattia può fare questo tipo di movi-mento», ha aggiunto ieri il neurologo bo-lognese Marcello Villanova. Ma, come te-stimoniato da un video di mezzo minutogirato dai coniugi Carrer, la piccola bim-ba veneziana (vive a Tessera) di tre anni emezzo ora riesce a muoversi, oltre che aemettere suoni dalla bocca.

Il video — che è pubblicato anche sulsito del Corriere del Veneto — è stato mo-

strato ieri nell’affollata conferenza stam-pa a Roma, a cui hanno partecipato deci-ne di famiglie di malati curati con le cellu-le staminali con il contestato protocollodella Stamina Foundation per dimostrarei risultati della terapia. «I miglioramentisono certificati non solo nelle cartelle cli-niche di Brescia, ma anche da altri ospeda-li e da specialisti e pediatri a cui ci siamorivolti», continua Carrer. Celeste, nata nelgiugno del 2010, ha iniziato la cura all’ini-zio del 2011 all’ospedale Burlo Garofalo

di Trieste e poi a Bre-scia, sempre sotto laguida del dottor Mari-no Andolina. E semprea colpi di sentenze deltribunale di Venezia, a

cui i Carrer si sono rivolti con gli avvocatiMarco Vorano e Dario Bianchini e che haimposto la prosecuzione delle terapie piùvolte. «Volevamo smentire le false infor-mazioni di questi mesi, soprattutto sul-l’assenza di miglioramenti - continua ilpapà di Celeste - La nostra bimba ora simuove e sta avendo dei piccoli migliora-menti anche con le vocalizzazioni. Il pros-simo passo che vorremmo fare è quellodella carrozzina elettronica». Risultati

che, secondo i famigliari, sono ecceziona-li, visto che il decorso della malattia preve-de, al contrario, un continuo decadimen-to e addirittura a Celeste era stato dato unanno di vita.

Oggi invece la bambina è viva e fre-quenta la scuola materna. «E’ contenta,abbiamo festeggiato San Martino tutti as-sieme, anche se nelle ultime settimane èandata poco per evitare il rischio di pren-dere l’influenza», aggiunge il padre. Gli ul-timi mesi sono stati duri, visto che dopoun’infusione di cellule staminali a febbra-io, la cura era stata ritenuta conclusa dal-l’ospedale bresciano e solo la via giudizia-ria ha portato a un nuovo trattamento do-po otto mesi di stop. «Ma già il fatto chenon sia peggiorata è un miracolo», con-clude. In mezzo c’è anche stata la boccia-tura del metodo Stamina da parte del Co-mitato istituito dal ministro della SaluteBeatrice Lorenzin, a sua volta bocciato dalTar del Lazio per una presunta scarsa im-parzialità: proprio ieri il ministro ha no-minato il nuovo comitato che dovrà espri-mersi su un’eventuale sperimentazionesul protocollo.

Alberto Zorzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Su FacebookCaterinaSimonsen, 25anni, al centrodellapolemica natasul socialnetwork

Ma la biologa con la sclerosi: inutili i test sulle bestiePADOVA — E’ stanca Cateri-

na Simonsen, la studentessa pa-dovana al centro di un caso rim-balzato su giornali, tg e siti ditutta Italia nel giro di poche ore.La 25enne, colpita da quattromalattie rare aggravate da tumo-re ipofisario, asma allergico, re-flusso gastroesofageo e tiroiditeautoimmune, ha ricevuto 30 mi-nacce di morte e 500 insulti suFacebook per aver pubblicatouna sua foto con il respiratoresulla bocca e un cartello in ma-no, che recita: «Io, Caterina S.,ho 25 anni grazie alla vera ricer-ca, che include la sperimentazio-ne animale. Senza la ricerca sa-rei morta a 9 anni. Mi avete rega-lato un futuro». Ora la ragazza,iscritta a Veterinaria a Bologna evegetariana, sta affrontandol’ennesima degenza all’ospedaledi Padova e sul social networkscrive: «Sono ricoverata perchèsto male, non è il momento perle interviste. Poi, comunque, lamia idea l’ho espressa in tre vi-deo, per cui gradirei almeno peradesso di non essere disturbata.In questo momento vorrei visi-te solo di amici veri. Pace e be-ne, migliori auguri a tutti».

Caterina ha risposto agli estre-misti animalisti con tre video incui mostra la sua giornata tipo,fatta di farmaci e macchinariche la impegnano anche 22 oresu 24. E ha spiegato: «Io sono an-cora viva grazie ai medici, ai far-maci e agli animali che sono sta-ti sacrificati per trovare quei far-maci. Io voglio laurearmi per sal-vare gli animali, ma devo anchedirvi che ancora oggi in Italia lasperimentazione animale è ne-cessaria e obbligata, dove non cisia un metodo alternativo vali-do». Parole che hanno scatena-to un’infinita reazione a catena,però respinta al mittente dallamamma della studentessa:«Non abbiamo tempo per i gior-nalisti, abbiamo un sacco di co-se da fare e di certo questa vicen-

da non aiuta. Caterina? Magaripotesse rispondere al telefono.Ora proprio non può parlare, sitrova nel reparto di Pneumolo-gia, per le terapie. Lei è forte edeterminata ma cercate di capi-re anche il nostro stato d’ani-mo». Nella zona del centro dovela famiglia abita tutti conosco-no la giovane, che ha studiato al

liceo scientifico Barbarigo e hapartecipato al percorso di 5 chi-lometri della «Maratona del San-to».

Intanto il dibattito non si pla-ca. «La sperimentazione anima-le, condotta nei limiti di legge esecondo etica, è di supporto allaricerca — osserva il professorMassimo Riolfatti, presidentedel Comitato etico sulla speri-mentazione animale dell’Univer-sità di Padova —. Non ci sonoancora alternative valide per ri-spondere a tutti i quesiti della ri-cerca biologica, ma se in futuroemergeranno, ben vengano. Og-gi però chi affronterebbe un in-tervento o una terapia farmaco-logica sapendo che sono stati te-stati solo su una cellula in vitroe non su un organismo con si-stemi diversificati, che dà una ri-sposta totalmente diversa?». Do-po sei anni ha invece abbando-nato il comitato uno dei più no-ti bioeticisti d’Italia, il professorCorrado Viafora, docente nellostesso Ateneo. «Con gli irrigidi-menti ideologici non si va danessuna parte — avverte — bi-sogna invece vedere quali speri-mentazioni siano realmente uti-li. Tanti studi andrebbero bloc-cati, perchè non servono a cura-re le persone ma solo a consenti-re ai loro autori di pubblicarlisulle riviste scientifiche. Inoltrenon si hanno dati sui numeri de-gli animali usati, che sono milio-ni, e su quante ricerche abbianorealmente dato l’esito sperato».Un netto «no» alla sperimenta-zione sulle bestiole arriva da Pa-olo Mocavero, leader di «100%animalisti»: «Non serve a nien-te, il 99% dei farmaci che funzio-nano sugli animali non hannolo stesso risultato sugli uomini.Lungi però da noi l’idea di augu-rare la morte o insultare una ma-lata».

Malata contattata dal diretto-re di Veterinaria di Bologna,Pier Paolo Gatta, che commen-ta: «Il suo caso ha portato alla lu-ce il clima ostile che c’è quandosi parla di scienza». Chiude labiologa Susanna Penco, ricerca-trice e malata di sclerosi multi-pla: «Mi sconfortano le paroleoffensive rivolte a Caterina, macredo che sia proprio la speri-mentazione animale ad allonta-nare la guarigione per i malati.Il futuro è la medicina persona-lizzata».

Michela Nicolussi MoroRiccardo Bastianello

(altri servizi sulCorriere della Sera)

L’équipeAl centro ilprofessorUmberto Cillo,direttore delpolo trapiantidi fegatodi Padova

Guarda il videoI progressi di Celestewww.corrieredelveneto.it

Corrado ViaforaTanti studi noncurano la gente,servono agli autoriper pubblicarli

Il caso Stamina La piccola veneziana è stata curata con le cellule staminali

Caterina SimonsenSono ricoverata, stomale. Pace e bene,i miei miglioriauguri a tutti

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Celeste, l’atrofia e il video della speranza«I miglioramenti sono documentati»

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Gli animalisti con Caterina«Non si insultano i malati»La mamma: «Capiteci»

VICENZA — Una corsacontro il tempo èscattata alle 15 di ieriper salvare la vita aduna bambina vicentinadi 11 anni, ricoverata aPadova per una malattiarara metabolica e inattesa del trapianto difegato. Il donatore è unbimbo romano di 8anni, morto al «BambinGesù», i cui genitorihanno deciso di donaregli organi. Da qui ilprelievo del fegato,l’allertamento di untrasporto aereo di Statoper ragioni sanitaried’urgenza e dellaPolstrada di Roma eVenezia, anima di unastaffetta che ha portatol’organo all’ospedalepadovano, dove erapronta l’équipe delprofessor Umberto Cilloper il trapianto.«Ringraziamo tutti,istituzioni, forzedell’ordine, Aeronauticae operatori sanitari —dicono il governatoreLuca Zaia e l'assessorealla Sanità Luca Coletto— per l'efficienza e latempestività. Unagrande augurio va daparte di tutti alla piccolavicentina».

Padova La 25enne aveva ringraziato la ricerca, fatta anche sulle cavie

6 Regione Attualità Domenica 29 Dicembre 2013 Corriere del VenetoPD