Post on 22-Jan-2021
Gattopardo ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Telefoni bianchi?David Bruni
Commedia degli
anni Trenta
Complice la fortuna sotto il Fasci-smo e il successivo avvento delNeorealismo, la commedia italia-na degli anni Trenta è stata liqui-data dai manuali come una fasefrivola e inoffensiva del nostro ci-nema, tutta amore, equivoci, bat-tibecchi, lussi fasulli, auto rom-banti e canzoncine orecchiabili.Partendo da Gli uomini, che ma-scalzoni… (1932) per arrivare aTeresa Venerdì (1941), attraversopellicole oggi semi-dimenticatecome La telefonista (1932), Tem-po massimo (1934), Mille lire almese (1938) e Grandi magazzini(1939), Bruni offre invece una ri-scoperta del genere (attenta piut-tosto ai vari pregi dell’epoca)nella quale spiega anche perchéè inesatto chiamarlo “cinema deitelefoni bianchi”. (Il Castoro,Pagg. 168, € 15,50).AnGeLA BOSeTTO
Steve Della Casa
Splendor. Storia
(inconsueta)
del cinema
italiano
In risposta ai serissimi manualiche analizzano passo per passola storia del nostro cinema, eccoarrivare un testo inconsueto, cheperò non ambisce all’esaustività.Nel suo essere volutamente nonlineare e nostalgicamente senti-
mentale, il libro ricostruisce unmosaico di storie vere e leggen-de metropolitane, miserie e no-biltà, vezzi d’autore e trucchi ar-tigianali, eventi ignoti innalzati emiti decostruiti, vette di creativitàartistica e astuti espedienti com-merciali, luci e ombre. A qualcu-no sembrerà un’eresia riassume-re oltre un secolo di spettacolocosì, “eppure”, come scrive l’au-tore, “sono questi chiaroscuri aregalare al cinema italiano granparte del suo fascino e a stimola-re una cinefilia ascientifica, onni-vora, acritica”. (Laterza, Pagg.140, € 14,00). AnGeLA BOSeTTO
L’avvento di internet e delle tecnologiedigitali pone nuovi e a volte inquietantiinterrogativi sul futuro dell’immagine, edella nostra concezione di essa.Nell’enorme capacità di catalogazionedei nuovi strumenti tecnologici enell’infinita possibilità di accesso agliarchivi digitali, in ogni luogo e in ognimomento, non è forse implicito il“rischio di una derivadell’immaginazione e di una morte delleimmagini”? È partendo da questa premessa cheFrancesco zucconi articola il suosaggio, individuando nel cinemal’oggetto esemplare di studio peraffrontare criticamente la logica dellariproduzione delle immagini e perriflettere sul loro utilizzo oggi. Nel farciò si accompagna a illustri maestri: nonsolo lo storico dell’arte amburgheseAby Warburg, con i suoi esperimentisulla memoria delle immagini, ma ancheNanni Moretti, Jean-Luc Godard,Werner Herzog, Aleksandr Sokurov ePier Paolo Pasolini. Dal Caimano
all’Histoire du cinéma, passando perGrizzly Man e l’Arca russa, fino a La
ricotta, il libro mostra come il cinemaabbia da tempo imparato a utilizzare emanipolare le immagini dei più diversiarchivi. Molto prima che le nuovetecnologie permettessero a tutti diimpadronirsene e di modificarle. E cosìle lezioni di montaggio dei grandimaestri del presente e del passatodiventano lo spunto per imparare anavigare nel mare visivo dellacontemporaneità.
Il film come spazio del pensiero persopravvivere al bombardamento visivodi Michelangelo Iuliano
La sopravvivenzadelle immagini
nel cinema.archivio,
montaggio,intermedialità
Kirk Douglas inSpartacus
Come eravamo...Splendor
Se le immaginimuoiono
Frammenti di Histoire ducinémadi Jean-LucGodard
RdC_ottobre2013_RdC_ 30/09/13 12:26 Pagina 81