envenuti al orso ase di fotografia promosso dall ... · Il nostro foro è il buco della...

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Benvenuti al corso base di fotografia promosso dall’Associazione “L’Istantanea” –Gruppo Fotografico di Massalengo.

Fotografia – dal greco fotos – grafos: disegnare con la luce, tutto ciò di cui ci occuperemo sarà come disegnare al meglio con la luce…

Ho scelto questa immagine perché secondo me è un a meta-fotografia. E’ una fotografia che rappresenta il termine fotografia.Se non ci fosse il disegno di luce che circonda la bicicletta, noi non vedremmo la bicicletta.

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Quali sono secondo voi?Secondo me sono 4:-Luce-Qualcosa su cui scrivere-Qualcosa da raccontare-NOI – il fotografo

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Fotografia: disegnare con la luce=>la luce è la nostra matita!

Come qualsiasi matita si presenta in modi e colori differenti:- Calda: quella gialla del tramonto e dell’alba o delle vecchie lampadine a incandescenza- Fredda: quella di una giornata nuvolosa o delle luci al neon

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Luce:-Soffusa/Morbida: quella del tramonto e dell’alba o di una giornata nuvolosa. Poche ombre e molto lunghe.-Intensa/Dura: quella estiva nelle ore calde della giornata. Ombre corte e nette.

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Su rullino (per gli appassionati dell’analogico) o su sensore anche se ormai anche i più recidivi dovranno decidersi prima o poi a passare al digitale visto che ormai la Kodak è sull’orlo del fallimento e da qualche mese ha smesso di produrre i rullini per diapositive.

Compito di questo aggeggio, immagazzinare la luce … fare da foglio per la nostra matita!

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Foto di Steve McCurry, celebre fotografo dell’agenzia Magnum, specializzato in fotografia di reportage. Alla perenne ricerca di qualcosa da raccontare…

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Noi siamo una delle materie prime della fotografia, non dobbiamo mai dimenticarcelo.Le nostre esperienze, il nostro vissuto, il nostro modo di vedere le cose influenzano le nostre fotografie e le rendono uniche.

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…un omino che disegna!No! Proprio come avviene per il nostro occhio, a cui saggiamente gli inventori della fotografia si sono ispirati, la luce entra da un foro e si riflette (specchiata) sul nostro sensore (o pellicola). L’Immagine si riferisce alla leggenda dei pittori del 1600 che pare avessero scoperto le meraviglie della scatola col buco e sfruttassero questo trucco per riempire di dettagli i loro quadri, dettagli che venivano ricopiati dalle immagini reali proiettate dentro la loro grande scatola.

Sorge però spontanea una domanda: ma se c’è un foro e basta, come controlliamo la luce?

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Risposta: con la ghigliottina!Il nostro foro è il buco della ghigliottina e noi la apriamo solo il tempo che ci serve per immagazzinare la luce sul sensore/pellicola dopo di che tagliamo la testa alla luce tappando il foro.

Questo aggeggio che funziona veramente come una ghigliottina della luce si chiama otturatore ed è presente in tutte le macchine fotografiche. L’otturatore ci permette di regolare il tempo di scatto.

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Cos’altro c’è dentro? La ciambella salvagente.Il nostro buco da cui passa la luce può passare ad essere stretto come quello di una ciambella fino a diventare largo come un salvagente. Nel caso della ciambella passerà poca luce, nel caso del salvagente passerà tanta luce.

La ciambella salvagente non è nient’altro che … il diaframma! Un buco dalle dimensioni variabili.Il diaframma ci permetterà di decidere la quantità di luce che vogliamo far entrare nella macchina.

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Dobbiamo cogliere l’attimo

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azzeccare il tempo corretto per avere l’effetto desiderato

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essere al posto giusto al momento giusto

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Il primo moschettiere della fotografia digitale è il tempo.Il tempo fotografico è il tempo in cui teniamo aperta la ghigliottina (otturatore) e facciamo passare la luce verso il nostro foglio.

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Tempo umano vs Tempo fotografico

Tempo umano: 1 secondo per voi è un tempo che si potrebbe definire lungo o breve?

Tempo fotografico: in fotografia secondo voi 1 secondo è un tempo lungo o breve? … in fotografia 1 secondo è un’eternità!

Per questo potremmo dire che il tempo in fotografia è molto simile al tempo in una gara di moto, dove è tutta questione di centesimi di secondo!

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Utilizziamo come spartiacque 1/100 di secondo (non di euro!) i tempi più rapidi del centesimo di secondo saranno tempi definiti “corti” o “brevi” mentre i tempo più lenti del centesimo di secondo saranno definiti “lunghi”

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Che effetto ha il tempo sulle foto?

I tempi lunghi hanno un effetto mosso [per gli amici anche effetto Parkinson], mentre quelli corti un effetto congelato [per gli amici effetto photofinish]

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Se la luce non basta e siamo al minimo tempo consentito dalla scena allora…

la ciambella è il nostro salvagente!

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Il secondo moschettiere della fotografia digitale è il diaframma.Il diaframma ci permette di regolare la quantità di luce da far entrare nella nostra macchina fotografica.

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Quindi quando ci manca la luce, apriamo il diaframma (per esempio perché fotografiamo persone che non possono essere riprese con tempi troppo corti)mentre se fotografiamo oggetti o un paesaggio il tempo non ci interessa [gli oggetti non si muovono] e quindi possiamo tenere il diaframma chiuso e sfruttare i tempi lunghi per avere effetto nuvola,

Per ora diciamo che a diaframma aperto siamo un po’ focaccia (siamo morbidi) e c’è molto sfuocato mentre a diaframmi chiusi siamo teutonici (siamo duri) e tutto è nitido.

L’importante è che ci ricordiamo che la il diaframma f8 (la palla da biliardo nera) è il diaframma intermedio tra diaframmi aperti e chiusi. Diaframmi con valore minore di 8, saranno definiti diaframmi aperti, mentre quelli maggiori di 8 saranno definiti diaframmi chiusi. Il valore 8 è definito intermedio. La lettera “f” anteposta davanti al numero del diaframma sta ad indicare che quello è il valore del diaframma ed è stata messa per non farci confondere con il valore numerico dei tempi.

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Siamo a diaframma tutto aperto e ad un tempo talmente lungo che ormai è tutto mosso…

Cosa facciamo?…mettiamo il TURBO!

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Gli ISO sono il terzo moschettiere della fotografia digitale.Nella fotografia tradizionale erano gli ASA del rullino … solo che una volta dovevi sceglierlo saggiamente prima, oggi siamo un po’ più liberi!

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Un Turbo digitale alla luce. Attenzione però a non abusarne altrimenti il motore si fonde!

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Ecco i 3 moschettieri della fotografia digitale!

E Dartagnan?

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Dartagnan siamo noi con il nostro occhio.Siamo noi che dobbiamo monitorare i 3 moschettieri e farli lavorare al meglio insieme.

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Vi sconvolgerò con una risposta secca: SìQuando la quantità di luce è giusta diciamo che la nostra è una “corretta esposizione”. Se abbiamo poca luce saremo in “sotto esposizione” (effetto buio)se ne avremo troppa in “sovra esposizione” (effetto bruciature)

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Non esiste una risposta in termini assoluti a questa domanda.

Esiste un aggeggio, l’esposimetro, che sta in ognuna delle nostre macchine fotografiche e ci da un parere su quale sia secondo lui la giusta quantità di luce, ma la decisione finale spetta a noi!

Entrambe le foto sopra non sarebbero state scattate se il fotografo avesse deciso di ascoltare l’esposimetro!!!Siamo ancora una volta noi che dobbiamo valutare quali siano le scelte migliori con le nostre foto.Con questo corso impareremo come controllare la luce e conseguentemente come decidere quale sia l’esposizione corretta.

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Se all’inizio le vostre foto non vi aggradano ricordatevi questa frase di Henri Cartier-Bresson.E pensate che l’ha detta nell’era della fotografia analogica!!!!Quindi oggi dovrebbe essere: “Le prime 200.000 fotografie sono le peggiori”

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