Eccidio di Bassano del 26 settembre 1944

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Francesco Tessarolo A distanza di settant’anni dal rastrellamento del Grappa, gli innumerevoli atti di violenza, le fucilazioni, le case saccheggiate e messe a fuoco, il terrore sistematicamente portato in tutto il territorio circostante il massiccio, fino alla tragica impiccagione di trentun giovani lungo i viali più belli di Bassano del Grappa esigono non solo che vicende tanto gravi siano ricordate, ma anche che siano adeguatamente comprese ed inquadrate.

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attiliofraccaroeditore

Francesco Tessarolo

1944 la strage annunciata

Contesto generale e particolarità dell’Eccidio di Bassano del Grappa

attiliofraccaroeditore

Francesco Tessarolo, docente di Storia e Filosofia al Liceo Ginnasio Statale “Brocchi” di Bassano e presidente dell’Associazione Volontari della Libertà “Agro Bassanese”, fa parte della Giunta Esecutiva della F.I.V.L. e del Direttivo dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Vicenza “ Ettore Gallo”; si occupa di tematiche legate alla Resistenza e al secondo conflitto mondiale nel territorio bassanese e, seguendo le orme paterne, ha pubblicato recentemente le biografie dei partigiani bassanesi Lino Camonico ed Aristide Nonis, il Diario di Lino Camonico e “1943. La guerra in casa”, sulla caduta del regime fascista e l’8 settembre a Bassano del Grappa.

A distanza di settant’anni dal rastrellamento del Grappa, gli innumerevoli atti di violenza, le fucilazioni, le case saccheggiate e messe a fuoco, il terrore sistematicamente portato in tutto il territorio circostante il massiccio, fino alla tragica impiccagione di trentun giovani lungo i viali più belli di Bassano del Grappa esigono non solo che vicende tanto gravi siano ricordate, ma anche che siano adeguatamente comprese ed inquadrate

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Il contesto generale

1. il regime fascista

nel 1928 nasce, ente pubblico in monopolio, l'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR)

struttura portante del regime fascista

dittatura

le leggi “fascistissime” emanate dal 1925

• il Partito Nazionale Fascista è l'unico partito ammesso, sono sciolti tutti gli altri

• il Capo del Governo risponde del proprio operato solo al re e non più al Parlamento, che ha unicamente la funzione di ratifica degli atti adottati dal potere esecutivo

• gli unici sindacati riconosciuti sono quelli fascisti; sono proibiti gli scioperi; è abolita la festa del I maggio; i salari sono diminuiti dal 10 al 20 %

• eliminato il consiglio comunale, (elettivo dal 1848), e il sindaco (elettivo dal 1890); il podestà è nominato con decreto reale e rimane in carica 5 anni, esercitando le funzioni del sindaco, della giunta e del consiglio comunale

• tutta la stampa è censurata se con contenuti di critica verso il governo

• confino di polizia per gli antifascisti, Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato, con un collegio giudicante formato da membri della Milizia e da militari, e l'OVRA, Organizzazione di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo

• rafforzato il Casellario Politico centrale

struttura portante del regime fascista

dittatura

politiche sociali ed organizzazioni giovanili

struttura portante del regime fascista

dittatura

politiche sociali ed organizzazioni giovanili

propaganda

Il contesto generale

1. il regime fascista 2. la guerra

Carlo Scorza, vicesegretario del partito e capo dei Gruppi universitari fascisti, in una relazione sui Fasci Giovanili di Combattimento nel 1931:"Il Duce e il regime non hanno bisogno di cervelli polemici che si smarriscano dietro astruserie: hanno bisogno di cuori che sappiano restare immutabili ad ogni crollo, e resistere inflessibilmente anche al più rodente dubbio. Occorre che il Duce abbia pronto ad ogni suo cenno un esercito composto in ordine chiuso, immane, quadrato, maschio, incrollabile nella fede, irresistibile nell’avanzata, insomma un ordine religioso armato"

cinquantamila operai, reclutati in tutto il Paese

Il contesto generale

1. il regime fascista 2. la guerra 3. l’8 settembre

Il regime nazista classificò come IMI i militari italiani: obbligati al lavoro forzato, sottratti al controllo della Croce Rossa Internazionale e alla Convenzione di Ginevra del 1929, sottoscritta anche dalla Germania (prescriveva un trattamento umanitario e nessuna forma di lavoro). Secondo i registri tedeschi dei decessi, la resistenza nei lager è costata il sacrificio di 78.216 persone. 9,5 milioni i lavoratori stranieri in Germania nel 1944.

intervista a Carlo Mazzantini:

http://youtu.be/CmLfIOumQR4

il 1944 a Bassano

... una montatura, quale fu il fenomeno

fascista, negazione della sovranità

popolare e di tutta la libertà, negatore

della educazione del popolo, che

mantenne nell'ignoranza, e inesorabile

persecutore di ogni ideale, quando non si

identificasse nel mito della sua potenza

estesa dentro e fuori i confini del paese, e

che anche in Bassano ebbe la sua

ripercussione ...

4 giugno 1944

11 agosto 1944

Madal