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FIMEUCFederazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e
delle catastrofi
IV CONGRESSO NAZIONALE
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Prospettive future del Sistema Emergenza Urgenza
UN NUOVO ASSETTO LEGISLATIVO
Relazione: D.P.R. 27 marzo 1992 - Accordo Stato Regioni 1996
Aldo Panegrossi – Presidente Onorario FIMEUC
FIRENZE, AUDITORIUM AL DUOMO – 15 dicembre 2017
DPR 27 marzo 1992
ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO ALLE REGIONI PER
LA DETERMINAZIONE DEI LIVELLI DI ASSISTENZA SANITARIA
DI EMERGENZA
G.U. N. 76 DEL 31/3/1992 – SERIE GENERALE
OGGI, 25 ANNI DOPO!
DPR 27 marzo 1992
NON E ‘ NATO PER CASO
E’ STATO PRECEDUTO DA UN LUNGO
LAVORO PREPARATORIO
perchè L’ITALIA NON AVEVA MAI AVUTO
UNA NORMA DI LEGGE INTERAMENTE
DEDICATA ALLE EMERGENZE ED
URGENZE SANITARIE
Le leggi sanitarie italiane dagli anni 30 agli
anni ’90 avevano “normato” le attività di
pronto soccorso e accettazione negli
ospedali che avrebbero dovuto avere a
disposizione MEZZI DI SOCCORSO (per
presidiare anche il territorio oppure solo
per garantire i trasporti nella rete
ospedaliera?)
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
• Legge n. 132 del 12/2/1968 (Mariotti)
(ORDINAMENTO DEGLI OSPEDALI E DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA)
Titolo III- REQUISITI E CLASSIFICAZIONE
in Ospedali regionali, provinciali, comunali, zonali
Gli Ospedali… devono avere almeno:
a) Un Servizio di ACCETTAZIONE , fornito di… locali adeguati per l’osservazione dei ricoverati, divisi per sesso
b) Un Servizio di PRONTO SOCCORSO con adeguati mezzi di trasporto
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
Segue D.P.R. n. 128/1969
- Ordinamento interno degli ospedali -
Art. 12- I servizi di diagnosi e cura si distinguono in servizi previsti obbligatoriamente per tutti gli ospedali, quali il servizio di ACCETTAZIONE, di PRONTO SOCCORSO…
Art. 13 - Servizio di PRONTO SOCCORSO… deve disporre, in ogni ospedale, di MEZZI DI TRASPORTO attrezzati, nonché di mezzi necessari a diagnosi e terapia, anche strumentale
DI EMERGENZA…
Negli ospedali regionali e provinciali con
ORGANICO PROPRIO, con vigilanza della DS,
e coordinamento con servizi di anestesia, rianimazione, trasfusionali e le divisioni esistenti, per assicurare sia l’efficienza polispecialistica, che continuità, prontezza e prestazioni complete.
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
D.P.R. n. 128 del 27/3/1969
Ordinamento interno degli ospedali
Art.10…Le amministrazioni ospedaliere
possono realizzare in ciascun ospedale
strutture organizzative
A TIPO DIPARTIMENTALE
tra le divisioni, sezioni e servizi, al fine di
migliorare l’efficienza, l’economia di
gestione ed il progresso tecnico-scientifico
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
LEGGE N. 148/1975 – ART.55 – Titolo II
(ISTITUZIONE DEI DIPARTIMENTI)
... Nell’ambito del piano regionale ospedaliero
LE REGIONI
promuovono negli ospedali, in possesso di idonei requisiti, delle STRUTTURE ORGANIZZATIVE DI
TIPO DIPARTIMENTALE
includendo divisioni e servizi.
LA RESPONSABILITA’ DIRETTIVA è affidata ad un Comitato dei responsabili.
Entro 4 mesi saranno emanate norme regolamentari.
Negli anni ‘70 – ’90, MALGRADO QUESTA CORPOSA
LEGISLAZIONE, LE ATTIVITA’ DEI SERVIZI DI ACCOGLIENZA SI
ERANO SVILUPPATE SENZA ALCUN COORDINAMENTO
ORGANIZZATIVO, CAUSA DI PROFONDO DISAGIO NEL
PERSONALE ADDETTO, MEDICO E INFERMIERISTICO.
Infatti, nella maggior parte degli Ospedali:
1) Le attività di PS, Accettazione/Astanteria/Osservazione proseguirono
del tutto separatamente, anche con organici autonomi.
2) Gli accessi ai PS e Accettazione crescevano di anno in anno.
3) Era già iniziato il superaffollamento delle aree di accoglienza (locali
del PS fatiscenti, Astanterie pletoriche, anche di 50-70 letti per
sezione);
4) Iniziavano le proteste sugli organi di stampa, anche a seguito di
decessi di pazienti “per mancanza di posti letto nelle TI” e di
assistenza territoriale adeguata.
Sul territorio, intanto…
IL TERRITORIO ERA PRESIDIATO
solo in alcune realtà regionali
DA ORGANIZZAZIONI LOCALI, SU BASE
CITTADINA O PROVINCIALE
CHE FACEVANO CAPO A CENTRALI DI
ASCOLTO IN GRADO DI CONNETTERSI AD
UNO O PIU’ OSPEDALI DI RIFERIMENTO
SENZA GERARCHIA ORGANIZZATIVA E
UNA RETE DI CONNESSIONE TELEFONICA.
alcuni esempi
A Roma la Croce Rossa Italiana istituiva,
in occasione delle Olimpiadi del 1960, il
Pronto Soccorso Stradale
con una Centrale Operativa e una rete di
punti di primo intervento, con MEZZI DI
SOCCORSO MEDICALIZZATI, per il soccorso
urbano, delle strade consolari e dell’ A1
MA SENZA ALCUN COORDINAMENTO CON
LA RETE OSPEDALIERA
esempi
Sempre a ROMA, già dagli anni ’80,
agiva un PRONTO SOCCORSO
CITTADINO, struttura comunale , che
attraverso una CENTRALE
TELEFONICA DEDICATA
rispondeva, con scarsi mezzi, alle
chiamate dei residenti, dedicandosi
per lo più a ricoveri ospedalieri urgenti.
A FIRENZE era attivo un Servizio
cittadino di chiamata telefonica presso
la UTIC dell’Ospedale Careggi
(coordinato dal Prof. Giovanni Bertini),
con autoambulanze medicalizzate con
specializzandi cardiologi ed anestesisti,
con elevato livello di efficienza, in
benchmarking come in importanti
realtà USA (Seattle) ed europee.
IN ALTRE REGIONI ERA INIZIATA UNA SPERIMENTAZIONI DI
CENTRALI OPERATIVE A VALENZA PREVALENTE CITTADINA
EMILIA ROMAGNA: a Bologna negli anni ’60 fu istituito il CEPIS
(Coordinamento trasporto interospedaliero e mezzi di soccorso).
Dopo la strage di Bologna (1980) il CEPIS divenne la Centrale Operativa “Bologna Soccorso”.
Il 1/6/90 /(mondiali di calcio) inizia la sperimentazione del numero unico 118.
Alcune altre centrali operative furono attivate anche a Ravenna, Ferrara, Forlì, dapprima in via sperimentale, poi
stabilizzate e collegate con gli Ospedali
Nel FRIULI VG fu attivato un servizio
regionale 118 nel 1989, con differenti modelli
organizzativi nella quattro province.
In PIEMONTE era attivo negli anni ’80 un
servizio di trasporto infermi con il
volontariato, mentre il soccorso era a carico
degli ospedali.
Dopo la strage di Bologna (’80) fu istituita la
Centrale Unica del Soccorso e Trasporto
Nel 1990 fu sperimentato il numero unico 118.
ANCHE A SEGUITO di CONTINUE
SEGNALAZIONI DI STAMPA E DEI MEDIA
ERANO EVIDENTI SOPRATTUTTO
1) DISFUNZIONI DEI SERVIZI TERRITORIALI
LOCALI DEL SOCCORSO SANITARIO.
2) INSUFFICIENZA DI POSTI LETTO NELLE
TERAPIE INTENSIVE E DISORGANIZZAZIONE
DELLE AREE DI EMERGENZA-URGENZA
OSPEDALIERE
Le Società Scientifiche dei Medici d’Urgenza e Pronto
Soccorso
ANMU – ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI MEDICI DI
URGENZA
SIMPS - SOCIETA’ ITALIANA DI MEDICINA DI PRONTO
SOCCORSO
fin dai primi anni ’80, e dal ’90 come FIMUPS,
FEDERAZIONE MEDICI DI URGENZA E PRONTO SOCCORSO
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mediante CONGRESSI SOCIETARI, CONVEGNI, SEMINARI,
ARTICOLI DI STAMPA ED I MEDIA AVEVANO DATO VITA AD
UNA VERTENZA EPOCALECON LE ISTITUZIONI NAZIONALI E REGIONALI PER
CONSEGUIRE OBIETTIVI NON PIU’ RINUNCIABILI
OBIETTIVI DELLA VERTENZA SOCIETA’ SCIENTIFICHE
EMS
1) Idonea dotazione di strutture e strumenti
nei presidi territoriali ed ospedalieri e loro
integrazione con una Legge che istituisce
il Sistema delle Emergenze Sanitarie
2) Formazione del personale medico ed
infermieristico adeguata agli standard
internazionali (EUSEM, USA)
3) Scuola di Specializzazione in Medicina di
Emergenza-Urgenza
Le Autorità di Governo e il Ministero della
Sanità (Ministro De Lorenzo, Direttore della
Programmazione Sanitaria Falcitelli)
d’intesa con la Conferenza delle regioni
maturano la decisione di istituire in Italia
IL SISTEMA DI EMERGENZA SANITARIA.
Le Società Scientifiche dei Medici
d’Urgenza (FIMUPS) e degli Anestesisti-
Rianimatori (SIARTI-AAROI) vi ebbero un
ruolo consultivo «non ufficiale».
Il 2 dicembre 1991 la Conferenza Stato-Regioni
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
approva il
DOCUMENTO SUL SISTEMA DELLE
EMERGENZE SANITARIE
Viene programmato un sistema di “allarme” (NUMERO UNICO 118 - Centrali Operative con idonea tecnologia), la “risposta del territorio” (Tempi e modalità di risposta dei MEZZI DISOCCORSO), e vi si auspica la
razionalizzazione della rete ospedaliera
(gerarchizzazione)
DPR 27 marzo 1992
Il DPR viene deliberato nel C.d M. del 13
marzo 1992, su proposta del Ministro della
Sanità, di concerto con il Ministro delle
attività delle regioni e delle province
autonome di Trento e Bolzano, viene
approvato il 27 MARZO 1992 e pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n.76 del 31/3/92
Serie Generale.
Il documento della Conferenza Stato-Regioni,
RITENUTO ESAUSTIVO PER L’EMERGENZA
TERRITORIALE
sarà pubblicato A CURA DELLA PRESIDENZA DEL
CdM, con la sigla “comunicato n. 87”,
nella G.U. del 30 maggio 1992,
come “Articolo unico” (il sistema di allarme
sanitario) ad integrazione dell’art. 3 del DPR 27
marzo 1992.
DPR 27 marzo 1992
E’ dotato di 12 articoli
(sintesi)
Art.1- Il livello assistenziale di EMERGENZA
SANITARIA, da assicurare con
CARATTERE DI UNIFORMITA’ IN TUTTO
IL TERRITORIO NAZIONALE, è
costituito dal complesso dei servizi e delle
prestazioni di cui agli articoli successivi.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.2- Le regioni e le province..organizzano
le attività di URGENZA e EMERGENZA
SANITARIA articolate su:
a) Il sistema di allarme sanitario;
b) il sistema di accettazione e di
emergenza sanitaria.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.3- Il sistema di allarme sanitario è
assicurato dalla centrale operativa, cui fa
riferimento il numero unico telefonico “118”
(Le CO devono essere compatibili tra loro e le
altre regioni, con standard di comunicazione
e di servizio con apposito DM entro 60 giorni:
- sono organizzate su base provinciale;
- assicurano i radiocollegamenti con i mezzi
di soccorso e i servizi sanitari del territorio di
riferimento, su frequenze dedicate (altro DM).
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.4- competenze e responsabilità delle CO
1. La responsabilità medico-organizzativa
è attribuita a un medico ospedaliero con
qualifica non inferiore ad aiuto
corresponsabile, PREFERIBILMENTE
ANESTESISTA (?), in possesso di
documentata esperienza ed operante
nella medesima area dell’emergenza.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.4
2. La CO è attiva 24 al giorno e si avvale di
personale infermieristico addestrato e di
competenze mediche d’appoggio.
Queste devono essere immediatamente
consultabili, anche a rotazione, come medici
dipendenti, ma esperti nel settore di EU, e da
medici di guardia medica (ex art. 22, DPR
25/1/91, n.41). La responsabilita’ operativa è
affidata al personale infermieristico su protocolli
decisi dal medico responsabile di CO
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.5- Disciplina delle attività
1- Gli interventi di emergenza sono classificati con
appositi codici (altro DM).
2 - L’ATTIVITA, SI SOCCORSO SANITARIO COSTITUISCE
COMPETENZA ESCLUSIVA DEL SSN. Il Governo determina gli
STANDARD tipologici e di DOTAZIONE DEI MEZZI DI SOCCORSO
ed i REQUISITI PROFESSIONALI DEL PERSONALE,
d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
3 - A tal fine, le regioni e provincie possono avvalersi del
CONCORSO di enti e associazioni PUBBLICHE E PRIVATE, con
apposita autorizzazione sanitaria, sulla base di una CONVENZIONE Stato-Regioni, su proposta del MS.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.6- Il sistema di accettazione e di
emergenza sanitaria.
1- La funzione di accettazione resta
ferma al DPR n. 128 del 27 marzo
1969).
Il sistema di emergenza sanitaria
assicura:
a) il servizio di pronto soccorso.
b) Il dipartimento di emergenza.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
(segue art.6)
2- Le regioni e le province autonome
individuano gli ospedali sedi di pronto
soccorso e di dipartimento di emergenza.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.7- Le funzioni di pronto soccorso
1- L’ospedale sede di pronto soccorso deve
assicurare gli interventi di urgenza compatibili, almeno una prima diagnosi e la stabilizzazione del paziente, garantendone il trasporto protetto.
2- La RESPONSABILITA’ DEL PRONTO SOCCORSO ed il collegamento con le specialità è ATTRIBUITO, anche a rotazione, ad un AIUTO MEDICO, con documentata esperienza nel settore.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.8- Le funzioni del dipartimento di
emergenza
1- Deve assicurare h 24 la funzione di PS
ed interventi diagnostico-terapeutici
di emergenza medica, chirurgica,
ortopedica, ostetrica e pediatrica
(anche attraverso le unità operative
specialistiche di cui l’ospedale è
dotato).
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
(segue Art.8)
2- La responsabilità delle attività del
dipartimento e il coordinamento delle
UO specialistiche sono attribuite
nominalmente, ANCHE A ROTAZIONE
(non meno di sei mesi), ad un primario
medico, chirurgo o rianimatore, con
documentata esperienza nel settore.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.9- Funzioni Regionali
Le regioni e le province autonome entro 120 giorni determinano:
a) la RISTRUTTURAZIONE del sistema di EMS, in riferimento alla
delibera del CSS 2/1991;
b) le ATTRIBUZIONI DEI RESPONSABILI dei servizi che lo
compongono;
c) le modalità di accettazione dei ricoveri elettivi per l’esigenza di
GARANTIRE ADEGUATE DISPONIBILITA’ di p.l. per l’emergenza;
d) le dotazioni di posti letto per l’assistenza sub-intensiva da attribuire
alle singole unità operative.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.10- Prestazioni personale infermieristico
Il personale professionale infermieristico
può essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa e fleboclisi, nonché a svolgere le altre attività e manovre atte a salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.11- Onere del trasporto in emergenza
Gli oneri del trasporto e soccorso sono a
carico del SSN solo se il trasporto è
disposto dalla CO e comporta il
ricovero.
Detti oneri sono a carico del SSN anche
in mancanza di ricovero, determinato
da accertamenti del pronto soccorso.
DPR 27 marzo 1992
(sintesi)
Art.12- Attuazione
1. All’attuazione di quanto disposto dal presente atto provvedono le regioni e le province autonome.
2. Le spese in conto capitale e i relativi stanziamenti e le spese correnti… sono a carico del Fondo Sanitario Nazionale…
3. Entro sei mesi dalla pubblicazione in GU, la Conferenza Stato - Regioni verifica le iniziative assunte, lo stato di attuazione e le risorse impiegate.
DPR 27 marzo 1992
E’ stato un provvedimento rivoluzionario
Ha attivato:
La tipologia delle strutture del sistema EMS
L’organizzazione
Le modalità di funzionamento
Le risorse finanziarie (FSN)
I tempi di realizzazione
DPR 27 marzo 1992
E’ stato un provvedimento rivoluzionario
Ha responsabilizzato le Regioni in modo
inequivocabile.
Ha prodotto in 25 anni un’enorme mole di
leggi e regolamenti a livello nazionale e
regionale.
Ha facilitato l’inserimento dell’Italia nelle
nazioni più evolute nel trattamento
delle EMS e delle Maxiemergenze.
DPR 27 marzo 1992
Negli anni seguenti (1993 -1995)
le Regioni iniziano una fase creativa di atti
che istituiscono prevalentemente i sistemi di
allarme – Centrali Operative, mezzi di
soccorso, personale addetto – ma molto
meno la riorganizzazione di una rete
ospedaliera su base dipartimentale.
Si distinguono soprattutto le regioni del
Centro-Nord ma gran parte del Centro-Sud
restava al palo
DPR 27 marzo 1992
Nel Lazio, una Commissione ad hoc,
costituita in regione da Direttori Sanitari,
Medici d’Urgenza ed Anestesisti Rianimatori
elabora una deliberazione “storica”, la n.1004
del 1994 che, con la supervisione di Elio
Guzzanti, fissa le linee guida di un sistema
integrato con le C.O. interne agli Ospedali e
inserite nei Dipartimenti di Emergenza e
Accettazione (DEA) di riferimento provinciale
e con personale proveniente dalle aree di
pronto soccorso.
DPR 27 marzo 1992
Il mancato decollo del sistema territoriale
delle EMS in quasi tutte le regioni del Centro
Sud, la scarsa considerazione per il rinnovo
della rete ospedaliera organizzata in
Dipartimenti in altre regioni convinsero il
nuovo Ministro della Sanità e la Conferenza
Stato-Regioni a formulare le Linee Guida del
DPR 1992,approvate l’11/4/96 e pubblicate
come “Atto di intesa Stato e Regioni”
sulla G.U. n. 114 del 17-5-1996
Il Ministro della Sanità era Elio Guzzanti.
LINEE GUIDA 1996
Le LLGG 1996 colmano gran parte delle
norme del DPR 1992
1) Confermano la tecnologia e lo status delle CO a dimensione provinciale.
2) Fissano i requisiti tecnici e di personale dei mezzi del soccorso.
3) Definiscono la rete della risposta territoriale (PPI) ed ospedaliera (Ospedali di PS e Dea di I e II livello) elencandone i compiti, l’organizzazione e l’ articolazione delle U.O. addette alle emergenze.
4) Definiscono le competenze dei Dirigenti medici e del personale infermieristico.
5) Stabiliscono le gerarchie delle Centrali Operative 118 in caso di MAXIEMERGENZA, coordinate con la PROTEZIONE CIVILE.
LINEE GUIDA 1996
- Avviano la riorganizzazione della rete
ospedaliera (sec. PSN 1994-1996)
- Rimodellano i posti letto per acuti a favore
di p.l. di riabilitazione e post-acuzie
- Istituiscono i Piani Regionali p Emergenza
- Incrementano i posti letto di TI da 1,5 a
3%°, raccomandano i p.l. di TSI ( 1 a 1)
- Istituiscono i Comitati Regionali Sanitari
per l’ Emergenza
LINEE GUIDA 1996
- Individuano il personale e gerarchie delle
CO e dei mezzi di soccorso (ET).
- Distinguono i Medici dipendenti dai Medici di
Guardia Medica, formati ex art. 41/91
- Stabiliscono le competenze degli infermieri,
in parte fissi o a rotazione nei DEA
- Riaffermano le convenzioni del
Volontariato con le CO e i DEA
Le LLGG 1996 ribadiscono che il sistema delle
EMS è UNICO, con tre fasi tempo-dipendenti
E’ costituito da:
1. Un sistema di allarme sanitario: numero
unico breve collegato con le C.O.
2. Un sistema territoriale di soccorso
(Mezzi di soccorso, PPI, PS territoriali)
1. Una rete di servizi e presidi ospedalieri,
differenziati. gerarchicamente organizzati
(Ospedali di PS, DEA di I e II livello)
Il sistema delle EMS – LLGG 1996
La CENTRALE OPERATIVA (organizzata
in raccordo con le strutture territoriali ed
ospedaliere ), con i mezzi di soccorso e le
altre istituzioni cooperanti sul territorio,
INSIEMEall’attivazione dei DIPARTIMENTI
OSPEDALIERI di Emergenza-Urgenza ed
Accettazione COSTITUISCONO il
FULCRO PER L’ORGANIZZAZIONE del
Sistema.
LLGG 1996 - IL DEA
Comprende Unità “esclusive” aggregate
fisicamente (servizi di accettazione e
pronto soccorso, osservazione, degenza
breve o medicina d’urgenza ove prevista
dai piani regionali, U.O. di rianimazione
con TI e TSI), e Unità con “funzioni di
emergenza”, appartenenti agli altri dipar-
timenti (mediante LLGG e protocolli
condivisi e verificati)
DPR 27 marzo 1992
Legislazione conseguente ed atti collegati:
- Classificazione interventi di emergenza (DM 15/5/1992)
- Ambulanze e mezzi speciali (DM 15/5/97)
- Linee Guida Formazione (Accordo MS-TN-BZ – 2003)
- Linee Guida organizzazione S.S. elicotteri (Accordo S/R 3/2/2005)
- Sistema informativo interventi di emergenza (DM 118 -17/12/2006)
- Raccomandazioni M.S. sul trasporto infermi (novembre 2010)
- Comm.ne Sanità-Senato: Indagine conoscitiva trasporto infermi (2011)
- Sistema NSIS – Flussi informativi in emergenza-urgenza
- ENAC – Norme operative Servizio Medico Emergenze con Elicotteri
- Intesa S/R sui LEA (art. 7 – 7/7/2016)
- Definizione standard qualitativi strutturali, tecnologici e quantitativi (L.70/15)
DPR 27 marzo 1992
Non poteva evitare la penalizzazione
della spesa sanitaria sul PIL, ridotta
al 6,6%, il terz’ultimo posto in Europa
Non poteva impedire che il SSN fosse
travolto da una crisi del personale medico
ed infermieristico per mancato turnover,
con un precariato selvaggio senza limiti.
DPR 27 marzo 1992
Infine, non ha impedito che il RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA, oltre alla riduzione drastica degli ospedali con PS, abbia sottratto POSTI LETTO INDISPENSABILI per il ricovero dei pazienti, per lo più anziani fragili sempre più numerosi, malgrado un filtro attivo ridotto al 15-18% CAUSA PRIMA DEL
non più accettabile
SOVRAFFOLLAMENTO DEI PS.
De-finanziamento pubblico del SSN
Incremento formale
programmato
• 2013 107,01 ml
• 2018 115,00 ml
Riduzione effettiva
= 0,1% su base annua
Dal 2015 al 2018
- 11,45 miliardi!
Previsioni rapporto
spesa sanitaria/PIL
• 2017 6,6 %
• 2018 6,5 %
• 2019 6,4 %
• 2020 6,3 %
Nel 2013 il rapporto SSN/PIL era
7,6, pari al 3° ultimo posto UE
MALGRADO UN AMPIO CORPUS JURIS NAZIONALE, LA ECCESSIVA
FANTASIA DELLE LEGGI ATTUATIVE REGIONALI HA
IMPEDITO LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DELLE EMS
EQUO ED EFFICACE IN TUTTO IL TERRITORIO
1) l’Italia possiede oggi almeno 21 diversi
sistemi delle Emergenze sanitarie
2) Neppure il numero unico internazionale
di chiamata è uguale per tutti (118 o112?)
3) L’integrazione territorio-ospedale è
realizzata solo in alcune Regioni (modelli
vincenti in Emilia R ed in Toscana)
4) La mancata integrazione ostacola la
formazione del personale sanitario
MALGRADO LE LEGGI E LE LLGG NAZIONALI, I
RITARDI E LA FANTASIA INFINITA DELLE REGIONI
HANNO ACCENTUATO LE CARENZE
5) La Specializzazione in Medicina di
Emergenza Urgenza dei Medici soffre di
carenza di borse di studio (nel 2007 n.80,
nel 2017,n.141); quante Scuole resteranno?
6) La formazione del personale è affidata
soprattutto alle Società Scientifiche
7) L’arruolamento del personale è stato
viziato dai contratti a termine: il precariato
deve essere ancora superato.
CONCLUSIONI I
Non è possibile tollerare ancora
sistemi regionali “dimezzati”
– territorio “diviso” operativamente
dall’ospedale – che accrescono il gap
culturale del personale e minano la qualità
e la continuità delle prestazioni.
CONCLUSIONI II
La formazione del personale medico con la
Scuola di Specializzazione in Medicina di
Emergenza Urgenza
e del personale infermieristico mediante i
Masters di Area Critica
consente finalmente una preparazione
valida in tutte le articolazioni del Sistema
EMS.
CONCLUSIONI III
L’adeguamento tecnologico delle C.O. e dei
mezzi di soccorso, coordinati dal 112,
e la dotazione di modelli ospedalieri dei
Pronto Soccorso e dei DE (triage,OBI,TSI)
già acquisiti, meritano infine una
riorganizzazione unitaria, compatta,efficiente
SU BASE DIPARTIMENTALE
MONOSPECIALISTICA
CONCLUSIONI IV
QUESTO CONGRESSO FIMEUC 2017
VALUTERA’ SE E’ INDISPENSABILE LA
REVISIONE LEGISLATIVA DEL DPR
27/3/92 E DLLE LLGG 1996.
NON E’ PIU’ TOLLERABILE L’ATTUALE
DISARTICOLAZIONE DEI SERVIZI CHE
PROVOCA INEFFICIENZA E PERICOLO
PER GLI OPERATORI E PER I CITTADINI
DPR 27 marzo 1992
E’ stato un provvedimento rivoluzionario
Ha consentito la crescita esponenziale della
Formazione del personale medico ed
infermieristico attraverso la Specializzazione
in Medicina di Emergenza-Urgenza (2006) ed
i master infermieristici di Area Critica.
Ha contribuito alla razionalizzazione della rete
ospedaliera nazionale attraverso l’attivazione
delle reti regionali per le patologie
tempo-dipendenti (HUB/SPOKE)
Rimodellamento della rete delle EMS
Ministero della Salute – Rilevazione degli ospedali di PS
(31-12-2015 – mod. rilev. HSP 11 bis ex DM 2006)
Centrali operative 112-118 44*
Ospedali di PS 299
DEA di I° livello 264
DEA di II° livello 108
_______________________________________________
totale ospedali rete EMS n. 671 **
______________________________________________
* Dal libro bianco SMI – Emergenza territoriale - 2016
( nel 2006 erano attive 103 CO 118)
** - 293 rispetto agli ospedali di PS censiti nel 2005