Post on 12-Aug-2020
Documento di Background
IL CONTRIBUTO DELLA FARMACIA DEI SERVIZI ALLA GESTIONE DEI SERVIZI SANITARI
TERRITORIALI SVILUPPO DI UN MODELLO PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON PATOLOGIA CRONICA
CON STRUMENTI DI TELEMEDICINA IN FARMACIA
In partnership con:
Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)
c/o Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 MILANO
Telefono: 02-72.34.39.07 - Fax: 02-72.34.38.28 - E-mail: cerismas@unicatt.it
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Gli Autori Americo Cicchetti, Professore ordinario di Organizzazione aziendale, Facoltà di Economia, Università Cattolica del Sacro Cuore; Responsabile Area Organizzazione e Gestione del personale, CERISMAS; Direttore ALTEMS, Università Cattolica del Sacro Cuore. Eugenio Di Brino, Ricercatore Area Economia sanitaria e HTA, ALTEMS, Università Cattolica del Sacro Cuore. Stella Iaia, Ricercatore Area Economia sanitaria e HTA, CERISMAS, Università Cattolica del Sacro Cuore. Gian Franco Gensini, Presidente della Società Italiana di Telemedicina e Sanità Elettronica (SIT)
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Componenti Tavolo Tecnico Nazionale
Prof. Gian Franco Gensini - Presidente
Prof. Americo Cicchetti – Coordinatore Scientifico
Dott. Tonino Aceti
Dott. Marco Bosio
Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri
Dott.ssa Fiammetta Fabris
Prof. Raffaele Landolfi
Dott. Marco Marchetti
Dott.ssa Marcella Marletta
Dott. Vito Montanaro
Dott.ssa Paola Pisanti
Dott.ssa Annarosa Racca
Dott. Andrea Vigorita
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INDICE
GLI AUTORI 1
COMPONENTI TAVOLO TECNICO NAZIONALE 2
PREFAZIONE 5
ABBREVIAZIONI 6
OBIETTIVO 7
1. AUMENTA IL FABBISOGNO ASSISTENZIALE: LE CRITICITÀ DEI SISTEMI SANITARI 8
2. LA TELEMEDICINA: DEFINIZIONI E POTENZIALITÀ 11
3. PANORAMICA SULLO STATO DELL’ARTE DELLA TELEMEDICINA IN EUROPA 15
4. PANORAMICA SULLO STATO DELL’ARTE DELLA TELEMEDICINA IN ITALIA 18
5. MAPPATURA DELLE CRONICITÀ IN ITALIA 24
5.1 IL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITÀ (PNC) 29
6. IL QUADRO NORMATIVO: LA FARMACIA DEI SERVIZI 31
6.1 LA MISSION RICHIESTA ALLA FARMACIA 33 6.2 LA “VISION” DELLA FARMACIA COME COMPONENTE DI UN SISTEMA INTEGRATO 34 6.3 LA PROFESSIONE DEL FARMACISTA: DDL. 1 MARZO 2017 [19] 36
7. INDAGINE OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA FARMACIA DEI SERVIZI 2017 (ALTEMS) 37
7.1 I SERVIZI EFFETTUATI IN FARMACIA 39 7.2 LA TELEMEDICINA IN FARMACIA 41 7.3 PROSPETTIVE FUTURE 43
8. REVISIONE DI LETTERATURA (MOTORE DI RICERCA: PUBMED) 44
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9. RISULTATI DELL’INTERVISTA TELEFONICA AI COMPONENTI DEL TAVOLO DI LAVORO NAZIONALE 50
10. MODELLO APPLICATIVO ELABORATO DAL CERISMAS 58
10.1 • STRATIFICAZIONE E TARGETING DELLA POPOLAZIONE 60 10.2 • PROMOZIONE DELLA SALUTE, PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE 61 10.3 • PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE 62 10.4 • GESTIONE DELLA CRONICITÀ 64 10.5 • MISURAZIONE PERFORMANCE E RICALIBRAZIONE MODELLO 65 10.6 PERCORSO DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ 66
11. CASE STUDY: INTEGRAZIONE PUBBLICO-PRIVATO. MONITOR SALUTE, IL MODELLO DI GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE DI UNISALUTE 67
11.1 MONITOR SALUTE - IL MODELLO DI GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE 67 11.2 MONITOR SALUTE: FINALITÀ 68 11.3 COME IL PAZIENTE ACCEDE AL SERVIZIO 70 11.4 IL PIANO DI MONITORAGGIO 72 11.5 GLI ATTORI DEL PROCESSO 73 11.6 KIT DISPOSITIVI PER MISURAZIONI PARAMETRI 74 11.7 I PRIMI RISULTATI 75 11.8 PRINCIPALI RISULTATI A GIUGNO 2017 76 11.9 INDAGINE DI CUSTOMER SATISFACTION 78
BIBLIOGRAFIA 79
APPENDICE 1 81
APPENDICE 2 83
APPENDICE 3 86
APPENDICE 4 87
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Prefazione
L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Pfizer hanno condiviso
l’ideazione e lo sviluppo di un progetto di Partnership avente ad oggetto
l’individuazione di percorsi/modelli di telemedicina rivolto a pazienti con
patologia cronica a cui possano partecipare attivamente i farmacisti territoriali.
Il Team di ricerca del Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario
(CERISMAS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha prodotto il seguente
Documento di background che consiste in un’analisi dello stato dell’arte della
diffusione dei servizi di Telemedicina in Italia e dello sviluppo della Farmacia dei
Servizi. Partendo da una panoramica del potenziale impatto e contributo della
farmacia dei servizi alla gestione dei servizi sanitari territoriali, si è arrivati alla
proposta di un modello applicativo per la gestione del paziente con patologia
cronica con strumenti di telemedicina in farmacia. Il processo di elaborazione
del presente documento ha previsto una fase di appraisal in cui i risultati
preliminari della ricerca sono stati sottoposti ad un tavolo multidisciplinare di
expert opinion, ai quali è stata somministrata precedentemente un’intervista
telefonica, e in seguito hanno fornito indicazioni utili a rifinire e sistematizzare i
risultati dello studio e a fornire un’appropriata chiave di lettura delle evidenze
prodotte.
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Abbreviazioni AIFA: Agenzia Italiana del Farmaco
ALTEMS: Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari
ASL: Azienda Sanitaria Locale
BPCO: Broncopneumopatia cronica ostruttiva
Censis: Centro Studi Investimenti Sociali
CF: Codice Fiscale
CNR: Consiglio Nazionale delle Ricerche
COM: Comunicazione
CUP: Centro Unico Prenotazione
D.lgs.: Decreto legislativo
DDL: Disegno di legge
FOFI: Federazione Ordini Farmacisti Italiani
HIV: virus dell'immunodeficienza umana
ICT: Information and Communication Technologies
ISPESL: Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro
KoL: Key opinion Leaders
LEA: Livelli essenziali di assistenza
MIUR: Ministero dell'università e della ricerca
MMG: Medici di Medicina Generale
OMS: Organizzazione Mondiale Sanità
ONFS: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi
PDTA: Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale
PNC: Piano nazionale della cronicità
PS: Pronto Soccorso
SSN: Servizio Sanitario Nazionale
U.S.: United States
UE: Unione Europea
UVM: Unità di Valutazione Multidimensionale
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Obiettivo
La Farmacia dei Servizi è chiamata a partecipare all’assistenza sanitaria
ritagliandosi un ruolo nell’ambito dell’assistenza primaria. In particolare, cerca di
rispondere all’esigenze di assistenza delle fasce deboli e non autosufficienti,
con particolare riferimento alle prestazioni rivolte alle cronicità o a soggetti
bisognosi di prestazioni continuative.
L’Obiettivo del Progetto è sviluppare un modello concettuale di riferimento per
promuovere la gestione dei pazienti affetti da patologie croniche con strumenti
di telemedicina affidati alla rete dei farmacisti sul territorio.
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1. Aumenta il fabbisogno assistenziale: le criticità dei sistemi sanitari
L’invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento della prevalenza
delle patologie cronico-degenerative caratterizzano ormai costantemente lo
scenario mondiale, causando un progressivo aumento della domanda
assistenziale.
La popolazione anziana nel mondo è più che raddoppiata durante gli ultimi
trent’anni, e si prevede un ulteriore raddoppio entro il 2050 [1]. Anche in Italia il
quadro demografico segue quello globale: attualmente gli over 65
rappresentano il 22% della popolazione totale [2] e le previsioni Istat prevedono
un significativo aumento della percentuale nel 2050 [3].
Figura 1: Percentuale della Popolazione Over 65: 2015 – 2050 [4]
Fonte: U.S. Census Bureau, 2013, 2014a,2014b; International Data Base, U.S.
population estimates, U.S. population projections
La prevalenza delle patologie croniche è strettamente conseguente alla
longevità della popolazione. In Italia, 25 milioni di persone sono affette da una
forma di cronicità, 12 milioni da cronicità multipla [5]. La prima e la seconda
causa di morte al mondo sono rispettivamente le malattie croniche
cardiovascolari e respiratorie [6]. Questi fenomeni minacciano ormai la
sostenibilità finanziaria del sistema sanitario.
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In Italia, secondo la ricerca CENSIS del 2014 [7], la spesa pubblica annua per i
servizi di assistenza continuativa ad anziani e malati cronici (Long Term Care)
ammonta a quasi 30 miliardi di euro. Inoltre, la spesa sanitaria pubblica è
aggravata da numerose criticità.
Tra queste le più rilevanti sono [8]:
le ospedalizzazioni evitabili, cioè il ricorso al ricovero in ospedale anche
in casi in cui sarebbe possibile erogare le cure in modo ugualmente
efficace, ma in luoghi più appropriati;
l'alta percentuale di accessi impropri al Pronto Soccorso, che
costituiscono il 20% degli accessi totali;
l’utilizzo scorretto dei servizi di emergenza-urgenza e il conseguente
sovraffollamento dei PS italiani è riferibile anche all'intento di aggirare gli
eccessivi tempi di attesa per poter usufruire rapidamente di prestazioni
specialistiche;
la lunghezza delle liste d'attesa per le prestazioni ambulatoriali è una
disfunzione causata in buona parte dal perdurare della funzione centrale
dell'Ospedale nel fornire risposta ai bisogni assistenziali del cittadino e,
parallelamente, dalla diffusione non ancora adeguata dell'assistenza
primaria territoriale e domiciliare.
Rendere il territorio parte attiva del sistema di assistenza sanitaria, garantendo
accessibilità e affidabilità dei servizi offerti al cittadino, è la soluzione centrale
per decongestionare gli ospedali dalla casistica impropria. Come disposto dalle
direttive nazionali e regionali, quest’azione è possibile solo attraverso un
processo di integrazione tra il ruolo delle cure specialistiche ospedaliere e
quello delle cure primarie territoriali, che pur essendo per loro natura
differenziati, devono garantire una continuità di cura e assistenza a beneficio
dei pazienti cronici. Il suggerimento che ne deriva, pertanto, è di incrementare il
collegamento funzionale tra i professionisti della salute che operano ai vari livelli
del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Anche le evidenze scientifiche
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dimostrano che l'attivazione di percorsi clinico-assistenziali continui e integrati
per la gestione dei malati cronici apporta significativi benefici al loro stato di
salute, riducendo le riacutizzazioni e le ospedalizzazioni, con conseguenti
vantaggi in termini di spesa [9].
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2. La Telemedicina: definizioni e potenzialità
Definire il termine “Telemedicina” non è possibile in modo semplice e immediato
se si considera la trasversalità che la caratterizza nel settore sanitario. In
letteratura, infatti, esistono diverse definizioni accomunate dal concetto chiave
che a doversi spostare non è la persona (paziente e/o medico) ma
l’informazione.
Tra le svariate definizioni attribuite al termine, riportiamo quelle che
storicamente restano le più esaustive:
Organizzazione Mondiale Sanità (OMS) – 1997 [10]: "La telemedicina è
l’erogazione di servizi sanitari, quando la distanza è un fattore critico, per cui
è necessario usare, da parte degli operatori, le tecnologie dell’informazione
e delle telecomunicazioni al fine di scambiare informazioni utili alla diagnosi,
al trattamento ed alla prevenzione delle malattie e per garantire
un’informazione continua agli erogatori di prestazioni sanitarie e supportare
la ricerca e la valutazione della cura";
Comunità Europea (UE) - Com. 2008 (689) [11]: "La telemedicina è la
prestazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso alle
Tecnologie dell’Informatica e della Comunicazione, in situazioni in cui il
professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano
nella stessa località. Essa comporta la trasmissione sicura di informazioni e
dati di carattere medico grazie a testi, suoni, immagini o altre forme
necessarie per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo
controllo dei pazienti.";
Ministero della Salute, Italia: "Telemedicina - Linee di indirizzo nazionali",
2012 [12]: " Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione di
servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, in
particolare alle Information and Communication Technologies (ICT), in
situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due
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professionisti) non si trovano nella stessa località. La Telemedicina
comporta la trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico
nella forma di testi, suoni, immagini o altre forme necessarie per la
prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti.
I servizi di Telemedicina vanno assimilati a qualunque servizio sanitario
diagnostico/terapeutico. Tuttavia la prestazione in Telemedicina non
sostituisce la prestazione sanitaria tradizionale nel rapporto personale
medico-paziente, ma la integra per potenzialmente migliorare efficacia,
efficienza e appropriatezza. La Telemedicina deve altresì ottemperare a tutti
i diritti e obblighi propri di qualsiasi atto sanitario. Si precisa che l’utilizzo di
strumenti di Information and Communication Technology per il trattamento di
informazioni sanitarie o la condivisione on line di dati e/o informazioni
sanitarie non costituiscono di per sé servizi di Telemedicina. A titolo
esemplificativo non rientrano nella Telemedicina portali di informazioni
sanitarie, social network, forum, newsgroup, posta elettronica o altro.".
È importante precisare che al termine “Telemedicina” deve, come spesso
accade, essere associato quello di “Sanità Digitale” (e-health): “in senso lato, il
termine indica non solo uno sviluppo tecnologico, ma anche uno stato mentale,
uno stile di pensiero, un atteggiamento, ed un impegno per un modo di pensare
globale ed interconnesso, per migliorare la sanità a livello locale, regionale e
mondiale usando le ICT” [13]. In pratica l’e-health può comprendere una serie di
servizi o sistemi che si trovano ai margini della medicina/sanità e tecnologia
dell'informazione, tra cui: la documentazione elettronica (certificati telematici,
fascicoli sanitari elettronici e ricette mediche elettroniche); sistemi informativi
sanitari; l'utilizzo delle risorse elettroniche su argomenti medici da parte di
persone sane o di pazienti. L'e-health contribuisce alla disponibilità di
informazioni essenziali quando e dove necessario.
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Essendo, quindi, la Telemedicina una modalità di erogazione dei servizi sanitari
non può prescindere dal considerare l’evoluzione in atto delle dinamiche
demografiche e dei relativi cambiamenti di bisogni di salute della popolazione.
Considerando il quadro generale finora delineato, la Telemedicina può
rappresentare un mezzo assai utile per raggiungere molti obiettivi primari in
tema di salute, ma affinché ciò sia possibile è necessaria quanto fondamentale
una reimpostazione strutturale e organizzativa della rete dei servizi che miri ad
una continua ottimizzazione della qualità delle cure erogate ai pazienti e ad un
rafforzamento decisivo dell’assistenza soprattutto in ambito territoriale.
L’innovazione tecnologica sta contribuendo a questo tipo di riorganizzazione
dell’assistenza sanitaria, in particolare rendendo possibile la continuità di cura
dall’ospedale al territorio, attraverso modelli assistenziali innovativi incentrati sul
cittadino facilitandone l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale. In tal
senso, la Telemedicina contribuisce ad assicurare l’equità di accesso alle cure
a popolazione residente nei territori remoti, supporta la gestione anche
domiciliare della cronicità, fornisce un canale di accesso all’alta
specializzazione, garantendo cure appropriate ed efficaci.
Tabella 1: Riepilogo delle potenzialità della Telemedicina
SOLUZIONE PER OBIETTIVI
l'invecchiamento della popolazione, che porta ad un aumento di prevalenza delle condizioni croniche;
la necessità crescente dei pazienti di diventare protagonisti nel controllo della propria salute;
la necessità di controllare i costi sanitari, mantenendo la cura di alta qualità;
la mancanza di disponibilità di personale qualificato in alcuni settori.
Migliorare la qualità di vita del paziente;
Agevolare e migliorare la qualità del lavoro dei medici e infermieri;
Incrementare l’efficacia e la produttività del servizio sanitario.
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
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Le iniziative di Telemedicina nel panorama internazionale e nazionale sono
molteplici, tuttavia, è bene affermare che tendenzialmente queste si riducono a
sperimentazioni e/o progetti adattati a un limitato numero di casi.
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3. Panoramica sullo stato dell’arte della Telemedicina in Europa
L’uso della Telemedicina è in costante crescita in Europa e nel mondo: la sua
rilevanza è tale per cui la Commissione Europea ha emesso, il 4 Novembre
2008, una comunicazione a sostegno degli stati membri impegnati a realizzare
servizi di telemedicina (Telemedicina a beneficio dei pazienti, sistemi sanitari e
società, COM-2008-689) [11].
In linea con la rivoluzione culturale portata dal digitale, molti Paesi europei
hanno dunque già da molto tempo avviato significative iniziative di
Telemedicina.
Cartogramma 1 – Telemedicina in UE
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
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Valutando il documento redatto dalla Commissione Europea, aggiornato al
2016 [14], è stato possibile analizzare e rappresentare graficamente quali Paesi
Europei hanno partecipato negli ultimi anni ai progetti di Telemedicina, finanziati
dall’UE.
L’arco temporale considerato è dal 2012 in poi, e le caratteristiche dei quattro
progetti presentati nel documento europeo sono state sintetizzate nella Tabella
2.
Tabella 2: Paesi UE impegnati nello sviluppo di Progetti di Telemedicina
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
Progetto Durata Paesi coinvolti Patologia Scopi Link ELECTOR 2015-2018 Danimarca Artrite
I medici possono diagnosticare e
trattare i pazienti con artrite a molte
miglia di distanza dai loro
ambulatori.
Una volta perfezionata, la
tecnologia Elector dovrebbe essere
implementata in tutto il servizio
sanitario danese e, eventualmente,
in altri paesi dell'UE.
www.elector.eu
MOMENTUM 2012-2014 Paesi Bassi, Polonia,
Germania, Spagna,
Svizzera, Repubblica
Ceca, Portogallo, Grecia
Integrare la Telemedicina nella
pratica quotidiana e renderla
sostenibile.
www.telemedicine-
momentum.eu
THALEA & THALEA II 2013-2019 Germania, Paesi Bassi,
Spagna, Belgio e
Finlandia
Pazienti in intensità
di cura
Miglioramento delle cure per
patologie acute.
www.thalea-pcp.eu
United4Health 2013-2015 Norvegia, Finlandia,
Scozia, Spagna, Francia,
Germania, Germania,
Italia, Polonia, Slovenia,
Danimarca, Repubblica
Ceca
BPCO, Diabete,
Malattie
cardiovascolari
Monitorare i risultati dei servizi di
Telemedicina, favorendo la
creazione di linee guida.
www.united4health.eu
4. Panoramica sullo stato dell’arte della Telemedicina in Italia
L’Italia è stata tra i primi Paesi al mondo a sperimentare la Telemedicina, con la
trasmissione di elettrocardiogrammi a distanza a partire dal 1970. L’Italia è
all’avanguardia nella fase di ideazione e sperimentazione di servizi telematici
innovativi per la sanità ma tali sperimentazioni hanno visto un numero poco
significativo di realizzazioni concrete (come risulta da varie indagini effettuate
dall’Unione Europea a partire dagli anni ‘90) [15].
Molte sperimentazioni e studi sono iniziati con il supporto finanziario di una
delle seguenti fonti di finanziamento:
- Progetti europei;
- Progetti del MIUR;
- Progetti del Ministero della Sanità [16];
- Progetti finanziati dagli Enti Pubblici di Ricerca (CNR, ISPESL);
- Progetti locali e territoriali, all’interno dei Piani telematici (es. Telcal).
Negli ultimi anni si sta osservando la progressiva trasformazione del modello
organizzativo di erogazione dell’assistenza sanitaria verso il riconoscimento
della sempre più robusta partecipazione attiva del paziente nel contesto di un
processo diagnostico-terapeutico assistenziale di tipo dinamico nel quale
agiscono contemporaneamente professionisti diversi (medici, infermieri, tecnici)
in setting differenziati.
L’informatizzazione diventa uno dei fattori chiave per il successo
dell’organizzazione, e il tutto viene articolato secondo le logiche del “disease
management”.
La telemedicina diviene pertanto uno strumento strutturale di supporto ai
principi operativi del disease management e dei percorsi diagnostici terapeutici
ed assistenziali [17].
Con l’obiettivo di analizzare in modo sistematico i servizi di home care realizzati
sul territorio e diffondere le buone pratiche sotto il profilo organizzativo, clinico-
assistenziale, tecnologico ed economico, nell’ambito della telemedicina, il
Ministero della Salute ha stipulato, nel 2007, una convenzione con la Regione
Emilia Romagna, oggetto di successivi rinnovi, per la realizzazione
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dell’Osservatorio nazionale per la valutazione ed il monitoraggio delle
applicazioni eCare. All’Osservatorio hanno partecipato le Regioni Toscana,
Liguria, Marche, Campania e, dal 2009, anche le Regioni Veneto e Sicilia; dal
2011 partecipa anche la Regione Lombardia [16].
È possibile affermare che in tutte le Regioni italiane si effettuano attività di
Sanità Digitale e di Telemedicina, soprattutto in ragione dell’ormai diffusa
digitalizzazione del sistema sanitario. In letteratura, non è stato rintracciato
alcun documento nazionale riepilogativo dei progetti di Telemedicina
effettivamente attivi in Italia. Consultando il Report, “La telemedicina in Italia”,
redatto nell’ambito del progetto “Consumatori 2.0 radicamento e interattività”
(finanziato dal Ministero dello sviluppo Economico, 2013) è stato possibile
estrarre le seguenti informazioni aggregate a livello nazionale.
Figura 2: Livello di diffusione Telemedicina in Italia
Fonte: Report, “La telemedicina in Italia”
Al Nord la telemedicina sembra maggiormente avviata a partire dai siti web
completi di informazioni e servizi online (in particolare l’Emilia Romagna, il
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Veneto, la Lombardia e la Liguria), anche se resta una realtà frammentata tra le
diverse strutture regionali in alcune delle quali i sistemi informatici sono ancora
in fase di perfezionamento (Piemonte).
In Emilia Romagna il progetto SOLE (Sanità Online) collega in via informatica
medici e pediatri con le strutture sanitarie e ospedaliere della regione, offrendo
un servizio a 360° al cittadino, con utili vantaggi anche per gli operatori del
Servizio sanitario regionale.
Molte le ASL con sezione dedicata ai tempi di attesa per le visite diagnostiche
distinte per vari settori sanitari.
Al Centro i servizi di telemedicina esistono ma in molti casi sono ancora in stato
di avvio; i siti web sono scarni e solo alcuni di loro offrono informazioni ed
aggiornamenti di notizie ed hanno pochi servizi online.
Solo alcune ASL permettono di prenotare visite on line o disdirle, per questi
servizi la maggior parte delle ASL riporta ad un numero verde unico della
regione e per i pagamenti dei ticket ci si può rivolgere alle farmacie
convenzionate. Eccezione del centro Italia è la Toscana , dove esiste un buon
impiego dei servizi di Telemedicina.
Al Sud i servizi di telemedicina esistono, salvo eccezioni sporadiche,
essenzialmente in Sicilia e in Puglia, mentre nelle altre Regioni
l’informatizzazione è ancora in evoluzione.
La Puglia rappresenta un’eccezione con siti e piattaforme web con servizi
altamente informatizzati con accesso ad area riservata attraverso il Codice
Fiscale (CF).
Nella figura 2 che segue, vediamo la diffusione dei servizi attivi di Telemedicina
nelle Regioni italiane.
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Cartogramma 2: Telemedicina in Italia
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
E nella Tabella 3 che segue, vediamo nel dettaglio i Progetti di Telemedicina
attivi nelle Regioni italiane.
Tabella 3: Progetti di Telemedicina attivi in alcune Regioni d’Italia
REGIONE Progetto Durata Patologia Note Link Emilia Romagna
SOLE 2013 – in corso Sole (Sanità online) è la rete che collega i medici e pediatri di famiglia con le strutture sanitarie ed ospedaliere.
www.progetto-sole.it
Liguria Strategia Digitale[1]
attivazione prevista 2018
Paziente in generale, con malattie croniche, anziano.
• Fascicolo Sanitario elettronico. • -Diagnostica Regionale in rete. • -Servizi integrati di assistenza domiciliare per persone fragili. • -Centro Unificato Prenotazioni 2.0 • -Telemonitoraggio in mobilità dei principali parametri vitali per gestire da remoto gli assistiti, soprattutto cronici. • -Servizi centralizzati di supporto per la sanità digitale.
http://www.liguriadigitale.it/progetti-strategici/telemedicina.html
Lombardia CReG[2] 2012 - in corso Pazienti ipertesi, diabetici, affetti da scompenso cardiaco e da bronchiti croniche.
• Innovativa modalità di presa in carico globale di questi pazienti, unica a livello internazionale. • -Piani capillari di Telemonitoraggio; Costante attività del Centro servizi che ha contatto periodico con i pazienti. • -30.000 pazienti, 300 medici di famiglia organizzati in 3 cooperative (IML, MMG CREG e CMMC), in 4 Asl (Bergamo, Como, Milano città e Milano2).
http://www.buongiornocreg.it/buongiorno-creg/
Veneto UNITED4HEALTH (progetto europeo)
2013-2015 Pazienti cronici (diabete, BPCO e patologie cardiovascolari)
• Mira a consolidare e rafforzare la valutazione e il deployment su larga scala di servizi ICT per il trattamento domiciliare di pazienti cronici.
http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/progetti/united4health/il-progetto
Veneto Telemedicine services for UTAP
2013-2016 BPCO • Potenziamento dei servizi di telemedicina, finalizzati a decentralizzare alcuni servizi ospedalieri, evitare ricoveri non necessari e risparmiare sui costi connessi al trasporto all’ospedale.
http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/progetti/utap/il-progetto
Toscana Sanità d’iniziativa[1]
2008-in corso Pazienti diabetici, affetti da problemi respiratori (BPCO, asma), affetti da problemi cardiaci.
• Presa in carico del paziente cronico a domicilio, da parte di Medici di medicina generale e Specialisti ospedalieri. • -Utilizzo del Chronic Care Model (CCM) e della versione evoluta Expanded Chronic Care Model (ECCM).
https://www.ars.toscana.it/it/aree-dintervento/problemi-di-salute/malattie-croniche.html
Puglia Helis (“Health emergency onLine support system”)
2012-in corso Patologie cardiovascolari croniche
• Sviluppo di un sistema informatico di Telecardiologia in grado di gestire sia l'attività di monitoraggio delle emergenze del Servizio 118 regionale, sia il controllo a domicilio delle patologie cardiovascolari croniche.
http://livinglabs.regione.puglia.it/web/blog
Puglia Smart Health 2.0
2012-in corso Pazienti uremici • Prima innovativa esperienza di Teledialisi in ambito nazionale, dà vita a un nuovo modello assistenziale a domicilio e crea servizi a valore aggiunto. • Trattamento sostitutivo emodialitico al domicilio del paziente. • Seduta dialitica attraverso collegamento audio-video con Operatori sanitari.
http://www.smarthealth2.com/ita/
Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario (CERISMAS)
c/o Università Cattolica del Sacro Cuore L.go Gemelli, 1 - 20123 MILANO
Telefono: 02-72.34.39.07 - Fax: 02-72.34.38.28 - E-mail: cerismas@unicatt.it
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• Social network dedicato per interazione medico-paziente.
Puglia CERISMAS Ordine Farmacisti e ASL Bari
2015 Pazienti cronici • Comprendere il potenziale impatto in termini di costo di efficacia e di qualità percepita, derivante dallo spostamento di alcuni dei servizi che oggi vengono gestiti nell’ambito delle Asl o dai distretti verso la farmacia dei servizi;
http://www.cerismas.com/web/upload/rassegna_stampa/Farmacista33_dicembre%202015.pdf
Sicilia Telecardio Sea Project (Trapani)
2013-in corso Malattie cardiache • Servizio di Telecardiologia che consente la diagnosi di infarto miocardico e/o di gestione delle emergenze aritmiche a domicilio, sulle ambulanze del 118 per essere indirizzati verso le emodinamiche per la PCI primaria, nei Presidi territoriali di emergenza, nelle isole e zone montane isolate, a bordo di imbarcazioni, nelle carceri, negli aeroporti, negli stadi
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoSalute/PIR_AreeTematiche/PIR_Telemedicina/PIR_ProgettidiTelemedicina
Sicilia SETT- TELERADIOLOGIA
2011-in corso • Servizio di teleconsulto radiologico di second opinion utile a migliorare l’offerta dei servizi, diffondendo le ICT in ambito sanitario, disseminando le best practice all’interno del SSR.
Sicilia TELETAC 2010-in corso Pazienti neurolesi gravi
• Servizio di teleconsulto neurochirurgico utile a migliorare ed innovare l’offerta dei servizi sanitari al cittadino e consentire la valutazione dell’indicazione chirurgica dei pazienti neurolesi gravi che pervengono presso le Aziende sanitarie in cui non è presente l’U.O. di Neurochirurgia.
Sicilia Telecardiologia per Anziani non Autosufficienti (Palermo)
2008-in corso Pazienti non autosufficienti
• Servizio di Telecardiologia mobile domiciliare, che utilizza la rete GSM per rilevare in tempo reale l’ECG ed altri parametri vitali a domicilio del paziente
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
5. Mappatura delle Cronicità in Italia
Negli ultimi anni, in Italia il numero delle persone affette da cronicità è in
costante aumento: i fattori che contribuiscono a generare nella popolazione le
cronicità sono in parte fattori riconducibili all’alimentazione poco appropriata, al
consumo di tabacco, all’abuso di alcol, alla mancanza di attività fisica. Tali
fattori vanno a sommarsi ai fattori intrinseci in ogni essere umano, ovvero quei
fattori che non possono modificarsi, come la predisposizione genetica. Questa
continua evoluzione delle malattie croniche e il peso delle stesse sulla
popolazione richiedono necessariamente un aggiornamento degli attuali modelli
organizzativi, focalizzando sempre più l’attenzione verso modelli territoriali che
contribuiscono a: prevenire le cronicità, intercettare le cronicità in fase non-
acuta, monitorare l’evolversi della cronicità aiutando a prevenire fasi di
riacutizzazione, monitorare l’aderenza delle terapie. Nel grafico successivo, dati
ISTAT (ultimo aggiornamento 2013), vediamo il Tasso di cittadini con almeno
una malattia cronica grave (M+F) in Italia e nelle singole Regioni italiane.
Figura 3: Tasso (valori per 1000 abitanti) almeno una malattia cronica grave
(maschi + femmine)
Fonte: Health for all (ISTAT, 2017)
Invece, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel suo ultimo “RAPPORTO
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OSSERVASALUTE - Stato di salute e qualità delll’assistenza nelle Regioni
Italiane", attraverso l’utilizzo del Database “Health Search - IMS Longitudinal
Patient Database (HS IMS LPD)” ha evidenziato il seguente scenario sulle
cronicità in Italia.
Figura 4: Tasso (valori per 100) di prescrizioni farmaceutiche, richieste di visite
specialistiche, accertamenti e contatti con il MMG di varie cronicità - Anno 2015
Fonte: Adattamento da “Rapporto Osservasalute 2016”
Dagli istogrammi si evidenzia un maggior tasso di prescrizioni farmaceutiche
nella patologia dell’ipertensione arteriosa, mentre i valori sono più contenuti
nello scompenso cardiaco congestizio.
Nei grafici a torta che seguono, si evidenzia il numero dei soggetti che hanno
un numero di condizioni croniche maggiori/uguale a 2, detto anche condizione
di multicronicità.
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Tale condizione impatta significativamente sul rischio di mortalità, di accessi in
ospedale, di non aderenza alla terapia, e altre condizioni che influenzano
negativamente sullo stato di salute del paziente.
Sempre l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel suo ultimo “RAPPORTO
OSSERVASALUTE classifica per numero e percentuale le multicronicità per
classi che variano da 2 a 8 condizioni di cronicità esistenti sul paziente.
Figura 5: Classifica per numero e percentuale di multicronicità (da 2 a 5 condizioni) tra i pazienti in carico alla Medicina
Generale del network Health Search - Anno 2015
Fonte: Adattamento da “Rapporto Osservasalute 2016”
Figura 6: Classifica per numero e percentuale di multicronicità (da 6 a 8
condizioni) tra i pazienti in carico alla Medicina Generale del network Health
Search - Anno 2015
Fonte: Adattamento da “Rapporto Osservasalute 2016”
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5.1 IL PIANO NAZIONALE DELLA CRONICITÀ (PNC)
Il Piano nazionale della Cronicità (PNC) elaborato dal Ministero della Salute e
condiviso con le Regioni, propone un documento che va ad individuare un
disegno strategico comune per elaborare azioni ed interventi basati
sull’unitarietà, sulla centralità del paziente, sull’ottimizzazione dell’erogazione
dei servizi e sulla responsabilizzazione degli attori che intervengono. Il fine del
documento è l’elaborazione di un modello (vedi APPENDICE 3) volto a
contribuire all’erogazione di salute per persone affette da cronicità, con
l’obiettivo di migliorare la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari, e al
contempo rendere più efficace ed efficiente l’erogazione dei servizi.
Il documento elaborato è strutturato in due parti: una generale sulla cronicità e
una specifica per le singole patologie croniche.
Nel Piano nazionale della Cronicità viene presentato un disegno del macro-
processo della gestione della persona con cronicità, che si sviluppa in 5 fasi:
1. Stratificazione e targeting della popolazione;
2. Promozione della salute, prevenzione e diagnosi precoce;
3. Presa in carico e gestione del paziente attraverso il piano di cura;
4. Erogazione di interventi personalizzati per la gestione del paziente
attraverso il piano di cura;
5. Valutazione della qualità delle cure erogate.
La Fase 1 è necessaria per la definizione del percorso e delle strategie di
intervento. Per avviare tale fase è necessario: identificare la popolazione target,
reperire i dati e le informazioni sulla popolazione selezionata e creare una
stratificazione della popolazione su criteri e scale di valutazione ben definiti.
Nella Fase 2 è necessario promuovere dei corretti stili di vita, e non solo alla
popolazione target selezionata precedentemente, bensì alla popolazione
generale. Quindi è necessario avviare delle attività di educazione,
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coinvolgimento e formazione del cittadino, dei professionisti che agiscono nel
percorso di cura e delle associazioni pazienti.
Per la realizzazione della Fase 3 e della Fase 4, che sono il core del modello
elaborato dal Ministero della Salute nel PNC, è necessario avvalersi di
strumenti quali il Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA),
tecnologie e-health (come la Telemedicina), collaborazione tra professionisti e
definizione di ruoli e responsabilità. Nella fase finale (Fase 6) è necessario
elaborare degli strumenti per la misurazione della qualità delle cure e la qualità
della vita.
Uno degli elementi che sono alla base del PNC, è quanto affermato nel Patto
della Sanità Digitale, ovvero che il conseguimento degli obiettivi di efficienza,
trasparenza, e sostenibilità del SSN deve essere raggiunto attraverso l’impiego
sistematico dell’innovazione digitale in sanità.
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6. Il quadro normativo: la Farmacia dei servizi
Figura 7: Riepilogo normativo sulla Farmacia dei servizi [18]
Il ruolo delle farmacie nell’ambito del servizio sanitario è declinato in ragione di:
una diffusa e capillare dispensazione e consegna agli assistiti di farmaci
e dispositivi medici;
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l’erogazione, direttamente o in collaborazione interprofessionale
con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, di servizi e
prestazioni.
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6.1 LA MISSION RICHIESTA ALLA FARMACIA
Attualmente la cittadinanza, anche a causa dell’invecchiamento della
popolazione, richiede interventi e servizi sempre più fruibili nel territorio, in
special modo per la prevenzione e la cura delle patologie croniche. In questo
quadro la farmacia, sia per le professionalità che esprime che per la
distribuzione capillare sul territorio, può e deve rappresentare la prima
interfaccia del cittadino con il SSN. Questo ruolo deve trovare espressione nel
testo della nuova convenzione al fine di integrare in modo organico l’attività
della farmacia con le esigenze ed i programmi del SSN. Questo processo trova
sviluppo solo attraverso l’adozione di un ruolo che in modo preponderante
privilegi la professionalità sanitaria rispetto agli aspetti commerciali che non
hanno connotazione sanitaria.
A livello regionale la farmacia deve trovare spazi nell’organizzazione sanitaria in
relazione alla programmazione sanitaria definita dalle singole Regioni. La rete
delle Farmacie, pertanto, può costituire anche uno strumento ulteriore per il
governo della spesa nonché per le attività di affiancamento ai servizi territoriali
del SSN. Da ciò consegue che dovranno essere definiti requisiti e condizioni
affinché l’erogazione nelle farmacie dei servizi aggiuntivi per il SSN avvenga in
modo omogeneo a livello nazionale.
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6.2 LA “VISION” DELLA FARMACIA COME COMPONENTE DI UN SISTEMA INTEGRATO
Il “Core” dell’attività della farmacia consiste nella dispensazione dei farmaci e di
altri prodotti sanitari. Ad integrazione dell’attività di dispensazione dei medicinali
in cui rientra l’informazione sul corretto uso e conservazione del farmaco, è
fondamentale lo sviluppo di ulteriori attività per conto del SSN (Figura 8).
Figura 8: Ulteriori attività della Farmacia dei servizi
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
a) Contributo all’informazione: monitoraggio, in collaborazione con le nuove
forme di aggregazione dei MMG, dell’andamento della terapia
farmacologica degli assistiti, con particolare attenzione ai pazienti con
patologie croniche (adesione alla terapia, interazioni fra farmaci e con gli
alimenti); supporto alle campagne di informazione di carattere sanitario e
di utilità sociale.
Contributo all'informazione
Contributo allo sviluppo dei
sistemi di verifica
Contributo allo sviluppo delle
reti
Contributo ai programmi di prevenzione
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b) Contributo allo sviluppo dei sistemi di verifica: verifica dell’applicazione
della normativa legata al farmaco dispensato (piano terapeutico, note
AIFA, rispetto delle indicazioni registrate); rilevazione e monitoraggio dei
consumi farmaceutici di farmaci non concedibili dal SSN, ai fini della
farmacovigilanza e farmaco utilizzazione.
c) Contributo allo sviluppo delle reti: collaborazione con le strutture socio-
sanitarie deputate all’assistenza domiciliare; garanzia della continuità
assistenziale per i pazienti in terapia cronica; consegna a domicilio con
particolare attenzione ai soggetti fragili; attivazione tessera sanitaria;
prenotazione di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale
presso le strutture pubbliche e private accreditate ed eventuale
consegna dei referti.
d) Contributo ai programmi di prevenzione: partecipazione a programmi di
farmacovigilanza attiva; partecipazione a programmi di screening
comprensivi di tutto il processo di presa in carico del paziente (dalla
consegna del materiale alla consegna della refertazione); campagne
vaccinali; campagne orientate al miglioramento dell’educazione sanitaria
(promozione di corretti stili di vita) e all’attività informativa inerente
l’offerta assistenziale delle strutture e dei servizi pubblici socio-
assistenziali.
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6.3 LA PROFESSIONE DEL FARMACISTA: DDL. 1 MARZO 2017 [19]
Il disegno di legge prevede un ampliamento del ruolo del farmacista, anche in
aderenza con numerose ricerche che hanno dimostrato il forte gradimento di
questo professionista da parte della popolazione e degli stessi medici per
quanto riguarda soprattutto il controllo dell’aderenza alla terapia dei pazienti.
In questo senso il Ddl valorizza il suo ruolo nell’azione contro gli errori in terapia
e potenzia l’attività in corsia e di governo del rischio clinico attraverso
l’istituzione del farmacista di dipartimento, con l’obiettivo di ottenere il
miglioramento della qualità delle prestazioni, la riduzione degli errori terapeutici
e il contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera.
Per queste attività sarà anche necessaria una modifica legislativa che lo metta
nelle condizioni di accedere al fascicolo sanitario elettronico non solo per la
consultazione dei dati anagrafici del paziente, ma anche ai suoi dati clinici, con
la possibilità di aggiornare il dossier farmaceutico.
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7. Indagine Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi 2017 (ALTEMS)
L'89% dei servizi è costituito da misurazione di glicemia, colesterolo e
trigliceridi, il 7% da test come Holter pressorio e cardiaco ed
elettrocardiogramma, meno dello 0,3% effettua prenotazioni di esami tramite
CUP e ritiro referti. Per i farmacisti è indispensabile ricevere informazioni e
formazione adeguata sui farmaci innovativi, anche ampliando la distribuzione
per conto. È quanto emerso dall'indagine che ha raccolto 2449 questionari
provenienti da tutta Italia.
Alla base dell’attività della farmacia attualmente vi è la dispensazione dei
farmaci e di altri prodotti sanitari e l’informazione sul corretto uso e
conservazione del farmaco. Il D.lgs. 153/2009 e i successivi decreti attuativi
hanno formalizzato un nuovo ruolo della farmacia, intesa non solo come luogo
specifico e privilegiato di erogazione dei farmaci, ma anche come centro socio
sanitario polifunzionale di prestazioni al servizio dei cittadini. In particolare i
Decreti attuativi hanno regolamentato le prestazioni analitiche di prima istanza,
l'uso dei dispositivi strumentali e le attività degli operatori sanitari erogabili in
farmacia. L'Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (ONFS) istituito
presso l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS)
con il patrocinio della FOFI nasce con l’obiettivo di analizzare il modello di
Governance dell’innovazione farmaceutica in Italia e di prospettarne le linee
tendenziali di sviluppo, focalizzando l’attenzione sulla diffusione di un nuovo
modello di Farmacia Territoriale (farmacia dei servizi), unitamente all’evoluzione
professionale del Farmacista di Comunità. Al fine di acquisire informazioni
sull’implementazione della farmacia dei servizi in ambito regionale è stato
predisposto un questionario, rivolto esclusivamente a farmacisti operanti in
ambito pubblico e privato somministrato on line attraverso piattaforma
informatica con l'obiettivo di verificare l'inquadramento generale dell'argomento;
l'assetto organizzativo delle farmacie sul territorio nazionale alla luce delle
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vigenti normative in materia di servizi e l'attuazione a livello locale; le
prospettive future e quindi la percezione della categoria in tale ambito. Sono
stati raccolti 2449 questionari provenienti da tutte le regioni italiane. Il campione
è rappresentativo del 14,4% delle farmacie di comunità, urbane 61%, rurali 18%
e rurali sussidiate 19%.
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7.1 I SERVIZI EFFETTUATI IN FARMACIA
La Survey ha evidenziato che l'81% dei farmacisti intervistati eroga servizi
previsti dai decreti attuativi sia nelle farmacie urbane che rurali e rurali
sussidiate, seppure remunerati dalla regione soltanto nel 6,9% dei casi. L'89%
dei servizi è costituito da test diagnostici come misurazione di glicemia,
colesterolo e trigliceridi (44%), il 7% da test diagnostici come Holter pressorio e
cardiaco (2%) ed elettrocardiogramma (1,3%), meno dello 0,3% effettua
prenotazioni di esami tramite CUP e ritiro referti. Comunque pur avendo
investito risorse per implementare i nuovi servizi, avvalendosi anche di altri
professionisti presenti in farmacia come dipendenti (54,7%), collaboratori
occasionali (38,9%) o volontari (6,6%), per il 70% degli intervistati, il ruolo della
farmacia non è cambiato. Il 74% è convinto che, in futuro, la farmacia potrà
diventare il front office del Sistema Sanitario Nazionale, ma ciò avverrà soltanto
se sarà riconosciuta la farmacia come punto ufficiale per l’erogazione di “servizi
LEA” e stabilendo livelli adeguati di remunerazione 92,2%.
Figura 9: Servizi effettuati in Farmacia (Istogramma)
Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) –
Report 2017
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Nella Figura 9 è bene differenziare tra “Test diagnostici” ed “Esami diagnostici”:
i primi riguardano le prestazioni analitiche di prima istanza gestibili direttamente
dai pazienti; i secondi riguardano specifiche prestazioni professionali erogate da
operatori abilitati, esclusivamente infermieri e fisioterapisti.
Figura 10: Servizi effettuati in Farmacia (Grafico a torta)
Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) -
Report 2017
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7.2 LA TELEMEDICINA IN FARMACIA
L’87,9% degli intervistati ritiene utile implementare la telemedicina per ridefinire
il ruolo del farmacista di comunità.
La telemedicina è attiva nel 29% (710) dei casi così suddiviso: 72% nelle
farmacie urbane; 18% nelle farmacie rurali; 10% farmacie rurali sussidiate.
Figura 11: Survey “Da chi è effettuata la Telemedicina?”
Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) –
Report 2017
Per effettuarla i farmacisti fanno riferimento ad associazioni autonome di
professionisti nel 42% dei casi a cooperative nel 25% ed a associazioni di
categoria nel 27%.
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Figura 12: Survey “Per l’erogazione dei servizi di Telemedicina, a chi fa
riferimento la Sua farmacia?”
Fonte: Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (Onfs ALTEMS) –
Report 2017
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7.3 PROSPETTIVE FUTURE
Un argomento molto sentito è rappresentato dalla partecipazione alla presa in
carico sul territorio dei pazienti affetti da patologie croniche soggetti a
trattamenti farmacologici innovativi oggi non dispensati in farmacia. Per i
farmacisti è indispensabile ricevere informazioni e formazione adeguata sui
farmaci innovativi.
Gli intervistati auspicano che il rinnovo della convenzione farmaceutica possa
consentire una reale attuazione del nuovo modello di farmacia riconoscendo il
servizio cognitivo del farmacista e l'attività di counseling mirati al corretto utilizzo
dei medicinali e al miglioramento dell'aderenza alle terapie (87,6%); alla
riconciliazione/controllo delle sempre più frequenti pluri-prescrizioni (96%);
nonché partecipando alle campagne di prevenzione delle principali patologie a
forte impatto sociale e supportando le campagne di screening (66,8%).
Le evidenze emerse nell’indagine dell’Osservatorio indicano la necessità di
disegnare prospettive funzionali al superamento delle criticità e
all'attualizzazione della professione farmaceutica.
La spinta al cambiamento richiede una modifica del ruolo e del posizionamento
strategico delle farmacie che sfrutti la capillare dislocazione sul territorio
nazionale e il carattere di prossimità al cittadino/paziente. La centralità del
farmacista come professionista può essere decisiva, è soprattutto dalla sua
opera professionale che il sistema può ricavare un valore aggiunto sia dal punto
di vista economico, che dal punto di vista assistenziale.
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8. Revisione di letteratura (Motore di ricerca: PubMed)
È stato utilizzato il motore di ricerca PubMed, con l’inserimento delle parole
chiave: “chronic disease” – “model” – “telemedicine”, con un range temporale
compreso tra il 2006 e il 2016 per tracciare il panorama, anche internazionale,
attuale e rappresentativo dell’utilizzo della Telemedicina.
La review della letteratura scientifica condotta, ha permesso di identificare le
modalità di implementazione di un progetto di Telemedicina, analizzarne i
risultati, le componenti e il contesto.
Sono stati analizzati 18 articoli (vedi Appendice 1), di cui 5 riguardanti studi
condotti in USA (California, Michigan e in Zone rurali); 4 riguardanti studi
condotti in Italia (Lombardia, Lazio); 2 riguardanti studi condotti in Australia
(Sydney), 2 nei Paesi Bassi e 2 nei Spagna, 1 riguardante studi condotti nella
Repubblica di Taiwan, 1 in Norvegia e 1 in Finlandia.
Figura 13: Distribuzione degli articoli analizzati per Area Geografica
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
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Analizzando il range temporale, la maggior parte degli articoli (5) sono
attribuibili all’anno 2015; 4 articoli pubblicati nel 2011; 3 articoli nel 2014, 2
articoli nel 2009, 2013 e 2016, 1 solo articolo pubblicato nel 2010 e 2012.
Figura 14: Distribuzione degli articoli analizzati (Range triennale)
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
Le Tipologie di Studio adottate negli articoli analizzati sono: studio
osservazionale sperimentale, trial clinico randomizzato, esposizione del modello
proposto. Rispettivamente il primo è stato utilizzato in 9 articoli, il secondo in 6
articoli, e il terzo in 3 articoli.
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Figura 15: Distribuzione degli articoli analizzati per Tipologia di Studio
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
Una riflessione interessante che conferma quanto esposto finora è che tutti gli
articoli analizzati fanno riferimento all’implementazione di strumenti o modelli di
Telemedicina per la gestione e/o assistenza delle patologie croniche (Figura
16).
Figura 16: Distribuzione degli articoli analizzati per Patologia cronica
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
In ciascun articolo analizzato è stato possibile estrarre le informazioni inerenti
agli attori che vengono coinvolti per l’implementazione dei servizi di
Telemedicina. Un dato rilevante, confermato anche in letteratura, è la presenza
costante della figura professionale dell’Infermiere, seguita da quella del Medico
Specialista (in base alla patologia presa in esame). Inoltre, è importante notare
che nei 18 articoli analizzati, solo una volta viene citata la presenza del
Farmacista (Studio randomizzato per verificare l’efficacia dei servizi di
Telemedicina nella cura e assistenza dei pazienti affetti da HIV) [20].
Figura 17: Distribuzione degli articoli analizzati per Attori coinvolti
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
Nell’analisi condotta sui 18 articoli, il dato evidente è che ben 17 articoli
mostrano dei risultati, in riferimento al caso studio condotto, positivi: la
Telemedicina è un vantaggio sia per tutte le persone coinvolte (medici,
operatori sanitari e pazienti), sia in termini di costo-beneficio.
Purtroppo risultati generalizzabili su larga scala sono presenti solo in due
articoli [21,22] che espongono due modelli di cura attraverso l’utilizzo della
Telemedicina, già affermati e teorizzati come Chronic Care Model. Tutti gli altri
risultati ottenuti dai casi studio analizzati non sono generalizzabili poiché il
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campione di riferimento su cui è avvenuta la sperimentazione è troppo limitato
numericamente e circoscritto nello spettro clinico.
Nell’articolo che riporta risultati discreti si evince che il potenziale della
telemedicina senza un’adeguata formazione delle persone ed educazione del
paziente risulta poco efficace [23].
Figura 18: Distribuzione degli articoli analizzati per Risultati
Fonte: Elaborazione CERISMAS.
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9. Risultati dell’intervista telefonica ai componenti del Tavolo di Lavoro Nazionale
L’intervista (Appendice 2) è stata strutturata in 8 domande a risposta aperta e
sottoposta a 11 KoL (Key opinion Leaders) per studiare lo scenario attuale e
per sviluppare un proprio modello di Telemedicina. Sono di seguito riassunte le
risposte per ciascuna domanda.
1.La Telemedicina viene definita dal Ministero della Salute come “una modalità
di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie
innovative, in particolare alle Information and Communication Technologies
(ICT), in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due
professionisti) non si trovano nella stessa località.” Potrebbe per favore,
indicarmi le aree di riferimento clinico in cui sono applicabili gli aspetti della
Telemedicina?
Figura 19: Aree di riferimento clinico
Fonte: Elaborazione CERISMAS
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Nella Figura 19 viene evidenziato un maggior utilizzo dei servizi di Telemedicina
per le Patologie croniche e per il Monitoraggio e la Cura. Seguono poi le aree di
riferimento clinico relative all’emergenza/urgenza, alla prevenzione secondaria,
alla riabilitazione, alla diagnosi ed alle aree restante dove la Telemedicina è
applicata.
2.Quali attori sono coinvolti in un sistema di gestione della Telemedicina?
Nella Figura 20 sono rappresentati gli attori che intervengono nei servizi di
Telemedicina: nel 90% dei casi si rileva la presenza dei Professionisti (Medico
specialista, infermiere, MMG,…), e soltanto nel 40% dei casi si rileva la figura
del Farmacista e del Caregiver.
Figura 20: Attori che intervengono nei servizi di Telemedicina
Fonte: Elaborazione CERISMAS
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3.Quali sono le caratteristiche necessarie ad implementare un modello
organizzativo di Telemedicina?
Nella Figura 21 sono rappresentate le caratteristiche necessarie per
l’implementazione di un modello organizzativo di Telemedicina. La Piattaforma
di gestione dati è la caratteristica maggiormente rilevante insieme alla Struttura.
L’individuazione del target dei pazienti arruolabili e i professionisti coinvolti
risultano caratteristiche abbastanza importanti. La formazione e gli aspetti etico-
legali sono meno caratteristiche meno rilevanti nel modello organizzativo.
Figura 21: Caratteristiche di un Modello di Telemedicina
Fonte: Elaborazione CERISMAS
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4.Saprebbe definire il ruolo specifico della tecnologia nella Telemedicina? In
particolare, nel percorso di cura la Telemedicina è uno strumento: di supporto,
di monitoraggio o altro (es. Teleconsulto)?
Dalle interviste effettuate, si rileva l’importanza della Telemedicina come
strumento di supporto, di monitoraggio e di Teleconsulto (Figura 22).
Figura 22: Caratteristiche di un Modello di Telemedicina
Fonte: Elaborazione CERISMAS
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5.Chi e in che percentuale dovrebbe finanziare un servizio di Telemedicina?
L’Azienda Sanitaria Locale (ASL) o il paziente?
La Figura 23, che rappresenta un grafico a nuvola, evidenzia l’importanza del
Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel ruolo del finanziatore di un servizio di
Telemedicina. Nel corso del Tavolo è emersa la necessità di un’integrazione tra
pubblico e privato per il finanziamento di questi servizi.
Figura 23: Finanziamento di un servizio di Telemedicina
Fonte: Elaborazione CERISMAS
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6.Quali sono, secondo Lei, gli attuali ostacoli alla diffusione capillare della
Telemedicina?
Figura 24: Barriere alla diffusione della Telemedicina
Fonte: Elaborazione CERISMAS
Attualmente in Italia si evidenziano maggior ostacoli di natura culturale e
organizzativo-strutturale all’implementazione di servizi che utilizzano la
Telemedicina, così come rappresentato nella Figura 24.
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7.Cosa potrebbe favorire la diffusione della Telemedicina?
Nella Figura 25 sono rappresentati gli elementi che potrebbero favorire servizi
di Telemedicina: di maggior rilievo (40%) è l’analisi dei bisogni/necessità. In
modo meno rilevante (nel 10% dei casi) impattano fattori come promozione,
cooperazione e formazione professionale.
Figura 25: Elementi che favoriscono la Telemedicina
Fonte: Elaborazione CERISMAS
8.Qual è e quale dovrà essere il ruolo del farmacista nella Telemedicina?
Il farmacista dovrà avere un ruolo di interlocutore nei servizi di Telemedicina,
verificando allo stesso tempo l’aderenza alle terapie del paziente ed essere un
valido supporto al medico. Tuttavia, dovrebbe svolgere attività di Tele-analisi
dei parametri del paziente e raccolta dei dati provenienti dalle analisi, e al
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contempo svolgere attività di educazione sanitaria e prevenzione primaria e
secondaria.
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10. Modello applicativo elaborato dal CERISMAS
Quanto è emerso dal presente lavoro di ricerca, in seguito alla revisione della
letteratura sul motore di ricerca Pubmed, all’analisi del contesto normativo di
riferimento, ai risultati dell’indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla Farmacia
dei Servizi (ONFS) istituito presso l’Alta Scuola di Economia e Management dei
Sistemi Sanitari (ALTEMS) con il patrocinio della FOFI e all’intervista telefonica
somministrata ai componenti del Tavolo di Lavoro nazionale, ha posto le basi
allo sviluppo di un Modello preliminare per la gestione del paziente con
patologia cronica con strumenti di Telemedicina in farmacia.
Bisogna sottolineare che il presente modello va ad inserirsi in una cornice
elaborata dal modello disegnato nel Piano Nazionale della Cronicità [24], con
Accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano
del 15 settembre 2016. In particolare, tale modello esplode la Fase di presa in
carico e gestione del paziente cronico con un focus specifico sulla Farmacia dei
Servizi e la Telemedicina.
Il modello elaborato dal Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario
(CERISMAS), vedi Figura 26, è strutturato in 5 macro fasi:
Stratificazione e targeting della popolazione
Promozione della salute, prevenzione e diagnosi precoce
Presa in carico del paziente;
Gestione della cronicità;
Misurazione performance e ricalibrazione modello.
Figura 26 – Modello applicativo di Telemedicina nella Farmacia dei servizi per pazienti cronici
Fonte: Elaborazione CERISMAS
10.1 • STRATIFICAZIONE E TARGETING DELLA POPOLAZIONE
La prima fase del modello denominata “Stratificazione e targeting della
popolazione” ripropone e si allinea a quanto è stato elaborato dalla Direzione
Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute nel Piano
Nazionale della Cronicità.
Gli attori che intervengono sono:
Ministero della Salute
Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali
Regione
Azienda Sanitaria
Le macro attività che vengono svolte in questa fase sono due: identificazione
delle popolazioni target e registrazione dei dati; approccio di “population
management” e stadiazione dei bisogni assistenziali.
Gli obiettivi da perseguire sono:
Programmare e realizzare una gestione efficace ed efficiente della
cronicità sulla base di adeguate conoscenze epidemiologiche;
Integrare in rete le strutture operanti garantendo la condivisione delle
informazioni, secondo le necessità dell’assistenza e del governo clinico;
Promuovere la valutazione dei risultati su base nazionale, in una logica
di congruenza e omogeneità rispetto alle singole realtà regionali;
Stratificare la popolazione attraverso modelli che tengano conto dei
bisogni sanitari e socioeconomici.
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10.2 • PROMOZIONE DELLA SALUTE, PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE
La seconda fase del modello definita “Promozione della salute, prevenzione e
diagnosi precoce” ripercorre anch’essa quanto è stato predisposto dal Piano
Nazionale della Cronicità, in particolare gli attori che intervengono sono:
Ministero della Salute
Regione
Centri prevenzione
Medico
Associazioni
Le macro attività che vengono svolte in questa fase sono due: modifica degli
stili di vita e contrasto ai fattori di rischio; diagnosi precoce.
Gli obiettivi della seguente fase sono:
Promuovere l’adozione di corretti stili di vita nella popolazione generale e
nei soggetti a rischio per prevenire l’insorgenza delle patologie croniche;
Identificare precocemente le persone a rischio e quelle affette da
patologie croniche da inviare ad adeguati percorsi di presa in carico;
Ritardare l’insorgenza delle malattie croniche e delle loro complicanze
nelle persone a rischio o già malate.
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10.3 • PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE
La terza fase è la fase denominata “Presa in carico del paziente”, ed è una delle
fasi core del modello.
In questa fase, è prevista l’azione di Programmazione dove l’Unità di
Valutazione Multidimensionale (UVM), composta da vari professionisti (Medico
di Medicina Generale, Medico Specialista, Infermiere, Farmacista), inserisce il
soggetto nell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) o in una Residenza
sanitaria oppure predispone una valutazione per l’attivazione di un servizio
sociale.
Il paziente deve essere informato sui servizi di Telemedicina disponibili presso
le Farmacie territoriali e a cui potrà aderire per il supporto e il monitoraggio della
condizione di cronicità di cui è affetto.
La fase di “Presa in carico del paziente” avviene, ovviamente, dopo la fase di
diagnosi della/e cronicità (che riprende quanto descritto nel Piano Nazionale
della Cronicità). È una fase che segue questo percorso:
sospetto diagnostico da parte del Medico di Medicina Generale o del
Medico Specialista,
il paziente viene inviato al Centro specialistico che conferma la diagnosi,
attraverso indicatori e parametri predisposti;
sia lo specialista che il medico di medicina generale si integrano e si
attiva il protocollo sul Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale
(PDTA), ovvero le linee guida contestualizzate nella realtà regionale.
Se il soggetto è affetto da multicronicità, si opera attraverso un Piano di
cura personalizzato.
Successivamente avviene l’interazione tra Farmacista e Distretto: il farmacista,
operando capillarmente sul territorio, può individuare e segnalare i bisogni che
sfuggono agli altri attori coinvolti nel processo (ricognizione farmacologica),
oltre che comunicare costantemente con il Distretto.
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Gli obiettivi da raggiungere sono i seguenti:
Migliorare l’organizzazione dei Servizi sanitari, attraverso l’individuazione
e l’attuazione di strategie che perseguano la razionalizzazione dell’offerta
e l’appropriatezza organizzativa delle prestazioni erogate;
Definire e adottare percorsi diagnostici terapeutici (PDTA) sia a livello
territoriale che ospedaliero e percorsi integrati ospedale – territorio;
Adottare modelli di gestione integrata;
Migliorare l’assistenza ospedaliera ai pazienti con cronicità;
Promuovere l’integrazione con il territorio assicurando la continuità
assistenziale;
La farmacia dei servizi è chiamata a partecipare all’assistenza sanitaria
ritagliandosi un ruolo nell’ambito dell’assistenza primaria;
Il farmacista deve cercare di rispondere all’esigenze di assistenza delle
fasce deboli e non autosufficienti, con particolare riferimento alle
prestazioni rivolte alle cronicità o a soggetti bisognosi di prestazioni
continuative.
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10.4 • GESTIONE DELLA CRONICITÀ
La quarta fase è quella della “Gestione della Cronicità”, ed è l’altra fase core del
modello.
In questa fase è previsto che il paziente informato, che decide di utilizzare i
servizi di Telemedicina, esegua il monitoraggio periodico in farmacia (azione
denominata “Monitoraggio cronicità”), tenendo sotto controllo la propria
cronicità.
In questo fase ha un ruolo predominante il farmacista territoriale. In particolare il
percorso che è rappresentato è il seguente:
il farmacista utilizza strumenti per la rilevazione dei parametri per il
controllo della cronicità collegati in rete e centralizzati, ovvero utilizza il
servizio di Telemedicina;
in caso di fase acuta della cronicità segnalata presso la sorveglianza
effettuata in farmacia, e rilevata tramite dispositivo/device inserito nel
servizio di Telemedicina, si attiva immediatamente l’intervento dello
specialista;
lo specialista effettua tutti i controlli necessari prima dello spostamento
del paziente cronico sul territorio;
conseguentemente, la cronicità del paziente viene rivalutata dall’Unità di
Valutazione Multidimensionale (UVM) nell’ASL, così da adattare alla
nuova condizione del paziente il monitoraggio e/o nuovi interventi o Piani
di cura.: quest’ultima azione è chiamata nel modello “Ripresa del
monitoraggio”.
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10.5 • MISURAZIONE PERFORMANCE E RICALIBRAZIONE MODELLO
La quinta e ultima fase prevede un processo costante di misurazione della
performance attraverso degli indicatori specifici che possono generare o meno
una ricalibrazione dello stesso.
Nella fase di misurazione della performance, si utilizzano come indicatori quelli
selezionati dal Ministero della Salute nelle Linee di indirizzo nazionali della
Telemedicina [12] (APPENDICE 4):
a) Indicatori di dimensione
b) Indicatori di continuità
c) Indicatori di complessità
d) Indicatori di qualità
e) Indicatori di efficienza
f) Indicatori di efficacia
g) Gradimento dell’utente
Quest’ultima fase è anche la fase di misurazione della qualità delle cure e della
qualità della vita, così come previsto dal Piano Nazionale della Cronicità.
L’obiettivo deve essere l’implementare di iniziative finalizzate a valutare la
qualità di vita e l’accesso alle cure, anche attraverso la costruzione di banche
dati per la valutazione dei risultati clinici e organizzativi.
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10.6 PERCORSO DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ
È fondamentale la creazione di un Percorso di Certificazione della Qualità del
percorso metodologico che consenta di standardizzare a livello nazionale il
tema specifico.
In particolare, si dovranno individuare degli indicatori che misureranno:
l’attivazione della rete assistenziale nella zona di riferimento (delibere);
l’adozione degli atti nelle singole Aziende;
la progettazione e realizzazione di interventi di promozione e di
prevenzione delle principali malattie croniche;
l’individuazione di unità (UVM) o gruppi multidisciplinari per la presa in
carico del paziente cronico e definizione dei PDTA specifici;
l’Integrazione tra farmacie territoriali e distretti;
la valutazione dei dati disponibili presso le Aziende sanitarie della
gestione del paziente cronico.
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11. Case Study: Integrazione pubblico-privato. MONITOR SALUTE, il modello di gestione delle patologie croniche di UniSalute
11.1 MONITOR SALUTE - IL MODELLO DI GESTIONE DELLE PATOLOGIE CRONICHE
Grazie al proprio know-how e alla propria esperienza UniSalute, la prima
assicurazione sanitaria in Italia per numero di pazienti gestiti con oltre 7 milioni
di assicurati si occupa da anni delle problematiche legate alle persone con
patologie croniche e a quelle definite “fragili”.
Consapevole che il problema della gestione dei malati “cronici” in Italia, basato
in larga parte sull’assistenza informale da parte della famiglia, non sia più
rimandabile, Unisalute ha impostato un modello di gestione della cronicità,
unico sul mercato, volto ad offrire all’assistito e alla propria famiglia la massima
tutela sanitaria e socio assistenziale anche al domicilio: MONITOR SALUTE.
Il servizio garantisce il monitoraggio a domicilio di diabete, ipertensione e BPCO
(BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva, che rappresenta la quarta causa di
morte al mondo) attraverso devices che rilevano i parametri e li trasmettono in
tempo reale alla Centrale Operativa di UniSalute dove medici e infermieri
specializzati li monitorano costantemente.
Il servizio è disponibile per gli assicurati UniSalute con più di 50 anni: dopo aver
compilato un questionario online, chi presenta queste patologie croniche riceve
gratuitamente a domicilio gli apparecchi per monitorare in modo semplice e
continuativo il proprio stato di salute. Il team UniSalute interviene con rapidità
laddove si presentino degli alert clinici e contatta periodicamente il paziente per
offrire suggerimenti e raccomandazioni sul proprio stato di salute.
Il vantaggio per il paziente è quello del miglioramento nella gestione della
patologia grazie ad una maggiore aderenza al proprio piano di cura e ad una
migliore consapevolezza del proprio stato di salute.
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11.2 MONITOR SALUTE: FINALITÀ
Il servizio Monitor Salute di UniSalute si propone di:
• Aiutare il paziente ad assumere un corretto stile di vita in funzione delle
sue caratteristiche e del suo stato di salute;
• Seguire un piano di monitoraggio delle sue condizioni di salute tramite
l’utilizzo in autonomia di semplici dispositivi medici direttamente a casa
propria, come ad esempio un misuratore di pressione arteriosa e di peso
corporeo;
• Aiutare il paziente a seguire il percorso di cura che il suo Medico
curante/specialista ha già formulato;
• Contare sulla disponibilità e supporto dei nostri professionisti che
monitoreranno il suo stato di salute, lo contatteranno in caso di esigenze
circa il suo piano di monitoraggio e piano di cura e saranno a sua
disposizione in caso di necessità;
Si specifica, inoltre, che i nuovi servizi offerti:
• non sono servizi di emergenza medica;
• non si sostituiscono alla normale pratica clinica e alla necessità di
ricorrere alle cure prescritte dal proprio medico;
• non prevedono la risoluzione terapeutica di valori anomali ma solo ed
esclusivamente un’assistenza sulla rilevazione e gestione dei
parametri clinici
Il servizio Monitor Salute non si sostituisce assolutamente al medico curante del
paziente. Il medico curante rimarrà sempre il punto di riferimento del paziente e
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il servizio Monitor Salute lo potrà aiutare a seguire al meglio le sue indicazioni e
a monitorare in maniera costante i propri valori.
UniSalute si rende quindi sempre disponibile a collaborare con lui.
Nel kit fornito al paziente è prevista un lettera indirizzata al medico curante dove
viene spiegato nel dettaglio il servizio Monitor Salute, inoltre il paziente può
sempre usufruire di un rendiconto stampabile da far visionare direttamente al
medico.
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11.3 COME IL PAZIENTE ACCEDE AL SERVIZIO
1. Sul sito www.unisalute.it, nell’area riservata, cliccare su “questionario
Monitor Salute” e compilare i campi richiesti.
2. I medici di UniSalute effettueranno un’approfondita analisi dei dati inseriti
nel questionario e valuteranno lo stato di salute in relazione a diversi
parametri.
3. Sulla base dei parametri stabiliti, se i medici ritengono che ci siano le
condizioni coinvolgeranno il paziente nel piano di monitoraggio, gli
invieranno in comodato gratuito le strumentazioni più idonee per la
misurazione dei suoi valori e gli forniranno un servizio di consulenza
medica e infermieristica per accompagnarlo nel monitoraggio del suo
stato di salute. Una centrale operativa sarà a disposizione del paziente
per risolvere problemi di carattere tecnico o per fornire spiegazioni.
Figura 27: Accesso del paziente al Servizio di Telemedicina MONITOR SALUTE
Fonte: UniSalute, 2017
11.4 IL PIANO DI MONITORAGGIO
I pazienti vengono supportati nell’aderenza ad un piano di monitoraggio che
prevede:
per i pazienti ipertesi la rilevazione della pressione 2 volte alle settimana;
per i pazienti affetti da BPCO cronica la rilevazione della saturazione 3
volte alla settimana;
Per i pazienti diabetici il piano è modulato a seconda delle condizioni e
delle prescrizioni del loro curante (specialista diabetologo);
In particolare il servizio prevede:
L’invio di notifiche periodiche sullo smartphone per ricordare al paziente
di effettuare le rilevazioni nei giorni e negli orari programmati;
Un contatto da parte del personale sanitario della Centrale operativa in
caso di valori alterati;
Un contatto da parte del personale della Centrale operativa nel caso in
cui non pervengano le misure previste nella settimana;
Un contatto periodico per interventi di educazione sanitaria volti alla
modifica degli stili di vita e al riconoscimento precoce dei sintomi di
aggravamento da parte dei medici o dei case manager.
Qualora vengano rilevati valori alterati, medici e infermieri prendono visione dei
valori e contattano il paziente per chiedere il suo stato di salute e le sue
condizioni fisiche, per far ripetere la misura se necessario e per fornire alcuni
consigli e indicazioni utili per un corretto comportamento. Nel caso in cui
persistano valori alterati nel tempo, il paziente viene inviato a rivolgersi al suo
medico curante o al suo specialista di riferimento. Non sono previste (perché
vietate dalla normativa vigente) prescrizioni farmacologiche telefoniche.
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11.5 GLI ATTORI DEL PROCESSO
Operatori
• Contattano il paziente; • Gestiscono gli avvisi di bassa intensità (bianchi); • gestiscono la fase di attivazione dei dispositivi; • effettuano attività di back-office.
Infermieri/case manager
• Gestiscono gli avvisi di media priorità (avvisi gialli) anche in collaborazione col medico;
• Contattano periodicamente il paziente; • Effettuano attività di monitoraggio e tutorship.
Medico
• Valuta l’idoneità dei pazienti ad usufruire del servizio; • Gestisce gli avvisi di alta priorità (avvisi rossi); • Effettua un’attività di consulenza medica generica.
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11.6 KIT DISPOSITIVI PER MISURAZIONI PARAMETRI
I dispositivi che vengono consegnati in comodato d’uso al paziente variano in
base alla patologia del paziente stesso e sono nel complesso:
lo sfigmomanometro da braccio;
il saturimetro da dito;
il glucometro;
uno smartphone che funge da Centralina di trasmissione dati, dotato di
app interattiva.
Quando un paziente è in sovrappeso riceve anche una bilancia per il controllo
del peso 1 volta alla settimana.
Quando il paziente utilizza il dispositivo, il valore che rileva viene prima
trasmesso allo Smartphone e poi da questo alla centrale Monitor Salute.
Il paziente, una volta illustrato il piano, deve solo procedere a rilevare i
parametri nei giorni e orari programmati. Può contattare la Centrale operativa
negli orari di apertura del Servizio (8-22 lunedì-sabato esclusi i festivi) per
informazioni, colloqui con il personale sanitario, segnalazione di guasti o
malfunzionamenti.
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11.7 I PRIMI RISULTATI
Attivazione servizio: gennaio 2017;
Destinatari del servizio: 100.000 assicurati iscritti ad UniSalute;
Consegna primi devices: febbraio 2017.
Già nelle prime due settimane di gestione cìè stato un intervento su tre casi di
pazienti che richiedevano una presa in carico particolarmente urgente,
indirizzandoli alle strutture di emergenza competenti.
È stata poi attivata l’attività di monitoraggio su tutto il resto dei pazienti cronici
con un buon riscontro.
Si è rilevato un vantaggio per il paziente nel miglioramento nella gestione della
patologia grazie ad una maggiore aderenza al proprio piano di cura e ad una
migliore consapevolezza del proprio stato di salute.
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11.8 PRINCIPALI RISULTATI A GIUGNO 2017
Figura 28: Avvisi gestiti da marzo 2017 a giugno 2017 (Per avvisi si intendono gli alert che vengono rilavati dal programma e gestiti in base al livello di priorità) Fonte: UniSalute, 2017 Andamento mensile avvisi/alert Come è visibile dalla figure sotto riportate, gli alert o avvisi sono contrassegnati
da diversi colori in base alle priorità da trattare: rossi (alta priorità), gialli (media
priorità), bianchi (bassa priorità).
L’andamento mensile evidenzia come nel periodo da marzo 2017 a maggio
2017 essi siano aumentati per l’effetto dell’ingresso progressivo dei pazienti
nella fase di monitoraggio. Da notare come nel periodo maggio/giugno si registri
un calo degli allarmi in quanto la presa in carico e il monitoraggio dei pazienti ha
permesso l’individuazione del problema e l’invio al medico curante o allo
specialista per l’implementazione/modifica della terapia in corso.
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Figura 29: Andamento degli avvisi Fonte: UniSalute, 2017
Gestione avvisi La gestione degli avvisi da parte dei case manager in accordo con il medico prevede:
un colloquio telefonico con il paziente
l’invio di una mail con le informazioni
necessarie alla propria condizione.
Aderenza terapeutica Il programma prevede il monitoraggio della terapia in corso del paziente strettamente legata al monitoraggio dei parametri misurati
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11.9 INDAGINE DI CUSTOMER SATISFACTION
Dopo i primi 4 mesi è stata inviato tramite posta elettronica, a tutti coloro che
hanno aderito al programma Monitor Salute, un questionario di customer
satisfaction per indagare il livello di gradimento del servizio ed eventuali
proposte di miglioramento o particolari necessità.
Nel complesso i dati raccolti sono risultati positivi: i pazienti hanno espresso
apprezzamento per il servizio Monitor Salute perché si sentono più sicuri e
seguiti nel loro percorso di cura e di monitoraggio.
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[16]http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=2515&area=eHealth&men
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[18] Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, “Documento
integrativo dell’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione nazionale con le
farmacie pubbliche e private”, Roma, 8 marzo 2017.
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Province Autonome di Trento e di Bolzano del 15 settembre 2016.
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Appendice 1
REVISIONE DELLA LETTERATURA (MOTORE DI RICERCA: PUBMED)
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Appendice 2
INTERVISTA TELEFONICA AI COMPONENTI DEL TAVOLO DI LAVORO NAZIONALE
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Appendice 3
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87
Appendice 4 INDICATORI DI PERFORMANCE - MINISTERO DELLA SALUTE, “LINEE DI INDIRIZZO
NAZIONALI DELLA TELEMEDICINA”
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