Disbiosi intestinale e DIETA GIFT

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IL BEN-ESSERE INTESTINALE

PER IL BEN-ESSERE DELL’ORGANISMO INTERO.

DALLA DISBIOSI ALL’EUBIOSI INTESTINALE CON

Dott. SALVATORE DI MEGLIO medico-chirurgo

Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia Specialista Ambulatoriale A.S.L. NA 1 Centro

e-mail: drsalvatoredimeglio@tin.it

2° CONGRESSO G.I.F.T. SUD ITALIA COSENZA, 17-18 OTTOBRE 2015

… occorre conoscenza

I DIECI ATTORI DEL BENESSERE INTESTINALE

1) GLI ENTEROCITI

2) GLI ACIDI GRASSI POLINSATURI

3) I DESMOSOMI

4) IL MUCO

5) LE FIBRE ALIMENTARI

6) IL MICROBIOTA

7) IL MOLIBDENO

8) LE IgA SECRETORIE

9) IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO

10) LA RETE DEI CAPILLARI INTESTINALI

… per non farsi ingannare dalle apparenze

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

1) GLI ENTEROCITI

CICLO VITALE

DEGLI ENTEROCITI

proliferazione

apoptosi

FLESSIBILITA’

DELLE MEMBRANE

DEGLI ENTEROCITI

le membrane enterocitarie devono

essere flessibili per rendere

flessibili i microvilli ed i villi

Il bolo alimentare esercita una pressione sul villo che

costringe l’enterocita a piegarsi; se ciò non è

possibile perché la membrana è rigida si crea una

rottura del villo con comparsa di fori nella membrana

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

2) GLI ACIDI GRASSI POLINSATURI

ACIDI GRASSI INSATURI

MONOINSATURI (ω 9 e 7 : olio di oliva)

POLINSATURI

Famiglia ω 6 Famiglia ω 3

• Acido linoleico (AL) • Acido Arachidonico (AA) (carni, formaggi, ecc.) Prostaglandine della serie 2 proinfiammatorie

******** • Acido γ-linolenico (GLA) (olio di girasole, mais,

noci, colza, ecc.)

Prostaglandine della serie 1 antinfiammatorie

Prostaglandine della serie 3 antinfiammatorie: • Acido alfa-linolenico (ALA) (olio di colza, di noci, di lino, di canapa, di soia, vegetali verdi, noci, legumi, tuorlo d’uovo, semi di lino) • Acido Stearidonico • Acido Eicosapentaenoico (EPA) • Acido Docosaesaenoico (DHA)

da 20 a 30 gr al giorno

da 15 a 20 gr al giorno

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

2) GLI ACIDI GRASSI POLINSATURI

Famiglia ω 3

ALFA-LINOLENICO (vegetali a foglia verde,

legumi, noci, tuorlo d’uovo)

acido stearidonico

EPA

DHA

DELTA-6-DESATURASI

LIMITATO > 45 anni, diabetici, ipertiroidei, allergici INIBITO carenze di proteine, Zn, Vit. C, Vit B6, Mg BLOCCATO eccessi di glucosio, di alcol, di acidi grassi saturi e trans; stress cronico

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

2) GLI ACIDI GRASSI POLINSATURI

DONANO FLESSIBILITA’

ALLE MEMBRANE

ENTEROCITARIE

I principali fattori che determinano

la fluidità della membrana cellulare

sono, oltre alla temperatura:

1) lunghezza degli acidi grassi;

2) grado di insaturazione degli acidi

grassi delle code dei fosfolipidi;

3) caratteristiche della testa polare;

4) concentrazione del colesterolo nella

membrana.

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

3) I DESMOSOMI

I desmosomi (o macula adherens) sono un tipo di giunzioni adesive. Sono strutture di forma circolare o ellittica particolarmente abbondanti nei tessuti

che sono comunemente sottoposti a stress meccanici in senso laterale o da stiramento, come le cellule dell’epidermide e quelle degli epiteli che rivestono la

superficie interna delle cavità corporee.

Le varie proteine che costituiscono un desmosoma sono: le desmoplachine I e II, la desmocalmina, la cheratocalmina, le desmogleine e le desmocolline.

Sono glicoproteine strutturalmente correlate

e risultano essere associate alle placche.

Desmogleine e desmocolline richiedono Ca++ per le loro funzioni; una riduzione della concentrazione extracellulare di questo ione causa

una separazione dei desmosomi.

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

4) IL MUCO

FUNZIONI

protezione della mucosa

facilitazione del transito intestinale

LA MUCINA (prodotta dalle cellule caliciformi dell’epitelio

intestinale, cellule di Goblet) è la proteina maggiormente rappresentata.

E’ una glicoproteina

(la parte glucidica, essendo altamente idrofila, attira molta acqua).

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

5) LE FIBRE ALIMENTARI

fibre NON solubili

(cellulosa, emicellulosa, lignina)

fibre solubili

(pectine, mannani, mucillagini)

drastica riduzione dei

FIRMICUTES

a favore dei

BACTEROIDES

asparagi, avocado, banane, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavoletti di Bruxelles, cereali

integrali, cicoria, cipolle, cocco, fichi, finocchi, kiwi,

legumi,mandorle, mele, nocciole, patate, porri, prugne, topinambur,

ecc.

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

5) LE FIBRE ALIMENTARI

fibre NON solubili

(cellulosa, emicellulosa, lignina)

fibre solubili

(pectine, mannani, mucillagini)

la lignina

riduce

l’attività dell’aromatasi

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

5) LE FIBRE ALIMENTARI

fibre NON solubili

(cellulosa, emicellulosa, lignina)

fibre solubili

(pectine, mannani, mucillagini)

FERMENTAZIONE DELLE

FIBRE SOLUBILI

AD OPERA DEI

BATTERI DEL COLON.

PRODUZIONE DEGLI ACIDI GRASSI A CATENA CORTA (SCFA)

ACETATO, BUTIRRATO, PROPIONATO

RAPPRESENTANO

LA MAGGIORE FONTE ENERGETICA PER GLI ENTEROCITI

UNA CLASSE DI ACIDI GRASSI SATURI CON MENO DI SEI ATOMI DI CARBONIO: acido acetico, acido propionico e acido butirrico

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

ACETATO

BUTIRRATO

PROPIONATO

CHEMIOTASSI NEUTROFILI - STRESS OSSIDATIVO

CONTROLLA LA MATURAZIONE DELLE CELLULE DENDRITICHE - INIBISCE LA TRANSDIFERRENZIAZIONE DEI MACROFAGI

RIDUCE L’INFIAMMAZIONE ADIPOCITARIA

SCAFs

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

6) IL MICROBIOTA

IL MICROBIOTA UMANO E’ COMPOSTO APPROSSIMATIVAMENTE DA CENTO TRILIONI DI CELLULE BATTERICHE

A FRONTE DEI DIECI TRILIIONI DI CELLULE UMANE

INCLUDE DIVERSE POPOLAZIONI DI BATTERI, PRINCIPALMENTE ANAEROBI

(95% DEL TOTALE), VIRUS E MICETI

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

6) IL MICROBIOTA

IL MICROBIOTA “RESIDENTE” EPITELIO CORRELATO

LACTOBACTERI

BIFIDOBATTERI

IL MICROBIOTA LUMINALE

TUTTO IL RESTO

DEL MICROBIOTA

il microbiota luminale non è utile né per l’immunità né per l’assorbimento ma soltanto per permettere la digestione iniziale di ciò che non è stato assorbito

il microbiota “residente” è indispensabile per l’immunità e per l’assorbimento

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

7) IL MOLIBDENO

GLI ALIMENTI PIÙ RICCHI IN MOLIBDENO SONO LE BRASSICACEE (CAVOLFIORE, RAPA, CAVOLO VERZA, SENAPE, RAVANELLO, RUCOLA,

ECC.), I LEGUMI, LA FRUTTA SECCA A GUSCIO (NOCCIOLE, MANDORLE E NOCI), L’AVENA ED IL MIGLIO

IL MOLIBDENO CREA DEI PONTI DI ANCORAGGIO DEL MICROBIOTA RESIDENTE CON L’EPITELIO INTESTINALE PROTEGGENDO LO STESSO DALL’AZIONE DI TOSSINE E

SOSTANZE PATOGENE

FUNZIONE

IL MOLIBDENO E’, TRA L’ALTRO, RESPONSABILE DELL’ASSORBIMENTO DEL FERRO

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

8) LE IgA SECRETORIE

LE IgA SONO PRODOTTE SOPRATTUTTO A LIVELLO DEL TESSUTO

LINFOIDE ASSOCIATO ALLE MUCOSE (MALT)

DEL TRATTO DIGERENTE E RESPIRATORIO

LA SINTESI DELLE IgA SECRETORIE E’ STIMOLATA DAI LACTOBACILLI

INDISPENSABILI PER LA TOLLERANZA ALIMENTARE

SE VIENE A MANCARE UN’ADEGUATA CONCENTRAZIONE DI IgA SECRETORIE L’ORGANISMO LE RIMPIAZZA CON

LE IgE (allergie immediate) o con le IgG (allergie ritardate)

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

9) IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO

Il sistema nervoso enterico è una delle tre branche del sistema nervoso autonomo, insieme al sistema nervoso ortosimpatico e

al sistema nervoso parasimpatico

I neuroni del sistema nervoso enterico si raggruppano in due plessi:

1) Plesso di Meissner o sottomucoso (regola soprattutto l'attività secretoria del tubo digerente)

2) Plesso di Auerbach o mioenterico

(controlla l'attività motoria gastrointestinale lungo tutta la sua lunghezza)

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

9) IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO

Il sistema nervoso enterico è per lo più indipendente dalle altre branche del sistema nervoso autonomo

anche se quest’ultimo è perfettamente in grado di modulare l’attività del sistema nervoso enterico con

le sue efferenze parasimpatiche e ortosimpatiche

… e lo stress cronico ?

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

LO STRESS CRONICO PSICOSOCIALE (insoddisfazione, condizionamenti, subordinazione forzata, carenza di motivazione, dispiaceri non elaborati, contrasti nelle relazioni sociali e

familiari, perdita di potere decisionale, lutti, tradimenti, disamori, disillusioni, traslochi, mobbing, gravidanza, assenza di gravidanza)

SOLLECITAZIONE DELL’ASSE HPA e del

S.N. SIMPATICO

de Punder K, Pruimboom L – (2015) “Stress induces endotoxemia and low-grade inflammation by increasing barrier permeability” –

Front. Immunol. 6:223. doi 10.3389/fimmu.2015.00223;

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

A LT E R A Z I O N E P E R M E A B I L I TA ’

I N T E S T I N A L E

A C C U M U L O D I R I S E R V E - A C Q U A , G L U C O S I O E S A L I -

P E R I M O M E N T I D I E M E R G E N Z A

SOLLECITAZIONE del S.N. SIMPATICO

INFIAMMAZIONE CRONICA

SOLLECITAZIONE DELL’ASSE HPA

de Punder K, Pruimboom L – (2015) “Stress induces endotoxemia and low-grade inflammation by increasing barrier permeability” –

Front. Immunol. 6:223. doi 10.3389/fimmu.2015.00223;

SOLLECITAZIONE DEL S.N. SIMPATICO

AUMENTO RIASSORBIMENTO RENALE DI ACQUA

o aumento frequenza e gittata cardiaca o aumento frequenza respiro o rilascio di catecolamine medullo-surrenali o stimolazione sistema rennina-angiotensina-aldosterone

AUMENTO RIASSORBIMENTO INTESTINALE DI ACQUA, SODIO

E GLUCOSIO

stimolazione ed attivazione dei β2 recettori

adrenergici delle cellule epiteliali intestinali

aumento dell’assorbimento di acqua, sodio e glucosio e deposito basolaterale

attivazione dell’assorbimento paracellulare

A C C U M U L O D I R I S E R V E - A C Q U A , G L U C O S I O E S A L I - P E R I M O M E N T I

D I E M E R G E N Z A

de Punder K, Pruimboom L – (2015) “Stress induces endotoxemia and low-grade inflammation by increasing barrier permeability” –

Front. Immunol. 6:223. doi 10.3389/fimmu.2015.00223;

SOLLECITAZIONE DELL’ASSE HPA

CRH (Corticotropin-releasing Hormone)

AVP (Arginin-vasopressina)

IPOFISI

ACTH

AUMENTO PRODUZIONE DI GLUCORTICOIDI

E DI MINERALCORTICOIDI CORTICOSURRENALI

NEURONI del NUCLEO

PARAVENTRICOLARE

IPOTALAMICO

STIMOLAZIONE DELLA GLUCONEOGENESI

(GLUCORTICOIDI)

AUMENTO RITENZIONE DI ACQUA e SODIO

(MINERALCORTICOIDI)

A C C U M U L O D I R I S E R V E - A C Q U A , G L U C O S I O E S A L I - P E R I M O M E N T I

D I E M E R G E N Z A

de Punder K, Pruimboom L – (2015) “Stress induces endotoxemia and low-grade inflammation by increasing barrier permeability” –

Front. Immunol. 6:223. doi 10.3389/fimmu.2015.00223;

SOLLECITAZIONE DELL’ASSE HPA

CRH AUMENTATA

ESPRESSIONE DI TLRS

ATTIVAZIONE NF-kB

GENE DELLE CLAUDINE

AUMENTO DELLE PERMEABILITA’

PARACELLULARE INTESTINALE

RISPOSTA INFIAMMATORIA

ED AUMENTO INFILTRAZIONE LINFOCITARIA INTESTINALE

ATTIVAZIONE MAST CELLULE

INTESTINALI

SECREZIONE MEDIATORI

PRO-INFIAMMATORI

MODULAZIONE DELLA STRUTTURA DELLE TIGHT JUNCTION E DISTRUZIONE

DEL CITOSCHELETRO

AUMENTO DELLE PERMEABILITA’

PARACELLULARE INTESTINALE

A LT E R A Z I O N E P E R M E A B I L I TA ’

I N T E S T I N A L E

AUMENTO DI L .P.S . C IRCOLANTE

ATTIVAZIONE DEI TLRs

A LT E R A Z I O N E P E R M E A B I L I TA ’

I N T E S T I N A L E

PRODUZIONE DI MEDIATORI

PROINFIAMMATORI

RECLUTAMENTO ED ATTIVAZIONE DI CELLULE

DEL SISTEMA IMMUNE

I DIECI FATTORI CHE REGOLANO IL FUNZIONAMENTO DELLA MUCOSA DEL TENUE

10) LA RETE DEI CAPILLARI INTESTINALI

PRESENTE SOTTO LA MUCOSA BASALE DEGLI ENTEROCITI

Volume 483 Number 7391

pp509-642 29 March 2012

L A P R E S E N Z A D I U N A D E G U A T O M I C R O B I O T A I N T E S T I N A L E E ’ I N G R A D O D I F A R

A U M E N T A R E L E D I M E N S I O N I D E I V I L L I I N T E S T I N A L I I N F L U E N Z A N D O L ’ A N G I O G E N E S I

A L L ’ I N T E R N O D E L L E P R O T U S I O N I D E L L A P A R E T E I N T E S T I N A L E .

M A G G I O R V A S C O L A R I Z Z A Z I O N E =

M A G G I O R A S S O R B I M E N T O

PIU’ E’ ESTESA PIU’ EFFICACE SARA’ L’ASSORBIMENTO

RUOLO CENTRALE DEL

MICROBIOTA “RESIDENTE” EPITELIO CORRELATO

DESMOSOMI

MUCO

ENTEROCITI SCFA

IgA SECRETORIE

RETE CAPILLARE

IMPEDISCE L’ATTECCHIMENTO DEI LIEVITI E DEI PARASSITI

DISBIOSI INTESTINALE

UNA ALIMENTAZIONE INCONGRUA

DISBIOSI INTESTINALE diverse sedi, diverse eziologie, diversi quadri clinici,

diverse patologie correlate, diverse strategie terapeutiche

FERMENTATIVA

PUTREFATTIVA

batteri “mangiatori”

di carboidrati

batteri “mangiatori”

di proteine

DA DEFICIENZA

E

DA SENSIBILIZZAZIONE

DISBIOSI INTESTINALE FERMENTATIVA

SINTOMATOLOGIA (aggravata dall’assunzione di carboidrati e di lieviti)

Gonfiore addominale Senso di malessere e affaticamento generale Alternanza di stipsi e diarrea

una scarsa secrezione acida da parte

dello stomaco

una iperproduzione di batteri e

lieviti a livello di stomaco e intestino

tenue spesso dovuta ad una dieta ricca

di carboidrati e di zuccheri

LA FERMENTAZIONE

DISTRUZIONE DELLE DISACCARIDASI

(enzimi degli enterociti dell’orletto a spazzola deputati alla

digestione e all’assorbimento dei carboidrati)

MALASSORBIMENTO

ECCESSIVA PRODUZIONE di MUCO

di TOSSINE MICROBICHE

di METANO

di CO2

di ALCOL

DISBIOSI INTESTINALE PUTREFATTIVA

SINTOMATOLOGIA

alvo tendenzialmente stitico dispepsia, gonfiore addominale torpore postprandiale, senso di stanchezza generale astenia fisica, mialgie diffuse

da eccessiva assunzione di carni e di

grassi saturi associata ad una scarsa

introduzione di fibre vegetali non solubili

PUTREFAZIONE

ECCESSO DI PROTEINE ANIMALI SENZA UN ADEGUATO

APPORTO DI FIBRE PUTREFAZIONE

PTOMAINE (acaloidi cadaverici come: cadaverina, putresceina,

scatolo, indolo) ISTAMINA

CORPI AROMATICI AMMONIACA

FENOLI

INVIATI AL FEGATO PER LA OSSIDAZIONE E CONIUGAZIONE

PRIMA DELL’ELIMINAZIONE URINARIA

PRODOTTI ALCALINI

DISBIOSI INTESTINALE DA DEFICIENZA E DA SENSIBILIZZAZIONE

entrambe causate e mantenute da eccessiva assunzione di

sostanze inquinanti tossiche, terapie antibiotiche e più in

generale da condizioni che causano una diminuzione delle

quote di batteri probiotici ed un’alterazione della motilità

intestinale

USO DEGLI ANTIBIOTICI

NEI PRIMI TRE ANNI DI VITA !!!

LEAKY GUT

SYNDROME

(sindrome da

sgocciolamento

intestinale)

da aumento della

porosità intestinale

(tenue)

S.I.B.O.

(small intestinal

bacterial

overgrowth)

da esagerata

proliferazione

batterica nel tenue

il malassorbimento del tenue

alterazioni nella sintesi dei neuromediatori

LEAKY GUT SYNDROME

(sindrome da sgocciolamento intestinale)

da aumento della porosità intestinale (tenue)

Celiachia Sindrome del colon irritabile

Acne, eczema, psoriasi, orticaria, dermatite erpetiforme

Pancreatite cronica Tumori del pancreas

Steatosi epatica Sindrome da candidiasi cronica

Artrite reumatoide Spondiloartrite Etilismo cronico

Terapia con corticosteroidi, antibiotici o FANS

AIDS Giardiasi

Malattia di Crohn Rettocolite ulcerosa

Astenia, facile stancabilità Artromialgia Fibromialgia Febbre n.d.d.

Intolleranze alimentari, ai farmaci, ai cosmetici

Meteorismo addominale Dolori addominali crampiformi

Diarrea o alvo alterno Dermatiti, rash cutanei

Deficit dell’attenzione e della memoria Disturbi del tono dell’umore

Secchezza della mucosa oculare, fotofobia

Chirurgia bariatrica Appendicectomia

Chirurgia dei diverticoli del tenue Malattia di Crohn

Celiachia, Diabete mellito II Insufficienza renale cronica

Cirrosi epatica, Invecchiamento Malattie neuromuscolari

(es. sclerodermia) Terapie ripetute con antibiotici

Terapia con gli inibitori della pompa protonica (IPP)

Gonfiore addominale diffuso Borborigmi

Alvo alterno (max: diarroico) Addome dolente

Presenza di allergie alimentari ritardate

(glutine, caseina, lattosio, ecc.) Malassorbimenti multipli

(vitamine, lipidi, ecc.) Calo ponderale

Anemia e/o neuropatia da carenza di vitamina B12

Osteoporosi o tetania per ipocalcemia da carenza di vitamina D

S.I.B.O.

(small intestinal bacterial overgrowth)

da esagerata proliferazione batterica nel tenue

IPP

Soppressione della secrezione acida gastrica,

“sterilizzante”

Vagotomia funzionale, ristagno di contenuto

intestinale

S.I.B.O.

(small intestinal bacterial overgrowth)

da esagerata proliferazione batterica nel tenue

ABNORME PROLIFERAZIONE

BATTERICA

SVILUPPO PATOLOGICO DI ALCUNI CEPPI

BATTERICI

INVASIONE DELLA PARETE INTESTINALE E

MIGRAZIONE FINO ALLE STAZIONI LINFONODALI

PERIVISCERALI E AGLI ORGANI

EXTRAINTESTINALI

TRASLOCAZIONE

BATTERICA

incremento dei linfociti intra-epiteliali intestinali

attivazione ed automantenimento dello

stato infiammatorio

Istamina

Prostaglandine Citochine, ecc

POLIPOSI

INTESTINALI PRURITO SENILE

DIVERTICOLOSI CANDIDOSI CRONICA

NEOPLASIE

MALATTIE

AUOTIMMUNITARIE

N.A.F.L.D. (Nonalcoholic fatty liver disease)

ALLERGIE

SINDROME DELLA VALVOLA ILEO-CECALE

MORBO DI CROHN

COLITE ULCEROSA

LA DISBIOSI INTESTINALE : patologie correlate

PARASSITOSI

PROSTATITI URETRITI

CISTITI RICORRENTI VULVO-VAGINITI

DIABETE MELLITO OBESITA’

MALATTIE

CARDIOVASCOLARI

LA SINDROME DELLA VALVOLA ILEO-CECALE

VALVOLA BICUSPIDE CHE AGISCE COME UNO SFINTERE CHE DELIMITA IL PASSAGGIO

DEL MATERIALE DIGERITO TRA L'ILEO E IL CIECO.

L'AZIONE DELLA VALVOLA ILEOCECALE

SI ATTUA IMPEDENDO IL RIGURGITO DEL CHIMO NELL'INTESTINO TENUE,

DOVE SAREBBE RIASSORBITO

LA SINDROME DELLA VALVOLA ILEO-CECALE

LA VALVOLA PUO’ ESSERE

ALTERATA IN CHIUSURA

LA VALVOLA PUO’ ESSERE

ALTERATA IN APERTURA

LA SINDROME DELLA VALVOLA ILEO-CECALE

SINTOMATOLOGIA FREQUENTE

DOLORI IMPROVVISI MIGRANTI DOLORI LOMBARI IMPROVVISI

DOLORI ALLA SPALLA DX DOLORI PRECORDIALI

SUBLUSSAZIONE SACROILIACA, CON DOLORI ALLA ZONA SACRALE

CEFALEE PALLORI NAUSEA

PSEUDOIPOCLORIDRIA SETE IMPROVVISA

OCCHIAIE RONZII AURICOLARI

VERTIGINI

LA SINDROME DELLA VALVOLA ILEO-CECALE

LOCALIZZAZIONE DELLA VALVOLA ILEO-CECALE

Mc Burney

LA STEATOSI BENIGNA

N.A.F.L.D. (Nonalcoholic fatty liver disease)

LA STEATOEPATITE

LA CIRROSI

N.A.F.L.D. (Nonalcoholic fatty liver disease)

N.A.S.H. (Nonalcoholic steatohepatitis)

QUALI IPOTESI PATOGENETICHE ?

LA STEATOSI BENIGNA

ACCUMULO ADIPOSO

INTRAEPATOCITARIO

ARRIVO DI NOTEVOLI

QUANTITA’ DI ACIDI GRASSI

AUMENTO SINTESI EPATICA

DI ACIDI GRASSI E DI

TRIGLICERIDI

RIDOTTA OSSIDAZIONE

DEGLI ACIDI GRASSI

PRIMO STEP

N.A.F.L.D. (Nonalcoholic fatty liver disease)

N.A.S.H. (Nonalcoholic steatohepatitis)

QUALI IPOTESI PATOGENETICHE ?

LA STEATOSI BENIGNA

LA STEATOEPATITE

LA CIRROSI

LIPOTOSSICITA’

STATO PRO-INFIAMMATORIO

STATO PRO-OSSIDATIVO

SECONDO STEP

Alimentazione e

BEN-ESSERE INTESTINALE

BERE ACQUA IN QUANTITA’ ADEGUATA e MASTICARE A LUNGO

ADEGUATO APPORTO DI FIBRE ALIMENTARI VEGETALI PREFERENZA PER IL PESCE, POCO COTTO O CRUDO

ADEGUATO APPORTO DI ACIDI GRASSI INSATURI PREFERENZA PER I CEREALI INTEGRALI SENZA GLUTINE

LO ZUCCHERO L’ALCOL

L’ECCESSO DI CARNE I GRASSI IDROGENATI E QUELLI TRANS

IL GLUTINE

L’ALIMENTAZIONE “VIVA” e VARIATA

A L I M E N T I B I O G E N E T I C I ( c h e g e n e r a n o l a v i t a ) g e r m o g l i e g i o v a n i p i a n t e

A L I M E N T I B I O AT T I V I ( c h e a t t i v a n o l a v i t a ) s e m i e v e g e t a l i c r u d i , f r u t t a , l e g u m i ,

c e r e a l i , s e m i o l e a g i n o s i

A L I M E N T I B I O S TAT I C I ( c h e r a l l e n t a n o l a v i t a ) a l i m e n t i c o t t i

A L I M E N T I B I O C I D I ( c h e u c c i d o n o l a v i t a ) c i b i r a f f i n a t i , a d d i t i v i a l i m e n t a r i

Alimentazione e

BEN-ESSERE INTESTINALE

A L I M E N T I B I O G E N E T I C I e B I O AT T I V I g e r m o g l i , g i o v a n i p i a n t e , s e m i e v e g e t a l i c r u d i , f r u t t a , l e g u m i , c e r e a l i , s e m i o l e a g i n o s i

F O R N I S C O N O E N E R G I A A L N O S T R O C O R P O

A L I M E N T I B I O S TAT I C I e B I O C I D I a l i m e n t i c o t t i , c i b i r a f f i n a t i , g l i a d d i t i v i a l i m e n t a r i S O T T R A G G O N O E N E R G I A A L N O S T R O C O R P O

ALIMENTI BIOGENETICI e BIOATTIVI

80 %

ALIMENTI BIOSTATICI

15 %

ALIMENTI BIOCIDI

5 %

Alimentazione e

BEN-ESSERE INTESTINALE

DISBIOSI PUTREFATTIVA

DISBIOSI FERMENTATIVA ABOLIZIONE TOTALE DEGLI ZUCCHERI E DEI LIEVITI ABOLIZIONE TOTALE DEI CEREALI RAFFINATI

DIVIETO ASSOLUTO DI CONSUMARE ALIMENTI LAVORATI DALL’INDUSTRIA ALIMENTARE

LIBERO CONSUMO DI ALIMENTI PROTEICI CONSENTITO IL CONSUMO DI FRUTTA FRESCA, DI QUELLA SECCA A

GUSCIO E DELLE VERDURE NON AMIDACEE

Alimentazione e

DISBIOSI INTESTINALE

AUMENTARE E L’APPORTO DI FIBRE ALIMENTARI AUMENTARE L’INTROITO DI ACQUA

RIDURRE L’INTROITO DI GRASSI E PROTEINE ANIMALI AUMENTARE L’APPORTO DELLE PROTEINE VEGETALI

AUMENTARE IL CONSUMO DI ALIMENTI RICCHI DI ACIDI GRASSI MONO E POLI INSATURI

Alimentazione e

DISBIOSI INTESTINALE

Le dieci regole di DietaGIFT

1. Abbinamento proteine/carboidrati in ciascuno dei tre pasti principali, va sempre inserita una fonte proteica 2. Controllo di indice e carico glicemico è necessario mantenere sotto controllo l'assunzione di carboidrati ad alto indice glicemico (zucchero, pane, pasta bianca) e dare la preferenza invece a quella di frutta e verdura 3. Distribuzione dei pasti apporto calorico rilevante nella prima colazione, apporto medio a pranzo apporto leggero la sera

4. Frutta e verdure fresche, crude in libertà Iniziare ogni pasto con qualche assaggio di frutta o verdura fresca 5. Apporto generoso di acqua e fibra Un apporto giornaliero di fibra alimentare indigeribile, ricco e costante, in misura paragonabile a quanto consumato dall'uomo primitivo, garantisce anche un funzionamento ottimale delle funzioni digestive; assunzione di farine il più possibile integrali e di frutti e verdure il più possibile interi (con bucce, semi, foglie, ecc.); apporto di acqua, sia naturale sia proveniente da frutta e verdura, non va mai trascurato, perché le scorie possano essere eliminate con facilità.

6. Masticazione lunga segnali di sazietà più tempestivi; una maggiore facilità nella digestione; le fermentazioni indesiderate si ridurranno, così come il rischio di sgradevoli fenomeni degenerativi del tratto intestinale.

7. Decisa riduzione dell'assunzione di “cibi spazzatura” evitare cibi esageratamente impoveriti dalla raffinazione, dalla cottura, dalla lavorazione industriale (grassi idrogenati); rifiutare quanto più possibile le aggiunte industriali di conservanti, coloranti, antibiotici, ormoni, aromatizzanti, leganti, addensanti e di additivi in genere, in grado di ingannare i nostri sensi. Ovviamente sostituendoli il più possibile, con cibi sani.

8. Attività fisica

9. Controllo delle intolleranze

10. Equilibrio psicofisico

IL RESET INTESTINALE

I DRENANTI DEL COLON

I DRENANTI EPAT IC I

IL RESET INTESTINALE

Il reset intestinale

GIORNALIERO O

TRISETTIMANALE

NEO BIOYX OTI polvere, capsule, bs Melaleuca alternifolia O.E. adsorbita su

perossido di magnesio e ossido di magnesio

¼ di cucchaio-dose oppure tre capsule insieme la sera prima di cena

O.E. di Melaleuca alternifolia ( potente agente antimicrobico )

I DRENANTI DEL COLON

PER RIMUOVERE LA PATINA CHE

RICOPRE LA MUCOSA INTESTINALE

ED IMPEDISCE LE FUNZIONI

FISIOLOGICHE DI ASSORBIMENTO

DEI MICRONUTRIENTI

COLODREN OTI (capsule, polvere)

1 misurino (5g) al giorno in un bicchier d’acqua, possibilmente tiepida, oppure 1-2 capsule mezz’ ora prima dei pasti principali

Ingredienti per dose giornaliera di 5 g: Taraxacum officinale (tarassaco) radice 1,9g Plantago lanceolata (piantaggine) foglie 1,9g Eugenia caryophyllata (chiodi di garofano) 0,5g Aphanizomenon flos aquae (alga klamath) tallo 0,25g Allium cepa (cipolla) bulbi 0,44g Vitamina B5 9mg pari al 150% dell’RDA

I DRENANTI DEL COLON

PER RIMUOVERE LA PATINA CHE,

RICOPRENDO LA MUCOSA

INTESTINALE, IMPEDISCE LE FUNZIONI

FISIOLOGICHE DI ASSORBIMENTO

DEI MICRONUTRIENTI COLODREN OTI

TARASSACO: coleretico, colecistocinetico, eupeptico, drenante epatico

ALLIUM CEPA: antibatterico, antiparassitario

ALGA KLAMATH: aumenta la vitalità dei batteri simbionti

PLANTAGO LANCEOLATA: capace di produrre mucillagine per l’alto contenuto in fibre solubili, stimola il circuito entero-epatico dei sali biliari

CALCIO PANTOTENATO: stimola il transito intestinale

CHIODI DI GAROFANO: hanno proprietà antisettiche, altielmintiche e disintossicanti

I DRENANTI EPAT IC I

BIODEPUROTI OTI (soluzione) Quantitativi per dose giornaliera di 3 misurini (15 ml): Equiseto parti aeree T.M. 2,3 ml (pari a 230 mg di pianta secca) Melissa foglie T.M. 2,3 ml (pari a 230 mg di pianta secca) Fico d'india fiori T.M. 2,3 ml (pari a 230 mg di pianta secca) Rosmarino foglie T.M. 1,13 ml (pari a 113 mg di pianta secca) Sassifraga foglie T.M. 1,13 ml (pari a 113 mg di pianta secca) Arenaria erba con fiori T.M. 1,13 ml (pari a 113 mg di pianta secca) Migliarino erba T.M. 1,13 ml (pari a 113 mg di pianta secca) Fumaria erba con fiori T.M. 0,06 ml (pari a 60 mg di pianta secca) Ononide radice T.M. 0,06 ml (pari a 60 mg di pianta secca) Boldo foglie T.M. 0,06 ml (pari a 60 mg di pianta secca) T.M.: Tintura madre, estratto idroalcolico con rapporto pianta di partenza/estratto 1:10. Grado alcolico: 58° Un misurino/dose in poca acqua prima di pranzo e di cena

ogni sostanza che, presente nel cibo, non viene assorbita dall’organismo ma è utilizzata

dal microbiota intestinale

STIMOLANO SELETTIVAMENTE LA

CRESCITA E L’ATTIVITÀ DI UNA O PIÙ GENERI/SPECIE

DI MICROBI NEL MICROBIOTA

organismi vivi o vivificati

LATTOBACILLI

BIFIDOBATTERI

S O N O N E L L A G R A N D E M A G G I O R A N Z A C A R B O I D R AT I , I N PA R T I C O L A R E O L I G O S A C C A R I D I . T R A Q U E S T I I N S P E C I A L

M O D O R I V E S T O N O U N R U O L O I M P O R TA N T E I F R U T T O L I G O S A C C A R I D I ( F O S ) .

TRA QUESTI L’INULINA E’ QUELLO DI MAGGIORE INTERESSE.

Favoriscono la crescita di BIFIDOBACTERIUM e di LACTOBATTERI

INULINA

AUMENTA IL RILASCIO POST-PRANDIALE DI GLP-1

riduce l’appetito, la massa grassa e l’insulinoresistenza

AUMENTA IL RILASCIO POST-PRANDIALE DI GLP-2

riduce la permeabilità della parete intestinale

RIDUCE L’ATTIVITA’ DEL SISTEMA ENDOCANNABINOIDE

aumento della funzione barriera della parete intestinale

RIDUCE L’IPERESPRESSIONE DEL GENE GPR 43

correlato con la differenziazione degli adipociti

NOVOCOL OTI (cps) Calcio butirrato 600mg - Inulina 400mg - una capsula mattino e sera a stomaco vuoto

ACIDO BUTIRRICO

agisce sul trofismo intestinale (favorisce la riepitielizzazione del colon) contribuisce all’integrità della mucosa intestinale e alla riparazione tissutale

favorisce l’assorbimento intestinale di acqua e di sodio aiuta a riequilibrare il normale pH intestinale

INULINA

favorisce la crescita microbica del microbiota

rappresenta il substrato da cui i probiotici producono gli SCFA (ac. acetico, propionico e butirrico)

MECCANISMI D’AZIONE

ADESIONE ALLA MUCOSA INTESTINALE

COMPETIZIONE CON I PATOGENI

RINFORZO DELLA BARRIERA INTESTINALE (aumento della produzione di mucina)

STIMOLAZIONE SIA DELL’IMMUNITA’ INNATA SIA DI QUELLA ADATTATIVA

ELABORAZIONE DELLE BATTERIOCINE

MODULAZIONE DEL CICLO VITALE DEGLI ENTEROCITI

DIMINUIZIONE DELLA MOTILITA’ DEL COLON SENZA ALTERARE LA FORMA DELLE FECI

PROBIOTI OTI cps, bs - due capsule x 2 o 1 bs/die

Miscela di Fermenti lattici vivi : Streptococcus thermophilus; Bifidobacterium breve; Bifidobacterium longum; Bifidobacterium infantis; Lactobacillus acidophilus; Lactobacillus plantarum; Lactobacillus casei; Lactobacillus bulgaricus; Magnesio stearato Quantitativi per capsula 75 miliardi di UFC Quantitativi per bustina 470 miliardi di UFC