“Disattivazione centrale del Garigliano Attività...

Post on 17-Feb-2019

217 views 0 download

Transcript of “Disattivazione centrale del Garigliano Attività...

1

“Disattivazione centrale del Garigliano

Attività istruttorie e di controllo – Indagine

radioattività ambientale”

Tavolo della trasparenza

20 marzo 2014

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

2

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Contenuti

Il regime di controllo sulle operazioni di

disattivazione

L’indagine sulla radioattività ambientale condotta

da ISPRA, ARPA Campania e ARPA Lazio

Recenti approvazioni ed attività istruttorie in corso

3

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Cosa fa l’ISPRA ?

La legislazione vigente attribuisce all’ ISPRA le funzioni e i compiti

di autorità di regolamentazione e controllo per la sicurezza nucleare

e la radioprotezione delle installazioni nucleari e delle attività

d’impiego delle sorgenti di radiazioni ionizzanti.

In base al decreto legislativo di recepimento della Direttiva

2011/70/Euratom, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28

febbraio ed in corso di pubblicazione, le funzioni, i compiti e le

strutture dell’ISPRA che operano nell’ambito del controllo delle

attività nucleari sono trasferite al nuovo organismo denominato

ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la

Radioprotezione)

4

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

I soggetti coinvolti ed il quadro delle responsabilità

5

ISPRA Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

ASPETTI ISTITUZIONALI, AUTORIZZATIVI E DI

CONTROLLO DELLE INSTALLAZIONI NUCLEARI

PRINCIPI (come sanciti dalle Convenzioni Internazionali e

dalle Direttive Comunitarie)

• RESPONSABILITA’ PRIMARIA DELL’ESERCENTE

• AUTORIZZAZIONE

• CONTROLLO

• SANZIONABILITA’

6

ISPRA Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

SISTEMA AUTORIZZATIVO E DI CONTROLLO

SULLA BASE DELLE LEGGE 1860/62 e del D.L.vo n. 230/1995 e successive

modifiche

- IL MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO E’ L’AMMINISTRAZIONE

PROCEDENTE PER LE AUTORIZZAZIONI

- L’ISPRA FORMULA PARERI TECNICI VINCOLANTI E FISSA

PRESCRIZIONI PER LE AUTORIZZAZIONI, RILASCIA

APPROVAZIONI, EFFETTUA CONTROLLI

- AUTORIZZAZIONI PIU’ RILEVANTI (ad esempio l’autorizzazione alla

Disattivazione) SONO RILASCIATE SENTITI ANCHE LA REGIONE E

GLI ALTRI MINISTERI

7

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Che cos’è la disattivazione e come si attua?

8

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Le Definizioni

Disattivazione

Insieme delle azioni pianificate, tecniche e gestionali, da

effettuare su un impianto nucleare a seguito del suo

definitivo spegnimento o della cessazione definitiva

dell'esercizio, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di

protezione dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente,

sino allo smantellamento finale o comunque al rilascio del

sito esente da vincoli di natura radiologica.

9

Camino e torre

piezometrica da

smantellare con

allontanamento

incondizionato

dei materiali

Sfera di contenimento da

rilasciare senza vincoli di natura

radiologica

10

Gestione rifiuti e combustibile

Smantellamento strutture e componenti

Allontanamento

combustibile dal sito

Caratterizzazione rifiuti

pregressi

Trattamento &

condizionamento rifiuti

Stoccaggio temporaneo nel sito

Operazioni di smantellamento

Trattamento e condizionamento

rifiuti da smantellamento

Decontaminazione &

allontanamento materiali solidi

Stoccaggio temporaneo nel sito

BROWN

FIELD

GREEN

FIELD

Trasferimento al deposito nazionale Rilascio del sito

Caratterizzazione radiologica

impianto

Strategia di disattivazione

11

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Le sorgenti di rischio radiologico

12

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Le sorgenti di rischio radiologico per un’installazione

in disattivazione

- Combustibile irraggiato (assente da anni nella

centrale del Garigliano)

- Materiali di strutture, sistemi e componenti con

presenza di contaminazione e/o attivazione

- Rifiuti radioattivi (in larga parte già condizionati

nella centrale del Garigliano)

13

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

I momenti dal potenziale impatto ambientale

In condizioni normali

Gli scarichi autorizzati di effluenti liquidi e gassosi

L’allontanamento dei materiali dal sito

In condizioni incidentali

Possibili eventi incidentali in fase di disattivazione,

condizionamento, deposito e trasporto rifiuti.

14

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Obiettivi di radioprotezione della popolazione

- Condizioni Normali: 10 microSv/anno (livello di

non rilevanza radiologica)

- Condizioni Incidentali: 1 mSv/evento

15

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Gli atti autorizzativi e le attività di

controllo

16

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Il 28 settembre 2012 è stato emanato dal Ministero

dello Sviluppo Economico il Decreto di

autorizzazione ex art. 55 del D.L.vo n.230/1995 e

successive modifiche

Il Decreto con le condizioni e le prescrizioni in esso

fissate regola le operazioni fino al rilascio del sito

senza vincoli di natura radiologica

Per gli aspetti di sicurezza nucleare e di

radioprotezione le operazioni saranno svolte sotto la

vigilanza dell’ISPRA

Gli atti autorizzativi

17

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Le fasi di controllo

Controlli preventivi attraverso la revisione e la

valutazione delle dimostrazioni di rispondenza e delle

analisi di sicurezza fornite dall’esercente in fase di

autorizzazione o di approvazione progetti/piani

operativi

Vigilanza sullo svolgimento delle operazioni attraverso

azioni ispettive

Validazione procedure e/o controlli radiometrici

indipendenti sulle operazioni di potenziale impatto

ambientale (scarichi effluenti/allontanamento materiali)

18

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Le principali aree di attenzione dell’attività di controllo

- Stato di conservazione dei rifiuti

- Condizionamento rifiuti esistenti e Processo di qualificazione

manufatti/contenitori .

- Idoneità delle strutture di deposito temporaneo

- Gestione materiali (caratterizzazione, livelli di allontanamento,

inventari e tracciabilità delle informazioni, modalità di

verifica)

- Gestione effluenti nel rispetto del criterio di non rilevanza

radiologica

19

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Le principali aree di attenzione dell’attività di controllo

(2)

- La conformità delle realizzazioni con la documentazione

progettuale

- Gli aspetti organizzativi e gestionali (Regolamento di

esercizio, Garanzia della qualità, qualificazione e

sorveglianza dei fornitori)

- Il rispetto dei requisiti di sicurezza nucleare e di

radioprotezione nelle attività di smantellamento e di

gestione rifiuti

20

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Rispetto dei limiti per lo scarico degli effluenti e

sorveglianza della radioattività ambientale

Sono obblighi che la legislazione vigente e le prescrizioni

vigenti pongono in capo all’esercente – ex art. 54 del

D.L.vo n. 230/1995 (in linea con gli standard e le prassi

internazionali)

Modalità di assolvimento degli obblighi

Effettuazione misure radiometriche sugli effluenti, continua verifica

del rispetto dei limiti, registrazione e comunicazione dei risultati

Svolgimento di un programma di sorveglianza della radioattività

ambientale nelle zone limitrofe approvato dall’ Autorità di controllo.

21

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Controllo istituzionale

E’ indirizzato alla verifica delle modalità con le quali

l’esercente assolve ai propri obblighi

• Fissa i limiti per gli scarichi ed approva il programma di

sorveglianza ambientale

• Verifica i rapporti periodici sugli scarichi effettuati e sugli esiti

della sorveglianza ambientale

• Verifica le modalità di svolgimento delle misure radiometriche

• In relazione alla rilevanza, svolge misure radiometriche

indipendenti

22

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Monitoraggio della radioattività ambientale

Nell’ambito dei compiti di controllo della radioattività

ambientale in ambito regionale, raccordate con la rete

nazionale coordinata dall’ISPRA, le Agenzie Regionali

svolgono proprie attività di monitoraggio della

radioattività ambientale indirizzate ad eventuali punti

singolari rappresentati dalla presenza di installazioni

nucleari.

23

Indagine sulla radioattività

ambientale nelle aree

circostanti la centrale

nucleare del Garigliano

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

.

ATTIVITA’ SVOLTA DALL’ ISPRA IN COLLABORAZIONE CON

ARPA CAMPANIA ED ARPA LAZIO

24

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Obiettivi dell’indagine

- disporre di un “punto-zero” di riferimento

rispetto alle più significative operazioni di

disattivazione;

- supportare le attività di vigilanza sulle modalità

di effettuazione della sorveglianza ambientale

svolte dalla SO.G.I.N. ai sensi dell’art.54 del

D.L.vo n 230/95.

25

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Programma di campionamenti e misure

Effettuati dall’ISPRA in collaborazione con ARPA

Campania e ARPA Lazio

Scelta matrici ambientali ed alimentari: anche su base

Programma sorveglianza ambientale SO.G.I.N

(approvato da ISPRA ai sensi del DM 28 /9/ 2012)

Periodo campionamenti e misure: Giugno 2013 -

Gennaio 2014, alcuni in presenza ispettori ISPRA

26

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Articolazione programma

Matrice N. punti prelievo Misure Istituto/Agenzie

Acqua di superficie 3 Spettrometria gamma, alfa totale, beta

totale,3H

ISPRA,

ARPA Campania

Sabbia di mare 4 Spettrometria gamma ISPRA,

ARPA Campania, ARPA Lazio

Acqua di mare 2 Spettrometria gamma ISPRA,

ARPA Campania, ARPA Lazio

Sedimenti 6

Spettrometria gamma, spettrometria alfa

(isotopi Pu),

alfa totale

ISPRA,

ARPA Campania, ARPA Lazio

Acqua di falda 4

Spettrometria gamma, spettrometria alfa

(isotopi Pu), 3H, alfa totale, beta totale, 90Sr

ISPRA, ARPA Campania

Pesce di fiume 1 Spettrometria gamma ISPRA

Terreno (Top soil) 2 Spettrometria gamma ISPRA,

ARPA Campania, ARPA Lazio

Erba 2 Spettrometria gamma ISPRA,

ARPA Campania, ARPA Lazio

Vegetali e frutta 1+1 Spettrometria gamma ISPRA, ARPA Campania

Pesce di mare 1 Spettrometria gamma ISPRA

Mitili 1 Spettrometria gamma ARPA Lazio

Aria (partic. atm.) 3 Spettrometria gamma, beta totale, alfa

totale ISPRA, ARPA Campania

Latte bufala 1 Spettrometria gamma,90Sr ISPRA

27

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

A: Sedimenti fiume B: Sabbia mare C: Acqua falda D: Erba,terreno F: Acqua fiume

G: Pesce fiume H: Latte bufala J: Aria K: Vegetali L: Frutta

28

ISPRA Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

Misure indagine radiometrica centrale Garigliano

Matrice Codice campione ISPRA ARPA Campania ARPA Lazio

Sabbia di mare

spettrometria γ

S5FL γ γ

S15FL γ γ

S5NFL γ γ

S15NFL γ γ

S5FC γ γ

S15FC γ γ

S5NFC γ γ

S15NFC γ γ

29 Matrice Codice campione ISPRA ARPA Campania ARPA Lazio

Acqua di falda

spettrometria γ,

Pu-238,

Pu-(239+240), α tot, β

tot, Sr-90, H-3

POZZO8 γ, α tot, Pu, Sr-90 γ, α tot, β tot, H-3

POZZO5 γ, α tot, Pu, Sr-90 γ, α tot, β tot, H-3

POZZO4 γ, α tot, Pu, Sr-90 γ, α tot, β tot, H-3

H2OFALG1 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3

H2OFALG2 Pu, α tot,

Sr-90

Sedimenti fluviali

spettrometria γ,

Pu238,

Pu (239+240), α tot

SEDG001 γ, α tot, Pu, γ γ

SEDF002 γ, α tot, Pu, γ γ

SEDD003 γ, α tot, Pu, γ γ

SEDB004 γ, α tot, Pu, γ γ

SEDE005 γ, α tot, Pu, γ γ

SEDN006 γ, α tot, Pu, γ γ

30

Matrice Codice campione ISPRA ARPA Campania ARPA Lazio

Terreno

spettrometria γ

TOPSGAR1 γ γ γ

TOPSGAR2 γ γ γ

Erba

spettrometria γ

ERBGAR1 γ γ γ

ERBGAR2 γ γ γ

Pesce di mare

spettrometria γ PESMGAR γ

Pesce di fiume

spettrometria γ PESFGAR γ

Acqua di mare

spettrometria γ

H2OMGAR2 Cs-137 γ γ

H2OMGAR1 Cs-137 γ

Acqua di fiume

spettrometria γ, α tot, β tot,

H-3

H2OFGAR1 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3

H2OFGAR2 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3

H2OFGAR3 Cs-137 γ, α tot, β tot, H-3

31

Matrice Codice campione ISPRA ARPA Campania ARPA Lazio

Vegetali e frutta

spettrometria γ

VEGAR1 melanzane γ γ

FRUGAR2 pesche γ γ

Latte

spettrometria γ,Sr90 LATGAR1

Mitili

spettrometria γ MiTGAR1

γ

Aria

spettrometria γ, α tot, β tot

AIRGAR1 α tot, β tot

AIRGAR2 α tot, β tot

AIRGAR3 α tot, β tot

AIRGAR4 α tot, β tot

AIRGAR5 α tot, β tot

AIRGAR6 α tot, β tot

AIRGAR7 α tot, β tot

AIRGAR8 α tot, β tot

AIRGAR

totale mensile γ

32

Matrice Codice campione ISPRA ARPA Campania ARPA Lazio

Aria

Sessa Aurunca

spettrometria γ

1-17

totale mensile

γ

Aria

Cellole

spettrometria γ

1-21

totale mensile

γ

Aria

Salerno

spettrometria γ

(fondo ambientale)

totale mensile

γ

Terreno

Cervinara

spettrometria γ

(fondo ambientale)

γ

Terreno

Sarno

spettrometria γ

(fondo ambientale)

γ

33

ISPRA Istituto Superiore perla Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico ed Industriale

Sabbia di mare:

• Quattro punti di prelievo: due punti (uno a destra e uno a sinistra del fiume)

immediatamente a ridosso della foce; altri due punti (uno a destra e uno a

sinistra del fiume) a circa 700 metri dai primi due.

• Per ogni punto sono stati prelevati due campioni: il primo corrispondente

allo strato di sabbia compreso tra zero e cinque centimetri ed il secondo

corrispondente allo strato di sabbia compreso tra cinque e venti centimetri.

34

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Sedimenti fluviali:

• prelievi lungo il corso del fiume Garigliano, in zone sommerse e di bassa

profondità in prossimità dell’argine del fiume con accentuata fase di

sedimentazione;

• per ogni punto sono stati prelevati circa 10 chilogrammi di sedimento.

35

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Acqua di fiume:

• Prelievi, tramite pompa idraulica ad immersione, in tre punti: il primo a circa

15 km a monte dalla centrale;

• il secondo immediatamente a valle dell’opera di scarico della centrale;

• il terzo, sempre a valle della centrale a circa 10 km dalla centrale e circa 2 km

dalla foce.

36

Acqua di mare:

• Prelievi in 2 punti: uno in prossimità della foce del fiume e l’altro, tenendo

conto della prevalenza delle correnti, a un miglio dalla costa verso sud a

fronte della località Mondragone.

Acqua di falda (interno centrale)

in considerazione dell’andamento della falda acquifera sono stati scelti tre

pozzi : il primo (pozzo 8) a monte della centrale ; il secondo (pozzo 4) e il

terzo (pozzo 5) a valle della centrale.

37

Acqua di falda (esterno centrale):

• punto prelievo esternamente al perimetro della centrale del Garigliano,

corrispondente ad un pozzo sotterraneo (con prelievo a circa 50 metri sotto il

livello del suolo) di una casa privata.

38

Terreno ed erba:

• Prelievi terreno in due zone relativamente indisturbate : i primi cinque

centimetri in profondità su una superficie quadrata con lato pari ad un metro.

In prossimità sono stati individuati i punti dai quali prelevare erba su una

superficie quadrata di un metro di lato.

39

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Pesce di mare:

prelievo con pesca a traina con canne e filaccioni, diquattro specie di pesci:

sugarello (T. trachurus), sgombro (S. scombrus), palamita (S. sarda), leccia stella

(T.ovatus).

Pesce di fiume:

prelievo con rete stanziale (lunghezza circa 100 m), a circa 10 km a valle della

centrale e a 2 km dalla foce, di soli cefali (M. cephalus), con l’eccezione di un

cavedano (S. squalus).

40

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Vegetali e frutta:

Prelievo melanzane presso orto privato a circa 3 Km in direzione sud-est dalla

centrale nella frazione di Campo Felice;

prelievo pesche presso azienda produttrice a circa 1 km dalla centrale (in

prossimità prelievo particolato atmosferico).

41

Latte di bufala:

Prelievo presso azienda produttrice in via Appia a circa 3 km dalla centrale.

Mitili :

Reperiti a Latina presso mercato vendita al dettaglio

di prodotti ittici, da filiera che prevede la nascita del

mollusco in Spagna e il successivo trasferimento in

zone marine antistanti Gaeta per la crescita fino alle

dimensioni adatte alla vendita.

42

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Particolato atmosferico:

prelievo all’interno di una della capannine utilizzate dalla stessa So.G.I.N

nell’ambito del programma di sorveglianza ambientale a circa 1km a sud della

centrale.

- Risultati misure effettuate: riportati in dettaglio nel rapporto ISPRA

(in corso di pubblicazione);

- valori sono riferiti alla data di campionamento;

- sedimenti, sabbie e terreni: valori riferiti a “peso secco”

(dopo essiccazione a peso costante con residuo umidità inferiore a 0,1%);

- matrici alimentari ed erba: valori riferiti a “peso fresco”;

Estratto risultati

Erba, Pesce di fiume, Vegetali , Frutta, Mitili, Aria:

Cs137, Cs134 e Co 60 inferiori MDC

Altre matrici: nelle tabelle seguenti si riporta il range delle misure

superiori a MDC (minima attività rilevabile) e, a titolo di esempio, le

misure complete per i sedimenti fluviali

43

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Risultati delle misure

44 Sedimenti fluviali

ISPRA ARPA Campania ARPA Lazio

Codice

campione Nuclide

Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

SEDG001

Cs-137 8,55 0,58 0,28 9,845 0,801 0,103 7,66 0,62 0,39

Cs-134 0,26 0,086 0,34

Co-60 0,27 0,087 0,30

K-40 518 22 3,6 682,04 53,34 0,992 551 23 8,0

Pu-238 0,0096 0,0024 0,0017

Pu-(239+240) 0,261 0,024 0,0017

α - tot 331 24 7,3

SEDF002

Cs-137 1,89 0,12 0,22 2,051 0,237 0,168 1,14 0,44 0,38

Cs-134 0,20 0,137 0,32

Co-60 0,22 0,148 0,40

K-40 774 32 3,2 920,4 72,08 1,585 563 23 8,0

Pu-238 0,0017

Pu-(239+240) 0,0193 0,0032 0,00090

α - tot 316 24 8,2

SEDD003

Cs-137 1,280 0,080 0,17 1,517 0,196 0,153 1,20 0,38 0,38

Cs-134 0,17 0,130 0,31

Co-60 0,15 0,097 0,27

K-40 522 22 2,7 657,28 51,65 1,540 580 23 7,5

Pu-238 0,0015

Pu-(239+240) 0,0278 0,0039 0,0013

α - tot 243 20 9,4

45 Sedimenti fluviali

ISPRA ARPA Campania ARPA Lazio

Codice

campione Nuclide

Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

SEDB004

Cs-137 3,38 0,21 0,21 5,395 0,468 0,141 3,44 0,38 0,36

Cs-134 0,20 0,117 0,28

Co-60 0,17 0,096 0,73

K-40 491 21 3,3 620,32 48,71 1,397 527 20 7,2

Pu-238 0,0014

Pu-(239+240) 0,0298 0,0040 0,0010

α - tot 252 20 9,0

SEDE005

Cs-137 0,880 0,063 0,26 1,025 0,188 0,217 2,30 0,44 0,46

Cs-134 0,25 0,185 0,34

Co-60 0,22 0,192 0,34

K-40 545 23 3,5 619,02 40,23 1,918 805 29 7,5

Pu-238 0,0015

Pu-(239+240) 0,0275 0,0038 0,0011

α - tot 232 19 10

SEDN006

Cs-137 2,42 0,15 0,26 2,622 0,26 0,129 1,69 0,44 0,36

Cs-134 0,25 0,109 0,24

Co-60 0,22 0,113 0,28

K-40 426 18 3,5 537,39 42,27 1,372 484 20 7,5

Pu-238 0,0015

Pu-(239+240) 0,0608 0,0073 0,0013

α - tot 267 21 7,5

46

Nuclide Attività min. (Bq/Kg) Attività max (Bq/Kg)

Cs-137 0.175 0.417

Sabbia

Acqua di falda

Nuclide Attività min. (Bq/L) Attività max (Bq/L)

Sr-90 0.00043 0.00122

α - tot 0.0141 0.137

β - tot 0.0843 0.938

Terreno

Nuclide Attività min (Bq/Kg) Attività max (Bq/Kg)

Cs-137 5.79 9.88

47 Pesce di mare

Nuclide Attività min (Bq/Kg) Attività max (Bq/Kg)

Cs-137 1.101 1.101

Acqua di mare

Nuclide Attività min (Bq/l) Attività max (Bq/l)

Cs-137 0.00171 0.00232

Acqua di fiume

Nuclide Attività min (Bq/l) Attività max (Bq/l)

α - tot 0.0301 0.0401

β - tot 0.0604 0.0730

Latte bufala

Nuclide Attività min (Bq/l) Attività max (Bq/l)

Sr-90 0.0176 0.0176

48

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Fondo ambientale regionale e riferimenti a livello nazionale

Analisi risultati di tipo comparativo:

- valori di fondo ambientale regionale;

- valori di riferimento a livello nazionale (REte nazionale SOrveglianza

RADioattività ambientale (RESORAD);

(tale rete discende dagli adempimenti derivanti dal Trattato Euratom del

1957 in materia di monitoraggio della radioattività nell’ambiente e negli

alimenti, ed è regolamentata dall’art. 104 del D.Lgs. n. 230/95 e successive

modifiche. Le disposizioni di tale articolo, tra l’altro, affidano all’ISPRA

compiti di coordinamento tecnico delle reti di monitoraggio della

radioattività ambientale, tra cui la raccolta dei relativi dati. Essa risponde

altresì all’esigenza di potenziare il sistema dei controlli emersa a fronte

dell’incidente di Chernobyl del 1986).

49

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Fondo ambientale regionale

Scelta siti di campionamento indirizzata da:

- distanza dalla centrale del Garigliano (circa 100 km);

- assenza interferenze da ricadute da sorgenti locali;

Matrici campionate:

aria (particolato atmosferico) e terreno (top soil).

50

ARPA Campania Salerno (Fondo ambientale)

misura Act (Bq/m3) Unc (Bq/m3) MDC (Bq/m3)

Gennaio/Marzo 2013

Cs-137 7,11E-06

Cs-134 6,89E-06

Co-60 8,26E-06

K-40 2,53E-04

Aria

Terreno

ARPA Campania Cervinara (fondo ambientale)

Nuclide Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

17/12/2013

Cs-137 19,59 1,7 0 0,341

Cs-134 0,19 0

Co-60 0,17 0

K-40 1368 108 4,65

ARPA Campania Sarno (fondo ambientale)

Nuclide Act

(Bq/Kg)

Unc

(Bq/Kg)

MDC

(Bq/Kg)

19/12/2013

Cs-137 6,628 0,620 0,370

Cs-134 0,210

Co-60 0,349

K-40 1101,7 87,65 5,22

51

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Riferimenti a livello nazionale

Riferimenti a livello nazionale:

- misure triennio 2010-2012;

- isotopi del Pu in acqua di falda: non sono presenti misure in quanto non

previste dal piano di campionamento nazionale o regionali;

- latte di bufala: data esiguità relative misure, è stata considerata anche la

matrice “latte vaccino” (anche non campionata nella presente indagine).

52

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Valutazioni e conclusioni

- Come è noto, vi è una presenza di contaminazione da radionuclidi

artificiali su territorio italiano a seguito fallout incidente nucleare di

Chernobyl del 1986;

- condizioni meteo-climatiche influenzarono inizialmente la distribuzione

di tale contaminazione; in particolare la concentrazione di Cs-137 nel

terreno, ancora oggi presente, mostra non solo variabilità su scala

nazionale (latitudine, orografia terreno, etc.), ma anche variabilità su

scala locale (zone limitrofe possono presentare differenze in

concentrazione, anche se contenute, in funzione costituzione terreno,

copertura vegetativa, eventuali processi smottamento o dissodamento

etc.) e variabilità su profilo verticale (lento processo di migrazione);

- valori riscontrabili nei terreni del territorio nazionale variano, pertanto,

da alcune unità a diverse centinaia di Bq kg-1, senza rappresentare

comunque alcuna situazione di rilevanza radiologica;

53

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Valutazioni e conclusioni

Dall’ analisi comparativa fra i risultati delle misure effettuate nella

presente indagine, i valori di fondo ambientale regionale nonché i

valori di riferimento a livello nazionale non emergono anomalie.

La variabilità dei valori rilevati nell’indagine rientra in quella

riscontrabile su scala regionale e nazionale.

54

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Principali attività istruttorie

concluse

Caricamento ed esercizio deposito ex-diesel

Caricamento ed esercizio deposito D1

Piano Operativo Demolizione G22

Piano Operativo Bonifica Trincee (Approvazione in corso di emanazione)

55

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Deposito D1 e Deposito Ex-diesel

Estratto delle principali prescrizioni comuni ai due

depositi • durante le fasi di caricamento deve essere verificata l’integrità dei fusti da

stoccare nei depositi;

• nei depositi potranno essere stoccati unicamente i rifiuti già presenti sul

sito o comunque originati da pregresse attività dell’impianto;

• ogni dieci anni di esercizio dei depositi venga svolta una verifica

periodica di sicurezza.

56

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Bonifica trincee

Tematiche salienti per le attività di controllo

• corretta identificazione delle aree geometriche delle trincee;

• verifica dell’operabilità di tutti i sistemi che intervengono al recupero

attraverso uno specifico piano di prove;

• predisposizione di idonee procedure per l’esecuzione delle operazioni;

• allontanamento materiali nel rispetto delle prescrizioni vigenti;

• corretta gestione dei rifiuti radioattivi prodotti.

• Monitoraggio radiometrico durante le operazioni di recupero

57

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Vigilanza progettazione esecutiva

ed esecuzione Operazioni prioritarie

rappresentate

dall’abbattimento del camino

di centrale

L’ISPRA ravvisa la necessità

di un’accelerazione nello

svolgimento delle operazioni

autorizzate da tempo

Richiesto alla SO.G.I.N. un

nuovo crono-programma

presentato di recente.

58

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Attività istruttorie in corso

59

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Prossime attività istruttorie (2)

Approvazione Progetto Particolareggiato

Progetto particolareggiato di Ripristino ed adeguamento dei

sistemi ausiliari dell’edificio reattore della centrale.

60

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Prossime attività istruttorie(3)

Approvazione Progetto Particolareggiato

Progetto Particolareggiato relativo alla realizzazione di un

nuovo sistema di trattamento degli effluenti liquidi radioattivi di

centrale (Nuovo Radwaste)

Edificio GECO

Radwaste esistente

61

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Prossime attività istruttorie (4)

Piano Operativo per lo Smantellamento dei sistemi e

componenti del sistema Radwaste

Approvazione Piano Operativo

Scala che scende dalla sala controllo e manovra del

radwaste esistente

62

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Le azioni di vigilanza svolte dall’ISPRA con propri ispettori hanno in

alcuni casi messo in evidenza situazioni di conduzione dell’impianto

che hanno richiesto la messa in atto di specifiche azioni correttive

da parte dell’esercente.

In ogni caso, le situazioni evidenziate non hanno avuto rilievo nei

riguardi della protezione della popolazione e dell’ambiente.

Attività di vigilanza

63

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Definizione dei criteri tecnici per la localizzazione del

Deposito Nazionale

Su indicazione da parte del Governo l’ISPRA ha

predisposto una Guida Tecnica per con i criteri per la

localizzazione del Deposito Nazionale

La Guida è stata sottoposta ad un processo di revisione

internazionale della IAEA

Nel mese di febbraio si è concluso un processo di

consultazione di enti ed organismi tecnici interessati.

64

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale

Grazie per l’attenzione