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COMUNE DI NOLAPROVINCIA DI NAPOLI
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N. 00010/2019 del 26/08/2019
OGGETTO:
Dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi dell' ex art. 246 d.lgs 267/2000.
Il giorno 26/08/2019 alle ore 11,00 nella sala delle adunanze del Consiglio Comunale, in prima convocazione ordinaria, sono stati
convocati a seduta, a norma di legge, i Consiglieri comunali.
Partecipa ENZA FONTANA - Segretario_Generale
Presiede SAVERIO BARONE - Presidente_del_Consiglio
Verificato il numero legale, SAVERIO BARONE - Presidente_del_Consiglio - invita a deliberare sulla proposta di deliberazione
all'oggetto, sulla quale i responsabili dei servizi interessati hanno espresso i pareri, richiesti ai sensi dell'art. 49 del Decreto Legislativo
18/08/2000, n° 267.
Esito: Approvata
N° PAP-02285-2019
Si attesta che il presente atto è statoaffisso all'Albo Pretorio on-line
dal 03/09/2019 al 18/09/2019
L'incaricato della pubblicazioneGIUSEPPINA BUONAGURO
GAETANO MINIERI
ANTONIO TUFANO
RAFFAELE GIUGLIANO
SAVERIO BARONE
SALVATORE NOTARO
ANGELO SIANO
ROSSELLA LA MARCA
VINCENZO IOVINO
ANNA FRANCESCA CUTOLO
ALBERTO VERANI
PAOLINO MAURO
PRESENTI
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ASSENTI
ALBERTO BUONAGURO
FRANCESCO CONVENTI
FRANCESCO PIZZELLA
ANTONIO DE LUCIA
CINZIA TRINCHESE
ANNA CLAUDIA MAURO
GIUSEPPINA ARVONIO
RAFFAELE PARISI
GIOVANNI ERASMO CARRELLA
CARMELA SCALA
PRESENTI
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ASSENTI
LUCIANNA NAPOLITANO
BRUSCINO
A GIUSEPPE TUDISCO A
CARMINE COPPEDO
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ENZO DE LUCIA
2DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
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Vista la deliberazione di G.C. n. 3 del 30/7/2019 ad oggetto:" Dichiarazione di dissesto finanziarioai sensi dell'art. 246 del d.lgs 267/2000. Proposta al Consiglio Comunale"; Premesso che:
al fine di rappresentare la reale situazione economico finanziaria complessiva dell’Ente, ilDirigente del Servizio Finanziario inviava all’Organo di Revisione, al Sindaco, al SegretarioGenerale, al Presidente del Consiglio Comunale, alla Giunta Comunale, all'Assessore alBilancio, al Presidente della Commissione Bilancio, la relazione prot. 25901 del 27/07/2019 adoggetto"Salvaguardia degli equilibri di bilancio per l'esercizio 2019 (art.193 delD.Lgs.267/2000 - assestamento di bilancio (ai sensi dell'art.175, comma 8, D.Lgs.267/2000; le evidenziate difficoltà finanziarie e strutturali dell'Ente fanno emergere che il Bilancio diprevisione 2019/20121 non raggiunge il pareggio finanziario complessivo, né possono essereassicurati gli equilibri atteso il trend delle riscossioni allo stato registrate, gli ulterioristanziamenti di spesa richiesti, l'adeguamento del FCDE, l'attestazione di ulteriori debiti fuoribilancio, l'adeguamento del Fondo contenzioso, il mancato rispetto in termini di realizzo delleprevisioni di entrata; il contenzioso legale che ha raggiunto il valore di €36.142.888,21 e continua a minare lefondamenta dell'equilibrio di bilancio con la continua generazione di debiti fuori bilancio epassività latenti dalla consistenza incerta il cui rischio così, come si sta manifestando nelcorso del 2019, è peraltro sempre più reale e concreto.
Che dalla relazione tecnico finanziaria si evince che la salvaguardia degli equilibri el'assestamento generale di bilancio 2019 sono da ritenersi non attuabili attraverso le modalitàpreviste dall'art.193, comma 3, del D.Lgs.267/2000:
l'aumento delle entrate è già stato deliberato nella misura massima in sede di predisposizionedel piano di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'art.243-bis del D.Lgs. 267/2000;la riduzione di spesa, sebbene attuata in fase di questo assestamento generale e richiestacon ulteriore sollecito in data 24/07/2019 a tutti i settori, non risulta sufficiente a garantire ilpareggio di bilancio;l'ente non è nelle condizioni di poter applicare l'avanzo di amministrazione libero (art.187,comma 3, lett. b) atteso che gli ultimi due esercizi segnano un consistente disavanzo.
Appare quindi concreta la fase di auto-accertamento della situazione di dissesto ex 246 delD.Lgs.267/2000 determinato dalla sussistenza di una situazione debitoria (per crediti liquidi edesigibili di terzi) in quanto i mezzi di cui si dispone non consentono di farvi fronte validamente conle modalità di cui agli articoli 193 e 194 del D.Lgs.267/2000. Peraltro la decisione di dichiarare lo stato di dissesto finanziario, non è frutto di una sceltadiscrezionale per l'Ente, rappresentando piuttosto una determinazione vincolata ed ineludibile inpresenza di presupposti di fatto fissati dalla legge; Considerato che: la situazione di dissesto non è frutto di una scelta discrezionale dell'ente, rappresentando piuttosto una determinazione vincolata ed ineludibile in presenza di presupposti di fatto fissatidalla Legge;
3DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
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Dato atto che:
con deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale n.72 del26/11/2019, l’Ente ha aderito alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensidell’art. 243-bis del D.Lg.sn.267/2000;con deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale n.21 del22/02/2019 l’Ente ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensidell’art.243-bis del D.Lgs.267/2000;con deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale n.41 del29/03/2019 è stato approvato il Bilancio di previsione 2019/2021;con deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale n.63 del26/05/2019 è stato approvato il rendiconto della gestione esercizio 2018 con un risultato diamministrazione di €-27.128.136,36;
Constatato che:
in presenza dei requisiti per il dissesto finanziario, l'omessa ovvero intempestiva dichiarazionedi dissesto, oltre a determinare effetti pregiudizievoli per l'ente, costituisce responsabilitàanche erariale in capo ai funzionari e agli amministratori che omettono o ritardano taleadempimento; nel caso di specie, cosi come evidenziato dalla relazione tecnico finanziaria, si è in presenzadi uno squilibrio strutturale che impedisce all'Ente di dare validamente copertura esoddisfazione alle pretese creditorie, pretese per le quali la legge richiede solo vi sianocivilisticamente i requisiti della liquidità e della esigibilità, non anche il carattere della certezzae/o della intraneità al bilancio;
Giova altresì rammentare che, con il termine dissesto, infatti, si indica sia una condizione dibilancio, rispondente ai criteri di cui all’art. 244 TUEL (e a quelli ex art. 243- quater comma 7TUEL, cfr. infra) sia la procedura di salvaguardia conseguente, alternativa a quella di PRFP. Ipresupposti contemplati dalla norma generale consistono: a) nel c.d. dissesto per “ragionifunzionali”, consistente, nella impossibilità di continuare a svolgere “funzioni e serviziindispensabili” b) ovvero nel c.d. “dissesto per ragioni finanziarie” determinato dalla sussistenza diuna situazione debitoria (per “crediti liquidi ed esigibili di terzi”) per cui i mezzi di cui si dispone nonconsentono di farvi fronte “validamente” con le modalità di cui all'articolo 193, nonché con lemodalità di cui all'articolo 194 (debiti fuori bilancio). La situazione di dissesto, dunque, presupponesempre una verifica tecnica, che può essere effettuata con auto-accertamento, ex art. 246 TUEL,o con l’etero-accertamento della Magistratura contabile, ex art. 6, comma 2, D.lgs. n. 149/2011. Come è stato correttamente osservato, infatti, la decisione di dichiarare lo stato di dissestofinanziario non è frutto di una scelta discrezionale per l’ente, rappresentando piuttosto unadeterminazione vincolata ed ineludibile in presenza dei presupposti di fatto fissati dalla legge(Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 16 gennaio 2012, n. 143) (Cfr Corte dei Conti CampaniaSent.46/2019); Visto il D.Lgs.267/2000; Visto il D.Lgs.118/2011; Visto il vigente Regolamento di contabilità;
4DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
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Acquisiti i pareri in ordine alla regolarità tecnica e contabile ai sensi dell'art.49 del D.Lgs.267/2000; Vista la relazione tecnico-finanziaria del Collegio dei Revisori dei Conti ex art. 246 d.lgs 267/2000di dichiarazione di dissesto finanziario;
IL CONSIGLIO COMUNALE
Preso atto della proposta sopra esposta; Udita la relazione del Sindaco, ing. MINIERI; Uditi gli interventi in aula, come da resoconto verbale agli atti, pubblicato sul sito web istituzionaledell’ente; Il consigliere TUDISCO abbandona l'aula alle ore 15,30. Il consigliere TRINCHESE consegna documento da allegare al presente atto. Si procede alla votazione per appello nominale. su n.23 Consiglieri Presenti e votanti, di cui n.15 favorevoli; n.8 contrari (TRINCHESE, DE LUCIA E., PARISI, MAURO A.C., ARVONIO, COPPEDO,CARRELLA, SCALA)
DELIBERA
di dichiarare il dissesto finanziario del Comune di Nola, ai sensi dell'art. 246 del D.Lgs.267/2000, per le motivazioni espresse e alle quali si rinvia, di cui alla relazione dell'Organo direvisione contabile che si allega al presente atto, quale parte integrante e sostanziale;di trasmettere, entro 5 giorni, dalla data di esecutività dell'atto deliberativo di ConsiglioComunale al Ministero dell'Interno e alla Procura della Corte dei Conti, unitamente allaRelazione dell'Organo di Revisione che analizza le cause che hanno determinato il dissesto.
5DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
CONSIGLIO COMUNALE DEL COMUNE
DI
NOLA DEL 26/08/2019
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6DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Si procede all’appello nominale.
SEGRETARIO COMUNALE – È assente soltanto Bruscino Napolitano.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – 24 presenti, un solo assente,
la seduta è valida. Buongiorno ai cittadini presenti, buongiorno ai Consiglieri
Comunali e agli Assessori che sono seduti al banco, e i Revisori dei Conti.
Comunicazione di Consiglio Comunale seduta pubblica sezione ordinaria di
prima convocazione mese di agosto per il giorno lunedì 26 agosto. Trattazione
ordini del giorno:
Approvazione verbali seduta precedenti, approvazione della salvaguardia degli
equilibri di bilancio ai sensi degli Artt. 175 comma 8 e 193 del D. Lgs.
267/2000; assestamento generale di bilancio 2019, delibera di Giunta
municipale n° 2 del 30/07/2019, dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi
dell’Art. 246 del D. Lgs. 2000, delibera di Giunta municipale n° 3 del
30/07/2019. Esternalizzazione fase coattiva delle entrate Comunali, atto di
indirizzo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Ha chiesto di intervenire il
Consigliere Trinchese. Prego.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Salve, buongiorno. Presidente, chiediamo la
sospensione del Consiglio Comunale almeno per… Il rinvio almeno di mezz’ora.
Stamattina abbiamo appreso in Commissione bilancio di una nota tra il Dirigente
Fattore e il Presidente della Commissione finanze, di cui non eravamo a
conoscenza. E quindi abbiamo chiesto di protocollarla e di guardarla un attimo,
perché è ancora tutto da dire e da fare. Quindi, chiediamo la sospensione, il rinvio
del Consiglio almeno di mezz’ora.
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7DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Trinchese.
A seguire Pizzella, prego.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Allora, il tecnico ci chiede un
attimo di riavviare l’impianto, quindi il tempo di riavviarlo e Pizzella fa
l’intervento. Un attimo solo.
Pausa
CONSIGLERE PIZZELLA – Buongiorno a tutti. Voglio solo capire su quale capo
all’ordine del giorno, perché non siamo ancora entrati nell’ordine del giorno.
Quindi, se era una richiesta generica sull’elenco dell’ordine del giorno, o se era su
un capo specifico dell’ordine del giorno questa sospensione.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Presidente?
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Pizzella.
Prego, Consigliere Trinchese.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Oggi si parla del dissesto della città di Nola. Il
capo è l’unico per quanto ci riguarda, quindi chiediamo la sospensione solamente
per questa cosa così importante.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Prego, Consigliere De Lucia.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Volevo chiedere se questa nota di cui parla il
Consigliere Trinchese riguarda l’ammontare degli accertamenti del 2013 notificati
a dicembre 2018. Perché se è questo il punto, già vi posso dire che è una notizia
che io ho appreso personalmente presso l’ufficio e ve la posso tranquillamente
fornire in questo momento.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere De Lucia.
Chiede di intervenire il Sindaco. Prego.
SINDACO – Va bè, ma se serve mezz’ora per verificare questi altri documenti,
concediamo la mezz’ora all’opposizione perché possa verificare.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Ha chiesto di intervenire
Pizzella. La sospensione non è stata ancora accordata, Consigliere Mauro e
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8DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Arvonio. La sospensione la concedo io. Volevo un attimo, giusto per chiarire,
leggere l’Art. 2 al Consigliere Pizzella.
Le questioni pregiudiziali sospensive o procedurali possono essere proposte da
uno o più Consiglieri prima dell’inizio delle discussioni di merito.
Prego, Consigliere Pizzella.
CONSIGLIERE PIZZELLA – Allora, io questo volevo sapere. Quindi, è una
questione pregiudiziale, per la quale il Presidente della Commissione bilancio può
fornire chiarimenti e si vuole comunque sospendere la seduta su richiesta
dell’opposizione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Non è pregiudiziale. È una
sospensiva che hanno chiesto i Consiglieri di opposizione. La sospensiva
eventualmente la concediamo prima di entrare nel merito della discussione, così
come previsto dal vigente regolamento del Consiglio Comunale. Allora, se
finiamo gli interventi, noi una sola cosa dobbiamo fare. Dobbiamo mettere ai voti
la richiesta dei Consiglieri di minoranza.
CONSIGLIERE PIZZELLA – Allora, io voglio prima essere sicuro che questa sia
una questione pregiudiziale che va extra ordine del giorno. Se su questa richiesta
c’è la motivazione della pregiudizialità, noi siamo pronti anche a sospendere il
Consiglio per riunirci.
PRESIDENTE – Prego, Consigliere Iovino.
CONSIGLIERE IOVINO – Allora, buongiorno a tutti, soprattutto ai cittadini. Ma
il problema è che ha già chiarito il Presidente della Commissione. Poi, se non
erro, il Consiglio Comunale era alle ore 10:00. È iniziato, da regolamento, anche
con un’ora di ritardo, quindi c’era il tempo per leggere eventuali atti. Se poi
diventano pigri i Consiglieri Comunali, non bisogna lavorare così. Purtroppo
bisogna lavorare e io dirò no alla sospensione, perché abbiamo fatto quattro o
cinque Commissioni per accertare quello che ci hanno detto i Revisori dei Conti,
anche stamattina, perché i cittadini dovete sapere, che stamattina i Consiglieri
hanno utilizzato… Io non ero presente alla Commissione. Hanno utilizzato un
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9DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
altro gettone di presenza con i soldi sempre dei cittadini, eh! Un altro gettone di
presenza, per dare ulteriore possibilità all’opposizione ex maggioranza di
approfondire sempre di più gli atti. Però vedo ad ora, una volta che abbiamo
iniziato il Consiglio Comunale, vedo anche molto nervosismo, vogliono ulteriore
sospensione del Consiglio Comunale. I cittadini sono qui, devono capire cosa si
fa in Consiglio Comunale. Io sono contrario alla sospensione di questa eventuale
pausa di riflessione. Le pause ci sono state, per me possiamo andare avanti.
Presidente, grazie.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Presidente, passami la parola.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Iovino.
Ha chiesto di intervenire il Sindaco. Un attimo solo.
SINDACO – Premesso che questa nuova amministrazione ha fatto una fotografia
o ha tentato di fare una fotografia, stiamo sviluppando una fotografia per vedere
la reale situazione dell’Ente. Questa fotografia che noi abbiamo fatto e che ci
hanno indirizzato, per cui io ritengo questa sia una scelta tecnica e non una scelta
politica. Trattandosi di una scelta tecnica, caro Consigliere Iovino, io penso che…
Ed essendo un momento importante per la città, io penso che noi, giusto perché
facciamo tutto secondo coscienza per il bene dei cittadini, ci siamo messi al
servizio della città, continuiamo a stare al servizio della città. Adesso mezz’ora
che ci hanno chiesto per verificare i documenti, per fare la cosa, ci corre l’obbligo
di concederla, perché noi dobbiamo vedere se ci sono tutti gli strumenti. Noi
riteniamo di no, perché in questo mese abbiamo lavorato, abbiamo visto, e tu lo
sai bene. Tutte le problematiche per cercare di evitare questa cosa. Noi siamo
convinti che siamo su una strada oramai tracciata, però se ci sono delle condizioni
diverse, per cui noi possiamo verificare l’opportunità di fare diversamente,
dobbiamo stare tutti serenamente e con la coscienza a posto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Sindaco.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Posso replicare?
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – De Lucia, prego.
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10DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
CONSIGLIERE DE LUCIA – Buongiorno a tutti. Naturalmente un saluto al
Sindaco, al Presidente, a tutti i presenti. Naturalmente io sono d’accordo con
Vincenzo Iovino. Io sono uno di quelli che stava presente nella Commissione. Io
direi proprio per aiutare questa amministrazione, togliamo questi gettoni di
presenza, togliamo gli stipendi, togliamo lo stipendio al Sin…
Plauso
CONSIGLIERE DE LUCIA – E cerchiamo di aiutare questa amministrazione,
però lo dobbiamo fare e dobbiamo votare, perché tu hai precisato una cosa e ci
tengo che cerchiamo di risolvere questo problema. Dobbiamo togliere i gettoni di
presenza, tutti, gli Assessori, il Sindaco e cominciamo ad aiutare la città. Okay?
Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Consigliere De Lucia, però
non dobbiamo forviare dall’argomento di oggi, giusto perché questo è… Allora,
io se lo avessi saputo, la parola per questo non gliela avrei data, perché oggi non è
il giorno per poter strumentalizzare qualsiasi cosa. Quindi, vi prego, vi prego di
essere seri e di essere praticamente consequenziali e quello che è l’oggetto del
Consiglio Comunale di oggi, perché è un Consiglio Comunale di oggi.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Non ti preoccupare, non ti
preoccupare.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Sì, però dobbiamo attenerci
all’ordine del giorno.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Io già ho risposto, perché io mi sono sentito offeso,
perché io stavo in Commissione per cercare di risolvere qualche problema. Io i
gettoni di presenza non li prenderò mai e non mi interessano.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Consigliere De Lucia,
cerchiamo di non alimentare inutili polemiche. Questo è un Consiglio Comunale
giustamente che… È giusto pure che ci sia un poco di… Come dire, di stabilità.
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11DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
C’è una decisione seria da prendere e quindi bisogna prenderla nella… Come
dire, con la consapevolezza più assoluta del caso. Quindi, vi prego. Cerchiamo di
mantenere la calma e di essere tutti quanti bravi questo oggi, almeno sotto
l’aspetto dei rapporti. Iovino, a seguire Trinchese.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Tudisco, però se intervenite
tutti quanti la sospensione la mettiamo ai voti.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Bisogna metterla ai voti la
sospensione, Consigliere Parisi. C’è stato un intervento importante del Sindaco.
Se Lei dà la possibilità di replicare a Iovino che ha fatto l’intervento, può darsi
pure che non c’è bisogno più di proseguire negli interventi e quindi votiamo la
sospensione. Prego, Consigliere Iovino.
CONSIGLIERE IOVINO – Grazie, Presidente. Sempre impeccabile. A me…
Guardate, a me fa piacere che l’ex vice Sindaco che per 20 anni ha fatto
l’Assessore ai lavori pubblici, e credo che per 20 anni io credo che tu il mensile
l’hai preso a fine mese. Perché non lo hai fatto quando tu stavi nella maggioranza
e facevi il puritano?
Fuori microfono
CONSIGLIERE IOVINO – Eh no! Questa è la verità.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Consigliere Iovino, però non
ci stiamo attenendo all’ordine del giorno. Non mi costringete a togliervi la parola.
CONSIGLIERE IOVINO – Io devo spiegare alla città come sta la situazione. Per
20 anni ha fatto l’Assessore, oggi viene… Ma per me non c’è problema, per noi
c’è problema, figurati! Però io invito anche all’ex vice Sindaco sub delegato per
20 anni ai lavori pubblici, di votare anche il dissesto finanziario, così faremo
anche chiarezza. E io ve l’ho detto in campagna elettorale. Io azzererò tutto. Chi
ha sbagliato deve restituire tutto alla città. Grazie.
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12DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Iovino.
Per cortesia, per cortesia. Il Consiglio Comunale lo conduco io. C’è stata una
proposta e un’apertura del Sindaco che io metto ai voti, che io metto ai voti. Per
cui da questo momento…
CONSIGLIERE PARISI – Presidente, come hai dato la parola agli altri, ci devi
dare la parola.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Ma io voglio fare la
sospensione, Consigliere Parisi.
CONSIGLIERE PARISI – Ci devi dare la parola.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Io non voglio fare polemiche.
CONSIGLIERE PARISI – Hai dato la parola e ce la devi dare pure a noi.
Dobbiamo essere parziali.
Vociare tra i Consiglieri Comunali
CONSIGLIERE PARISI – Nell’anticamera del Sindaco c’ha detto fate gli
interventi che… E invece stiamo facendo tutto il…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – La parola l’abbiamo tolta, il
diritto di replica e basta. De Lucia ha risposto. Allora, per cortesia, per appello
nominale si vota la proposta del Consigliere Trinchese.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – È una proposta di sospensione
del Consiglio Comunale. Ma perché dichiarazione di voto? Mò che facciamo
l’appello nominale, noi dobbiamo valutare come…
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Fai questa dichiarazione di
voto.
CONSIGLIERE – Allora, pur non avendo avuto certezze dell’eccezionalità della
richiesta, ce lo chiede il Sindaco e io sono favorevole alla sospensione.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Va bene. Si vota per appello
nominale. Dottoressa, per cortesia, passiamo…
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13DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Si procede all’appello nominale.
SEGRETARIO COMUNALE – Unanimità dei presenti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – 24 presenti, 24 voti favorevoli
alla sospensione. Allora, Consigliere Trinchese, mezz’ora. Alle 11:50 appello, in
Aula. La seduta è sospesa.
Sospensione del Consiglio Comunale
Ripresa del Consiglio Comunale
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – I Consiglieri Comunali in
Aula. Consiglieri Comunali in Aula? Tra pochi minuti si procede con l’appello. I
Consiglieri Comunali in Aula, si procede con l’appello.
Si procede all’appello nominale.
SEGRETARIO COMUNALE – Assente soltanto la Napolitano Bruscino. Presenti
24.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – 24 presenti, uno assente, la
seduta è valida. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Antonio De Lucia. Prego.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Salve a tutti, buongiorno anche ai cittadini
intervenuti. Chiedo scusa se resto seduto, ma il microfono non mi consente di
stare in piedi. Io vorrei iniziare in merito all’atto di diffida notificato da una parte
dell’opposizione, ovvero dai Consiglieri Cinzia Trinchese, Carmine Coppedo,
Raffaele Parisi, Giovanni Erasmo…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Consigliere De Lucia, mi
perdoni se la interrompo. Ma Lei è entrato già nel capo di dissesto?
CONSIGLIERE DE LUCIA – Sì.
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14DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – E no. Noi abbiamo i capi
da… Io pensavo che Lei volesse fare qualche comunicazione.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Devo leggere una mia…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – No, adesso no.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Chiedo scusa.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Dopo, dopo. Allora, primo
capo all’ordine del giorno:
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15DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
1° punto all’ordine del giorno: “Approvazione verbali sedute precedenti”.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Allora, approvazione delibera
di Consiglio Comunale n° 1/2019 del 18/07/2019. Consiglieri? “Convalida degli
eletti, con eventuale e conseguente surroga dei Consiglieri”. Le diamo
ovviamente per lette le delibere, nella fattispecie la n° 1, visto che sono state tutte
quante pubblicate sul sito del Comune di Nola. Si vota per alzata di mano.
- “Delibera n° 1 convalida degli eletti, con eventuale e conseguenti surroghe
dei Consiglieri, deliberazione di Consiglio Comunale n° 1 del 2019 del
18/07/2019”;
- Delibera di Consiglio Comunale n° 2 del 19/07/2019, avente come oggetto
giuramento del Sindaco, Art. 50 D. Lgs. 267/2000”.
Votiamo sempre per alzata di mano.
- “Deliberazione di Consiglio Comunale n° 3 del 19/07/2019, elezione del
Presidente e del vice Presidente del Consiglio Comunale, Art. 39 D. Lgs.
267/2000 ed Articoli successivi”. Si vota sempre per alzata di mano la
delibera n° 3.
- “Delibera n° 4 del 18/07/2019, oggetto: Commissioni Consiliari consultive
permanenti, nomina Presidente, vice Presidente e componenti, Art. 17
Statuto Comunale”. Si vota per alzata di mano.
- “Delibera di Consiglio Comunale n° 5 del 18/07/2019. Comunicazione del
Sindaco in merito alla nomina delle componenti della Giunta municipale,
Art. 46 D. Lgs. 267/2000”. Si vota per alzata di mano.
- “Delibera n° 6 del 18/07/2019, presentazione linea programmatica Art. 46
D. Lgs. 267/2000”. Si vota per alzata di mano. Settima ed ultima delibera.
- “Delibera n° 7 del 18/07/2019, nomina Commissione elettorale Comunale
Art. 12 e successive modifiche e integrazioni, D.P.R. 223/1967”. Si vota
per alzata di mano.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Capo numero 2.
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2° punto all’ordine del giorno: “Approvazione della salvaguardia degli
equilibri di bilancio, ai sensi degli Artt. 175 comma 8 e 193 del D. Lgs.
267/2000. Assestamento generale di bilancio 2019 e delibera di Giunta
municipale n° 2 del 30/07/2019”.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Relaziona sulla delibera n°
2 l’Assessore alle finanze, Dottore Antonio Galasso. Prego.
ASSESSORE GALASSO – Buongiorno a tutti. Grazie, Signor Presidente.
Passando alla trattazione del secondo punto all’ordine del giorno, avente ad
oggetto approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio ai sensi
degli Artt. 175 comma 8 e 193 del D. Lgs. 267 del 2000, assestamento
generale di bilancio 2019 delibera di Giunta municipale n° 2 del 30 luglio
2019, mi preme ricordare al Consiglio Comunale che nel rispetto degli Artt.
175 e 193 del TUEL, il Consiglio Comunale con periodicità stabilita dal
regolamento di contabilità e, comunque almeno una volta entro il 31 luglio di
ogni anno, e sottolineo il 31 luglio di ogni anno, provvede con delibera
Consiliare a verificare il permanere degli equilibri di bilancio. O, in caso di
accertamento negativo, adotta contestualmente le misure necessarie a
ripristinare il pareggio qualora i dati della gestione finanziaria facciano
prevedere un disavanzo di gestione o di amministrazione, per squilibrio della
gestione di competenza di cassa, ovvero della gestione dei residui. I
provvedimenti per il ripiano degli eventuali debiti di cui all’Art. 194, che
ricordo sono i debiti fuori bilancio. Le iniziative necessarie ad adeguare il
fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato nel risultato di amministrazione
nel caso di gravi squilibri riguardante la gestione dei residui. Voglio, altresì,
ricordare al Consiglio che ai sensi del comma 3 dell’Art. 193, per la
salvaguardia degli equilibri di bilancio possono essere utilizzati per l’anno in
corso e per i due successivi le possibili economie di spesa e tutte le entrate, ad
eccezione di quelle provenienti dall’assunzione di prestiti e di quelle con
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specifico vincolo di destinazione. I proventi derivanti dall’inazione di beni
patrimoniali disponibili e da altre entrate in conto capitale, con riferimento a
squilibri di parte capitale. Sottolineo squilibri di parte capitale, perché quando
entreremo nel merito, nel nostro caso noi ci troviamo uno squilibrio di parte
corrente. Questo per sgombrare anche il campo da eventuali discussioni, se
avessimo venduto o non avessimo venduto i beni dell’Ente. In subordine, con
la quota libera del risultato di amministrazione. Per questo squilibrio, dice la
norma, potremmo utilizzare anche l’avanzo di amministrazione. Ma purtroppo
nel nostro caso non è stato possibile, perché sia nell’esercizio 2017 che nel
rendiconto 2018, invece di avere, come ben sapete, un avanzo, abbiamo un
disavanzo, uno di 33 e un altro di 27. A questo punto la Giunta Minieri a pochi
giorni dal suo insediamento, in data 27 luglio 2019 ha ricevuto una relazione
tecnica finanziaria, indirizzata tra l’altro al Presidente del Consiglio
Comunale, al Presidente della Commissione bilancio, Al Segretario Generale,
al Collegio dei Revisori, a firma del Dottor Fusco, Dirigente del settore
amministrativo e del Dottor Fattore Dirigente del servizio bilancio e tributi,
avente ad oggetto “salvaguardia degli equilibri di bilancio”. Ora, se ritenete ve
li… anche per una conoscenza sia… Sicuramente voi Consiglieri siete a
conoscenza di questa relazione, però io la vorrei leggere anche per una
informativa alla città trattandosi… Se ritenete opportuno, la relazione dei
responsabili finanziari. Se ritenute opportuno per una conoscenza della città.
Fuori microfono
ASSESSORE GALASSO – Va bene? Allora, il Comune… Vi leggo la
relazione.
Il Comune ha aderito alla procedura di riequilibrio pluriennale ai sensi e
per gli effetti dell’Art. 243 bis del D. Lgs. 267, con delibera del Commissario
Straordinario n° 72 del 26/11/2019. Il piano di riequilibrio finanziario
pluriennale ai sensi dell’Art. 243 bis del D. Lgs. 267/2000 è stato approvato
con delibera del Commissario Straordinario n° 21 del 22 febbraio 2019.
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19DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Quindi, facciamo anche un poco di commento per non dare diciamo… 22
febbraio il Commissario ha presentato questo piano di riequilibrio finanziario
ventennale, per ripianare il disavanzo del rendiconto 2017 che era pari a 33
milioni. Il bilancio di previsione dell’esercizio 2019 e 2021 è stato approvato
dal Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio Comunale con
Delibera n° 41 del 29 marzo 2019. Il pareggio di bilancio ed equilibrio
economico finanziario è stato garantito attraverso riduzione di spese correnti,
aumenti per maggiori trasferimenti Statali, riduzioni per minori entrate.
Recupero dell’evasione fiscale per tributi TARSU, TARI, ICI, IMU.
Successivamente all’approvazione non sono state apportate variazioni al
bilancio 2019 e 2021. Non è stato presentato il documento unico di
programmazione, quello che noi in sigla chiamiamo il DUP, per il triennio
2020/2022, nel rispetto del principio contabile alla programmazione punto o)
dell’allegato 4/1 al D. Lgs. 118/2011, che testualmente prevede: entro il 31
luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il documento unico di
programmazione, ma se alla data del 31 luglio risulta insediato una nuova
amministrazione. Cosa che è avvenuta. E in termini fissati dallo Statuto,
comportano la presentazione delle linee programmatiche di mandato, oltre il
termine previsto per la presentazione del DUP. E il DUP e le linee
programmatiche di mandato sono presentate dal Consiglio contestualmente, in
ogni caso non successivamente al bilancio di previsione riguardanti gli esercizi
cui il DUP si riferisce. Il rendiconto della gestione dell’esercizio 2018 è stato
approvato con deliberazione del Commissario Straordinario, avente i poteri del
Consiglio n° 63 in data 26 maggio 2019, e si è chiuso con un risultato di
amministrazione di meno… Quindi, con un disavanzo. Di meno 27 milioni
128.136,36. Andiamo alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, quadro
normativo di riferimento. La disciplina degli equilibri di bilancio, già
profondamente modificata dalla Legge di Stabilità 2013, è stata ulteriormente
rivista con l’entrata in vigore dell’armonizzazione. L’Art. 193 del D. Lgs. 267
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del 2000, modificato dal D. Lgs. 126 del 2014, prevede che l’organo
Consiliare con periodicità stabilità dal regolamento di contabilità e comunque
almeno una volta entro il 31 luglio di ciascun anno, verifica il permanere degli
equilibri generali di bilancio o, in caso, di accertamento negativo adotta
contestualmente le misure necessarie a ripristinare il pareggio qualora i dati
della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo di gestione o di
amministrazione per squilibrio della gestione di competenza di cassa, ovvero
della gestione dei residui. I provvedimenti per il ripiano degli eventuali debiti
fuori bilancio, le iniziative necessarie ad adeguare il fondo crediti di dubbia
esigibilità accantonato nel risultato di amministrazione, in caso di gravi
squilibri riguardanti la gestione dei residui. Non è più demandata alla
salvaguardia degli equilibri la copertura del disavanzo di amministrazione
accertato con l’approvazione del rendiconto, da effettuarsi contestualmente
all’approvazione dello stesso. Come pure la ricognizione sullo stato di
attuazione dei programmi, che il principio contabile della programmazione
allegato 4/1 del D. Lgs. 118/2011 prevede in sede di assestamento generale di
bilancio. Ricordiamo che a mente del comma 3 dell’Art. 193 per la
salvaguardia degli equilibri possono essere utilizzati per l’anno in corso e per i
due successivi le possibili economie di spesa e tutte le entrate ad eccezione di
quelle provenienti dall’assunzione di prestiti e di quelle con specifico vincolo
di destinazione. I proventi derivanti dall’alienazione di beni patrimoniali
disponibili e da altre entrate in conto capitale, con riferimento a squilibri di
parte capitale. In subordine, con la quota libera del risultato di
amministrazione. Verifiche interne: con nota protocollo 21810, in data 24
giugno 2019 a firma del Dirigente facente funzioni ai servizi finanziari, veniva
chiesto ai Dirigenti di tutti i settori di verificare e attestare la conferma e/o la
variazione delle previsioni delle entrate spese, relative ai PEG 2019 assegnate
alle Signorie Vostre. La segnalazione per intervenute necessità documentate di
eventuali variazioni del bilancio di previsione 2019/2021, la segnalazione di
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ulteriori debiti fuori bilancio intervenuti in una fase successiva a quelli già
segnalati nel 2019. Alla richiesta facevano seguito le note di riscontro, servizio
urbanistica e SUAP, protocollo 24171 del 12 luglio 2019. Servizi lavori
pubblici e patrimonio protocollo 24177 del 12 luglio 2019. Servizio tutela
ambiente protocollo 22604 del 28 giugno 2019. Servizio Welfare Legge 328
del 2000 protocollo 2506 del 19 luglio 2019. Servizio tutela ambiente
protocollo 24944 del 19 luglio 2019. Servizio lavori pubblici nota 24999 del
19 luglio 2019. Servizi lavori pubblici con nota 25524 del 24/07/2019. Quindi,
vi renderete conto che l’ufficio finanziario ha chiesto a tutti gli uffici e quindi
di conseguenza ai responsabili, eventuali variazioni che fossero intervenute.
Con successiva mail del settore bilancio, datata 24 luglio 2019, preso atto delle
sopra richiamate note, si chiedeva una ulteriore economia di spesa e,
testualmente… Cioè, l’ufficio non c’è stato a quello che… Alla prima
richiesta. Ha voluto approfondire e ha ulteriormente richiesto ai vari
responsabili “Sentite, abbiamo la possibilità di fare un po’ di economia perché
ci serve ai fini della salvaguardia?”. Quindi, c’è stata un’attività interlocutoria
tra il responsabile, tra i responsabili del servizio finanziario e i vari uffici.
All’attualità non vi è riequilibrio di parte corrente, ma si ravvisa la necessità di
recuperare spesa corrente con una ulteriore contrazione dei PEG di vostra
pertinenza, compatibilmente con la necessità di assicurare i servizi essenziali
per il corretto funzionamento istituzionale dell’Ente. Questa era ciò che in
seconda battuta i responsabili dell’ufficio finanziario richiedevano ai vari
responsabili. Si chiede, inoltre, per il settore legale l’aggiornamento analitico
del nuovo contenzioso e l’attestazione del grado di soccombenza, al fine di
poter correttamente adeguare il fondo contenzioso. Ma non come fatto
discrezionale. È perché è la norma che prevede che il fondo contenzioso debba
essere adeguato a seconda di quella che è l’entità del contenzioso in essere.
Tale rivisitazione deve pervenire a questo settore entro e non oltre venerdì
corrente mese ore 12:00. Seguiva riscontro dei servizi. Servizio urbanistica
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SUAP, protocollo 25741 del 25/07/2019. Servizio lavori pubblici patrimonio,
mail del 25 luglio. Servizio Welfare Legge 328 del 2000, mail del 26 luglio
2019. Servizio legale nota protocollo 25878 del 26 luglio 2019. Equilibrio
della gestione dei residui: alla data risultano accertamenti residui attivi per
euro 74 milioni 057.542,58, riscossi residui attivi per un importo pari a 4
milioni 706.850,72, che corrispondono a 6,37. Questo che cosa..? Quando
parliamo dei residui attivi, per chi non ha conoscenza di contabilità pubblica, i
residui attivi corrispondono ai crediti che il Comune vanta nei confronti dei
terzi. E vi rendete conto che se abbiamo incassato solo 4 milioni e 706, che
corrispondono al 6,37, una prima grossa criticità del Comune è che noi non
incassiamo. Poi, impegni residui passivi per euro 52 milioni 614.403,83,
pagati residui passivi per un importo pari a 4 milioni 587.775,32, che
corrispondono all’8,72. Qualcuno potrebbe dire, la domanda spontanea è dire
“Ma come? Non pagate?”. E scusate, ma vi dovete porre anche il problema.
Ma se non incassiamo come facciamo a pagare? Quindi, è il gatto che si
morde la coda. Il problema è che noi dobbiamo attivare ogni azione, che poi ce
lo troveremo al quarto punto all’ordine del giorno. Dobbiamo accelerare,
accelerare, accelerare gli incassi, altrimenti si va ad alimentare un circolo
vizioso. Però poi ci ritorneremo. Equilibrio della gestione di competenza: il
bilancio di previsione dell’esercizio 2019/2021 è stato approvato in pareggio
finanziario complessivo. Inoltre, l’equilibrio economico finanziario se non
tiene conto della manovra di assestamento alla data del 27/07/2019 risulta
rispettato. Nella manovra di assestamento e salvaguardia degli equilibri di
bilancio risulta verificato e adeguato il fondo di riserva pari ad euro 117.000,
ad oggi non utilizzato. Risulta verificato ed adeguato il fondo di riserva di
cassa, pari ad euro 250.000. Gestione in conto capitale. Per quanto riguarda la
gestione in conto capitale risulta in sostanziale equilibrio. Vincoli di finanza
pubblica, il nuovo equilibrio di bilancio. Sulla base dei nuovi vincoli di
finanza pubblica di cui alla Legge di bilancio 2019, gli Enti che devono
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23DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
garantire unicamente un risultato di competenza non negativo, desunto dal
prospetto degli equilibri al rendiconto. Il monitoraggio della gestione se non
tiene conto della manovra di assestamento alla data del 27/07/2019 presenta il
rispetto dell’equilibrio tra entrate e spese ad oggi, registrando un avanzo di
competenza alla data… di 2 milioni 968.349,77. Verifica dell’accantonamento
al fondo crediti di dubbia esigibilità. Come è ricordato sopra, l’Art. 193 del
TUEL e il principio contabile applicato alla contabilità finanziaria, in
occasione della salvaguardia e assestamenti impongono di verificare
l’adeguatezza dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità nel
bilancio di previsione, in funzione degli stanziamenti ed accertamenti di
competenza del bilancio e dell’andamento delle riscossioni. Al momento,
considerando l’andamento degli incassi e, come vi dicevo prima, è molto, ma
molto basso. Necessita l’adeguamento dello stanziamento a titolo di fondo
crediti di dubbia esigibilità previsto nel bilancio di previsione 2019. Lo
stanziamento necessaria di incremento di euro 271.876,68. Debiti fuori
bilancio: l’Art. 194 dispone che gli Enti locali provvedono con deliberazione
Consiliare o con diversa periodicità stabilita nel regolamento dell’Ente, a
riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio, derivanti a), lettera a)
sentenza esecutiva; lettera b) copertura di disavanzi di Consorzi, di aziende
speciali d’istituzioni nei limiti degli obblighi derivanti da Statuto, convenzioni
con atti costitutivi a condizione che sia stato rispettato il pareggio di bilancio e
il disavanzo che derivi da fatti di gestione. Lettera c) ricapitalizzazione di
società di capitali costituite per lo svolgimento dei servizi pubblici locali. d)
procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di pubblica
utilità. e) acquisizione di beni e servizi in violazione degli obblighi previsti
dall’Art. 191 comma 1, 2 e 3 nei limiti dell’utilità e arricchimento dell’Ente
relativamente a servizi e funzioni di propria competenza. Nella fattispecie, si
rileva la nota protocollo 24177 del 12 luglio che attesta debiti fuori bilancio
per euro 22.000. La nota protocollo 24999 del 19 luglio che attesta debiti fuori
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bilancio per euro 41.382. La nota protocollo 25878 del 26/07/2019 che attesta
debiti fuori bilancio per euro 870.299,21. La nota protocollo 23360 dell’8
luglio 2019, dalla quale emergono debiti fuori bilancio per euro 22.659. La
delibera di Giunta municipale n° 89 del 13 aprile 2018, che approva atto
transattivo, ma non rileva il competente impegno di spesa per euro 44.932. I
debiti fuori bilancio attestati e rinvenuti sono così distinti: per un totale di un
milione 012.371,59, di cui sentenze esecutive 358.330,27. Lettera e)
acquisizione di beni e servizi per 654.040,32. Cioè, si ha la cattiva abitudine
da parte dei responsabili di acquistare beni e servizi e non procedere alla
regolarizzazione dell’atto amministrativo, che voi mi insegnate, si fa
attraverso un regolare impegno. Quindi, alla fine noi acquistiamo beni e
servizi, generando debiti fuori bilancio. Le cause che hanno originato i debiti
fuori bilancio derivano da mancato impegno – quello che vi stavo dicendo. Da
mancato impegno nella fase dell’assunzione della spesa e da sentenze
esecutive. Per queste ultime, in particolare per il contenzioso si rimanda
all’apposito paragrafo “fondo contenzioso”. Con nota protocollo 25878 del 26
luglio 2019 il settore legale comunicava l’incremento del contenzioso per un
ulteriore valore ad oggi rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2018, pari a
euro 3 milioni 039.500,70. Per la qual cosa chiedeva l’adeguamento del fondo
contenzioso previsto in sede di bilancio di previsione 2019, nella misura di
906.202,50. L’assestamento generale di bilancio… Per il fondo contenzioso
vorrei dire solo delle cose. Nel piano di riequilibrio tutti quanti voi avete avuto
modo di leggere il piano di riequilibrio finanziario pluriennale che
tecnicamente viene definito pre dissesto. Quando la Commissaria ha ripianato
questo debito di 33 milioni in 20 anni con un milione 660, i parametri di quel
piano presentato, badate bene! A febbraio 2019, quindi siamo a sei, sette mesi.
C’erano tre parametri che bisogna… Sui quali bisogna riflettere. Che il
contenzioso era all’epoca, a febbraio del 2019 31 milioni e dispari. I debiti
fuori bilancio a quella data erano 4 milioni e mezzo. E il terzo parametro è che
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25DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
noi non incassiamo. Tenete presente, vi faccio solo un esempio. Per quanto
riguarda la TARI i cittadini… Come vogliamo dire… Rispettosi sono il 40%,
il 40%. Il 60% qui non si paga la TARI.
Fuori microfono
ASSESSORE GALASSO – Va bene, poi ne parleremo in termini monetari.
Questi parametri in sei mesi sono evoluti in senso negativo. Il contenzioso che
sei mesi fa era 31 milioni, oggi siamo a 36 e oltre. Ai debiti fuori bilancio dei
4 milioni e mezzo di febbraio 2019 bisogna aggiungere un altro milione 012.
Nel momento in cui il contenzioso aumenta, per Legge bisogna adeguare
questo fondo contenzioso. Ma non perché è un fatto…
Fuori microfono
ASSESSORE GALASSO – No, un attimino, dopo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Facciamo finire
l’Assessore e poi dopo replichiamo. Concordiamo una serie di interventi e
dopo facciamo tutte le domande.
ASSESSORE GALASSO – Se mi fate completare…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Facciamo completare.
ASSESSORE GALASSO – Io sto cercando solo di fare una fotografia, poi
ovviamente, insomma, direte la vostra.
Fuori microfono
ASSESSORE GALASSO – No, io sto, diciamo, commentando…
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Consigliere Parisi, per
cortesia, facciamo completare. Dopo interviene, fa l’intervento.
ASSESSORE GALASSO – Per Legge, in sede di riequilibrio c’è la necessità
di adeguare il fondo contenzioso. Così come il mancato incasso comporta
anche l’adeguamento del fondo crediti di dubbia esigibilità per gli altri
224.000 euro. Perché vi dico tutto questo? Perché poi la sommatoria di questi
elementi, e sono un milione e 012, che sono dati dai debiti fuori bilancio che
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26DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
sono intervenuti in questi cinque, sei mesi. Il fondo contenzioso per 906.000.
L’adeguamento al fondo crediti di dubbia esigibilità per 271.876 e, infine,
428.000 euro che gli uffici hanno richiesto non per scherzare, ma per
assicurare i servizi essenziali per il funzionamento, fanno sì che si arrivi alla
cifra di 2 milioni 619, che è la cifra sulla quale da un bel poco di giorni ci
stiamo intrattenendo. Quindi, ciò evidenziato la verifica delle entrate e delle
spese impone un maggiore stanziamento della parte spese del bilancio 2019, al
fine di dare copertura ai debiti fuori bilancio, assicurare il corretto
funzionamento dei servizi fondamentali dell’Ente, adeguare il fondo
contenzioso in virtù dell’aumento dello stesso, adeguare il fondo credito di
dubbia esigibilità sulla base del trend e delle riscossioni dal primo gennaio
2019 ad oggi. Le modalità previste dall’Art. 193 prevedono l’aumento delle
entrate proprie, la riduzione della spesa, l’utilizzo dell’avanzo di
amministrazione. Nessuna delle tre ipotesi previste dalla norma innanzi
richiamata risulta allo stato attuale da parte dell’Ente. L’aumento delle entrate
è già stato deliberato nella misura massima in sede di predisposizione del
piano di riequilibrio finanziario pluriennale, ai sensi dell’Art. 243 bis. Cioè,
già durante la gestione commissariale tutte le aliquote sono state portate al
massimo, quindi su questo fronte non possiamo agire, né tanto meno
qualunque sarà la decisione che questo Consiglio intenderà adottare, dissesto o
non dissesto, anche in caso eventualmente che il Consiglio voti il dissesto, la
cittadinanza, i cittadini devono sapere che non ci sarà nessun innalzamento
delle tariffe, perché già la gestione, durante la gestione Commissariale sono
state portate al massimo. La riduzione della spesa: sebbene attuata in fase di
questo assestamento generale richiesto con ulteriore mail dello scrivente a tutti
i settori, non risulta sufficiente a garantire il pareggio di bilancio. L’Ente non è
in grado, nelle condizioni di poter applicare l’avanzo di amministrazione
libero, atteso che negli ultimi due esercizi segnano un consistente disavanzo.
Come vi dicevo poc’anzi abbiamo avuto un disavanzo sia nel 2017 che nel
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27DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
2018. Se così non fosse avremmo potuto utilizzare quota parte di questo
avanzo. Inoltre, l’analisi delle entrate di competenza prospetta un andamento
non in linea con le previsioni degli stanziamenti di bilancio 2019. Ciò è
desumibile dalle seguenti attestazioni: nota del settore urbanistica, con la quale
si rappresenta le previsioni iniziali formulate dalla passata gestione del
servizio si basavano su un’attività d’ufficio, che contemplava la dotazione
organica del precedente anno finanziario 2018. Detta dotazione organica, in
funzione delle cessazioni di rapporti lavorativi e degli spostamenti del
personale risulta ora ridotta di oltre il 50%, determinando una prevedibile
riduzione, provvedimenti emessi nell’anno 2019 e quindi una conseguente
riduzione delle entrate ad essi collegati. Allo stato ipotizzabili che le previsioni
relative ai capitoli 4038 oneri concessori e 4039 condono edilizio, subiscono
una contrazione nella misura del 25% rispetto a quanto previsto
originariamente. Che cosa hanno voluto dire i responsabili? Che queste voci
non sono state neanche prese in questo prospetto. Però hanno voluto dire che
l’ufficio competente, dice a causa della carenza del personale che poi si entrerà
nel merito, c’è o non c’è, io c’ho che ho messo nel bilancio di previsione, io
sono in grado oggi di dirti che per lo meno il 25% di quella cifra io non la
incasserò. Così come nota del settore lavori pubblici, patrimonio protocollo
24177 del 12 luglio 2019, con la quale si rappresenta le previsioni iniziali
formulate dalla passata gestione del servizio si basavano su un’attività
d’ufficio, che contemplava la dotazione organica del precedente anno
finanziario 2018. Detta dotazione organica, in funzione delle cessazioni di
rapporti lavorativi e degli spostamenti del personale risulta ora ridotta di oltre
il 50%. Nota del settore ambiente. Su questa vi invito a riflettere. Protocollo
24944 del 19 luglio 2019, con la quale si rappresenta relativamente al capitolo
di entrata n° 30… ven… rinnovo concessioni cimiteriali, stanziamento di euro
500.000. Si rappresenta che, considerando il personale a disposizione lo stato
dell’arte e, soprattutto l’impegno profuso, già da settimane da questo ufficio
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per la gestione dell’emergenza rifiuti, probabilmente non sarà possibile
raggiungere l’entrata prevista. Ci dice il responsabile nel bilancio di previsione
sono state stanziate 500.000 euro, che devono entrare nelle casse Comunali
per il rinnovo delle concessioni cimiteriali. Per intenderci, nel momento in cui
si rinnova sia per i loculi che per le Cappelle diciamo Gentilizie. Al momento,
io poi l’ho anche sentito a fine luglio, i primi di agosto. Ho detto “Caro
responsabile…”, del quale adesso non ricordo neanche il nome, ancora non
l’ho memorizzato. Ho detto “Ma, Architetto, chiedo scusa, al momento a che
stiamo?”, e lui mi ha detto quanto abbiamo incassato, perché io vado subito
sull’incasso. Mò mi interessano soltanto soldi, solo i soldi mi interessano,
incassare, incassare. Ma non abbiamo incassato niente. Ho chiesto “Embè,
abbiamo per lo meno fatto l’accertamento?”, “No, non abbiamo fatto niente”,
ho detto “Architetto, Lei mi deve fare la cortesia. Noi per il 31 dicembre
dobbiamo necessariamente, per lo meno accertare, se incassiamo”, sarebbe
l’optimum, ma immagino che, dato che oramai già siamo ai primi di settembre,
già il semplice accertamento ci metterebbe nella condizione di poter
considerare questo accertamento come residuo. Ma se questo non venisse per
ipotesi fatto, noi avremmo una ulteriore contrazione di euro 500.000. Arrivo
alla conclusione, mi sto un poco… Per quanto riguarda l’analisi dei flussi di
cassa. L’analisi dei flussi finanziari viene effettuata alla data del 27/07/2019,
confrontando la parte corrente del bilancio 2019. I dati rilevabili dall’allegato
10 di cui al D. Lgs. 118/2011 tengono conto delle reversali emesse ad oggi per
le entrate e dei mandati di pagamento per le spese pagate, la cui unica
eccezione è fatta per il titolo 4° dei mutui per i quali la Tesoreria ha già
provveduto al pagamento ed è in attesa delle regolarizzazioni contabili. Noi
alla data del 27 luglio abbiamo anche uno squilibrio di cassa, perché abbiamo
per i primi tre titoli di entrata, abbiamo incassato 9 milioni 584.732,27 e
abbiamo pagato per 12 milioni 504.805,05, con uno squilibrio negativo di 2
milioni 920.072,78. Uno potrebbe dire “Ma come è possibile la cassa è
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29DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
negativa?”. Parecchi colleghi potrebbero dire “Ma come, la cassa può essere
mai negativa?”. No, perché questo 2 milioni 920 sono stati utilizzati
attingendo ai fondi vincolati che la Legge prevede, ma che dice
immediatamente entro la fine dell’esercizio devono essere ricostituiti. Tale
prospetto evidenzia una deficienza di cassa nella parte corrente dovuta alla
scarsa capacità di riscossione dell’Ente. Ritorniamo sempre a una delle
criticità: la mancata riscossione dell’Ente. Dell’Ente, non incassiamo. La
differenza negativa è colmata con l’utilizzo del fondo di cassa, composto da
fondi vincolati che vengono ricostituiti periodicamente con le prime entrate
libere. Conclusioni: sulla base di quanto esposto ed evidenziato l’Ente non
raggiungere il pareggio finanziario complessivo, né possono essere assicurati
gli equilibri, atteso il trend delle riscossioni ad oggi registrate. Il contenzioso
legale d’altro canto che ha raggiunto il valore di 36 milioni 142.888,21. Altra
nota importante che il Consiglio deve conoscere e, in modo particolare, la città
deve conoscere. Io, quando parliamo di contenzioso per euro 36 milioni, vuol
dire che ci sono tante azioni legali per 36 milioni. Ma voi sapete bene, perché
qui, in Consiglio, ci sono Avvocati, tra il pubblico ci sono Avvocati. Io ho
chiesto al responsabile “Ma quando parli di 36 milioni intendiamo, perché gli
Avvocati quando richiedono, chiedono la quota capitale, interessi e
rivalutazioni come è giusto che sia”, giusto? No. Lui mi ha riferito che i 36
milioni fanno solo riferimento alla quota capitale. Quindi, e io ho detto “E se
casomai dobbiamo aggiungere quota interesse e quota rivalutazione?”, lui mi
ha detto stiamo intorno ai 50 milioni. In più, ho detto “Ma, responsabile
dell’ufficio legale, ma da pochi giorni io ho avuto questo onore ed onere dal
Sindaco Minieri di ricoprire questo incarico. Ma mi puoi dire ad oggi il nostro
debito?”. Lui mi ha risposto che non è in grado, perché qui ogni giorno arriva
qualcosa. Cioè, noi non siamo in grado di sapere, noi… Il Sindaco Minieri che
è capo di un’azienda, perché il Comune è un’azienda, seppur pubblica ma è
un’azienda, non è in grado di conoscere quello che è il debito del Comune. E
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30DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
questo è di una gravità enorme per noi che facciamo modestamente i
commercialisti, è una cosa… Cioè, improponibile, enorme. Vi stavo dicendo,
allora il contenzioso legato d’altro canto che ha raggiunto il valore di 36
milioni 14.888,21 continua a minare le fondamenta dell’equilibrio di bilancio
con la continua generazione di debiti fuori bilancio e passività latenti dalla
consistenza incerta, il cui rischio come si sta manifestando nel corso del 2019
è per altro attualizzabile e liquidabile in modo congruo. Pertanto, la
salvaguarda degli equilibri e l’assestamento di bilancio 2019 è da ritenersi non
attuabile attraverso le modalità previste dall’Art. 193 comma 3 del D. Lgs. 267
del 2000. L’aumento delle entrate è già stato deliberato nella misura massima
in sede di predisposizione del piano di riequilibrio finanziario. La riduzione
della spesa, sebbene attuata in fase di questo assestamento generale, richiesta
con ulteriore mail dello scrivente settore in data 24 luglio 2019 a tutti settori,
non risulta sufficiente a garantire il pareggio di bilancio. L’Ente non è nelle
condizioni di poter applicare l’avanzo di amministrazione libero, atteso che gli
ultimi due esercizi segnano un consistente disavanzo. Si ritiene utile, inoltre,
alla luce dell’approvato piano di riequilibrio pluriennale finanziario
evidenziare una sentenza della Corte Costituzionale. Il piano di riequilibrio
finanziario pluriennale non può più essere considerato una valida alternativa al
dissesto, quanto di fronte alla impossibilità di risanare strutturalmente l’Ente
in disavanzo, la procedura del pre dissesto non può più essere procrastinata in
modo irragionevole, dovendosi necessariamente porre una censura con il
passato, così da consentire ai nuovi amministratori di svolgere il loro mandato
senza gravose eredità (Corte Costituzionale, sentenza n° 18 del 2019). E
ripristinare con la separazione dei bilanci in bonis da quello dissestato le
condizioni per erogare le prestazioni essenziali, rassicurando i fornitori e gli
utenti sulla solvibilità e continuità funzionale dell’Ente. Appare, quindi,
concreta la fase di auto accertamento della situazione di dissesto ex Art. 246
del TUEL, determinato dalla sussistenza di una situazione debitoria, in quanto
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31DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
i mezzi di cui si dispone non consentono di farvi fronte validamente con le
modalità di cui agli Artt. 193 e 194 del TUEL. Quando l’ufficio parla di auto
accertamento del dissesto, sempre per vostra conoscenza, il dissesto può
avvenire in due modi. O etero accertamento o auto accertamento. In questo
caso è un auto accertamento, perché c’è una auto responsabilità di prendere
atto che ci sono le condizioni per dissesto. Quando avviene invece per etero
accertamento? Quando gli uffici hanno presentato questo piano di riequilibrio
finanziario ed è stato inviato correttamente sia alla finanza locale presso il
Ministero degli Interni a Roma e sia presso la Corte dei Conti. Però sappiamo
per gli addetti ai lavori, che prima che si esprimano passa sempre un anno, un
anno e mezzo. Quindi, quel piano di riequilibrio non bisogna dire, sempre per
conoscenza, “no, era okay”. No! Era in una situazione di stand by. Stavamo in
attesa di una eventuale risposta, che poteva essere positiva, ma poteva anche
essere negativa, e in quel caso eravamo… Eravamo, diciamo… Era la stessa
Ministero delle finanze o la Corte dei Conti a dire di rifare il dissesto. Per
altro, la decisione di dichiarare lo stato di dissesto finanziario non è frutto di
una scelta discrezionale per l’Ente, rappresentando piuttosto una
determinazione vincolata ed ineludibile, in presenza di presupposti di fatto
fissati dalla Legge (Consiglio di Stato sezione V sentenza 16 gennaio 2012 n°
143). Questa relazione è stata firmata dal Dottore Fusco e dal Dottor Fattore.
Rispetto a questa relazione, e il Sindaco, io personalmente, insomma tutti
quanti ci siamo attivati a vedere etc. etc., non abbiamo potuto far altro, proprio
perché prima vi ribadivo quella scadenza del 31 luglio, che è una scadenza
improrogabile e improcrastinabile per il riequilibrio. Non abbiamo fatto altro
che prendere atto con la delibera di Giunta n° 2 del 30 luglio 2019. Abbiamo
preso atto di questa relazione e abbiamo richiesto relativo e conseguente
parere al Collegio dei Revisori, che c’è stato fornito il giorno seguente, che ha
avallato completamente ciò che risulta da questa relazione. Penso che se
ritenete opportuno che vi legga anche la relazione della delibera di Giunta?
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32DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Oppure come..? Non lo so, ditemi voi. Se ritenete opportuno, perché la
conoscete. Non è altro… Alla fine, non è altro che una presa d’atto di questa
relazione, è la richiesta contestuale del parere. Io vi ringrazio per l’attenzione.
Mi scuso se sono stato molto prolisso e non ho altro da dire.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Assessore Galasso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Parisi. Prego.
CONSIGLIERE PARISI – Buongiorno a tutti. Dottore, noi la ringraziamo noi
in modo particolare, perché Lei ha rappresentato… Ha cercato anche, diciamo,
di spiegarci un po’ quanto scritto dai due… Io volevo chiedervi un’altra cosa.
Visto che abbiamo fatto questa lettura, proprio per dare modo anche ai cit…
Noi la conoscevamo già, no? L’abbiamo discussa in Commissione e tutto, per
dare la possibilità ai cittadini di conoscere il contenuto della relazione dei due
Dirigenti. Ora le voglio chiedere, sempre con la buona volontà, di spiegare,
sempre ai cittadini ovviamente, come si poteva evitare questo ipotetico
dissesto? Cioè, Lei ha parlato… Mi spiego, pongo meglio la domanda. Lei…
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Però non disturbiamo gli
interventi. Consigliere De Lucia, facciamo finire.
CONSIGLIERE PARISI – … Dire dal Dottore Galasso, un esperto della
materia, dire diciamo…
ASSESSORE GALASSO – No no, esperto no.
CONSIGLIERE PARISI – No no, va bene. Non incassiamo è molto riduttivo.
Lei ha parlato, ha menzionato anche i numeri come i 74 milioni per i residui
attivi, abbiamo incassato 4 milioni, 6 e 37 in termini di percentuale. Abbiamo
parlato di crediti di dubbia esigibilità, abbiamo parlato dei servizi essenziali
sanciti dai vari settori, e non ci risulta a noi così, perché a breve partiranno dei
lavori diciamo che a nostro avviso non si tratta di lavori, servizi essenziali.
Non è il caso di parlarne adesso, ne parleremo dopo, nel capo successivo.
Abbiamo parlato dei 500.000 euro delle Cappelle cimiteriali che non sono
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33DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
state… E qui, diciamo ci tengo a precisare che c’è stato un accer… Non c’è
stato un accertamento, ma in termini pratici si è tenuto conto di questa somma,
nel bilancio di previsione. Cosa che invece non si è fatto per gli accertamenti
sui tributi. Il motivo perché non si è fatto non lo sappiamo. Si è fatto solo…
L’ultimo ricorre al 2013. Stamattina proprio veniamo a conoscenza di questi 3
milioni di euro per l’anno 2013, non c’entrano per questo riequilibrio, è
chiaro, è tutto a posto. E abbiamo incassato circa 4 - 500.000 euro mi sembra
da quei 3 milioni di euro. Però, Dottore, Lei in modo diciamo quasi… ha
sempre detto mancate riscossioni, mancate riscossioni. Io vado alla ricerca del
denaro. Ora, io le chiedo, Lei si è insediato poche settimane fa. Le chiedo, le
faccio una domanda come se fossi un cittadino non esperto e non conosco
niente di questa storia, per capire. Ma si poteva attivare qualcosa, una
procedura? La Legge prevedeva uno strumento affinché si evitasse che oggi,
26 agosto, ci trovavamo a discutere di un ipotetico dissesto. E poi vi spiego
dopo perché parlo di ipotetico. Voglio chiederle questo. Ma per dare la
possibilità ai cittadini poi dopo di capire, anche il capo successivo, senza
entrare subito nella procedura di dissesto, senza dargli la possibilità di capire
se l’Ente poteva essere in termini… Salvato. C’erano delle procedure da
potere attivare? Lei ha menzionato prima il fatto della vendita degli immobili
che non poteva essere, perché si tratta di spese correnti. Ha fatto un piccolo
passaggio. Io l’ho ascoltata. Però non diciamo solo quello che non si può fare
o quello che è stato oggi accertato. È chiaro. L’Ente c’ha i debiti, 33, 40, 45,
stiamo andando anche oltre. Ma noi ci siamo un po’ documentati e abbiamo
visto che altri Enti, per menzionare il Comune di Napoli, qualche altro
Comune a noi vicino. Hanno tentato anche altre strade, consentite dalla Legge,
affinché si evitasse di trovarsi in questo momento, in questo particolare
momento storico che oggi ci troviamo noi. Dinanzi ad una procedura di
dissesto la votiamo o non la votiamo? Sembra, cioè… Quindi, la invito
semplicemente se ci può rammentare questa…
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34DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
ASSESSORE GALASSO – Il Sindaco Minieri in data 18 luglio ha ritenuto
presentare la Giunta e conferire questo incarico alla mia persona, che non ho
neanche avuto modo di ringraziarlo. E nella seduta del 18 purtroppo non
potevo partecipare, perché come ben sapete avevo il piede ingessato. Va bè, è
un fatto personale, lasciamo perdere. Ma nei giorni successivi, io fino al 4 - 5
di agosto sono stato qua, e mi sono fatto un’idea. Io dico che prima del
dissesto finanziario, qui c’è un dissesto organizzativo. Cioè, ma… Il dissesto
organizzativo. È un dissesto organizzativo, ma dovuto, ma dovuto… Ma
capiamoci bene! Dovuto ad una carenza di personale, dovuto ad una carenza
di personale…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Silenzio in Aula, per
cortesia.
ASSESSORE GALASSO – E ad una distribuzione, io immagino, in modo non
equivalente dei carichi di lavoro. Io non posso immaginare che il Comune di
Nola possa gestire il servizio tributi, che rappresenta il “cor” di sinistra
dell’azienda con due persone. È completamente assurdo! Voi siete
imprenditori. Io vorrei vedere a casa vostra come gestite l’impresa. Cioè, è
assurdo. Quindi, da che cosa è dovuto questo? Ma sarà dovuto ad una…
Diciamo a un susseguirsi di Funzionari, di Dirigenti che si sono alternati nel
corso dei mesi, di anni. Sarà dovuto al pre pensionamento, alla Quota 100 che
secondo me avremmo una ulteriore ripercussione a breve, perché se ne
andranno, non so, chi se ne andrà etc. Quanto? 40 persone dice il Sindaco, io
non lo sapevo neanche. Cioè, io non… E, infatti, questa situazione, il
problema da affrontare è che non con il dissesto, ma anche con il piano di
riequilibrio noi abbiamo il blocco delle assunzioni. E io già mi sono riproposto
praticamente di andare a Roma con il Sindaco e con i responsabili, e chiedere
una deroga, perché questo Comune così non può andare avanti. Cioè, non può
andare avanti. Quando Lei mi fa delle domande, io non è perché Consigliere
Parisi, Avvocato Parisi, io mi voglio sottrarre. Ma sono cose che io sono
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35DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Assessore da quattro, cinque giorni, lasciamo perdere il periodo estivo. E
quindi bisogna… Io dico a mio parere qua non c’è una macchina scassata. Qua
la macchina non c’è. Qua bisogna ricostituire ex novo. Ma non…
Fuori microfono
ASSESSORE GALASSO – No, no. Lei non mi deve fare questa domanda,
perché non è di mia pertinenza, non posso risponderle a riguardo. Io ho… Io
ero tenuto solo a fotografare la situazione dell’azienda Nola. Basta. Non mi
può chiedere altro.
CONSIGLIERE PARISI – No, io non le voglio chiedere altro.
ASSESSORE GALASSO – No, non mi deve chiedere.
CONSIGLIERE PARISI – Io non voglio che Lei deve entrare nel merito,
anche perché io ho fatto la premessa che Lei sta da poche settimane, quindi
voglio dire adesso sta avendo un quadro…
ASSESSORE GALASSO – No, io ancora non ho il quadro.
CONSIGLIERE PARISI – Sta cercando di avere il quadro.
ASSESSORE GALASSO – Io sto cercando di capire.
CONSIGLIERE PARISI – Però, Dottore, perdonatemi…
ASSESSORE GALASSO – Ma vorrei capire insieme a voi, perché…
CONSIGLIERE PARISI – Sennò si parla con una certa fermezza…
(Voci sovrapposte)
ASSESSORE GALASSO – … sarà, perché ascoltatemi. Guardate, qua, il
problema è che se si vuole bene a questa città, qua bisogna mettere un attimino
da parte quello che è il concetto di maggioranza e di minoranza.
CONSIGLIERE PARISI – E non lo dite a me.
ASSESSORE GALASSO – Ovviamente nel rispetto dei ruoli, ma bisogna
lavorare solo per la città, se vogliamo bene alla città.
CONSIGLIERE PARISI – Dottò, penso che noi ci…
ASSESSORE GALASSO – Perché qua ci vuole solo da lavorare.
CONSIGLIERE PARISI – Fino adesso abbiamo dimostrato collaborazione.
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36DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
ASSESSORE GALASSO – Qua non è che viene uno, qua, con la bacchetta
magica e risolve i problemi. Qua non si risolve assolutamente niente se non ci
sta l’impegno e la collaborazione di tutti.
CONSIGLIERE PARISI – Però, Dottore, visto che Lei mi ha precisato che ora
sta cercando di avere un quadro, quindi significa che Lei ad oggi non ha una
visione certa. Però nell’ascoltarla, forse non so se avrò sbagliato io a
comprendere. Parliamo di condizioni certe di dissesto. Parliamo di mancato
incasso certo, perché quello è verificato. Crediti di dubbia esigibilità ne
parliamo con certezza. Poi quando si va a toccare il tasto – ma c’è una
possibilità di attivare una procedura – e poi ne parlerò dopo, non ne voglio…
Perché l’intervento lo faccio dopo. Lì sorgono i dubbi, lì non abbiamo il
quadro generale. Non è a Lei, mi creda. Cioè, perché Lei lo sa la stima che
ripongo verso di Lei. Però dico, che diamine, neanche la soddisfazione di…
Effettivamente si poteva attivare questa procedura nei mesi passati. Oggi non
c’abbiamo più il tempo, perché c’abbiamo la scadenza, c’abbiamo questo,
c’abbiamo quello. Tutta la favola che dopo racconteremo, perché è una favola,
Dottore.
ASSESSORE GALASSO – No no, non è una favola.
CONSIGLIERE PARISI – No, va bè. Una favola nel senso che ce la vogliamo
prendere per buona, e voi direte…
ASSESSORE GALASSO – No no no, no. Questo no. Noi dobbiamo dare
delle…
CONSIGLIERE PARISI – Dottò, ma non è l’estrema ratio.
ASSESSORE GALASSO – No, il 31…
CONSIGLIERE PARISI – Perché noi lo passiamo salvare il paziente, ma non
lo vogliamo salvare. Quello è il discorso.
ASSESSORE GALASSO – No, voglio dire solo un’altra cosa.
CONSIGLIERE PARISI – Ne parliamo dopo di questo.
ASSESSORE GALASSO – Il 31 luglio è una data importantissima.
32
37DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
CONSIGLIERE PARISI – È una data… Perfetto.
ASSESSORE GALASSO – Solo questo voglio dire.
CONSIGLIERE PARISI – Però la Legge ci permette di poter… La Legge,
Dottò, no Raffaele. E poi dopo ne parliamo. Quindi, cioè voglio dire parliamo
di certezze quando… Siamo certi quando parliamo di dissesto, poi… Cioè,
parliamo di incertezza o di poca certezza quando si va toccare il tasto
dell’attivazione di qualche procedura, la possibilità di attivare qualche
strumento che la Legge permette. Ma solo questo tenevo a chiarire, e basta.
Presidente, grazie. Io ho terminato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Parisi.
Ha chiesto di intervenire il Sindaco. Prego.
SINDACO – No, al Consigliere Parisi. Dopo la relazione esaustiva
dell’Assessore Galasso. Oggi non si tratta di voler salvare il malato o meno. In
questo momento ci troviamo di fronte a una situazione che i numeri non ci
consentono di salvare il malato. Voi vi definite dal primo Consiglio Comunale
che non dovete essere l’opposizione, ma la minoranza, quindi rappresentare la
minoranza del paese e darci le idee, le soluzioni ai problemi. Noi vi abbiamo
chiesto, e anche l’ultima mezz’ora fa. Fate un emendamento, scriveteci come
possiamo risolvere il problema, ma voi continuate a scrivere delle favolette,
delle cose, dove non abbiamo i numeri, abbiamo bisogno di numeri. In questo
momento noi abbiamo un Comune che ha un debito strutturale. Il debito del
Comune di Nola non è un debito… È un debito strutturale che cresce. Noi
rischiamo, se non mettiamo… Abbiamo un obbligo nei confronti della città. Io
sono stato chiamato anche per questo. Cioè, noi abbiamo un obbligo nei
confronti della città di rimettere in ordine i conti. Per rimettere in ordine i
conti della città dobbiamo risolvere il problema strutturale. Qui c’è uno
scollamento tra gli uffici e la politica. Cioè, qua quello che si fa al piano di
sopra non si sa al piano di sotto. Io che vengo dal mondo delle imprese, mi
rendo conto che la mia azienda se fosse stata gestita come è gestito il Comune
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38DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
non durava manco tre anni. Se noi continuiamo a gestire l’azienda Comune in
questo modo, non facendo rispettare i capitolati, non facendo… Tutto quello
che è stato fatto in precedenza, bisogna fare punto e a capo. La situazione
debitoria precedente noi la possiamo cercare di recuperare, ma se fosse stata
recuperabile. Visto che tutti i numeri non… E noi non arrecheremo alcun
danno ai cittadini, perché la vendita del patrimonio immobiliare è prevista
anche nel piano di riequilibrio. Le aliquote sono al massimo. Le assunzioni le
dobbiamo fare necessariamente obtorto collo, perché non possiamo fare la
cosa… Oggi noi dobbiamo fare un’analisi, i costi e i benefici nei confronti
della città. Giustamente, come diceva l’Assessore Trinchese, è un giorno triste,
sicuramente… Consigliere, io ti conosco da troppi anni come Assessore.
Voglio dire, quindi è un titolo honoris causa. Voglio dire noi in questo
momento dobbiamo stabilire. È vero, non è bello per la città… Fare una
dichiarazione di dissesto della città. Ma quali sono i danni che noi potremmo
fare ai cittadini? Nessuno, visto che le aliquote sono al massimo, il personale
non possiamo… Voglio dire non c’entra niente. Però in questo momento,
noi… Allora, voglio dire dobbiamo lavorare per rimettere in moto la
macchina, l’azienda Comune perché funzioni. Noi abbiamo sul letto due
persone: un malato terminale, dove vogliamo continuare a fargli una
respirazione, un massaggio cardiaco per cercare… E un bambino che
possiamo crescere forte e capace. Io penso che noi dobbiamo spendere tutte le
nostre energie per far crescere bene questo nuovo bambino che nascerà da
dopo il dissesto. Mentre, una Commissione mandata dal Ministero cercherà di
ripianare tutti i debiti precedenti. Cambierà che se noi non lavoriamo… Noi
abbiamo due binari che camminano paralleli. Uno ripianare il debito vecchio,
che non è cosa semplice, e un altro rimettere in moto. Perché non è che noi
diciamo dobbiamo risanare il debito vecchio nel momento in cui abbiamo una
macchina Comunale che funziona alla grande. Noi abbiamo una macchina
Comunale, come l’ha definita l’Assessore, che non c’ha neanche le ruote, non
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39DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
c’ha gli sportelli. Quindi, noi dobbiamo ricostruire la macchina Comunale e
dobbiamo ripianare i debiti. Se gli uffici ci dicono che non abbiamo possibilità
di ripianare i debiti, vuol dire che noi vogliamo correre dietro i fantasmi. Non
riusciamo a ripianare i debiti, anche perché non abbiamo una situazione certa
del debito esistente, visto che anche l’ufficio locale non sa l’entità del
contenzioso. Hanno fatto un piano di riequilibrio, ha fatto il Commissario
dove dieci sentenze passate in giudicato non sono state messe nel piano di
riequilibrio, perché gli uffici non erano a conoscenza di queste sentenze
passate in giudicato. Significa che esiste uno scollamento tra gli uffici che è
notevole. Io ho il dovere di fidarmi, perché diceva qualcuno in un’azienda
privata i dipendenti te li scegli, in azienda pubblica sono quelli che trovi. Se i
Dirigenti, i Funzionari mi dicono delle cose, io ho il dovere morale e materiale
di credere a quello che dicono.
Fuori microfono
SINDACO – A parte che quei lavori non si possono togliere dalla cosa. Però
voglio dire ma noi vogliamo continuare a sacrificare una città che si trova a
pagare…
Fuori microfono
SINDACO – E no! Scusate, ma voi chiedete per ripianare dei debiti fatti in
precedenza, di continuare a sacrificare una città che già non ha servizi, una
città che non ha fogne, una città che si allaga tutti i giorni, una città che non
riesce a fare una gestione, un ciclo dei rifiuti fatti bene, diciamo che anche…
Premesso che quelli non si potevano togliere, non risolvi neanche il problema
perché c’abbiamo provato. Però vogliamo cercare di togliere anche… Via
Nola San Gennaro, ti riferisci alla… Cioè, a quelli che ogni giorno per
arrivare..? Noi abbiamo una frazione che fa parte della nostra città, che è
Piazzolla, ma collegata bene. Eh?
Fuori microfono
35
40DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
SINDACO – Cioè, vogliamo cercare di costruire oltre? Cioè, noi dobbiamo…
L’azienda Comune è un’azienda che deve…
Fuori microfono
SINDACO – Ma questi…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Però non interloquiamo.
Chiedi la parola, io te la do e dopo fai tutte le domande che vuoi.
Concludiamo, Sindaco, che ci sono un sacco di interventi.
SINDACO – Quello che dicevo prima, noi dobbiamo ricostruire… L’azienda
Comune non significa solo incassare dai cittadini, perché non è che i cittadini
sono la mucca da mungere. I cittadini sono quelli che ci danno il loro
contributo a vivere in una città vivibile. Sennò possiamo pensare di spremerli,
di mungerli come una vacca per continuare ad avere solamente i soldi dai
cittadini. Dobbiamo dare in cambio dei soldi che abbiamo dai cittadini, dei
servizi. E quindi non possiamo dire “Io voglio i soldi solamente per apparare
guai che ho fatto”. No, dobbiamo avere i soldi dai cittadini per garantirgli i
servizi.
Fuori microfono
SINDACO – E non lo so! Ma questo non è compito mio. Io non sono né
Avvocato, né Magistrato, per cui… Abbiamo degli organi preposti per fare
questo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Sindaco. Ha
chiesto di intervenire il Consigliere Antonio De Lucia. Prego, ne ha facoltà.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Grazie, Presidente. Mi farebbe piacere leggervi
alcune considerazioni che ho scritto durante le vacanze estive. Magari la sera
quando mi ritiravo elaboravo un po’ di pensieri, li mettevo nero su bianco.
Vorrei iniziare in merito all’atto di diffida notificato da una parte
dell’opposizione, ovvero dai Consiglieri Cinzia Trinchese, Carmine Coppedo,
Raffaele Parisi, Giovanni Erasmo Carrella, Carmela Scala, Enzo De Lucia,
Claudio Mauro e Giuseppina Arvonio, con il quale dopo aver sviluppato una
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41DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
serie di considerazioni si diffida anche il sottoscritto, sia nella qualità di
Presidente della Commissione bilancio che di Consigliere Comunale, a porre
in essere ogni azione funzionale, a scongiurare allo stato la dichiarazione di
dissesto in discussione all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 26
agosto 2019, dando attuazione agli strumenti previsti dalla Legge, al fine di
procedere alla ricostruzione della reale situazione finanziaria dell’Ente e poi
alla conseguente verifica della sussistenza o meno dei presupposti per la
dichiarazione di riequilibrio finanziario dissesto dell’Ente stesso. Mi chiedo
come mai tra i destinatari della diffida manchi la Corte dei Conti, la Procura
della Corte dei Conti e la Finanza locale presso il Ministero dell’Interno,
ovvero gli organi di garanzia e di affidamento degli atti deliberativi in
discussione. Credo siano i naturali depositari delle odierne preoccupazioni dei
colleghi Consiglieri. Normalmente, con l’atto di diffida si inoltra formale
avviso ad una persona di compiere o non compiere una determinata azione.
Quindi, oggi alcuni Consiglieri Comunali intimano a un loro collega di fare o
non fare una determinata attività, dimenticando forse che il sottoscritto è un
loro pari, e che la dialettica politica in seno al Consiglio Comunale prevede il
confronto, la discussione comune e la Collegialità delle deliberazioni mediante
il voto. Non le intimazioni di fare o non fare, che ritengo nel caso di specie per
quanto mi riguarda irricevibili. Se poi dovessi rendermi responsabile di attività
contrarie alla Legge, saranno i competenti organi di Giustizia a stabilirlo.
Questo Consiglio Comunale oggi, in maniera Collegiale, ha di fronte non una
scelta, ma un’amara constatazione. La fotografia di un Ente municipale al
collasso, sia da un punto di vista finanziario che organizzativo. E mi preme
rimarcare questo aspetto. Oggi la politica non può che constatare aspetti
tecnico contabili certificati e sottoscritti dai competenti Dirigenti
amministrativi e finanziari circa lo stato di disequilibrio del bilancio 2019, che
poteva essere superato unicamente con il reperimento di risorse attive e/o
diminuzione di quelle passive, per un saldo necessario di circa 2 milioni
37
42DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
600.000 euro. Necessitava, pertanto, proporre un emendamento alle odierne
proposte di delibere. Emendamento che purtroppo non è stato prodotto per
carenza delle necessarie risorse, ovvero per impossibilità di tagliare
ulteriormente la spesa per i servizi. La realtà che oggi ci troviamo a
commentare è quella di un Ente municipale incapace di onorare normalmente
gli ordinari impegni verso i terzi, con un contenzioso alle stelle di oltre 36
milioni di euro ed in costante crescita, probabilmente fuori controllo. E con un
deplorevole alto volume di pignoramenti subiti. Un Ente municipale non in
grado di riscuotere in maniera ordinata e costante le proprie risorse attive,
derivanti dalle imposte e tasse dovute dai cittadini e dalle imprese (inc.) sul
territorio. Il tutto in una assordante indifferenza collettiva. A dimostrazione di
ciò, appare utile riportare alcuni dati che ritengo significativi. Pignoramenti
notificati al Tesoriere, Banca Popolare dell’Emilia Romagna alla data del 10
maggio 2018 circa 7 milioni 500.000, con un saldo ad oggi di pignoramenti in
corso di circa 3 milioni e 100.000, che provoca un rating, ovvero un giudizio
di merito creditizio particolarmente negativo sui “5?” debole, quartultima
posizione su una scala di 11. Pignoramenti non accantonati per mancanza di
disponibilità, circa 396.000 euro. Pignoramenti su conti correnti postali, circa
579.000 euro. Spese per energia elettrica per pubblica illuminazione non
pagata, circa 2 milioni e 500.000 euro. Spesa per servizi postali non pagata
circa 635.000 euro. Risulta notificato nel mese di luglio di quest’anno un
preavviso di iscrizione ipotecaria da parte dell’Agenzia delle Entrate e
riscossione contro immobili del patrimonio Comunale, per l’ammontare di
circa 224.000 euro, sulla base di oltre 100 cartelle esattoriali, per una
moltitudine di piccoli importi, per le più svariate causali, per gli anni dal 2008
al 2015. Contributi unificati, multe automobilistiche, bollo auto, imposta di
registro per sentenze, IVA, IRPEF, imposte sostitutive per cedolare secca. Di
tutto di più. Risulta non pagata una transazione con Acqua Campania, Regione
Campania per circa un milione 750.000 per servizi idrici precedenti alla
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gestione GORI. L’analisi dei flussi di gas per competenza al 27 luglio 2019…
Scusate, non vedo bene… Evidenzia una deficienza di cassa di parte corrente
di circa 2 milioni 920.000 euro, che non consente all’Ente di poter garantire la
regolarità dei pagamenti. Vi è un ingente importo di debiti fuori bilancio
riconosciuti e non pagati, e debiti fuori bilancio segnalati successivamente
all’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale è da
riconoscere, per oltre 5 milioni di euro. Si tratta di dati parziali, ma impietosi,
che testimoniano di una prassi gestionale che non si è mai preoccupata di
onorare le spese di gestione corrente, come appunto quelle postali, per la
pubblica illuminazione, le piccole imposte e tasse, i servizi idrici, generando
una pessima qualità del debito, perché non proporzionalmente collegato alla
spesa dei rinvestimenti. D’altra parte è lecito chiedersi quali miglioramenti
urbanistici, di viabilità, di pubblica illuminazione, di strutture scolastiche e
sportive, di migliorata vivibilità generale sono riscontrabili ad oggi nella
nostra città, a fronte del pesante deficit generato negli ultimi dieci anni, che ci
ha condotto al pre dissesto prima e al dissesto oggi. Al contrario, Nola ha
perso quel ruolo di centralità territoriale che sicuramente in passato le
apparteneva, e che oggi abbiamo il dovere di ricostruire. Non sarà né facile, né
veloce, ma sicuramente elaborando adeguatamente la consapevolezza delle
nostre capacità, mettendo a frutto le potenzialità del nostro territorio e
condividendo noi tutti. Ripeto, noi tutti. Comuni obiettivi di crescita ed
efficienza potremmo risalire costantemente la china. Alla luce di questo, io
dichiaro il mio voto favorevole ai punti all’ordine del giorno numero 2,
numero 3 e numero 4. Grazie a tutti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere De
Lucia. Trinchese, a seguire Tudisco.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Io risponderò al Consigliere De Lucia nel
punto successivo, per non essere ripetitiva. Quindi, appena affrontiamo il
quarto capo ti darò risposta.
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere
Trinchese. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tudisco.
CONSIGLIERE TUDISCO – Salve, buongiorno a tutti. Buongiorno ai
cittadini qui presenti. Allora, io volevo un attimo fare una domanda
all’Assessore Galasso, che devo ringraziare per… anche nel suo essere
prolisso, ma comunque è stato esaustivo. Quello che a me interessa, Lei ha
fatto… Ci ha fatto pervenire come termine decadenziale quello del 31 luglio.
Ora, nel caso in cui, nel caso in cui questo termine non si fosse presentato e
quindi lo avessimo avuto al 31 di dicembre, ad oggi i servizi minimi essenziali
noi possiamo… Possiamo dar fronte? E questa è la prima domanda. Questo
per dire che cosa? Perché in base all’Art. 244 del TUEL noi possiamo avere
due tipi di dissesto. Sia quello che non ci fa affrontare i servizi minimi
essenziali, che nella seconda Commissione bilancio il Dottor Fattore ci ha
detto che possiamo affrontare, ci diamo qualche pizzico sulla pancia ma
riusciamo a far fronte a quelli che sono i servizi minimi essenziali. Noi oggi
siamo in procinto di dichiarare dissesto per via di un termine decadenziale.
Oggi stiamo dichiarando il fallimento della nostra città per via di un termine,
ma di un termine che non si ha contezza soltanto oggi. Questo termine, come
Lei ha ben descritto, è un termine normativizzato. Si sa che ogni anno al 31
luglio c’è un pareggio di bilancio. Questo per dire che cosa? Nel primo
Consiglio Comunale il Sindaco ha fatto parlando delle linee programmatiche,
di tutto ciò che si andrà a fare. Se non ricordo male, il sottoscritto ha fatto
riferimento a quei famosi 33 milioni di euro di debiti, cosa che è stata fatta
anche in campagna elettorale. Qui sembra che tutti stanno cadendo dal pero.
Sembra che nessuno sapeva di trovare questa situazione, e ho la sensazione
che non si sta facendo nulla per evitare e si sta dando la colpa a quel termine
decadenziale. Io ricordo in campagna elettorale che il Sindaco postò un 6 per 3
dove si sbracciava le maniche. Qui non lo sta facendo nessuno, perché nelle
Commissioni bilancio che, caro Consigliere Iovino, sono state fatte per cercare
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45DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
di capire qual è il problema, non certamente per i gettoni di presenza che già in
campagna elettorale sono stati dichiarati di non volere essere ricevuti, il
Presidente del Collegio dei Revisori dichiarava “Il primo rendiconto 2017 si
aveva un avanzo di 40 milioni”. Sottolineo – un avanzo di 40 milioni. Cosa
che per le condizioni in cui versava l’Ente non era possibile, tanto è vero che
ha richiesto un accertamento dei residui attivi per poi addivenire a quel meno
33. Quindi, da più 40 si passa a meno 33, con un ammanco di meno 70. Cosa
significa questo? Che quando il Commissario ha presentato il piano di rientro
partendo da quel meno 33, tutti sappiamo che per vent’anni la prima posta al
bilancio nel passivo è di un milione e 6. Da febbraio ad oggi sono pervenuti,
come sottolineato dall’Assessore, debiti fuori bilancio oltre al mancato incasso
e sono intervenuti vari pignoramenti per contenzioso legale. Da 33 milioni,
correggetemi se sbaglio, si è passati a circa 36 - 37 milioni, con un ammanco
relativamente al bilancio 2019 di 2 milioni e 7. 2 milioni e 7 che si vanno ad
aggiungere a un milione e 6 relativamente al bilancio 2019, qua quei 2 milioni
e 7 sono spalmabili in tre anni. Quindi, noi oggi approcciamo ad una
deliberazione di dissesto per 2 milioni e 400.000 euro circa. Ha ben precisato
però che la problematica più grave del Comune di Nola è il dissesto
organizzativo. Quindi, noi oggi dovremmo votare il dissesto organizzativo,
non dovremmo votare un dissesto economico, anche perché abbiamo tanto da
riscuotere, abbiamo tanto da organizzare. È troppo facile andare a dichiarare
un dissesto trovando problemi che conoscevamo già in campagna elettorale,
conoscevamo già prima. Quindi, e qui voglio far riferimento a quella che è
tutta la parte del Consiglio Comunale. Chi oggi siede nei banchi
dell’opposizione e chi oggi siede nei banchi della maggioranza ha governato
per anni questa città. Oggi state dichiarando il fallimento di questa città, ma
state anche dichiarando il fallimento della vostra amministrazione, del vostro
modo di amministrare. Io mi aspetto che chi voti favorevole il dissesto della
vecchia amministrazione poi dopo si dimetta, perché non sarebbe plausibile
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dichiarare il proprio fallimento e poi continuare nelle scelte amministrative.
Ho concluso io, Presidente.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere
Tudisco. Se non ci sono ulteriori interventi, passiamo alla votazione del
secondo capo posto all’ordine del giorno. Allora, “Approvazione della
salvaguardia degli equilibri di bilancio ai sensi degli Artt. 175 comma 8 D.
Lgs. 267/2000, assestamento generale di bilancio 2019, delibera di Giunta
municipale n° 2 del 30/07/2019”.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Votiamo cosa? Di dare che
non sussistano gli equilibri di bilancio e che l’assestamento generale di
bilancio 2019 è da ritenersi non attuabile, sulla base delle attestazioni rilasciate
e dalla disamina effettuata. Di demandare al successivo ed immediato atto
deliberativo l’adozione delle misure correttive. Di dichiarare la presente
deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell’Art. 134 comma 4° del
D. Lgs. 18 agosto 2000 n° 267. Si vota per appello nominale. Prego,
Segretario.
Si procede alla votazione per appello nominale.
SEGRETARIO COMUNALE – 16 favorevoli, 8 no e un astenuto. Ci
troviamo? Sono 15, allora.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Voti favorevoli 15, voti
contrari 8, astenuto uno. Si approva la delibera proposta dal Consiglio
Comunale, di dare atto che non sussistono gli equilibri di bilancio 2019. Si
vota pure per l’immediata eseguibilità della delibera. Alzata di mano.
SEGRETARIO COMUNALE – Idem.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Quindi, come prima. Capo
numero 3:
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3° punto all’ordine del giorno: “Dichiarazione di dissesto finanziario ai
sensi dell’Art. 246 del D. Lgs. 267/2000, delibera di Giunta municipale n° 3
del 30/07/2019”.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Relaziona il Sindaco.
SINDACO – La Giunta da me presieduta, letta la relazione del Tecnico
finanziaria, nella quale si evince che la salvaguardia degli equilibri e
l’assestamento generale di bilancio 2019 sono da ritenersi non attuabili
attraverso le modalità previste dall’Art. 193 comma 3 del D. Lgs. n° 267/2000,
ha deliberato con atto di Giunta n° 3 del 30 luglio 2019 di proporre al
Consiglio Comunale di dichiarare il dissesto finanziario del Comune di Nola.
Io prima di leggere la delibera adottata dalla Giunta, vorrei leggere il parere
dei Revisori dei Conti. Solo le conclusioni, chiaramente. Sulla proposta di
delibera del 30 luglio, le conclusioni a cui sono giunti i Revisori dei Conti
sono: “Premesso che al fine di rappresentare la reale situazione economica
finanziaria complessiva dell’Ente, il Dirigente del servizio finanziario inviava
all’organo di Revisione, al Sindaco, al Segretario Generale, al Presidente del
Consiglio Comunale, alla Giunta Comunale, all’Assessore al bilancio, al
Presidente della Commissione al bilancio la relazione di cui al protocollo
25901 del 27 luglio del 2019, ad oggetto salvaguardia degli equilibri di
bilancio per l’esercizio 2019, Art. 193 D. Lgs. 267/2000, assestamento di
bilancio ai sensi dell’Art. 175 comma 8 del D. Lgs. 267 del 2000”. Dicono i
Revisori: “Le evidenziate difficoltà finanziarie e strutturali dell’Ente fanno
emergere che il bilancio di previsione 2019 e 2021 non raggiunge il pareggio
finanziario complessivo, né possono essere assicurati gli equilibri atteso il
trend delle riscossioni allo stato registrate. L’ulteriore stanziamento di spese
richieste, l’adeguamento del FCDE, l’attestazione di ulteriori debiti fuori
bilancio, l’adeguamento del fondo contenzioso, il mancato rispetto dei termini
di realizzo delle previsione di entrata, il contenzioso legale che ha raggiunto il
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48DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
valore di 36 milioni 142.888 e continua a minare le fondamenta dell’equilibrio
di bilancio con la continua generazione di debiti fuori bilancio e passività
latenti dalla consistenza incerta, il cui rischio così come si è manifestato nel
corso del 2019 è per altro sempre più reale e concreto”. Dalla relazione tecnico
finanziaria che ha letto prima l’Assessore, si evince che la salvaguardia degli
equilibri per l’assestamento generale del bilancio 2019 sono da ritenersi non
attuabili attraverso le modalità previste dall’Art. 183 comma 3 del D. Lgs.
267. L’aumento delle entrate è già deliberato nella misura massima in sede di
predisposizione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, ai sensi
dell’Art. 243 bis del D. Lgs. 267. La redazione della spesa, sebbene attuata in
fase di questo assestamento generale, è richiesta con ulteriore sollecito in data
24/07/2019, come già ha detto prima l’Assessore, a tutti i settori non risulta
sufficiente a garantire il pareggio di bilancio. L’Ente non è nelle condizioni di
dover applicare l’avanzo di amministrazione libero, atteso che gli ultimi due
esercizi segnano un consistente disavanzo. Appare, quindi, concreta, a detta
dei Revisori, la fase di auto accertamento di situazione di dissesto, ex Art. 246
D. Lgs. 267/2000, determinato dalla sussistenza di una situazione debitoria per
crediti liquidi ed esigibili da terzi, in quanto i mezzi di cui dispone non
consentono di fargli fronte validamente con la normalità di cui all’Art. 193 e
194 del Decreto Legislativo stesso. Per altro, la decisione di dichiarare lo stato
di dissesto finanziario non è frutto di una scelta discrezionale per l’Ente,
rappresentando piuttosto una determinazione vincolata e ineludibile in
presenza di presupposti di fatto fissati dalla Legge. Considerato che la
situazione di dissesto non è frutto di una scelta discrezionale dell’Ente,
rappresentando piuttosto una determinazione vincolata ed ineludibile in
presenza di presupposti di fatto fissati dalla Legge; constatato che in presenza
di requisiti per il dissesto finanziario l’omessa, ovvero l’intempestiva
dichiarazione di dissesto oltre a determinare effetti pregiudiziali per l’Ente
costituisce responsabilità anche erariale in capo ai Funzionari e amministratori
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49DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
che omettono o ritardano tale adempimento. A questo mi riferisco al
Consigliere Tudisco. In campagna elettorale sapevamo della gravità della
situazione finanziaria dell’Ente, ma non la conoscevamo nei dettagli. Oggi,
alla luce di quanto ci dice l’ufficio finanziario e i Revisori dei Conti, ci
troviamo in una condizione in cui dobbiamo applicare quello che dice la
norma. E la norma dice che siamo responsabili anche nei confronti della Corte
dei Conti se omettiamo questo passaggio. E quindi, siccome l’Ente Comune
non è un’azienda che può fallire, per cui bisogna dare la continuità, e la
continuità si dà anche riportando in bonis l’azienda Comune, forse lo sai bene
che noi paghiamo il 40% in più solo il costo dell’energia elettrica.
CONSIGLIERE TUDISCO – Assolutamente. Però in un piano di rientro che è
stato presentato, è stato soltanto presentato ma non attuato. La cosa grave è
questa. Cioè, noi stiamo oggi parlando di dissesto senza aver fatto nulla per
evitarlo.
SINDACO – Sì.
CONSIGLIERE TUDISCO – Sembra quasi che sia una manna che scende dal
cielo. Cioè, noi facciamo il dissesto per poi ripartire.
SINDACO – Caro, Consigliere Tudisco, il problema è che noi partiamo dai…
CONSIGLIERE TUDISCO – Quando poi non conosciamo nemmeno quanti
debiti effettivi abbiamo.
SINDACO – Noi partiamo… È questo il problema serio. Perché noi non
conosciamo la reale entità.
CONSIGLIERE TUDISCO – Esatto.
SINDACO – Noi quando ci siamo…
CONSIGLIERE TUDISCO – Però non attuiamo niente. Cerchiamo di
rientrare.
SINDACO – Ma quando ci siamo insediati…
CONSIGLIERE TUDISCO – Vediamo se c’è possibilità.
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SINDACO – Il debito… Quando ci siamo insediati il debito era 33 milioni,
che adesso è diventato 36 e rischia di crescere ancora.
CONSIGLIERE TUDISCO – Sindaco, ma è troppo facile dichiarare dissesto
per poi dire chi è stato precedente ha fallito e ora ricominciamo. È troppo
facile. Lo si sapeva già a cosa si andava incontro.
SINDACO – Non sapevamo dei nuovi decreti ingiuntivi che sarebbero
arrivati.
CONSIGLIERE TUDISCO – Ho capito. Ma gli accertamenti 2013, per quanto
riguardava la lettera di stamattina, parlano di 3 milioni di euro. E non… Noi
stiamo verificando, è vero, che prima è stato detto che fanno parte del bilancio
2018. Okay. Ma non sappiamo 2014, 2015 e 2016 quanto potremmo incassare.
Per di più su 74 abbiamo incassato soltanto 4. Allora, dico io non sono stati
venduti gli immobili che l’Assessore invece dice che fanno parte della spesa
corrente. Correggetemi se sbaglio.
ASSESSORE GALASSO – Immobili… Eventuale controllo degli immobili
(fuori microfono)…
CONSIGLIERE TUDISCO – E quindi non rientrano.
ASSESSORE GALASSO – (Fuori microfono)… Uno squilibrio di parte capitale.
Nel nostro caso è di parte…
CONSIGLIERE TUDISCO – Poi dite... No, ma è la minoranza che deve
presentare degli emendamenti e quant’altro. Io penso che in una fase del genere
bisogna sedersi ad un tavolo ed evitare la morte della città, perché sembra quasi
che qua... No, dobbiamo dichiarare il dissesto, perché poi dopo si faranno molte
cose. Non è così. Non deve passare questo messaggio, assolutamente.
SINDACO – Quando…
CONSIGLIERE TUDISCO – Perché poi i responsabili… Sono io il primo a voler
farli uscire fuori.
SINDACO – Quando noi diciamo la minoranza ci deve fare un emendamento, è
un esercizio di democrazia, perché dice… Voglio dire probabilmente noi non
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51DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
siamo stati così bravi da trovare tutte le soluzioni, se avete una soluzione
alternativa datela voi.
CONSIGLIERE TUDISCO – Allora, visto che la Segretaria e la Legge ce lo
consente, potremmo rinviare a 20 giorni il Consiglio Comunale, visto che l’ultima
diffida del Prefetto è stata fatta in data odierna. E quindi magari la possiamo
anche mettere ai voti, per cercare il possibile per evitare questa morte della città
di Nola, perché per me è la morte della città di Nola. Io la metto… Voglio
proporre di metterla ai voti.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Ha terminato l’intervento,
Consigliere Tudisco?
CONSIGLIERE TUDISCO – Sì, grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie. Consigliere Iovino,
prego.
CONSIGLIERE IOVINO – Guardate, io non lo so se sto sognando oppure io non
riesco a capire cosa sta succedendo qua, a Nola. Qui oggi ci chiedono di salvare il
bilancio Comunale chi ha gestito per dieci anni le risorse del Comune di Nola. Io
non so…
CONSIGLIERE TUDISCO – Io sono appena arrivato, Vincè.
CONSIGLIERE IOVINO – E allora, allora…
CONSIGLIERE TUDISCO – Lo faccio a titolo di cittadino.
CONSIGLIERE IOVINO – Meglio. Io mi ricordo che chi saltava sui banchi dei
palchi e, al buon amico Tudisco, onestà, onestà, onestà. Oggi è la prova
dell’onestà. Sapete perché mi sono candidato? Io mi sono candidato per far uscire
fuori chi ha sottratto i fondi dei cittadini. Questa è stata la mia campagna
elettorale. Dobbiamo fare uscire chi ha sottratto i soldi ai cittadini, perché i
cittadini già pagano le tasse al massimo, quindi anche loro vogliono sapere la
verità. Io sto qua per la verità. Poi ce ne possiamo andare anche fra un anno, due
anni a casa. Ma ai cittadini abbiamo l’obbligo di dire la verità, e chi si è
comportato male con i cittadini.
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CONSIGLIERE TUDISCO – Ma sono…
CONSIGLIERE IOVINO – Aspetta…
CONSIGLIERE TUDISCO – Sono qui per questo anche io.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Consigliere Tudisco, faccia
rispondere.
CONSIGLIERE IOVINO – Io mi aspetto anche chi ha votato, ci sono stati anche
dei volta gabbana in Consiglio Comunale. Quanti volta gabbana io ho conosciuto
che stavano con noi, poi si sono messi con la maggioranza. E hanno votato il
bilancio, e devono uscire fuori. Chi ha tradito la città? Questo vogliono sapere i
cittadini. Ormai il debito c’è, anzi non c’è niente. 33 milioni di euro l’ha fatto
l’amministrazione Minieri? E voglio dire ancora di più. Ringrazio Uniti per Nola,
perché hanno scelto di candidarsi con Gaetano Minieri, perché non hanno niente
nell’armadio. Voteranno il dissesto, perché loro hanno amministrato con serietà, e
stanno qua, gli ho fatto sei targhe. Sono stato da Tonino Ammirato e ho fatto sei
targhe, e vi ringrazio che avete scelto Gaetano Minieri, perché voi insieme a noi
facciamo uscire fuori la verità. La città vuole sapere chi è che ha sottratto e
perché pagano la TARI così alta, perché pagano l’IMU? Oggi io sto qui per
ringraziare i Sindaci che hanno lavorato per questa città, tranne qualcuno però.
Ringrazio il Dottore Ambrosio, Antonio Ambrosio, Felice Napolitano, i Sindaci
Giugliano, tranne qualcuno che non è di Nola, perché non aveva a cuore questa
città. Noi abbiamo avuto dei Dirigenti che non se ne fregavano proprio di Nola.
Con il 110 nomina sindacale, perché venivano calati da Marigliano e li pagavamo
profumatamente, 4.000 euro al mese più l’obiettività e quant’altro. Perché non
avete fatto i concorsi per i giovani invece di sperperare questi soldi? Poi venite a
dire che c’è carenza di personale. C’è carenza di personale, perché avete speso
soldi per pagare le altre campagne elettorali, al di là di Nola, perché si vendevano
gli impegni a Napoli e venivano qua. La Durazio non era di Nola, Mauriello non
era di Nola e quant’altro. Questo è il dissesto.
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CONSIGLIERE TUDISCO – Presidente, non è attinente. Penso che non sia
attinente.
CONSIGLIERE IOVINO – Questo è il dissesto.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Scusa, ma non si sente bene.
Allontanati un poco.
CONSIGLIERE IOVINO – Io posso parlare anche…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – No no, allontanati un po’ dal
microfono.
CONSIGLIERE IOVINO – Posso parlare anche a cappello. Oggi dobbiamo
sancire chi ha sottratto dai fondi del Comune di Nola, perché io mi ricordo bene,
io ho sempre le carte. Un Dirigente messo con nomina sindacale, eh! Con nomina
sindacale. Cioè, il Sindaco, non un Dirigente dell’amministrazione Biancardi, nel
2014 li avvisò. Disse: guardate che siamo in dissesto finanziario. Cioè, un
Dirigente politico che li avvisò di questa anomalia. E loro allegramente,
allegramente oggi ci troviamo un debito, un disavanzo di 33 milioni di euro.
Allora, io voglio dire alla città chi sono i colpevoli, e dovete votare tutti,
soprattutto i giovani che sono stati eletti. Perché difendete una cosa? Ma dovete
difendere qualche parente? Dovete difendere qualche familiare? A chi dovete
difendere? E io li accompagnerò alla Commissione Corte dei Conti, ufficio per
ufficio, e gli darò una mano per capire le anomalie, perché i cittadini non ce la
fanno più, hanno subito troppo. Come, infatti, si è visto anche con il consenso
elettorale. Il Sindaco prende il 67 e l’opposizione ex maggioranza si prende il 33.
Quindi, c’è un perché. E questo perché lo dobbiamo far uscire fuori, dobbiamo
capire. Tutti vogliono capire. Guardate, stanno veramente… Questo è un
Consiglio teso, perché io devo dire la verità alla città. Poi vi voglio comunicare
che dopo come gruppo Più Nola, con la sottoscrizione di Verani e del
Consigliere… devo fare un altro intervento. Io sono qui libero, con le carte in
mano. Io l’ho detto già in campagna elettorale. Sfidiamoci, sfidiamoci sulle
concessioni edilizie, sfidiamoci su tutti gli incarichi che avete dato. Cioè, noi
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pagavamo, davamo un incarico a un Architetto, pagavamo all’Architetto e l’opera
non si realizzava mai. Guardate, noi abbiamo speso soldi per gli Architetti,
consulenze, abbiamo fatto un macello! Oggi ci stanno pregando “Salvateci!”. Ma
cosa dobbiamo salvare se voi avete ucciso una città? L’avete uccisa. Abbiamo
speso non so quanti soldi per il verde pubblico. C’è l’erbaccia a 2 metri di altezza.
È più alto di me, io sono 1,67. Ho trovato una canna di bambù più alta di me,
pensavo di stare in Cina. Cioè, ma tu guarda io sto a Nola, non sto in Cina. Ad
oggi vi state ribattendo con… State portando fuori tutto quello che i cittadini
pensavano, perché i cittadini lo pensano. Io sono qui per la verità. Poi ce ne
possiamo andare anche fra un anno a casa, non c’è problema. Però il Sindaco che
stimo, e sono andato io a casa a candidare Gaetano, perché Gaetano è una persona
per bene, non ha niente a che fare con la politica, è libero, è un uomo libero. Noi
ci vediamo e affrontiamo i problemi. Gaetà, tu hai l’obbligo di portare alla luce
tutto ciò che hanno combinato in questo Comune. Io le carte ce le ho. C’ho tutto!
Come appena viene la Commissione della Corte dei Conti, permettetemi, mi devi
prestare la fascia per un giorno, li devo portare io al Comune di Nola, gli faccio
vedere io ufficio per ufficio e come andavano le cose. Questa è la verità. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Iovino.
Ha chiesto la parola il Sindaco. Prego.
SINDACO – Caro Consigliere Iovino, noi siamo stati eletti per amministrare la
città. La Giustizia la dobbiamo affidare ai Magistrati, alla Corte dei Conti, ma non
è compito nostro. Noi dobbiamo fare un’amministrazione serena, perché
dobbiamo riportare la città sui giusti binari per renderla vivibile e sana come
abbiamo promesso in campagna elettorale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Sindaco. Ha chiesto di
intervenire il Consigliere Enzo De Lucia. Prego.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Grazie, Presidente. Allora, io condivido con il
Consigliere Tudisco l’intervento che si poteva fare di più per evitare e non si è
fatto nulla per farlo. Poi noi siamo pure noi per la verità, Consigliere Iovino.
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55DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Siamo sempre per la verità e chi deve pagare, pagherà. Però la cosa importante
che io voglio sottolineare. A me risulta che nel bilancio che dovevamo… E questo
mi rivolgo al Ragioniere. Nel bilancio che dovevamo andare a votare insieme agli
amici, ai sette amici, ai sette Consiglieri che stanno nei banchi della maggioranza,
che dovevamo andare a votare a maggio 2018 era previsto un bilancio di circa 10
milioni di euro, di cui insieme all’Assessore, che mi dispiace che è assente in
Aula, Napolitano, e il Ragioniere, gli avevano fatto un bilancio che noi potevamo
spendere 10 milioni di euro, di cui 5 milioni li dovevo spendere io come
Assessore ai lavori pubblici. Io vorrei una risposta. Ma questi soldi ci stavano o
erano numeri che ci davate e ci facevate sbagliare? Insieme all’Assessore al
bilancio che ci comunicava quello che dovevamo fare. Allora, vorrei una risposta
dal Ragioniere. Ma i fondi ci stavano o non ci stavano? Allora, dico si poteva
evitare questo scempio, di arrivare al dissesto? Perché se a maggio 2018 noi ci
presentavamo avremmo votato… E non ci siamo presentati noi, insieme all’amico
Tufano, Siano, hanno votato, vorrei fare un po’ tutti i nomi, per cui stavamo tutti
nella stessa barca…
Fuori microfono
CONSIGLIERE DE LUCIA – No, e non lo so se tenevamo… Io non penso che
tenevamo, però era previsto un bilancio di 10 milioni. Oggi stiamo parlando che
stiamo pieni di debiti, non riusciamo andare avanti. Allora, io condivido quello
che diceva il Consigliere Tudisco. Ma ci sta che si poteva… Cioè, si poteva
evitare? Io penso di sì. Però vorrei una risposta dal Ragioniere, perché purtroppo
non ci sta l’ex Assessore. I fondi ci stavano o erano numeri che ci davate, ci
portavate a fare qualche errore? Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere De Lucia.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Parisi. Prego.
CONSIGLIERE PARISI – No, volevo dire una cosa al Consigliere Iovino…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Silenzio. Facciamo finire gli
interventi.
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56DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
CONSIGLIERE PARISI – Vincè, pure noi ci auguriamo la stessa cosa: quella di
scoprire la verità. Però mi auguro solo una cosa, che tra i documenti che tu tieni
non riguardano solo gli ultimi anni. Spero che hai documenti sia quando… Enzo
perdonami. Sia quando nel… dal 2009 anche tu facevi parte della maggioranza e
quindi puoi conoscere delle cose molto approfondite, ma mi riferisco agli anni
d’oro di Campania Felix, di delibere 2015, tutta una serie di cose. Mi auguro che
sei in possesso, e, visto che noi li stiamo cercando, Vincè. Abbiamo fatto una
richiesta all’ufficio legale, il quale diciamo ci ha chiesto un po’ di tempo per la
ricostruzione di tutto. Ti saremo veramente grati se portassi alla luce del… Ma
proprio per scoprire e mettere in evidenza alla città coloro… Vincè? Vincenzo?
Coloro che hanno le responsabilità. Ma, guarda, veramente te ne siamo grati.
Cacciali questi documenti, Vincè. Però li devi cacciare. Grazie.
CONSIGLIERE IOVINO – Presidente, una brevissima replica. Non siamo noi
quelli che accertano la responsabilità, nemmeno il Consiglio Comunale. C’è una
Commissione Ministeriale che verrà a lavorare e prenderà in esame gli ultimi
cinque anni. Quindi, è inutile strumentalizzare il passato e quant’altro.
Fuori microfono
CONSIGLIERE IOVINO – Presidente, una replica. Fermo restando che io… Non
c’è problema. Anzi, facciamo una conferenza stampa su Campania Felix, non so,
forse qualcuno si è candidato anche nel vostro schieramento in Campania Felix.
Poi vediamo, non c’è problema. C’era qualcuno, Revisore dei Conti che ha fatto
parte anche come Assessore della Giunta Biancardi. Guardate, per me facciamo
conferenze stampa, prenotiamo il teatro… Anzi, la faremo a Polvica. Verrò io a
Polvica, tu ti sederai vicino a me e vediamo tutti i bilanci che sono stati fatti negli
ultimi vent’anni. Io sono favorevole per Campania Felix, quando volete, perché io
sono dieci, quindici anni che faccio politica. Ho fatto l’opposizione, me ne sono
andato alla maggioranza perché non condividevo il loro programma di prendere
in giro i cittadini e ho lasciato l’amministrazione Biancardi, che saluto
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57DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
affettuosamente Geremia come amico, ma come amministratore come avete visto
è sotto gli occhi di tutti. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Iovino. Se
non ci sono ulteriori interventi, votiamo. Allora, ha chiesto di intervenire il
Consigliere Scala. Prego.
CONSIGLIERE SCALA – Grazie, Presidente. Grazie a tutti per prestare una
certa attenzione anche al mio intervento. Ho evitato di intervenire, ho cercato di
ascoltare. Mi congratulo con il Sindaco che è stato molto pacato e ha saputo
veramente dirigere questo Consiglio Comunale in modo esemplare. Nel contempo
non mi congratulo con altri, che hanno acceso i riflettori su un passato triste per la
città di Nola. La città di Nola anni addietro è stata sotto i riflettori per un
avvenimento che ha toccato la nostra immagine. E ci sono stati infatti dei riflessi
negativi sulla città. C’è gente che ha pagato, qualcuno in verità ha pagato, non
sappiamo neanche se ha pagato perché doveva pagare o meno. Comunque, fu un
periodo nero, triste, ma sul quale periodo non è stata fatta mai luce. Ma in che
cosa vogliamo credere in questa città? Più di quello che successe allora, a
proposito dei residui attivi, passivi, a proposito delle spese, a proposito di
incarichi che venivano pagati due volte, a proposito di fatture che non si capiva
niente. Ma un fatto grosso di una certa rilevanza, ma di cui poi nessuno più ha
parlato, è stato messo tutto a tacere. Io non so il perché. Io forse… Potrei anche,
non volendo, fare riferimento a qualcuno che, non so, veramente non so, perché
questo fatto è stato il periodo nero, più nero di quello di oggi. È stata la vergogna
per noi. Non so quanti soldi sono stati sottratti a questo Comune, non se ne è
parlato. E andiamo avanti. Siamo andati avanti negli anni con bilanci spesso
falsati. E c’è anche una mia nota insieme al Dottore Ambrosio inviata alla Procura
su un bilancio. Ma nessuno ci ha risposto. Andava tutto bene. È andato sempre
tutto bene. Il perché non lo so. Ho fiducia nella Magistratura, ma non so fino a
che punto, perché i chiarimenti non sono stati mai fatti, perché dovevamo arrivare
ad oggi. Ma in questo arco di tempo, tegole cadute da ogni parte su di noi, cioè
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58DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
debiti ovunque. Quello di Campania Felix poi è stato proprio esemplare. È stata la
nostra distruzione. La colpa di chi è? Io non lo so. Non saprei, perché erano in
tanti a… Prima hanno portato in auge questa Campania Felix, poi alla fine era
negativa. Va bene. Andiamo avanti. E per non dilungarmi su questa analisi molto
breve, ma per farla dettagliata, io ho tutti gli atti perché siedo qui da un bel po’ di
anni, vorrei semplicemente citare il parere dei Revisori dei Conti, che poi sono gli
stessi che ci sono oggi. Sono sempre gli stessi. E questo sarebbe quello del
bilancio di previsione 2017/2019. Positivo, tutto a posto. Andate avanti, andate
avanti. Possiamo leggere, sì. Ho le conclusioni. Io non lo so se il Dottore qui
presente…
Fuori microfono
CONSIGLIERE SCALA – Adesso sto parlando io, ho preso la parola, ho il diritto
di parlare. Un solo intervento lo devo completare. Io ho gli atti. Voi cosa volete a
casa mia? L’archivio? Ve lo porto. Allora, se non so leggere, pazienza! Dopo si
difende chi vuole. Comunque, io, poi tra le note dei Revisori dei Conti c’è una
cosa che mi interessa e pongo una domanda al banco della Presidenza. Dice
l’organo di revisione, ha verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza
etc. etc., gli Articoli. La coerenza interna, la congruità etc. etc. E quindi parere
sempre positivo, e non c’è niente. Tutto a posto. C’è la consistenza presuntiva
iniziale di cassa dall’1/01/2017 in poi. E sempre in questa nota, e adesso voglio
prima la domanda, la risposta e poi continuo, e non voglio essere interrotta,
ripeto, perché è un mio diritto. È un mio diritto prendere la parola e parlare.
Sindaco, mi rivolgo a Lei, ma giusto per… Ci sarà qualcuno che mi risponderà.
Vorrei sapere chi è il Tesoriere oggi? Chi è il Tesoriere del Comune? Ma voi non
lo sapete chi è il Tesoriere del Comune? Come mai? Ecco, voi che avete
amministrato, siete stati in maggioranza, ma quando hanno fatto la consegna alla
cassa chi era questo Tesoriere? Ma lo sapete che in questa relazione, giustamente
questa volta i Revisori dei Conti si chiedono il Tesoriere dal 2013 ad oggi è
Tesoriere di fatto, perché è scaduta la convenzione. È stata rifatta? E chi è? Io lo
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59DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
voglio sapere. Noi abbiamo diritto anche di sapere queste cose. Sindaco, non
mi… Ripeto, perché non risulta nessun bando in itinere per l’affidamento del
servizio. Quindi, noi parliamo di soldi, ma non sappiamo neanche chi è semmai il
Tesoriere. Va bene. E ora, veniamo all’argomento di oggi. Alcuni anni fa essere
figli di falliti era una vergogna. Nessuno voleva dichiarare fallimento, mi rifaccio
a 60 - 70 anni fa, perché era una vergogna per i figli, perché addirittura non
potevano presentarsi a determinati concorsi i figli dei falliti. E allora, un tempo si
vendevano le loro proprietà pur di non dichiarare fallimento. Poi l’evoluzione dei
tempi, il commercio, il fallimento è stata una ricchezza. E chi è che non si è
arricchito con il fallimento? E quindi, anzi un grosso vantaggio, un grosso piacere
– chiediamo il fallimento. Mi sembra oggi che sia quasi un piacere dire la città di
Nola è fallita. Sindaco, questo è il dolore. Non è che noi vogliamo nascondere. Io
non voglio nascondere niente. La sottoscritta non ha mai gestito, non è stata mai
in maggioranza, non ha mai amministrato, quindi a me ben venga tutto il marcio
che c’è. Anzi, me lo sto aspettando da anni, anni e anni, ma non è venuto mai
fuori, quindi non ci credo più. Ma è l’immagine della città, è il fatto di dire che
Nola è una città storica, la città di Giordano Bruno, ci riempiamo la bocca e tante
belle cose. È una città fallita e io mi sento una fallita. Voi può darsi no. E quindi
noi abbiamo fatto poco. Io dico noi, un plurale maiestatis per pensare a un
risanamento, a un riequilibrio. Giustamente il Dottor Fattore prima è stato
molto… E mi congratulo con la risposta che ha dato. Io sto qua, sono un tecnico,
quindi i conti sono questi. Poi le scelte sono politiche. Ha fatto benissimo,
complimenti! È questo quello che ci doveva dire. Che le scelte sono politiche. Lei
è un tecnico ed è giusto che faccia il suo lavoro, ed è giusto. E poi andare nel
passato, gli accertamenti, i residui attivi, residui passivi, se ci sono stati gli
accertamenti o meno, se ci sono… etc. etc. Quindi, la conclusione qual è? La
soluzione più facile è il dissesto. Allora, chiedo che questo sia messo anche a
verbale. Si fa presente come sia erroneo credere che la dichiarazione di dissesto
cancelli dal bilancio il problema dei debiti fuori bilancio. All’OSL passerebbe la
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60DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
massa passiva dei debiti certi, liquidi ed esigibili, rinvenuti alla data di
dichiarazione di dissesto, nonché i crediti che il Comune deve ancora riscuotere.
Inoltre, l’OSL potrebbe contrarre un mutuo a carico del Comune per pagare i
debiti fuori bilancio, scaricando così sulle generazioni future l’onere del debito
attuale. Ugualmente, nel caso di dissesto, sarebbe l’OSL a gestire i finanziamenti
europei in corso e a cui molti di voi, e me ne congratulo, aspirano. E l’Ente avrà
problemi ad individuare quote di co finanziamento, co finanziamento. Infatti, in
caso di dichiarazione di dissesto le somme in bilancio dei trasferimenti da fondi
comunitari, tipo Fesr etc., passerebbero nella gestione dell’OSL. Occorre poi
verificare sulla fattibilità dei singoli fondi e sulle procedure di sostenibilità
finanziarie per Enti in dissesto finanziario, di poter partecipare alle misure, così si
chiamano, di future emissione. E quindi valutare anche questo. Ancora. Qualora
si procedesse per una dichiarazione di dissesto, non si avrebbero debiti pregressi
da pagare e da liquidare, ma si avrebbe l’impossibilità di garantire gli equilibri in
bilancio stabilmente riequilibrati, senza tagliare immediatamente e drasticamente
le spese sicuramente, venendo meno però la possibilità di destinare a tale scopo il
fondo di rotazione previsto per gli Enti che optano per il piano di riequilibrio.
Non solo. Come anticipato, il dissesto non risolverebbe il problema di liquidità
dell’Ente. Mentre, il piano di riequilibrio che noi avevamo chiesto di rivedere,
essendo il fondo di rotazione anche destinato alla copertura dell’FCDE a cui
prima ha fatto riferimento l’Assessore, genererebbe anche disponibilità di cassa.
Si evidenzia, altresì, che in un’ottica di valutazione degli interessi dei creditori
dell’Ente, presenti soprattutto in ambito Regionale, la scelta del piano di
riequilibrio offre una maggiore tutela rispetto a quanto accadrebbe nel caso del
dissesto. Infatti, nella prima ipotesi il credito poteva essere dilazionato e subire
eventuali minime riduzioni a seguito di accordi. Nella seconda ipotesi, invece, il
credito subirà una netta contrazione, con conseguente danno per gli aventi diritto,
che potranno rivalersi per la restante parte comunque nei confronti dell’Ente. E a
questo aggiungo che è vero che teniamo tutte le aliquote al massimo. È vero che
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61DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
inciderebbe poco il dissesto, ma non è poi così vero, perché mi sembra che
l’IRPEF non sia al massimo, pure l’IRPEF, va bè. Ma sui servizi singoli, sui
servizi quanto incide il dissesto? Sul trasporto scolastico, sulla mensa, sui servizi
agli anziani, su tutti i servizi quanto incide? Chi lo dice? Nessuno? Non incide
niente? Non incide niente?
INTERLOCUTORE – Il trasporto scolastico è carico degli utenti. La mensa
scolastica…
CONSIGLIERE SCALA – Eh! Quindi, già stiamo a posto.
INTERLOCUTORE – No, e lo dice la Legge, non è che lo diciamo noi. Voglio
dire la TARI non è aumentabile perché va solamente coperta dal servizio…
CONSIGLIERE SCALA – Questo lo abbiamo detto. Quindi, sono i servizi
individuali che vanno a pagare. E il cittadino di che cosa ha bisogno? Dei servizi
individuali. Quindi, deve pagare. E questo sarà per molti anni.
INTERLOCUTORE – Ma pagherebbe anche in un Comune virtuoso. Cioè, i
servizi tipo il trasporto pubblico li pagherebbe anche in un Comune virtuoso. La
mensa scolastica la pagherebbe anche allo stesso modo in un Comune virtuoso.
L’asilo nido pure.
CONSIGLIERE SCALA – Va bè, poi la città se ne accorgerà. Se ne accorgerà
come immagine, se ne accorgerà per quello che ho detto, per l’analisi che ho
fatto, non lo so. Credo che l’Assessore, il Dottore Fattore mi ha ascoltato o meno.
Credo di non aver detto delle baggianate, perché io qua, tengo davanti tutti gli
Articoli, dal 244 in poi e tutta la fase di riequilibrio. E certamente, certamente io
oggi ho ascoltato delle cose assurde, molto gravi. Come ho ascoltato che i
cittadini rispettosi a Nola sono solo il 40%, per il resto nessuno paga. Ma se non
pagano, perché non pagano? Perché più le tasse sono alte e meno pagano. Ed è
normale. Ed è normale che noi teniamo dei problemi, e perché? Ho ascoltato che
noi andiamo in un dissesto organizzativo, perché mancano i dipendenti. Quindi, il
dissesto non è un dissesto finanziario, ma è un dissesto organizzativo. Io ringrazio
tutti per avermi ascoltato. Questa è la mia dichiarazione: no al dissesto per
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62DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
un’immagine, per il bene che voglio alla città e, soprattutto, per il futuro della
città. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Sala.
Sindaco.
SINDACO – Dunque, al Consigliere Scala voglio dire Lei ha ascoltato delle cose
mostruose. Io in due mesi di amministrazione ho visto cose incredibili, che
sicuramente io che sono nuovo di questa cosa…
Fuori microfono
SINDACO – Io sto lavorando anche dieci ore al giorno in questo Comune e
quindi oltre ad ascoltare io sto vedendo cose incredibili. Per quanto riguarda il
fallimento, sicuramente non è una bella cosa, però è una situazione oggettiva e
non soggettiva. Rispetto all’oggettività di una faccenda certificata dagli Enti
preposti per fare questo, noi non possiamo fare diversamente. Mi sento di dire,
siccome prima di arrivare in questa faccenda, un poco tutti ci siamo documentati
su questa faccenda, i finanziamenti europei vanno nella gestione degli anni
successivi e non in quella passata, per cui la gestione dell’Ente sarà fatta di noi. E
poi, dopo di che, solo con…
CONSIGLIERE SCALA – Io vorrei un… Giusto…
SINDACO – Con il dissesto, con il dissesto…
CONSIGLIERE SCALA – Vorrei sapere se ho captato bene, no nel senso…
SINDACO – Con il dissesto non c’è la necessità di fare necessariamente dei
mutui che si allungheranno a tanto, perché a quel fondo di rotazione che è pari a
300 euro per ogni abitanti, per cui a noi toccherebbero circa 11 milioni di euro per
far fronte al pagamento del debito. Per cui noi andremmo ad attingere al fondo di
rotazione solo in caso di dissesto, non in caso di pre dissesto, per cui… E dopo di
che, la contrazione del debito assolutamente… Del credito che ha il Comune,
l’Ente nei confronti dei creditori mica viene contratto? Quello, l’OSL
incasseranno tutto quello che dovranno incassare. Questo era tutto.
Fuori microfono
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63DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Un attimo solo. Dottore, un
attimo solo, mi faccia… Altrimenti perdo il filo della… A chi state rispondendo?
DOTTORE FATTORE – Al Consigliere…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Al Consigliere Scala. Mi
chiuda il microfono, Consigliere Scala. Grazie. Prego, Dottore Fattore.
DOTTORE FATTORE – Allora, per quanto riguarda la tesoreria, oggi il Tesoriere
dell’Ente è la Banca Popolare dell’Emilia Romagna. È stata espletata una gara di
appalto nell’anno 2018 da parte dell’Agenzia dell’area Nolana. La gara è risultata
agli inizi del 2019, è andata deserta. È stato fatto un affidamento con determina
che copre tutto l’anno 2019 nelle more dell’indizione di una nuova gara. Infatti,
abbiamo dato indicazioni alla CUC di predisporre gli atti per bandire una nuova
gara di appalto, per quanto riguarda la gestione della tesoreria. Per quanto
riguarda invece le somme di destinazione vincolate, le leggo l’Art. 255 comma 10
del TUEL. Quindi: “Non compete all’organo straordinario di liquidazione
l’amministrazione delle anticipazioni di tesoreria e dei residui attivi e passivi
relativi ai fondi a gestione vincolata, ai mutui passivi già attivati per investimenti,
ivi compresi il pagamento delle relative spese”. Quindi, è il Testo Unico che
disciplina le somme a destinazione vincolata, per cui tutte quelle somme che
l’Ente ha ricevuto o che riceverà per lavori pubblici e quindi sono somme a
destinazione… non entrano nella gestione dell’OSL. Va bene?
CONSIGLIERE SCALA – Sì.
DOTTORE FATTORE – Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Dottore. Ha chiesto di
intervenire il Consigliere Mauro.
CONSIGLIERE MAURO – Egregio Sindaco, colleghi Consiglieri, cittadini
presenti, salve a tutti. Allora, come sapete io sono fondamentalmente alla mia
prima esperienza, al mio primo mandato. Quindi, di fatto, di quello di cui avete
discusso finora riguardante il passato io sono praticamente a digiuno, ma poco mi
importa, nel senso che io ho una responsabilità, come ce l’abbiamo tutti, verso la
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64DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
città, verso i cittadini e verso i miei elettori. Quindi, fondamentalmente mi sono
approcciata con tanta umiltà e ho partecipato a tutte le Commissioni di bilancio,
per cercare di capire di fatto qual è il problema, quali erano i dati certi, quali sono
i numeri. Allora, quello che ne è venuto fuori è questo. Esisteva un piano di
durata ventennale, un piano di rientro, che prevedeva talune manovre. Queste
manovre consistevano in vendita di immobili Comunali, lotta all’evasione fiscale.
Abbiamo un’evasione fiscale che sfiora soglie esageratamente alte, siamo circa al
70%, quindi… Ed è impensabile, perché chiaramente se paghiamo tutti,
paghiamo tutti di meno. C’era una riduzione della spesa, insomma una serie di
manovre che fondamentalmente non sono state poste in essere, non si capisce per
quale motivo. Okay? Poi, abbiamo ascoltato il Revisore dei Conti. Poi io stessa,
io stessa personalmente ho chiesto che venissero, che intervenissero nelle
Commissioni anche le posizioni organizzative e i Dirigenti di ogni settore del
Comune. Quello che è venuto fuori è stato… Per quanto mi riguarda,
chiaramente. Una cosa tragica, perché non si parlava tanto di dissesto finanziario,
ma si parlava tragicamente di dissesto organizzativo, nel senso che,
fondamentalmente se leggete la relazione che hanno fatto i Revisori dei Conti,
che è agli atti e che è pubblica, si evince praticamente che il Comune per una
serie di motivi… Per quanto concerne le risorse umane è in deficit organizzativo e
funzionale. E questo deficit porta l’Ente a una serie di ritardi in diversi campi. Ad
oggi, per esempio, abbiamo nel settore tributi due persone a lavorare per una
città… Una? Ecco, ecco qua. Per una città che fa quanti abitanti? 34.000?
Fuori microfono
CONSIGLIERE MAURO – Okay. Allora, noi dobbiamo prendere coscienza di
quello che accade qui. Dobbiamo prendere coscienza però di tutto. Dobbiamo
prendere coscienza anche del fatto che chiaramente il gap, il deficit non penso sia
economico, ma è funzionale. Allora, in primis i Revisori dei Conti hanno
chiaramente esposto il primo problema, che reputano quello più importante. E
cioè, che è scritto nella relazione, non l’ho inventato io, perché io sono a digiuno
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65DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
della materia tributaria, nella materia fiscale, di bilancio, di Enti pubblici e
quant’altro. Mi occupo semmai di bilanci privati. Quindi, mi sono documentata.
Ho letto più volte, ho riletto più volte, perché resto ancora basita… Insomma, è
scritto chiaramente nero su bianco che noi abbiamo un problema di tipo
funzionale organizzativo, perché i Dirigenti sono andati in pre pensionamento e la
Legge lo consentiva. E quindi di fatto queste posizioni dirigenziali all’interno
degli uffici sono o scoperte o coperte da posizioni organizzative, che forse al
crudo dell’esperienza, oppure per mancanza, non lo so, di… Di competenza
perché non è stata maturata sul campo, insomma si sono trovati a dirigere questi
uffici e nella relazione è specificato che non sempre l’hanno fatto in modo
adeguato e che le stesse risorse umane del Comune sono a volte un po’ passive,
sono a volte un po’ lente. Quindi, fondamentalmente noi abbiamo un problema,
ma abbiamo un problema serio. E cioè, noi rischiamo che il dissesto di oggi, che è
il dissesto di ieri, rischia inevitabilmente se queste sono le condizioni, di essere
anche il dissesto di domani. Quindi, noi dobbiamo cercare oltre… Ecco, appunto.
Dobbiamo cercare di creare un’equazione, qualcosa che ci consenta di arginare
questo problema, perché altrimenti questo problema ce lo troviamo pure domani,
perché non è solo una questione di soldi. Anzi, credo che è anche una questione di
soldi, ma mi… Come dire, mi sostiene la tesi che soprattutto è una situazione
funzionale di tipo… È una disfunzione. Ecco, è una disfunzione funzionale, forse
il termine giusto è questo. Ecco. E quindi è compito nostro cercare di porre in
essere, non saprei, un’espressione valida, qualcosa che ci permetta di arginare, di
stimolare, di chiamare all’ordine questi dipendenti, perché non è possibile
condurre un Ente pubblico a questo disastro, e per cosa poi? Per inerzia? Allora,
vi chiedo di essere, come dire, coscienti. Vi chiedo di approcciarvi a queste
decisioni con diligenza, perché il problema del riscontro a oggi rischiamo di
trovarcelo di nuovo per gli anni a venire. Detto questo, mi appello al buon senso,
alla diligenza e alla coscienza. Cerchiamo di fare il bene della Comunità e il bene
di Nola. Grazie.
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66DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Mauro.
Consigliere Parisi, prego.
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Allora, De Lucia ha chiesto di
intervenire prima.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Allora, Presidente, io avevo chiesto l’intervento
del Ragioniere. Volevo capire quei fondi da dove venivano distanziati, se c’era…
Se era possibile avere una risposta.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Inerente al bilancio 2018?
CONSIGLIERE DE LUCIA – Bilancio 2018. Ragioniere, lo chiedo a Lei, perché
non ci sta presente l’ex Assessore. Sennò poteva rispondere pure l’Assessore,
perché Lei era quella che mi diceva a me eventualmente quello che doveva…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere De Lucia.
Prego, Dottore Fusco.
DOTTORE FUSCO – Allora, da premettere rispetto alla domanda iniziale, dice
stavamo per approvare un bilancio di 10 milioni di euro, che fine hanno fatto?
Ecco, la dobbiamo inquadrare un po’ questa domanda…
Fuori microfono
DOTTORE FUSCO – Un bilancio di 10 milioni di euro, che fine hanno fatto
questi 10 milioni di euro. Sostanzialmente dobbiamo inquadrare la domanda,
diciamo incanalarla un poco meglio. Non era un bilancio di 10 milioni di euro.
L’amministrazione precedente al primo gennaio del 2017 aveva nella disponibilità
di cassa circa… Da premettere che il sottoscritto prende l’ufficio da quattro,
cinque mesi. Una disponibilità di cassa di 15 - 16 milioni di euro. Questi 15 - 16
milioni di euro, parliamo di cassa, 12 - 13 per la verità, sono una spia che
qualcosa non funziona. O l’Ente è molto virtuoso e incassa talmente tanto che non
riesce a spendere i soldi, oppure i soldi non li spende per una qualsiasi ragione.
Nelle varie interlocuzioni che abbiamo avuto nei primi mesi con
l’amministrazione, il sottoscritto diceva “Guarda, al di là”, e non è che mi ripeto
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67DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
rispetto a ciò che è stato detto prima, la disfunzione amministrativa deriva da una
carenza di personale strutturale dell’Ente, dove l’amministrazione a dire il vero ha
cercato di porre rimedio portando all’interno le figure professionali mancanti.
Parlo dell’amministrazione precedente. Tra cui nell’ultimo anno io rappresento
una di quelle scelte per mobilità. A fronte di questo, si era partito dalla
consapevolezza – non possiamo procedere e non possiamo fare altro se non
costruiamo gli uffici. Cioè, non c’erano gli uffici. I Dirigenti che sono andati via
non c’erano proprio. Quindi, negli ultimi tre anni ci sono stati dei Dirigenti, negli
anni precedenti c’è stata una vacatio. Quindi, questa problematica amministrativa
si è acuita durante gli anni, è diventata sempre più marcata. Però nonostante
questo, almeno nell’ultimo periodo si è cercato di dare… O meglio, questo è stato
un merito dell’amministrazione precedente, dice “Voglio mettere le mani in
queste cose che mi sono trovato in parte ereditato, in parte diciamo durante il
percorso si sono verificate”, e ha cercato di costruire il percorso amministrativo in
termini di costruzione degli uffici, che poi è peggiorato ancora di più per una serie
di questioni normative, pensionamenti ed altro. Fatto questo, si partiva da
considerazioni molto spicciole, ma parliamo di settimane e di mesi, non di anni.
Cosa fare? Innanzitutto azzerare la cassa, cioè pagare. Quindi, sono stati pagati
con l’impulso della Giunta diversi debiti fuori bilancio. È iniziata, per così dire,
un’opera di risanamento, derivante però da cosa? Dettata anche da tempi tecnici,
dovuti… Il 31 marzo devi fare il riaccertamento. Poi dico perché ci ritorno su
queste date, accertamento di residui. Il 30 aprile devi approvare il bilancio e
quindi il rendiconto. Questi periodi così brevi, con questa macchina
amministrativa è evidente che stridevano da un punto di vista del risultato proprio
materiale. Adesso ci andiamo su questi punti. Andiamo nel 2017. Nel 2017 da
premettere che viene fatto il riaccertamento dei residui attivi e passivi. Viene fatto
sulla base di indicazioni che vengono fornite dai vari settori, a cui capo ci sono
dei Dirigenti, e si assumono l’onere di sottoscrivere diciamo un atto, dove dicono
questo residuo va mantenuto e questo residuo non va mantenuto. Sulla base di
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68DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
questo è uscito fuori un risultato di amministrazione. Questo risultato di
amministrazione. Non era di 10 milioni di euro, ma era sostanzialmente un
avanzo di poche centinaia di migliaia di euro, quindi stiamo al limite. E né di
cifre che ho sentito prima, di 40 milioni di euro. Cioè, non era un risultato di 40
milioni di euro portato da un disavanzo di 33 milioni di euro. Stiamo nel tecnico,
e significa che…
CONSIGLIERE – Stanno nei verbali delle Commissioni.
DOTTORE FUSCO – Sì, però bisogna.. Allora, poi ci ritorniamo e le do la
risposta in merito…
CONSIGLIERE – No, perché è come se sta dicendo che sono dei numeri.
DOTTORE FUSCO – No, non sono dei numeri. Sono praticamente… Ci
ritorniamo su questo aspetto. Allora… Quindi, dicevo quel risultato di
amministrazione che usciva fuori teneva conto di alcuni elementi positivi che
erano questi. Cioè, di un risanamento che era sostanzialmente iniziato attraverso
il pagamento di debiti fuori bilancio, di transazioni che erano sottoscritte e gran
parte erano state onorate. Chiaramente c’era una fortissima massa debitoria che
veniva dal passato. 3 o 4 milioni di Enel non pagata. Mi ricordo che ho dovuto
firmare dei mandati praticamente di 6 - 700.000 euro perché c’erano distacchi di
corrente. Il Consigliere lo sa benissimo, perché ha contribuito in quel periodo. Io
mi trovavo qui da un mese, un mese e mezzo. In autotutela firmai dei mandati,
considerando che il contenzioso era di 4 - 5 milioni di euro. Dopo di che, tutto
questo incastonarsi e quindi iniziare questa fase di risanamento, doveva avere i
suoi tempi anche di natura politica e amministrativa. All’improvviso questo viene
meno per ragioni che non sto qui ad analizzare, perché non compete a me. C’è la
politica diciamo se ne va, non approva alcuni documenti, non trova la sua quadra,
continua questo con il Commissario. Cioè, non hanno intentato niente di nuovo né
fatto cose diverse rispetto al percorso che era iniziato. Cosa succede? Con i
Commissari i tempi si dilatano. Cioè, ciò che prevedeva tipo l’approvazione del
bilancio entro un certo periodo altrimenti c’è lo scioglimento del Consiglio
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Comunale, questo non c’è più. A fronte diciamo di alcune indicazioni che
vengono fornite in quella sede, si procede al riaccertamento dei residui ex novo.
Procediamo a questo riaccertamento dei residui passivi e attivi attraverso… Non
avendo una scadenza diciamo in itinere, dettate da disposizioni normative e
immediate che avrebbero comportato lo scioglimento in alcuni casi del Consiglio
Comunale, viene fatto un primo riaccertamento su sollecitazioni degli uffici e su
sollecitazioni anche del Collegio dei Revisori dei Conti. A seguito di questo
riaccertamento ne richiediamo un ulteriore approfondimento. Quindi, viene di
nuovo fatto il riaccertamento dei residui. Nel corso del 2018 vengono effettuati
prima di arrivare al consuntivo tre riaccertamenti ordinari dei residui.
Chiamiamoli ordinari, ma sostanzialmente hanno la natura di un riaccertamento
straordinario, perché sovvertono completamente il riaccertamento straordinario
fatto nel 2015, a distanza di un anno e mezzo, due. Nell’anno del 2015 dove la
norma diceva “Per gli Enti che si trovano in questa condizione”, attenzione! “Io ti
do una possibilità. Quello di riaccertare i residui, in modo che l’eventuale
disavanzo che ne esce”, perché era strutturale un po’ in tutti gli Enti d’Italia, “Tu
te lo possa spalmare in trent’anni”. Ora, le ragioni per cui nel 2015 questo
riaccertamento è risultato parziale e noi lo abbiamo rivisto tre volte, nel 2017 più
una nel 2018, le posso supporre, legate sostanzialmente a motivi di cui ho detto in
precedenza, ma tutto scaturisce questo tra virgolette dissesto di natura finanziaria
da residui attivi e residui passivi che risalgono nella notte dei tempi. Primo
aspetto. Il secondo però non… Il secondo non trascurabile, perché poi a posteriori
è facile, o almeno per me è più facile fare le analisi e penso insieme agli altri sia
anche la stessa cosa, è che le norme contenzioso conosciuto e conoscibile è in
itinere, è informazione, è in continua evoluzione. Tanto è vero che è arrivato a 36
milioni di euro, dati che nel 2017 non erano conosciuti in tal senso. Vuoi perché
una questione di organizzazione degli uffici, una questione di organizzazione di
sentenze. Le ragioni che diciamo adesso. Tanto è vero che da febbraio di
quest’anno a luglio abbiamo avuto un ulteriore contenzioso di diversi milioni di
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70DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
euro. Questo dato è in continua costruzione. Per cui se prendiamo in riferimento i
periodi assestanti, e allora è difficile ragionare. Tu devi prendere a riferimento un
periodo mediamente lungo, dove una sentenza può venire a maturarsi nell’anno di
riferimento 2019 che stravolge praticamente, sostanzialmente l’impalcatura del
bilancio. Ora, è evidente che i tecnici devono fare delle valutazioni e delle
osservazioni allo stato, in prospettiva eventuale e analizzando le cose passate in
modo più puntuale. Oggi il dato certo è questo. C’è un contenzioso di 36 milioni
non più campato in aria, perché qualcuno ha certificato che c’è un contenzioso di
36 milioni di euro. C’è un equilibrio. Attenzione! Questo non so se siamo riusciti
poi a dircelo bene. Noi in effetti da gennaio a maggio abbiamo un equilibrio di
parte corrente, non abbiamo un disequilibrio di parte corrente, che prende a
riferimento accertamenti e impegni, come l’Assessore ha sottolineato nella sua
relazione. Ciò che squilibra il tutto e quindi sostanzialmente il bilancio, sono i
fatti nuovi intervenuti, cioè i fatti nuovi intervenuti. Se questi fatti non fossero
diciamo… Non avessero avuto evidenza così, con questa forza, con questa
violenza anche a breve distanza dall’adozione di un piano di riequilibrio con i
motivi che abbiamo detto, un anno di lavoro sul piano di riequilibrio pluriennale,
che prenda riferimento tutto ciò che abbiamo detto. Che stravolge
sostanzialmente il 2015, che viene fatto quel riaccertamento straordinario con i
limiti. Saranno altri a giudicarli, eh! Ammesso che ci siano stati. Arriviamo a
questo risultato. Questo risultato è un risultato algebrico. Cioè, non è una
valutazione di ordine, come dire, di natura procedurale. O c’è o non c’è
l’equilibrio. E questo lo mette in capo ai Dirigenti rappresentarlo, dice: guarda,
non c’hai gli equilibri. Lo mette in capo ai Revisori dei Conti che controllano
questo. Chiaramente prima di arrivare a questo ci sono dei segnali. Dei segnali
che si sono avuti nell’anno precedente, nei due anni precedenti. Aggiungo solo
una cosa rispetto a ciò che diceva l’Avvocato Tudisco, rispetto ai 40 milioni.
Quelli sono i 40 milioni che non tengono conto… Tengono conto del risultato,
come dire, cassa, residui attivi meno residui passivi, finisce là. Dopo di che,
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71DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
bisogna continuare questo risultato. Bisogna metterci contenzioso, fondo
svalutazione crediti, anticipazioni di liquidità, tutta un’altra serie di voci che
vanno a decurtare il risultato di esercizio. Il risultato di esercizio che va preso in
considerazione è quello finale, non quello intermedio. Questo è.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Ragioniere. Prego,
Consigliere De Lucia.
CONSIGLIERE DE LUCIA – Consentitemi una battuta. Io penso che se
avremmo approvato il bilancio 2018 di 10 milioni di euro, avremmo speso 10
milioni di euro e oggi non stavamo facendo il dissesto. Purtroppo consentitemi
di… Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere De Lucia.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Trinchese. Prego.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Come dicevo prima, Sindaco, oggi è un giorno
difficile per la nostra città. E ci tengo a precisare che io non ho né parenti né
familiari da difendere. Se sto qui e faccio il mio intervento è perché ci tengo a
cuore, tengo a cuore la città di Nola. La maggioranza consiliare si appresta a
votare il dissesto finanziario del Comune. Emergono due dati su tutti gli altri. Un
primo dato politico. Nel maggio del 2018 si è sciolta l’amministrazione comunale
e dal rendiconto elaborato e trasmesso dalla Ragioneria emergeva un avanzo di
amministrazione di notevole entità, dovuto alla differenza tra residui attivi e
passivi, rendiconto certificato dal Dottor Fusco e dagli altri Dirigenti. Solo
qualche mese dopo, coadiuvato dal Dottor Fattore, lo stesso Dirigente ha
certificato che lo stesso rendiconto ha un passivo di 33 milioni, dovuto alla
decurtazione dei residui appena tre mesi prima certificati. Poi, come tutti
sappiamo, i Commissari hanno deliberato il pre dissesto, e questa maggioranza
senza sentire il bisogno di confrontarsi con l’opposizione, e, in ogni caso, di
appurare se erano sussistenti i presupposti per dichiarare il pre dissesto sulla base
di non dimostrate argomentazioni tecniche, di vere e proprie omissioni di ufficio
che pretendiamo, vengono perseguite sin da subito sul piano disciplinare, oggi
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72DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
vuole deliberare il dissesto. Ricordo a me stessa e agli altri Consiglieri Comunali
che il dissesto del Comune può essere deliberato una volta che i presupposti si
siano verificati in qualsiasi momento dell’anno, attraverso una deliberazione di
Consiglio Comunale. Ci saremmo aspettati e in ogni caso sarebbe stato più
opportuno che il Sindaco, come del resto ha più volte dichiarato in campagna
elettorale, avesse dato incarico a veri esperti, al fine di verificare la sussistenza o
meno dei presupposti per il dissesto, magari anche attraverso interlocuzioni
personali con la Corte dei Conti, come accade per altri Comuni. E solo nel caso di
esito negato, dichiarare il dissesto, magari anche con i voti dell’opposizione.
Invece si insedia la nuova amministrazione. Non si comprende la ragione per la
quale abbia deliberatamente rinunciato ad esercitare le facoltà previste dalla
Legge, per le fattispecie in cui si trova proprio il Comune di Nola. Infatti, l’Art.
243 bis del Testo Unico degli Enti locali, D. Lgs. 267 del 2000 al comma 5, recita
testualmente: “Il Consiglio dell’Ente locale entro il termine perentorio di 90
giorni dalla data di esecutività di cui al comma 1, delibera un piano di riequilibrio
finanziario pluriennale di durata compresa tra 4 e 20 anni, compreso quello in
corso, corredato dal parere dell’organo di revisione economico finanziario.
Qualora, in caso di inizio mandato”, ed è proprio il nostro caso. “La delibera di
cui al presente comma risulti già presentata dalla precedente amministrazione
ordinaria o commissariale, e non risulta ancora intervenuta la delibera della Corte
dei Conti di approvazione o di diniego di cui all’Art. 243 comma 3,
l’amministrazione in carica ha facoltà di rimodulare il piano di riequilibrio,
presentando la relativa delibera nei 60 giorni successivi alla sottoscrizione della
relazione, di cui all’Art. 4 bis comma 2 del D.L. 6 settembre 2011 n° 149”. È
evidente che la nuova amministrazione avrebbe potuto, anzi dovuto presentare
una modifica del piano e spalmare il tutto in vent’anni. Pretendiamo conoscere
dal Sindaco e dall’Assessore competente al ramo le ragioni per le quali
l’amministrazione ha ritenuto opportuno non aderire alla facoltà concessa dalla
Legge, tenuto conto dell’esiguità del disavanzo spalmabile in vent’anni e, tenuto
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73DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
conto che il dissesto deve rappresentare una scelta ineludibile, ossia l’unica
possibile in quel momento. Neanche si riescono a comprendere le ragioni per le
quali non si è attesa la deliberazione della Corte dei Conti in merito alla richiesta
di pre dissesto. È noto a tutti, infatti, che nel caso in cui la Corte dei Conti si
determina con un diniego sul pre dissesto, il Comune deve procedere ugualmente
al dissesto, per cui sarebbe stato opportuno attendere le determinazioni della
Corte dei Conti, che per altro instaura un contradditorio con il Comune
interessato, chiedendo talvolta modifiche al piano. Pensate che la Corte dei Conti
anche quando i Comuni non riescono a rispettare per qualche anno il piano di
riequilibrio, provvede a modificare lo stesso. E solo se il mancato rispetto degli
obblighi di piano si reitera negli anni obbliga i Comuni al dissesto. Vedi il
Comune di Napoli, Corte dei Conti sezione Enti locali. È quello che io stamattina
ti ho fatto leggere, che non ha dichiarato ancora il dissesto. È evidente che questa
fuga in avanti dell’amministrazione è figlia di una illegittima scelta discrezionale.
È figlia dell’incapacità degli stessi amministratori di far fronte alle sfide e agli
oneri che il mandato di Consigliere Comunale e di Assessore e ancora più di
Sindaco impongono, o peggio ancora, è figlio dell’operato di Funzionari
politicamente esposti, a cui vi siete totalmente affidati. Si sente dire in giro che da
qualche presunto autorevole membro della maggioranza, che con il dissesto si
chiudono le partite precedenti e si comincia da capo. Se così fosse, vista la
situazione della maggior parte degli Enti locali italiani, e, in particolar modo di
quelli del Sud, ci sarebbe la fila alla Corte dei Conti per far dichiarare i dissesti
dei Comuni. Mentre, invece, tante amministrazioni, pensiamo tra le altre Napoli e
Catania, stanno facendo delle vere e proprie battaglie per non far dichiarare il
dissesto dei propri Comuni. E, anzi, lottano insieme all’ANCI per far modificare
la Legge sul dissesto. Il Sindaco di Napoli minacciò di incatenarsi a Montecitorio
per scongiurarlo. Del resto, se aveste fatto un po’ di ricerca vi saresti resi conto
che la maggior parte dei Comuni che sono andati in dissesto, dopo alcuni anni
l’hanno dovuto nuovamente dichiarare. È facilmente intuibile che chi non ha
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74DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
pagato la TARI, perché è impossibilitato economicamente, continua a non
pagarla, per cui il disavanzo nel corso di pochi anni riporterà un nuovo dissesto. Il
dissesto non è una sanatoria come le hanno fatto credere, ma porta con se
limitazioni derivanti dalla Legge in termini di assunzioni di personali, di
assunzioni di mutui e di tante altre attività che rallentano lo sviluppo del Comune.
In ogni caso, voglio ricordare a me stessa che il sistema che regola le attività dello
Stato e degli Enti locali impone la continuità dell’azione amministrativa a
prescindere dai soggetti che governano. Del resto, anche a Nola è sempre stato
così. Le amministrazioni subentranti hanno fatto fronte ad impegni assunti da
altre amministrazioni. Voglio ricordare anche a molti dei miei colleghi di
maggioranza che facevano parte della mia stessa compagine amministrativa,
Siano, Tufano, Giugliano, Notaro, Bruscino, oggi purtroppo assente, l’Assessore
al bilancio degli ultimi anni. Lo stesso Presidente del Consiglio Barone,
Presidente di oggi, ma anche della precedente amministrazione, che pur ritenendo
conclusa a partire dal 2010 l’esperienza di Campania Felix abbiamo fatto fronte al
pagamento di debiti per 4 milioni di euro, non assunti dall’amministrazione delle
quali io ho fatto parte, ma da amministrazioni precedenti. Oppure penso
all’atavico contenzioso con la (inc.) risalente agli anni ’80, al quale abbiamo fatto
fronte con un milione e 8. Ricordo ancora di un pagamento effettuato ad un certo
Siano nel 2015, pari a 600.000 euro per l’esproprio del terreno dove è stato
realizzato il liceo Albertini, costruito trent’anni prima. Per non parlare dei
numerosi impegni a cui per Legge abbiamo dovuto far fronte nella gestione delle
spese del Tribunale sino al 2015. 8 milioni di euro con continui decreti ingiuntivi,
pervenutici da ditte che lavoravano presso lo stesso Tribunale negli anni ’90 e
inizi 2000. Ancora il contenzioso con la famiglia Mele, perché il Comune negli
anni ’90 e anche successivamente non pagava i fitti del Salvator Rosa, pari a
500.000 euro. Questi sono solo alcuni esempi. Noi, caro Sindaco, non siamo
andati in giro a dire che ce ne frega, i debiti sono stati contratti da altri. Abbiamo
corresponsabilità così come per Legge, dato continuità all’azione amministrativa
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nell’interesse della città di Nola e dell’intera Comunità. Non è segnale di
discontinuità decretare un dissesto che si può facilmente evitare. Sapevamo che la
situazione era difficile, l’abbiamo visto sulla nostra pelle. Tant’è che negli ultimi
dieci anni, che sono quelli in cui ho fatto l’amministratore insieme a tanti che
oggi sono seduti dall’altra parte, non abbiamo contratto un solo mutuo, proprio
per salvaguardare le casse Comunali. I nostri colleghi che oggi fanno parte della
tua maggioranza conoscono bene questa vicenda e sfido chiunque a smentirmi.
Avevamo proposto nel 2018, previa assicurazione del settore finanziario di
contrarre due mutui. La videosorveglianza sull’intero territorio e l’illuminazione
architetturale del centro storico, mutui poi non contratti. In effetti, noi, sfido
chiunque a provare il contrario, abbiamo tolto debiti al Comune di Nola per
svariati milioni. Debiti di certo non fatti da me, forse fatti nel tempo in cui già
alcuni che oggi siedono nella tua maggioranza erano amministratori di
maggioranza. Ma questo senza spirito polemico. Quindi, vorremmo conoscere la
vera ragione politica per la quale si procede a deliberare il dissesto, ed in
particolare come detto. Perché non si è modificato il piano di riequilibrio, perché
non si è atteso il responso della Corte dei Conti sulla richiesta di riequilibrio,
perché non sono stati tagliati tra i vari settori 800.000 euro nel bilancio. Questa sì
che sarebbe stata una scelta politica, dal momento che con questo taglio non
venivano intaccati i servizi indispensabili del Comune. E soprattutto vogliamo
conoscere oggi se dopo la presentazione del piano di riequilibrio alla Corte dei
Conti sono stati compiuti i conseguenti atti previsti nel piano. Poi c’è un dato
tecnico ancora più raccapricciante. Siamo stati convocati in Commissione
bilancio e finanza. Le nostre domande riportate nei verbali, abbiamo ottenuto
risposte elusive, non esaurienti e che se non dettate dall’approssimazione e
superficialità addirittura sono prodotte dalla malafede. Infatti, ha lo scopo di
recuperare un disavanzo di 2 milioni 800.000 euro, spalmabile in tre esercizi che
secondo i conteggi dell’ufficio sono pari a 800.000 euro, abbiamo chiesto perché
non erano stati fatti accertamenti tributari per gli anni 2014, ’15, ’16, ’17 e ’18.
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Sia il Dirigente Fusco che il facente funzioni Fattore che l’Assessore al bilancio
Galasso, hanno candidamente risposto per mancanza di personale non sono partiti
gli accertamenti di cui sopra. Pensate che il Comune di Nola, notificati gli
accertamenti fiscali relativi all’anno d’imposta 2013, seppure non incassati del
tutto ha conseguito nell’anno 2018 un miglioramento del risultato di gestione, che
ha portato il Comune da un disavanzo di 33 milioni di euro a 26 milioni di euro.
Perché non sono stati inviati? Bastava un semplice invio, non la riscossione. Gli
accertamenti relativi anche agli anni 2014, ’15, ’16 e ’17, in modo che non
soltanto si evitava agevolmente il dissesto, ma addirittura si riassorbiva in pochi
anni gran parte del deficit accumulato, tenuto conto che per la maggior parte si
tratta di imposte reali. Poi un Comune che non vive una situazione di
irreversibilità, presupposto indefettibile per dichiarare il dissesto. Dichiarare il
dissesto per omissione di atti da parte degli organi tecnici e politici del Comune di
Nola? Vogliamo conoscere se sono stati avviati procedimenti disciplinari nei
confronti dei responsabili degli atti omissivi. Se non sono stati adottati
sollecitiamo il Sindaco e l’Assessore competente a promuovere e sollecitare tali
procedimenti. Poi vorremo ulteriormente conoscere le ragioni per le quali questi
accertamenti non sono partiti, nonostante un incarico esterno conferito dalla
compagine Commissariale ad una società, è propedeutico proprio all’attività di
accertamento. Come detto, questa semplice attività avrebbe evitato il dissesto.
Secondo il principio contabile 3.7, le entrate tributarie gestite attraverso
accertamenti e ruoli ordinari sono accertati e imputate contabilmente nell’anno in
cui si notifica l’accertamento, e lo stesso diventa definitivo trascorsi i 60 giorni
dalla notifica. È evidente che se gli accertamenti 2014, ’15, ’16 e ’17 partiranno
nei prossimi mesi saranno contabilmente riportati nei bilanci della gestione post
dissesto. Non vorrei che c’è stato il preciso intento di non inviare questi ruoli. Si
ribadisce. Bastava il semplice invio per portarli nella compatibilità di questo
anno, per provocare il dissesto e portarsi queste risorse nella gestione post
dissesto. In questo caso sarebbe dimostrato per tabulas la frode operata nei
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77DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
confronti dei creditori del Comune, e la truffa allo stato nel caso in cui intervenga
come per Legge con i propri fondi. Ancora risulta pignorato un conto corrente
postale per 600.000 euro. La Legge all’Art. 159 del Testo Unico Enti locali
prevede espressamente che non sono ammesse procedure di esecuzione e di
espropriazione forzata nei confronti degli Enti locali presso soggetti diversi dai
rispettivi tesorieri. Gli atti esecutivi eventualmente intrapresi non determinano
vincoli sui beni oggetto della procedura espropriativa. È evidente che dal
momento che il Tesoriere del Comune di Nola è la Banca della Campania e non
Poste Italiane, la somma dei 600.000 euro doveva essere liberata. Vogliamo oggi
conoscere le ragioni per cui non vi è stata alcuna attività per liberare tale somma,
che di per se è sola, sarebbe stata sufficiente ad evitare il dissesto. Evidenziamo
inoltre una registrazione di fatture per l’anno 2018, il cui totale è più del doppio
degli anni precedenti, per cui è facile presumere che ci sia stata una doppia
registrazione che fa lievitare l’importo dei residui passivi. Per cui oggi vogliamo
sapere se è stata fatta la verifica, bonifica delle fatture e che non esista una doppia
fatturazione. Da quanto rilevato e dalle risposte avute anche in sede di
Commissione, è evidente che il dissesto è generato dall’assoluta mancanza di
volontà di porre in essere atti necessari, al fine di evitare lo squilibrio finanziario
che si è verificato e quindi dalla condotta omissiva di tutti i soggetti che per
Legge potevano intraprendere azioni tese a raggiungere la salvaguardia del
bilancio. Perché questi atti non sono stati fatti, nonostante si ribadisce incarichi
elargiti durante il Commissariamento a società che avevano proprio il compito
precipuo di recuperare somme per il Comune. Incapacità o mala fede? Questa
ultima intesa come volontà di portare il Comune al dissesto. La Legge prevede
che il dissesto debba rappresentare per l’Ente una scelta ineludibile. Ineludibilità
significa impossibilità di operare una scelta diversa, ma chiaramente dopo aver
posto in essere tutti gli atti idonei a scongiurare il dissesto. Oggi vogliamo
conoscere ufficialmente quanto già trapelato in Commissione. Chiediamo di
conoscere se il Comune ha posto in essere gli atti che si era obbligato a porre in
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essere, con la presentazione del piano di riequilibrio e se sono state prodotte alla
Corte dei Conti relazioni semestrali nei termini di Legge. Perché nel piano di
riequilibrio non sono stati rinegoziati debiti con le società tipo Enel, INPS e così
via, che potevano essere spalmati in dieci anni? È sin troppo evidente che questo
dissesto è generato, come descritto nella diffida presentata in data 3 agosto 2019 o
dalla volontà politica per evidente fuga dalla responsabilità che il mandato
politico porta con se, o peggio ancora ha determinato tecnicamente in seguito alle
inadempienze verificatesi anche e non solo successivamente alla presentazione
del piano di riequilibrio, in ogni caso a danno della città di Nola. Non riteniamo
sufficiente la motivazione letta nella relazione prodotta dall’ufficio ragioneria. È
farcita con motivazioni scopiazzate da altri Comuni e, in particolare, dalla
deliberazione di dissesto del Comune di San Nicola La Strada. Nola è una città
importante che va difesa e tutelata, ma soprattutto amata e state dimostrando
purtroppo di amare solo la vostra poltrona. Oggi vi intesterete la paternità di
questa sciagurata deliberazione, figlia della condotta omissiva, politica e tecnica
che avete posto in essere con tutte le conseguenze che ne derivano. Esprimeremo
il nostro voto contrario e chiediamo che la presente dichiarazione sia allegata alla
delibera di dissesto ed inviata presso la sezione della Corte dei Conti Enti locali,
al Magistrato incaricato di attuare il piano di riequilibrio. Ho terminato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Trinchese.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Parisi.
CONSIGLIERE PARISI – Grazie, Presidente.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Un attimo solo. Io pretendo le risposte ai quesiti
che ho posto, eh! Mò prima o dopo, vedete voi.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Sì, facciamo finire gli
interventi e poi può darsi che qualche altro…
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE - E va bè, facciamo
rispondere…
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79DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Fuori microfono
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Ora? Va bene. Cinzia, chi hai
interpellato?
CONSIGLIERE TRINCHESE – Per me è indifferente. La prima cosa che volevo
sapere perché non si è modificato il piano di riequilibrio, perché non si è atteso il
responso della Corte dei Conti sulla richiesta di riequilibrio. Perché non si sono
tagliati tra i vari settori 800.000 euro nel bilancio e, soprattutto, se dopo la
presentazione del piano di riequilibrio, che è la cosa che più mi interessa, la Corte
dei Conti, se sono stati compiuti conseguenti atti previsti nel piano. Per me è
uguale, basta che mi risponda o il Dirigente…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Uno dei due tecnici deve
rispondere al Consigliere. Decidete voi, l’uno vale l’altro. Dottore, al microfono.
DOTTORE – Okay. Cioè, la richiesta fatta dal Consigliere Trinchese e Raffaele
Parisi, per quanto riguarda praticamente la risposta… Aspetta un attimo, ce
l’abbiamo qua.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Dottore, la richiesta è successiva. Se mi può
rispondere alle domande, quelle poste da me. Il Consigliere Parisi interviene
dopo.
CONSIGLIERE PARISI – Intervengo dopo.
DOTTORE – E allora, sulle altre domande non credo che possa rispondere in
questo momento io, in quanto sono domande che vanno poste non al Dirigente dei
servizi finanziari, perché non sono stati venduti gli immobili, perché non è stato
attuato il piano, cioè…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Allora, io non ho chiesto perché non sono stati
venduti gli immobili.
DOTTORE – Vediamolo uno per uno, leggiamo la prima. Vediamo la prima.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Allora, la prima domanda è perché non si è
modificato il piano di riequilibrio. Perché non si è atteso il responso della Corte
dei Conti sulla richiesta di pre dissesto.
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80DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
DOTTORE – E su questo risponde l’Assessore, su questo.
ASSESSORE GALASSO – Sul piano di riequilibrio a me risulta che è stato
inviato e che al momento non si è avuta alcuna risposta né dalla Corte dei Conti
né dalla finanza locale.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Perché non abbiamo aspettato la risposta della
Corte dei Conti sul pre dissesto e poi intervenire con il dissesto?
ASSESSORE GALASSO – E perché è intervenuta la scadenza del 31 luglio, che
è una scadenza improcrastinabile, Consigliere.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Vogliamo conoscere se dopo la presentazione
del piano di riequilibrio alla Corte dei Conti sono stati compiuti conseguenti atti
previsti nel piano. E quindi la vendita degli immobili, quindi tutto quello che
prevedeva il dopo piano di… Piano di riequilibrio.
DOTTORE – Da premettere, che voglio dire sono domande che vanno rivolte
legittimamente. Il Dirigente dei servizi finanziari può dare una risposta, ma non è
il custode diciamo di queste azioni, perché non sono…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Dottore, però mi consenta. Lei è lo stesso
custode del periodo Commissariale e quello dell’amministrazione Biancardi,
quindi più di Lei chi è custode?
DOTTORE – No no, perché non sono state. Si fa una domanda precisa. Perché
non sono stati venduti gli immobili, si pone la domanda al Dirigente di
riferimento perché non sono stati venduti gli immobili. Cioè, è molto semplice.
Non è che voglio sottrarmi.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Il Dirigente di riferimento chi è?
DOTTORE – Registro soltanto che gli immobili non sono stati venduti.
Veramente venduti in tre mesi mi sembrava un po’ difficile. Non sono iniziate le
procedure…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Avviate le procedure, avviate le procedute.
DOTTORE – Credo che questo vada posta la domanda ai settori competenti di
riferimento.
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81DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
CONSIGLIERE TRINCHESE – Chi sono i settori competenti, Sindaco? Per
rispondere a questa domanda.
Fuori microfono
CONSIGLIERE TRINCHESE – E chi è il Dirigente del patrimonio?
SINDACO – In questo momento del patrimonio è il geometra Bernardo Arienzo.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Quindi, dobbiamo contattare il geometra
Bernardo Arienzo? Vogliamo capire semplicemente se è stata avviata la procedura
per l’esproprio degli immobili.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Non possiamo chiamare
Arienzo, anche perché credo che Arienzo sia andato via. Sono le 14…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ed è una risposta corretta dire non posso
rispondere io, ma il Dirigente di settore?
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Assolutamente no. Sono le
14:30. Arienzo non lo troveremo mai, quindi…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ho capito. Quindi, registriamo che oggi non
possiamo sapere questa cosa.
SINDACO – Però, scusami, le cose sono due. Uno è il piano di riequilibrio che
sicuramente va messo in atto per cercare di entrare nel debito esistente. L’altro
invece… Quindi, va attuato secondo le direttive fatte dal Commissario Prefettizio
all’epoca.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Sì, sono state attuate. Il Commissario aveva dei
Dirigenti che ci sono anche oggi.
SINDACO – Gli uffici dovevano mettere in essere delle cose. Però oggi noi ci
troviamo di fronte a una situazione diversa. Quella che non riusciamo a fare il
piano di riequilibrio, anche per la sovvenienza di nuovi decreti ingiuntivi. Infatti,
noi i 3 milioni che… Giustamente, Dottore Fattore, Lei mi corregga se sbaglio. I
3 milioni che sono arrivati di debiti, sono dei miglioramenti che sono arrivati la
settimana scorsa.
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82DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
CONSIGLIERE TRINCHESE – Va bè, ma arriveranno tutti i giorni. Voglio dire
qualunque amministrazione è sottoposta a queste cose.
SINDACO – Sì, ma non ce l’abbiamo fatta. Perché il piano di riequilibrio va da
se e quindi va fatto tutte le azioni che prevedeva il piano. Oggi però noi ci
troviamo di fronte alla scadenza del 31 di luglio, dove non ce l’ha fatta a fare il
piano di riequilibrio.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ma sono state poste in essere tutte le azioni
consequenziali del piano di riequilibrio? Questa è la domanda.
SINDACO – Noi verificheremo se sono state poste in essere. Se non state poste
in essere, si metteranno in essere. Cioè, voglio dire noi stiamo qua da due mesi.
Fuori microfono
SINDACO – Ma la contabilità, questa è un’altra cosa. La contabilizzazione va nei
33 milioni di euro, non va in questa faccenda qua. Perché su questa faccenda qua
ci mancano i 3 milioni che sono arrivati i decreti ingiuntivi la settimana scorsa.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Quindi, Sindaco, visto che rispondi tu, risponde
Lei…
SINDACO – Il tu va bene. Questo fatto formale…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Noi per la questione legata all’esternalizzazione
degli immobili Comunali non possiamo avere risposte, perché il Dirigente
competente non è presente. Quindi, non sappiamo se è stata avviata la procedura
per la vendita degli immobili. Per quanto invece riguarda la presentazione del
piano di riequilibrio della Corte dei Conti sono stati comunque compiuti tutti gli
atti necessari, non abbiamo…
SINDACO – Io sono stato a parlare con Verde, che è il responsabile degli Enti
locali a Roma, e mi diceva che ci voleva ancora tempo, ma lui aveva anticipato
che quel piano di riequilibrio non era attuabile. Anche perché il primo piano di
riequilibrio era stato fatto a trent’anni, poi è stato ridotto a venti, perché trent’anni
non era consentito dalla Legge.
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CONSIGLIERE TRINCHESE – Quindi, noi ad oggi non sappiamo se sono stati
posti in essere tutti gli atti consequenziali al piano di riequilibrio, giusto?
SINDACO – Io penso che buona parte non sono stati messi in essere. Però devi
considerare pure che noi… Anche i tributi se sono stati messi i tributi 2013, sono i
primi che andavano in prescrizione, quindi hanno lavorato sul 2013 perché non
procurassero un danno erariale non rendendo esigibili quei crediti. È prassi
consolidata che tutte queste attività vanno fatte a fine anno, al fine di non perdere
la…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ma sono due cose differenti. Il piano di
riequilibrio è un conto…
SINDACO – Il piano di riequilibrio sicuramente…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Il dissesto è un altro percorso. Noi siamo passati
dal piano di riequilibrio senza verificare di avere attuato tutti gli atti necessari per
scongiurare il dissesto, al dissesto direttamente. Quindi, la mia domanda era in
questo senso.
SINDACO – Sì, ma si sono aggiunti altri debiti.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ma i debiti si aggiungono tutti i giorni. Anche
quando io ero in maggioranza e c’era un altro Sindaco tutti giorni arrivavano cose
magari legate non all’amministrazione in carica, ma all’amministrazione
precedente.
SINDACO – Perciò all’inizio di questo lungo Consiglio Comunale io vi ho
chiesto se avevate i numeri per tentare di riequilibrare questo piano.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ci vuole la volontà politica come abbiamo detto
anche in altre…
SINDACO – La volontà politica. Però noi stiamo parlando di situazioni
oggettive, non soggettive. Noi abbiamo dei numeri, e io te… Io che faccio
l’Ingegnere, tu che fai l’Architetto, lo sai che rispetto ai numeri sono situazioni
che noi non possiamo modificare.
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CONSIGLIERE TRINCHESE – E questo è fuori dubbio. Ma se ci fosse stata la
volontà politica di recuperare 800.000 euro, perché erano i soldi che servivano
per evitare e scongiurare il dissesto, ci potevamo sedere tutti a un tavolo e trovare
il modo di recuperare queste…
SINDACO – Forse non politica ma personale, anche io vorrei avere la possibilità
di avere 800.000 euro sul conto. Non ce l’ho. Dobbiamo trovare la situazione per
metterceli. Non è una volontà politica. Abbiamo raschiato il barile, non sappiamo
più che cosa fare. A me mi dicono gli uffici che non sappiamo cosa fare.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Quindi, stai…
(Voci sovrapposte – inc.)
SINDACO – Io la volontà politica… Noi possiamo dare l’indirizzo, non
possiamo fare la cessione.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Stai a quanto ti dicono gli uffici. Prima il
Dottore Fattore nell’altra sede ha dichiarato che comunque la sua… Lui può
intervenire dal punto di vista tecnico, poi è la politica a fare il resto. La volontà
politica non c’è in questo momento di cercare di scongiurare a tutti gli effetti il
dissesto.
SINDACO – La volontà politica è attuabile nel momento in cui c’è il confronto
con i numeri. Se non c’è il confronto con i numeri…
CONSIGLIERE TRINCHESE – Il confronto con i numeri ci può essere.
SINDACO – E come? Dammelo.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ci può essere interrogando i settori, cercando di
limitare…
SINDACO – Li abbiamo interrogati a luglio tre volte. Voglio dire dateceli.
Siccome l’ho ripetuto, l’ho detto già prima e te lo ripeto. In un esercizio
democratico, io ho detto se l’opposizione, la minoranza come l’ho definita dal
primo Consiglio Comunale, c’ha la soluzione per scongiurare questo evento,
datecelo.
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CONSIGLIERE TRINCHESE – Ma noi la soluzione la volevamo trovare
insieme.
SINDACO – Datecelo. Noi non l’abbiamo trovato.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Lo abbiamo chiesto. Giuseppe Tudisco ha
chiesto di rinviare il Consiglio a 20 giorni, visto che stamattina è stato notificato
l’ultima nota del Consiglio Comunale, e non lo avete manco preso in
considerazione. L’ha chiesto di metterlo ai voti tra l’altro.
CONSIGLIERE TUDISCO – Ho chiesto di metterlo ai voti.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Ha chiesto di metterlo ai voti. Non lo avete
proprio considerato.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Però dimenticate un
particolare. Questo Consiglio Comunale ha già approvato il mancato equilibrio,
quindi è inutile andare avanti. Non strumentalizzate questa cosa, perché guardate,
come dicevate prima, veramente è una brutta pagina per questa città. Ma se voi
continuate a strumentalizzare dopo che noi già abbiamo votato per la nuova
approvazione del… Perdonatemi però, facciamo le persone serie, vi voglio bene.
Consigliere Parisi, vuole intervenire? Prego.
CONSIGLIERE TUDISCO – Presidente, non è nessuna strumentalizzazione.
Raffaele, scusami. Anche perché oggi si dichiara dissesto. Ciò non toglie che…
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Ma non possiamo più
rinviare. Abbiamo già votato il dissesto.
CONSIGLIERE TUDISCO – Potremmo dichiarare il doppio dissesto tra due
anni.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Questa è un’altra cosa. Io
stavo dicendo non possiamo ritornare indietro, perché già approvato la procedura
di non riequilibrio, quindi è inutile continuare.
CONSIGLIERE TUDISCO – Okay. Quindi è stato fatto tutto per evitare il
dissesto?
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – È una falsa riga, quindi
praticamente… Ma questo lo sta dicendo Lei, non l’ho detto io. Questo lo sta
dicendo Lei e non l’ho detto io. Prego, Consigliere Parisi.
CONSIGLIERE PARISI – Volevo fare solo una precisazione a due punti
dell’intervento del Consigliere Trinchese, che in qualità di capogruppo della lista
Al cuore di Nola, condividiamo in toto. Volevo fare solo due precisazioni.
Sindaco, tenendo presente la rimodulazione fatta dal Commissario, ce lo siamo
detti io e te diverse volte, stamattina abbiamo anche condiviso con altri
Consiglieri. Oggi noi ci troviamo nelle condizioni di poter rimodulare quanto già
rimodulato. C’è l’Art. 243 bis comma 5° che rivestiva a 360 gradi la nostra
situazione attuale. Non voglio ripeterlo, perché Cinzia già è stata molto chiara.
Però noi avevamo una possibilità. È chiaro che se voi oggi ci chiedete dateci i
numeri, Sindaco non è una cosa che potremmo fare, pure perché siamo venuti a
conoscenza alle 9:00 di stamattina del riaccertamento del 2013. Ecco, come
dicevi tu prima, per evitare che comunque potesse incorrere in danno erariale, di
3 milioni di euro, quindi una parte diciamo già incassata. E questa cifra, appostata
anche per gli anni successivi, che più o meno sarà sempre intorno ai 3 milioni, ma
qualcosa in meno, qualcosa in più, ci poteva permettere oggi di ragionare
diversamente. Ma al di là di questo io voglio ragionare sui 2 milioni e 6.
Rimodulare i 33 già fatti dal Commissario, quindi spalmare i 2 milioni e 6 nei
venti anni, così come già fatto, perché la Legge ce la consente, non è che ce lo
stiamo inventando noi, quindi aggiungere 150.000 euro in termini economici al
milione 650, Assessore? Un milione 650 è la cifra..? Eh! Al milione 650. La
volete considerare una soluzione banale, una… Io vi dico solo che era una
soluzione che la Legge ci permetteva di percorrere. Non la volete tenere in
considerazione? Non la tenete. Votate il dissesto, c’avete i numeri, lo potete fare.
Però tenete presente stasera o quando vi… potete rifletterci su questa cosa, che
potevamo avere una soluzione. Avete deciso di non percorrerla? Va bene così. Il
secondo punto invece, in merito al quesito che vi abbiamo posto io e il
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87DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Consigliere Trinchese, e voglio portare a conoscenza a tutti, anche al Consigliere
Iovino. Noi abbiamo fatto una nota in questi giorni ai due Dirigenti, dove
abbiamo chiesto che, visto che abbiamo riscontrato una registrazione di fatture il
cui totale è più del doppio degli anni precedenti, per cui si… Noi avevamo fatto
una… Ritenevamo che comunque ci fosse stata ipoteticamente una doppia
registrazione delle fatture e che avrebbero potuto tra virgolette evitare l’importo
dei residui passivi. I Dirigenti mi hanno risposto stamattina “Tale affermazione
allo stato non supporta elementi probatori certi”. E io vi ho chiesto, noi vi
abbiamo chiesto, quindi volevamo che voi ci davate qualche… Altrimenti venivo
qua, in Consiglio e dicevo Raffaele Parisi e Cinzia Trinchese gli è stato pagato tre
volte, quattro volte, quindi volevamo da voi un aiuto. Poi mi avete fatto una
lezione sul residuo passivo e sulla fattura, sull’emissione di fatture. Io vi
ringrazio, perché questa risposta la custodirò in modo prezioso. Ora, invece vi
rispondo diciamo… Nell’attesa di produrre la documentazione probante di quanto
indicato nella precedente comunicazione, si sollecita una verifica del reale
ammontare delle fatture dell’Ente, in quanto indipendentemente da tutto le fatture
sono strettamente legate agli impegni. E questa è una cosa ben chiara. In
considerazione di quanto precedentemente mi è stato riferito, si richiede una
documentazione attestante allo stato, la documentazione attestante dello stato
della piattaforma dei crediti commerciali, quindi del PCC, Dottò. Quindi, io
vorrei sapere… È chiaro non oggi in Consiglio, però colgo l’occasione per… Poi
se volete vi faccio anche una ulteriore richiesta. Quindi, voglio conoscere lo stato
della piattaforma dei crediti commerciali del Comune di Nola. Se posso avere il
piacere di avere una risposta in merito a questa richiesta ci togliamo qualche
dubbio, e così ci rendiamo conto se la nostra valutazione sulla maggiorazione
degli importi, quindi sullo sfasamento degli importi, perché da qui capisco che se
ci dovesse essere una lievitazione degli importi, quindi una doppia fatturazione,
ciò non procura un aumento dei residui passivi. È una cosa che non mi riesco a
spiegare. Va bè. E questo è quello che volevo chiedervi. Infine, va bè, è chiaro, il
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88DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
gruppo del quale rappresento noi saremo non favorevoli al dissesto. Vi ripeto,
perché a nostro avviso seppur una sola possibilità c’è intendevamo percorrerla.
Non volete prenderla in considerazione, è chiaro che poi ognuno si assume le
proprie responsabilità, perché le responsabilità non sono solo di quelli che hanno
fatto i debiti. La Legge disciplina tanti fattispecie che possono configurare i reati
o meno. Anche il procurato dissesto è un reato, dove l’Ente non ha attivato
eventuali strumenti in eventuali procedure che potevano evitare questa situazione.
E quindi poi gli Enti, le Autorità competenti verificheranno se ci sono o meno
responsabilità. Quello che si mette in evidenza è la continuazione di un
comportamento omissivo, iniziato con il Commissario, il quale è partito a gonfie
vele, ha fatto un lavoro strepitoso, però poi alla fine si è areato. In che senso?
Quello che diceva prima il Consigliere Trinchese, ci siamo… Lei ha accertato i 33
milioni di euro di debiti, ha fatto la rimodulazione, però poi si è perso in un
bicchiere d’acqua perché non è stata col fiato sul collo sui Dirigente, affinché si
procedesse ad attivare tutte quelle procedure, vuoi la vendita degli immobili, vuoi
tutti gli altri strumenti che la Legge permette, per evitare che oggi la nuova
amministrazione si potesse trovare di fronte a questo tipo di realtà. E quindi lo
ritengo un comportamento omissivo. Però poi devo dire che anche voi dopo
poche settimane dall’insediamento state dando una continuazione a questo
comportamento omissivo, perché voi dite noi facciamo il dissesto per far sì che il
bambino possa poi nascere nuovo, lasciando morire quello più anziano, quello
che c’ha la malattia più grave. Mah! C’era la possibilità di intervenire, ho chiesto
sia alla Segretaria Comunale prima, interfacciandomi, così col Dottore Galasso.
Quindi, è una norma applicabile allo stato. Oggi l’Art. 243 bis comma 5° del
TUEL in questo momento storico è attuabile, e non lo volete fare. Vi ringrazio,
e… Dottore, attendo una risposta da parte vostra in merito alla…
DOTTORE – Allora, la domanda che veniva posta di cui abbiamo dato risposta
era questa qua. La leggo. In merito al dissesto di cui si discuterà lunedì in
Consiglio Comunale, si evidenzia dagli atti una registrazione di fatture il cui
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totale è più del doppio degli anni precedenti, per cui si presume che ci sia una
doppia registrazione delle stesse fatture che fanno lievitare l’importo dei residui
passivi. Ed è una prima costruzione. Ciò stante, noi sottoscritti Consiglieri
Comunali, Trinchese e Parisi, chiediamo al Dirigente, Dottor Salvatore Fattore,
una certificazione dalla quale si evince che le fatture sono state bonificate e che
non esiste una doppia fatturazione. Okay. Noi abbiamo dato una risposta
stamattina, che vi abbiamo consegnato. La leggo, man mano cerchiamo di dare
qualche spiegazione, senza toni esclusivamente… Con toni esclusivamente
tecnici. Allora, nella nota in oggetto si manifesta la conoscenza di una
registrazione di fatture, il cui totale è il doppio di anni precedenti, per cui si
presume che ci sia una doppia registrazione delle stesse fatture che fanno lievitare
l’importo dei residui passivi. È evidente che in questa fase la risposta non può
essere che questa. Cioè, tale affermazione allo stato, non supportata da elementi
probatori certi, cioè…
Fuori microfono
DOTTORE – No, noi stiamo… In questo momento ci state chiedendo ci sono
doppie registrazioni di fatture che fanno lievitare più del doppio i residui passivi.
Costruiamo la frase. Né da uno specifico ammontare con relative indicazioni del
debitore l’Ente alla richiesta, allo stato è impossibile da evadere. Ciò non toglie
che possa essere evasa nella misura in cui i controlli saranno ulteriormente
effettuati, però dobbiamo spiegare l’assunto, cioè fattura, residuo passivo.
Fuori microfono
DOTTORE – No no no, Consigliere. Consigliere fatemi… Consigliere, leggo
sotto. Perché se noi, immaginiamo che ci fosse stata una duplicazione di fatture di
10 milioni di euro, i residui passivi se erano un milione di euro, rimanevano un
milione di euro. Spiego il motivo perché. Si rende necessario a questo punto
chiarire la differenza tra residui passivi e fatture ricevute. Il residuo passivo nasce
da un’obbligazione giuridica, perfezionata con un atto di determina attraverso il
quale viene individuato il debito e il soggetto fornitore. In tal caso l’Ente
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90DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
autorizza la spesa. Che significa? Il Dirigente di riferimento fa una gara, procede
all’aggiudicazione della gara, individua il fornitore, gli fa l’aggiudicazione e
quindi da quel momento nasce il debito dell’Ente. E da quel momento nasce il
residuo passivo, cioè il debito nei confronti del soggetto fornitore, nella misura in
cui poi la prestazione sia stata eseguita o resa. Ora, l’emissione della fattura è un
atto successivo che completa l’iter della manifestazione dell’obbligazione, cioè lo
completa quell’iter. Prestazione del servizio e/o forniture di bene e quindi si
procede alla liquidazione. Nell’eventualità, perché non si nasconde che l’errore
possa esserci in generale, di una doppia registrazione delle fatture dovute a mero
errore materiale, tale circostanza non incide sull’importo dei residui passivi che si
sono formati in periodo precedente all’emissione della fattura. Per le ragioni
diciamo che ho spiegato in precedenza. Nell’ultimo, non da ultimo, si rappresenta
che i residui passivi, diciamo per sgombrare il campo da dubbi perché il problema
è serio, sono stati oggetto di riaccertamento sia nel 2017 che nel 2018, che sono
confluiti nell’approvazione di una delibera di Giunta municipale corredata dal
parere del Collegio dei Revisori dei Conti. È evidente che gli atti sono tutti quanti
formati, la fattura non si lega in modo automatico al residuo passivo, fermo
restando che eventuali errori se ci sono, dovuti ad errori materiali possono sempre
essere diciamo rivisti e corretti, ma non incideranno sul residuo passivo.
CONSIGLIERE PARISI – Io ve l’ho detto, Dottore. Io vi fornirò la
documentazione.
DOTTORE – Sì. Non incide sul residuo passivo.
CONSIGLIERE PARISI – Sindaco, ultimamente che si sono tenute le elezioni,
sono stati impegnati scrutatori e Presidenti di seggio. Quando vi allegherò questa
documentazione, vi allegherò anche la documentazione che i dipendenti
dell’ufficio della ragioneria ad alcuni Presidenti di seggi li hanno pagati tre volte,
quattro volte. Cioè, ma noi ci stiamo rendendo conto a che stiamo arrivando,
Dottore? Cioè, ma stiamo scherzando con il fuoco? Se questi non sono capaci di
svolgere il proprio lavoro, Sindaco, ma mettili all’ufficio anagrafe. Io ti sto
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91DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
parlando di una cosa, e io qua ho le… Quindi, ve le allegherò anche queste qua,
come vi allegherò quelle che… Anche se la risposta me la aspettavo da voi. Ci
sono Presidenti di seggi che sono stati pagati tre, quattro volte un quarto d’ora fa.
Quindi, se questi dipendenti non hanno le capacità, metteteli a fare… Non fate le
facce così perché…
Fuori microfono
CONSIGLIERE PARISI – No no, Dottore non mi sarei mai permesso di fare…
Per cui vi chiedo effettivamente di fare una valutazione anche sulle capacità
professionali. Prendete un curriculum, vedete questi che scuola hanno fatto, se
hanno la capacità di assolvere quel ruolo, altrimenti dategli la competenza giusta.
Chi è che ha la delega al personale? Io non lo so perché…
Fuori microfono
CONSIGLIERE PARISI – Ah, l’Assessore Ruggero Iovino. Okay, mò che lo
vedo gli do…
Fuori microfono
CONSIGLIERE PARISI – No no no, ho detto chi è perché non ricordavo, non
sapevo chi è. Quindi, invito l’Assessore Iovino di fare una valutazione dei
curriculum come si fa nelle aziende, per capire. Perché visto che qua si parla
sempre di aziende e tutto quanto, facciamo una bella valutazione. Chi non ha le
competenze, dategli il ruolo che si meritano. Grazie.
INTERLOCUTORE – Consigliere Parisi, Lei ha detto una cosa molto grave. Io la
invito a presentare un’istanza anche alla mia attenzione per conoscenza, perché
bisogna approfondire, perché se ci sono stati degli errori bisogna intervenire
immediatamente.
Fuori microfono
INTERLOCUTORE – No, ma io non metto in discussione, ma per l’amor di Dio.
Ma bisogna…
Fuori microfono
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92DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
INTERLOCUTORE – No, sicuramente sarà… Voglio dire bisogna approfondire
la cosa.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Vogliamo entrare un poco nei
ranghi? Concluda l’intervento, Consigliere Parisi.
CONSIGLIERE PARISI – Ci tengo solo a precisare che non è mala fede. Io vi ho
parlato di competenze professionali. Visto che il Sindaco vuole ripartire da zero,
che riparta nella valutazione dei curriculum. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Parisi. Ha
chiesto di intervenire il Consigliere Buonaguro. Prego.
CONSIGLIERE BUONAGURO – Buongiorno a tutti. Io, come altri colleghi,
siamo nuovi e quindi abbiamo trovato comunque una situazione non critica, ma
drammatica in questo Comune e ci dobbiamo confrontare su questo. Ora, il
discorso che noi facevamo, è chiaro, dobbiamo cercare di risolvere la situazione.
Però io come altri miei colleghi abbiamo partecipato a tutte le riunioni della
Commissione di bilancio. Noi non siamo commercialisti e pochi di noi forse
fanno questo mestiere, quindi è anche un po’ difficile comprendere. E quindi
abbiamo ascoltato. Abbiamo ascoltato l’Assessore, abbiamo ascoltato i Dirigenti,
abbiamo ascoltato il Dottore Fusco, il Dottore Fattore, abbiamo ascoltato il
Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti. E ci siamo fatti un’idea che
comunque la situazione è questa: è gravissima e non si può trovare una soluzione,
se non è quella del dissesto. Ci tengo a rimarcare questa cosa. Il dissesto non lo
dobbiamo chiedere come un fatto politico, almeno per quello che ci riguarda. Ma
come un fatto tecnico, perché non ci sono i tempi e i modi per poter sanare la
situazione. Quindi, la nostra dichiarazione di voto a favore del dissesto è questa,
ma non deve essere vista come dall’opposizione o chi non dovesse votare, come
una cosa contraria o contro qualcuno, contro qualcosa o chi ha amministrato
prima. Noi dobbiamo mettere un fermo. Noi dobbiamo reiniziare, ma vedendo
una situazione diversa. La situazione si è protratta negli ultimi tre, negli ultimi
cinque, negli ultimi dieci anni, negli ultimi vent’anni. Se un debito è così grosso
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93DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
non può essere stato fatto soltanto negli ultimi anni. Sicuramente è un danno
fatto, ma che parte da lontanissimo. Allora, io penso che noi con il buon senso se
riusciamo a votare questo dissesto iniziamo da capo, vediamo di… Oltre al
dissesto finanziario subentrerà un dissesto amministrativo. Ne abbiamo discusso
con l’Assessore al bilancio all’interno delle Commissioni. Se noi non riusciamo
poi ad organizzarci successivamente è chiaro che si può rivedere di nuovo un
dissesto e dovremmo di nuovo galleggiare per anni e anni. Quello che noi non
vogliamo e non dobbiamo fare è galleggiare, mettere un punto e ricominciare, ma
ricominciare in modo diverso. Questa è la sfida di questa città. A tal proposito
volevo leggere la nostra dichiarazione. La strada della scelta della dichiarazione
del dissesto non è una scelta punitiva nei confronti di chi c’era prima e men che
meno della nostra città. Essa nasce, infatti, da pesanti rilievi fatti dagli organi terzi
che sono a disposizione non solo del Consiglio, ma anche di tutta la città. E
soprattutto tesa ad offrire a questa una chiara operazione verità. Cioè, deve uscire
fuori questa verità, che è un dovere inconfutabile nei confronti della stessa, dopo
il voto che è stato così ampio. Non si può far finta di niente. Per aprire una nuova
pagina serve chiudere con certezza e imparzialità matematica i conti con il
passato e farsi giudicare anche con durezza, se sarà necessario, dai nostri
concittadini su una nuova e trasparente contabilità. Quella deve essere la nostra
sfida. Questa scelta, inoltre, unisce con convinzione tutta la maggioranza, a
prescindere dai percorsi precedenti di ognuno di noi, e non ci prestiamo al gioco
dei vecchi e dei nuovi. Noi ci siamo candidati Tutti insieme a Minieri per
cambiare, l’abbiamo detto dal primo giorno della campagna elettorale, che poi ci
ha gratificato. Noi ci aspettiamo, anzi e soprattutto da chi all’opposizione si è
candidato con noi, di dare alla città cambiamento e trasparenza nel rispetto dei
diversi percorsi fatti. Sebbene, sarebbe anche triste, sebbene non sia determinante
dal punto di vista numerico, una… Da parte dei cittadini una presa di posizione
diversa. Io penso che i cittadini ci abbiano eletti tutti in Consiglio Comunale, e se
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94DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
noi facciamo una scelta comune per questa cosa, noi ci possiamo comunque
mettere a lavorare in un futuro con nuove deleghe e con un nuovo spirito. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere
Buonaguro. La parola al Consigliere Pizzella.
CONSIGLIERE PIZZELLA – Grazie, Presidente. Allora, io voglio fare a nome
del gruppo che rappresento, Nola in movimento, un sentito ringraziamento alla
Giunta che fin dall’insediamento del 18 luglio si è messa subito a lavoro su questi
purtroppo incresciosi argomentazioni, quindi elaborando dopo una attenta analisi,
così come ci dicono e ci confermano anche loro non solo a parole, ma con gli atti
e le loro relazioni, quella proposta che poi attraverso alla Giunta è stata esaminata
dalla Commissione consiliare bilancio. Era da tempo, io l’ho dichiarato anche
durante le sedute della Commissione consiliare, che il ruolo istituzionale dei
Consiglieri Comunali non venisse di nuovo riqualificato così come è stato durante
i lavori presieduti dal Presidente Antonio De Lucia. È vero, abbiamo in questo
mese di agosto, dal 30 luglio che sono state approvate le due delibere di Giunta,
abbiamo tenuto fino a stamattina quattro Commissioni Consiliari, quattro sedute
di Commissione Consiliare, che hanno avuto un inizio e una fine. Non c’è stato
un lavoro svolto a metà oppure un lavoro senza un verbale conclusivo, sebbene
contrastante tra i pareri rilasciati dall’opposizione e quelli lì della maggioranza.
Noi dobbiamo distinguere quello che è il momento politico e di campagna
elettorale, da quello che è il momento istituzionale, che qui ci impegna ad essere
consequenziali ad una situazione finanziaria, che ormai l’abbiamo detto tutti, è
grave, è gravissima e dalla quale non c’è via di uscita se non attraverso la
dichiarazione di dissesto. Noi abbiamo atteso, perché poi al di là di tutti gli
interventi fatti in questa Aula stamattina, quello che c’è mancato è la
formalizzazione di una proposta che sotto forma di emendamento a quello che è
stato il riequilibrio di bilancio che non abbiamo potuto accertare nel capo
precedente, ci avrebbe messo in condizioni, e lo abbiamo… Io stesso nella
riunione che abbiamo fatto prima quando il Presidente ha sospeso la seduta, noi ci
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95DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
siamo resi disponibili anche a fare un Consiglio Comunale ad oltranza, fino a
quando non avessimo trovato sotto vostra proposta un’alternativa. Perché, che che
se ne dica, quello che purtroppo, forse detto dal Dottore Fusco qualche intervento
fa abbiamo sottovalutato, è che lo strumento che la Legge ci ha dato
consentendoci nel 2015 con l’introduzione del bilancio armonizzato di ripianare
in trent’anni i nostri debiti, all’epoca purtroppo non è stato utilizzato. E io ricordo
che dai banchi dell’opposizione e nello svolgimento delle Commissioni
Consiliari, quando già erano evidentissimi i problemi finanziari dei debiti
contratti e si aveva a che fare con le mancate riscossioni e con i debiti fuori
bilancio, questa cosa qui noi la proponemmo. Era quello il momento attraverso il
quale addivenire ad un ripianamento della nostra situazione debitoria, che
sebbene fosse stata anche di 40 milioni di euro, ma spalmati in trent’anni, ci
avrebbe portato ad un peso che non sarebbe gravato più di tanto attraverso un
milione e 3, un milione e 4, ma pure un milione e mezzo all’anno, il Comune di
Nola lo avrebbe potuto sostenere. Chiaramente il dissesto, votare il dissesto fine a
se stesso non ha senso. Votare il dissesto, organizzare gli uffici e i servizi, formare
il personale. E anche questo, guardate, io ho fatto la gola secca da quei banchi con
la Segretaria precedente, che era pure responsabile della formazione del
personale, a dire formiamo il personale, formiamo il personale. Categoricamente,
ogni anno a novembre arrivava una variazione di bilancio. Di quei quattro
spiccioli previsti per la formazione del personale interno, venivano distratti in
altre attività. E allora, ci vuole una presa di coscienza che ci metta in condizione
attraverso una nuova realizzazione, dopo aver riconosciuto, io spero con la
collaborazione anche dell’opposizione, aver riconosciuto il dissesto finanziario
del Comune di Nola, mettere il Comune di Nola in condizione… Andranno altre
persone, altri dipendenti in pensione, gli uffici sono scoperti. Allora, non c’è nulla
di diverso da trattare rispetto a quello che succede nelle aziende private. Non è
detto che nelle aziende private… Purtroppo noi non possiamo assumere, tranne se
il Sindaco con una formale richiesta al Ministero possa avere deroga, ma non può
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96DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
avere deroga per assumere 50 dipendenti Comunali, assolutamente! Può avere la
delega per assumere un Dirigente, una posizione organizzativa, un funzionario. E
questo ci aiuterà sicuramente se il Governo ce lo consentirà. Ma se non ripartiamo
con una rigenerazione della macchina amministrativa, noi avremmo votato un
provvedimento fine a se stesso. Quindi, io su questo intendo improntare il mio
voto favorevole al riconoscimento del dissesto finanziario del Comune di Nola.
All’impegno dell’amministrazione a riformare l’attività amministrativa dell’Ente,
cosa che ci siamo detti tutti, però abbiamo riconosciuto che questo è un problema
che cammina parallelamente e che sicuramente ha generato quella situazione
economica e finanziaria in cui oggi noi, attualmente ci troviamo. Una cosa è
riconoscere il problema, altra cosa invece è impegnarsi. E in Consiglio Comunale,
che è l’organo deputato a stabilire queste cose, noi dobbiamo assumere questo
impegno qui. Quello di riformare la macchina amministrativa, perché in questi
ultimi anni… Non voglio fare polemica, non voglio rivolgermi a nessuno dei
vecchi dei vecchissimi. In questi ultimi anni lo scotto che noi stiamo pagando, io
ritengo che sia attribuibile al funzionamento deficitario dei nostri uffici. Se i
nostri uffici avessero lavorato con diligenza, noi non ci saremmo trovati così. Se i
nostri uffici avessero incassato la TARI, noi purtroppo con quei soldi saremo stati
in condizione di affrontare questa grave criticità. Se i nostri uffici avessero
incassato gli oneri di urbanizzazione e se i nostri uffici non avessero contratto
tutti i debiti, purtroppo noi non ci saremo trovati in queste condizioni. Quindi, la
chiave per una svolta è solo questa: riconoscere il dissesto, organizzare la
macchina amministrativa, svolgere le funzioni di programmazione e di controllo
che sono le funzioni a noi dedicate, e poi andare avanti con l’amministrazione
Comunale. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Pizzella.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scala.
CONSIGLIERE SCALA – Sì. Grazie, Presidente. Il Consigliere Pizzella ha fatto
un riferimento molto preciso. Ai tempi di riaccertamento straordinario dei residui,
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rifacendosi alla normativa del bilancio armonizzato e alla data del primo gennaio
2014, allor quando si parlava… Cioè, c’è stata la riforma degli Enti territoriali e si
dava l’opportunità di accertare i propri residui alla data del primo gennaio 2015.
E la storia è questa, ed è quella che ha detto anche Pizzella. Ma l’opportunità noi
l’abbiamo persa, dico noi, sempre un plurale maiestatis, l’anno scorso, nel 2018
allor quando… Io non ricordo chi fosse l’Assessore né chi fosse il Dirigente. Ma
allora, se voi andate a prendere, andate a vedere la Legge di bilancio del 2018 Art.
1 comma 848, che io leggo integralmente perché l’ho cercato in verità. Si dice
che i Comuni che non hanno deliberato il riaccertamento straordinario dei residui
attivi e passivi previsto all’Art. 3 comma 7 D. Lgs. n° 118, nonché quelli per i
quali le competenti sezioni Regionali della Corte dei Conti e delle finanze hanno
accertato la presenza dei residui risalenti agli esercizi antecedenti il 2015. Ed è il
nostro caso. Non correttamente accertati entro il primo gennaio 2015, provvedono
contestualmente all’approvazione del rendiconto del 2017, a cui faccio
riferimento. Il rendiconto del 2017, quindi se non erro siamo a marzo 2018,
provvedono dicevo al rendiconto del… Scusate che ho perso… Al riaccertamento
dei residui al 31 dicembre del… proveniente dalla gestione 2014, secondo le
modalità definite con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, da
emanare entro il 28 febbraio 2018. Quindi, all’eventuale maggiore disavanzo
derivante dal riaccertamento straordinario, ripianati in quote costanti entro
l’esercizio 2044, secondo le modalità previste dal Decreto del Ministro delle
Economie e delle Finanze etc. etc. Quindi, noi abbiamo perso una ulteriore
opportunità. Ricordo, forse il Dirigente ricorderà meglio questa cosa, non
eravamo noi competenti in materia e quindi c’è stata data un’opportunità, e questa
riguardante il rendiconto del 2017, di poter ripianare ciò che non era stato fatto
precedentemente. No, l’ho voluto dire perché le colpe qualcuno ce l’ha, qualcuno
lo sa. Io non ricordo né chi sia, chi fosse stato allora l’Assessore, né il Dirigente,
non è colpa mia. Non lo ricordo perché io ho tanti cambiamenti, io… Grazie, è
tutto. Quindi, il regalo è stato fatto. Grazie.
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Scala. Ha
chiesto di intervenire il Consigliere Iovino. Prego.
CONSIGLIERE IOVINO – Grazie, Presidente. Grazie veramente di cuore. Ho
sentito un sacco di Messe cantate. Guardate, delle Messe cantate così non le
sentivo da anni, veramente, anche se non… Veramente delle Messe cantate, però
fermo restando è anche vero. Non voglio fare polemiche, Sindaco, anche perché
io mi ricordo che quando si è insediato il Commissario Prefettizio chiese, e può
smentire il Dirigente, anzi gli chiedo anche solidarietà morale, perché fino a sei
mesi fa Lei era un grande mago. Oggi è diventato il primo bersaglio. Io non so
perché queste domande non sono state fatte quando chi gestiva la macchina
amministrativa. Oggi il Dottore Fusco, che non l’abbiamo portato noi tutto il
rispetto della persona, mi sembra che è arrivato con la mobilità
dell’amministrazione Biancardi. Iniziamo un punto alla volta a dire le verità,
perché chi parla con me deve dire le verità. Fermo restando, quindi piena
solidarietà morale, perché Lei è una persona per bene. Qua c’è un supporto sia
politico che umano, perché noi la politica la facciamo umanamente. Poi, mi
ricordo che quando si insediò il Commissario Prefettizio, la Dottoressa, chiese le
casse del Comune di Nola, quanto avevamo nelle casse Comunali. Mi sembra, se
non erro, con delle proroghe, perché voi dovete sapere che… Mi sembra che era
la Banca Popolare dell’Emilia Romagna. C’ho sempre le carte però, c’ho anche
l’estratto conto della banca. Chi lo vuole vedere mi faccia la richiesta, io vi do
l’estratto conto della Banca dell’Emilia Romagna. E mi ricordo che arrivò questo
estratto conto dell’Emilia Romagna. Sapete quanto avevamo sulle casse dei
cittadini di Nola? Perché questi non hanno capito che il Comune, noi… Noi
veniamo eletti dal popolo, qui stiamo al servizio del popolo. Qui si pensa che
qualcuno era come a conduzione familiare, a conduzione personale. Non hanno
capito che questo bisogna rispettare i cittadini, le tasse, chi fa i sacrifici. E
avevamo un euro e 12 centesimi. Ah, un euro e 20, scusate. Dottor Fattore, è vero
o no? È così? E quindi questo qua… Non avevamo un avanzo di cassa, eh!
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99DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Avevamo un euro e 20, quindi due caffè, anche se andiamo da Paolino giù, che è
più economico il bar non riusciamo a prendere, perché si prende 70 e 70, sono
1,40. Quindi, avevamo uno e 20, due caffè non li potevamo prendere. Poi c’è
stato una organizzazione della Commissaria, che la ringrazio per il lavoro che ha
fatto, perché bisogna sempre ringraziare chi ha lavorato prima di noi. Ma io dico
un’altra cosa. Io vedo tante persone più anziane di me, con i capelli bianchi, io
pure ce li ho, sono brizzolati, però c’è. Ma immaginate chi la sera si mette con la
testa sul cuscino, chi ha amministrato prima di me, i grandi Consiglieri Comunali,
i grandi Sindaci hanno fatto sacrifici per allargare il settore immobiliare della città
di Nola. Oggi con le scelte scellerate delle vecchie amministrazioni siamo
costretti a vendere chi ha fatto sacrifici per questa città. Guardate, io non lo so se
stavamo in Turchia forse c’era l’imputazione della testa, qualcosa succedeva.
Solo in Italia chi veramente ha distrutto un patrimonio Comunale, oggi viene qua
a rivendicare il che? Che abbiamo un disavanzo? Salvateci. Come possiamo fare?
Scusate, ma quando stavate in maggioranza e spendevate tantissimi soldi non ve
lo siete chiesti come mai spendiamo tutti questi soldi? Allora dovevate fare le
domande al Dottore Fusco, a dire: guarda, Dottò, ma non è che stiamo utilizzando
i mutui, stiamo utilizzando un sacco di soldi? Cioè, io oggi registro che
nonostante il Comune di Nola avanza dei soldi da qualche società, ma non
riusciamo a coprire l’intera cifra, quindi noi dobbiamo mettere un’altra rata, ma
no ai Consiglieri Comunali, no a Vincenzo Iovino o gli Assessori. Un’altra rata ai
cittadini di Nola per poter spalmare per dieci, quindici anni un altro debito. Cioè,
io non riesco a pagare, faccio un altro debito per sopperire il vecchio debito.
Scusate, ma la cosa bella l’ha detta il Sindaco. È un bambino che sta crescendo.
Io faccio un appello ai giovani che si sono candidati per la prima volta. Però non
è assolutamente… È solo un consiglio da coetanei si può dire, perché non sono
così vecchio. Di votare il dissesto finanziario, di dare uno schiaffo morale a chi
prima di voi, perché voi siete persone serie, no? Come tutti gli altri. Di far capire
alla città che voi con la vecchia amministrazione non avete nulla a che vedere,
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100DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
nulla a che fare. Questa è una grande dimostrazione. Veramente è un consiglio
che do, poi a voi logicamente la scelta. Io leggo solo questa proposta. A me fa
piacere quando il (inc.) Sindaco, Vincenzo De Lucia ride. Guarda, io ti voglio
bene…
Fuori microfono
CONSIGLIERE IOVINO – No, ma non faccio il… ma io sto… Date il consiglio
a queste due belle ragazze di non votare il dissesto.
Fuori microfono
CONSIGLIERE IOVINO – Ah! E questo è vero. Però tu non gliela dai. Da buon
padre di famiglia glieli potevi dire, dici l’ho detto. Tu no, però fermo restando io
leggo la dichiarazione di Più Nola, che hanno scritto sia Verani che la Consigliera
Cutolo e Consigliere Iovino. Più Nola. Oggi ci troviamo ad approvare un dissesto
annunciato, certificato dai Dirigenti e sancito dalla relazione dei Revisori dei
Conti. Dissesto che certamente ha origini lontane. La gestione scellerata delle
casse Comunali che ha caratterizzato le amministrazioni Biancardi, ci ha portato
prima a dover subire come cittadini l’aumento indiscriminato delle aliquote, dei
tributi Comunali e poi inesorabilmente a un disavanzo certificato dal consuntivo
2017 di ben 33 milioni di euro, che unitamente al contenzioso in continuo
aumento. Ai debiti fuori bilancio, a ricorso continuo alle anticipazioni di casse pro
manibus, e dall’uso delle somme vincolate per coprire le spese correnti. Hanno
costretto il Commissario a dichiarare il pre dissesto, è sopravvenuta
l’impossibilità di riequilibrare i conti alla conseguente dichiarazione di dissesto
che ci apprestiamo a votare. Non sarà compito nostro evidenziare eventuali
responsabilità, ma dagli organi competenti quali la Corte dei Conti ed in caso di
solo o colpa grave, la Procura della Repubblica. Noi come Consiglieri Comunali
garantiremo tutta la nostra collaborazione allo sgavismo (fonetica) straordinario
di liquidazione, che avrà il compito di quantificare l’ammontare della massa
passiva, che vi assicuro, sarà molto più elevata di quella indicata dai Dirigenti, dai
Revisori dei Conti. Ora però dobbiamo pensare al futuro della città. Certo è che
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attraverseremo un periodo difficile. Si potrà spendere in dodicesimi e nel limite
delle entrate. Accertare così come recita il Testo Unico, si dovrà garantire il
funzionamento dell’Ente e dei soli servizi essenziali, ma tutto ciò fino
all’approvazione da parte del Ministero dell’Interno, del bilancio stabilmente
riequilibrato, che è il documento cardine. L’obiettivo attuale di questa
amministrazione e del Consiglio Comunale, l’Art. 259 del Testo Unico degli Enti
locali, infatti, stabilisce che il Consiglio dell’Ente locale presente al Ministro
dell’Interno entro il termine perentorio di tre mesi dalla data di emanazione del
Decreto, di cui l’Art. 253. Cioè, l’insediamento dell’organo straordinario di
liquidazione, un’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato, che
dovrà coprire un arco temporale di tre o cinque anni. Solo da quel momento il
Comune potrà iniziare a programmare il suo futuro, ad accedere ai finanziamenti
con partecipazione a mettere in campo tutte le azioni che sono state indicate nei
programmi di coalizioni. Solo allora si tornerà alla normalità, la messa in
sicurezza dei conti Comunali. Il dissesto, quindi, rappresenta uno sparti acque. Da
un lato lo certifica il fallimento delle amministrazioni precedenti e dall’altro un
punto di partenza, un nuovo inizio, una sfida che sicuramente vinceremo per
ridare un futuro alla nostra amata città. Quindi, il gruppo Più Nola esprime parere
favorevole. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Iovino.
Cerchiamo di concludere gli interventi, perché poi ci sono ancora le dichiarazioni
di voto. In generale dico cerchiamo di chiudere gli interventi, perché poi
dobbiamo fare ancora le dichiarazioni di voto, ogni gruppo politico dovrà fare la
dichiarazione di voto, quindi abbiamo ancora un po’ di tempo. Quindi, cerchiamo
di ottimizzarli però questi tempi. Coppedo, prego.
CONSIGLIERE COPPEDO – Allora, innanzitutto buongiorno a tutti. Io, come
tanti altri, siamo nuovi a questa esperienza e mi sembra doveroso dire che per noi
la campagna elettorale è finita il 20… 6 maggio, prima delle votazioni. Quindi,
tutto il resto non serve a niente, perché adesso dobbiamo risolvere il problema del
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Comune. Sta passando un messaggio verso la nostra cittadinanza, che noi siamo
contro il dissesto per non far uscire la verità. È tutto sbagliato. Noi siamo contro il
dissesto perché non è stato effettuato nessuna opera per evitarlo. Tutto qui. Non è
perché noi votiamo contro il dissesto, perché dobbiamo proteggere qualcuno che
c’è dietro le spalle. Qui nessuno sta dicendo questo. Quindi, è solo perché noi
siamo convinti che potevano essere fatte tante cose, perché la scadenza del 31
luglio si sapeva già a dicembre, non è che… Siamo venuti a conoscenza a luglio.
E quindi solo per questo. Per quanto riguarda la vendita degli immobili,
Vincenzo. La vendita degli immobili che i nostri precedenti hanno costruito non è
un obbligo, ma è un’estrema ratio per tamponare il mancato incasso dei tributi.
Cioè, se noi riuscissimo nel breve tempo a recuperare questo mancato incasso,
non ci sarebbe bisogno di vendere gli immobili, quindi non è un problema
politico, ma è un problema come diceva anche il Consigliere Tudisco,
organizzativo che noi non abbiamo recuperato fondi e quindi adesso siamo
costretti ad attuare questa altra procedura di vendita degli immobili per sopperire
a queste spese, che ormai ci sono e non possiamo fare niente. Ma non sono debiti
perché abbiamo speso, ma perché noi abbiamo incassato. Non facciamo passare
questo messaggio sbagliato. Quindi, il problema è che nessuno ha controllato se
questi incassi ci fossero o meno. Poi un’altra cosa volevo dire, e poi concludevo.
Per quanto riguarda la carenza di personale, i Dirigenti precedenti hanno
evidenziato questa carenza? O si è venuto a conoscenza ieri che ci mancavano le
persone nell’ufficio tributi? No no, i Dirigenti, non stiamo parlando dei politici,
perché anche di qua stavano politici che prima stavano nella maggioranza.
Quindi, stiamo parlando di Dirigenti. Hanno segnalato che c’era questa
mancanza? Si sono attuate le procedure per ripianarla? Io questo mi chiedo. Ci
sono procedure da adottare adesso per ripianare il personale a costo zero? Il
Dirigente Ruggero Iovino che non è presente dovrebbe conoscerle. Non è
presente purtroppo, quindi… Se si attuassero queste piccole cose, perché alla fine
sono richieste di personale che bisogna fare, magari l’ufficio tributi, perché ci
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sono proprio competenze specifiche da richiedere a dei Ministeri per fare questa
richiesta del personale a costo zero, non pagato dal Comune, per ripianare il
personale. Tutto qui. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Coppedo.
Parisi?
CONSIGLIERE PARISI – Volevo fare solo una precisazione all’intervento del
Consigliere Iovino. No, ma niente di… Vincè, non ti preoccupare. No, ma per il
semplice fatto… Hai parlato di Messe cantate, Vincè. Io non so precisamente a
quale intervento tu facessi riferimento. Noi abbiamo soltanto cercato di dare un
contributo proprio nel rispetto del nostro ruolo istituzionale. È proprio una
questione di onestà intellettuale. Abbiamo riscontrato che la Legge poteva
permettere di percorrere una strada. La volontà politica non è quella? Va bene, la
accettiamo, perché è chiaro, c’avete i numeri e lo votate. Ma non abbiamo detto
nessuna stronzata, non abbiamo detto… No no, ma ci tengo a precisarla questa
cosa, no? Io non so il tuo modo di ironizzare cosa volesse intendere, forse non ho
colto bene. Però ci tenevo a precisarla questa cosa, per dirti almeno l’intervento
del gruppo nostro era veramente intento a dire c’è una strada, la vogliamo
percorrere o meno? E poi, Vincè, alla fine ho fatto luce su una questione penso
molto molto delicata, dove il Consigliere Pizzella, il capogruppo Pizzella l’ha
soffermata, no? Sulla formazione del personale, perché ancora oggi, dove tu oggi
rappresenti la maggioranza si stanno commettendo ancora altri errori sotto il
punto di vista economico. Mò saranno centinaia di euro? Ma non stiamo a
quantizzare, a determinare il quantum del danno. Ma c’è la parola danno. Ancora
oggi! Tu fai parte della maggioranza, quindi, ecco, era l’invito a dire… Non era
una lamentela, cioè una Messa cantata, hai capito che voglio dire? Cioè, era
proprio di dire fate attenzione, perché comunque ci sono ancora altri problemi
ancora oggi, che vengono dalle precedenti amministrazioni? Va bene, è chiaro.
Ma ancora oggi mi tenete a svolgere queste funzioni e stanno continuando ad
allargare il buco del danno economico, quindi noi non ci risaneremo mai. Voi
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ritenete che con il dissesto ripartiremo? Io me lo auguro per il bene della città. Ne
parlavamo prima, quindi me lo auguro. Ciò i miei dubbi per la questione che ne
parlavamo dei dipendenti, formazione e tutto quanto. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Parisi.
Allora, volevo avvisarmi che la discussione si è chiusa. Entriamo nelle
dichiarazioni di voto, quindi si accettano solo dichiarazioni di voto da parte dei
gruppi politici che devono ovviamente… Ogni capogruppo farà la sua
dichiarazione di voto. Non c’è replica alla dichiarazione di voto. Dopo di che, si
passa alla votazione della delibera. Se qualcuno deve intervenire per
dichiarazione di voto? Ci sono gruppi di minoranza? Tudisco.
CONSIGLIERE TUDISCO – Sì, così concludo. Penso che la discussione si è
protratta anche tanto, ma l’ordine del giorno meritava questa discussione. Per
quanto riguarda il Movimento 5 Stelle io non è che non voterò. Io non parteciperò
alla votazione, in quanto il dissesto che voi tutti avete creato sarà compito vostro
votarlo e auto dichiararvi falliti. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Tudisco.
Quindi, il Consigliere Tudisco abbandona l’Aula, giusto?
CONSIGLIERE TUDISCO – Sì.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Bene, così lo scriviamo a
verbale. Alle ore 15:32. Ci sono altre dichiarazioni di voto per i gruppi di
minoranza? No. Nei gruppi di maggioranza chi fa la dichiarazione di voto? Iovino
l’ha già fatta, giusto? Buonaguro la stessa cosa. Pizzella? De Lucia? Uniti per
Nola, la parola al Consigliere La Marca, prego.
CONSIGLIERE LA MARCA – Grazie, Presidente. Presidente, per dichiarazione
di voto il gruppo Uniti per Nola è qui perché intende portare avanti un’operazione
verità, in continuità con il percorso iniziato e concluso con la mancata
approvazione del bilancio del 2018, ritenendo che in questo consenso il Consiglio
Comunale sia chiamato a fare valere in termini politici ed amministrativi, ma non
ad individuare capi espiatori o responsabilità di chi che sia. Questo sarà di
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competenza degli Enti predisposti. Ancora una volta, rispetto ad una scelta
importante, difficile, complessa, noi anteponiamo le ragioni della buona
amministrazione e del buon senso, non alla fuga dalle responsabilità. Forte
dissenso oltre sì si manifesta nei confronti all’esercizio finanziario, relativo alla
gestione Commissariale. È stato accertato che alcun valido adempimento relativo
alle procedure di incasso delle tariffe locali è stato avviato con gravi danni per le
casse Comunali, il cui gravame è aumentato con ulteriori conseguenze negative
nei confronti dei nostri concittadini, le cui responsabilità sono ancora del tutto da
accertare. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere La Marca.
Ovviamente gli interventi sono chiusi. Si passa per appello nominale alla
votazione della delibera n° 3, avente ad oggetto “Dichiarazione di dissesto
finanziario ai sensi dell’Art. 246 del D. Lgs. 267/2000, delibera di Giunta
municipale n° 3 del 30/07/2019”. Do lettura del dispositivo della delibera di
Giunta.
Si propone al Consiglio Comunale di dichiarare il dissesto finanziario del
Comune di Nola ai sensi dell’Art. 246 e del D. Lgs. 267/2000 per le motivazioni
espresse in delibera, alle quali si rinvia, previa acquisizione di una dettagliata
relazione dell’organo di revisione contabile che dovrà analizzare le cause che
hanno determinato il dissesto.
Si vota per appello nominale.
Si procede alla votazione per appello nominale.
SEGRETARIO COMUNALE – 15 favorevoli, 8 contrari.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Presenti 23. Voti favorevoli
15, 8 contrari. Quindi, la proposta di dichiarazione di dissesto finanziario del
Comune di Nola è approvata. Capo quarto:
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4° punto all’ordine del giorno: “Esternalizzazione fase coattiva delle entrate
Comunali, atto di indirizzo”.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Relaziona l’Assessore alle
finanze, Dottore Antonio Galasso.
ASSESSORE GALASSO – Grazie, Signor Presidente. Passando al punto n° 4
all’ordine del giorno, avente ad oggetto esternalizzazione fase coattiva delle
entrate Comunali, atto di indirizzo, per tutto quello che ci siamo detti e
agganciandomi in modo particolare agli interventi della Dottoressa Mauro,
ricordo bene della Consigliera Mauro? E dell’Architetto Pizzella. Con il dissesto
abbiamo detto che oltre a essere finanziario, perché noi abbiamo… Voi avete
deliberato un dissesto finanziario, ma è di natura principalmente amministrativa.
E quindi il primo atto forte, perché giustamente la Dottoressa Mauro diceva
“Embè, adesso abbiamo approvato il dissesto”. E quindi l’amministrazione
Minieri come primo atto politico forte ha inteso intervenire e chiedere all’intero
Consiglio Comunale un atto di indirizzo per cercare di eliminare non la causa, ma
una delle cause che hanno provocato il dissesto, perché la mia più forte
preoccupazione, e vi dico sinceramente sono esageratamente preoccupato, ma
anche perché è un fatto anche caratteriale, è che non vorrei che ci ritrovassimo da
qui a un anno o due anni a trattare lo stesso problema. Quindi, il primo punto, ma
non sarà questo. Questo è il primo atto che il Sindaco Minieri sta chiedendo a tutti
quanti voi. Un atto di indirizzo e quindi sta chiedendo di poter aderire ad una fase
coattiva tramite l’ingiunzione di pagamento. Voi per vostra conoscenza direte ma
fino ad oggi che cosa è stato fatto? Questa riscossione coattiva veniva fatta
tramite Agenzie Equitalia, ma è molto lenta. Il personale non lo abbiamo, per non
dirci sempre le stesse cose. Quindi, noi abbiamo necessità di affidarci ad una
società esterna e quindi… Che sarà dotata, poi saranno i responsabili a
predisporre il capitolato, ma che andrà anche in Commissione. Sarà un capitolato,
io immagino e già lo preannuncio anche ai responsabili che sono qui presenti, di
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107DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
imprese che dovranno partecipare tramite una gara ad evidenza pubblica.
Iniziamo a chiarire questo principio. A evidenza pubblica, dove un secondo
principio con il quale già mi sono confrontato con il Sindaco e con i Responsabili,
che questo eventuale capitolato dovrà predisporre che il compenso che sarà
corrisposto non dovrà essere sull’accertato ma sull’incassato. Che a questa gara
dovrà partecipare o parteciperanno società che avranno svolto analogo servizio
per Comuni di analoghe dimensioni, onde evitare che possano partecipare società
costituite ad oc etc., neo costituite e quindi senza quella professionalità, perché
noi non ci possiamo permettere di sbagliare. Più altre garanzie che chiederemo e
che questo capitolato che voi andrete a disporre sarà poi oggetto di esamine da
parte della Commissione. Noi abbiamo bisogno della collaborazione di tutti
quanti voi. Per quanto riguarda la mia persona io sono a vostra completa
disposizione, qualunque cosa mi volete segnalare io sono qui, a vostra completa
disposizione. E solo con l’impegno di tutti quanti si cercherà di portare avanti
questa barca, perché questa barca… Guardate, barca? Diciamo per modo di dire
barca. Qua non teniamo neanche il canotto, per intenderci. Quindi, c’è necessità
dell’impegno di tutti. Certo, ripeto, nel reciproco rispetto di chi fa maggioranza e
di chi fa opposizione, però cercate voi come opposizione di fare un’opposizione
diciamo costruttiva. Io sono convinto che farete questo tipo di opposizione. Io
sono a vostra completa disposizione per ogni tipo di collaborazione. Quindi,
voglio concludere chiedendo a nome del Sindaco Minieri un atto di indirizzo,
affinché il Comune possa dare incarico, voi come Consiglio ai responsabili di
porre in essere un… Come possiamo dire? Un affidamento quanto più celere è
possibile per l’incasso coattivo di tutti i tributi. Quando parlo dei tributi intendo
sia quelli maggiori che quelli minori, nella loro totalità. Iniziamo IMU, TARI,
TARSU, oneri concessori, contravvenzioni al Codice della Strada, occupazione
suolo pubblico. Tutto. Tributi, tutti i tributi, maggiori e minori, riscossione
coattiva.
Fuori microfono
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ASSESSORE GALASSO – Sull’incassato, per l’amor di Dio! Questa è una cosa
che io ne ho già parlato con loro.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Consigliere Pizzella?
ASSESSORE GALASSO – Perché dovrà essere uno degli elementi, cioè
sull’incassato. Poi ci saranno altre cose, ma poi questo capitolato che loro
predisporranno sarà oggetto di analisi da parte della Commissione. Il Presidente
De Lucia convocherà la Commissione, ce lo vedremo tutti quanti insieme. Tutti
dovranno dare il loro contributo, dovremmo cercare di prenderci tutte le garanzie
possibili e immaginabili per cercare di limitare al minimo ogni eventuale rischio.
CONSIGLIERE – Posso? Anche la rendicontazione secondo me.
ASSESSORE GALASSO – Certamente. Io parlavo…
CONSIGLIERE – La rendicontazione è importantissima, perché finora ci siamo
già affidati a ditte esterne.
ASSESSORE GALASSO – Io parlavo di rendicontazione bimestrale, di
rendicontazione bimestrale. Ci devono dire che cosa hanno fatto. Cioè, va bè, ma
poi andrà in Commissione, quindi avremmo modo di confrontarci e vedere.
Quindi, ognuno darà il proprio contributo.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Assessore, ha terminato?
ASSESSORE GALASSO – Sì.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Bene. Parisi, prego.
CONSIGLIERE PARISI – Dottore Galasso, noi non abbiamo dubbi sulla buona
fede, cioè sulla buona fede e l’impegno da parte vostra nel voler contribuire a
risollevarci, partendo anche dai tributi. Ma se parlate di esternalizzazione dei
servizi il concetto doveva essere presentato a 360 gradi, che i servizi non sono
solo i tributi, e Lei me lo insegna. Per quanto riguarda invece l’aspetto della
collaborazione da parte nostra, dell’opposizione costruttiva, credo a mio avviso
che ve lo abbiamo dimostrato, anche se non abbiamo trovato corrispondenza
stamattina. Il Sindaco nel primo Consiglio Comunale ci fece capire comunque
che lui avrebbe fatto una politica a porte aperte. Stamattina l’ha fatto in parte e ci
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ha abbandonato in un’altra parte. E io, però devo dire una cosa a tuo favore. Il tuo
abbandono che io intendo, no? Diciamo che non ci hai seguito poi, non è stato
soltanto dalla tua volontà, perché ovviamente ci sono diversi gruppi politici i
quali hanno delle condivisioni diverse. Però come si suol dire una mano lava
l’altra, tutte e due lavano la faccia. Noi dobbiamo avere anche un po’ di rispetto
politico. Oggi non lo abbiamo avuto, Dottore. Oggi noi non siamo venuti in
Consiglio a dirvi non votate il dissesto per una questione di carattere personale
come qualcuno può pensare. Noi oggi siamo venuti a darvi una proposta nel
rispetto della Legge, e ci siamo sgolati per farci comprendere. Ma voi ci avete
compreso benissimo. Quindi, il dissesto è stata una questione politica in modo
particolare, oltre a tutto quello che ci siamo detti, non ne parliamo più, capitolo
passato. Oggi come possiamo noi in questo momento avere fiducia in ciò che ci
sta… Non è per Lei. Io ora sto parlando dal punto di vista politico, non
professionale, personale. Spero che il mio… E quindi non potete oggi pretendere
che noi oggi vi votiamo sì a questa cosa. È chiaro. Come ha detto Lei ci saranno
le Commissioni, ragioneremo. Oggi io preannuncio il no. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Chiede di replicare il Sindaco.
SINDACO – Una breve replica al Consigliere Parisi. Io non vi ho abbandonato su
una posizione, sull’altra. Ma le scelte anche… Le scelte sono sempre condivise
con la mia amministrazione, quindi noi abbiamo… Come visto dalla votazione,
sono scelte condivise e fatte all’unanimità, per cui non… Per quanto riguarda…
vi abbiamo dato tutto il tempo. La nostra democrazia è stata quella di sospendere
la cosa, saremmo stati anche capaci di procrastinare il Consiglio Comunale a 20
giorni. Se voi ci aveste dato una soluzione effettiva, granitica? Voi ci avete dato
una proposta labile dove dire si poteva, si faceva, si diceva, ma non abbiamo…
Se voi ci aveste dato una proposta granitica sulla quale lavorare, noi avremmo
costruito su delle fondazioni.
Fuori microfono
105
110DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
SINDACO – Però quattro Commissioni non è che avete detto granché. Quattro
Commissioni avete detto si poteva fare, si poteva dire, si poteva fare. Noi
dobbiamo andare solamente sui fatti concreti.
CONSIGLIERE PARISI – Abbiamo fatto quattro Commissioni, dove
puntualmente chiedevamo una risposta certa sul riaccertamento e, guarda caso,
che la risposta è arrivata stamattina per l’anno 2013. Per la ragione che tiene,
okay, è chiaro. Ma l’abbiamo avuta stamattina. Per noi quel dato, dal punto di
vista contabile come ci diceva il Dottore Fattore, dice “Sì, Consigliere Parisi,
l’Articolo, la Legge lo prevede, però noi dobbiamo far quadrare anche i numeri”,
giustamente dice. Ma noi stamattina abbiamo avuto… Quindi, come facevamo?
Abbiamo fatto quattro Commissioni, ci sono le dichiarazioni a verbale dei
Dirigenti che non ci davano risposta? Ma lo stai mettendo in dubbio?
Fuori microfono
CONSIGLIERE PARISI – No, ti invito a leggere i verbali, perché…
SINDACO – Però alla fine ti hanno fatto una dichiarazione…
CONSIGLIERE PARISI – Stamattina alle 9:00.
SINDACO – Che ripeteva le stesse cose che…
CONSIGLIERE PARISI – Stamattina alle 9:00, stamattina alle 9:00.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Parisi.
Consigliere Scala, prego.
CONSIGLIERE SCALA – Grazie, Presidente. Io naturalmente mi riferisco
all’ultimo capo. Ringrazio il Presidente per avermi inviato la proposta di delibera,
che ho letto. E ringrazio l’Assessore. Si parla di esternalizzazione coattiva, la
motivazione mancanza di personale, e si… La convenienza è più conveniente
affidare a terzi, e la riscossione di tutte le entrate, affidamento per cinque anni.
Caro Assessore, in questo momento io ricordo quando io, Presidente del
Consiglio, con la buonanima Peppe “Serpi?”, venne qualcuno a proporci una
Global Service. Mi ricordo quella Global Service, faceva tutto. Noi allora
preferimmo andare a casa e non cedere a quella Global Service. Io ero il
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Presidente del Consiglio e lo posso constatare e dire. Allora, le mie perplessità
sono tantissime. Vengono anche da qualche esperienza negativa nei Comuni
limitrofi. Vengono dal Comune di Saviano dove è successo non so che, anni… Io
allora sposata, quindi potrei… Ho dei riferimenti. Le perplessità sono tante,
perché è vero che questo è un atto di indirizzo, ma non si evince come si
evincono invece le altre cose in modo chiaro, non si evincono determinate
caratteristiche. Lei si riferisce a un appalto in concessione credo?
ASSESSORE GALASSO – No no no, a evidenza pubblica, è una gara pubblica.
CONSIGLIERE SCALA – E quindi diciamo, in fondo è più semplice. È come
una somministrazione di servizi? Cioè, coloro che vincono, questi che vincono la
gara come allora vinsero tante altre gare. Ricordiamoci pure un poco la stessa
Campania Felix di una volta, ricordiamoci tante cose passate. Questi che vincono
la gara e riscuotono tutto, fanno riferimento a noi? Qua o se ne vanno, o sfuggono
dalle mani, il controllo del Comune dove sarà? Come sarà? Assessore, queste
sono cose… Sindaco, mi dovete perdonare. Sono perplessità, io voglio capire il
Comune di Nola come controllerà, in che modo, premesso che già non ci credo a
priori, eh! Sono già scettica, perché quello che c’è in giro… È inutile che si dice
che ci sono delle società che già presso il Ministero hanno depositato tutto, è tutto
controllato, partecipano a questa gara. Non credo più in niente, più in niente. Noi
tenevamo delle società qua che erano tutte fasulle.
ASSESSORE GALASSO – Consigliere Scala, io sono… Io devo dire la verità?
Io non sono d’accordo con Lei, sono d’accordissimo con Lei. Sa perché?
CONSIGLIERE SCALA – Allora, le mie perplessità…
ASSESSORE GALASSO – No, ma un attimino. Ma io sono d’accordissimo. Le
perplessità che ha Lei, io ce l’ho cento volte Lei. Sa perché?
CONSIGLIERE SCALA – È logico.
ASSESSORE GALASSO – Un attimino, un attimino. Ma questo, in questo
momento il Sindaco Minieri, l’amministrazione Minieri sta chiedendo un atto di
indirizzo. Dopo di che, i Funzionari dovranno predisporre il capitolato e prima di
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bandire la gara pubblica sarà oggetto di analisi da parte della Commissione, dove
Lei fa parte e ci darà tutti i suggerimenti possibili ed immaginabili.
CONSIGLIERE SCALA – Allora, nell’atto di indirizzo già vedo qualcosa che mi
lascia perplessa come… Ecco, l’appalto quinquennale. Già delle indicazioni
precise, vincolanti, non è che…
ASSESSORE GALASSO – Però qualcosa bisogna metterlo per cinque…
CONSIGLIERE SCALA – È quello che mi fa insospettire. Noi per ora…
ASSESSORE GALASSO – Degli elementi bisogna metterli, ma dopo di che sarà
la Commissione.
CONSIGLIERE SCALA – Va benissimo. Assessore, io…
ASSESSORE GALASSO – Ma io sono d’accordissimo.
CONSIGLIERE SCALA – Cerco di prevenire la malattia, perché Nola ha avuto
già il cancro, e mò dobbiamo vedere se con la terapia…
ASSESSORE GALASSO – Le esperienze negative alle quali Lei faceva
riferimento le conosco anche io e sono frequenti in diversi Comuni. Perciò ci
dovremmo attrezzare per prendere tutte le garanzie per non cadere in qualche
errore.
CONSIGLIERE SCALA – Per ora il mio voto è no. Poi dopo vedremo. Dico la
verità.
ASSESSORE GALASSO – Consigliere, ma quello è solo un atto di indirizzo.
Noi qua non stiamo facendo niente.
CONSIGLIERE SCALA – Okay. Io preannuncio questo.
ASSESSORE GALASSO – Cioè, noi stiamo votando…
CONSIGLIERE SCALA – Non deve essere neanche votato allora se…
ASSESSORE GALASSO – È solo un atto di indirizzo. Poi noi, dopo di che,
stiamo dando…
CONSIGLIERE SCALA – E allora è una presa d’atto, praticamente.
ASSESSORE GALASSO – Stiamo dando l’input ai Responsabili di predisporre
questo capitolato, né più e né meno.
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CONSIGLIERE SCALA – Io ho detto la mia ai colleghi Consiglieri, agli amici e
a tutti, alla città. Queste sono le mie perplessità. Preferisco esplicitarle qui per
l’amicizia che mi porto verso tutti voi. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Scala.
Iovino.
CONSIGLIERE IOVINO – Grazie, Presidente. Allora, come capogruppo di Più
Nola il nostro voto sarà favorevole per l’esternalizzazione alla fase coattiva. Però
sempre per un fatto di serietà condivido anche gli interventi dell’opposizione. Per
me deve essere fatta… Assessore Galasso, scusate se la interrompo. Deve essere,
sempre per un fatto di serietà, perché al di là dell’opposizione è la maggioranza.
Quando si parla per il bene pubblico, si parla per il bene pubblico. Il controllo lo
deve fare sempre il Comune di Nola. Scusa un attimo, scusami se… Sul controllo.
E per quanto riguarda la gara io preferirei la (inc.) appaltante, e deve essere anche
come hai detto tu, e speso in pieno, che deve essere pubblica. E dobbiamo
prendere le grandi aziende, dobbiamo vedere un curriculum serio che hanno
risolto problemi più gravi di quelli del Comune di Nola. Il nostro voto sarà
favorevole, però logicamente i Consiglieri di maggioranza credo insieme
all’opposizione, vigileremo su questa cosa, perché non faremo passare niente per
certo. Questo è un fatto che io sono fatto così, proprio nell’indole, di rispettare
tutti e di risolvere il problema. Ma sul controllo deve essere del Comune di Nola.
Il nostro voto sarà favorevole. Grazie.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Iovino.
Pizzella.
CONSIGLIERE PIZZELLA – Grazie, Presidente. Allora, rassereniamo e
rassicuriamo la Consigliera Scala e anche i cittadini, che questo di certo non sarà
un incarico come ad esempio in passato ci sono stati per delle organizzazioni che
hanno garantito solo lavoro, diciamo, a parenti e ad affini. Questo è un obiettivo
mirato, perciò io c’ho tenuto affinché l’Assessore Galasso rimarcasse quello che è
la riscossione del proprio, chiamiamolo onorario, della società che poi sarà
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affidataria del servizio, che deve essere necessariamente legata all’incasso
effettivamente ottenuto tramite l’azione di riscossione diciamo. Tra virgolette,
non sarà un affidamento di collaborazione ad Enti paracomunali, che potrebbe
servire solo a sistemare qualche situazione, okay? Su questo lo garantiamo noi
della maggioranza. E a maggiore visibilità, siccome il capitolato, il contratto sono
atti che potrebbero anche fare a meno di arrivare nelle Commissioni Consiliari,
perché non sono atti poi da deliberare in Consiglio Comunale, l’Assessore ha
fatto questa apertura che anche sulla regolamentazione delle attività ci sarà il
contributo del Consiglio Comunale.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Pizzella.
Trinchese, prego.
CONSIGLIERE TRINCHESE – Condivido quanto detto dal Consigliere Scala.
Non voteremo l’esternalizzazione, ma staremo attenti che il bando alla fine sia a
procedura aperta, a cui potranno partecipare veramente tutti e avere la possibilità
di scegliere tra un ventaglio di offerte maggiormente competitive per qualità e
prezzo. Però in questo momento poco crediamo a questa esternalizzazione, anche
perché durante l’anno di Commissariamento è stato dato un incarico di
esternalizzazione a supporto dell’ufficio tributi, che non ha prodotto alcun
risultato. Quindi, in questo momento noi votiamo no.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Grazie, Consigliere Trinchese.
Se sono finiti gli interventi, mettiamo ai voti l’atto di indirizzo per la
esternalizzazione dei servizi di fase coattiva delle entrate Comunali. Si vota per
appello nominale.
Si procede alla votazione per appello nominale.
SEGRETARIO COMUNALE – Allora, i presenti sono 22 a questo punto. Assente
anche De Lucia. Dovrebbero essere sempre 15 e 7.
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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Presenti 22, favorevoli 15,
contrari 7.
SEGRETARIO COMUNALE – Immediata esecutività?
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – La proposta di indirizzo è
approvata. Si vota per la immediata eseguibilità.
SEGRETARIO COMUNALE – Secondo me, idem.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE – Va bene, è chiaro. Voi votate
contrario ovviamente. Alle ore 16:00 la seduta è tolta.
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146DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
COMUNE DI NOLA
Parere Tecnico Responsabile del Procedimento
per la Proposta di Delibera N° 00012/2019 del 03/09/2019.
Avente oggetto:
Dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi dell' ex art. 246 d.lgs 267/2000.
Il Dirigente del Settore NOLA_SETTORE_AMMINISTRATIVO_FINANZIARIO esprime parere:
Favorevole
NOLA, 03/09/2019
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs 82/2005 e rispettive norme collegate, il quale
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa; il documento informatico e' memorizzato digitalmente ed e' rintracciabile sul
sito istituzionale per il periodo della pubblicazione.
147DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
COMUNE DI NOLA
Parere di regolarita' contabile
per la Proposta di Delibera N° 00012/2019 del 03/09/2019.
Avente oggetto:
Dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi dell' ex art. 246 d.lgs 267/2000.
Il Dirigente del Settore Finanziario esprime parere: Favorevole
NOLA, 03/09/2019
Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs 82/2005 e rispettive norme collegate, il quale
sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa; il documento informatico e' memorizzato digitalmente ed e' rintracciabile sul
sito istituzionale per il periodo della pubblicazione.
148DELC N° 00010/2019 del 26/08/2019
Letto, confermato e sottoscritto.
Del che si è redatto il presente verbale a cura del Segretario_Generale ENZA FONTANA che attesta
autenticità a mezzo sottoscrizione con firma digitale:
Presidente_del_Consiglio
SAVERIO BARONE
Segretario_Generale
ENZA FONTANA
ATTESTAZIONE DI PUBBLICAZIONE
Copia della presente deliberazione, viene affissa in pubblicazione all'Albo Pretorio ai sensi
dell'articolo 124, comma 1, del d.lgs 267/2000 per 15 giorni consecutivi.
Nola, 03/09/2019
ATTESTAZIONE DI ESECUTIVITA'
Visti gli atti d'ufficio si attesta che la presente deliberazione:
- E' divenuta esecutiva il giorno 26/08/2019, decorsi 10 giorni dalla pubblicazione (Art 134, comma 3,
D.Lgs. 267/2000)
ATTESTAZIONE DI CONFORMITA'
Il Sottoscritto .......................................................................................
in qualita' di ..........................................................................................
attesta che la presente copia cartacea della Deliberazione n° DEL 00010/2019 e' conforme al
documento informatico originale firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs N° 82/2005.
Nola, lì __________________ Firma e Timbro dell'Ufficio
___________________________
N.B. Da compilare a cura del Soggetto Autorizzato.