Commento alle-comunicazioni-della-giunta1

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Considerazioni sulle proposte di modifica agli ordinamenti didattici

ContestualizzazioneCon questo documento vorremmo, in qualità di rappresentanti degli studenti in consiglio di corso di studio in scienze e tecniche psicologiche per l'Intervento clinico per la persona il gruppo e le istituzioni, evidenziare quelle che a nostro parere sono irregolarità nell'iter di approvazione della proposta di modifica all'offerta formativa resa pubblica dal Vice Preside Vicario prof. C. Violani il giorno 24 aprile 2012.

I contenuti di tale proposta consistono in:

• Riduzione dei posti d'accesso ai corsi di laurea triennale a 300 per ogni corso, per un totale di 600 (i corsi di laurea triennale sono 2).

• Riduzione dei posti disponibili ai corsi di laurea magistrale in Psicologia Clinica della persona, delle organizzazioni e della comunità e Psicologia dinamico-clinica dell'infanzia, dell'adolescenza e della famiglia da 160 a 120 ciascuno.

• Introduzione di una prova scritta di accertamento della preparazione dei candidati all'iscrizione ai corsi di laurea magistrale. Il peso di tale prova rispetto alla media ponderata è al momento ancora da valutare.

La comunicazione del 24 è il diretto risultato delle delibere della Giunta di Facoltà raccolte nel verbale del 15 Marzo. Tali delibere sono ulteriormente chiarificate e specificate per ogni corso nel verbale del medesimo organo del giorno 24 aprile, seduta avvenuta subito dopo le comunicazioni del Vice Preside.

Considerazioni sul metodoDall'esame dei documenti appena citati ci è parso di rilevare alcune incongruenze fra ciò che i documenti affermano ed il loro effettivo valore.

Vorremmo difatti subito sottolineare che queste proposte di modifica della didattica sono state messe in atto da un organo, la Giunta di Facoltà [GdF], che non possiede potere deliberante in materia di didattica. Infatti, leggendo lo statuto corrente dell'Università si legge all'articolo 9, comma 3, lettera b)

“Giunta: svolge funzioni istruttorie sulle materie indicate alle lettere a), b), c) del comma 1 e funzioni deliberanti su tutti gli altri compiti della Facoltà,”

ed a proposito di tali materie, alla lettere sopracitate del comma 1 art. 9 leggiamo:

“a. [Le Facolta NdR] definiscono, in linea con le determinazioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, gli obiettivi da conseguire nell’arco del triennio e per ciascun anno accademico, sulla base delle eventuali proposte dei Dipartimenti afferenti alla Facoltà;

b. approvano o modificano – provvedendo al successivo inoltro al Senato Accademico – gli ordinamenti didattici dei Corsi di Studio e delle Scuole di Specializzazione di loro pertinenza e di Master, in relazione a quanto previsto dalle norme di legge, sulla base delle proposte dei competenti Dipartimenti e Consigli di Area Didattica o di Corso di Studio;”

c. ricevono dai Dipartimenti afferenti, o dai Dipartimenti afferenti ad altra Facoltà per i quali hanno disposto il budget, le delibere relative alla chiamata di professori

ordinari, associati e ricercatori; su dette delibere il Consiglio di Facoltà, convocato entro trenta giorni dalla ricezione, escludendo dal computo i periodi di interruzione del calendario accademico, può esprimersi motivatamente ed a maggioranza degli aventi diritto al voto anche non approvando la deliberazione e rinviandola al Dipartimento con motivazione; decorso il termine di cui sopra senza che sia intervenuta una deliberazione della Facoltà, la delibera del Dipartimento diviene definitiva;”

Da questo estratto risulta evidente che la GdF ha funzione istruttoria sulla didattica: in altre parole non ha la capacità di deliberare in materia di Ordinamenti Didattici, ma ha solo la funzione di istruire, quindi preparare, le eventuali modifiche, tra l'altro solo su suggerimento dei Dipartimenti competenti. A tal proposito, non risultano documenti che attestino proposte di modifica degli ordinamenti da parte dei dipartimenti.

Andremo ora ad esaminare nel dettaglio le delibere per evidenziare delle incongruenze nelle comunicazioni e nel procedimento di approvazione.

Nel verbale della Giunta del 15 marzo, al punto 5.5 si legge:

“Il vicepreside vicario informa che in merito all’accesso programmato nei CdS dell'area P i direttori dei dipartimenti e i coordinatori dell'area hanno proposto di:

• non eccedere per le lauree di primo livello i numeri fissati per l’a.a. in corso (300+300) per i 2 corsi di psicologia, 60 per Servizio sociale, 150 per Scienze dell’educazione), […]

• per quanto riguarda le lauree magistrali, visti i pensionamenti previsti nei prossimi anni e in considerazione dell’indisponibilità di ulteriori aule con capienza adeguata, si ritiene necessario per tutti i corsi di laurea magistrale non eccedere il numero massimo di 120 studenti, cioè il massimo previsto dalla classe; […]”

Già in questo punto si riscontrano diverse imprecisioni: ad esempio, i direttori di dipartimento posso proporre suggerimenti e evidenziare necessità del proprio corso o dipartimento, ma non hanno il potere per trasformare questi suggerimenti in atti ufficiali, potere che spetta al Consiglio di Dipartimento, organo collegiale comprendente, fra l'altro, la rappresentanza studentesca. Dunque in questo punto si fa riferimento a delle proposte che non hanno valore ufficiale, ma a semplici suggerimenti, e non comprendiamo l'uso parziale che se ne fa.

Non risultano inoltre documenti che attestino le mancanze che, secondo l'estratto, giustificano le misure sopracitate.

Poco sotto, continua:

“in assenza di espresse deliberazioni si assumeranno per approvati i numeri sopra riportati”

vorremmo sottolineare ancora che la GdF non possiede le competenze necessarie per arrogarsi questo potere. Ancora, non ci spieghiamo questa fretta che troviamo assolutamente non giustificata: ci troviamo di fronte ad una proposta che sta seguendo un percorso istituzionale quantomeno inedito, aggiungervi la fretta non ci sembra garanzia di un risultato migliore.

Infine, al termine del punto leggiamo ancora:

“Per le lauree magistrali LM51 si dovrà infine provvedere alla definizione dei bandi e delle procedure d'accesso, tenendo conto della decisione già a suo tempo approvata di introdurre una prova scritta di accertamento della preparazione dei candidati”

ricordiamo ancora una volta che non sono stati prodotti documenti che attestino questa “decisione già a suo tempo approvata”.

Inoltre, il punto 5 contiene altre delibere, fra le quali:

“5.2 Regolamento per le prove finali e le tesi (lauree L-24 e L-34 e LM 51 e 58S)”

e

“5.7 Vademecum per i Professori dei corsi di laurea classi L-24 e LM-51”;

ancora una volta, siamo in presenza di delibere in materia di didattica approvate da un organo non competente, esattamente con le stesse modalità imprecise che abbiamo già evidenziato.

Passando all'altro verbale, del 24 aprile, al punto sull'offerta formativa per l'A.A. 2012-2013 leggiamo, tra l'altro:

“La riduzione del numero degli iscrivibili ai corsi di laurea magistrale in Psicologia Clinica[...], e Psicologia Dinamico-clinica […], da 160 a 120, proposta dal dipartimento di riferimento, si è resa necessaria a seguito del pensionamento dei docenti necessari a garantire [l'offerta formativa NdR] e di aule di capienza sufficiente per lo sdoppiamento di alcuni insegnamenti”.

Ad oggi non esiste un documento che attesti la suddetta proposta del dipartimento e speriamo che gli autori di questo Verbale siano in grado di colmare la lacuna.

Successivamente, è presente un commento del Nucleo di Valutazione di Facoltà a favore di tale provvedimento: non questionandone la validità in questo caso, riteniamo utile evidenziare il meccanismo a cascata qui presente: a partire da un documento non valido, o quantomeno precisabile, la cui legittimità non viene messa in discussione, si producono altri documenti validi sulla base di uno nullo. Questa carenza di controlli rispecchia una errata gestione delle risorse ed è, a nostro parere, una mancanza di serietà nella gestione dell'amministrazione della Facoltà, e delle persone al suo interno.

CommentoCome abbiamo detto, quindi, ci troviamo di fronte a dei documenti che ai nostri occhi appaiono carenti di fondamento, per almeno due motivi:

• il primo è la questione della legittimità dell'organo

• il secondo è l'imprecisione con la quale vengono utilizzate le informazioni.

Questo documento si propone, oltre che come una fonte di informazioni per gli studenti, come un invito agli Organi sopra menzionati ad esplicitare in maniera chiara i documenti a cui fanno riferimento.

In altre parole, questo documento vuole essere un esempio ed un invito alla trasparenza.

Ci pare ironico che una Facoltà, nella persona del Vice Preside Vicario, prima, tramite le elezioni dei rappresentanti, proponga maggiore partecipazione aperta i noi Studenti, ma poi prenda le decisioni al chiuso della GdF, organo che non possiede la rappresentanza totale delle popolazioni della Facoltà, meno che mai degli Studenti.

Confidiamo che questa incomprensione si possa risolvere al più presto in maniera chiara e puntuale.