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COME SI LEGGE UN GIORNALEPROF. STEFANO MIANI

RUSSELL PROPONE CHE LE SCUOLEELEMENTARI INSEGNINO L’ARTE DILEGGERE I GIORNALI CON INCREDULITÀ.PENSO CHE TALE DISCIPLINA SOCRATICANON SAREBBE INUTILE. DELLE PERSONECHE CONOSCO, BEN POCHE ARRIVANOAPPENA A COMPITARLA. SI LASCIANOINGANNARE DA ARTIFICI TIPOGRAFICI;PENSANO CHE UN FATTO SIA AVVENUTODAVVERO PERCHÉ È STAMPATO IN GRANDICARATTERI NERI; CONFONDONO LAVERITÀ COL CORPO DODICI.

BORGES, DUE LIBRI, DA ALTREINQUISIZIONI

COSA È UN GIORNALE?

COSA È UN GIORNALE?

È il prodotto di un’impresa editoriale, che come ogni altra impresa deve

avere – e far quadrare – un proprio bilancio.

IL BILANCIO DI UN’IMPRESA EDITORIALE È DATO DALLA

SEGUENTE FORMULA:

(Ricavi vendita + Ricavi pubblicità)

-

(Costi di produzione + Costi di diffusione)

QUAL È L’INDICE DI LETTURA IN ITALIA

«Nel 2015 si stima che il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista

per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il dato appare stabile rispetto al 2014, dopo la diminuzione iniziata nel 2011.

Il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100. La popolazione femminile ha maggiore confidenza con i

libri: il 48,6% delle donne sono lettrici, contro il 35% dei maschi.

La quota di lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la

fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni»

(https://www.istat.it/it/archivio/178337)

IN GENERALE, ANCHE L’INDICE DI LETTURA DEI QUOTIDIANI IN ITALIA

È MOLTO BASSO

Possiamo individuare tre fattori:

1) Sviluppo politico, sociale ed economico postunitario

2) Il quotidiano è nato per le élites, ed è forse ancora così percepito

3) Scarsa credibilità dei quotidiani

MA QUANDO PARLIAMO DI QUOTIDIANI DOBBIAMO

SPECIFICARNE LA TIPOLOGIA

Possiamo suddividere i quotidiani in 2 tipologie

a) Quotidiani indipendenti b) Organi di partito

MA ESISTONO REALMENTE QUOTIDIANI INDIPENDENTI?

A dire il vero no. È impossibile essere indipendenti e, soprattutto oggettivi nel dare le notizie:

«se scelgo una notizia piuttosto che un’altra ho già interpretato» (Umberto Eco, Guida all’interpretazione del linguaggio giornalistico).

Quindi per comodità è meglio parlare di Quotidiani d’informazione

CORREGGIAMO QUINDI:

a) Quotidiani d’informazione

b) Organi di partito

PRIMA COSA DA SAPERE QUANDO LEGGIAMO UN QUOTIDIANO

La proprietà

Di chi è? Chi lo finanzia? Chi sono i suoi ‘‘amici’’?

ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente

lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può

essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denunzia

all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti

adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE

NB: La legge può stabilire,

con norme di carattere generale, che siano resi

noti i mezzi di finanziamento della

stampa periodica.

NON È SEMPLICE, MA È COMUNQUE POSSIBILE INDAGARE

http://www.puntorosso.it/uploads/1/7/0/3/17033228/cnms-dossier-quotidiani.pdf

Nel documento, raggiungibile tramite il link, sono riportati dati non aggiornati.

Questo documento serve come esempio per capire meglio quanto può essere complesso

riuscire a capire fino in fondo chi è il proprietario di un quotidiano.

PRINCIPALI FUNZIONI DI UN QUOTIDIANO

1) Fornire notizie2) Fornire spiegazioni e

commenti3) Intrattenere e divertire il

lettore4) Fungere da veicolo

pubblicitario

FUNZIONI NON ESPLICITE

1) Tramite (o sostituto) dei contatti sociali

2) Simbolo o strumento di identificazione

sociale

SCOPI COMMERCIALI E POLITICI

Mentre gli scopi commerciali (vendere e

avere un bilancio in attivo) sono evidenti, gli scopi politici possono essere

evidenti e non evidenti.

COME VIENE REALIZZATO UN QUOTIDIANO?

Proprietà (o editore)

Redazione

Amministrazione, contabilità, pubblicità e servizi tecnici

necessari per la fabbricazione, la stampa e la diffusione.

LA REDAZIONE È GUIDATA:

a) Direttore

Responsabile per legge e tramite con l’editore

b) Uno o più vice

c) Caporedattore

Segue le indicazioni del direttore e coordina il lavoro di tutti

d) Redattori

e) Collaboratori

PARTIAMO DALLE NOTIZIE E DELLE FONTI

La ‘‘materia’’ prima di un quotidiano è la notizia.

Da dove viene?

PARTIAMO DALLE NOTIZIE E DELLE FONTI

Agenzie di stampa:

che possono ‘‘variare’’ lo spazio dato a una notizia, a

un personaggio o a un evento e che, a volte, hanno

finanziamenti statali.https://www.quotidiani.net/agenzie_stampa.htm

PARTIAMO DALLE NOTIZIE E DELLE FONTI

Altre fonti sono:• Inviati

• Cronisti• Corrispondenti (dall’Italia o

dall’Estero)• Informatori

• Collaboratori

SCALDIAMO I MOTORI:

Premesse alla lettura vera e propria:

Per leggere il giornale non basta saper leggere. Come ogni altro mezzo di

comunicazione, anche il quotidiano ha le proprie regole, i propri artifici, i propri

segreti.

SCALDIAMO I MOTORI:

Nessuno legge un giornale dalla prima all’ultima pagina. E’ stato calcolato che un

lettore medio impiegherebbe a leggeretutte le pagine di un giornale come “Il Corriere della Sera” dalle 5 alle 6 ore. E’ ovvio che nessuno

dispone di tanto tempo. Chi legge il giornale ha bisogno di mezzi che gli consentano di avere un colpo d’occhio sul panorama complessivo

delle notizie e di scegliere se leggere un articolo per intero o passare al successivo.

SCALDIAMO I MOTORI:

I giornali sono costruiti in modo che il lettore possa avere questo colpo d’occhio e scegliere. Ciò è possibile grazie ai titoli, che presentano sinteticamente i pezzi e

ne accelerano la lettura; all’organizzazione grafica delle pagine, che dispone in ordine di importanza le notizie; alla costruzione degli articoli a blocchi, in modo che le

informazioni più importanti siano collocate al loro inizio e il lettore possa decidere rapidamente se proseguirne o

no la lettura. Tutte queste strategie comunicative, assieme a molte altre, saranno esaminate nei dettagli.

TITOLI:

I titoli sono importanti e fondamentali perché con la loro veste grafica:

Informano

Impressionano

orientano

Il lettore

TITOLI:

I titoli (nelle prossime lezioni spiegheremo la differenza tra titoli freddi,

caldi,cronachistici, d’effetto) sono il prodotto di particolari esigenze

giornalistiche.

TITOLI:

Il lettore consapevole li deve sempre confrontare con il contenuto dell’articolo per

vedere se è stata operata una forzatura o, addirittura, una manipolazione.

Pensate quante volte, su Facebook, compare un articolo il cui titolo (fuorviante) non c’entra

quasi niente col contenuto, solo per invogliarvi a fare un click!

IMPAGINAZIONE:

Anche l’impaginazione, l’utilizzo o meno di fotografie, è molto importante perché:

a) Crea la fisionomia e lo stile di un quotidiano

b) Guida il lettore nella lettura e lo influenza.

CON I TITOLI, L’IMPAGINAZIONE E LE IMMAGINI:

Il quotidiano trasmette al lettore una carica emotiva, in percentuali diverse da testata a

testata.

Questa è la prima cosa che una lettura critica deve rimuovere quando tale carica

sia marcata.

BIBLIOGRAFIA:

Paolo Murialdi, Come si legge un giornale, Editori Laterza, 1979

http://www.leoneg.it/archivio/Come%20si%20legge%20un%20giornale.pdf

Più altri siti e libri indicati di volta in volta

COME SI LEGGE UN GIORNALE/2

PROF. STEFANO MIANI

LA PRIMA PAGINA

Se è vero che nessuno legge un giornale dallaprima all’ultima pagina (perché ogni lettoreseleziona ciò che più lo interessa), c’è però unapagina che tutti devono leggere integralmenteper farsi un’idea di come va il mondo: la primaperché, la vetrina del giornale. Contiene unriassunto, il succo dei principali articoli, el’articolo di fondo più importante. Non civogliono più di 15-20 minuti per leggere laprima pagina e ne vale la pena.

LA PRIMA PAGINA

• è la “vetrina” del quotidiano

• presenta le notizie e i commenti piùimportanti opportunamenteevidenziati (caratteri tipografici,fotografie…)

LA PRIMA PAGINA

La struttura o gabbia in cui si rinchiudono icontenuti della pagina si chiama menabò(termine che deriva probabilmentedall’espressione dialettale «mena i bò»,ovvero ‘conduce i buoi’, a indicaremetaforicamente la funzione di guidaall’organizzazione dei contenuti1).

LA PRIMA PAGINA

Gli articoli occupano varie posizioni

Taglio alto: articolo d’apertura (fatto del giorno)

Taglio medio

Taglio basso

L’importanza della notizia diminuisce dall’alto verso il basso da sinistra a destra

ARTICOLI DELLA PRIMA PAGINA

• ARTICOLO DI APERTURA

-Ha il titolo più evidente

-È il “fatto del giorno”

-È in posizione CENTRALE e di taglio alto

ARTICOLI DELLA PRIMA PAGINA

• ARTICOLO DI SPALLA -In alto a DESTRA dell’articolo di apertura

- argomento meno importante, non politico

• ARTICOLO DI FONDO O EDITORIALE-In alto a SINISTRA rispetto all’articolo di apertura

-commento autorevole al fatto del giorno; direttore o opinionista

Altri: Notizie contornate, civette, sommari: sintetizzano e rinviano alla pagine interne

LA PRIMA PAGINA

Naturalmente questa è solo unapresentazione sommaria, ci possono esseremolte varianti e altri tipi di articoli in primapagina. Ogni giornale, poi, cerca di esserericonoscibile e di distinguersi dagli altri,pertanto le variabili sono pressoché infinite.

Se poi guardiamo alle testate on linescopriamo che, in un certo senso, tutto ilquotidiano è «prima pagina».

I TITOLI

• DEVONO CATTURARE L’ATTENZIONE

• SONO BREVI, MA INCISIVI

TIPI DI TITOLO

• Titoli nominali (senza verbo)

• Titoli verbali (con il verbo)

• Titoli caldi/ freddi

• Si utilizzano giochi di parole, figure retoriche, citazioni da titoli di film o libri, modi di dire

ESEMPI

• Titoli nominali

“Una marea per la pace. Mezzo milione di giovani in corteo”

“Per l’Italia un anno di crescita”

“L’Occidente a una svolta”

“Iraq nel sangue”

ESEMPI

• Uso di figure retoriche e giochi di parole

“Tasse, tasse, le pagano sempre le masse” (rima)

“Stessa ora, stessa strada, stesso caos” (parallelismo)

“Tempo: il bello, il brutto e il cattivo” (citazione da film)

“Un tuffo nell’”Oglio” e sei subito fritto” (doppio senso)

ESEMPI

• Messa in rilievo di un elemento della frase:

Tasse, è ora di finirla

Attentato: 12 morti

Roma, sciopero generale

TITOLI CALDI E FREDDI

• Titoli caldi: Titoli ad effetto , suscitano emozioni

È MORTO IL MAESTRO PAVAROTTI

CAMPIONI DEL MONDO!

DISASTRO AEREO

• Titoli freddi : puntano sui fatti

FUGA DI GAS, CROLLA UNA PALAZZINA

LA GRANDE INDUSTRIA ANNUNCIA LA RIPRESA

LA STRUTTURA DEL TITOLO

Caratteri

Anche il corpo del carattere scelto per il titolo della notizia contribuisce a darle importanza.

Il corpo è la grandezza del carattere;

ad esempio:questa frase è scritta in corpo 12

questa in corpo 10

questa in corpo 8

LA TITOLAZIONE

Lo stile dei titoli è generalmente differente dal linguaggio abituale: ellissi di parti del discorso, toni enfatici, ecc.

La titolazione è un’arte difficile e non tutti sono in grado di praticarla: occorre richiamare l’attenzione del lettore, fornire le informazioni essenziali, invitare a leggere il resto dell’articolo.

LA TITOLAZIONE

I titoli assumono molta importanza perché sono ciò che viene letto dalla maggior parte dei lettori, che non possono leggere tutto il contenuto del giornale e approfondiscono solo gli articoli che li interessano. Un lettore medio perciò dovrebbe leggere tutti i titoli di un giornale e poi soffermarsi sugli articoli che lo interessano di più. Proprio in funzione di questo tipo di lettura, i titoli sono strutturati generalmente come segue, anche se i giornali si evolvono e le consuetudini tipografiche cambiano. Tuttavia, malgrado le varianti, i titoli sono sostanzialmente fatti così:

LA STRUTTURA DEL TITOLO

• OCCHIELLO

Introduce l’argomento – è posto sopra il titolo, in un corpo più piccolo

• TITOLO

Evidenzia la notizia fondamentale

• SOMMARIO

Riassume il contenuto – è posto sotto il titolo. È corredato a volte di un sottotitolo o catenaccio.

ESEMPIO

Jeans, top e telefonino: le “fate super” disegnate a Milano e Macerata invadono un nuovo mercato

Caccia alle streghe made in Italy e la Disney le porta in America

Boom dei fumetti e cartoni di Witch e Winx, idoli delle ragazzine

Occhiello: Jeans, top e telefonino: le “fate super” disegnate a Milano e Macerata invadono un nuovo

mercato

Titolo: Caccia alle streghe made in Italy e la Disney le porta in America

Sommario: Boom dei fumetti e cartoni di Witch e Winx, idoli delle ragazzine

ANALISI DEL TITOLO

• Titolo caldo (di forte impatto emotivo) completo di occhiello e sommario

• Dà per scontato che il lettore conosca l’argomento (il successo del cartone animato italiano delle Witch)

• Utilizza termini stranieri: “boom”- “made in Italy” – “top” …

• Espressione: “caccia alle streghe”

L’ARTICOLO DI CRONACA

• Ogni articolo deve essere

Breve e/o essenziale

Chiaro e comprensibile

Preciso

Completo

LA STRUTTURA DELL’ARTICOLO DI CRONACA

• Struttura a piramide rovesciata: le notizie principali vanno all’inizio

• Articolazione in 3 parti

ATTACCO O LEAD

BLOCCO CENTRALE (paragrafi)

CONCLUSIONE

LA PIRAMIDE ROVESCIATA

SVOLGIMENT

O

ATTACCO:

INFORMAZIONI

PRINCIPALI

(REGOLA DELLE 5 W)

CONCLUSIONE

ARTICOLO DI CRONACA: LE REGOLE DI BASE

• Regola delle 5 W (+ H)

WHO? …Di chi si parla?

WHAT? …Cosa è accaduto?

WHEN? …Quando è accaduto il fatto?

WHERE? …Dove è accaduto il fatto?

WHY? …Perché? Quali sono le cause?

HOW? …Come sono accaduti i fatti?

ARTICOLO DI CRONACA: LE REGOLE DI BASE

L’incipit della Divina commediaè un buon esempio distrutturazione dell’informazione secondo la regola delle5 W:

Nel mezzo del cammin di nostra vita

Mi ritrovai per una selva oscura,

Che la diritta via era smarrita

ARTICOLO DI CRONACA: LE REGOLE DI BASE

• I FATTI VANNO TENUTI SEPARATI DALLE OPINIONI

Il giornalista non commenta

riporta “tra virgolette” («…») le parole/commenti di altri

• Lessico chiaro

• Frasi brevi

• Aggettivi usati in modo preciso, non abbondante

L’ARTICOLO DI OPINIONE

• È UN TESTO ARGOMENTATIVO

Scopo: convincere – persuadere

• Il giornalista sostiene una propria opinione (tesi) su un problema e cerca di sostenere le proprie ragioni

• Lo stile è PERSONALE

L’ARTICOLO DI OPINIONE

Struttura:

Attacco: il giornalista presenta il problema

Svolgimento: il giornalista presenta e spiega la propria opinione

Conclusioni

BUONA LETTURA