Coltivare il locale: il cibo come focus per le politiche del territorio

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Coltivare il cambiamento:

fare politiche locali per il cibo

Dott. Stefano Sotgiu – Policy Snc

Teikei

(Cibo con un volto)

AMAPCSAGAS

(Association pour le Maintien de l’Agriculture Paysanne

Community Supported Agriculture

Gruppi d’Acquisto Solidale)

Si torna a parlare di cibo

Coltivare il locale:

Il cibo per il cambiamento

Il nuovo interesse per un cibo di qualità sta già

cambiando modelli di consumo

Filiera cortaChilometro zero

L’esempio del bio

Fonte: Biobank

L’agricoltura convenzionale soffre (squeeze on

agriculture)

La nuova agricoltura cresce (Bio: Europa 2011 + 9% - Fonte

Fibl – Biofach; Italia 2013 +7,3% - Fonte Ismea)

Il 32,4% degli italiani acquista ogni giorno o quasi bio, il 54,5% lo ha fatto almeno una volta quest’anno (Fonte Nomisma – SANA

2013)

Il modello contadino anche dal punto di vista strettamente reddituale si dimostra

migliore (per non parlare di multifunzionalità e di beni comuni – J.D.

van der Ploeg – “I nuovi contadini” – Donzelli 2009)

Sovranità alimentare

La sovranità alimentare è il diritto dei popoli di scegliere il proprio modello di produzione

e consumo di cibo

(Carlo Petrini)

In Sardegna la sovranità alimentare è molto bassa

-170 mln bilancia alimentare

Importare conviene di più che produrre? (individuale vs.

collettivo)

Non è sempre stato così

Fino alla fine dell‘800 il modello produttivo della Sardegna era molto più

sovrano

L’agricoltura aveva un peso relativo molto maggiore

Che fare?

Politiche locali del cibo

Perché locali?

La dimensione della produzione e del consumo

di cibo è il territorio

Le precondizioni

La terra da coltivare

(vs. consumo di suolo)

Le precondizioni

La forza lavoro

(I giovani, le famiglie e l’agricoltura/il cibo)

5 ingredienti:

1. La domanda pubblica

2. La domanda sociale

3. La rete fra produttori

4. La lotta agli sprechi

5. Le nuove professioni

1. La domanda pubblica

Appalti dei comuni per gli asili nido e le scuole materne, le mense universitarie, gli ospedali

Una cucina VERA per ogni scuola, ospedale, mensa pubblica

Utilizzare i criteri del GPP (Acquisti verdi della P.A.)

2. La domanda sociale

Sostenere i GAS con beni e servizi comuni

Aiutare il rapporto dei GAS con le scuole

Far conoscere ai cittadini l’opportunità dei GAS

3. La rete fra produttori

Orientamento, certificazione, assistenza tecnica

Piattaforme logistiche collettive

Vendita diretta in azienda

Shop urbani gestiti dai produttori

Mercati contadini urbani

E-commerce

Ristorazione di qualità, meglio diretta

4. La lotta agli sprechi

Troppo cibo va perduto

Utilizzare le eccedenze, gli scarti e i rifiuti in maniera intelligente per risolvere problemi legati all’indigenza, all’esclusione sociale, alla fame.

Produzione energia o compost utilizzato come biomassa.

Last minute market (Emilia-Romagna)

Alcune buone pratiche italiane ed internazionali

Il Piano del Cibo della Provincia di Pisa

Obiettivi del Piano del Cibo - Provincia di Pisa

Promuovere una cultura alimentare locale basata sul concetto di dieta sostenibile;

Migliorare la comprensione tra i cittadini dei nessi tra la dieta, la salute e l’ambiente;

Sviluppare percorsi di innovazione civica in grado di migliorare le abitudini alimentari e ridurre gli sprechi;

Rafforzare la capacità del territorio – e degli agricoltori locali - di fornire cibo sostenibile a prezzi accessibili.

Favorire l’innovazione istituzionale per un’integrazione delle politiche in grado di perseguire con coerenza la sicurezza alimentare locale

Food Council

Food Council

“The Milwaukee Food Council is a coalition of diverse stakeholders committed to building a food system that is healthy, ecologically sustainable, economically vibrant, culturally relevant and socially just.

Our participants include community members, professionals, and government officials. During our meetings, we discuss various aspects of the food system, including access to healthy, affordable food; land use planning; local food production and procurement; public health and other policy initiatives.”

Il capitale sociale come fattore di successo:

1. La partecipazione (cibo partecipato)

2. La cooperazione fra cittadini, famiglie (domanda)

3. La collaborazione interistituzionale (domanda, sostegno all’offerta, cambiamento culturale)

3. La cooperazione fra imprese (offerta)

Un’economia a forte contenuto sociale (agricoltura sociale non solo orti urbani)