Collezione digitale

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Collezione Digitale

Anna Maria TammaroArcavacata, 8-9 marzo 2012

Sintesi

• Tipologie di risorse digitali

• Nuovo mercato editoriale: stakeholders, strumenti e piattaforme

• Criticità tecniche ed organizzative

• Nuovi ruoli, nuovi servizi

•Indicatori di valutazione

Tipologie di risorse digitali

Risorse digitali

E-book,

Riviste elettroniche,

Dispense digitali, tesi digitali

Corsi e piattaforme per l'apprendimento,

Banche dati bibliografiche,

Banche dati full-text,

Risorse multimediali e interattive

Blog, wiki, RSS

Giornali e quotidiani

Open access

Open Archives Initiative – Protocol Metadata Harvesting (OAI-PMH).

L’accordo sul protocollo OAI-PMH è avvenuto nel 1999 durante un Convegno dei primi sviluppatori di archivi aperti a Santa Fe (van de Sompel, H. and C. Lagoze 2000; van de Sompel H. et al. 2004).

OA BBB

BOAI (Budapest Open Access Initiative), lanciata nel 2002 da parte della Fondazione Soros

Due iniziative successive, il Bethesda Statement e la Dichiarazione di Berlino nel 2003, rappresentano una vera svolta del movimento OA

La Dichiarazione di Berlino è stata recepita in Italia con la Dichiarazione di Messina firmata dai Rettori delle Università italiane nel 2004.

Contenuti apertiTipologia e-book Esempi

Open e-book Liber Liber (Progetto Manuzio), E-Text, Internet Culturale, Biblioteca della Letteratura Italiana, Project Gutenberg, Internet Public Library, Babele Web, Libri digitali creati dalle biblioteche, selezione di libri autopubblicati

Audiolibri e Podcast Audioteca Liber LiberLibro parlatoLibro parlato LionsLibrivoxBiblioteca non vedenti Galliano

Libri di testo DIDASknoll, WikiBooks, Depositi istituzionali delle Università

Depositi istituzionali

C’è una differenza sostanziale tra le pubblicazioni scientifiche digitali nel Web e quelle che si trovano nei depositi istituzionali: solo le pubblicazioni digitali nei depositi istituzionali potranno essere ricercate ed usate tra 50 anni.

Questa differenza è il risultato di due funzionalità che i depositi assicurano: la “digital curation” e la preservazione.

Depositi istituzionali in Italia

In Italia abbiamo attualmente circa 51 depositi istituzionali, il 3% del totale (circa 1600) dei depositi nel mondo

La tipologia delle risorse digitali raccolte comprende soprattutto e-proceedings di Conferenze, tesi e pre-print.

Nuovo mercato editoriale

autori

Utente finale

aggregatori

Istituzioni

editori

librerie online

distributori Target

Stakeholder

Nuovo ruolo attivo autore-lettore

Lettura socialeNuova alfabetizzazione digitale

E-book come portale per contenuti in rete

Auto-pubblicazioneOpen Access nelle Università

Piattaforme per auto-pubblicazione (Sigil, Calibre, ecc.)

Lettura digitale

La lettura diventa un fenomeno sempre più sociale

Anobiihttp://www.anobii.com/

Goodreadshttp://www.goodreads.com/

Booklinershttp://www.bookliners.com/_front/it/

Strumenti dedicati alla lettura

Sono leggeri, consentono di voltare pagina, saltare all’indice, mettere segnalibri, fare note. Ma possono fare molto di più: consentono di memorizzare migliaia di volumi, possono mettere insieme al testo audio e video, permettono di leggere anche senza luce, hanno funzionalità di ricerca avanzate.

accesso gestione

piattaforme

particolari funzionalità di ricerca

distribuzione

vendita

Piattaforme

Prestito digitale

Il “prestito digitale" è ormai non solo in biblioteca.

Amazon e B&N gestiscono il prestito di e-book tra utenti e favoriscono lo sviluppo di community indipendenti dedicate

Lendle, e-bookFling, Lendinik, ecc.

In Italia

MediaLibraryOnLine ed Edigita,

in una logica "streaming" Readmelibri

in una logica di "noleggio" del titolo Simplicissimus Book Farm.

Acquisizioni

ProprietàLicenza di uso vs Possesso

Prestito interbibliotecario non è consentito

Limitazioni dei DRM a:

• Utenti simultanei

• Visitatori

• Accesso remoto

Decisioni di acquisizioneDemand driven o Pacchetti dei

Consorzi

Sono coinvolte scelte tecniche e di contenuto

Aggiornamento dei linkSupporto tecnicoPrezzo

Partner del Consorzio

Numero di utenti

Abbonamenti

La prima differenza è sulla selezione: chi la fa? È centrata sui bisogni degli utenti? È a livello di collezione, o permette di scegliere la singola risorsa (standing order)?

La seconda differenza è sull’archiviazione: questo non viene più fatto dalla biblioteca ma è delegato all’editore o aggregatore. Ancora nessuna chiarezza su chi fa la preservazione o archiviazione permanente e come la fa. Un ostacolo importante sono i formati proprietari degli ebook e la necessità degli identificatori persistenti.

La terza differenza è sulla catalogazione: chi la fa? A quale granularità? Quali standard? Indagine CASPUR nelle università solo 23% biblioteche cataloga e solo 2% dgli ebook in OPAC

Diritto di autoreIl modello di accesso al portale dell’editore ha sostituito quello del possesso della collezione nella biblioteca

Le biblioteche e le istituzioni che hanno il deposito legale hanno degli ostacoli alla preservazione ed alla cura digitale delle collezioni

Gli approcci possibili sono:adattare la legge sul copyright, estendere la legge sul deposito legale alle pubblicazioni digitali, fare delle eccezioni al copyright e leggi collegate,aggiungere clausole per la preservazione nelle licenze dei consorzi

Registri dei metadati che si riferiscono ai diritti delle pubblicazioni digitali.

Diritti connessi

Altra sfida da gestire è quella di considerare anche i cosiddetti diritti “connessi” al diritto d’autore, che sono sempre presenti quando si tratta di opere digitali. Questi diritti, legati all’evoluzione tecnologica, sono attribuiti a chi, con la sua attività di impresa o con la propria creatività, interviene sull'opera stessa.

Sono considerati diritti connessi, ad esempio, i diritti sulle banche dati, sui software, sulle rappresentazioni audiovisive e televisive di un'opera.

Diriti dell’autore vs. diritti del lettore?

C’è chi intende rafforzare e accentrare il controllo privato dell’informazione, basato sulla proprietà esclusiva, sul contratto e sulle protezioni tecnologiche (la cui versione più avanzata è rappresentata da sistemi automatici di controllo del copyright come il Digital Right Management)

C’è chi ritiene che le tecnologie informatiche siano alla base di una nuova era, caratterizzata dalla necessità di un controllo elastico e decentrato dell’informazione, basato su una diversa interazione tra contratto e tecnologia. Alcuni sostengono che si tratta di una nuova forma di proprietà paragonabile alle antiche proprietà collettive (Creative Commons, Copyleft)

Criticità tecniche ed organizzative

Criticità tecniche

Modalità di preservazione Interoperabilità dei contenuti (formati e metadati)

DRMI

Digital curation

Questa attività di “digital curation” è diversa da quella svolta da Google, che non fa altro che aggregare i contenuti digitali prodotti da altri;

è diversa anche da quella svolta dagli editori, che creano le loro collezioni digitali e non offrono un accesso illimitato

La digital curation comprende un’attività editoriale di selezione delle pubblicazioni digitali; la standardizzazione dei formati;tutte le attività di identificazione persistente;tutte le procedure per assicurare l’autenticità ed integrità;tutti gli aspetti giuridici;l’ inserimento dei metadati;l’accesso permanente.

Preservazione

Il modello di riferimento standard per la preservazione dei depositi digitali è il modello OAIS, che è diventato uno standard ISO nel giugno 2003

Attualmente ci sono quattro diversi approcci :–migrazione, –preservazione della tecnologia, –emulazione, –preservazione dell’oggetto.

Magazzini Digitali

La Biblioteca Nazionale di Firenze, con finanziamento della Fondazione Rinascimento Digitale, ha avviato il Progetto “Magazzini Digitali”

E’ stato adottato per le pubblicazioni depositate un identificatore univoco NBN (National Bibliographic Number).

E-deposit

Elsevier è stato il primo a concludere un accordo con la Biblioteca nazionale olandese

Accordi simili di deposito legale volontario sono stati conclusi da Kluwer Academic Publishers (2003), BioMedCentral (2003), Blackwell (2004), Oxford University Press (2004), Taylor & Francis (2004), Sage (2005), Springer (2005), Brill Academic Publishers (2005).

Portico: partnership editori e bibliotecheOrganizzazione no-profit che si offre come archivio di deposito permanente per i periodici elettronici scientifici. Il servizio che Portico offre è quello di uniformare i diversi formati e memorizzare i contenuti.

Il servizio è sostenuto dalle quote degli editori e dagli abbonamenti delle biblioteche.

Gli editori effettuano un deposito volontario dei contenuti dei periodici

Il deposito è centralizzato, con dei mirror distribuiti.

LOCKSS: cooperazione tra depositi

LOCKSS (Lots of Copies Keep Stuff Safe una rete distribuita di sistemi “peer to peer” che si propone per la preservazione di periodici scientifici e altri contenuti digitali. Il progetto, coordinato dalla Stanford University, prevede un elevato numero di depositi finalizzati alla preservazione dei contenuti e distribuiti nel Web (Web chaches) indipendenti e con costo limitato ma capaci di assicurare la preservazione in modo cooperativo e proteggere i contenuti da eventuali danni.

SHERPA: cooperazione centralizzataSherpa Digital Preservation è anch’essa un’organizzazione cooperativa, in cui i depositi istituzionali affidano ad un’istituzione esterna, che in questo caso è Arts and Humanities Data Service AHDS, il compito di assicurare la preservazione di lungo periodo dei contenuti digitali.

Questo modello è particolarmente conveniente per le istituzioni più piccole, che non hanno le risorse e le competenze per programmi di preservazione di grande impegno

Metadati

Consentono l'identificazione, la localizzazione, l'accesso, la verifica dell'integrità, la dichiarazione della proprietà intellettuale, ed anche le revisioni e le versioni della risorsa digitale.

La relazione tra metadati e risorsa digitale può essere intrinseca o estrinseca. Nel primo caso i metadati sono incorporati nella risorsa digitale, nel secondo caso i metadati ne sono separati.

I metadati vengono classificati come descrittivi, strutturali e amministrativi.

Interoperabilità dei metadati

Sono usati schemi di metadati diversi, di cui il più diffuso è il Dublin Core, in base alle caratteristiche delle risorse digitali e alle esigenze specifiche dei creatori di contenuti, con la necessità di assicurare l'interoperabilità pur nella proliferazione degli schemi. Un primo metodo per garantire l'interoperabilità consiste nell’usare uno schema come principale e nel convertire tutti gli altri schemi a quello prescelto usando delle tabelle di comparazione (crosswalk). Un altro metodo consiste nel concordare un modello astratto comune come quello definito da RDF (Resource Description Framework).

FormatiPer formato digitale si intende un codice binario in cui tutto è rappresentato da combinazioni di zero od uno, quindi da stati del tipo acceso/spento

Il formato di file è la convenzione che viene usata per leggere, scrivere e interpretare i contenuti di un documento prodotto con un determinato software.

Per la rappresentazione digitale dei testi, occorre rispettare le esigenze di standardizzazione delle risorse digitali, che seguono schemi rigidi, adattandole contestualmente ad esigenze di interpretazione del testo che sono invece dipendenti dal contesto e dall'utente. In questi casi si attua una codifica che possiamo dire di “alto livello”, con linguaggi di marcatura che utilizzano etichette (tag) da aggiungere al testo o e a blocchi di testo, per consentirne una determinata interpretazione (linguaggi di marcatura dichiarativa o logica)

Fra i linguaggi di marcatura si distinguono i linguaggi procedurali (come RTF) o dichiarativi (come XML )

Interoperabilità dei formati

Una risorsa digitale non viene creata isolatamente, ma come parte di una collezione digitale virtuale mondiale, e dovrebbe essere presa in considerazione nel contesto di quella collezione e del suo sviluppo. È quindi importante usare standard e formati aperti per ottenere l’interoperabilità delle risorse digitali che assicura la possibilità di riutilizzare i dati tra sistemi informativi non omogenei, cioè differenti sia per il software che per l'hardware. L’interoperabilità è anche interazione, che sta ad indicare un alto grado di sinergia tra sistemi informativi diversi col fine di offrire servizi integrati e funzionalità nuove o migliori.

Tecnologie DRM

I diritti di proprietà intellettuale hanno un impatto nei criteri di selezione del materiale da includere nel progetto, nell'inserimento dei metadati amministrativi e nella modalità di accesso con tracciamento degli utenti da parte delle tecnologie DRM

Nuovi ruoli, nuovi servizi

Criticità del servizio

Il livello di servizio ed anche la valutazione del servizio viene delegata all’editore aggregatore e congelata nel business model deciso da questo.

I servizi della biblioteca digitale sono disintermediati, questo significa che si svolgono attraverso il portale dell’editore /aggregatore

Questo si accorda con la missione e gli obiettivi di servizio della biblioteca? Vogliamo stimolare gli utenti a diventare consumatori di servizi a pagamento?

Nuove sfide

Se cambiano i libri, il mercato editoriale e gli utenti, devono cambiare anche le biblioteche in Italia

Il modo di fare cultura deve orientarsi verso: – La condivisione e socializzazione del sapere

– L’apprendimento collaborativo

Capacità di uso delle risorse digitali

I bibliotecari hanno il ruolo di insegnare le capacità di ricerca ed uso delle risorse digitali incluso le tecnologie per l’accesso, come i lettori ed altre attrezzature.

Svolgono quindi un ruolo importante come educatori

Biblioteche pubbliche

Esempi:

Prestiti di lettoriBiblioteca Cologno MonzeseBiblioteca Empoli

Cyberinfrastructure

I termini usati sono vari, come e-science o “enhanced science”: la genealogia del termine è in un articolo di Wouters del 1966

Cyberscience: è il termine usato dall’austriaco Nentwich nel 2003 nel volume che ancora è il più completo sul fenomeno Cyberinfrastructure: è stato usato negli Stati Uniti nel 2003 nel Rapporto Atkins

Si preferisce in Europa il termine “e-research” nelle scienze umane, per indicare la riflessione che è la modalità caratteristica del lavoro dell’umanista. Wouters Beaulieu Society for digital humanities[1] [1] http://www.sdh-semi.org/index.php

Biblioteche universitarie

Gli e-books forniscono nuove opportunità per il supporto al curriculum,

Indagine Perrone (2001), CASPUR (2009)

Corsi per le capacità di ricerca

Biblioteca digitale co-laboratorio

La biblioteca digitale estende i servizi disponibili, come ad esempio:

Raccogliere le pubblicazioni e le banche dati create dagli studiosi, Attuare la conversione in digitale delle edizioni critiche che gli utenti esperti le indicano, Dare consulenza sul copyright e sugli altri standard tecnici e procedurali idonei per tutte le risorse digitali create dagli studiosi.

Assumere un ruolo di promozione ed assistenza attiva agli studiosi, per renderli capaci di padroneggiare le necessarie competenze tecniche

Arrivare ad offrire spazi virtuali in cui gli studiosi hanno funzionalità avanzate, come ri-uso e editing dei testi, possibilità di annotare e fare commenti da condividere con altri studiosi, servizi in genere di supporto alla collaborazione con altri esperti

Rapporto ARL 2007

1. Open Access: Research libraries will support open access policies and practices regarding scientific knowledge and e-science. 2. Open Data: Access to open data is a movement supported by research libraries, taking into consideration the ethical treatment of human-subject data. 3. Collaboration: Research libraries will collaborate with multi-institutional, interdisciplinary research projects by developing and supporting digital repositories for their research outputs, data, and metadata. 4. Digital Stewardship & Preservation: Research libraries will have institutional repositories that meet international preservation and interoperability standards and practices. 5. Equitable Service and Support: Research libraries will work collectively to ensure that gaps do not develop in the levels of support provided across e-sciences.

6. Professional Development & Investment: Research libraries will develop the human capital to provide the range of knowledge management skills at the appropriate level needed by esciences.7. Metadata Standards & Metadata Creation: Research libraries will spearhead initiatives to develop metadata standards supportive of scientific data. 8. Virtual Communities: Research libraries will contribute to the establishment of and participate in virtual laboratories or organizations developed across e-sciences. 9. Sustainable Models: Research libraries will participate in the development of and contribute to sustainable business models for the resources and services essential to e-sciences. 10. Communication: Research libraries will participate in initiatives to increase wider professional and public understanding of e-science contributions to knowledge and its infrastructural requirements.

Bibliotecari come “Advocates”

Biblioteche come paladine dei diritti di accesso libero all'informazione ed alla libera espressione

Valore unico: diffondere le capacità di uso degli e-book, proteggere la privacy, difendere le biblioteche, o dedicarsi alle minoranze

Digitalizzare contenuto unico come foto, film, collezioni locali, dati economici, ecc.

Costruttori della comunità

Cresce l’importanza del servizio di informazione e reference digitale

Il bibliotecario fa corsi in biblioteca e tutorial

Costruttori della comunità

Biblioteca è uno dei canali delle reti sociali

Da curatori della collezione a collaboratori per il contenuto!

Biblioteche possono dare un supporto al self-publishing, al print on demand

“From read to read/write”

Un sistema bibliotecario distribuito

UNI project

www.theuniproject.org

LibLab www.librarylab.org

Agenti del cambiamento

Consorzi di biblioteche per:

- acquisti coordinati

- formazione comune

- advocacy: una voce sola!

- gestione collettiva della collezione e dei servizi

Bibliotecari innovatori Creare uno spazio

collaborativo per l'apprendimento

L’integrazione di strumenti tecnologici disegna un ambiente di apprendimento fortemente sociale in cui la costruzione di reti e di comunità elimina i fattori di isolamento e favorisce un apprendimento cooperativo.

Nuova immagine….

Uscire dalle biblioteche per promuovere gli e-book:

nei bar,

Nei ristoranti,

Negli angoli di lettura in aeroporti e stazioni

Partire da dove siamo…

Liste che non hanno relazione con la versione a stampa, ad es.:

Must have, i più letti, libro del giorno, veloce aggiornamento

Poster che aiutano le capacità di uso del digitale

Indicatori per la valutazione

Valutazione della biblioteca digitale

La raccolta dei dati necessari alla valutazione include tutti gli elementi considerati nel progetto di digitalizzazione:- gli utenti;- il contesto;-il contenuto;- i servizi basati sulle risorse digitali.

La valutazione include alcuni aspetti della gestione della risorsa digitale, insieme alle funzionalità disponibili nell'interfaccia.

Indicatori statistici

Collezione di risorse digitali viene considerata come risorse multimediali

Tutorial e corsi che sono stati offerti o fruiti?

Numero accessi (visite)?

Collezione di risorse digitali viene considerata come una banca dati

Prestito di lettori?Numero Downloads?