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MILANO | 12.11.2015 |
Certificazione BellaFactory: Fabbrichiamo un Lavoro migliore
1. La Fondazione 3
2. Progetto BellaFactory 5
3. Struttura Audit 11
a) Modello Operativo 13b) Produttività 21c) Ergonomia 23d) Relazioni Azienda ↔ Sindacato 25
4. BellaFactory Award 27
5. Pianificazione 29
6. Contatti 31
Sommario
1.La Fondazione
1. LA FONDAZIONE
1. La Fondazione
Mappa delle attività
La Fondazione Ergo forniscecompetenze tecniche specifichefinalizzate ad allineare gliobiettivi di competitività e salutedei lavoratori e a raggiungerelivelli Best in Class di Produttività.L’impegno formativo e didivulgazione intorno ai temi chemirano a rafforzare la culturaindustriale del nostro Paesecoinvolge soprattutto i futurimanager delle aziende italianeattraverso corsi specialistici eseminari universitari, conpercorsi formativi checonsentono l’ottenimento dipatenti applicatori e istruttoririconosciute internazionalmente.
Il Centro Studi vuole essere unThink Tank della competitivitàindustriale che si ispira ai concettidi “buona produttività” e di“bella fabbrica”. E’ unosservatorio di dati operativi suparametri chiavedell’organizzazione del lavoro(pause, ritmi di lavoro, sistemiincentivanti, contratti specialisticisull’organizzazione del lavoro,malattie professionali, modelliorganizzativi, progettazione deisistemi di produzione).
La Fondazione Ergo è distributoreesclusivo per l’Italia del softwareTiCon, l’applicazione piùcompleta per la gestione degliEngineered Labour Standards(ELS), delle saturazioni linea e perla progettazione ergonomicadelle postazioni di lavoro,certificata dall’InternationalMTM Directorate (IMD). LaFondazione Ergo è titolata acertificare applicativi softwareche utilizzano i database MTM eper il calcolo degli indici EAWSper la mappatura del rischio dasovraccarico biomeccanico (ISO11228 e 11226)
BellaFactory è un sistema di audit ecertificazione basato sulsistema Best in Class ProductivityRating, progettato da esperti dimanufacturing per identificare emisurare le opportunità dimiglioramento del sistemaproduttivo rispetto a livelli Best inClass relativi all’organizzazione. Lacertificazione volontaria etrasparente, si avvale di standardinternazionali e poggia sul rigorescientifico e l’indipendenza checontraddistingue l’approccio dellaFondazione alla Produttività eall’Ergonomia.
La Fondazione Ergo supporta leimprese ed i sindacati con servizitecnici e giuslavoristici di audit econtrattualistica su temi cheriguardano la misurazione deilivelli di produttività del lavoro, lagestione del rischio ergonomicorispetto a standardinternazionalmente riconosciuti(standard CEN/ISO e benchmarkBest in Class Productivity) e suimodelli operativi basati sulcoinvolgimento strutturale dellerisorse umane.
2. PROGETTO BellaFactory
Obiettivo: rimettere la Fabbrica al centro dell'economia italiana
Diffondere la cultura industriale mitteleuropea dei processi operativi edorganizzativi e della loro misurazione
Garantire ai sindacati e ai lavoratori una funzione professionale, indipendente eneutrale di controllo della corretta applicazione dei modelli scientifici diorganizzazione del lavoro
Fornire agli stabilimenti benchmark Best in Class di Produttività
Monitorare il miglioramento continuo e l'innovazione organizzativa neglistabilimenti
Favorire la diffusione e la corretta applicazione del D.Lgs 81/2008 in materia disalute e sicurezza dei lavoratori
Formare un gruppo virtuoso di influenza sul tema dell’organizzazione del lavoro(BellaFactory Club)
2. Progetto BELLA FACTORY
Organi e Comitati della Fondazione
2. Progetto BELLA FACTORY
Consiglio degli esperti
ComitatoTecnico
Produttività
ComitatoTecnico
Ergonomia
Audit Board
Audit Coordinator
Audit Teams
Comitato Scientifico
I dati raccolti dal Centro Studi ed elaborati sul TheBellaFactory Report sarannopubblicati in forma aggregata e anonima.Lo scambio di Dati tra AZIENDA e FONDAZIONE ERGO sarà tutelato e regolamentato conun documento di «Non Disclosure Agreeemnet» firmato dalle parti.
Sandro Trento, Coordinatore. Professore ordin. di Economia, Università diTrento ed ex direttore responsabile del Centro Studi Confindustria
Giuseppe Berta, Professore associato di Storia contemporanea
Luciano Pero, Professore di Organizzazione per il Mip (Politecnico di Milano)
Gianfranco Viesti, Professore ordinario di Economia Applicata nel Dipartimentodi Scienze politiche dell'Università di Bari
Paolo Rebaudengo, ha operato alle Relazioni industriali del gruppo Fiatdiventandone il responsabile nel 1996, incarico che ha ricoperto fino al 2012.
Luisa Corazza, professore associato all’Università degli Studi del Molise, insegnadiritto del lavoro e diritto sindacale
Paolo Bricco, giornalista economico del Sole24Ore
Diodato Pirone, giornalista del Messaggero
2. Progetto BELLA FACTORY
Comitato Scientifico
2. Progetto BELLA FACTORY
Il processo di certificazione
1. REGISTRAZIONELo stabilimento consegna i documenti e L’Audit Board valuta irequisiti di partecipazione
I responsabili dello stabilimento valutano l’organizzazione del plant e l’Audit Board valuta i presupposti per l’audit
2. SCREENING
Accesso al
3. AUDITL’Audit Team procede alla fasedi audit all’interno dello stabilimento
L’Audit Board analizza i risultati delle rivelazioni
AZIONI CORRETTIVE
L’Audit Boardindica irequisitimancanti.
SCREENINGREPORT
L’Audit Boardindica ipresuppostimancanti.
AUDIT REPORT
Score OK
4. CERTIFICAZIONE
La Fondazione Ergo rilascia la BellaFactory Certification
AZI
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2. Progetto BELLA FACTORY
Vantaggi: perché aderire
BellaFactory è un attributo spendibile sul mercato (certificazione e award«BellaFactory»)
Contribuisce alla sostenibilità del business (competitività, salute, capacità diattrarre talenti e finanziamenti, solide relazioni azienda-sindacato) favorendo ilmiglioramento continuo della Produttività, il controllo dei rischi per i lavoratori(Ergonomia) e la riduzione dei costi industriali (Sprechi)
Consente il controllo di corporate compliance agli standard negli stabilimenti pergruppi multi-plant da parte di organo esterno indipendente e competente(auditor certificati) a costi minimi
Favorisce la costruzione di relazioni azienda-sindacato sulla base di dati oggettivie terminologia condivisa (informazione, formazione e collaborazione) e lacontrattualizzazione dell’organizzazione del lavoro (contratti integrativi)
3.Struttura
Audit
3. STRUTTURA AUDIT
3. Struttura Audit
Sezioni di Audit per la certificazione BellaFactory
3. Struttura Audit
Gli elementi di valutazione
Modello Operativo Partecipativo - La Produttività dal basso
Il modello operativo per una organizzazionerappresenta ciò che Windows è per il computer.In uno stabilimento il modello operativo èchiamato Production System, pensato perconsentire alle persone nell'organizzazione diagire in modo sincrono e coordinato (Strategieed Obiettivi), secondo schemi consolidati(processi e strumenti) nel rispetto di standard diriferimento chiari e condivisi (standard e bestpractice) guidate da continue misurazioni dellapropria prestazione (obiettivi, KPI Cost &Benefit Deployment).
L’Audit BellaFactory NON valuta il modello operativo sulla base del numero e sulla maturità diutilizzo degli strumenti in esso compresi.
L’Audit BellaFactory guarda all’efficacia dell’insieme dei principi, degli strumenti e degli standardadottati dalla fabbrica nel coinvolgere attivamente, a partire dal basso e indistintamente, tutte lerisorse umane in essa coinvolte.
3. Struttura Audit
Modello Operativo Partecipativo – Un framework standard
IMPROVEMENT ROUTES
FOC
USE
D I
MP
RO
V.
COST & BENEFIT DEPLOYMENT
STRATEGY AND PRINCIPLES
TOOLSSTANDARDS AND BEST PRACTICES
CHANGE MANAGEMENT, LEADERSHIP AND EDUCATION
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Il modello operativo è sorretto dai pilastri, che racchiudono gruppi di
competenze omogenee utilizzate per rimuovere causali di perdite della medesima matrice. I
pilastri hanno una composizione di risorse umane cross functional, lavorano per processo e guidano il cambiamento
gradualmente, passo dopo passo
Il modello operativo BellaFactory è il risultato di un benchmark eseguito su 30 production system. Esso non ha una etichetta (Lean, World Class, MTM, …), né si ispira ad alcuna struttura esistente. E’ semplicemente l’insieme di ingredienti che in forme e
misure differenti ritroviamo nelle aziende competitive a livello mondiale (Best in Class Companies).
3. Struttura Audit
E' uno strumento scientifico per mettere in relazione le attività di miglioramento con il contoeconomico di stabilimento , prospettico e consuntivo. Esso spinge a convertire le perdite in costi,a misurare la redditività degli investimenti atti alla loro eliminazione, a definirne le priorità e acontrollarne l'effettivo impatto sul conto economico.
Cost & Benefit Deployment
Considera la responsabilizzazione e la crescita delle competenze della forza lavoro, perraggiungere un obiettivo comune di miglioramento efficienza , trasformandola in un teamcoerente, flessibile e autonomo all'interno dell'azienda.
Training & Education
Considera l'analisi del flusso produttivo e la sua ottimizzazione rispetto alle richieste di mercato.Lean Flow
Introduce concetti avanzati, quali Standardizzazione del Lavoro e Presentazione dei Materiali,per la riorganizzazione delle postazioni di lavoro, in modo da migliorare la qualità e la sicurezza eaumentare le attività a Valore Aggiunto.
Workplace Organization
Mira ad assicurare un buon ambiente di lavoro. Comprende non solo le procedure e le norme maanche i comportamenti e gli atteggiamenti di tutti i dipendenti.Health & Safety
Modello Operativo - I Pilastri
3. Struttura Audit
Modello Operativo - I Pilastri
Focused Improvement
Autonomous Management
Professional Maintenance
Product-Process Integration
Progressive Quality
Mira ad assicurare il miglioramento all'interno delle aree chiave dell'organizzazione, focalizzandosi sulleprincipali cause di spreco, instabilità e altre criticità, e implementando strutture e competenze per larisoluzione di problemi a tutti i livelli.
Permette agli operatori di assumersi la responsabilità della cura degli impianti che conducono,attraverso operazioni standardizzate di pulizia, ispezione e lubrificazione , e di rendersi autonomi nellamanutenzione di base .
Considera tutti i sistemi e le attività richieste per assicurare la massima disponibilità e prestazione degliimpianti al costo ottimale.
Si concentra principalmente sulla creazione di condizioni ottimali a supporto di una robusta fase diintroduzione/dismissione prodotto/processo, seguendo i principi dell'approccio First Time Right e dellaminimizzazione del Life Cycle Cost.
Si caratterizza attraverso requisiti qualitativi specifici e ben definiti e introduce sistemi ed attività atti airrobustire e mantenere sotto controllo i processi produtivi, prevenendo ogni possibile deviazione dallespecifiche.
3. Struttura Audit
Cost & Benefit Deployment
Lean Flow
WorkplaceOrganization
Health & Safety
FocusedImprovement
AutonomousManagement
Professional Maintenance
Product-ProcessIntegration
Progressive Quality
Passi specifici di pilastro
Visual Management
Pianificazione
Attività & Responsabilità
Meeting
Competenze
Metodologie
Consuntivazione Risultati
1
2
3
4
5
6
7
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
Step 1
Step 2
Step 3
Step 4
Step 5
Step 6
Step 7
1
2
3
4
5
6
7
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
0 - 4
Punteggio finale*
0 - 4
* Media pesata del punteggio di ciascuna domanda
Domande organizzative di carattere generale
Modello Operativo - Procedura di Valutazione
Training &
Education
Valutazione Organizzazione del Pilastro Valutazione stato evolutivo del Pilastro
3. Struttura Audit
Punteggio finale *
0 - 4
• Media pesata del punteggio di ciascun pilastro(parte organizzativa + parte evolutiva)
Modello Operativo - Procedura di Valutazione
0 – 4
0 – 4
0 – 4
0 – 4
0 – 4
0 – 4
0 – 4
0 – 4
0 – 4
0 – 4
Cost & Benefit Deployment
Lean Flow
WorkplaceOrganization
Health & Safety
FocusedImprovement
Professional Maintenance
Progressive Quality
Training &
Education
AutonomousManagement
Product-ProcessIntegration
3. Struttura Audit
• Un cluster si definisce come un gruppodi fabbriche con fattori critici di successosimili e che quindi necessitano di sistemiproduttivi della medesima specie.
• Per ciascun cluster viene definito unprofilo ideale, che consente diidentificare i gap positivi (aumento dirisorse dedicate all’attività in questione)ed i gap negativi (riduzione risorsededicate all’attività in questione) chedevono essere colmati secondo unaroadmap ben progettata nei tempi enelle priorità di intervento.
Modello Operativo - Procedura di Valutazione
Profilo ideale del cluster
GAP negativo
GAP positivo
3. Struttura Audit
3. Struttura Audit
Gli elementi di valutazione
* Media pesata del punteggio di ciascuna domanda
Standardizzazione del Lavoro nel plant
Livello di Metodo / Tipologia di Produzione
Ruolo della Work Analysis durante lo Sviluppo Prodotto
Processo di creazione dei Tempi Standard
Sistemi IT a supporto
Accuratezza e Precisione
Copertura dei Tempi Standard
Trasparenza
Utilizzo dei Tempi Standard
Processo di rilascio dei Tempi Standard
Potenziale OLE complessivo
Livello di Assenteismo
Potenziale dalle perdite di Bilanciamento
Potenziale dalle perdite di Efficienza
Potenziale dalle perdite di Qualità
• Metodo • Gestione del Tempo• Efficienza
3. Struttura Audit
Produttività (esempio)
Produttività
( Punteggio finale* 0 -4 )
Valutazione della Produttività e del suo sistema di gestione sulla base della metrica internazionaleMTM. Vengono valutate tre aree: Metodo, Gestione del Tempo ed Efficienza. Un campionamentoeseguito sul campo permette di valutare gli standard in uso e il potenziale di miglioramento.
3. Struttura Audit
Gli elementi di valutazione
Valutazione della gestione del Sistema Sicurezza ed Ergonomia rispetto agli standard ISO in essere. Particolare attenzione è posta sul grado di sviluppo delle competenze e sui livelli di chiarezzanell’assegnazione delle responsabilità nella gestione proattiva dell’Ergonomia.
Ergonomia
( Punteggio finale* 0 -4 )
* Media pesata del punteggio di ciascuna domanda
Sistema di Gestione della Sicurezza
Gestione del Rischio Ergonomico
Gestione del Fattore Riposo
Gestione del Rischio Ergonomico / Organizzazione Lavoro
Responsabilità Mappatura Rischio Ergonomico
Sistemi IT a supporto
Trasparenza
Punteggio audit EAWS
3. Struttura Audit
Ergonomia (esempio)
3. Struttura Audit
Gli elementi di valutazione
Valutazione delle Relazioni Sindacali interne all’azienda tramite l’analisi di tre aspetti: Informazione delle RSU nella gesione delle saturazioni e dell’organizzazione del lavoro, Formazione su aspetti tecnico e gestionali riguardanti la produttività, l’efficienza e l’ergonomia e Comunicazione e Trasparenza (contrattualizzazione dell’organizzazione del lavoro).
Relazioni Az.-Sind.
( Punteggio finale* 0 -4 )
* Media pesata del punteggio di ciascuna domanda
3. Struttura Audit
Relazioni Azienda-Sindacato (esempio)
Formazione
Comunicazione e Trasparenza
Informazione
Questa sezione si basa su una valutazione dell’efficacia e dell’efficienza delle Relazioni Azienda-Sindacato in modo bi-direzionale: non solo cosa fa l’azienda per i sindacati, ma anche cosa fanno i sindacati per l’azienda e per i suoi lavoratori
4. BellaFactory AWARD
La certificazione BellaFactory si ottiene superando il punteggio di soglia minimo (2 punti su scala 0-4). Lo score massimo è paria 4 e coincide con il livello Best in Class Productivity. L’Award viene assegnato annualmente alle fabbriche con le miglioriperformance (punteggio assoluto e miglioramento relativo) nella propria categoria (BLU FACTORY)
Il sistema di rating
4. BellaFactory Award
4.Pianificazione
4. PIANIFICAZIONE
4. Pianificazione
Fase 1Preparazione
Fase 2Progetto Pilota WCPR
Fase 4Stabilizzazione
Fase 3Espansione
Pri
nci
pal
i Att
ivit
à
Program Management e monitoraggio risultati
• Definizione visione e priorità del programma WCPR attraverso le seguenti attività:
Identificazione gruppo pioniere
Finalizzazione questionari e scelta dei KPI
Presentazione di lancio iniziativa
Workshop sul sistema di rating
Lancio Progetto
• Realizzazione audit pilota BellaFactory finalizzati a:
Testare la procedura di audit e ranking
Raggiungere i primi risultati in modo rapido ed economico per sostenere il cambiamento
Allineare i primi auditor esperti Set up database Audit Report Set up database benchmarking Preparare la fase di “Espansione” Gestire la comunicazione Lancio del Premio BellaFactory Lancio pubblicazione trimestrale
BellaFactory Focus• Realizzazione di un Workshop
conclusivo finalizzato a condividere priorità e modalità di intervento (tuning del sistema)
• Lancio Programma BellaFactory su scala nazionale
Utilizzare al meglio quanto appreso nella fase pilota
Trasformare il progetto pioniere in procedure e pratiche di routine (organizzazione permanente)
Gestire la comunicazione Assegnazione dei primi premi
BellaFactory Prima edizione del
Benchmarking Report
• Realizzazione di un Workshop conclusivo finalizzato a condividere i risultati e a migliorare il livello di accuratezza delle misure
• Stabilizzazione dei risultati affinché risultino sostenibili nel lungo termine, attraverso:
Integrazione dei rappresentanti aziendali appartenenti al Club nei Comitati Tecnici della Fondazione
Certificazione Auditor Nazionali e Internazionali
Pubblicazione report annuale di audit e costruzione database dei benchmark
Attività di miglioramento continuo
Benchmarking rispetto ai livelli Best in Class Productivity
Assegnazione sistematica del Premio BellaFactory
2015-06 2015-12 2016-12
Piano di sviluppo del programma BellaFactory
5. Contatti
Direttore GeneraleFondazione ERGO-MTM Italia
Office . +39 0332 239979Mobile . +39.348.2298333g.caragnano@ergo-mtm.it
Partner OperationsPwC Advisory SpA
Office . +39 02 66720445Mobile . +39.348.2298333gabriele.caragnano@it.pwc.com
www.fondazionergo.it http://blog.ergo-mtm.it/
Segreteria: segreteria@ergo-mtm.it Organizzazione: f.condo@ergo-mtm.it Coordinamento Progetti: r.sessa@ergo-mtm.it Assistenza Tecnica TiCon: software@ergo-mtm.it Assistenza utenti EAWS: EAWS@ergo-mtm.it
GabrieleCaragnano