Post on 16-Oct-2020
CAROSELLO TONALE S.p.A.
Fraz. passo Tonale 38029 Vermiglio Trento
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
RIASSUNTO NON TECNICO
PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI
IMPIANTI E DELLE STRUTTURE ESISTENTI, LEGATI ALLA PRATICA DELLO SCI, E
DEGLI INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE AMBIENTALE E CULTURALE, ANCHE AI FINI
TURISTICI.
“ GHIACCIAIO PRESENA”
Passo del TONALE – comune di VERMIGLIO
TRENTO
Il presidente
Trento aprile 2013
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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0.0 PREMESSA
La nota stazione sciistica di Passo del Tonale è nel pieno della sua notorietà ed è quindi
utilizzata da migliaia di turisti in estate ma soprattutto in inverno.
Uno dei punti di maggior richiamo turistico viene fornito dal ghiacciaio Presena,
turisticamente sfruttato per la pratica dello sci, fin dai primi anni settanta.
Il ghiacciaio era un tempo utilizzato per la pratica dello sci estivo propriamente detto. Ora con
il mutamento climatico e con il ritirarsi del ghiacciaio è improponibile lo sci “estivo”. Il
manto nevoso non è più sciabile dalla fine del mese di giugno fino alla prima nevicata
autunnale.
Rimane d’importanza vitale per la stazione sciistica del passo del Tonale poter aprire al
pubblico le piste da sci in perfetta efficienza agli inizi (ottobre – novembre) ed al termine
della stagione sciistica (maggio – giugno).
Vista la quota , circa 3.000 metri di altitudine, le piste del ghiacciaio Presena sono appunto
frequentate quando le altre piste, sia limitrofe che delle altre aree sciabili, non sono agibili.
0.1 Il perché della proposta
Vista l’importanza strategica del ghiacciaio PRESENA per l’economia turistica del comune di
Vermiglio e di tutta l’area di passo del Tonale e, data l’importanza ambientale del particolare
sito, ( che è esclusivamente raggiungibile con gli impianti di risalita), la società “Carosello
Tonale s.p.a.” si è prefissata di intervenire sull’area in concessione per salvarne le peculiarità.
L’andamento climatico sfavorevole degli ultimi decenni ha provocato e provoca il progressivo
impoverimento della massa di ghiaccio del Presena. L’apporto di neve in inverno è
insufficiente ad arrestare la continua diminuzione dello spessore di ghiaccio. Si vedano per
analogia i rilievi sul vicino ghiacciaio del Careser: esso è stato monitorato dagli anni
cinquanta. Purtroppo i dati confermano un trend negativo continuo.
La società “Carosello Tonale s.p.a.” è decisa ad attuare delle forme di razionalizzazione e
mitigazione, in modo da incidere il meno possibile sul fenomeno naturale in atto, cercando di
rallentarlo e non di accelerarlo.
In collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, Dipartimento protezione civile e
infrastrutture, la società Carosello Tonale s.p.a. ha attuato un programma sperimentale
denominato “ Mitigazione dell’ablazione e dell’impatto delle attività sciistiche del ghiacciaio
Presena” ( delibera della Giunta provinciale n.3161 del 12/12/2008). Le conclusioni di un
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primo periodo di attività sono espresse dal dottor Alberto Trenti, della Provincia autonoma di
Trento , nel rapporto 2008-2011 che dichiara:
“I primi quattro anni di attuazione del Programma sperimentale finalizzato alla mitigazione
dell'ablazione sul Gghiacciaio Occidentale di Presena hanno avuto evidenti esiti positivi.
La produzione di neve artificiale durante l'inverno ed la copertura estiva con geotessili
hanno contrrastato significativamente l'intensa fase di regresso glaciale che ormai da decenni
interessa questo ghiacciao al pari di tutti quelli della regione alpina a causa del riscaldamento
dell'atmosfera, che risulta molto più accentuato alle quote elevate che nei fondovalle.
In particolare si è conservato uno spessore medio di 1,4 metri di neve all'anno su tutta
l'area protetta con geotessili, per un totale complessivo di 280 mila metri cubi, che in condizioni
naturali sarebbero stati completamente persi.
Senza questi interventi sarebbe completamente affiorata di almeno 4 metri tutta la regione
rocciosa centrale denominata "ginocchio", con conseguente frazionamento del ghiacciaio in due parti
nettamente distinte e con l'accelerazione della fusione per il calore assorbito dalle rocce e trasferito al
ghiaccio.
Stanti le condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli, che riducono ogni anno
lo spessore di tutti i ghiacciai alpini di 1-2 metri, le azioni mitigatrici adottate in Presena
hanno a tuttoggi permesso di preservare l'integrità del ghiacciaio.”
A quanto premesso dobbiamo aggiungere che gli impianti a fune costruiti sul sedime del
ghiacciaio sono arrivati ad importanti scadenze tecniche . Le scadenza previste dalla legge del
sottore impianti a fune prevede la “fine della vita tecnica “ per le sciovia dopo trent’anni di
esercizio e la seconda revisione generale per le seggiovie. (D.M. n.23 del 02/01/1985). Per
riassumere : la “fine della vita tecnica” impone in pratica la completa sostituzione
dell’impianto, mentre la revisione generale considera il completo controllo previo smontaggio
di tutto l’impianto con la sostituzione delle parti usurate o danneggiate. Come si può intuire i
lavori sono di notevole peso economico, per cui urge una riflessione su come ridefinire gli
investimenti su tutta l’area “ghiacciaio Presena”.
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0.2 Logica di intervento
Le principali direttrici d’intervento sono :
rinuncia della pratica “dello sci estivo”.
L’utilizzo delle piste da sci e degli impianti sul ghiacciaio del Presena sarebbe escluso
nei mesi di luglio, agosto e settembre.
Sostituzione degli impianti scioviari e seggioviari con un unico impianto a fune con
portata oraria inferiore. Così facendo si potrebbe limitare la movimentazione della
neve, ora necessaria alla costruzione della pista di risalita delle sciovie. La scelta di
realizzare un impianto aereo, più costoso e con minor portata oraria, raggiungerebbe lo
scopo di non utilizzare grosse masse di neve per costruire la pista di risalita. Gli
sciatori potrebbero viaggiare a una certa altezza da terra, senza essere interessati dallo
stato del ghiacciaio sotto di loro.
Se s’ interviene sostituendo gli attuali impianti di risalita e si installa un cantiere in
quota, è opportuno mettere in atto una sistemazione ambientale dell’area, anche se
l’operazione è economicamente rilevante. Le troppe strutture presenti, rimasugli dei
vecchi e successivi interventi, effettuati a vario titolo ed in epoche diverse, necessitano
di essere demolite. L’area va totalmente riqualificata.
Il costo della sistemazione ambientale è cospicuo, ma si rende necessario se si vorrà
intervenire a preservare quanto possibile il ghiacciaio e il suo ambiente.
La deliberazione n. 405 del 08 marzo 2013 della Giunta Provinciale della autonoma di
Trento ha definito il “ Programma degli interventi di manutenzione e razionalizzazione
degli impianti e delle strutture esistenti,legati alla pratica dello sci, e degli interventi di
valorizzazione ambientale e culturale, anche ai fini turistici”, ai sensi dell’art.28 comma
5 delle norme di attuazione del Piano Urbanistico Provinciale, approvato con legge
provinciale n.5 del 27/9/2008. Allegati alla deliberazione ci sono il programma e la
valutazione ambientale strategica.
1.0 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA E STRUMENTI URBANISTICI
1.1 Inquadramento geografico
Il Ghiacciaio di Presena (o Presena Occidentale) fa parte delle Alpi Retiche, nel gruppo
Adamello-Presanella ed è compreso nel bacino ìdrografico Vermigliana-Noce-Adige . Il
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ghiacciaio, si trova alla testata della VaI Presena, in un ampio circo delimitato da Cima
Presena (3068 m) al centro, da Monticelli (2591 m) a sinistra e dal Castellaccio (3028 m) sulla
destra. Il Presena occupa la parte centrale del regolare versante che da Capanna Presena sale
verso il Passo del Maroccaro, dopo che la porzione più orientale del ghiacciaio si è estinta e la
parte più occidentale, situata sotto il Corno di Lago Scuro, si è completamente staccata dal
corpo principale.
La superficie del ghiacciaio è regolare e priva di crepacci. E’ alimentato soprattutto dalle
precipitazioni nevose dirette, data l’assenza di grandi pareti rocciose a monte. Negli anni
meno favorevoli, in effetti, il ghiacciaio si è trovato alla fine dell’estate completamente privo
di innevamento residuo, nonostante la sua esposizione verso Nord.
Questo ghiacciaio è molto conosciuto in quanto su di esso si pratica lo sci con impianti di
risalita che partono dal Passo del Tonale e raggiungono i 2736 m di Capanna Presena. Negli
ultimi anni, caratterizzati da scarso innevamento invernale ed elevate temperature estive, lo
sci è stato interrotto entro la fine del mese di giugno. Gli impianti di risalita permettono a
chiunque di raggiungere e osservare questo ghiacciaio e le interessanti morfologie presenti nei
dintorni, anche se l’ambiente è stato in parte modificato dall’intervento dell’uomo. L’apparato
glaciale di conca Presena fino al 1850 occupava una superficie complessiva di oltre 4000
ettari. Attualmente quello che un tempo formava un unico corpo nevoso non esiste più, ma è
diviso in due parti ben distinte, I due complessi sono divisi dai rilievi rocciosi della
Sgualdrina (2926 m) e del Cornicciolo (2916 m).
Per la sua posizione facilmente raggiungibile, il Ghiacciaio di Presena Occidentale è uno dei
più frequentati dell’arco alpino. Dalla sua sommità si raggiunge facilmente Cima Presena
(3069 m) dove lo sguardo spazia a 360 gradi su un immenso panorama: dalle Alpi svizzere e
austriache verso il gruppo Ortles-Cevedale, alle immense distese nevose dell’Adamello
(Giovannini, 2001).
2.0 AMBIENTE VEGETAZIONALE.-
2.1 ZSC Vermiglio Folgarida.-
L’area tutelata è topograficamente identificata dal gruppo montuoso della Presanella, dal
Tonale al Monte Spolverino, in versante idrografico destro della Val di Sole.-
Il sito è individuato dalla seguente scheda, come da allegato I Direttiva 92/43/CEE:
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- Codice sito : IT 31 20 165
- Superficie : ha 8722,78
- Regione biogeografica : Alpina
- Descrizione del sito : “Il sito si estende sulle pendici a Nord del
gruppo montuoso cristallino della Presanella, fuori dai confini del Parco e
comprende una variegata serie di formazioni naturali, che vanno dai boschi
montani di conifere, alle cenosi moreniche e glaciali. Dominano le forme
biologiche microterme. Il sito è di rilevante interesse per la presenza di specie
animali, importanti relitti glaciali tipici delle Alpi, che trovano qui le
condizioni idonee alla loro riproduzione”.-
2.2 Disturbi.-
Aspetti acustici.- Lo studio di VIA cercherà di quantificare le fonti di rumore presenti in fase
di lavoro e valutabili come impatti temporanei, dovute alla presenza di mezzi di lavoro quali
betoniere, martelli pneumatici, piccoli mezzi operativi, all'uso della teleferica e
dell'elicottero.-
Trasporti.- I trasporti dei materiali e delle porzioni prefabbricate, a seconda delle dimensioni,
avvengono con l'uso della funivia e con l'elicottero direttamente dal fondovalle.-
Accessibilità.- L'accesso al cantiere avviene tramite gli impianti di risalita o con l'uso
dell'elicottero. Nella fase della gestione, l'accessibilità nel periodo invernale ed estivo di
apertura allo sci del ghiacciaio, avviene esclusivamente con gli impianti di risalita.-
Fonti energetiche.- Per quanto riguarda questo programma, la fornitura di energia elettrica
per il funzionamento del nuovo impianto non comporta alcun impatto ambientale sul
territorio, considerando che è già presente una linea di distribuzione elettrica.
Aspetti luminosi.- Le stazioni non verranno dotate di alcuna segnaletica luminosa, le luci
esterne essenziali saranno di tipo tradizionale, con flusso luminoso rivolto verso il basso e di
potenza limitata.-Produzione rifiuti.- Va da sé che l'inserimento dell'opera all'interno di
un'area sensibile, invita ad un controllo meticoloso delle diverse fasi progettuali per limitare al
massimo qualsiasi spargimento o accumulo di rifiuti per lunghi periodi.-
Per quel che riguarda i rifiuti urbani, verranno conferiti nei cassonetti del fondovalle ed ai
centri di raccolta differenziata utilizzando la cabinovia.- Il trasporto del materiale da
costruzione e quindi anche dei residui della lavorazione, avviene tramite teleferica – cabinovia
ed elicottero, impiegato nella fase di ritorno.-.
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Carichi inquinanti.- In analogia con il paragrafo precedente, le sorgenti principali di carichi
inquinanti sono rappresentate dalle strutture ricettive che verranno realizzate.- L'attuale
sistema fognario della Capanna Presena è stato adeguato nell'anno 2010. Ovviamente si
devono verificare i dati nuovi di affluenza prevista e del servizio di ristoro offerto, la
produzione giornaliera, le modalità di smaltimento, la produzione del volume essiccato
proveniente dallo sgrigliatore.-
Movimenti di materiale.- Sono previsti significativi movimenti di materiale per la
realizzazione delle strutture, gli ancoraggi ed i sistemi di fondazioni.- I volumi di scavo e
riporto complessivamente attuano una compensazione, ad eccezione delle quantità previste
all’intermedia, dove l’eccedenza trova collocazione nella depressione esistente ed a
protezione di fenomeni valanghivi.
Rischi di incidenti ambientali.- Bisogna sottolineare che le opere previste non generano di
per sé rischi ambientali, ma questi possono essere legati ad errori prevedibili e non
prevedibili, come malfunzionamenti, disattenzione, noncuranza, atti di sabotaggio, ecc.-
Incidenti in fase di costruzione.-
Tipo di incidente Probabilità Conseguenze
Sversamenti di olio o benzina, dai
motori delle macchine operatrici e/o
per rottura dei fusti di stoccaggio.-
BASSA I pericoli maggiori sono legati al trasporto di
carburanti che in caso di sversamento possono
creare problemi alle acque ad alla scarsa
vegetazione.-
Possibile dispersione di carichi
inquinanti e rifiuti nella gestione del
cantiere.-
BASSA Il ridotto numero di persone rende minimo il
possibile incidente.-
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Incidenti a lavori ultimati.-
Tipo di incidente Probabilità Conseguenze
Incendi: possono essere generati da
atti vandalici o dal malfunzionamenti
legati agli impianti elettrici delle opere
realizzate.-
BASSA Le opere realizzate ex-novo vanno ad inserirsi
in strutture con bassa probabilità di
propagazione delle fiamme.-
Incidenti in fase d'esercizio.-
Tipo di incidente Probabilità Conseguenze
Sversamenti di olio o benzina, dai
motori delle macchine, motoslitta,
gatto, ...-
BASSA Danni ambientali diversi a seconda del
materiale trasportato. I pericoli maggiori sono
legati al trasporto di carburanti che in caso di
sversamento possono creare problemi alle
acque superficiali ed alla scarsa vegetazione.
2.3 Idrografia.-
L’idrografia superficiale è rappresentata dai laghi di Monticello, di origine glaciale,
disposti nella parte inferiore dove il territorio è pianeggiante, o presenta delle
contropendenze.-
La situazione idrologica, della zona interessata dalle opere in progetto, non è
caratterizzata da acque di scorrimento superficiali, la circolazione è profonda ed al contatto tra
la copertura sciolta ed i sedimenti impermeabili emerge in superficie .-
Tutti gli interventi previsti non interferiscono in alcun modo con le attuali linee di
deflusso e neppure con i laghetti presenti.-
2.4 Neve e valanghe.-
Il sito del ghiacciaio del Presena rappresenta la situazione più delicata dell'intero
comprensorio sciistico del Tonale. Il versante settentrionale della conca del Presena, che dal
Passo Presena – prosegue fino al Passo del Maroccaro ed al Corno di Lago Scuro, costituisce
un potenziale sito di origine di fenomeni di movimento del manto nevoso. In particolare
risulta particolarmente a rischio la conca esposta a Nord – Est, racchiusa fra lo sperone di
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Passo Maroccaro ed il Corno di Lago Scuro. La sicurezza è e sarà garantita dalla
presenza di una linea “catex”, dalla battitura costante del manto nevoso e dalla gestione
tramite commissione valanghe.
L’attuale sistema di prevenzione definito dal piano PISTE, che prevede anche la
gestione, rimane comunque in vigore per le operazioni necessarie a garantire la
sicurezza.-
2.5 Habitat naturali.-
Sono stati riconosciuti i seguenti habitat di interesse comunitario:
- Ghiaioni silicei del piano montano fino a nivale (Androsacetalia alpinae e Galoepsietalia
ladani) (CN 8110);
- Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica (Androsacetalia vandellii) (CN 8220);
- Acque oligotrofe (CN 3130);
- Ghiacciai permanenti (CN 8340).
L'habitat dei ghiaioni silicei comprende i popolamenti dei detriti di natura
silicatica. La comunità più diffusa è l'Oxyrietum digynae associazione rientrante nell'alleanza
dell'Androsacion alpinae, alleanza che accomuna associazioni tipiche di ambienti primitivi, in
stazioni ghiaiose o pietrose, generalmente umide, con pH acido o tendente alla neutralità. Si
tratta di fitocenosi pioniere per eccellenza, diffuse in ambienti ampiamente occupati da massi,
anche di rilevanti dimensioni, o ghiaia. La copertura risulta sempre molto scarsa e, solo in casi
eccezionali, raggiunge il 50%. Le dinamiche naturali sono generalmente lente, anche se sono
possibili evoluzioni verso l'habitat 6150, che raggruppa comunità con maggiore copertura di
specie erbacee, in presenza di ghiaioni subnivali con detrito fine.
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Oxyria digyna Hill. Geum reptans L.
Cerastium uniflorum Clairv. Adenostyles alpina Bl. et Fling.
L'habitat delle pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica, interessa piccoli
lembi soprattutto nella parte inferiore dell'area di progetto, comprende la vegetazione
casmofitica delle fessure delle rupi dei substrati silicatici; le comunità vegetali sono
riconducibili all'ordine Androsacetalia vandellii. Si tratta di ambienti a elevata naturalità, di
rilevante pregio paesaggistico.
La vulnerabilità dell'habitat è tra le più basse, in quanto, la distruzione delle formazioni è
legata alla demolizione fisica delle pareti rocciose.
L'habitat dei laghi oligotrofici include la vegetazione delle acque ferme caratterizzate
da basse concentrazioni di nutrienti. Sono localizzate nella parte bassa dell'area in progetto,
nei pressi del Lago del Monticello, anch'esso rientrante nella categoria. Si tratta di ambienti
sommersi di acque ferme, con sponde fangose. Da qui il tipico carattere pioniero della
vegetazione, con poche specie caratteristiche.
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Nella parte alta dell'area, il progetto va ad interessare l'habitat dei ghiacciai
permanenti, siti di straordinaria importanza, anche se non ospitano comunità vegetali, come
essenziale riserve di acqua dolce, che meritano particolare attenzione.
La corrispondenza delle unità vegetazionali con le categorie Natura 2000, è verificata
nel modo seguente.
UNITA' VEGETAZIONALI CATEGORIA NATURA 2000 CODICE N°
- Aree detritiche – macereti Ghiaioni silicei 8110
- Vegetazione di parete rocciosa Pareti rocciose silicee a vegetazione casmofitica 8220
- Laghetti alpini effimeri Acque oligotrofe 3130
Ghiacciai permanenti 8340
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Superfici.-
Analizzando i dati in possesso, la nuova riorganizzazione, andrà ad interessare le
seguenti superfici:
CODICE 8110 8220 3130 8340 0000
NOME Ghiaionisilicei
Paretirocciosesilicee
Acqueoligotrofe
Ghiacciaipermanenti
Non Habitat(sup.
antropizzate)
Totale
OPERE METRI QUADRATI
Servizi Paradiso 949 2 000 2 949
Pista Variante Presena -Paradiso 15 000 5 516 20 516
Pista Presena Paradiso 19 830 7 000 590 27 420
Servizi Presena 8 738 8 738
Pista Presena 4 980 4 250 137 820 147 050
Snow park 19 050 19 050
Pista da fondo 7 360 7 360
Stazione partenza telecabina 720 236 956
Stazione intermedia telecabina 600 237 837
Stazione arrivo telec.; servizi 400 234 634
Catex 2 600 165 2 765
Elettrodotto 3 600 850 400 4 850
Telecabina Paradiso - Presena 20 000 8 500 2 300 12 000 300 43 100
TOTALE 7,3979 ha 2,8587 ha 0,2700 ha 16,9104 ha 1,1864 ha 28,6225 ha
Percentuale rispetto estensione ZSC 0,085 % 0,033 % 0,003 % 0,194 % 0,014 % 0,328 %
Tabella superfici.-
Il totale corrisponde a 28,6225 ettari, di cui 27,4361 sono da considerare come
superfice classificata come habitat ed 1,1864 ettari corrispondono ad aree già manomesse. In
termini percentuali, il totale corrisponde allo 0,328% dell’estensione della ZSC Vermiglio –
Folgarida.-
L'allegata cartografia riporta gli habitat interessati dai programmi di sostituzione dell'impianto
Passo Paradiso, Presena e dell'area servizi.-
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2.6 Ambiente faunistico.-
Il territorio in esame può essere definito come alpino in transizione al deserto nivale.
In questo ambiente, la quasi totale assenza di vegetazione limita la presenza dei vertebrati a
poche specie di uccelli, adattati alla vita d'alta quota, sordone e fringuello alpino, il gracchio
frequentatore usuale dei rifugi alpini, mentre a quote inferiori si segnala la presenza della
pernice bianca.-
L’areale di quest’ultima specie, riportato nella relazione di Valutazione Ambientale
Strategica e nell’allegato n° 2.4.1., della relazione d’incidenza, indica una distribuzione della
specie più che altro estivo - autunnale e non trova conferma dalle notizie raccolte. La presenza
della pernice bianca è storicamente documentata al Passo Paradiso, versante esposto a Sud
Sud-Est del Monticello, nell’alveo del Presena, nella zona del Rifugio Denza. Eventuali
prelievi della sezione cacciatori di Vermiglio sono documentabili in queste zone. La zona
campione per i censimenti e l’Alveo del Presena, pendici settentrionali del monte Cercen e
Denza. Pare opportuno ricordare, nell'area del Tonale, la presenza dell'aquila e del gipeto, i
cui passaggi sono documentati dalle osservazioni raccolte dai parchi Adamello e Stelvio.-
Analogamente forme di vita sono presenti nelle acque dei laghetti naturali, crostacei
acquatici, anche se la classificazione come laghi glaciali oligotrofici od addirittura distrofici,
definisce queste acque caratterizzate da scarsità di nutrienti, alta concentrazione di ossigeno e
bassa produttività.- Non è segnalata la presenza del salmerino.-
Sistematica.-
La catalogazione sistematica delle specie più rappresentative è riepilogata nella
tabella.-
habitat fauna
- Ghiaioni silicei
- Lande alpine
discontinue
- Pareti rocciose
- Laghi oligotrofici
Uccelli: sordone - fringuello alpino - pernice - gracchio - aquila –
gipeto.
Mammiferi: ermellino.
Anfibi: salamandra - rane.
Rettili: marasso.
Crostacei acquatici.
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Periodo lavorativo.-
La normativa prevede che, nelle aree interessate da Natura 2000, i periodi temporali
vietati per l’esecuzione dei lavori, sono individuati dal 15.03 al 31.07, in ambienti che si
trovano ad una quota superiore ai 1000 metri. Considerando la situazione e le
problematiche dei cantieri, nonché i tempi relativamente ristretti in cui si dovrà operare, la
prescrizione è da rispettare per i lavori inerenti la pista Presena – Paradiso, variante Presena –
Paradiso e per la pista da fondo. Per gli interventi localizzati in corrispondenza della stazione
di partenza, intermedia e di monte, si ritiene possibile una deroga, essendo lavori puntuali da
eseguire su aree già urbanizzate.-
Rischio di collisione.-
Per quanto attiene il rischio di collisione dell’avifauna maggiore con le funi degli
impianti, si precisa che la riorganizzazione dell’intera stazione riduce sensibilmente le
possibilità d’impatto. Lo sviluppo degli impianti è minore, le funi sono posizionate ad
un’altezza da terra maggiore, e sono di diametro superiore alle esistenti.-
La possibilità di dotare le linee di segnalatori va discussa e concordata con la Ditta
costruttrice, in accordo con il Servizio Provinciale Impianti a Fune.-
3.0 GEOLOGIA
L'area oggetto dello studio si trova nel territorio comunale di Vermiglio, in Val di Sole
(Trentino occidentale) e si sviluppa all’interno del circo glaciale delimitato dalla catena Punta
di Casellaccio - Corno di Casamadre – Cima Presena; la zona interessata dall’intervento
studio si sviluppa tra quota 2580 m e quota 3000 m s.l.m. circa.
La zona esaminata si sviluppa in un'area di alta montagna, le cui caratteristiche
geomorfologiche rispecchiano l'azione delle masse glaciali quaternarie, che raggiungevano in
questa zona un notevole spessore e sono state presenti come ghiacciai di circo e di versante
fino a tempi recenti, avendo abbandonato da poco le vette dei versanti rivolti a sud e
permanendo addirittura su quelli rivolti a settentrione.
Il modellamento delle superfici rocciose, con l'eliminazione delle asperità e la montonatura
dei dossi e delle pareti, risulta marcato in corrispondenza del circo glaciale, il cui paesaggio
morfologico presenta ora, terminata l’esarazione glaciale, grandi quantità di materiale
morenico, che coprono il fondo e le pareti dell’avvallamento con spessore più o meno
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variabile; nella conca tali depositi sono presenti anche sotto forma di cordoni ed archi, che
testimoniano la presenza delle lingue glaciali recenti, di cui costituiscono rispettivamente i
limiti laterali e frontali.
L’area di intervento, che si estende dall’arrivo della cabinovia presso il Passo Paradiso alla
zona della Capanna Presena, costeggiando il Lago del Monticello e quindi alla Bocchetta
degli Sciatori presso Cima Presena, è sottoposta ai fenomeni normali a quote così elevate, ma
nel complesso non presenta accentuate situazioni di dissesto idrogeologico, manifestazioni
morfogenetiche accentuate, aree interessate da frane o scivolamenti. Ai livelli inferiori sono
presenti ampie zone montonate e di esarazione glaciale, mentre nelle porzioni più elevate si
innalzano le creste rocciose affilate, circondate da ampie zone di falda detritica. L’ammasso
roccioso, costituito da rocce granitiche e tonalitiche legate alla massa intrusiva del plutone
dell’Adamello, appare fratturato ed in parte disgregato, e da ciò deriva la grande quantità di
detrito che fascia i fianchi delle dorsali. L'area esaminata è ubicata all’interno di un’incisione
abbandonata in tempi relativamente recenti dal ghiacciaio, ove si riscontra la presenza di
affioramenti rocciosi sia sulla vicina cresta montuosa, sia sul fondo del circo glaciale in
corrispondenza di dossi montonati.
Nella carta di sintesi geologica parte integrante della Variante al P.U.P., l’area è ubicata in
gran parte nella classe "AREA DI CONTROLLO GEOLOGICO, IDROLOGICO E
VALANGHIVO - AREA CRITICA RECUPERABILE", ma la zona della partenza presso il
Passo Paradiso, un breve tratto presso la Capanna Presena (area valanghiva) e la zona di
arrivo del nuovo impianto (area valanghiva) ricadono in classe “AREE AD ELEVATA
PERICOLOSITA’ GEOLOGICA, IDROLOGICA E VALANGHIVA”. Le Norme di
Attuazione indicano anche per le “aree ad elevata pericolosità” che: “…In tali aree sono
inoltre ammesse opere di infrastrutturazione del territorio e bonifiche agrarie purchè non in
contrasto con il disegno complessivo del PUP. ….”. Anche la cartografia del rischio
idrogeologico del P.G.U.A.P. sostanzialmente deriva direttamente dalla carta di sintesi
geologica, ma il fatto di considerare un’area priva di insediamenti e non urbanizzata ne
urbanizzabile determina una penalizzazione complessivamente contenuta; la zona in esame si
colloca quasi per intero tra le aree considerate “a rischio idrogeologico medio R2” nel Piano
Generale di Utilizzo delle Acque Pubbliche.
Sotto l’aspetto ideologico ed idrogeologico la zona, situata a quote prossime ai 3000 m s.l.m.,
non è interessata da corsi d’acqua importanti, ma da una serie di torrenti che prendono avvio
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direttamente dalle masse glaciali e nevose presenti nella zona di cresta. Le condizioni del
ghiacciaio e il suo rapido restringimento areale hanno portato la PAT a sviluppare uno studio
dettagliato dell’area al fine di impostare interventi volti a favorire il mantenimento, se non
l’accrescimento della massa glaciale: lo studio e le proposte sono illustrate nel documento
“GHIACCIAIO PRESENA -Mitigazione dell’ablazione e dell’impatto delle attività sciistiche
- Programma sperimentale” – 2008, PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO - Dipartimento
protezione civile e tutela del territorio. La presenza dell’ammasso glaciale rende facile che,
ove questo è in contatto con il substrato roccioso, l’attrito possa determinare lo scioglimento
del ghiaccio con piccole emergenze; presumibilmente proprio questo è all’origine della
sorgente (N° C.R.I. 9018) identificabile lungo la scarpata sottostante la Capanna Presena e
localizzata nella Carta delle Risorse Idriche; in tutta la zona non sono altre emergenze, come è
ben visibile dalla cartografia che riporta l’ubicazione e le aree di tutela delle stesse.. Lungo la
superficie dell’area oggetto dello studio, ed in particole ove si collocheranno i manufatti
previsti non si riscontrano evidenze di filtrazioni, sedimenti con forti contenuti di umidità o
venute a giorno di acqua, ma, in ragione della bassa profondità del livello superficiale del
substrato e della situazione geomorfologica, benché non sia presente una vera falda acquifera,
è frequente che si instaurino, soprattutto in periodi di intensa e/o persistente piovosità lievi
circolazioni idriche al contatto tra copertura e substrato roccioso, che si esauriscono in breve
in punti diffusi. Lo studio per gli interventi di salvaguardia del ghiacciaio ha analizzato anche
la situazione climatica.
La situazione prevista, con eliminazione di strutture fatiscenti e realizzazione di un nuovo
impianto, non prevede impatti sulle componenti suolo e sottosuolo se non per ciò che
riguarda gli scavi; la necessità di collocare le strutture, e soprattutto i sostegni dell’impianto di
risalita, su una base stabile e solida (si ricorda che attualmente parte dei sostegni dell’impianto
in quota si colloca sul ghiaccio!!!) richiede di raggiungere la roccia meno fratturata e quindi in
gran parte le basi dei sostegni saranno consolidate mediante micropali con scavo che si limita
a creare la base di appoggio, mentre per le stazioni lo sbancamento sarà maggiore. Poiché
l’ammasso roccioso si presenta in masse ben consolidate, l’intervento per l’allocamento delle
strutture è riconducibile allo sbancamento puntuale di alcune decine di metri cubi di roccia,
cosa che è ininfluente dal punto di vista della disposizione, natura e consistenza del substrato,
dal punto di vista dell’aspetto, dato che la zona mostra una superficie coperta da enormi
masse di detriti in cumuli più o meno irregolari, e della scurezza, ferme restando le corrette
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.17
procedure di cantiere. Nella zona di cresta, ove si collocherà la stazione di arrivo
dell’impianto, gli scavi saranno limitati a quanto indispensabile per l’inserimento della
struttura sul fianco del versante, come previsto sia perchè tecnicamente necessario, sia per non
risultare eccessivamente impattante dal punto di vista della visuale.
La necessità di operare alla riqualificazione dell’area demolendo una serie di strutture
fatiscenti ed obsolete, darà origine ad una quantità notevole di materiale edile di demolizione.
La posizione della zona, a quota 3000 m circa, e le difficoltà di accesso alla stessa, rendono
difficilmente proponibile il trasporto a valle di tali rifiuti, ma le normative di legge più recenti
permettono, in considerazione della natura dei materiali stessi, di considerare la possibilità di
un trattamento e riutilizzo al fine di effettuare riempimenti e drenaggi, facendo riferimento
alla DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE, n. 1333, d.d. 24 Giugno
2011: “Legge provinciale 14 aprile 1998, n. 5 (Disciplina della raccolta differenziata dei
rifiuti). Approvazione delle Linee guida per la corretta gestione di un impianto di recupero e
trattamento dei rifiuti e per la produzione di materiali riciclati da impiegare nelle costruzioni e
delle Norme tecniche e ambientali per la produzione dei materiali riciclati e posa nella
costruzione e manutenzione di opere edili, stradali e recuperi ambientali.” ed ai relativi
allegati: “NORME TECNICHE E AMBIENTALI per la produzione dei materiali riciclati e
posa nella costruzione e manutenzione di opere edili, stradali e recuperi ambientali.”.
Per ciò che si riferisce allo smaltimento delle acque nere, si specifica che il Rifugio Paradiso
possiede il collegamento alla rete fognaria; il rifugio Capanna Presena ha invece un sistema di
smaltimento delle acque nere autorizzato; per ciò che si riferisce alla stazione di arrivo del
nuovo impianto previsto, presso il Passo degli Sciatori, l’eventuale servizio igienico sarà
dotato di contenitore a tenuta stagna rimovibile, che sarà quindi periodicamente asportato e
portato fino al Rifugio Paradiso, ove i reflui saranno fatti defluire nella rete fognaria esistente.
4.0 IL GHIACCIAIO PRESENA NEL CORSO DELLA PRIMA GUERRAMONDIALE(a cura di ing.Marcello Serra)
Durante gli anni che precedettero la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria,
furono predisposte, lungo il confine sud-occidentale dell’Impero, le linee difensive asburgiche
che si sviluppavano per tutta l’estesa della frontiera con il Regno d’Italia, dal Passo dello
Stelvio all’Alto Garda, passando per il Passo del Tonale. Ciò in quanto, fin dai primi anni del
XIX secolo, la Monarchia Asburgica, ben consapevole delle malcelate ambizioni di alcune
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.18
frange politicizzate che riscuotevano un crescente interesse, da parte della casa Savoia e che
puntavano all’ampliamento del territorio italiano attraverso l’annessione del Trentino (facente
parte del Tirolo Austriaco di lingua italiana), decise di approntare un programma difensivo
basato essenzialmente sul controllo della viabilità sulla sella del Tonale ove, a quota 1900 mt.
circa, transita la strada militare, realizzata dagli austriaci nel 1860, che metteva in
comunicazione la Valle Camonica (Regno d’Italia) con la Valle di Sole (Austria-Ungheria).
L’impianto difensivo studiato si basava sulla realizzazione di fortezze opportunamente
dislocate, in grado di contrastare, con il fuoco incrociato prodotto dalle proprie pesanti
artiglierie, l’eventuale tentativo di transito dell’esercito italiano attraverso il Passo del Tonale.
Sul versante sinistro orografico della Val di Sole, furono realizzati due forti: il Forte
Zaccarana a quota 2090 mt e il Forte Ero a quota 1800 mt. Sul versante destro orografico
della Val di Sole fu realizzato il Forte Pozzi Alti o Presanella a quota 1900 mt. Più a valle
venne adattato e potenziato il Forte Strino, con l’aggiunta di un ulteriore fortino a quota
inferiore (Forte Velon).
In effetti il sistema difensivo austroungarico così realizzato riuscì ad impedire, per tutto il
periodo del conflitto, qualsiasi tentativo di forzatura del confine, attraverso la strada di valico,
da parte dell’esercito italiano.
Tutto il fronte del Tonale era pertanto costituito da un dispiegamento di truppe, specializzate
nei combattimenti in zone di alta montagna che, fronteggiandosi dalle rispettive postazioni,
costituite da un fitto sistema di trinceramenti e di rifugi scavati nelle rocce fino alle quote dei
ghiacciai, dettero vita ad una vera e propria guerra strategica di posizione, che vide i due
schieramenti, distribuiti, per tutta la durata del conflitto, sulla zona dell’Adamello e della
Presena. In queste zone vennero realizzati, sia da una parte, sia dall’altra, numerosi presidi
militari e postazioni estreme aventi, quale principale obiettivo, il mantenimento delle
posizioni acquisite prima del 24 maggio 1915 e la possibilità di esercitare una costante azione
di controllo sulle mosse del nemico.
Il ghiacciaio del Presena è interamente situato all’interno del territorio del Comune di
Vermiglio (ex Tirolo Austriaco) che, ad ovest, confina con quello del Comune di Ponte di
Legno, lungo la linea di cresta della Cima Punta Lago Scuro e del Castellaccio. L’accesso al
ghiacciaio Presena, dalla sella del Tonale, è possibile soltanto attraverso il Passo Paradiso che
venne immediatamente occupato e presidiato dai Landesschützen austroungarici, a seguito
dell’inspiegabile abbandono di quella quota da parte dei soldati italiani, presenti sul passo
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.19
Paradiso fino a pochi giorni prima dell’inizio delle ostilità. Dall’inizio della guerra gli
austroungarici potettero assumere il pieno controllo di tutta quella zona tra i 2400 mt e i 3000
mt di altitudine.
Le postazioni realizzate dagli austroungarici a quelle quote erano postazioni estreme e
precarie, realizzate in parte all’interno di crepacci nella massa del ghiacciaio e in parte sulle
zone immediatamente a ridosso delle rocce, sfruttando cavità ed anfratti naturali che venivano
integrati con adattamenti volumetrici realizzati con murature di pietrame (a secco), reperito in
sito. Tali rifugi avevano lo scopo di mantenere, con un numero limitato di soldati, il presidio
delle posizioni da difendere e a preservare i soldati stessi dagli effetti degli agenti
atmosferici, particolarmente aggressivi, soprattutto nel periodo invernale. Le posizioni tenute
dagli austroungarici in corrispondenza del Passo Presena, del Passo dei Segni, della
Sgualdrina e del Passo Paradiso, seppure nella loro precarietà strutturale, consentirono di
mantenere il possesso del territorio controllato anche in occasione dei vari tentativi di
aggressione che si verificarono, da parte di soldati italiani, fin dai primi giorni del conflitto.
Le postazioni logistiche di entità strutturale stabile, erano state realizzate alle quote inferiori a
quella del Passo Paradiso, impostate su zone rocciose, al di fuori della massa del ghiacciaio e
dei nevai, proprio per garantire una sufficiente stabilità, durabilità ed efficienza logistica
soprattutto dal punto di vista strutturale e di confort; tali strutture erano state realizzate, per lo
più in corrispondenza del versante sud del Monticello Superiore, dove erano stati costruiti
degli opportuni basamenti in murature di pietrame su cui erano state installate tali
costruzioni stabili che avevano lo scopo di offrire il necessario supporto alle prime linee
operative situate alle quote superiori.
E’ pertanto da escludere la presenza di strutture di analoga entità e valenza a quote superiori a
quella del Passo Paradiso, essendo state realizzate, nell’ambito dell’estesa del ghiacciaio
Presena soltanto trincee e fortificazioni di carattere precario ed instabile.
4.1 Storia dell’utilizzo sciistico e turistico
Il Passo del Tonale, situato a 1883 m, s’identifica in un valico alpino nelle Alpi Retiche
meridionali che divide le Alpi dell’Ortles a Nord e le Alpi dell’Adamello e della Presanella a
Sud. Mette in comunicazione la Vai di Sole nel comune di Vermiglio, con l’Alta Vaùe
Camonica nel comune di Ponte di Legno, fungendo da spartiacque tra l’Oglio (bacino del P0)
ed il Noce (bacino dell’Adige). La forma dell’insellatura, larga 1-2 km, abbastanza
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.20
pianeggiante su una lunghezza di circa 4 km, deve la sua esistenza alla presenza della linea
delle Giudicarie (che in questo punto è definita anche linea del Tonale), motivo strutturale di
importanza alpina, lungo il quale gli agenti di degradazione hanno nel tempo inciso questa
insellatura. Durante l’ultimo periodo di massima espansione glaciale infatti la zona del Tonale
era coperta di ghiaccio fino a 2400 m di quota. In seguito i ghiacciai tardiglaciali rimasero
confinati all’interno del massiccio della Presanella e dell’Ortles-Cevedale lasciando la
principale asta valliva e lo stesso passo, completamente libero dai ghiacci.
I primi passaggi e insediamenti umani al Passo del Tonale si possono attribuire ai romani, che
costruirono una strada che sarebbe poi servita per il passaggio delle legioni di Carlo Magno
(742-814). Pochi anni dopo nel 1158 d.C. sul passo transitò anche grai, parte dell’esercito di
Federico Barbarossa. Nel 1303 la Serenissima di Venezia stipulò con Brescia una
convenzione per la manutenzione della strada; nel 1327 Lodo’Aco il Bavaro attraversò con le
sue truppe la piana del Tonale e nel 1487 seimila soldati dell’arciduca Sigismondo d’Austria
Conte del Tirolo tentarono inutilmente l’invasione della Vallecamonica dal Tonale e lo stesso
fatto riaccadrà nel 1516 da 15 mila soldati dell’esercito di Massimiliano I. Verso la metà del
1500 si tiene a Trento il sacro Concilio (1 545-1 563) che per qualche tempo rallenta la
cadenza dei passaggi di soldati al Tonale registrando invece le soste dei prelati lombardi
durante i loro frequenti viaggi per le sedute conciliari. Da quest’epoca in poi passeranno due
secoli prima di ritrovare il passaggio dal Passo del Tonale di forti contingenti militari.
È intorno al 1930 che si assiste al primo sviluppo turistico del Passo del Tonale. Nel giro di
due anni sorsero diversi alberghi e una dozzina di famiglie di Vermiglio si trasferì in maniera
stabile al Passo. La strada di collegamento tra Vermiglio e Pontedilegno rimaneva aperta
anche l’inverno nonostante serie difficoltà dovute alle abbondanti nevicate.Cominciano così a
presentarsi i primi tùristi,soprattutto lombardi, al Passo del Tonale, che praticano lo sci anche
senza gli impianti. Occorrerà attendere ancora qualche anno però per dotare il Tonale di una
sciovia (Fig. 2.1).
Negli anni ‘60 la zona del valico del Passo Tonale aveva ormai acquistato rinomanza
nazionale come centro particolarmente votato per gli sport invernali. Ingenti capitali furono
investiti da un gruppo di industriali lombardi per la costruzione della funivia Paradiso,
inaugurata (‘8 settembre 1963 fortemente voluta dal sindaco di Pontedilegno Torri insieme
all’hotel Pirovano al Passo Tonale (ora Grand Hotel Paradiso) e alla struttura Excelsior
(attualmente sede del CFP provinciale) a Pontedilegno.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.21
MAPPA ESCURSIONI ESTIVE
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.22
5.0 INFRASTRUTTURE
5.1 Infrastrutture presenti
Sul ghiacciaio Presena e sulla morena limitrofa fino al passo Paradiso sono presenti alcuni
infrastrutture turistiche, realizzate nei decenni passati .
Le infrastrutture si possono localizzare sul ghiacciaio e sulla morena a valle del ghiacciaio
stesso.
Sul ghiacciaio
Sciovia doppia Presena destra e sinistra portata oraria 1200 + 1200 p/h
Sciovia passo Maroccaro portata oraria 720 p/h (parzialmente demolita)
Sciovia campo scuola Passo Maroccaro portata oraria 720 p/h (parzialmente
demolita)
Sulla morena al bordo inferiore del ghiacciaio
Il bar ristorante “Capanna Presena”
Le vecchie stazioni delle vecchie sciovie demolite negli anni ottanta
La vecchia stazione della telecabina (ora sostituita dalla seggiovia) posta a lato della
stazione a monte della seggiovia biposto “Paradiso – Presena”
La teleferica di servizio al rifugio e utilizzata anche per il trasporto di materiale di
ricambio per battipista ed impianti di risalita
La teleferica adibita al distacco delle masse valanghive (catex)
Sulla morena per il collegamento con il passo Paradiso
La seggiovia “Presena – Paradiso”
La pista “ Paradiso - Presena”
Alcune strutture strettamente legate agli impianti di risalita sono state totalmente o
parzialmente asportate : si tratta delle due sciovie “Passo Maroccaro” e “campo scuola”. I
sostegni, le funi e le stazioni di monte sono state demolite ritornando l’area alla primitiva
funzione.
Al passo Paradiso
La stazione motrice della seggiovia “Presena – Paradiso”
La pista “ Paradiso - Presena”
La stazione motrice della seggiovia “Alveo Presena”
La sala pompe
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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Il nuovo bar ristorante
La nuova telecabina “Tonale Paradiso”
L’area di valle della sciovia Presena
L’area del ghiacciaio Presena
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.24
L’area a passo PARADISO (Ripresa da valle)
5.2 Riordino dell’area
Come si è detto, il ghiacciaio Presena, continua a ridursi di dimensione sia in estensione sia
in altezza di massa ghiacciata. Il fenomeno è comune a tutti i ghiacciai alpini e si è accelerato
negli ultimi anni caratterizzati da deboli precipitazioni.
L’utilizzazione turistica sembra non incidere sul progressivo regredire del ghiaccio, visto
appunto lo stato dei ghiacciai del Mandron, del Cevedale o delle vedrette del massiccio
Brenta.
Il continuo scioglimento ha posto dei problemi pratici nell’utilizzo dell’impianto scioviario :
premettendo che la sciovia “Paradiso destra e sinistra” è concepita per trainare lo sciatore
lungo un piano inclinato innevato, ora con lo scioglimento della neve, la pista di risalita si
allontana sempre più dalle funi di trazione, ponendo così lo sciatore in una situazione di
difficoltà, in quanto non è più trainato ma sollevato.
Negli ultimi anni, per risolvere il problema, si raccoglie la neve con i battipista e si porta in
senso perpendicolare all’asse dell’impianto a costituire la traccia del percorso dello sciatore.
Da alcuni anni è in atto un esperimento condotto dalla Provincia autonoma di Trento e dalla
società Carosello Tonale s.p.a.: si sono posizionati alcuni generatori per la produzione di neve
programmata e si preleva l’acqua dai due laghetti di Monticello superiore ed inferiore. Negli
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.25
ultimi anni si sono prodotti circa 200.000 mc di neve con un sensibile recupero del ghiacciaio.
In questo esperimento si inserire la copertura nel periodo estivo di parte del ghiacciaio con un
tessuto non tessuto: in tal modo di protegge la massa nevosa dalle radiazioni solari dirette e si
riesce a preservare una notevole quantità di neve. All’uopo si vedano le relazioni annuali del
Servizio calamità pubbliche (dr. Trenti).
Rimane il problema della gestione delle piste di risalita delle due sciovie: non appaiono
sufficienti gli interventi fino ad ora attuati.
Per superare il problema, si è ipotizzato di intervenire in modo radicale a riqualificare il
territorio e a utilizzarlo al meglio.
Le alternative possibili sono essenzialmente solo quattro:
a) Dismettere qualsiasi attività turistica sia invernale che estiva sull’area.
b) Sostituire gli impianti di risalita utilizzando sia lo stesso tracciato sia la stessa
tipologia di impianto
c) Sostituire gli impianti di risalita con due seggiovie fisse con lo tracciato degli attuali
d) Sostituire gli impianti di risalita con un unico impianto con tracciato diverso
Rispondendo :
a) La dismissione dell’utilizzo del ghiaccio non è ipotizzabile in quanto le piste in quota
permettono una maggior fruibilità della stazione sciistica specie nell’inizio e fine
stagione. Si veda per esempio la presenza di varie squadre di atleti sia italiani che
stranieri
b) La ricostruzione della sciovia è in antitesi con le problematiche in termini di esercizio
e ripristino del ghiacciaio.
c) La sostituzione della seggiovia “Paradiso” con una analoga seggiovia potrebbe essere
accettabile; non è realizzabile la costruzione di una seggiovia al posto delle sciovie per
i seguenti motivi tecnici e paesaggistici.
d) realizzare una telecabina ad otto posti a agganciamento automatico con stazione
intermedia al bordo del ghiacciaio. I sostegni e le stazioni sono posti su roccia
compatta.
Si riduce la portata oraria a 1500 persone all’ora contro le attuali 2400 persone all’ora
delle sciovie. Questa contrazione della portata oraria è essenzialmente dettata dalla
necessità di non avere un impianto con molti veicoli in linea , tenendo in
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.26
considerazione che viene effettuato il servizio ad un’altitudine di circa 3000 metri,
quindi con possibili problemi di freddo, vento etc. .
Il tracciato del nuovo impianto sarà prossimo ma non coincidente con gli attuali
tracciati della seggiovie e della sciovia.
Le scelte delle posizioni delle stazioni hanno individuato più aree adatte: per la
stazione di monte si è pensato l’arrivo al “Passo degli sciatori” con stazione
parzialmente interrata, ma tale scelta contrasta con l’area ghiacciata sottostante. Si è
spostata quindi più a est su una roccia viva. Per la stazione intermedia la prima scelta è
stata localizzarla in prossimità delle stazioni di partenza delle sciovia, in parte sul
ghiacciaio. In ultima si è optato per arretrare verso valle su terreno consolidato e in
vicinanza del nuovo manufatto del rifugio “Capanna Presena”.
Gli altri interventi sulle infrastrutture del ghiacciaio sono di sostanziale ripristino dei luoghi .
Si prevede di :
o completare la demolizione delle sciovie “passo Maroccaro” e “Campo scuola”
o eseguire la demolizione delle vecchie strutture edili risalenti alle prime sciovie del
ghiacciaio.
o Eseguire le demolizioni di vecchi plinti su vecchi tracciati
o Attualmente il ricovero dei mezzi battipista è ricavato nei manufatti da demolire. Le
soluzioni possibili sono due : una prevede dopo la demolizione di tutti i manufatti della
società, la costruzione di un nuovo edificio con le caratteristiche richieste dall’utilizzo
quale deposito dei battipista, magazzino per attrezzature, locale per la cisterna del
gasolio etc.; l’altra, più interessante , prevede la demolizione di tutti i manufatti
compreso il rifugio “Capanna Presena” e la ricostruzione di un nuovo edificio che possa
comprendere sia l’area di ristoro che l’area dedicata alle macchine battipista.
Quest’ultima soluzione è ovviamente condizionata dalla disponibilità dei proprietari del
rifugio ( che sono diversi dalla società Carosello Tonale s.p.a.).
o Ammodernamento della pista “Presena – Paradiso” con la sistemazione del terreno sul
quale si avrà il piano sciabile.
o Realizzare un anello per lo sci da fondo sulla morena poco ad ovest dell’attuale
seggiovia.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.27
o Demolizione dell’attuale sciovia Presena destra e sinistra
o Demolizione della seggiovia “Paradiso Presena” compresa la stazione di valle
o Demolizione della seggiovia “Alveo Presena”
o Demolizione e rioridino della stazione di pompaggio posta al piano seminterrato della
stazione di valle della seggiovia “Paradiso”.
5.3 Infrastrutture future
Le infrastrutture si possono localizzare sul ghiacciaio e sulla morena a valle del ghiacciaio
stesso.
Sul ghiacciaio e sulla morena
Telecabina Presena – Passo degli sciatori portata oraria 1500 p/h
Sulla morena al bordo inferiore del ghiacciaio
Il bar ristorante “Capanna Presena”
Il nuovo fabbricato adibito a garage dei battipista e servizi
oppure nell’ipotesi precedentemente citata il rifugio “Capanna Presena” con
l’officina
La teleferica per il distacco delle masse valanghive (catex)
Sulla morena per il collegamento con il passo Paradiso
La pista “ Paradiso - Presena”
La pista ad anello per lo sci da fondo
Al passo Paradiso
L’attuale arrivo della telecabina “Tonale Paradiso”
Il bar ristorante
La nuova telecabina (stazione motrice e magazzino)
I nuovi locali tecnici inseriti nella nuova stazione.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.28
6.0 DIMENSIONE DEL PROGETTO
6.1 Descrizione generale
Il presente progetto si articola in due settori : uno relativo alla demolizione dei vecchi
manufatti ed impianti,l’altro relativo alla costruzione del nuovo impianto a fune, del deposito
macchinari o del nuovo rifugio e della modifica delle piste da sci sulla morena.
6.2 Impianto seggioviario
La nuova telecabina, con portata di 1500 p/h, realizzata con l’utilizzo della tecnologia ad
ammorsamento automatico dei veicoli alla fune, consente ai veicoli di percorrere le stazioni
ad una velocità molto bassa (0,3 m/s) con agevoli imbarchi e sbarchi per sciatori, pedoni e
persone a ridotta mobilità, e di avere un tempo di percorrenza limitato grazie alla elevata
velocità in linea (6 m/s).
Le stazioni sono state riorganizzate in modo da permettere l’agevole fruizione da parte degli
utenti, sia sciatori che pedoni o persone a mobilità ridotta, nelle due direzioni, in modo tale da
consentire il ricircolo anche parziale della pista di discesa.
L'impianto verrà progettato nel rispetto del Decreto Legislativo 12 giugno 2003, n. 210
“Attuazione della direttiva 2000/9/CE in materia di impianti a fune adibiti al trasporto di
persone e relativo sistema sanzionatorio” e successive integrazioni, ed in osservanza a
quanto è rimasto in vigore del Decreto del Ministero dei Trasporti e della Navigazione del 4
agosto 1998, n. 400 “Regolamento generale recante norme per le funicolari aeree e terrestri
in servizio pubblico destinate al trasporto di persone” e del Decreto Ministeriale 8 marzo
1999 “Prescrizioni tecniche speciali per le funivie monofuni con movimento unidirezionale
continuo e collegamento temporaneo dei veicoli”.
6.2.2 Caratteristiche principali dell'impianto
- Servizio invernale/estivo 1500 p/h
- quota s.l.m. della stazione a valle m s.l.m. 2586.60
- quota s.l.m. della stazione intermedia m s.l.m. 2724.00
- quota s.l.m. della stazione a monte. m s.l.m. 2988.10
- lunghezza orizzontale m 2103.05
- dislivello fra le stazioni terminali m 401.50
- lunghezza inclinata m 2155.03
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.29
numero dei sostegni di appoggio n. 9
- numero dei sostegni di ritenuta n. 3
- numero dei sostegni di appoggio – ritenuta
(doppio effetto)
n. 1
- intervia in linea
numero veicoli
m
n
6.10
48
-
-
numero dei veicoli in linea
numero dei veicoli in stazione
n
n
39
9
- Capienza veicolo P 8
- intervallo di tempo tra i veicoli s 19.2
- equidistanza tra i veicoli m 115.6
- velocità di esercizio m/s 6.0
- velocità con motore di recupero m/s 1,0
- portata oraria p/h 1500
- numero motori principali elettrici in c.a. n. 2
- potenza dei motori principali elettrici in c.a.. kW 450
- potenza del motore di soccorso elettrico kW 2*290
- diametro della fune portante-traente mm 50
- Tiro valore nominale daN 60.000
- senso di rotazione antiorario
- collegamento fra le stazioni cavo interrato/aereo
6.2.3 Descrizione generale
Si tratta di una classica telecabina automatica monofune, nella quale i veicoli a 8 posti
vengono agganciati automaticamente alla fune portante-traente, chiusa ad anello mediante
impalmatura e dotata di moto continuo unidirezionale. L’anello di fune è movimentato da un
argano motore posto nella stazione di valle ed è messo in tensione da un cilindro idraulico
nella stazione di monte.
L’impianto comprende le seguenti stazioni:
- una stazione motrice a valle;
- una stazione intermedia di transito
- una stazione di rinvio tenditrice a monte
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.30
6.3 Piste da sci
Quando si parla delle piste da sci dell’area Presena, si pensa alle due piste sul ghiacciaio
“Presena sinistra “ e “Presena destra”. Piste importanti e note nel campo sportivo. Sono le due
piste realizzate sul ghiacciaio, lavorando la neve con i battipista.
In genere si mette in secondo piano la pista che collega il ghiacciaio Presena con la pista
“Paradiso” che inizia al passo Paradiso. Questa pista si snoda lungo la morena glociale dal
rifugio Capanna Presena fino al passo Paradiso.
Per unire in modo armonico le piste del ghiacciaio alla pista della morena si devono costruire
dei collegamenti per raggiungere la stazione intermedia dell’impianto e la pista “Paradiso-
Presena”.
Volendo chiarire tutti gli interventi da eseguire per armonizzare le nuove realizzazioni, si
dovrà:
Realizzare il collegamento tra la stazione di monte della nuova telecabina al “ passo
degli sciatori” con il ghiacciaio e quindi con le piste Presena destra e Sinistra.
Costruire, nella parte terminale a valle del bacino del ghiacciaio Presena, i
collegamenti per raggiungere agevolmente
- Il rifugio “Capanna Presena”
- La pista di rientro “Presena – Paradiso”
- La stazione intermedia della telecabina di nuova costruzione
Adeguare la pista sulla morena alle esigenze sciistiche.
Realizzare una pista per lo sci da fondo
6.3.2 Piste Presena destra e sinistra
Le piste Presena destra e sinistra non verranno modificate. Si avrà il vantaggio di non avere
più una separazione tra le due in quanto sarà demolita la sciovia esistente
Pista PRESENA SINISTRA E DESTRA caratteristiche
Quota a monte 2990.00 m
Quota a valle 2730.00 m
Lunghezza inclinata in asse 850 m
Dislivello 260 m
Pendenza media 30.6 %
Pendenza massima 46.0 %
Pendenza minima 12. %
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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Larghezza media 138 m
Superficie 117.000 mq
Sono le due piste realizzate sul ghiacciaio “Presena”: sono utilizzate da sciatori esperti .
Le piste sono esistenti.
6.3.3 Raccordi Ghiacciaio Presena verso valle
Quando si arriva alla base del ghicciaio “Presena” si offrono tre possibilità :
1. Raggiungere il rifugio “Capanna Presena”
2. Raggiungere la stazione intermedia della nuova cabinovia
3. Collegarsi alla pista “Paradiso- Presena” e raggiungere valle
Mappa collegamenti stazione intermedia
6.3.4 Pista da sci “Paradiso”
Sin dall’inizio dello sfruttamento turistico del ghiacciaio, è stata utilizzata una vecchia traccia
nella morena , probabilmente un tracciato risalente alle prime costruzioni sul ghiacciaio. Il
tracciato è ben visibile su ogni tipo di cartografia esistente. La “strada” viene percorsa
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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abitualmente dagli sciatori, ma non risulta classificata quale pista, secondo la normativa
provinciale vigente. Ecco la necessità di chiedere l’utilizzo e nel contempo di effettuare i
lavori di modifica necessari ad adeguare il tracciato in moda da costruire un piano pista
compatibile con quanto richiesto dai dettami della norma e della paratica dello sci.
La pista autorizzata è la pista “Paradiso” che parte dal piazzale del rifugio e quindi si
inserisce in direzione di valle con un tracciato a grandi linee parallelo all’attuale seggiovia
biposto “Presena – Paradiso”. La pista presenta due principali difetti : un tratto troppo ripido
ed un successivo tratto troppo piano per la lunghezza di circa 200 m. Per questo l’utente
privilegia il tracciato non autorizzato, sicuramente più vario e meno faticoso ( per il tratto
pianeggiante).
La pista inizia subito a valle degli svincoli delle piste che giungono dal ghiacciaio, dal rifugio
e dalla stazione intermedia del nuovo impianto.
VARIANTE Presena Paradiso
Le sue caratteristiche sono :
Quota a monte 2705.90 m
Quota a valle 2584.00 m
Lunghezza inclinata in asse 1365.65 m
Dislivello 121.90 m
Pendenza media 8.42 %
Pendenza massima 15.4 %
Pendenza minima 1.07 %
Larghezza media 9.7 m
Larghezza minima 6.00 m
Larghezza massima 36.5 m
Superficie 12.944 mq
6.4 Impianto di innevamento programmato
L’impianto di innevamento programmato è stato realizzato alcuni anni fa. In occasione
dei lavori di sistemazione delle piste saranno apportate le varianti imposte necessarie ad
ottimizzare i pozzetti e la loro disposizione.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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La Provincia autonoma di Trento propone un periodo sperimentale per verificare la
possibilità di limitare l’arretramento del ghiacciaio Presena, adottando una serie di misure in
analogia a quanto altre nazioni, come Austria e Svizzera, stanno sperimentando. Vedi
delibera n. 3161 di data 12/12/2008 della Giunta provinciale “ Mitigazioni dell’alblazione e
dell’impatto delle attività sciistiche del ghiacciaio Presena” nel territorio del comune di
Vermiglio Trento.
Il “PROGRAMA SPERIMENTALE” Ghiacciaio Presena “ viene eseguito dalla società
Carosello Tonale con la direzione, l’apporto tecnico ed economico della Provincia autonoma
di Trento, Dipartimento protezione civile e tutela del territorio.
La richiesta di attingimento provvisorio dai laghi Monticello superiore ed inferiore, presentata
dalla società Carosello Tonale spa è propedeutica al funzionamento dell’impianto di
innevamento programmato posto alla base del ghiacciaio Presena.
L’impianto di innevamento artificiale può essere di due tipi definiti impropriamente a “ bassa pressione “ e “ ad
alta pressione”. Ambedue le tipologie di impianto sono essenzialmente costituite da :
o una stazione di pompaggio per l’acqua ed un bacino di accumulo
o una conduttura e da un cavo elettrico interrati
o una serie di prese per l’acqua e l’energia elettrica lungo il tracciato dell’impianto
o dalle macchine “ da neve” (i cannoni) nelle quali si realizza la combinazione acqua aria per poterla
espandere e raffreddare in modo da produrre la solidificazione delle particelle di acqua.
PISTA DA SCI DI FONDO “PARADISO”
Quota media 2740.00 m
Lunghezza inclinata in asse 920 m
Dislivello 20 m
Larghezza 8.0 m
Superficie\ 7360 mq
la pista per la pratica dello sci da fondo, realizzata sulla morena del ghiacciaio “Presena”, è
utilizzate da sciatori esperti per l’allenamento di inizio stagione; in genere da squadre di atleti
che si allenano prima della stagione invernale. Sono previsti solo interventi limitati allo
spostamento dei blocchi morenici eventualmente interferenti con il tracciato. Non è previsto
l’innevamento programmato per la pista di sci da fondo.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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7.0 GESTIONE DEL CANTIERE
7.1 Costruzione impianto
L’impianto a fune può essere suddiviso in sottocantieri, che sono relativamente indipendenti
tra loro :
1. Stazione motrice posta a valle: le opere da realizzare sono le fondazioni di ancoraggio,
il magazzino dei veicoli con annessi i locali tecnici quali la cabina di trasformazione ,la
cabina di comando, la stazione di pompaggio etc . I montaggi elettromeccanici.
2. stazione di rinvio e tensione posta a monte : le opere da realizzare sono le fondazioni di
ancoraggio, la struttura di contenimento della stazione interrata comprendente la
cabina di comando, i servizi le scale per raggiungere il piano superiore ove vi sarà il
ricovero dei passeggeri. I montaggi elettromeccanici.
3. stazione intermedia: le opere da realizzare sono le fondazioni di ancoraggio, la struttura
di stazione in acciaio, la cabina comando. I montaggi elettromeccanici.
4. linea : le opere da realizzare sono le fondazioni monolitiche dei blocchi di ancoraggio
ed i montaggi dei sostegni
Si tralascia il montaggio della fune, dei veicoli etc e la messa in servizio con le prove .
Il cantiere della stazione a monte, il cantiere della stazione a valle e della stazione intermedia
sono simili per impostazione e lavori : si devono eseguire gli scavo per le fondazioni, quindi i
getti dei cementi armati, i montaggi e quindi i riporti e gli scavi previsti per il ripristino
dell’area secondo quanto previsto dagli elaborati progettuali. I cantieri devono non sono
raggiungibili con mezzi meccanici ordinari né da cantiere : si ipotizza di portare in loco alcuni
scavatori di grosse dimensioni raggiungendo le località attraverso le piste da sci. Per
l’approvvigionamento dei materiali necessari alla costruzione, cemento ghiaia, ferro e
strutture elettromeccaniche si installeranno delle teleferiche.
Il materiale necessario alla costruzione dell’impianto di risalita, dell’impianto di innevamento
e del rifugio devono essere portati in quota dal passo del Tonale. Lo stoccaggio dei materiali
si avrà nel piazzale della vecchia Funivia Paradiso; il piazzale è raggiungibile da qualsiasi tipo
di veicolo.
7.2 Ipotesi di cantierizzazione.
A) Il primo balzo in quota del materiale per le costruzione sarà raggiungere il passo Paradiso a
fianco dell’attuale stazione a monte della telecabina . Questo notevole dislivello sarà
superato con una grossa teleferica: essa sarà costruita utilizzando parte dei blocchi di
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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ancoraggio esistente, realizzati per la costruzione della telecabina. I materiali di piccole
dimensioni potranno essere trasportati dalla telecabina nei periodi di fuori esercizio aperto
al pubblico. I mezzi meccanici ( scavatori , vagon grill etc) raggiungeranno il passo
Paradiso seguendo la pista esistente.
B) Il secondo cantiere sarà posto alla stazione intermedia della futura telecabina. Servirà per
costruire sia la stazione dell’impianto sia il rifugio “Capanna Presena”. I mezzi meccanici
raggiungeranno il posto seguendo la pista “Variante Paradiso”,Probabilmente costruita nei
tempi passati proprio per questo scopo. I materiale o si trasporteranno con autoveicoli da
cantiere o con più probabilità, costruendo un srecondo tronco di teleferica dal passo alla
stazione intermedia.
C) Il terzo cantiere interessa la stazione di monte. Una macchina operatrice, disponibile fin
d’ora sull’area, raggiungerà monte. Per salire sarà attrezzata con ramponi da ghiaccio e
ramponi agricoli; inoltre sarà trainata da due battipista. I materiale saranno trasportati a
monte con un terzo ramo di teleferica.
Le teleferiche saranno utilizzate anche per il trasporto ed il posizionamento dei sostegni di
linea.
Per interventi urgenti e per il trasporto di persone o cose delicate saranno sicuramente
utilizzati un o più elicotteri. La portata degli elicotteri sarà non oltre i 1000 Kg, quindi
elicotteri di non grosse dimensioni. Potrà essere utilizzato per carichi eccezionali l’elicottero
Super Puma.
La tempistica per la costruzione dell’impianto dipende da diversi fattori attualmente non
quantificabili: primo quando saremo in possesso dei permessi per demolire e costruire;
secondo la disponibilità della o delle imprese,; terzo il tempo atmosferico che si troverà.
L’incognita del tempo è la maggiore perché il periodo per eseguire i getti di c.a. è di circa 2-3
mesi in condizioni di normale innevamento invernale e di non abbondanti precipitazioni
estive. Poi si potrà prevedre di iniziare gli assemblaggi delle opere elettromeccaniche.
7.3 Costruzione pista da sci
Pista da sci da discesa
La pista da sci è esistente . si tratta di eseguire dei lavori di movimento materiale per
adeguarla alle esigenze della normativa vigente. Non necessita di materiali ma solo
dell’operatività di macchine scavatrici che raggiungeranno in modo autonomo il posto di
lavoro seguendo le tracce esistenti.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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Innevamento programmato
L’innevamento programmato è già realizzato ed operante. Si tratta di spostare la sala pompe
nella nuova sala pompe prossima al magazzino veicoli ( alla stazione di valle) e nei locali
tecnici del nuovo rifugio “Capanna Presena”..
La posa della conduttura diam.150 mm e dei cavi di potenza e comando, nonché dei nuovi
pozzetti per l’allaccio dei cannoni da neve, sarà contestuale alla realizzazione della pista
“Variante Paradiso”.
Pista da sci per il fondo
La pista è stata progettata in modo da seguire il più possibile l’andamento naturale del terreno.
Le macchine operatici seguiranno il tracciato per spostare eventuali massi di grosse
dimensioni: non si contemplano livellamenti di materiale.
7.4 Costruzione centro servizi
Si illustra il progetto inerente a “Ristrutturazione con demolizione totale e ricostruzione
rifugio Capanna Presena p.ed. 1140 su p.f. 5637/6 in C.C. Vermiglio“.
L’intervento di demolizione e ricostruzione del rifugio Capanna Presena rientra in un progetto
più ampio che riguarda l’intero sistema impianti e piste del ghiacciaio Presena. Gli impianti
attualmente esistenti saranno sostituiti e questo rientra in un programma di interventi
concordato con la Provincia di Trento e volto a migliorare complessivamente la zona del
ghiacciaio sia da un punto di vista funzionale che ambientale paesaggistico.
L’intervento prevede un radicale piano di risanamento organizzativo e paesaggistico
ambientale della zona con demolizione praticamente di tutti i volumi attualmente esistenti ( ex
partenze sciovie, arrivo seggiovia paradiso, capanna presena) con un notevole impatto
migliorativo sull’intera area.
La capanna Presena è l’unico rifugio esistente al piede del ghiacciaio e nelle varie valutazioni
svolte anche dai servizi provinciali, nonché dalla Carosello Tonale Spa, concessionaria degli
impianti di risalita, è stato fortemente evidenziato come la demolizione e ricostruzione con
leggero spostamento ,del rifugio sia condizione necessaria per l’intera funzionalità ed
efficacia dell’intervento. Infatti l’intervento sulla Capanna Presena è necessario per
realizzare il nuovo impianto e soprattutto il tratto di pista di collegamento tra la zona
ghiacciaio e la pista sottostante.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.37
Alla luce di queste necessità, la società proprietaria ha fatto proprie queste osservazioni
addivenendo , in linea di massima, a condividere la decisione della demolizione e
ricostruzione.
Come precedentemente detto, l’ intervento è inserito in un progetto di riqualificazione dell’
intera zona del ghiacciaio Presena. E’ prevista la totale demolizione di alcuni fabbricati
esistenti,(attuale Capanna Presena e altri fabbricati adibiti a ricovero battipista,depositi e
locali di servizio) e la ricostruzione di una nuova e più funzionale struttura, che racchiude in
se tutti gli spazi ospitati nei vecchi fabbricati demoliti, così come richiesto dalla PAT nel
programma di risanamento ed ammodernamento delle strutture esistenti sul ghiacciaio
Presena..
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo volume, con caratteristiche ambientali e
funzionali adatte alle esigenze e alle normative attuali.
La nuova struttura si svilupperà su 3 livelli, una zona seminterrata con locali di servizio e
deposito sci, a pianoterra un ampio garage , per metà di competenza della società Carosello
s.p.a., e un deposito alimentare, a piano primo la zona ristorante ,bar, cucina e a secondo
piano una zona ricettiva composta da 8 stanze per un totale di 25 posti letto.
L’edificio sarà realizzato tenendo conto del contesto dove si colloca.
I materiali impiegati sono essenzialmente legati alle caratteristiche ambientali del luogo:
Rivestimento in pietra locale , tonalite.
Assito di tamponamento in legno di larice lasciato al naturale.
Tetto in legno di abete e manto di copertura in lamiera.
Serramenti esterni in legno di larice con vetro thermopan.
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8.0 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI
8.1 Inquinamento
Le possibili fonti di inquinamento possono essere fornite da :
Carico antropico
Impianti di risalita
Impianto di innevamento
Mezzi battipista
Carico antropico : le persone che giungono sul ghiacciaio sono motivate in inverno dalla
possibilità di praticare lo sci alpino, in estate dalla curiosità di ammirare un paesaggio
particolare. La pratica dello sci è esclusa nel periodo estivo , considerato tale dal 1 luglio al
30 settembre di ogni anno: il ghiacciaio non è utilizzato per il cosiddetto “sci estivo”, ma per
un prolungamento della stagione invernale fino al mese di giugno ed anticipando l’apertura al
mese di ottobre; cioè si dilata il tempo della stagione sciistica.
Il bar ristorante “Capanna Presena” è dotata di tutti gli accorgimenti previsti dalle vigenti
normative per impedire un inquinamento ambientale causato principalmente dallo
smaltimento delle acque reflue. La capanna Presena è dotata di un sistema di smaltimento
delle acque reflue. Per la stazione di monte al passo degli sciatori è previsto un servizio WC
del tipo chimico con asportazione periodica dei reflui. Il ristorante ubicato presso la stazione
motrice (passo Paradiso), esercizio pubblico, è dotato di fognatura collegata al passo del
Tonale. La costruzione risale all’epoca della realizzazione della pista da sci.
Le immondizie, che purtroppo gli utenti sia estivi che invernali, abbandonano nei più svariati
luoghi, sono sempre raccolte dal personale della società e riportate a valle con gli impianti di
risalita.
Il carico antropico è previsto dalla capacità complessiva del sistema infrastrutturale, essendo
lo scopo primario quello di alimentare un’area destinata alla sci alpino.
Impianti di risalita: dopo la fase di costruzione dell’impianto, l’impatto sull’ambiente è
molto basso. L’impianto di risalita è azionato da motori elettrici di trazione con emissioni
praticamente nulle. La stazione motrice è anche di tensione : in essa sono racchiusi tutti i
potenziali fattori inquinanti dovuti principalmente agli oli dei sistemi di frenatura, di
tensionamento e del riduttore principale dell’argano motore. La struttura del carroponte è
costruita in acciaio e la dotazione delle attrezzature di contenimento degli oli è eseguita
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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secondo le norme vigenti. La forma costruttiva stesse delle strutture limita la possibile
fuoriuscita dei liquidi. Inoltre la stazione motrice tenditrice verrà posizionata sulla roccia.
La normale manutenzione prevista dai manuali d’ uso e manutenzione consente di prevenire
possibili rotture. La linea (sostegni)., la stazione intermedia e la stazione di rinvio non
contengono depositi di oli o grassi, fonte di potenziali pericoli.
Impianti di innevamento: è costituito da elettropompe che alimentano la rete di
distribuzione, realizzata con tubi in acciaio. L’impianto è del tipo in bassa pressione. Il
“cannone” è costruito in modo produrre in loco l’aria necessaria allo scambio termico con
l’acqua. Non si usano additivi di nessun tipo , ma solo l’acqua prelevata secondo il
disciplinare della Provincia autonoma di Trento e la relativa concessione.
Mezzi battipista: i mezzi meccanici battipista sono dotati di motore diesel che muove le
pompe idrauliche. Le pompe inviano il fluido in pressione agli attuatori, siano essi di
movimento del mezzo (ruote – cingoli) sia di lavoro (fresa neve, benna o verricello). Per
limitare la possibilità di rotture, i battipista sono sottoposti a verifiche periodiche in
officina, con la sostituzione programmata dei pezzi usurati. È da tener presente che
usualmente sul ghiacciaio, si utilizzano macchine nuove e per un periodo di lavoro
relativamente breve di 3-4000 ore: poi si sostituiscono.
Le verifiche e le manutenzioni si eseguono presso i punti di ricovero dei battipista con
l’impiego del personale specializzato della società aiutato dal personale della ditta
costruttrice del mezzo meccanico.
8.2 Impatti sul patrimonio naturale
Sono nel seguito descritte le tipologie di impatto a carico dei singoli tipi di habitat.-
Habitat 8110: Sarà sottoposto alla sistemazione dei blocchi, con demolizione di quelli di
maggiori dimensioni.- L’habitat perderà quindi le coperture di muschi e di licheni presenti
sulle superfici esposte delle pietre, mentre la rottura dei massi comporterà la messa alla
luce di facce non esposte, del tutto prive di vegetazione, sia lichenica che tracheofitica,
almeno nel medio periodo.
Habitat 8220: Sarà soggetto all’asportazione delle piccole zone colonizzate.- E' opportuno
nelle aree con detriti minuti ripristinare le scarpate di raccordo con la minor pendenza
possibile al fine di favorire la ricolonizzazione.-
Habitat 8340: L'impatto sull'habitat può essere considerato elevato, in quanto la
movimentazione della neve favorisce lo scioglimento. Tuttavia va considerato che, con la
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.40
collaborazione di Meteotrentino, si è avviato un programma sperimentale di salvaguardia
del ghiacciaio Occidentale Presena, che prevede la protezione estiva di mantenimento della
consistenza del deposito.-
8.3 Misure di mitigazione.-
Impianto di risalita - Zone servizi
Vegetazione
Fase di costruzione Strutture ultimate Fase di esercizio Mitigazioni
- Esecuzione dei movimenti
terra in modo ordinato
-Escludere qualsiasi
interferenza con il lago.
-Sistemare i massi detritici
mantenendo l'esposizione
alla luce della vegetazione a
licheni e muschi.
-Sistemazione ordinata
dei massi detritici e del
territorio manomesso al
fine di ricreare le
condizioni originarie.-
-Nessuna variazione
sostanziale rispetto alle
fasi precedenti.
-Prevedere la
realizzazione di
rampe di raccordo
molto dolci;
Fauna
-Disturbo modesto della
componente faunistica.
-Recupero degli spazi
da parte della fauna .
-Interferenza modesta
nel periodo d'esercizio.
-Nessuna.
CONSIDERAZIONI.-
Il problema, considerati gli effetti prodotti dall’utilizzo delle aree naturali a scopo
ricreativo, è di poter fissare dei limiti precisi all’uso del territorio, tenendo presente che la
richiesta di spazio usufruibile è destinata ad aumentare, favorita dalla disponibilità di tempo
libero, dal potenziamento viabile, dal benessere.
L' intervento proposto è relativo alla sistemazione di una infrastruttura esistente, la scelta deve
comunque saper equilibrare le esigenze di tutela con le situazioni economiche e sociali che
interagiscono con l’ambiente.-
Lo studio relativo alla valutazione ambientale strategica (V.A.S.) di parte del sito di interesse
comunitario Z.S.C. Vermiglio - Folgarida, redatto per il progetto di riordino ambientale del
ghiacciaio del Presena, ha comportato un esame generalizzato delle unità vegetazionali con
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
Pag.41
particolare riferimento agli habitat definiti dall’allegato I e II della Direttiva 92/43 CEE e dell’
all. I Dir. 79/409 CE.-
Lo scopo della direttiva è la conservazione degli habitat seminaturali e delle specie, animali e
vegetali, loro pertinenti, con riguardo alle esigenze economico – sociali delle comunità locali.-
In base a questa finalità, ritenendo essenziale per il miglioramento dell'attività turistico
ricreativa, poter garantire la completa sciabilità dell’attuale area, lo studio si occupa degli
impatti e della loro mitigazione.-
La relazione ha comportato un esame generale dell’areale di studio con individuazione delle
unità vegetazionali, giungendo alla conclusione che non c'è l'interessamento di habitat
prioritari.- Ciò esclude che ci possano essere delle compensazioni, di conseguenza per gli
impatti su vegetazione e fauna si può quindi ricorrere a misure di mitigazione. Queste sono di
due tipi, in fase di esecuzione e di ripristino e permettono di contenere e ridurre gli impatti
negativi a strutture ultimate ed in fase di esercizio.
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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9.0 CONCLUSIONI
Il progetto presentato è nel suo complesso costituito da :
1. Demolizioni delle strutture esistenti compresi edifici di impianti di risalita dismessi
2. Demolizione degli impianti di risalita , seggiovie e sciovie
3. Demolizione delle vecchie strutture quali plinti etc.
4. Costruzione di un unico impianto di risalita del tipo a cabine con agganciamento
automatico
5. Costruzione di un unico fabbricato destinato a rifugio alpino con annesso magazzini
depositi e garage per i battipista.
Ai sensi della legge provinciale 29/08/1988 n.28 e del successivo regolamento di
esecuzione, le opere superano il valore di soglia definito dal regolamento di esecuzione
anche se si tratta di semplice sostituzione di impianti a fune.
Il territorio interessato dal progetto è destinato dal Piano Urbanistico Provinciale a “piste da
sci” e ai complementi infrastrutturali ad esse legati: quindi si tratta di attuare quanto previsto
dagli strumenti urbanistici in vigore.
La provincia autonoma di Trento ha deliberato con atto n.405 del 08 marzo 2013 di
adottare in via definitiva il programma degli interventi di manutenzione e
razionalizzazione degli impianti e delle strutture esistenti, legati alla pratica dello sci e
degli interventi di valorizzazione ambientale e culturale, anche ai fini turistici”. Allegata
vi è la Valutazione ambientale strategica degli interventi di manutenzione e razionalizzazione
degli impianti e delle strutture esistenti, legati alla pratica dello sci e degli interventi di
valorizzazione ambientale e culturale, anche ai fini turistici
Le opere sono realizzabili con trasformazioni del territorio con impatti minori rispetto alle
opere esistenti sul medesimo territorio. Anche dal punto di vista visivo l’impatto risulta
modesto in riferimento alle attuali soluzioni tecniche adottate sia per gli immobili sia per gli
impianti di risalita.
In conclusione si può affermare che le opere progettate sono inserite in un area destinata
urbanisticamente alla pratica dello sci ; esse non producono effetti negativi permanenti sul
territorio circostante né dal punto di vista visivo né per gli impatti si potrebbero avere sulla
flora e sulla fauna .
Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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Riassunto non tecnico – SIA Ghiacciaio Presena- Riordino ambientale
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Sommario
0.0 PREMESSA ......................................................................................................................................... 2
0.1 Il perché della proposta 20.2 Logica di intervento 4
1.0 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA E STRUMENTI URBANISTICI ............................................. 4
1.1 Inquadramento geografico 4
2.0 AMBIENTE VEGETAZIONALE.-.................................................................................................... 5
2.1 ZSC Vermiglio Folgarida.- 52.2 Disturbi.- 62.3 Idrografia.- 82.4 Neve e valanghe.- 82.5 Habitat naturali.- 92.6 Ambiente faunistico.- 13
3.0 GEOLOGIA ..............................................................................................................................................14
4.0 IL GHIACCIAIO PRESENA NEL CORSO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.....................17
4.1 Storia dell’utilizzo sciistico e turistico 19
5.0 INFRASTRUTTURE............................................................................................................................22
5.1 Infrastrutture presenti 225.2 Riordino dell’area 245.3 Infrastrutture future 27
6.0 DIMENSIONE DEL PROGETTO ...................................................................................................28
6.1 Descrizione generale 286.2 Impianto seggioviario 286.2.2 Caratteristiche principali dell'impianto 286.2.3 Descrizione generale 296.3 Piste da sci 306.3.2 Piste Presena destra e sinistra 306.3.3 Raccordi Ghiacciaio Presena verso valle 316.3.4 Pista da sci “Paradiso” 316.4 Impianto di innevamento programmato 32
7.0 GESTIONE DEL CANTIERE..........................................................................................................34
7.1 Costruzione impianto 347.3 Costruzione pista da sci 357.4 Costruzione centro servizi 36
8.0 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI ..............................................................................38
8.1 Inquinamento 388.2 Impatti sul patrimonio naturale 398.3 Misure di mitigazione.- 40
9.0 CONCLUSIONI .................................................................................................................................42
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