Buon inizio!!! “chi ben comincia è a metà dell’opera”

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Buon inizio!!!“chi ben comincia è a metà dell’opera”

Unità di apprendimento 1:PER UNA FILOSOFIA DELLA

COMUNICAZIONE

Buon inizio!!!“chi ben comincia è a metà dell’opera”

La comunicazione:Problema filosofico? da trattare filosoficamente?

La comunicazione è solo emozione, fusione, relazioneinterscambio?

quanto contano i contenuti?, Quali contenuti?

C’è informazione ma anche riferimento (diretto o indiretto?)alla vita, alla significatività umana personale e comune……a ciò che vale la pena di impegnarsi?

C’è anche una idea, visione di mondo,tempo, storia cultura, sviluppo?

… e un progetto -uomo, un progetto società?

Il fatto (il fenomeno, il vissuto) della comunicazione è sempre culturalmente connotato e conosciuto culturalmente

..basta un controllo empirico? O occorre un processo/dialogo ermeneutico interpretativo? Per coglierne il senso e

la portata (qualità, valenza) conoscitiva, etica, basta un’ approccio scientifico, (empirico-logico- matematico)?

Basta indagare sulle tecniche, il (buon) uso (funzionale, indiv., sociale, econom.), etico?

La FILOSOFIA della COMUNICAZIONE… verso una DISCIPLINA

Questioni:Cosa studia? (= oggetto materiale)Da che punto di vista? (oggetto formale)-una disciplina specifica, oltre “brani” filosofici sulla com.?-- come si differenzia dalle “teorie sociali” d.com.?-come si differenzia dalla filos. d. linguaggio? - come si differenzia dalla teol. della com?- qual è la sua “specificità”?

Il mondo della comunicazione

Il cerchio = La sfera,l’ambiente discorsivo/comunicativo, pre- e oltre comunicativo La rete = l’

insieme dei flussi, delle relazioni, scambi, responsabilità, dialogo

Lo sguardo = costruzione del senso, le interpretazioni, le prospettive, le finalità (la «produzione» di narrazioni, miti, modelli di comportamento, tecniche, …)

ogg. Materiale

3. Precedenti prossimi

- nel contesto degli studi scientifici e sociali sulla comunicazione [specie in ambienti anglosassoni]

a) cibernetica, linguistica, teorie sociali della com. di massa (anni ’40 - ’60)

b) studi teorici sulla pragmatica (effetti), la sintassi (modelli), messaggi (semantica) della com (Scuola di Palo Alto) inizi anni ‘70.

[cfr. Rivoltella, Teoria…pp. 25-34]

= riflessioni filosofiche sul linguaggio, sulla verità, sulla conoscenza, sulle relazioni sociali (cfr. sofisti, Platone, Arstotele, sant’Agostino, san Tommaso d’Aquino, ecc.)

2. PRECEDENTI REMOTI

nel contesto anglo americano .pragmatica (Dewey) + «scuola di Palo Alto. Filosofia analitica (Wittgenstein)

. Il razionalismo critico neoliberale (Popper)

nel contesto «continentale» europeo gli studi sul senso, sull’ermeneutica esistenziale, sull’etica della comunicazione, nelle prospettive fondative tra ermeneutica, etica, antropologia, ontologia

Cfr. Rivoltella, Dizionario, voce “filosofia della comunicazione”]

--

4. Prospettive filosofiche sulla comunicazione dopo gli anni ’70

-la ricerca ermeneutica di nuove comprensioni, nel tramontare delle ideologie forti del recente passato (anni '90) (H. G. Gadamer, P. Ricoeur)

-[nella complessità e novità culturali e tecnologiche del XXI secolo] (E. Morin, Z. Baumann)

- la riflessione su mondi vitali (Heidegger) e sulle relazioni inter-personali (Buber (anni ‘30‑70)

- la ricerca semiotico‑linguistica strutturalista (M. Foucault)/post‑strutturalista (anni '60‑70) (Derrida)

- gli studi sulla filosofia dell’azione e dell’agire comunicativo (H. Arendt, J. Habermas, K.O. Apel, N. Luhmann)

6. Oggi, nel pluralismo filosofico, tra modernità e post – modernità… e globalizzazione , APERTURA all’interdisciplinarità

[cfr. C. Nanni, Introd. alla filos. dell’ educ., Roma, LAS, 2007, pp. 53 - 71]

5. Lo specifico della FC- oltre l’empirico l’essenziale, il senso ultimo

della comunicazione- oltre il fenomenologico descrittivo ricerca

della comprensione «radicale» della comunicazione

- oltre i modelli ricerca di un quadro generale, antropologicamente fondato

vicina alle TEORIE SOCIALI della com. (visione globale e unitaria), ma rispetto ad esse (che hanno carattere scientifico, ipotetico, strumentale euristico) intende avere un carattere “speculativo” (cioè rispecchiare la realtà e coglierne l’essenza profonda);

vicina alla FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO, ma non si identifica con essa: la comunicazione non si riduce al linguaggio (stesso punto di vista filosofico, ma oggetto materiale diverso!)

se il senso ultimo è pure ricercato in sede di TEOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE (prospettiva simile), è pur vero che è proprio il registro filosofico che in questo caso fa la differenza («sola ragione», non di per sé fede, anche quando usa documenti culturali della fede)

cfr. B. Miège, La pensée communicationelle, Grenoble, Presses Universitares de Grenoble, 1995, pp. 70-76

VICINANZE E DIFFERENZE

LA FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONECOMPITI

LA FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONECOMPITI

1) CHIARIFICAZIONE del LINGUAGGIO sulla com.F. ANALISI del LINGUAGGIO (Wittgenstein)

2) CRITICA dei Pre-giudizi, dei Miti e delle Impostazioni settoriali, unilaterali, riduttive della Com.Marxismo – Habermas – Nichilismo-Radicalismo – Personalismo Cristiano

3) Unificazione e Coordinazione dei Risultati delle Scienze della Com Dewey – Piaget

4) Ricerca di Nuove Visioni, Prospettive, Ipotesi:Filosofia Analitica – Dewey – Razionalismo Critico (Popper)

5) Ricerca del Senso-Ultimo della com.:

Spiritualismo – Personalismo – Fenomenologia – Ermeneutica

APPROFONDIMENTI

1. ….un problema è filosofico quando si tematizza

la Problematicità RADICALE, DI FONDO («ULTIMATIVA»)«cosa ultimanente è, significa?»

nel Rapporto tra

CULTURA- IDEE -VALORI

SOGGETTO/I REALTÀ (alterità)

- individuale VI ? TA

- di gruppo - ambientale- comunitaria/collettiva - sociale

ESPERIENZA - storico - culturale.

2. Problema e mistero

Cfr. G. Marcel

Cfr E. Mounier

J.Dewey

3. Tendenze e Novità Culturali del sec. XX- Ragione Non-illuministica

storicità e contestualità del pensiero(storicismo)

- Prorità della Prassi rispetto alla Coscienza “Homo Faber suae fortunae”

(materialismo e utilitarismo)- Priorità del Linguaggio rispetto al Pensiero

centralità della comunicazione(mito della parola e della

comunicazione)- Priorità della Tecnologia rispetto alla Scienza

operatività tecnologica (tecnicismo e mito dell’efficienza)

NB. Anni ’70: crisi e trapassoverso la post/iper-modernità

POST-MODERNITA’ o iper-modernità?

a livello antropologico٭+ Crisi Uomo “Copernicano”

(=Antropocentrismo)+ Crisi “Homo Faber” (Razionalità Scientifico-

Tecnica) + Crisi dei Modelli Antropologici e della

Prassi Trasformatricea livello valoriale٭ + Crisi e ricerca di una “nuova” (diversa)

soggettività – Razionalità , Progettualità , cittadinanza

+ nuovi valori tra benessere soggettivo /e/ efficienza, produttività successo

Diritti umani soggettivi e Ecologia, sviluppo mondiale dialogo/Alterita’/Differenza/ Identità chiusa/aperta

Post-Modernità del Sapere (Gnoseologia)

Post-Modernità del Sapere (Gnoseologia)

(A)Pars Destruens1. Tramonto delle ideologie

- Globali - Onnicomprensive- Perenni - Assolute-Totalizzanti

2. Fine dell’Egemonia di una Weltanschauung (visione di vita) sulle altre

3. Relativizzazione del Sapere+ Frammentato+ Ipotetico “Inevitabile leggerezza

del sapere”+ Situato-Storico + “In Itinere” Ricerca + “Differenziato”

(B)Pars Costruens4. Moltiplicazione delle Weltanschauung e delle Fedi:

+ che danno spettacolo di sé+ che diventano merce di consumo mass-mediologico+ che dialogano tra loro nel PLURALISMO

5. Un Sapere che non definisce ma: + parla (narra/racconta) delle cose/eventi –> di sé

+ semplicemente gioca/dà spettacolo

+ interpreta/produce nuove/rinnovate comprensioni che “sfondano”, più che fondare

+ che opera sapere informatico + che evoca e allude al profondo e al “di più”

4. l’imporsi della GLOBALIZZAZIONE agli inizi del XXI secolo: caratterizzata da

imprenditoria/finanza internazionale e mercato mondializzato

nuove tecnologie informatiche, telematiche, robotiche, …biotecnologiche

universalizzazione della cultura soggettivizzazion

e dei valori tra benessere ed efficienza, produttività, successo…)

un’etica della tolleranza e una vaga religiosità, a-confessionale

accesso ai beni di consumo…

nuovi imperialismi

+ incontro, comunicazione, informazione… Problematico il rapporto reale/virtuale Verso l’oltre-umano

interculturalità…Omologazione o

localismi o integralismi

personalizzazione…individualismoconsumismo… e il “noi”?

libertà, dialogo, scelta…Fondamentalismi

Ciò richiede previamente: (1) a livello socio-economico: nella interdipendenza globale,

esigenza della SOLIDARIETA’ (altrimenti aumento delle disuguaglianze, tra la popolazione, tra lenazioni, tra le zone del mondo, di quantità (accesso ai beni diconsumo, uso dei mezzi), di qualità (cultura, qualità della vita,equità e giustizia sociale)

(2) a livello culturale: Il pensiero occidentale non “il”, ma “un” punto di vista sul mondo esigenza del DIALOGO INTERCULTURALE, ad evitare il fondamentalismo e lo scontro tra civiltà (S. Huntington)

(3) a livello conoscitivo: un pensare sistemico- complesso - pensiero “GLOCALE” (allo stesso tempo globale e locale)

(4) a livello civile una “CITTADINANZA MULTIPLA” e differenziata (locale, nazionale, internazionale, mondiale, …”celeste”) da sostenere con il diritto internazionale

(5) a livello formativo: l’esigenza dell’educare/rsi: vera emergenza epocale

1) la condivisione di idee/valori 2) la convergenza operativa per la loro effettiva realizzazione 3) la legittimità della differenziazione delle motivazioni e delle giustificazioni fondative sia della condivisione ideale sia della convergenza operativa, 4) il dibattito, confronto,discussione democratica per la ricerca dell’oltre, dell’ulteriore, del meglio, del più

DIALOGO INTERCULTURALE

(A) In Linguistica-Logica = riferimento ad una totalità significativa

DISCORSOfrase

Soggetto Termine Realtà (oggettiva)Significato = collegamento positivo

(B) In Etica = riferimento ad un QUADRO DI IDEE -VALORI – Sistema di

SignificatoCultura

Soggetto Azione Realtà (Società)

Significato = collegamento positivo

(C) Comunicazione = riferimento ALL’INTERSCAMBIO – DIALOGO-COMUNIONE

(INDIVIDUALE, INTERPERSONALE – COMUNITARIA)

Vita Sociale Organizzata e suoi strumenti/mezzi di comunicazione

Partner comunicante Messaggio in contesto Partner comunicante

Significato = collegamento positivo, buono responsabile

5. SENSO SIGNIFICATO5. SENSO SIGNIFICATO

6. Circolo/Spirale Ermeneutica6. Circolo/Spirale Ermeneuticadi un di un testotesto

Orizzonte di Sensocondiviso

TestoTesto LettoreLettoreStoria

Contesto NuovaComprensione

Pre-comprensionePre-testo

Lettura (Narrazione)-Interpretazione-Significato letterario

Circolo/Spirale ErmeneuticaCircolo/Spirale Ermeneuticadi un di un eventoevento

Orizzonte di SensocondivisoDialogosociale

EventoEvento Soggetto/ComunitàSoggetto/Comunità

ContestoSocio-storico

Vissuto

NuovaComprensione

Pre-comprensionePre-testo

Lettura (Narrazione)-Interpretazione-Significatovitale

vita

Circolo/Spirale ErmeneuticaCircolo/Spirale Ermeneutica

Orizzonte di SensocondivisoDialogosociale

TestoTesto

EventoEvento

LettoreLettore

Soggetto/ComunitàSoggetto/Comunità

Storia

Contesto

Vissuto

NuovaComprensione

Pre-comprensionePre-testo

Lettura (Narrazione)-Interpretazione-Significato

vita